Il calendario Fed 2025: a quando la prossima riunione del FOMC?

Calendario riunioni Fed 2025: quando la prossima?

Il programma completo delle riunioni Fed 2025 con tutte le prossime date in calendario

Il calendario delle riunioni Fed (Federal Reserve System) ovvero la banca centrale degli Stati Uniti, prevede otto appuntamenti annuali. Questi meeting sono l’equivalente delle riunioni della nostra BCE in cui vengono prese decisioni di politica monetaria. Sono eventi molto seguiti  perché capaci di influenzare l’andamento dei mercati finanziari e negli ultimi tempi sono diventati dei veri e propri giri di boa per il futuro dell’economia globale.

Riunioni Fed: cosa viene deciso e da chi 

Prima di scoprire il calendario delle riunioni Fed 2025, vediamo come funzionano questi appuntamenti. 

Gli incontri sono presieduti dal FOMC, Federal Open Market Committee, ovvero l’organo operativo e portavoce della Fed. Questo è composto da 12 membri tra cui banchieri centrali degli Stati Uniti e il presidente della Fed. 

Il FOMC valuta le condizioni finanziarie e le azioni di politica monetaria da intraprendere per raggiungere gli obiettivi economici degli USA. Tra queste la più decisiva , è la decisione sui tassi di interesse per regolare l’inflazione. In occasione di ciascuna delle riunioni Fed in calendario viene presentato un riepilogo delle proiezioni economiche e il Dot Plot, un grafico che mostra le previsioni anonime di ogni membro della Fed sulla posizione dei Fed funds rate dell’anno passato, sul futuro e sul lungo periodo. Questi appuntamenti sono evidenziati nel calendario con un asterisco.

Ecco un esempio di grafico Dot Plot, pubblicato in occasione della riunione Fed di Dicembre 2022. 

Le riunioni della Federal Reserve vengono monitorate perché influenzano tutti i mercati e creano opportunità. Le decisioni del FOMC portano una volatilità più o meno elevata anche nel mercato delle criptovalute.

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Il FOMC meeting announcement

Il riepilogo delle proiezioni economiche viene pubblicato nel FOMC meeting announcement, un comunicato di politica monetaria dove vengono riportati gli indici economici più importanti, come i dati sul mercato del lavoro. In questa occasione, la Fed comunica il “federal funds rate“, cioè il tasso di interesse che influenza tutti gli altri tassi (mutui, prestiti, obbligazioni). Questo tasso è dato come intervallo (esempio: 1,75%-2%). Raggiungere una media di questo intervallo è l’obiettivo implicito. Più alto è questo obiettivo, più restrittiva diventa la politica monetaria, più basso è questo obiettivo, più accomodante diventa la politica.

Riunioni Fed: calendario 2025 

Questi meeting del FOMC si svolgono otto volte all’anno, durano due giorni e sono seguiti da una conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Ecco il calendario Fed di tutte le riunioni per il 2025.

  • 28-29 Gennaio 2025  
  • 18-19 Marzo 2025 *
  • 6-7 Maggio 2025
  • 17-18 Giugno 2025 *
  • 29-30 Luglio 2025 
  • 16-17 Settembre 2025 *
  • 28-29 Ottobre 2025
  • 9-10 Dicembre 2025 *

(*) Riunione associata a una sintesi delle proiezioni economiche.

Riunioni Fed: calendario 2024

La Fed nel 2024 si è riunita in queste date: 

  • 30-31 Gennaio 2024  
  • 19-20  Marzo 2024 *
  • 30 Aprile – 1 Maggio 2024
  • 11-12 Giugno 2024 *
  • 30-31 Luglio 2024  
  • 17-18 Settembre 2024 *
  • 6-7 Novembre 2024
  • 17-18 Dicembre 2024 *

Riunioni Fed: calendario 2023

La Fed nel 2023 si è riunita in queste date: 

  • 31 Gennaio – 1 Febbraio 2023
  • 21-22 Marzo 2023 *
  • 2-3 Maggio 2023
  • 13-14 Giugno 2023 *
  • 25-26 Luglio 2023
  • 19-20 Settembre 2023 *
  • 31 Novembre-1 Dicembre 2023
  • 12-13 Dicembre 2023 *

Riunioni Fed: calendario 2022

La Fed nel 2022 si è riunita in queste date: 

  • *25-26 Gennaio 2022
  • 15-16 Marzo 2022*
  • 3-4 Maggio 2022
  • 14-15 Giugno 2022*
  • 26-27 Luglio 2022
  • 20-21 Settembre 2022*
  • 1-2 Novembre
  • 13-14 Dicembre 2022*

Le riunioni della Fed sono un evento atteso con grande interesse dagli operatori finanziari e dagli analisti. Le decisioni dell’Istituto hanno un ruolo di primaria importanza per la politica monetaria degli Stati Uniti ma non solo. In più occasioni abbiamo assistito a un impatto anche su altri mercati come quello delle criptovalute. Ecco perché tenere d’occhio il calendario Fed delle prossime riunioni può essere decisamente utile.


A quando la prossima riunione BCE? Il calendario completo del 2025 da monitorare!

La prossima riunione BCE? Il calendario completo 2025

Il calendario 2025 delle riunioni da non perdere assolutamente

Quando si terrà la prossima riunione BCE? Il calendario dell’istituto centrale viene costantemente monitorato non soltanto da investitori o esperti di mercato. Anche i semplici cittadini dell’Eurozona seguono con interesse e apprensione i meeting della Banca Centrale, poiché le sue decisioni possono avere ripercussioni sui portafogli delle famiglie.

Ogni riunione BCE è dunque attesa con ansia e preceduta da innumerevoli previsioni circa le mosse di Christine Lagarde e del Consiglio Direttivo, le cui parole vengono costantemente passate al setaccio. Ecco allora il calendario 2025 (e non solo) delle riunioni da monitorare per non perdere neanche un appuntamento con l’istituto di Francoforte.

Prossima riunione BCE di politica monetaria: calendario 2025

L’annuale calendario della BCE ha in programma diversi appuntamenti, generalmente si riunisce due volte al mese ma solo ogni 6 settimane vengono discusse decisioni di politica monetaria. Questi sono i meeting più attesi perché capaci di influenzare i mercati finanziari e non solo. Il calendario della Banca Centrale Europea viene quindi diviso in due parti: le prossime riunioni di politica monetaria e quelle non di politica monetaria. 

La prima categoria di appuntamenti, che cade sempre di giovedì, è seguita dalla conferenza stampa della presidente dell’istituto, Christine Lagarde, che presenta in diretta televisiva al pubblico e ai giornalisti quanto deciso

Ma quindi cosa viene discusso durante ogni riunione BCE di politica monetaria? I principali temi affrontati sono generalmente la crescita e i PIL dell’Eurozona, il quantitative tightening, l’andamento dell’inflazione e i tassi di interesse. 

Proprio le decisioni sui tassi d’interesse sono particolarmente importanti perché hanno delle ripercussioni dirette sui risparmi e sul potere d’acquisto dei cittadini. Tra le varie conseguenze del rialzo dei tassi c’è l’aumento dei costi dei mutui, ad esempio. D’altro canto per la BCE, il rialzo o il ribasso dei tassi d’interesse è uno strumento essenziale per assolvere al suo principale compito ovvero mantenere stabili i prezzi

Ciò detto, la domanda iniziale sorge spontanea: quando ci sarà la prossima riunione BCE?

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Il calendario 2025 dei meeting di politica monetaria

  • 30 Gennaio 2025
  • 6 Marzo 2025
  • 17 Aprile 2025
  • 5 Giugno 2025
  • 24 Luglio 2025
  • 11 Settembre 2025
  • 30 Ottobre 2025
  • 18 Dicembre 2025

Ad eccezione dell’appuntamento di Ottobre che si svolgerà presso la Banca d’Italia a Roma,, ogni riunione BCE del 2025 si terrà a Francoforte e sarà presieduta dal Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, il principale organo decisionale dell’istituzione. Questo è composto dalla presidente Christine Lagarde, dal vicepresidente Luis de Guindos, da quattro membri nominati tra i paesi leader dell’Eurozona che tengono la carica per 8 anni, e i governatori delle banche centrali nazionali. Nel caso dell’Italia è Fabio Panetta. 

Dopo ogni meeting gli investitori tengono sotto controllo i mercati per monitorare le reazioni delle decisioni della Banca Centrale Europea. Alcune di queste impattano anche il mercato delle criptovalute. Per questo, le prossime riunioni della BCE, come quelle della FED (calendario Fed 2025), andrebbero tenute d’occhio. Su Young Platform, l’exchange di criptovalute leader in Italia, puoi monitorare i prezzi delle criptovalute contestualmente alle relazioni su ogni riunione della BCE. 

Prossima riunione BCE non di politica monetaria: calendario 2025

Il calendario delle riunioni BCE prevede anche dei meeting che non trattano temi di politica monetaria. In queste occasioni vengono assolti agli altri compiti e responsabilità della Banca Centrale Europea, come la vigilanza bancaria per l’Eurozona. Ecco tutte le date delle prossime riunioni: 

  • 19 Febbraio 2025
  • 23 Marzo 2025
  • 29 Settembre 2025
  • 19 Novembre 2025

Anche il Consiglio generale convoca un altro tipo di riunioni BCE, che hanno funzioni consultive e di coordinamento

  • 27 Marzo 2025
  • 26 Giugno 2025
  • 25 Settembre 2025
  • 20 Novembre 2025

Calendario riunioni BCE 2024

Si riporta il calendario delle riunioni dell’anno passato, tenutesi a Francoforte e a Lubiana nel mese di Ottobre.

  • 25 Gennaio 2024 
  • 7 Marzo 2024
  • 11 Aprile 2024
  • 6 Giugno 2024
  • 18 Luglio 2024
  • 12 Settembre 2024
  • 17 Ottobre 2024 (presso la Banca di Slovenia)
  • 12 Dicembre 2024

Calendario riunioni BCE 2023

Per ripercorrere i meeting e le conferenze passate, questo è il calendario di ogni riunione BCE sulla politica monetaria svoltasi nel 2023. Ad eccezione dell’appuntamento di Ottobre che si è svolto ad Atene, ogni riunione BCE del 2023 si è tenuta a Francoforte. 

  • 2 Febbraio 2023
  • 16 Marzo 2023
  • 4 Maggio 2023
  • 15 Giugno 2023
  • 27 Luglio 2023
  • 14 Settembre 2023
  • 26 Ottobre 2023 
  • 14 Dicembre 2023

Tra non molto si terrà dunque la prossima riunione BCE del 2025 e gli occhi sono puntati sul possibile taglio dei tassi d’interesse. Ma il calendario degli incontri di quest’anno è ricco e non mancheranno le occasioni per discutere dell’economia dell’Eurozona.

Nucleare in Italia? Le sfide per il 2030

Nucleare in Italia? Il punto della situazione

L’Italia pensa alla reintroduzione del Nucleare per la produzione di energia elettrica. Quali sono le sfide principali per il 2030?

Negli ultimi anni, il dibattito sul nucleare in Italia è tornato al centro della scena politica ed economica, soprattutto a causa della crisi energetica che ha colpito l’Europa dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. Nonostante varie iniziative stiano prendendo forma, tra cui la nomina di un esperto da parte del governo per valutare la fattibilità della reintroduzione dei reattori e l’annuncio di una prossima legge delega per disciplinare il settore, raggiungere l’obiettivo non sarà semplice né immediato. 

Le sfida principale in questo senso riguarda il convincimento dell’opinione pubblica, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza delle centrali

Il ritorno del nucleare in Italia è possibile?

La storia d’amore e odio tra Italia e nucleare è, da molti anni, piuttosto travagliata. Tuttavia, nell’ultimo periodo, la necessità di ridurre la dipendenza dal gas e dalle importazioni energetiche, insieme all’obiettivo di raggiungere gli standard europei per la riduzione delle emissioni di CO2, ha riaperto il dibattito.

Il Governo italiano ha nominato un esperto per valutare la fattibilità del nucleare e sta preparando una legge delega per regolamentare il settore. Il percorso non sarà facile, soprattutto perché l’opinione pubblica ha votato contro questa fonte di energia attraverso due referendum, quello di novembre 1987 e quello di giugno 2011. Inoltre, bisogna anche specificare che nel caso di un via libera, i primi reattori non saranno attivi prima del 2030, e quindi questa fonte di energia non avrà un impatto immediato sull’approvvigionamento energetico italiano.

NewCo Enel e e i mini reattori

Tra le iniziative più significative c’è la creazione della NewCo Enel, una società dedicata alla valutazione e allo sviluppo di tecnologie nucleari in Italia. L’Enel, insieme a due colossi della storia industriale italiana come Ansaldo e Leonardo, sta esplorando l’opportunità di utilizzare i mini reattori nucleari modulari (SMR), una tecnologia di terza generazione considerata più sicura e flessibile rispetto ai reattori tradizionali.

Gli SMR sono molto più piccoli degli impianti tradizionali. Le loro dimensioni difficilmente superano quelle di un campo da calcio (105 m X 68 m) e utilizzano sistemi automatici di raffreddamento. Senza entrare nel tecnico, si può dire che i mini reattori nucleari modulari sarebbero più sicuri e più facili da costruire e trasportare. Inoltre, sarebbe possibile produrli all’interno di capannoni industriali, assemblandoli poi nel luogo di installazione. Questa flessibilità potrebbe consentire a un’Italia che punta al nucleare di creare una filiera produttiva competitiva.

I vantaggi del nucleare per l’Italia

Il nucleare garantirebbe al nostro paese la possibilità di attingere da una fonte di energia elettrica costante e affidabile, risolvendo i problemi di intermittenza di queste ultime che affliggono prevalentemente il fotovoltaico. Inoltre, i costi di produzione dell’energia nucleare sono competitivi rispetto a quelli per l’estrazione del gas, il che potrebbe ridurre i costi energetici che imprese e cittadini devono affrontare.

Secondo alcune stime, una trentina di mini reattori nucleari garantirebbero una potenza di circa 12-16 gigawatt, pari a un decimo della domanda energetica del Paese durante il 2023. L’energia prodotta da questi impianti, anche se non sufficiente per coprire il fabbisogno totale delle grandi città, sarebbe ideale per attività produttive ad alta intensità energetica, come le imprese manifatturiere e i data center.

L’interesse per il nucleare è particolarmente forte tra le Big Tech, che richiedono una fonte di energia costante e affidabile per alimentare i loro data center. L’Enel ha già ricevuto oltre 40 richieste da operatori internazionali per la realizzazione di data center in Italia, tra cui Google e Amazon.

Le sfide del nucleare Italia

Nonostante i vantaggi che garantisce questa tecnologia, il percorso del nucleare in Italia è ancora pieno di sfide. In primis “convincere l’opinione pubblica,” che ha votato due volte contro all’istallazione di centrali sul suolo del nostro Paese principalmente a causa della preoccupazione per il rispetto degli standard di sicurezza. Sia per quanto riguarda l’installazione e il funzionamento dei reattori, ma anche, e forse soprattutto, per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. La seconda, invece, riguarda il tempo, dato che se si iniziasse oggi sarebbe difficile concludere i lavori entro il 2030, visto che  per costruire un un mini reattore nucleare sono necessari più di quattro anni. L’impatto economico di questa tecnologia potrebbe, però, essere prorompente, e ammonterebbe, secondo le stime, a circa 45 miliardi di euro.

Insomma, l’energia nucleare potrebbe ricoprire un ruolo determinante nel percorso verso la transizione dai combustibili fossili a fonti energetiche, in grado di garantire la sicurezza energetica e contrastare il cambiamento climatico, dato che costituisce un elemento chiave per istituire sistemi elettrici a basse emissioni. Nell’ambizioso obiettivo mondiale di raggiungere un bilancio net-zero entro metà secolo, l’energia nucleare, attualmente presente in 32 Paesi con una capacità totale di 413 GW, gioca un ruolo significativo nell’evitare 1,5 gigatonnellate (Gt) di emissioni globali e ridurre la domanda mondiale di gas di 180 miliardi di metri cubi (bcm) annualmente.

In conclusione, si può dire che reintrodurre il nucleare in Italia è un’attività molto ambiziosa, ma sicuramente realizzabile. Grazie a iniziative come la NewCo Enel, il paese sta facendo passi importanti verso una nuova era energetica. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di superare le sfide politiche, sociali e tecnologiche, e di trovare un equilibrio tra innovazione e sostenibilità.

5 regali di Natale per appassionati di criptovalute

5 regali di Natale per appassionati di criptovalute

Cerchi idee regalo per questo Natale? Ecco una lista di oggetti e pensieri a tema criptovalute. Per accontentare i gusti di tutti!

Il Natale è alle porte! Da un lato ci sono quelli che già a Ferragosto hanno pianificato con precisione maniacale i loro regali di Natale. Dall’altro ci sei tu che stai per entrare nel panico e rischi di comprare l’ultimo bagnoschiuma Tesori d’Oriente rimasto al centro commerciale. Young Platform è qui con la lista definitiva di idee regalo di Natale per appassionati di criptovalute!

1. BTC è per sempre

Secondo il 97% degli italiani il regalo perfetto per Natale è…Bitcoin. Ok, ci siamo inventati questa percentuale ma d’altronde il valore di Bitcoin è sempre cresciuto nel tempo. Insomma chi è che non vorrebbe ricevere un regalo così?


Se, invece, pensi che i migliori regali siano le esperienze da condividere, puoi utilizzare Bitcoin per esplorare il mondo crypto insieme alla persona che ami, alla tua gym sister o in compagnia di quel tuo lontano zio con cui non sai mai di cosa parlare.

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2. A Natale siamo tutti più… colti!

A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai, tipo leggere un libro. Le vacanze sono il momento perfetto per rallentare e dedicarsi a scoprire la storia di Ethereum accanto al camino. I libri sulle criptovalute e sulla blockchain sono tantissimi, e possono essere interessanti per ogni tipo di utente. Potresti regalare il libro di Laura Shin “The Cryptopians” ai tuoi amici appassionati di tecnologia e trame intriganti, mentre per i tuoi parenti meno esperti scegliere come regalo “Mamma ho comprato Bitcoin” di Lorenzo Primiterra

3. Con un wallet vai sul sicuro

Se non hai ancora trovato l’idea regalo natalizia giusta per un appassionato di criptovalute potresti considerare l’acquisto di un hardware wallet. Gli hardware wallet sono portafogli digitali sotto forma di chiavette USB che permettono di conservare offline le criptovalute e gli NFT. Anche se potrebbe sembrare un regalo più adatto ad utenti esperti, in realtà gli ultimi modelli di hardware sono molto semplici da configurare e utilizzare. I marchi più famosi che producono questo tipo di wallet sono Ledger e Trezor. Se conosci un hodler accanito, potrebbe apprezzarlo!

4. Fai una donazione in criptovalute

Esistono molte Onlus che danno la possibilità di fare una donazione in criptovalute, anche a nome di un’altra persona. Per un regalo di immenso valore! 

Tra le più note organizzazioni ad accettare donazioni in crypto, grazie a Young Platform, ci sono Save the Children e EMERGENCY che, attraverso i loro programmi, sostengono rispettivamente i bambini che vivono in zone di conflitto e le vittime di quest’ultimo.

Supportando i pagamenti via blockchain, questi enti permettono una raccolta tracciabile e senza confini verso paesi dove i servizi finanziari sono spesso carenti o costosi. Puoi inviare criptovalute direttamente dall’app di Young Platform, processando un trasferimento all’address che trovi sulle pagine (linkate qui sopra) delle organizzazioni citate.

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5. Oh, oh, oh! Una nevicata di gadget crypto

Se sei ancora a corto di idee, prova a pensare cosa vorresti che regalassero a te a Natale.

Pandoro o panettone? Gadget di Bitcoin o di Ethereum? Bel dilemma! Ecco la soluzione che unisce tutti. Di qualunque squadra sia il destinatario, non passerà sicuramente inosservato!

5 regali di Natale per appassionati di criptovalute

Ti manca la fantasia e pensi di ricorrere al vecchio trucco della zia regalando calzini? Mantieni la tradizione viva, ma stilosa, con delle calze a tema crypto

5 regali di Natale per appassionati di criptovalute

Ti sei fatt* un’idea? Ora non ti resta che scegliere il miglior regalo di Natale crypto per i tuoi amici e parenti!

Come andare in pensione anticipata a 64 anni: la guida spiegata semplice

pensione anticipata a 64 anni

Cosa si deve fare per andare in pensione a 64 anni? Chi ci può andare? Con quali requisiti?

Dal 1° gennaio 2025, sarà possibile andare in pensione anticipata a 64 anni, ma con nuove regole e requisiti. In questa guida spiegheremo non solo chi può accedere a questa opportunità, ma anche cosa sono il regime contributivo puro, l’assegno sociale e la pensione integrativa, per aiutarti a capire meglio come funzionano queste misure introdotte dalla nuova Legge di Bilancio.

1. Chi può andare in pensione anticipata a 64 anni?

Le nuove regole si applicano a:

  • Lavoratori nel regime contributivo puro, cioè chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.
  • Chi ha almeno 25 anni di contributi (30 anni dal 2030).
  • Chi raggiunge una pensione minima di 1.603,23 euro al mese (tre volte l’assegno sociale del 2024).

Cos’è il regime contributivo puro?

Il regime contributivo puro è un sistema di calcolo della pensione basato esclusivamente sui contributi versati durante la carriera lavorativa.

  • Si applica a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, in seguito alla riforma Dini.
  • La pensione dipende dall’importo totale dei contributi accantonati e dalla loro rivalutazione nel tempo.
  • Non tiene conto di eventuali retribuzioni precedenti, come avviene nel regime retributivo o misto.

2. Cosa serve per andare in pensione anticipata?

Ricapitolando quanto abbiamo detto, dal 2025:

  • Età: almeno 64 anni.
  • Contributi: almeno 25 anni (30 anni dal 2030).
  • Importo minimo della pensione: devi raggiungere almeno tre volte l’assegno sociale, pari a 1.603,23 euro al mese.

Cos’è l’assegno sociale?

L’assegno sociale è un supporto economico fornito dallo Stato alle persone con redditi molto bassi o nulli, che abbiano almeno 67 anni e risiedano in Italia.

  • L’importo dell’assegno sociale nel 2024 è di 534,41 euro al mese.
  • Per accedere alla pensione anticipata, è necessario che la pensione raggiunga almeno tre volte questo importo (circa 1.603 euro).

3. Come funziona la pensione integrativa?

Se la pensione INPS (obbligatoria) non raggiunge la soglia minima richiesta, puoi utilizzare la pensione integrativa per colmare la differenza.

Cos’è la pensione integrativa?

La pensione integrativa è un sistema di risparmio volontario che permette di accantonare somme aggiuntive durante la vita lavorativa per avere una rendita extra una volta in pensione.

  • Viene accumulata aderendo a un fondo pensione o a un piano individuale pensionistico (PIP).
  • Può essere riscossa come rendita periodica o come capitale, a seconda delle regole del fondo.
  • È particolarmente utile per chi è nel regime contributivo, dove la pensione è calcolata solo sui contributi versati, e rischia di essere più bassa.

Esempio pratico:

Se la tua pensione INPS è di 1.300 euro al mese e la rendita dal tuo fondo pensione è di 350 euro, il totale sarà di 1.650 euro, permettendoti di accedere alla pensione anticipata.

4. Pensione anticipata per le donne a 64 anni: agevolazioni per chi ha figli

Le lavoratrici madri possono accedere al pensionamento anticipato con requisiti ridotti:

  • Con un figlio, la soglia minima scende a 1.496 euro al mese (2,8 volte l’assegno sociale).
  • Con due figli, si riduce ulteriormente a 1.389 euro al mese (2,6 volte l’assegno sociale).

5. Divieto di cumulo con altri redditi per chi va in pensione anticipata

Un aspetto importante da considerare per chi sceglie la pensione anticipata è il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro.

  • Non puoi lavorare come dipendente o autonomo: chi va in pensione anticipata non può svolgere attività lavorative regolari.
  • Eccezione per il lavoro occasionale: è consentito solo il lavoro occasionale, ma con un limite massimo di 5.000 euro lordi annui.

Questa regola vuole evitare che chi accede alla pensione anticipata possa continuare a generare redditi regolari, garantendo così che il sistema previdenziale mantenga un equilibrio economico. Prima di scegliere questa opzione, valuta attentamente le implicazioni sul tuo reddito complessivo.

6. Clausole di sicurezza e futuri cambiamenti

Dal 2030, i requisiti per la pensione anticipata diventeranno più stringenti:

  • I contributi richiesti aumenteranno a 30 anni.
  • La soglia minima salirà a 1.710 euro al mese (3,2 volte l’assegno sociale).

La riforma include inoltre clausole di sicurezza per evitare costi eccessivi per lo Stato. Queste potrebbero comportare:

  • Un aumento ulteriore dei requisiti contributivi o della soglia minima.
  • Eventuali posticipazioni della pensione anticipata.

Se hai intenzione di andare in pensione anticipata, ti consigliamo di inoltrare la richiesta entro i prossimi 5 anni per evitare di rientrare nelle clausole più restrittive previste dal 2030.

7.  Pensione di vecchiaia a 67 anni: cosa cambia?

Le nuove regole introdotte dalla riforma non si limitano al pensionamento anticipato, ma interessano anche la pensione di vecchiaia, accessibile a partire da 67 anni. Per chi è nel regime contributivo puro, sarà possibile utilizzare la rendita della pensione integrativa per raggiungere la soglia minima dell’assegno sociale e accedere alla pensione.

Come funziona?

Requisiti minimi:

  • 67 anni di età.
  • Almeno 20 anni di contributi versati.
  • Importo minimo della pensione: deve essere pari almeno a 534,41 euro al mese (l’importo dell’assegno sociale nel 2024).

Se la pensione obbligatoria INPS non raggiunge questa soglia, sarà possibile integrare l’importo con la rendita maturata nella pensione complementare.

Esempio pratico:

Se la pensione INPS è di 500 euro al mese, è possibile utilizzare 50 euro dalla rendita del fondo pensione per raggiungere i 534,41 euro richiesti e andare in pensione a 67 anni.

Questa possibilità offre un’importante opportunità per chi ha carriere lavorative discontinue o stipendi bassi, garantendo un minimo di sicurezza economica.

8. Aumento delle pensioni minime per gli over 70

Dal 2025, le pensioni minime per gli over 70 in difficoltà economica saranno aumentate di 8 euro al mese, e verrà leggermente innalzato il reddito massimo per ottenere questi benefici.

9. Novità per i giovani lavoratori: contributi extra per una maggiore sicurezza pensionistica

La riforma include importanti novità per i giovani lavoratori assunti dal 2025, offrendo strumenti per migliorare le loro pensioni future.

Contributi extra volontari

I neoassunti potranno scegliere di aumentare volontariamente la loro contribuzione previdenziale fino a un massimo del 2% in più rispetto alla contribuzione standard.

  • Esempio per i dipendenti: l’attuale aliquota contributiva del 9,19% potrà salire fino all’11,19%.
  • Questo contributo extra sarà deducibile al 50% dalle tasse, rendendolo meno oneroso per chi decide di aderire.

L’obiettivo è incentivare i giovani a versare di più durante la carriera lavorativa, così da costruire una pensione più elevata nel lungo termine, anche a fronte di carriere meno lineari o stipendi iniziali bassi.

In sintesi: cosa fare per andare in pensione a 64 Anni?

  1. Verifica i tuoi requisiti:
    • Età (64 anni).
    • Anni di contributi (almeno 25).
    • Importo minimo della pensione (1.603,23 euro al mese).
  2. Calcola la tua pensione:
    • Accedi al portale INPS per controllare la tua posizione contributiva.
    • Consulta il tuo fondo pensione per verificare la rendita maturata.
  3. Richiedi supporto:
    • Rivolgiti a un patronato o al tuo fondo pensione per avere assistenza nel calcolo e nella domanda.
  4. Presenta la domanda:
    • Utilizza il portale INPS per inoltrare la richiesta di pensionamento anticipato.

Andare in pensione anticipata a 64 anni sarà possibile per chi ha maturato almeno 25 anni di contributi e utilizza la pensione integrativa per colmare eventuali carenze. Questa misura offre maggiore flessibilità, ma richiede una pianificazione attenta e una conoscenza delle regole.

Consulta subito il tuo estratto contributivo e prepara la tua strategia per il pensionamento!

Fonti utili:

  • Portale INPS: www.inps.it
  • Fondi pensione e consulenti previdenziali per assistenza.

La FED ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base

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La riunione della FED del 18 dicembre: la banca centrale americana ha tagliato i tassi di 25 punti base. Come ha reagito il mercato?

La Federal Reserve si è riunita il 18 dicembre 2024 per decidere in merito ai tassi di interesse. Cosa è successo da ottobre ad oggi. E come ha reagito il prezzo di Bitcoin alla decisione della banca centrale americana?

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Prima di analizzare cosa è successo durante la riunione della FED del 18 dicembre 2024 è bene elencare gli indicatori economici che la Banca Centrale americana valuta prima di decidere in merito ai tassi di interesse.

Uno dei principali obiettivi delle politica monetarie della FED è contenere l’inflazione. Quando i prezzi crescono eccessivamente, la banca centrale alza i tassi di interesse per frenare e stabilizzare la domanda. Da agosto a dicembre l’indice dei prezzi al consumo (CPI), il principale indicatore utilizzato per stimare l’inflazione, è prima sceso di 50 punti base, per poi risalire di 30 e raggiungere oggi un tasso annuale del 2,7%.

Questo rallentamento dell’inflazione, che ora sembra esseri parzialmente interrotto, è stato possibile grazie alle politiche monetarie restrittive attuate dalla maggior parte dei paesi occidentali del biennio passato. Dato che negli scorsi mesi la situazione è tornata sotto controllo, le banche centrali stanno procedendo con tagli dei tassi di interesse progressivi, in modo da stimolare l’economia dopo averla, in precedenza, raffreddata. Dal prossimo mese potrebbe cambiare tutto però, proprio perché l’inflazione è tornata a crescere negli USA nell’ultimo periodo.

Occupazione e crescita

Anche l’occupazione e, quindi, lo stato di salute del mercato del lavoro gioca un ruolo importante nelle decisioni della FED. Negli ultimi mesi l’unemployment rate è stato stabile introno al 4,2%, ma se fosse cresciuta sarebbe stato necessario intervenire con un più serrato piano di tagli dei tassi di interesse. Tuttavia, visto che ciò non è successo, la FED ha potuto, e probabilmente potrà, procedere gradualmente. Per riprendere le parole di POwell: “il mercato del lavoro non è, ad oggi, fonte di pressioni inflazionistiche”, che è come dire che si sta raffreddando rispetto al passato.

Infine, quando la FED decide sui tassi di interesse, tiene conto anche del Prodotto Interno Lordo (PIL). Una crescita economica eccessivamente rapida può alimentare l’inflazione, mentre una crescita debole potrebbe suggerire la necessità di stimoli economici come i tagli ai tassi. A novembre la crescita economica negli Stati Uniti è rimasta stabile, ma la FED ha comunque deciso di effettuare un taglio dei tassi di 25 punti base. Forse perché si prevede, per il prossimo anno un rallentamento della crescita al 2,1%, tasso che dovrebbe rimanere stabile anche nel 2026.

Riunione FED dicembre 2024: l’impatto sul mercato

È molto difficile stimare il possibile impatto del taglio dei tassi durante la riunione della FED del 18 dicembre 2024, principalmente perché è impossibile imputare con certezza all’evento la forte volatilità che ha interessato il mercato ieri sera. Bitcoin dal livello dei 105.000$ è arrivato a sfiorare i 98.000$, registrando quasi un -7%. Anche Ethereum sembrerebbe aver subito l’evento, dato che è passato da 3.900$ a 3.600$. Il leggero crollo di questa notte potrebbe essere un’opportunità di acquistare BTC ad un prezzo più basso prima che riparta seguendo il sentiero del bull market che sembra già tracciato?

Guarda il grafico di BTC

Da un lato, però, la correzione del mercato di ieri potrebbe essere connessa alle preoccupazioni in merito all’inflazione. La Banca Centrale americana si aspetta un tasso leggermente in crescita per il 2025 e un rallentamento, poi, nel 2026, anche se è difficile fare previsioni accurate dato l’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.


Mamma ho perso l’aereo: quanto era ricca la famiglia di Kevin?

mamma ho perso l'aereo

Con l’arrivo del Natale, torna quel momento speciale e carico di nostalgia in cui rinnoviamo tradizioni che scaldano il cuore. Una delle più amate? Riunirsi in famiglia davanti alla TV, riscoprendo i film cult che hanno segnato la nostra infanzia. Tra questi, Mamma ho perso l’aereo, uscito nel 1990, continua a essere un classico senza tempo, così come Richie Rich, con le avventure del ragazzino più ricco d’America. A distanza di oltre 30 anni, l’affetto per queste pellicole rimane immutato.

Qualche giorno fa, il cast di Mamma ho perso l’aereo (titolo originale Home Alone), la famiglia McCallister si è riunita nel New Jersey per un evento dedicato al film, accendendo nei fan la voglia di rivedere – forse per la centesima volta – le disavventure di Kevin e il suo Natale fuori dagli schemi.

L’amore dei fan e un enigma affascinante

Come spesso accade con i film cult, Mamma ho perso l’aereo ha dato vita a una community di appassionati che, ancora oggi, discutono online di curiosità e dettagli legati alla pellicola. Ma è sorprendente scoprire che questo classico sia finito persino sotto la lente di una giornalista del New York Times e, inaspettatamente, abbia coinvolto la Federal Reserve.

Ebbene sì. Amanda Holpuch, reporter del prestigioso quotidiano, si è trovata di fronte a una domanda curiosa che i fan si pongono da anni: quanto era ricca la famiglia McCallister?

Un’indagine tra fiction e realtà

Per rispondere, la giornalista ha intrapreso un lavoro investigativo meticoloso, che ha coinvolto professionisti legati al film, come Eve Cauley, scenografa della pellicola, e Todd Strasser, autore delle trasposizioni romanzate di Mamma ho perso l’aereo e dei suoi sequel. Il risultato? Una vera caccia al tesoro tra gli indizi disseminati nel film: mobilia, biglietti aerei, proprietà immobiliari e persino ricostruzioni storiche delle élite di Chicago negli anni ’90.

Un film che ha incassato oltre 476 milioni di dollari in tutto il mondo. Ha detenuto il Guinness World Record per la commedia live-action con il maggior incasso per più di 25 anni.

Insomma, tra ricordi e curiosità, il fascino di Mamma ho perso l’aereo resta intatto. Non è solo una commedia natalizia: è un pezzo della nostra infanzia, capace di farci sorridere e sognare, anno dopo anno. E voi, siete pronti a rivivere la magia?

La casa dei McCallister: un indizio sulla loro ricchezza

La villa dei McCallister, iconica protagonista di Mamma ho perso l’aereo, è un vero e proprio gioiello architettonico. Situata al 671 di Lincoln Avenue a Winnetka, Illinois, la casa esiste davvero ed è diventata un simbolo del film. Winnetka, uno dei quartieri più esclusivi degli Stati Uniti secondo Realtor.com, incarna il lusso e il prestigio, confermando lo status privilegiato della famiglia McCallister.

La dimora, in stile federale, vanta dimensioni tali da offrire stanze private a Kevin e ai suoi quattro fratelli, oltre a spazi per accogliere numerosi ospiti. Nel 1990, solo l’élite del top 1% delle famiglie di Chicago avrebbe potuto permettersi una proprietà simile. 

Un’indagine economica… da film

Sorprende scoprire che la Federal Reserve Bank di Chicago abbia collaborato con entusiasmo alla curiosa indagine condotta dal New York Times. La richiesta di ricostruire la ricchezza della famiglia McCallister ha portato gli economisti ad analizzare archivi e dati finanziari dell’epoca. Grazie a informazioni dettagliate su redditi medi, tassi ipotecari, valore delle case e costi assicurativi, è stato stimato che nel 1990 solo famiglie con un reddito annuo di almeno 305.000 dollari (circa 665.000 dollari nel 2022) avrebbero potuto permettersi una simile abitazione.

Oggi, la casa è in vendita per 5,25 milioni di dollari. Anche il prezzo della villa di Mamma ho riperso l’aereo, mi sono perso a New York, il sequel, è da capogiro. La casa, che si trova nell’elegante Upper West Side di Manhattan, tra Central Park West e Columbus Avenue, è stata venduta quest’anno per 6,7 milioni di dollari.

Chi erano i veri proprietari della villa?

Dietro le quinte, la villa apparteneva alla famiglia Abendschein, che all’epoca abitava la casa con la loro figlia di 4 anni. Il regista Chris Columbus, famoso anche per i primi due capitoli della saga di Harry Potter, convinse gli Abendschein a prestare la loro dimora per le riprese. Nonostante inizialmente si fossero trasferiti in un hotel, gli Abendschein tornarono a vivere al secondo piano durante le ultime fasi di produzione, muovendosi con discrezione per non essere visti alla finestra nelle scene in cui i ladri Harry e Marv – interpretati magistralmente da Joe Pesci e Daniel Stern – tentavano di scassinare la casa.

La casa senza tempo: l’anima natalizia di Mamma ho perso l’aereo

Per preservare l’integrità della lussuosa villa dei McCallister (e come dargli torto!), molte scene degli interni di Mamma ho perso l’aereo non furono girate nella casa di Winnetka, ma in un luogo decisamente meno glamour: una palestra, oggi abbandonata, all’interno di una scuola superiore di Chicago. Questo spazio venne trasformato in un set cinematografico meticolosamente curato, grazie al talento della scenografa Eve Cauley.

Intervistata dal New York Times, Cauley ha rivelato i dettagli dietro l’allestimento che ha contribuito a rendere la casa un’icona natalizia senza tempo. Al posto di arredamenti moderni o vistosamente lussuosi, la scenografa optò per mobili, oggetti e carta da parati dal fascino raffinato e retrò, evocativi di una famiglia americana ricca da generazioni.

L’obiettivo non era solo rappresentare il benessere economico della famiglia McCallister, ma anche creare un’atmosfera calda e accogliente. I toni predominanti – il verde, il rosso e le rifiniture dorate – furono scelti per conferire agli interni della casa una perfetta armonia con lo spirito natalizio. Questo uso dei colori trasformò la villa in una scenografia che sembra uscire direttamente da una cartolina di Natale, destinata a restare impressa nell’immaginario collettivo.

Chi ha pagato il viaggio a Parigi?

Viaggi in taxi, abiti eleganti e un volo transatlantico: portare quindici persone da Chicago a Parigi, con alcuni biglietti in prima classe, era – e resta – un’impresa costosa, accessibile a pochi. Ma ecco il colpo di scena: a finanziare l’intero viaggio non furono i genitori di Kevin, ma lo zio Rob, che vive a Parigi in un appartamento talmente grande da poter ospitare l’intera famiglia McCallister.

Ma non dimentichiamo un altro elemento. Considerando sempre il contesto degli anni Novanta, la madre di Kevin offre come pagamento un Rolex e i propri gioielli quando tenta disperatamente di tornare a casa da Parigi.

Zio Frank: il “tirchio” della famiglia

Non poteva mancare l’episodio memorabile dello zio Frank, che con la sua fama di spilorcio aggiunge un tocco comico alla narrazione. Celebre per evitare spese di ogni tipo, viene ripreso direttamente nel film mentre si rifiuta di pagare un conto di 122,50 dollari per la pizza e addirittura ruba saliere di cristallo a bordo dell’aereo.

Una curiosità riportata dal New York Times e supportata da uno studio del Journal of Psychiatry del 2008 sottolinea che comportamenti come il taccheggio o piccoli furti sarebbero sorprendentemente più comuni tra persone con redditi familiari elevati. Forse, lo zio Frank incarna inconsciamente questo profilo, alimentando il suo lato più comico e irritante.

Come sono diventati ricchi i genitori di Kevin?

Nel film Mamma ho perso l’aereo, non viene mai chiarito che lavoro facciano i genitori di Kevin per permettersi uno stile di vita così agiato. Questo ha alimentato negli anni numerose teorie da parte dei fan, che cercano indizi nascosti nei dettagli della pellicola.

Una delle ipotesi più popolari riguarda Kate McCallister, che potrebbe essere una stilista di moda. La presenza di manichini nella casa dei McCallister, usati magistralmente da Kevin nelle sue trappole anti-ladro, ha alimentato questa speculazione. A conferma di questa idea, Todd Strasser, autore dei libri tratti dal film, ha dichiarato di aver scelto di rendere Kate una stilista e Peter un uomo d’affari generico “perché sembrava una scelta sicura”. 

Una teoria dei fan ipotizza che Peter McCallister sia legato alla criminalità organizzata, il che spiegherebbe il valore della casa e la violenza di Kevin. Il New York Times non ha potuto escludere questa ipotesi!

Il fascino intramontabile di Mamma ho perso l’aereo

Al di là di speculazioni e teorie, la magia di Mamma ho perso l’aereo risiede nelle sue gag irresistibili, nell’ingegno di Kevin e nella perfetta atmosfera natalizia che ci riporta, ogni volta, all’incanto delle feste. Ma, soprattutto, ci ricorda ciò che davvero conta a Natale. Come direbbe Kevin:Ehi, sto mangiando schifezze e guardo un film da grandi… venite a fermarmi!”.

Inflazione USA: il dato del CPI oggi

Inflazione USA: il dato del CPI di oggi

È appena uscito il Consumer Price Index (CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America.

È appena uscito il Consumer Price Index (CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America. Il destino dei mercati passa dall’inflazione USA e, quindi, dal dato del Consumer Price Index (CPI) pubblicato oggi. In questo articolo, scopriremo cos’è il CPI, perché è importante e analizzeremo gli ultimi dati disponibili.

CPI significato

Tecnicamente, il CPI (Consumer Price Index), o Indice dei Prezzi al Consumo, è un indicatore economico fondamentale che misura quanto sono cambiati i prezzi di beni e servizi che compriamo quotidianamente. In altre parole, il CPI ci dice quanto costa oggi vivere rispetto al passato. 

Il CPI si calcola raccogliendo i dati sui prezzi di un “paniere” rappresentativo di beni e servizi che i consumatori solitamente acquistano. Questo paniere include una varietà di prodotti, come cibo, abbigliamento, alloggio, trasporti, istruzione, assistenza sanitaria e altri beni e servizi comuni. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti raccoglie ogni mese i prezzi in 75 aree urbane e li confronta con quelli del periodo precedente.

Perché è importante?

Il CPI è utilizzato per misurare l’inflazione, cioè quanto aumenta il costo della vita. Se il CPI sale, significa che i prezzi stanno aumentando e che, in media, dobbiamo spendere di più per vivere come facevamo prima.

Bitcoin e CPI: come sono legati?

Nelle ultime settimane sta diminuendo la correlazione tra il prezzo di Bitcoin e il tasso di inflazione, principalmente perché questa si è avvicinata alla soglia target del 2%, ma anche perché la FED ha iniziato, da settembre, a tagliare i tassi di interesse. Nonostante questo, Bitcoin continua a dimostrare di essere un bene rifugio e una copertura contro l’inflazione.

Ciò è diventato particolarmente evidente dopo l’approvazione degli ETF spot su BTC, come si evince dalle loro recenti performance. Gli strumenti finanziari hanno, ad oggi, attirato su Bitcoin. 

L’ultima volta che è successo

Quando il prezzo di Bitcoin è precipitato a causa di un terremoto nei mercati finanziari tradizionali, molti investitori hanno cercato rifugio in asset più stabili, e la volatilità di BTC è aumentata notevolmente. In questo contesto, l’Indice dei Prezzi al Consumo diventa uno strumento essenziale per comprendere l’andamento dell’inflazione e prendere decisioni informate. Un CPI stabile o in diminuzione potrebbe favorire un clima economico meno incerto, contribuendo a ridurre la volatilità di Bitcoin e delle altre criptovalute.

Analisi dei dati CPI di dicembre 2024

L’11 dicembre 2024, il BLS ha pubblicato i dati CPI di novembre 2024. Secondo il rapporto, il CPI è aumentato del 2,7% rispetto all’anno precedente. Questo è in linea con le previsioni.

Cosa significano questi numeri?

Il fatto che il CPI sia risalito 2,7% significa che l’inflazione è leggermente cresciuta rispetto ad un mese fa. Tuttavia, quanto accaduto è in linea con le aspettative del BLS e quindi l’incremento non è, ad oggi, preoccupante. Resta ancora da capire se la FED deciderà di mettere un pausa le riduzioni dei tassi di interesse durante la riunione del FOMC della prossima settimana (18 dicembre) o se continuerà per la sua strada.

Dati storici del CPI nel 2024

Ecco come è andato il CPI negli ultimi mesi del 2024:

  • Novembre 2024: 2,7 (previsto 2,7%)
  • Ottobre 2024: 2,6% (previsto 2,6%)
  • Settembre 2024: 2,4% (previsto 2,3%)
  • Agosto 2024: 2,5% (previsto 2,5%)
  • Luglio 2024: 2,9% (previsto: 3,0%)
  • Giugno 2024: 3,0% (previsto: 3,1%)
  • Maggio 2024: 3,3% (previsto: 3,4%)
  • Aprile 2024: 3,4% (previsto: 3,4%)
  • Marzo 2024: 3,5% (previsto: 3,4%)

Guardando i dati, vediamo che l’inflazione è stata in calo costante durante il 2024, per poi crescere nell’ultimo mese. L’elezione di Donald Trump e il suo insediamento alla Casa Bianca previsto per gennaio 2025 cambierà le carte in tavola?

Per continuare a seguire queste notizie con sottomano il mercato, siamo qui sotto!

Microsoft boccia la proposta per introdurre Bitcoin all’interno del suo bilancio

Microsoft acquisterà Bitcoin?

Microsoft ha deciso che non introdurrà Bitcoin all’interno della sua tesoreria? Cos’è successo al suo prezzo?

Microsoft non acquisterà Bitcoin, almeno per ora, nonostante l’ultimo trimestre del 2024 sia stato incredibili per BTC, che ha e superato lo storico traguardo dei $100.000. 

La società tech fondata da Bill Gates ha deciso, ieri sera, di non aggiungere Bitcoin all’interno del bilancio societario, attraverso una votazione del consiglio di amministrazione. Cosa è successo al prezzo di Bitcoin dopo il “no” di Microsoft?

La proposta di Microsoft su Bitcoin

Ieri, 10 dicembre 2024, gli azionisti di Microsoft hanno votato su una proposta per valutare l’allocazione una parte delle sue riserve finanziarie su Bitcoin. Questa era riassunto in un documento presentato dal National Center for Public Policy Research (NCPPR), un think tank statunitense, sostiene che la crypto rappresenta una protezione efficace e solida contro l’inflazione. Per think tank si intende un gruppo o un’organizzazione composta da esperti che si impegna nell’analisi e nella risoluzione di problemi complessi, in particolare in campo economico-finanziario, politico e militare.

La soluzione è stata presentata, attraverso una presentazione preregistrata, da Michael Saylor, uno dei bitcoiner più famosi al mondo nonché CEO e fondatore di MicroStrategy, l’azienda che detiene più BTC a livello globale. Il punto focale della proposta veicolata da Saylor sono stati i rendimenti generati da BTC negli ultimi anni sono stati fortemente positivi, in media del 100% all’anno dal 2011 ad oggi, mentre non si può dire lo stesso degli asset da cui è composta la treasury di Microsoft. L’azienda detiene attualmente 78,42 miliardi di dollari, divisi principalmente tra liquidità e obbligazioni.

Guarda il grafico di BTC

Nonostante ciò, il consiglio di amministrazione di Microsoft non ha approvato la proposta. Nel razionale pubblicato dalla società a supporto del verdetto si legge che: “quanto presentato NCPPR richiede che il Consiglio conduca una valutazione superflua, poiché il management di Microsoft già considera attentamente questo tema. L’azienda monitora costantemente un’ampia gamma di asset, tra i quali compare anche Bitcoin. La volatilità è un fattore da considerare nella valutazione degli investimenti in criptovalute per applicazioni aziendali, che richiedono investimenti stabili e prevedibili per garantire liquidità e finanziamento operativo.”

Anche Amazon boccerà la proposta?

Il National Center for Public Policy Research, già citato nel primo paragrafo di questo articolo, ha, coerentemente con il volere di diversi azionisti, proposto la stessa inziativa anche per Amazon, la quarta azienda più capitalizzata al mondo.

All’interno del documento redatto dal National Center for Public Policy Research si legge che “anche se attualmente Bitcoin è un asset volatile – così come lo sono state le azioni Amazon in diversi momenti della sua storia – le aziende hanno la responsabilità di massimizzare il valore per gli azionisti sia a breve che a lungo termine. Diversificare il bilancio societario includendo una quota di Bitcoin potrebbe risolvere questo problema limitando i rischi connessi alla volatilità. Amazon dovrebbe almeno valutare i benefici di detenere una parte, anche solo il 5%, dei suoi asset in Bitcoin.”

Ovviamente, non può esistere una proposta per l’introduzione di Bitcoin all’interno delle riserve aziendali che non prenda, almeno un minimo, spunto da MicroStrategy. Ma all’interno della proposta vengono nominati anche Tesla e Block, per dimostrare la tesi secondo cui Amazon dovrebbe guardare al lungo termine, fregandosene della volatilità di Bitcoin nel breve.

Il possibile impatto sul mercato della news

Ieri sera, dopo che si è diffusa la notizia della bocciatura da parte del CDA di Microsoft, il prezzo di Bitcoin ha iniziato a ritracciare. Tuttavia, il lasso di tempo in cui Bitcoin è stato vittima di forte volatilità è stato breve, recuperato piuttosto in fretta da BTC. Il prezzo di Bitcoin è passato dal livello dei 96.500$ a quello dei 94.500$, per poi recuperare il livelli persi nelle quattro ore successive. Attualmente, dopo aver mostrato una discreta forza questa mattina, si trova sul livello dei 98.000$.

Il ritracciamento che ha colpito tutto ll mercato durante la giornata di ieri, in particolare le altcoin, sembra una correzione in classico stile bull market. Il prezzo di Solana (SOL), per esempio, ha perso il 15% negli ultimi due giorni, per poi recuperare il 10% circa nelle ultime ore. Anche Ethereum (ETH), è stato vittima di un movimento simile e sta recuperando più lentamente rispetto a SOL.

Insomma, nonostante ieri sia stata una giornata relativamente negativa a causa della news riguardante Microsoft, che ha deciso di non introdurre Bitcoin all’interno della sua tesoreria, il mercato sembra aver recuperato. Dobbiamo attenderci nuovi massimi storici o la fase di ritracciamento non si è ancora conclusa?

Investire nelle energie rinnovabili: opportunità e strategie

Investire nelle energie rinnovabili: opportunità e strategie

Come investire nell’energia rinnovabile? Esplora le principali fonti di energia pulita come idroelettrica, eolica, solare e biomasse, e scopri le opportunità della transizione green.

Negli ultimi anni, le energie rinnovabili sono diventate un pilastro cruciale nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella transizione verso un’economia più sostenibile. E dato che i mercati finanziari sono sempre alla ricerca della massima efficenza, questo ha portato tantissimi investitori a cercare di capitalizzare questa rivoluzione verde, catalizzata dalla crescente domanda globale di energia pulita e dalle pressioni politiche e sociali per ridurre le emissioni di carbonio.

Investire in energia rinnovabile non è solamente una scelta etica, ma può anche offrire interessanti opportunità di rendimento. Tra le opzioni più apprezzate dagli investitori vi sono le azioni e le obbligazioni di aziende energetiche, ma anche quelle che producono i componenti per i macchinari utili alla loro estrazione o al loro utilizzo. Scopri le principali fonti di energia rinnovabile e i possibili investimenti finanziari ad esse connessi

Le principali fonti di energia rinnovabile

Viene definita rinnovabile una fonte energetica che si rigenera naturalmente in un tempo relativamente breve e non si esaurisce con l’uso. A differenza dei combustibili fossili, come petrolio o carbone, le energie rinnovabili derivano da risorse come il sole, il vento, l’acqua e le biomasse, e hanno un impatto ambientale significativamente inferiore poiché non producono emissioni inquinanti o di gas serra nel processo di generazione energetica.

Ecco le principali:

  1. Energia idroelettrica: È una delle fonti più antiche e ancora oggi la più diffusa a livello globale. Le centrali idroelettriche, che generano elettricità attraverso lo sfruttamento della forza dell’acqua, come quella della gigantesca Diga delle Tre Gole in Cina, sono cruciali per molte nazioni. Tuttavia, questo tipo di energia presenta controversie legate all’impatto ambientale, come la deviazione dei fiumi e le violazioni dei diritti umani causate dallo spostamento di comunità locali.
  2. Energia eolica: Le turbine eoliche, che si trovano principalmente in parchi eolici sia onshore che offshore, stanno guadagnando sempre più terreno. Alcune turbine moderne raggiungono le dimensioni di grattacieli e sono capaci di generare energia sufficiente per alimentare città intere. Un esempio significativo è il parco eolico di Gansu in Cina, che con le sue 7.000 turbine può produrre fino a 20 gigawatt di elettricità.
  3. Energia solare: I pannelli fotovoltaici catturano i raggi solari e li trasformano in energia elettrica. L’India ospita il più grande impianto solare al mondo, situato a Jodhpur, che copre 40 km² e può generare 2,2 gigawatt​. Con l’aumento dell’efficienza dei pannelli, questa fonte di energia sta diventando sempre più accessibile e competitiva a livello di costi.
  4. Energia da biomasse: Si ottiene dalla combustione di materiali organici come legno, piante e rifiuti agricoli. Mentre rappresenta una fonte rinnovabile, la sua sostenibilità è controversa a causa delle emissioni di gas serra durante la combustione. Tuttavia, diverse centrali a carbone stanno progressivamente convertendo le loro strutture per utilizzare biomasse, come la centrale Drax in Gran Bretagna.
  5. Energia geotermica: È una fonte energetica ricavata dal calore della Terra, specialmente nelle zone vulcaniche. Un esempio virtuoso è l’Islanda, che utilizza l’energia geotermica per circa il 30% del suo fabbisogno energetico​-

Nuove fonti di energia: idrogeno verde e maree

Oltre alle fonti tradizionali, emergono nuove tecnologie promettenti. Una di queste è l’energia mareomotrice, che sfrutta il movimento delle maree. Sebbene questa tecnologia abbia ancora bisogno di grandi sviluppi per essere pienamente efficace, rappresenta una potenziale nuova frontiera.

L’altra è l’idrogeno verde, ottenuto tramite elettrolisi, che scinde l’acqua in idrogeno e ossigeno utilizzando elettricità prodotta da fonti rinnovabili. L’idrogeno così generato può essere utilizzato in celle a combustibile per sostituire i motori a combustione interna, soprattutto nei settori industriale e dei trasporti. Tuttavia, la tecnologia per la produzione di idrogeno verde è ancora costosa e complessa​.

Perché investire nell’energia rinnovabile?

Investire nelle energie rinnovabili non riguarda solo le imprese che si occupano della produzione di energia pulita. L’intera catena del valore energetico sta attraversando una trasformazione, con opportunità che spaziano dalle smart grid per la distribuzione dell’elettricità ai sistemi di stoccaggio dell’energia, fino alle soluzioni di efficienza energetica per il settore dei trasporti e dell’edilizia​. Le tecnologie come i veicoli elettrici e i sistemi di riscaldamento intelligenti stanno diventando sempre più centrali nell’economia del futuro, spingendo gli investitori a diversificare i loro portafogli per includere queste innovazioni.

Secondo l’International Energy Agency (IEA), il settore dell’energia rinnovabile ha prodotto circa il 28% dell’energia mondiale nel 2020, con una crescita prevista per i prossimi decenni. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi e ridurre significativamente le emissioni di gas serra, sarà necessario investire trilioni di dollari in tecnologie pulite entro il 2050​.