Nella riunione FED di luglio 2023 i tassi di interesse ai massimi di 22 anni
La riunione FED di luglio 2023 si è conclusa e i tassi di interesse sono risultati ancora una volta protagonisti. Come da previsioni, il costo del denaro è stato nuovamente rivisto dall’istituto di politica monetaria.
Questa però non è stata l’unica decisione attenzionata dagli analisti e dal mercato, che continueranno a monitorare la comunicazione e le decisioni del FOMC (al seguente link il calendario completo di tutti i prossimi meeting).
Oggi, tra l’altro, sarà anche il giorno della riunione BCE, sulla quale le attese non si sono mostrate molto differenti rispetto a quelle della Fed.
Riunione Fed luglio 2023: tassi ai massimi di 22 anni
L’istituto di Jerome Powell non ha lasciato spazio a dubbi o interpretazioni confermando senza troppi giri di parole le previsioni degli analisti sulla riunione FED di luglio. I tassi di interesse sono stati infatti alzati di altri 25 punti base.
Dopo la pausa di giugno, dunque, il costo del denaro è così balzato ai massimi di 22 anni, in un range compreso fra il 5,25% e il 5,5%, con una decisione del tutto unanime da parte del FOMC.
“Per cominciare, vogliamo una crescita moderata; vogliamo che l’offerta e la domanda siano più bilanciate in tutta l’economia, incluso in particolare il mercato del lavoro. Vogliamo vedere l’inflazione”.
Nonostante gli sforzi abbiano iniziato a produrre qualche risultato sui prezzi al consumo, ha ribadito Powell, l’inflazione rimane distante dall’obiettivo del 2%. Proprio questo potrebbe giustificare ulteriori rialzi da qui alla fine dell’anno.
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Altri rialzi in arrivo?
La stessa determinazione nel rialzare i tassi di interesse non è stata percepita sul futuro della politica monetaria. In altre parole dalla riunione FED di luglio non è emersa una chiara indicazione sul termine della violenta stretta monetaria in corso.
Il FOMC si è detto pronto a monitorare con attenzione le conseguenze dei rialzi dei tassi di interesse già decisi per determinare ulteriori future strette. Nessuna previsione di lungo termine dunque: le decisioni saranno prese di volta in volta, riunione dopo riunione. Il fine ultimo della FED rimane d’altronde sempre lo stesso: riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%.
Riunione Fed, luglio 2023: le previsioni
Tra gli analisti che, alla vigilia del meeting, avevano scelto di formulare le proprie previsioni sicuramente quelli di ING. Le loro stime avevano parlato chiaro mettendo nel mirino un nuovo aumento dei tassi di interesse di 25 punti base. Alla base di queste previsioni sicuramente l’andamento dell’inflazione, certo più moderato ma distante dal target.
Anche un sondaggio condotto da Reuters aveva chiarito le posizioni degli esperti sulla riunione FED di luglio: tutti i 116 economisti ascoltati avevano dato per scontato un nuovo rialzo di 25 pb.
Prima del meeting di luglio, alcuni avevano addirittura iniziato a pensare ai futuri tagli dei costo del denaro. Le dichiarazioni e le decisioni prese nella riunione FED di luglio però hanno reso questo scenario ancor più distante nel tempo.