Quando scenderanno i tassi dei mutui? A cosa prestare attenzione

Quando scenderanno i tassi sui mutui secondo le previsioni degli esperti

Quando scenderanno i tassi dei mutui? Una domanda lecita che molti in Italia e più in generale nell’Eurozona hanno iniziato a porsi negli ultimi mesi. Il blocco della moneta unica è stato travolto dalla politica monetaria della BCE che dall’estate dello scorso anno ha iniziato ad alzare i tassi di interesse. 

Dal mese di luglio 2022 l’istituto di Christine Lagarde ha rivisto il costo del denaro numerose volte, cosa che ha avuto conseguenze imponenti anche sui semplici cittadini. Alzare i tassi d’interesse significa infatti alzare i costi che devono essere sostenuti quando si chiede un prestito o, appunto, un mutuo, soprattutto se a tasso variabile.

Chiedersi quando scenderanno i tassi dei mutui è diventato obbligatorio dunque, per tutte le persone che si sono trovate a fronteggiare costi in aumento, ma anche per quanti hanno dovuto mettere ad esempio in pausa la richiesta di finanziamenti a causa dei tassi non convenienti.

Quando scenderanno i tassi dei mutui: le previsioni

Nonostante l’inflazione sia notevolmente diminuita dal 10,6% di ottobre 2022 al 5,5% di giugno 2023, essa rimane ancora troppo al di sopra dell’obiettivo del 2%. Un’analisi pubblicata di recente proprio dalla BCE ha tentato di formulare previsioni sull’effetto delle politiche monetarie di inasprimento implementate negli ultimi mesi, dalle quali dipende la risposta alla domanda iniziale: quando scenderanno i tassi dei mutui. 

Secondo l’indagine, quanto fatto fino ad ora avrà come conseguenza delle pressioni al ribasso sia sull’attività economica che sull’inflazione dal 2023 al 2025. Il 2024, nello specifico, sarà l’anno in cui le politiche monetarie saranno visibili sui prezzi al consumo. L’impatto sul PIL, invece, sarà visibile in maniera predominante proprio nel 2023.

Per i prossimi mesi, dunque, sarà inverosimile un taglio del costo del denaro e del costo dei prestiti. I tassi di interesse sui mutui sono oggi superiori al 4%: soltanto a maggio il dato è salito al 4,58% secondo i dati di Bankitalia, il che ha generato rincari di circa 170 euro al mese (o €2.040 annui) per le famiglie. Una situazione che, a sua volta, ha incrementato il numero di insolvenze nei pagamenti di quanti si sono trovati sempre più in difficoltà. 

Curiosità: negli ultimi tempi, soprattutto negli USA, è emersa anche una nuova modalità di pagamento dei mutui tramite criptovalute. Le sue caratteristiche, ovviamente, sono differenti rispetto a quelle delle operazioni classiche.

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Secondo la maggior parte degli analisti, la Banca Centrale Europea non taglierà il costo del denaro prima del 2024 il che si tradurrà in mutui cari ancora a lungo. Per gli analisti di Nomura, ad esempio, l’inversione di rotta si paleserà soltanto con l’arrivo del quarto trimestre del prossimo anno. Nei prossimi mesi, invece, i tassi potrebbero continuare addirittura a salire con l’obiettivo di riportare l’inflazione verso il 2%. Allo stato attuale, dunque, è probabile che i tassi sui mutui non scenderanno prima di un altro anno abbondante. 

Come già sottolineato dalla stessa BCE, però, la situazione economica attuale è circondata da un velo di incertezza piuttosto spesso, per cui non è possibile prevedere al momento con estrema convinzione quando scenderanno i tassi dei mutui. Le riunioni della banca centrale (qui il calendario completo dei meeting in arrivo) continueranno ad essere attentamente monitorate, così come la comunicazione di Lagarde, per tentare di scovare indizi in tal senso.