Young Market: Brezza estiva per il mercato crypto?

Young Market: Brezza estiva per il mercato crypto?

Qual è la temperatura dei principali asset crypto? Scopriamolo nel nuovo episodio del Young Market, tra grafici, andamenti e prezzi!

Bentornati in un nuovo episodio di Young Market: la rubrica per rimanere aggiornati sulle novità del mercato crypto. Cosa è successo nella prima settimana di luglio 2022? Tanta carne al fuoco. La domanda più frequente è: si soffre di più per il caldo estivo o per il freddo glaciale dei mercati? Rispetto al nostro ultimo incontro poco è cambiato, con i prezzi che continuano a fare ranging in una zona che potrebbe davvero essere determinante.

Parliamo di un range che ormai va avanti da 3 settimane in una zona di oscillazione comunque piuttosto ristretta. Oggi daremo un’occhiata ai grafici di BTC, ETH e di una crypto a sorpresa, menzionando infine gli eventi più importanti nel mondo crypto. Pronti? Partiamo!

Come è andato il prezzo di Bitcoin

Partiamo come sempre da sua maestà – Bitcoin – e andiamo a vedere come si è comportato su un grafico giornaliero. Dopo un’ondata di 7 candele bearish consecutive e un bottom toccato a 18.750 dollari, BTC ha iniziato una lenta ma costante risalita.

Ora ci troviamo a ridosso dei 20.000, verso la parte alta del range di oscillazione. Complice anche la classica riduzione dell’attività estiva sui mercati, tradizionali e crypto, è plausibile pensare che i prezzi continueranno ad oscillare su questi livelli.

Eventuali movimenti a rialzo o a ribasso al di sotto della zona di ranging potrebbero facilmente rivelarsi bull trap o bear trap. Inoltre, come detto, la riduzione fisiologica dei volumi nei mesi estivi potrebbe non supportare adeguatamente il prezzo creando falsi movimenti, quindi attenzione! Le prospettive comunque rimangono sempre ribassiste, anche per quelle che sono le notizie crypto della settimana, che trovate nel video.

Cosa è successo a BTC su un grafico di dettaglio a 4 ore? Qui si possono notare meglio gli alti e i bassi della recente salita, che comunque ha formato degli spike di prezzo nel suo movimento. Segnaliamo solo un paio di movimenti interessanti, che ci dicono come in questo momento non vi sia troppa confidenza sul mercato.

Come potete notare, vi sono diverse candele con corpo molto piccolo ed ombra piuttosto lunga. Solo per essere chiari: il corpo della candela è dato dalla differenza tra apertura e chiusura, mentre l’ombra rappresenta la distanza tra il corpo e il massimo o il minimo. Quindi, quando si formano sul grafico delle candele con corpo molto piccolo e ombre molto profonde vuol dire che il prezzo ha oscillato parecchio prima di chiudere in prossimità dell’apertura.

I livelli da monitorare sono comunque la parte alta del ranging a 21.500 dollari e la parte bassa a 19.000 dollari circa.

Cosa è successo al prezzo di Ethereum?

Questa settimana ETH ha overperformato BTC, guadagnando circa un 8%. Soprattutto le giornate del 4 e del 6 luglio sono state particolarmente positive e hanno consentito ad ETH di guadagnare un +7.2% e un +4.8% contro il dollaro.

Andiamo quindi a vedere sul grafico a 4 ore il suo andamento. Attualmente Ether si sta avvicinando prepotentemente alla zona alta del ranging, con il livello di prezzo dei 1250 dollari che potrebbe rappresentare un target importante. Infatti il recente massimo a 1280 dollari ha respinto il prezzo nell’ultimo tentativo di salita.

Quindi solo chiusure bullish al di sopra di tale livello su un timeframe settimanale potrebbero indicare una bull run, alla quale comunque ora è difficile credere. Dall’altra parte, la zona bassa di ranging sui 1040 dollari e il minimo locale a 875 dollari potrebbero offrire un buon supporto nel caso le oscillazioni dovessero portarci nella zona bassa di ranging.

Tra l’altro, le gas fee di Ethereum sono a dei livelli molto interessanti, parliamo di minimi da fine 2020. In questo momento anche le vendite di NFT sono ai minimi di oltre un anno.
Insomma, non un periodo felice.

La crypto della settimana? MATIC!

Curiosi per l’approfondimento sulla crypto settimanale? Questa volta approfondiremo il progetto Polygon! MATIC occupa la diciassettesima posizione per market cap, con un valore complessivo di poco superiore ai 4 miliardi di dollari e una dominance di poco inferiore allo 0.5%. Il prezzo attuale di MATIC è di 52 centesimi di dollaro, in calo dell’83% rispetto all’ATH di 2 dollari e 92 centesimi.

La scorsa volta avevamo indicato 68.5 centesimi come il target di discesa di MATIC. In realtà siamo andati ben più sotto, con il recente minimo segnato a ben 32 centesimi: insomma un tracollo… Il prezzo però ha reagito alla grande rimbalzando fino a quota 62 centesimi, con un movimento a rialzo che vale un +93% in massima estensione in soli 6 giorni.

Da allora però MATIC ha invertito la sua corsa con altre 7 candele giornaliere ribassiste consecutive e un -33% in massima estensione. MATIC ha rimbalzato nuovamente ed ora si trova a quel mezzo dollaro dopo un ulteriore +15% circa.

Ok, ma quali sono i target di prezzo? In caso di scenario rialzista il primo livello da tenere sotto controllo è proprio quei 68.5 centesimi che avevamo indicato in precedenza, almeno in prima istanza. In estensione sarebbe interessante monitorare il prezzo di 1 dollaro e 33 centesimi, che è stato un importante livello in passato e potrebbe attirare molta liquidità.

In caso di scenario ribassista invece, il livello più interessante è ovviamente dato dal recente minimo a 32 centesimi. Più in basso c’è un vuoto importante, come per tutto il mondo crypto, che non renderebbe impossibile pensare a drawdown ulteriori in doppia cifra. Staremo a vedere.

Young Market: Bitcoin ed Ether, è successo!

The Merge: cosa è successo ai prezzi di Ethereum e Bitcoin?

Ethereum è la crypto in difficoltà, Bitcoin continua il suo percorso Bearish, Solana brilla per performance di prezzo. Ecco il Young Market!

Nell’ultima settimana di Luglio 2022, i mercati non sembrano sorriderci. Sono ormai diversi i giorni di continui ribassi, sia per gli indici tradizionali sia per il mercato crypto.

I ribassisti in questo momento sono in controllo del mercato, quindi l’unica cosa da fare è cercare di capire quali potrebbero essere i segnali di un’eventuale inversione di tendenza, che comunque – nel breve termine – sembra improbabile.

Cercheremo di proporre un’analisi di dettaglio on-chain particolare. Posto che in questo momento storico, guardare solo i dati on-chain o l’analisi grafica sarebbe un errore. Dobbiamo avere consapevolezza della visione macro per capire quali saranno i momenti chiave nel prossimo futuro. Come sono andati Bitcoin ed Ethereum nell’ultima settimana di luglio 2022?

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Dalla scorsa settimana Bitcoin ha fatto registrare un calo consistente, con 5 candele bearish consecutive. Lo scenario continua ad essere ribassista, con BTC che fa segnare la dodicesima candela weekly ribassista su 14.

In altre parole, il movimento di discesa iniziato a fine marzo dura ormai da circa 95 giorni. Se poi consideriamo l’ATH raggiunto il 10 novembre, allora il movimento si estende a 232 giorni, con una discesa di oltre il 70%. Questi ribassi forniscono anche delle opportunità di mercato, nonostante lo scenario potrebbe ancora peggiorare.

Molti grandi player internazionali infatti stanno iniziando a guardarsi attorno per comprare a questi prezzi, che potrebbero rappresentare dei saldi estivi. È il caso ad esempio del colosso Goldman Sachs, che sembrerebbe in cerca di 2 miliardi di dollari per rilevare gli asset di Celsius.

Torniamo ai grafici e andiamo a vedere il movimento di BTC su un grafico a 4 ore. Dal recente massimo a oltre 21.800 dollari abbiamo perso ad ora circa il 13%, con il prezzo che in questo momento si trova addirittura più vicino ai 19mila che ai 20mila dollari. No worries, almeno finché ci troviamo al di sopra del recente minimo di 17.600 dollari. Un retest di quella zona potrebbe formare una struttura double bottom da cui potrebbe ripartire un impulso rialzista.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Il rapporto di forza tra ETH e BTC è rimasto praticamente invariato rispetto alla settimana scorsa. In parole povere, Ether ha seguito il prezzo di Bitcoin.

Ether sta combattendo per tenere il prezzo al di sopra delle 4 cifre, con continui tentativi al ribasso che portano a ridosso dei 1000 dollari. Dal recente massimo a 1280 dollari, parliamo di una discesa del 20%. Vi ricordo che il minimo locale si trova a 875 dollari e potrebbe offrire un ultimo supporto prima di vedere livelli ancora più bassi.

Se quel prezzo dovesse tenere, ci troveremmo in ogni caso in uno scenario ribassista.
Solo chiusure al rialzo settimanali, (+1300 dollari) potrebbero portare a un’inversione di tendenza.

La criptovaluta della settimana? Solana!

E’ il turno della crypto della settimana e scegliamo – per la seconda volta – Solana. Consideriamolo un aggiornamento, a circa un mese dalla prima analisi settimanale. SOL occupa la nona posizione per market cap, con un valore complessivo di oltre 10 miliardi e mezzo di dollari e una dominance relativa pari a circa l’1.25%. Il prezzo attuale della criptovaluta SOL è poco superiore ai 31 dollari, in calo di quasi l’88% rispetto all’ATH di 260 dollari. Un mese fa era a 20 dollari il potenziale target in caso di discesa. Non ci è mai arrivato, con un bottom di 25 dollari dovuto al movimento ribassista diffuso. Da quel momento il prezzo ha fatto registrare in soli 10 giorni un +65% in massima estensione, che è valso a SOL il premio come miglior crypto del periodo, tra quelle ad alta capitalizzazione.

Young Market: Quiete per Bitcoin dopo la tempesta

prezzo bitcoin ripresa

Mercato crypto in ripresa dopo il dip? I segnali positivi ci sono. Ecco come ha performato bitcoin nell’ultima settimana

Come va il mercato delle criptovalute nella settimana tra il 16-23 giugno? Siamo sullo stesso livello dei prezzi della scorsa settimana: di questi tempi appare come una buona notizia. E’ un bear market prolungato e che non colpisce solo BTC, ETH e crypto, ma tutto il mercato tradizionale. Nel frattempo il bank holiday di Lunedì 20 giugno ha prolungato il weekend con un ulteriore giorno di festa per le banche, sottraendo liquidità ai mercati.

Anche per questo motivo, abbiamo visto BTC scendere a livelli paurosi, ma tranquilli abbiamo già recuperato.  Come è andato il prezzo di Bitcoin ed Ethereum negli ultimi 7 giorni? Scopriamolo assieme.

Bitcoin

Abbiamo anticipato del movimento ribassista di Bitcoin avvenuto nel weekend. Se vi siete svegliati tardi il sabato mattina dopo una serata di svago potreste esservi spaventati non poco a vedere BTC a 18mila dollari. Avete capito bene, 18.000 dollari. Ancora peggio se, dopo pranzo avete aperto i grafici, con Bitcoin a 17.600 dollari!

Dopo lo sfogo del weekend BTC sta “annoiando” con pochi movimenti, mai degni di nota. Nel momento in cui scriviamo, ci troviamo sempre a ridosso dei 20.500 dollari, con il prezzo che sembra incapace di trovare una direzione, ma attenzione che lo scenario è sempre ribassista.

E a proposito della politica monetaria della FED e di come questa avesse ripercussioni inequivocabili sui mercati, qui troviamo il commento dell’amministratore delegato di FTX.

In questa situazione, come si trova il Paese più esposto su Bitcoin? El Salvador ha iniziato a comprare BTC quando il prezzo era ben più alto di adesso ed ha avviato tanti bei progetti, fondando addirittura una città, Bitcoin City, in cui la criptovaluta è moneta a corso legale. Pare che lo Stato abbia acquistato 2,301 bitcoin ad un prezzo medio di carico di 45mila dollari circa. Il loro drawdown è quindi superiore al 50%: non proprio un gran risultato, almeno per ora.

Tornando ai grafici, nel grafico a 1 ora si può notare meglio come il calo dei prezzi nella notte tra Venerdì e Sabato sia stato repentino e concentrato nella candela bearish delle 6 del mattino, quando BTC ha perso quasi il 5% in meno di 60 minuti. Ad essere precisi parliamo di un -4.29% in meno di 5 minuti.

Dopo la candela da brividi, la risalita del prezzo, poi, è stata intervallata da più stop and go, fino a quando bitcoin ha trovato un supporto sul prezzo fondamentale dei 20mila dollari. Ora sembra aver consolidato su quella zona, in attesa di capire gli scenari futuri. Vedremo cosa succederà. Andiamo ora ad analizzare qualche interessante metrica on-chain.

Partiamo dal Net Realized Profit/Loss, già visto negli scorsi appuntamenti. Vi ricordo che questo indicatore misura l’ammontare di profitti o perdite capitalizzate dai detentori di BTC.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Passiamo quindi ad ether e andiamo a vedere cosa ha combinato sul grafico questa settimana. La debolezza relativa rispetto a BTC sembra aver trovato un bottom ed essersi fermata. Infatti ETH si trova più o meno sullo stesso livello dello scorso episodio rispetto a BTC ed ha quindi condiviso la stessa sorte.

Nella notte tra Venerdì e Sabato il prezzo di ETH ha iniziato a capitolare vertiginosamente fino a raggiungere il minimo di 875$ durante il pomeriggio. La Domenica è servita ad ETH per recuperare il terreno perso ed attualmente ci troviamo al di sopra del precedente minimo e soprattutto siamo tornati sopra ai 1000 dollari.

In caso di ulteriori rialzi il target da osservare è quello dei 1200 dollari, dove Ether ha arrestato la sua corsa l’ultima volta e dove potrebbe esserci parecchia liquidità.

Eventuali movimenti a ribasso invece sono da monitorare in caso di eventuali rotture dei recenti minimi a 1000 dollari e 875 dollari. Andiamo ad analizzare per ETH le stesse metriche già viste per BTC, ma questa volta partiamo dal drawdown. Il grafico mostra in modo chiaro come l’attuale drawdown del 79.5% non sia il dato peggiore della storia di ether, che ci ha abituato a soffrire molto di più: parliamo di un 92.2% nel flash crash di marzo 2020 e addirittura di un -94% a fine 2018.

La criptovaluta della settimana? Dogecoin!

Per sdrammatizzare, questa settimana bbiamo voluto regalare una protagonista simpatica… Dogecoin!

In questa sede analizzeremo il recente movimento di prezzo, mentre se volete avere ulteriori informazioni sul progetto, consigliamo di andare a leggere l’episodio in cui l’avevamo analizzata la prima volta. Attualmente Dogecoin è in top ten per market cap, anche se fanalino di coda.

Il suo valore complessivo di mercato è infatti pari a 8 miliardi e mezzo di dollari, nettamente in calo rispetto al massimo storico di quasi 90 miliardi di dollari raggiunto a maggio del 2021. Il prezzo attuale di DOGE è poco superiore ai 6 centesimi di dollaro, in calo anch’esso di oltre il 91% rispetto all’ATH di 74 centesimi. Insomma la situazione non è positiva per DOGE, ma lui sembra imperturbabile.

Ultimamente la moneta “canina” ha creato una zona di accumulo importante. Effettivamente, abbandonata la resistenza chiave a 17 centesimi, dopo un paio di retest di prezzo, il valore della moneta è crollato al di sotto dei 5 centesimi, con un calo quindi di oltre il 70%.

Dal bottom siamo ripartiti al rialzo in questi giorni, con un breve impulso che ci ha già riportato su di circa il 30% in questo momento. Quindi il prezzo staziona proprio all’interno di quella zona di ranging in cui si è trovato per oltre 3 mesi circa un anno fa. Se dovesse romperla in deciso ribasso, beh, sarebbero guai; se invece volesse superarla al rialzo, allora, i livelli da monitorare sarebbero un paio.

Il primo si trova in prossimità degli 8 centesimi di dollaro, dove tra l’altro il prezzo ha rimbalzato diverse volte prima dell’ultimo dump. Il secondo target rialzista sarebbe sugli 11 centesimi, dove potrebbe incontrare un po’ di resistenza, e in massima estensione si potrebbe arrivare fino all’ambizioso target dei 17 centesimi, che dai prezzi attuali vorrebbe dire un +160% circa. Vedremo dove ci porterà il simpatico cane nipponico.

Young Market: BTC la più stabile nel bear market?

young market bear market a giugno

Nella seconda settimana di giugno 2022, Bitcoin ed Ethereum registrano un calo vertiginoso. Ecco la nuova puntata di Young Market!

Bentornati ad un nuovo appuntamento di Young Market. Oggi è Venerdì 17, ma la sfortuna non c’entra con il tonfo del mercato crypto. Nella puntata di oggi dedicheremo ampio spazio alla spiegazione delle cause che ci hanno portato così in basso, che, se ben ricordate, erano già state anticipate nei nostri appuntamenti passati.

Ovviamente faremo un giro sui grafici di Bitcoin, Ether e Paxgold. Questa volta l’abbiamo spoilerato… E’ la moneta aulica la protagonista della settimana. Oltre alla notizia sull’inflazione e la decisione sui tassi d’interesse, scopriremo anche le notizie crypto più interessanti della settimana.

Come è andato Bitcoin?

Bitcoin è stato e continua ad essere certamente il re indiscusso del mercato crypto. Se negli ultimi tempi abbiamo visto ribassi molto consistenti, non si può dire lo stesso BTC, o quantomeno bitcoin ha dato ampia prova di essere molto più solido in questo momento di prolungato ribasso.

Diamo subito un dato interessante: il 98.5% delle criptovalute è in calo di oltre il 90% rispetto al proprio all time high, ovvero rispetto al proprio massimo storico.

Per BTC la discesa dal suo ATH è stata leggermente inferiore al 70%. Insomma, comunque alta, ma sempre meglio del 90% no? I prezzi Bitcoin hanno abbandonato la zona dei 29mila dollari e al momento si attestano intorno al prezzo dei 21.500 dollari. Discesa piuttosto significativa, in cui BTC ha perso più del 25% del proprio valore.

In questo momento il mercato in generale ha un market cap di poco oltre i 900 miliardi di dollari e la dominance di BTC si sta attestando sul valore del 45% dopo aver superato la soglia del 48%, valore che non raggiungeva da luglio del 2021. Quanto è profonda e dolorosa questa discesa? Beh, BTC sta segnando il peggior secondo trimestre annuale (il Q2), della sua storia. Tra l’altro il Q2 è stato quasi sempre positivo per BTC, ma in questo 2022 sta totalizzando oltre un -50%.

Il superamento al ribasso della soglia della zona di ranging è stato repentino e violento. Il prezzo si è spostato dal valore dei 29.000 dollari ai 20.000 dollari senza praticamente alcuna esitazione. Se ricordate lo scorso episodio, avevamo segnato come target di discesa i 23.600 dollari, ovvero la resistenza dinamica per BTC offerta dal Realized Price.

Se volete saperne di più c’è l’appuntamento della scorsa settimana. Lì i segnali di rottura della soglia del Realized Price era evidente avrebbero rappresentato eventi estremamente rari. Pensate che da inizio 2020 solo lo 0.8% del tempo BTC si era trovato al di sotto di questa soglia.

Come è andato Ether?

La situazione qui è un po’ più grave. Se ETH aveva dato segnali di debolezza rispetto a BTC, questa settimana ha fatto peggio, perdendo addirittura l’11%. Dal suo ATH, Ethereum ha perso il 77% (ouch!). Andiamo a vedere il suo movimento su un grafico a 4 ore.

young market ethereum a 4 ore grafico

Dal nostro ultimo Young Market Ether ha visto un movimento a ribasso di circa il 34%, ovvero ⅓ del suo valore. Attualmente ETH è scambiato poco sopra al prezzo di 1100 dollari, sicuramente una zona molto molto bassa se pensiamo che a inizio maggio eravamo a ridosso dei 3000 dollari. Duro colpo per la crypto di Vitalik Buterin.

Al di sotto degli attuali prezzi, abbiamo la soglia psicologica del 1000 dollari che potrebbe offrire un ultimo supporto alla discesa, prima di rivedere prezzi a 3 cifre. E la metrica Realized Price? Su ETH sconta attualmente un valore di circa 1730 dollari. Ether si troverebbe attualmente al di sotto della soglia di oltre il 35%.

Per ricercare un dato simile dobbiamo tornare indietro nel tempo, ben oltre il flash crash di marzo 2020, fino a dicembre 2018, quando il prezzo era pari a 85 dollari e il realized price era superiore ai 250.

Infine un dato interessante: il numero di stablecoin circolanti è diminuito per la prima volta nella storia, scendendo di quasi 13 miliardi di dollari in pochi giorni. Perché la fuga di capitali dalle stable? Probabilmente per mancanza di fiducia in diversi protocolli, che stanno dando segnali di insolvenza.

La crypto della settimana? Pax Gold!

L’avevamo già analizzata ma rimane sempre popolare. Non è tutto oro quel che luccica : se lo fa è PaxGOLD. In questa sede analizzeremo il recente movimento di prezzo, mentre se volete avere ulteriori informazioni sul progetto, c’è l’articolo su PaxGold di marzo 2022.

PaxGold replica il prezzo di un’oncia d’oro ed è tra le crypto che hanno perso meno in questo periodo. A tal proposito vi ricordo che in questi giorni sono uscite le tanto attese news su inflazione e tassi di interesse. Come anticipato negli scorsi episodi, la FED ha deciso di incrementare i tassi di un ulteriore 0.25% rispetto alle attese, portando quindi l’incremento a 75 punti base. Si tratta del più grande aumento one shot dal 1994.

Perché questa decisione così importante? L’inflazione era attesa all’8.3% e invece è stata rilevata all’8.6%. Siccome il principale programma dichiarato della FED è contrastare l’inflazione attuale, allora l’incremento dei tassi da 0.5 a 0.75 non era così improbabile e in effetti il mercato l’aveva previsto… e scontato. Ecco spiegata la recente discesa dei mercati (crypto e non).

Torniamo su Paxgold: da inizio maggio il prezzo è sceso solo del 4%, con una performance migliore rispetto a tutto il mondo crypto e alla quasi totalità dei mercati tradizionali. Attualmente PaxGold è scambiata a circa 1825 dollari, dopo aver fatto un dump del 3% nella giornata del 13 giugno 2022. Ora si trova in una zona di ranging tra il prezzo dei 1800 dollari e il prezzo dei 1840 dollari. Siamo arrivati in questa zona dopo un ulteriore consolidamento tra i 1840 e i 1875 dollari. 

Qui PAXGOLD ci ha regalato una bull trap vera e propria, con il prezzo che si è mosso al di sopra del livello massimo del ranging, ha indotto i tori ad andare long e poi ha rimangiato il terreno percorso per piombare fino al livello dei 1800 dollari. Proprio sul prezzo dei 1800 dollari abbiamo un supporto psicologico molto importante e potrebbe fornire un primo supporto in caso di ulteriori discese.

In caso di mercato rialzista invece, dapprima PAXGOLD dovrebbe oltrepassare il consolidamento, superando i target di 1840 e 1875, e poi potrebbe puntare ai 1900, ultimo prezzo raggiunto nella mini bull-run.

Young Market: Bitcoin ed Ether con il fiato sospeso!

The Merge: cosa è successo ai prezzi di Ethereum e Bitcoin?

In attesa della decisione FED, il mercato delle criptovalute resta in zona ranging. Qual è il destino di Bitcoin ed Ethereum?

Dopo la puntata speciale della scorsa volta, torniamo con il nostro consueto episodio di Young Market, in cui analizzeremo Bitcoin, Ether e la cripto più richiesta della settimana. Quindi, se la scorsa volta – nonostante la luce verde – abbiamo cercato di capire le cause che ci hanno portato in questo prolungato bear market, oggi analizzeremo i suoi effetti recenti.

Vi ricordo che nella giornata di Venerdì 10 giugno 2022 usciranno i dati sull’inflazione USA e Mercoledì 15 ci sarà la decisione della FED sull’incremento dei tassi d’interesse. Questi eventi avranno un impatto fondamentale sui mercati, anche crypto ovviamente.

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Partiamo come sempre da Bitcoin e andiamo a vedere sul grafico giornaliero il suo andamento. In realtà c’è poco da vedere, almeno allo stato attuale… Bitcoin continua a trovarsi in una fascia di prezzo sottile, nella quale oscilla ormai da un mese intero. Parliamo di un range di circa il 10% di ampiezza e oltre 30 giorni di durata.

Per ritrovare un caso simile di compressione del prezzo, dobbiamo configurare il grafico in scala logaritmica e tornare indietro nel tempo fino a settembre del 2020, praticamente quasi due anni fa. Anche questa settimana il consolidamento sulla zona di ranging continua ad essere valido.

Intanto c’è un dato molto interessante: il 2022 è stato ad oggi l’anno con la partenza peggiore per BTC a partire dal 2018. Dal 1 gennaio al 31 maggio 2022 il drawdown è stato del 31%, mentre nello stesso periodo del 2018 addirittura 46%. Piccola tips: QUI trovate un sito per fare i dovuti calcoli sull’andamento di Bitcoin.

Altro aggiornamento Bitcoin: Qualche settimana fa era stato annunciato il lancio di tre ETF cripto australiani. Beh, non è andato bene e i volumi sono crollati dopo neanche un mese, probabilmente a causa della crisi del mercato crypto.

L’ultima crypto analizzata era stata Solana, beh c’è una notizia non positiva: l’1 giugno la sua blockchain si è fermata per la quinta volta nel 2022.

Tornando a BTC, andiamo a vedere sul grafico a 4 ore cosa è successo questa settimana. E’ ancor più evidente il ranging di consolidamento del prezzo, con bitcoin che si è dimostrato incapace di romperlo al rialzo o al ribasso. Il rapido superamento della soglia dei 31.500 dollari è infatti durato solo poche ore, definendo una piccola bull trap per tutti coloro che sono andati long all’invalidazione della resistenza.

Gli scenari possibili su Bitcoin? Eventuali primi target al rialzo potrebbero trovarsi nella zona dei 37-38.000 dollari. In caso di scenario ribassista, invece, il prezzo presumibilmente potrebbe scendere fino al livello dei 23,600 dollari, zona in cui si trova un indicatore di resistenza dinamica di BTC molto potente.

L’indicatore in questione si chiama “Realized Price” e misura il rapporto tra realized cap e circulating supply.

Come è andato il prezzo di Ether?

La scorsa volta avevamo sottolineato la performance negativa di Ether rispetto a Bitcoin.  Rispetto allo scorso Venerdì ETH ha perso altro terreno rispetto a BTC, nello specifico un ulteriore 1.2%, anche se negli ultimi giorni è in leggero recupero.

Sul grafico a 4 ore: nell’ultima settimana Ether ha confermato di aver perso definitivamente la zona di ranging originale di maggio, che invece BTC è stato in grado di mantenere.

Attualmente ETH è scambiato tra il recente minimo in zona 1700 dollari e l’estremo inferiore della zona di consolidamento a 1900 dollari, da cui però viene respinto ogni volta che tenta di aggredire livelli più alti.

Intanto arrivano dei dati interessanti dai miners: i ricavi dalle attività di mining su ethereum sono crollati del 27% nel mese di maggio, consolidando un trend ribassista che dura dall’inizio del bear market di novembre.

La crypto della settimana? ADA e Cardano!

Il “contest” questa volta lo vince… Cardano! Anzitutto un po’ di chiarezza: Cardano è il nome della blockchain mentre ADA è il nome della sua criptovaluta. Il progetto Cardano nasce da Charles Hoskinson, uno dei co-fondatori di Ethereum insieme a Vitalik Buterin. Proprio Hoskinson ha definito tre grandi problemi delle blockchain: scalabilità, interoperabilità e sostenibilità.

Partiamo dalla scalabilità… Cardano è basato sul proof of stake, ma il protocollo è leggermente rivisitato con un meccanismo un po’ particolare chiamato Ouroboros. In breve, la convalidazione dei blocchi passa attraverso degli slot in cui si trovano i nodi validatori, che possono essere nominati slot leader.

L’obiettivo sarebbe rendere scalabile la blockchain all’aumentare degli utenti coinvolti. Due sono gli aspetti fondamentali:

  • Interoperabilità: Cardano è stata concepita fin dal principio per poter comunicare con altre chain. Infatti prevede diverse soluzioni attraverso l’utilizzo di quelli che sono chiamati tecnicamente “bridge”, ovvero ponti.
  • Sostenibilità: Non si intende solo sostenibilità ambientale, bensì anche sostenibilità economica, per la quale Cardano garantisce un sistema di raccolta delle fee come reward per chi contribuisce al suo sviluppo.

Attualmente ADA occupa la sesta posizione per market cap con circa 22 miliardi di dollari e un prezzo unitario di 65 centesimi.

Ma prima il market cap era molto più grande! Andiamo a vedere perché è sceso esaminando il suo andamento:

Il suo ATH è stato di 3.10 dollari, registrato a Settembre 2021. In quell’occasione il suo market cap valeva oltre 93 miliardi quindi più di 4 volte il valore attuale. Da allora è iniziato un movimento ribassista inesorabile e praticamente ininterrotto, che in massima estensione misura -88%.

Dal minimo recente comunque il prezzo ha già reagito positivamente con un deciso +70%, che vale per Cardano uno dei più consistenti rialzi recenti del mondo crypto. Se infatti BTC ed ETH si trovano in ranging, ADA sembrerebbe già aver abbandonato la zona di ranging, riportandosi al di sopra dell’estremo della banda.

A questo punto un primo target di prezzo potrebbe essere rappresentato dal livello dei 78 centesimi, mentre un target più ambizioso potrebbe trovarsi in zona 1 dollaro e 20, dove il prezzo ha interrotto l’ultima mini bull run.

Young Market: Luce verde in fondo al tunnel?

young market prezzo bitcoin

La settimana di fine maggio, per il mercato delle criptovalute ha visto un breve rialzo. Ecco commento e analisi di andamenti e prezzi su BTC ed ETH.

Come è andato il mercato crypto nella settimana tra il 27 maggio e i primi giorni di giugno 2022? Per rispondere alla domanda, nel video qui sotto abbiamo spiegato, nel dettaglio un’analisi di contesto macro-economico. Cominciamo a chiederci: perché i mercati sono a ribasso? E arriviamo a parlare di: Covid, crisi sui mercati, creazione di nuova moneta FIAT per supportare l’economia e il rischio inflazione. Guardate il video qui sotto e capirete.

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Cerchiamo di capire come si è comportato il prezzo di Bitcoin sul grafico giornaliero. In questa settimana ci siamo spostati dalla zona bassa di ranging della scorsa settimana a 28.500 dollari alla zona alta di circa 31.500 dollari con un movimento pari a circa l’11 e mezzo percentuale. Certo, non siamo ancora usciti completamente dal rettangolo di consolidamento, ma negli ultimi giorni (fine maggio) abbiamo avuto un modesto rialzo.

Il mercato continua a non essere particolarmente attivo, anche in vista delle prossime notizie di cui vi ho parlato poco fa. Era comunque importante avere un rialzo a fine mese per chiudere la candela mensile di maggio in modo leggermente migliore.  Se volete qualche info in più su come leggere i grafici a candela, trovate il link all’articolo di Young Academy.

In questa settimana è accaduto un altro evento molto importante: la capacity di Bitcoin Lightning Network ha toccato i 3900 BTC, segnando un nuovo ATH. Quindi pur trovandoci in una situazione complicata per i mercati, continuano ad arrivare buone notizie dal mondo bitcoin e anche l’afflusso di capitali verso il mondo crypto sembra averne tratto beneficio.

Facciamo quindi uno zoom sul grafico di dettaglio a 4 ore. Qui è ancor più evidente il movimento al rialzo dell’ultimo periodo, supportato anche da buoni volumi. Attualmente ci troviamo sulla parte alta del rettangolo ed è importante che BTC riesca a mantenere questo livello. Se il mercato dovesse ripartire non sarebbe impossibile per bitcoin puntare alla zona dei 38 mila dollari, oltre la quale sarebbe davvero ottimistico vederlo nel breve termine.

Qualora invece il mercato dovesse accelerare a ribasso, allora potremmo trovarci di nuovo sulla zona bassa di ranging e in estensione arrivare anche più giù, verso i 24mila dollari, che sono l’ultimo livello forte per resistere. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.

Come è andato il prezzo di Ehtereum?

Rispetto alla scorsa settimana, ETH non ha ancora recuperato la perdita accumulata rispetto a BTC, che continua a mostrare i muscoli in questa fase ribassista. ETH dall’altra parte ha riconquistato almeno la zona bassa del suo rettangolo di consolidamento riportandosi oltre soglia 1900 dollari.

Tutto ciò dopo aver comunque ritestato il prezzo minimo di 1700 dollari, al di sotto del quale c’è un vuoto che fa abbastanza paura. In caso di rialzo del mondo crypto, ETH dovrebbe prima superare l’importante livello dei 2160 dollari, che è servito da supporto nella caduta di gennaio e poi da zona alta di ranging nell’ultimo periodo.

In caso affermativo ETH potrebbe puntare al target dei 2500 dollari, che ha supportato il prezzo per circa un mese a cavallo tra febbraio e marzo. In uno scenario ribassista, invece, la situazione si farebbe davvero complicata con i 1700 dollari a difendere la caduta, quasi come ultima linea.

In ultimo, in questa settimana il valore delle gas fees su ethereum è sceso a livelli minimi, ad indicare un interesse in decrescita per l’utilizzo di questa blockchain, almeno per ora.

Due parole in chiusura anche su Luna2.0, che è stata lanciata nei giorni scorsi e non ha avuto un grande successo, con una discesa del 70% in due giorni, anche perché molti dei suoi investitori volevano solo recuperare parte delle perdite accumulate nel crollo dell’ecosistema Terra.

Conclusione

Negli ultimi giorni abbiamo avuto un timido movimento a rialzo che ci ha riportato sulla zona alta di ranging per BTC e sulla zona bassa per ETH, che continua a faticare in questa ripresa. Siamo sempre alla finestra per capire cosa accadrà nei prossimi incontri della FED previsti per il 10 e il 15 giugno, rispettivamente per comunicato su inflazione e decisione per i tassi di interesse. Alla prossima settimana, per futuri aggiornamenti dal mercato delle criptovalute.

Young Market: Ranging estremo per BTC ed ETH?

mercato in ranging nell ultima settimana di maggio 2022

Come è andato il mercato crypto tra il 19 e il 26 di maggio 2022? Scopriamolo assieme nel Young Market!

Gli ultimi 7 giorni – dal 19 al 26 maggio 2022 – sul mercato cripto sono probabilmente stati tra i meno volatili dell’ultimo anno. Come già avevamo iniziato a sottolineare all’interno dello scorso report, Bitcoin ha iniziato una fase laterale in seguito alla ripida discesa scatenatasi con il crollo di UST e dell’intero ecosistema Terra/Luna.

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Quest’ultima settimana ha fatto continuare questa tendenza in modo rigoroso, infatti il mercato ha continuato ad oscillare tra i 30500$ e i 28500$, registrando circa un 6-7% di range di volatilità. Andiamo a  vedere più dettagli con il grafico a 4 ore:

mercato laterale per Bitcoin, grafico a 4 ore

Da qui la situazione di ranging è palese. A ogni movimento al rialzo è susseguito un breve movimento di distribuzione con conseguente discesa ai minimi del range. Al momento di questa scrittura Bitcoin sta nuovamente testando le fondamenta del supporto.  Vedremo se anche questa volta il prezzo sarà in grado di reagirà, o se ci aspetterà altro rosso nei prossimi giorni.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Ethereum ha avuto lo stesso destino di Bitcoin. Diagnosi? Fase laterale cronica. Tuttavia, qualche differenza nell’andamento c’è stata.  Seguendo l’onda delle ultime settimane, in fasi di mercato incerte Ethereum perde qualcosina in più rispetto a Bitcoin, e anche questa volta è andata così.

La lateralizzazione compiuta da Ethereum ha guardato più verso il basso. Infatti, dai nostri grafici possiamo osservare come Bitcoin (al momento di questa scrittura) si trovi ancora all’interno del range sui livelli di supporto mentre Ethereum sta facendo più fatica e, da pochi minuti, ha rotto al ribasso la fascia di supporto.

Vedremo se anche questa volta si creerà una buona dose di domanda nella fascia di prezzo fino a 1700$, o se romperemo al ribasso anche il livello formatosi il 12 maggio scorso.

Rapporto ETH/BTC

Ed eccoci arrivati al Ratio tra Eth e Btc. Questa volta ci affidiamo all’analisi su time frame settimanale del ratio, per avere una visione più ampia. In questo stesso periodo, un anno fa, Ethereum stava pesantemente overperformando Bitcoin, il quale dopo aver trovato i suoi massimi storici iniziò un grosso ritracciamento di prezzo. 

Da lì in avanti EthereumBitcoin hanno avuto buone battaglie – che però hanno sempre riportato il rapporto tra i due intorno alla fascia tra 0.077 e 0.059 – senza mai avere un vero e proprio vincitore in archi di tempo superiori a un mese. Questa settimana stiamo nuovamente approcciando la parte più bassa della lateralizzazione avuta nell’ultimo anno. Scopriremo insieme chi sarà in grado di spuntarla questa volta.

Tasso di interesse aperto

La lieve ripresa delle posizioni a leva sottolineata la scorsa settimana ha avuto seguito. Come vediamo dal grafico infatti il tasso aperto si è al momento stabilizzato sopra i 12,5 miliardi di dollari.

Tuttavia, seppur abbiamo avuto un aumento, la variazione non ci sembra essere sufficientemente elevata da destabilizzare il mercato in questa fase. Le cose potrebbero cambiare in fretta però se dovessimo rompere al rialzo o al ribasso le rispettive fasce di ranging di Bitcoin ed Ethereum.

Conclusione

Una delle fasi di lateralizzazioni più compresse e meno volatili dell’ultimo anno si sta formando sotto i nostri occhi. Uscire da questa zona comporterà un aumento di volatilità e probabilmente un piccolo rally di prezzo. Per scoprire quello che succederà, rimanete sintonizzati sui canali di Young Platform. Nel frattempo vi auguriamo una buona settimana sui mercati finanziari.

La crypto della settimana? Solana!

Eccoci al momento tanto atteso: anche questa settimana vi raccontiamo una nuova crypto ed andiamo ad analizzarla nel dettaglio. Quale? Solana!

Solana nasce con l’ambizioso obiettivo di risolvere il famoso trilemma della blockchain, già citato nel nostro scorso appuntamento. Se ancora non avete approfondito, vi lascio nuovamente il link anche qui (Il Trilemma della Scalabilità: le soluzioni Layer 1 e Layer 2).

Primo step del trilemma? Scalabilità. Solana ha un meccanismo di consenso ibrido e molto particolare che unisce l’algoritmo Proof of History (PoH) con una versione rivisitata del più classico Proof of Stake (PoS). In poche parole, il design di Solana è in grado di scegliere un nodo leader in base al meccanismo proof of stake che poi sequenzia i messaggi tra gli altri nodi, così da minimizzare il carico di lavoro. In questo modo la blockchain di Solana ha leggermente compromesso la decentralizzazione ma riuscendo a massimizzare la velocità.

Da questo blend tecnologico, Solana è in grado di processare fino a 710mila transazioni al secondo. Già attualmente ne processa 2700 al secondo, ben più di Visa, che ne fa 1700, e Ripple, vista la scorsa volta, che ne fa 1500.

Solana è utilizzata sia per smart contracts sia per diverse DApp e NFT. La crypto di Solana, chiamata SOL, è stata lanciata a Marzo 2020, non un periodo felice per i mercati finanziari con la crisi del Covid.

Nonostante ciò, in poco tempo ha scalato le classifiche per capitalizzazione di mercato, raggiungendo i 70 milioni di dollari a fine 2020, i 78 miliardi di dollari al suo massimo di novembre 2021, poi i 55 miliardi a fine 2021 e i 15 miliardi attuali.

I SOL in giro non sono pochi: l’intera supply è di oltre 511 milioni di unità, anche se l’attuale circulating supply ne conta circa 340 milioni. Vi ricordo che la total supply indica il numero complessivo di monete, mentre la circulating supply ne identifica il sottoinsieme attualmente in circolazione.

Se c’è qualche parola sulla supply non chiara, potete consultare il glossario di Young Plaform. Insomma, Solana vuole risolvere tanti problemi tecnici e piace un po’ a tutti, ma piace al mercato? Andiamo a vedere sul grafico il suo andamento…

L’ATH di SOL è stato segnato a novembre 2021 con un valore di quasi 260$. Poi il prezzo di Solana ha risentito in pieno del crypto bear market, arrivando rapidamente al floor di 80$ circa. Qui dopo un triplo bottom il prezzo è risalito superando l’importante livello tecnico dei 120$ e dopo una bull trap in perfetto stile crypto ha perso quei prezzi fino agli attuali livelli di 45$ circa.

Insomma siamo anni luce dai massimi con un drawdown di oltre l’80% in massima estensione. Il livello attuale è molto importante, un po’ come per BTC e per ETH e non è impensabile assistere ad un rapido apprezzamento di SOL nel caso in cui il mercato crypto si dovesse riprendere.

Considerate che tornare ai livelli degli 80$ significherebbe fare un +75%. Non male! E in caso di scenario ribassista?Beh come detto ci troviamo in prossimità di un supporto importante. Un’invalidazione di questo livello ci porterebbe probabilmente più in basso e non sarebbe assurdo fare anche un -50% dal valore attuale, tornando al prezzo di 25$.

Young Market: Le crypto ancora con la luna storta?

young market dopo luna

Il mercato ha ancora la Luna storta? Vediamo il prezzo di Bitcoin ed Ethereum come reagiscono al crollo crypto, nel nuovo Young Market

Nel corso dell’ultima settimana il mercato crypto ha rallentato la forte volatilità che ha caratterizzato gli ultimi periodi. Arriviamo da una settimana precedente piena di “tonfi ” e sconvolgimenti del settore, con una LUNA decisamente “storta”. All’interno dello scorso report avevamo infatti avuto l’occasione di analizzare insieme la ripida discesa che Bitcoin, Ethereum e tutte le altre Altcoins avevano vissuto. Quali sono stati i dettagli? Vediamolo subito in una nuova puntata di Young Market!

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Gli ultimi 7 giorni sono stati giorni di “assestamento”. Che cosa significa? Spesso, dopo forti movimenti di prezzo,il mercato inizia fasi di lateralizzazione durante le quali il prezzo effettua piccoli movimenti prima in una direzione, e poi nella direzione opposta.

Quest’ultima fase di lateralizzazione ha confinato il prezzo di un Bitcoin tra un minimo di circa 28200$ e un massimo di circa 31500$. Andiamo a vedere più dettagli con il grafico a 4 ore:

bitcoin dopo luna

Da qui è ancora più chiara la situazione. In seguito alla forte discesa che ha fatto raggiungere (per pochi secondi) un prezzo minimo di 25400$, il mercato ha recuperato qualche migliaio di punti, entrando nella fascia laterale compresa tra i valori sopracitati. Vedremo nell’arco dei prossimi giorni se BTC sarà in grado di andare a virare verso nuovi prezzi, tornando a creare un mercato direzionale.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Ethereum ha ovviamente avuto lo stesso destino di Bitcoin. La discesa iniziata circa un mese fa si è, per il momento, arrestata. La perdita raggiunta da quei prezzi è stata di circa un 40%. Ethereum ha ormai raggiunto i livelli di domanda che hanno sostenuto il suo prezzo durante l’estate del 2021, in seguito alla quale si è scatenata una vera e propria bull-run.

Il prezzo minimo raggiunto qui, come già abbiamo fatto notare la settimana passata, è stato di 1700$. La fase di Ranging che si è imposta sul mercato ha fatto rimbalzare il prezzo di un singolo Ether tra i 1900$ e i 2100$ circa. La zona di domanda più bassa si trova tra i 1400$ e i 1500$, livelli che fanno riferimento ai primi mesi del 2021.

Rapporto Eth/Btc

Ed eccoci arrivati al Ratio tra Eth e Btc. Il “grosso” del movimento si è svolto la settimana scorsa. Infatti, durante la discesa di tutto il mercato, Ethereum è riuscito a perdere il 10% in più rispetto a Bitcoin, facendo scivolare il rapporto tra i due ai livelli di inizio 2022.

Ricordiamo, che la macro struttura del ratio è ormai rialzista da inizio 2020. Ora, dopo circa un anno di lateralità, sta iniziando a vacillare, facendo sempre più fatica durante le discese generali dei mercati. Le prossime zone di “supporto” sono quelle di ottobre 2021, intorno al valore di 0.060.

E il tasso di interesse aperto?

Qui le acque rimangono calme, le forti discese di prezzo hanno fatto togliere le mani dai mercati a diversi trader e di conseguenza l’interesse in leva è sceso di pari passo con la forte discesa dei prezzi.

Sembra esserci un lieve recupero negli ultimi due giorni, ma queste variazioni sono ancora troppo deboli per fare delle previsioni.

Conclusione

Dopo le grosse percentuali negative registrate durante le settimane passate il mercato si è assestato creando zone di lateralizzazione. Un comportamento tutt’altro che inaspettato.

Da questi livelli la situazione è in bilico, basta una scintilla per accendere di nuovo forte volatilità. Vedremo se nell’arco dei prossimi 7 giorni si innescherà qualche nuovo trend.

La crypto della settimana? Ripple!

Eccoci al momento tanto atteso! Anche questa settimana abbiamo analizzato una nuova crypto per voi. Non è tra le mie preferite, ma sono comunque contento di raccontarvela. Parliamo di Ripple!

Ok, partiamo da una precisazione: la criptovaluta si chiama XRP mentre Ripple è il nome della società che l’ha creata, anzi per essere più precisi il suo nome è Ripple Labs

XRP nasce per spostare denaro in tutto il mondo in modo veloce e senza costi elevati.
Gli attuali metodi di pagamento infatti sono lenti e molto onerosi, visto che spesso devono anche convertire le valute tra loro.

La blockchain di XRP è particolare perché:

  • La convalidazione delle transazioni in meno di 5 secondi
  • Il costo di transazione molto basso -> meno di due centesimi di centesimo (wtf)
  • Permette 1500 transazioni al secondo
  • Non usa PoW o PoS, ma usa un metodo chiamato Unique Node List.

Il meccanismo è piuttosto semplice: Ripple Labs decide quali entità possono fungere da validatori per poter convalidare o meno le transazioni.

Qual è il lato negativo in tutto ciò? Beh, non è decentralizzato. Questo fa ripensare al famoso trilemma della blockchain. Se non sapete di cosa si tratta, qui trovate il link dell’articolo della nostra Academy in descrizione.

Come per Bitcoin un centomilionesimo di unità è chiamato Satoshi, così per XRP un centomillesimo di unità è chiamato DROP. Quindi tornando alla sua blockchain non c’è alcuna ricompensa per i validatori ed è tutto basato sulla fiducia… non proprio blockchain style.

Ripple ha da sempre fatto l’occhiolino al mondo dei business grazie alla sua scalabilità, ma non si può dire lo stesso della SEC (Securities and Exchange Commission), con la quale Ripple Labs ha avuto ed ha ancora diversi contenziosi legali.

XRP ha una total supply predeterminata e pari a 100 miliardi di unità, di cui 20 miliardi sono state assegnate ai founders, 7 miliardi a RippleLabs e 40 miliardi sono state vendute a ad aziende private, i restanti 33 miliardi sono assegnati a Ripple Labs al ritmo di 1 miliardo al mese.

Insomma, è pieno di XRP là fuori, ma andiamo a vedere il suo recente andamento sul grafico. L’ATH di XRP è stato segnato a gennaio 2018 con un valore di 3.33$. Poi XRP ha vissuto fasi turbolente, un po’ a causa del bear market crypto un po’ a causa delle note vicende legali. Nell’ultimo periodo il valore della criptovaluta è oscillato tra massimi e minimi molto distanti.

Dal prezzo di un anno fa di 1.97$, XRP ha perso circa il 75% del suo valore segnando il minimo a 0.51$. Da qui una risalita lo ha portato fino a 1.40$ dove è riuscito a stazionare fino a novembre, anche complice la fase bullish di tutto il mercato.

Poi un nuovo movimento al ribasso fino al prezzo di 0.34$, con massima estensione sempre pari al 75%. Ora il prezzo sta consolidando proprio come per BTC ed ETH in attesa di capire quali saranno gli sviluppi futuri di mercato.

Young Market: LUNA e il ribasso del mercato crypto

mercato in crisi

Settimana dura per il mondo delle criptovalute. LUNA crolla: gli andamenti di Bitcoin ed Ethereum vanno in rosso

Eccoci qui ritrovati! Ben ritrovati con il nostro consueto appuntamento ! L’ultima settimana sul mercato crypto è stata lo scenario di un vero e proprio campo di battaglia. Si sono verificate tante di quelle vicende, che il crollo ha fatto parlare molto anche al di fuori del mondo di crypto-appassionati. Insomma, siamo passati da uno stallo insopportabile, a un vortice da fiato sospeso! Prima di cominciare, un bel respiro profondo e via con l’analisi e il (croccantissimo) recap settimanale:

Cos’è successo al prezzo di Bitcoin?

Come il grafico giornaliero sottolinea, il prezzo di un singolo Bitcoin è passato da valere poco meno di 40000$ a valere meno di 30000 $. La massima percentuale di discesa si è fermata (al momento) a circa un -33%.

Ma quali sono le cause di questa discesa così rapida?

I dati sui mercati generici non sono stati dei migliori, l’aumento dei tassi di interesse (da parte della FED) avvenuto giovedì scorso, ha dato il via alla discesa. Nella giornata di mercoledì, invece, abbiamo avuto un aumento anche della disoccupazione, che ha dato il via libera alla prosecuzione del movimento ribassista. Il mondo crypto, dal canto suo, è stato scioccato dagli avvenimenti che hanno coinvolto il sistema Terra/Luna.

Semplificando una storia complessa, possiamo dire che a causa di “operazioni straordinarie” la stablecoin UST (la più grossa decentralizzata per market cap) ha iniziato a perdere l’ancoraggio al suo valore nominale di 1$

Questo ha scaturito una catena di eventi che si sono conclusi con la capitolazione di Luna, passata da 70$ a pochi centesimi di valore. Tale ciclo di eventi ha creato un vortice di paura e selling pressure su un mercato che era già in difficoltà. Risultato? -30% in 7 giorni.

Andiamo a  vedere più dettagli con il grafico a 4 ore:

Grafico bitcoin a 4 ore

Qui vediamo ancora più da vicino le varie discese compiute durante gli ultimi giorni. Nella giornata di ieri abbiamo infranto il supporto minimo toccato durante l’intero 2021. Ci troviamo ora in una zona tecnica molto scarna, in quanto mancano effettivamente zone di forte domanda/offerta in tutto il range che va da 28000$ fino a 12000$.

Questo non significa che abbiamo comprato un biglietto di sola andata per i massimi del 2019, tuttavia fare previsioni sulla formazione di un supporto diventa difficile. Vedremo che cosa succederà nelle prossime ore.

Cos’è successo al prezzo di Ethereum?

In poco più di una settimana il suo valore è diminuito del 40%, quasi il 10% in più rispetto a Bitcoin, come dopo vedremo nell’analisi del ratio.

Giovedì scorso avevamo analizzato insieme l’andamento di Ethereum, il quale si stava avvicinando alla zona chiave di prezzo intorno a 2960$, la quale coincideva esattamente con la tendenza ribassista che stava già schiacciando il prezzo da circa un mese.

Il tentativo di rottura al rialzo non è chiaramente andato a buon fine. La creazione della Bull trap, unita ai fattori economici citati nel paragrafo dedicato a BTC, ha fatto il resto. Il prezzo minimo raggiunto da un singolo Ether, seppur per pochi secondi, è stato di 1700$, il prezzo più basso da luglio dello scorso anno.

La zona di domanda più bassa si trova tra i 1400$ e i 1500$, livelli che fanno riferimento ai primi mesi del 2021.

Rapporto ETH/BTC

Le precedenti settimane caratterizzate dalla lateralità sono state dimenticate in fretta nelle ultime 48 ore.

Come il grafico ci fa notare, e come già abbiamo anticipato, il prezzo di un singolo Ether è sceso di circa il 10% in più rispetto a quello di un singolo Bitcoin.

Il ratio si aggira ora intorno allo 0.068 ed è ufficialmente rientrato all’interno della zona di ranging che lo ha tenuto “intrappolato” da gennaio e marzo 2022.

Tasso di interesse aperto

Il tasso di interesse nell’ultima settimana ha ripreso il trend ribassista che lo ha caratterizzato nell’ultimo periodo. La repentina discesa di prezzo ha portato a moltissime liquidazioni (chiusure forzate delle posizioni di trading) che, di conseguenza, hanno fatto scendere il tasso di interesse aperto di parecchio.

Conclusione

La situazione del mercato Crypto appare in bilico. Le notizie economiche dei tassi di interesse affliggono anche il mondo crypto, che è poi stato scosso dall’interno dalla situazione riguardante Terra/Luna. Vedremo nei prossimi giorni se saremo in grado di mantenere questi prezzi, o se ci sarà spazio per scendere ulteriormente.

La crypto della settimana? LUNA

Chi però è certamente riuscito a fare peggio è LUNA, anche se non si tratta di un record di cui vantarsi. L’ecosistema TERRA era il secondo più capitalizzato dopo ETHEREUM per progetti DeFi.  La sua stablecoin è UST: il suo prezzo era mantenuto tramite arbitraggio con LUNA: in qualsiasi momento si poteva scambiare LUNA con UST e viceversa.

Perché fluivano capitali verso l’ecosistema? Perché Anchor protocol offriva un rendimento annuo fino al 19.5% per lo staking. Quindi l’incentivo di arbitraggio era la chiave per mantenere il peg di UST e quindi assicurare che 1 UST valesse 1 dollaro. Questo funziona finché c’è fiducia nel meccanismo… Come ha fatto il prezzo a crollare così? Dai dati sembrerebbe esserci stato un attacco verso il protocollo prendendo in prestito 100k BTC come collaterale. La sfiducia nel sistema ha creato una vera e propria spirale della morte in cui:

  1. LUNA diminuisce di valore
  2. Le persone ritirano UST perché perdono fiducia nel sistema
  3. Nuovi LUNA sono mintati (coniati) per sostenere UST ma non c’è più domanda

In questo scarico continuo di LUNA, appena UST sale leggermente, tutti i capitali su Anchor cercano di uscire per recuperare la perdita. Un fenomeno molto simile alle tradizionali Bankrun. Cosa succederà ora è difficile a dirsi, ma anche qualora l’ecosistema TERRA dovesse salvarsi, sarà molto complicato recuperare la fiducia del mercato e tornare ai livelli raggiunti in precedenza.

Young Market: Settimana di bear trap per BTC ed ETH

mercato crypto aprile maggio 2022 - bear trap

Bitcoin ed Ethereum immobili, nonostante i soliti movimenti laterali. Con una vera Bear trap. Scopri il mercato crypto su Young Market!

La settimana a cavallo tra aprile e maggio (2022) si è sviluppata sulla falsariga di quelle precedenti. Non abbiamo avuto movimenti di grande portata nel mercato delle criptovalute, ci sono state comunque cose parecchie interessanti. Come un’andamento Bitcoin con una bear trap, così come un prezzo minimo di Ether di 2720 dollari. Molto più interessante è stato il tasso di interesse aperto, con un aumento da sgranare gli occhi. Come è andato il mercato crypto nella settimana appena passata? Scopriamolo assieme su Young Market!

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Per cominciare, durante i 7 giorni tra il 28 aprile e il 4 maggio, BTC ha creato una nuova bear trap, andando a toccare un prezzo minimo di circa 37500$, per ben due volte. La prima volta nella giornata di domenica, e la seconda nella giornata di martedì. La zona di prezzo a 37500$ si trova sul supporto che abbiamo individuato insieme all’interno dei report precedenti, o meglio, poche centinaia di punti al di sotto.

In ogni caso la reazione sulla fascia di supporto si è fatta sentire e, dopo il secondo tocco nella giornata di martedì 3 maggio, Bitcoin ha reagito in modo deciso andando a registrare un mini rally al rialzo.  Andiamo a  vedere più dettagli con il grafico a 4 ore:

bitcoin 4 ore

Da qui vediamo meglio come in seguito al secondo tocco della fascia di domanda BTC sia riuscito a eseguire un movimento al rialzo di circa il 6%.

Parte di questo movimento è stata effettuata quando la Fed (banca centrale americana) ha annunciato l’aumento dei tassi di interesse di 0.5 punti percentuale, proprio come previsto dai vari analisti. Una notizia di per sé conservativa se interpretata in ottica mercato, ma che, avendo rispecchiato le aspettative, si è dimostrata positiva. Vedremo come si svilupperanno le cose nei prossimi giorni.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Il nostro caro Ethereum si è mosso in modo simile alla Bear Trap di Bitcoin anche questa settimana, ma qualche differenza l’abbiamo comunque notata. Il prezzo minimo raggiunto da un singolo Ether negli ultimi 7 giorni è stato di 2720$, livello al quale ha formato una vera e propria bear trap.

Infatti, da quel momento è iniziato un movimento rialzista che ha registrato un +7%, al prezzo su cui ci troviamo al momento di questa scrittura. Questa spinta al rialzo ci ha fatto riavvicinare alla resistenza della tendenza ribassista che ci portiamo dietro da ormai un mese intero. Sarà questa la volta buona per infrangerla?

Rapporto ETH/BTC

Ed eccoci all’analisi del rapporto Eth/Btc. Come anticipato, il rapporto tra Bitcoin ed Ethereum è stato bilanciato questa anche questa settimana, e il nostro grafico, di conseguenza, prosegue nella fascia laterale che dura da ormai dal primo di aprile.

Dopo aver testato la fascia di supporto a 0.072, il ratio ha avuto un lieve rialzo, e si trova al momento al centro della fascia di ranging.

Tasso di interesse aperto

Il tasso di interesse si dimostra molto interessante. Salta subito all’occhio come, infatti, dopo quasi un mese di costante ribasso, nella giornata del 3 maggio si sia registrato un aumento di quasi un intero miliardo di dollari.

Il 2 maggio il tasso aperto valeva circa 14,1 miliardi, mentre alla fine del 3 maggio suddetto valore si attestava a poco più di 15 miliardi di dollari. Nella giornata di ieri abbiamo avuto un lieve calo, ma gli operatori dei derivati sembrano essersi tirati su le maniche.

Sarà questa la catalisi per scatenare un po’ di volatilità in un mercato che pare dormiente da circa un mese?

Conclusione

Le carte in tavola non sono molto diverse da quelle della settimana scorsa. I punti chiave sono stati la formazione di Bear Trap che si sono concluse con una lieve spinta al rialzo. Ora, sia Bitcoin che Ethereum si trovano di fronte alla sfida di trasformare le precedenti resistenze in zone di supporto. Insieme scopriremo se saranno stati in grado di farcela, tra 7 giorni. 

La moneta della settimana? Approfondimento Polygon!

Anche questa volta abbiamo deciso di offrirvi un’altra analisi oltre a quella di BTC ed ETH. È stata super richiesta per diversi episodi e parliamo di… Polygon. Anzitutto, cos’è e perché nasce Polygon? Il progetto si pone l’obiettivo di risolvere due problemi di Ethereum: scalabilità e interoperabilità. MATIC è la criptovaluta nativa di Polygon ed è al momento in 17esima posizione per marketcap, con un valore di quasi 9 miliardi di dollari.

Ma cosa si intende per scalabilità? La scarsa scalabilità di Ethereum deriva dal fatto che è lento ed ha fee elevate. Polygon invece ha costi più contenuti e processa le varie operazioni in maniera quasi istantanea. Infatti, già oggi Polygon ha registrato 1640 milioni di transazioni sulla sua rete, mentre Ethereum 1563 milioni, pur esistendo da molto più tempo. Questo problema è stato risolto tramite un layer2, ovvero uno strato superiore finalizzato a migliorare ethereum. In questo caso l’L2 ha una sua blockchain semi-indipendente, proprio perché Polygon ha il suo meccanismo PoS e il suo pool di validatori interni.

E l’interoperabilità? È presto detto. Polygon permette ad Ethereum di comunicare con altre chain. Già oggi infatti ci sono centinaia di chain compatibili con la blockchain concettualizzata da Vitalik Buterin.

Per riassumere quindi, MATIC non è un competitor di ETHER e Polygon non è un competitor di Ethereum. Piuttosto Polygon è un fattore abilitante per la diffusione di Ethereum. I veri competitors per Polygon sono Cosmos, Polkadot e Avalanche.  Ecco perché – ad oggi – buona parte della DeFi sta migrando su Polygon: ha benefici e costi ridotti, pur senza competere direttamente con il colosso di Ethereum.

Un esempio? È notizia di pochi giorni, che ApeCoin sarà accettata dal portale NFT OpenSea. E indovinate su quale chain potrà girare ApeCoin? Proprio lei: Polygon!

Andiamo ora a vedere sul grafico come si è comportato MATIC. Dal suo all time high di fine anno appena sotto i 3$, MATIC ha perso più del 60% del proprio valore.  Attualmente è scambiata ad un prezzo di 1.14$, dopo aver trovato un buon supporto in zona 1.03$, proprio sul livello in cui si era assestato il prezzo prima della ripartenza di settembre.

Un livello interessante, da tenere monitorato, è sui 1.31$, che rappresentava una buona zona di domanda prima che il prezzo rompesse al ribasso in chiusura di aprile. Ora il prezzo potrebbe oscillare all’interno di questa fascia di ranging e solo conferme rialziste al di sopra della parte alta potrebbero far pensare ad una nuova bull run. In caso di nuovo movimento rialzista un target consistente potrebbe essere in prossimità del prezzo 1.71$, ovvero dove l’ultimo impulso rialzista aveva arrestato la sua corsa.

Nel caso in cui invece i prezzi attuali non dovessero tenere, non sarebbe irrealistico vedere un ulteriore movimento a ribasso fino ai prezzi in zona 0.70$. Staremo a vedere.

Young Platform Team