Riunione FED maggio 2025: tassi stabili tra il 4.25% e il 4,50%, Powell conferma un atteggiamento cauto e attendista
Si è appena conclusa la riunione della FED del 7 maggio 2025 in cui il Presidente Jerome Powell ha comunicato la decisione del FOMC sui tassi di interesse. Come previsto, il Comitato ha scelto di mantenere i tassi invariati/alzare i tassi tra il 4.25% e il 4,50%.
Riunione FED maggio 2025: come da previsione, i tassi restano invariati
Al termine della sua riunione del 7 Maggio 2025, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha annunciato la sua attesa decisione sulla politica monetaria statunitense. Come ampiamente previsto, l’istituto guidato da Jerome Powell ha optato per lasciare invariati i tassi di interesse nel range tra il 4.25% e il 4,50%.
Nel comunicato ufficiale, la Federal Reserve ha dipinto il quadro della situazione attuale spiegando come l’aumento dell’incertezza sugli scenari futuri abbia motivato la scelta di lasciare i tassi ai valori di marzo. Ha poi ribadito che l’inflazione resta piuttosto elevata rispetto al target del 2%, mentre le condizioni del mercato del lavoro sono state definite solide, col tasso di disoccupazione stabile su livelli bassi. Infine, In merito alle future mosse – la forward guidance – Jerome Powell ha segnalato che continuerà a monitorare attentamente l’insieme dei dati economici e l’evolversi del contesto, politico ed economico.
Nella conferenza stampa, Jerome Powell ha sostanzialmente rimarcato i punti toccati nel comunicato ufficiale: l’incertezza sul futuro provocata dai dazi doganali – annunciati e poi sospesi fino a giugno – e dall’instabilità geopolitica, non consentono una previsione chiara dell’evoluzione dello scenario economico. Dall’altro lato, il mercato del lavoro è solido, l’occupazione è alta e l’inflazione sembra rallentare. L’unica cosa da fare, ha continuato Powell, è aspettare l’effetto delle misure economiche trumpiane sull’economia e valutare passo dopo passo, mantenendo un atteggiamento cauto di wait and see.
Come si sono mossi i mercati
L’esito di questa riunione della FED di maggio era ampiamente previsto e i mercati hanno reagito in modo abbastanza contenuto all’annuncio della decisione sui tassi. S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso la sessione in parità, dopo aver oscillato nervosamente nel range tra il +0,5% e il -0,5%. Le borse europee hanno aperto col segno negativo: il FTSE Mib di Milano ha perso lo 0,6%, il Dax di Francoforte quasi lo 0,5%, il CAC 40 di Parigi è scivolato dello 0,9% e il FTSE 100 di Londra dello 0,4%.
Altra storia per le criptovalute. Bitcoin, dal momento dell’annuncio, ha visto un rialzo di quasi 3,5 punti percentuali ed è arrivato a sfiorare i 100.000$, seguito a ruota dalle altcoin: Ethereum ha guadagnato il 7,7%, Ripple il 4,5% e Solana il 5,3% (al momento in cui scriviamo).
Prossime riunioni della FED: taglio dei tassi all’orizzonte?
L’opinione condivisa è quella che vede un progressivo taglio dei tassi di interesse nelle prossime riunioni del 18 giugno e del 30 luglio, anche a causa delle pressioni del presidente degli Stati Uniti. Recentemente, infatti, Donald Trump ha criticato fortemente Jerome Powell per il suo atteggiamento, considerato fin troppo cauto, tanto che sono circolate voci – poi smentite – sul suo licenziamento. La smentita è, in realtà, connessa a una questione giuridica piuttosto complicata che ruota attorno all’effettiva possibilità che Trump trasformi in fatti concreti le sue minacce. Il presidente degli Stati Uniti può davvero lincenziare il capo della FED? No, secondo la maggior parte degli studiosi che si sono espressi in merito, i quali sostengono che la battaglia che ne deriverebbe finirebbe quasi certamente davanti alla Corte Suprema.
Aldilà di questo curioso episodio in linea con il personaggio di Trump, monitorare le decisioni delle più importanti banche centrali del mondo è fondamentale perché i cambiamenti nelle politiche monetarie hanno impatti concreti sui mercati: il taglio dei tassi potrebbe spingere gli investitori verso strategie più rischiose e asset volatili come Bitcoin e le criptovalute, storicamente, ne hanno sempre beneficiato. Per evitare di perdere aggiornamenti rilevanti per i tuoi investimenti iscriviti qui sotto!
