La finanza decentralizzata è uno dei settori crypto dominati da Ethereum. Ma Terra avanza e si avvicina sempre di più al primato
A maggio 2022 si è verificato un tracollo dell’ecosistema Terra che ha avuto effetti negativi sia su TerraUSD che su LUNA. Questo articolo è stato scritto prima dell’evento, quindi prima di leggerlo ti invitiamo ad approfondire la situazione e a restare aggiornat*.
In generale, gli articoli di Young Platform sono da considerarsi puramente informativi e non costituiscono un consiglio finanziario.
L’ecosistema Terra-LUNA esplora galassie sempre più lontane. Dopo l’ultimo apprezzamento, il valore bloccato in piattaforme di finanza decentralizzata su Terra ammonta a ben 25,93 miliardi di dollari. Anche se è ancora ben lontano dai 108 miliardi bloccati in Ethereum, Terra è la seconda blockchain DeFi più grande. Anche le dapp fioccano, tra cui Nebula, una piattaforma che promette di portare gli ETF sulla blockchain.
La crescita di Terra nella DeFi
LUNA ha stupito la community resistendo efficacemente al deprezzamento generale che il settore crypto ha affrontato alla fine di febbraio. Terra ha poi scavalcato BNB e Fantom, approfittando del crollo di quest’ultima dopo l’annuncio dell’addio di Cronje.
Oggi, 9 marzo 2022, la blockchain sudcoreana rappresenta il 12,7% del settore DeFi: una crescita del 36% rispetto all’inizio dell’anno! Tra gli ultimi successi c’è anche la raccolta di 1 miliardo di dollari con cui formare una riserva di bitcoin. La riserva, stando all’associazione no-profit Luna Foundation Guard, servirà a garantire che la stablecoin algoritmica US Terra mantenga la sua quotazione anche in caso di grande instabilità. La riserva sarà comunque non correlata: il fondo entrerà in azione solo se il meccanismo dovesse fallire temporaneamente.
Il miliardo di dollari per la riserva è stato raccolto con il sostegno di Jump Crypto e Three Arrow Capital, due grandi società attive nel mondo crypto e interessate alla DeFi. Il fatto che abbiano dato fiducia a Terra e al particolare sistema messo a punto per assicurarsi che UST rimanga ancorata al dollaro indica che l’ecosistema ha serie intenzioni di diventare l’hub di riferimento per la DeFi.
Nebula e gli ETF decentralizzati
Oltre alla migliorata stabilità dell’ecosistema, Terra ha anche dato spazio a delle dapp di DeFi innovative. Tra queste c’è Nebula, che promette di portare gli exchange-traded fund all’interno della finanza decentralizzata.
Un exchange-traded fund, o ETF, è un fondo a gestione passiva. Nella finanza tradizionale, gli ETF vengono gestiti da grandi fondi d’investimento seguendo gli indici di mercato e replicandoli. Lo scopo è offrire un paniere di azioni diversificato e facilmente scambiabile. Questi strumenti sono ideali per i principianti perché sono flessibili, con bassi costi di gestione e relativamente semplici da capire. Proprio per questo sono estremamente popolari: sulla Borsa italiana sono presenti ben 1296 ETF, ciascuno con un indice di riferimento diverso e una gestione differente.
Può uno strumento così legato alla finanza tradizionale sbarcare su Terra? Nebula pensa di sì. Sviluppata da un team vicino a Terraform Labs, la dapp intende offrire dei cosiddetti ETF dinamici, ribilanciati costantemente dalla community. In questo modo si rinuncia alla gestione passiva di una società d’investimento e si sceglie una gestione decentralizzata e comunitaria del paniere di asset su blockchain da mantenere nel fondo.
In pratica, Nebula si basa su degli smart contract, chiamati cluster, che gestiscono una strategia d’investimento dinamica. Ciascun cluster può essere programmato per seguire una strategia differente. I parametri impostabili sono tanti: oltre al classico market cap e valore di mercato, è possibile impostare smart contract che tracciano anche l’attività della community di un determinato progetto, o il numero dei suoi follower sui social. Il creatore dei cluster quindi può davvero far uscire tutta la sua creatività finanziaria. Sono gli utenti a decidere se i progetto sono validi e quindi premiarli, o se osano troppo e rimandarli ai confini della galassia di Nebula.
Il vantaggio rispetto agli ETF classici è che gli smart contract possono modificare gli asset detenuti dal fondo in maniera rapidissima: potenzialmente, ogni blocco rappresenta un’opportunità per il ribilanciamento del paniere. Oltre alla gestione automatica, è possibile ribilanciare i cluster manualmente. Chi si occupa di ribilanciare il paniere ottiene delle ricompense e degli sconti sull’acquisto dei token rappresentativi del cluster. Questo incentivo sprona la community a contribuire al corretto funzionamento del network.
Nebula riesce quindi a trasportare uno strumento finanziario popolare come l’ETF nel mondo della finanza decentralizzata. L’ecosistema Terra-LUNA è perfetto per ospitare questi progetti di DeFi. UST garantisce una liquidità costante, indispensabile per una piattaforma del genere. I dettagli sulla data di rilascio e sulla tokenomics del progetto sono ancora sconosciuti, ma il team di Nebula merita di essere seguito. Gli ETF dinamici potrebbero diventare una parte importante del mondo della DeFi, considerando la fama di cui godono nella finanza tradizionale. Sarà Terra la prima a ospitarli nel suo ecosistema?