Young Market: Bitcoin ed Ether con il fiato sospeso!

In attesa della decisione FED, il mercato delle criptovalute resta in zona ranging. Qual è il destino di Bitcoin ed Ethereum?

Dopo la puntata speciale della scorsa volta, torniamo con il nostro consueto episodio di Young Market, in cui analizzeremo Bitcoin, Ether e la cripto più richiesta della settimana. Quindi, se la scorsa volta – nonostante la luce verde – abbiamo cercato di capire le cause che ci hanno portato in questo prolungato bear market, oggi analizzeremo i suoi effetti recenti.

Vi ricordo che nella giornata di Venerdì 10 giugno 2022 usciranno i dati sull’inflazione USA e Mercoledì 15 ci sarà la decisione della FED sull’incremento dei tassi d’interesse. Questi eventi avranno un impatto fondamentale sui mercati, anche crypto ovviamente.

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Partiamo come sempre da Bitcoin e andiamo a vedere sul grafico giornaliero il suo andamento. In realtà c’è poco da vedere, almeno allo stato attuale… Bitcoin continua a trovarsi in una fascia di prezzo sottile, nella quale oscilla ormai da un mese intero. Parliamo di un range di circa il 10% di ampiezza e oltre 30 giorni di durata.

Per ritrovare un caso simile di compressione del prezzo, dobbiamo configurare il grafico in scala logaritmica e tornare indietro nel tempo fino a settembre del 2020, praticamente quasi due anni fa. Anche questa settimana il consolidamento sulla zona di ranging continua ad essere valido.

Intanto c’è un dato molto interessante: il 2022 è stato ad oggi l’anno con la partenza peggiore per BTC a partire dal 2018. Dal 1 gennaio al 31 maggio 2022 il drawdown è stato del 31%, mentre nello stesso periodo del 2018 addirittura 46%. Piccola tips: QUI trovate un sito per fare i dovuti calcoli sull’andamento di Bitcoin.

Altro aggiornamento Bitcoin: Qualche settimana fa era stato annunciato il lancio di tre ETF cripto australiani. Beh, non è andato bene e i volumi sono crollati dopo neanche un mese, probabilmente a causa della crisi del mercato crypto.

L’ultima crypto analizzata era stata Solana, beh c’è una notizia non positiva: l’1 giugno la sua blockchain si è fermata per la quinta volta nel 2022.

Tornando a BTC, andiamo a vedere sul grafico a 4 ore cosa è successo questa settimana. E’ ancor più evidente il ranging di consolidamento del prezzo, con bitcoin che si è dimostrato incapace di romperlo al rialzo o al ribasso. Il rapido superamento della soglia dei 31.500 dollari è infatti durato solo poche ore, definendo una piccola bull trap per tutti coloro che sono andati long all’invalidazione della resistenza.

Gli scenari possibili su Bitcoin? Eventuali primi target al rialzo potrebbero trovarsi nella zona dei 37-38.000 dollari. In caso di scenario ribassista, invece, il prezzo presumibilmente potrebbe scendere fino al livello dei 23,600 dollari, zona in cui si trova un indicatore di resistenza dinamica di BTC molto potente.

L’indicatore in questione si chiama “Realized Price” e misura il rapporto tra realized cap e circulating supply.

Come è andato il prezzo di Ether?

La scorsa volta avevamo sottolineato la performance negativa di Ether rispetto a Bitcoin.  Rispetto allo scorso Venerdì ETH ha perso altro terreno rispetto a BTC, nello specifico un ulteriore 1.2%, anche se negli ultimi giorni è in leggero recupero.

Sul grafico a 4 ore: nell’ultima settimana Ether ha confermato di aver perso definitivamente la zona di ranging originale di maggio, che invece BTC è stato in grado di mantenere.

Attualmente ETH è scambiato tra il recente minimo in zona 1700 dollari e l’estremo inferiore della zona di consolidamento a 1900 dollari, da cui però viene respinto ogni volta che tenta di aggredire livelli più alti.

Intanto arrivano dei dati interessanti dai miners: i ricavi dalle attività di mining su ethereum sono crollati del 27% nel mese di maggio, consolidando un trend ribassista che dura dall’inizio del bear market di novembre.

La crypto della settimana? ADA e Cardano!

Il “contest” questa volta lo vince… Cardano! Anzitutto un po’ di chiarezza: Cardano è il nome della blockchain mentre ADA è il nome della sua criptovaluta. Il progetto Cardano nasce da Charles Hoskinson, uno dei co-fondatori di Ethereum insieme a Vitalik Buterin. Proprio Hoskinson ha definito tre grandi problemi delle blockchain: scalabilità, interoperabilità e sostenibilità.

Partiamo dalla scalabilità… Cardano è basato sul proof of stake, ma il protocollo è leggermente rivisitato con un meccanismo un po’ particolare chiamato Ouroboros. In breve, la convalidazione dei blocchi passa attraverso degli slot in cui si trovano i nodi validatori, che possono essere nominati slot leader.

L’obiettivo sarebbe rendere scalabile la blockchain all’aumentare degli utenti coinvolti. Due sono gli aspetti fondamentali:

  • Interoperabilità: Cardano è stata concepita fin dal principio per poter comunicare con altre chain. Infatti prevede diverse soluzioni attraverso l’utilizzo di quelli che sono chiamati tecnicamente “bridge”, ovvero ponti.
  • Sostenibilità: Non si intende solo sostenibilità ambientale, bensì anche sostenibilità economica, per la quale Cardano garantisce un sistema di raccolta delle fee come reward per chi contribuisce al suo sviluppo.

Attualmente ADA occupa la sesta posizione per market cap con circa 22 miliardi di dollari e un prezzo unitario di 65 centesimi.

Ma prima il market cap era molto più grande! Andiamo a vedere perché è sceso esaminando il suo andamento:

Il suo ATH è stato di 3.10 dollari, registrato a Settembre 2021. In quell’occasione il suo market cap valeva oltre 93 miliardi quindi più di 4 volte il valore attuale. Da allora è iniziato un movimento ribassista inesorabile e praticamente ininterrotto, che in massima estensione misura -88%.

Dal minimo recente comunque il prezzo ha già reagito positivamente con un deciso +70%, che vale per Cardano uno dei più consistenti rialzi recenti del mondo crypto. Se infatti BTC ed ETH si trovano in ranging, ADA sembrerebbe già aver abbandonato la zona di ranging, riportandosi al di sopra dell’estremo della banda.

A questo punto un primo target di prezzo potrebbe essere rappresentato dal livello dei 78 centesimi, mentre un target più ambizioso potrebbe trovarsi in zona 1 dollaro e 20, dove il prezzo ha interrotto l’ultima mini bull run.