Avalanche Summit a Barcellona tra Hackathon, subnet e dapp

Avalanche ha organizzato un summit a Barcellona che ha riscosso grande successo tra appassionati e istituzioni: scopri le novità del network!

Il summit di Barcellona, lungo 5 giorni, ha segnato una svolta per Avalanche: tra Hackathon (ovvero sfide tra sviluppatori), presentazioni e discussioni, la blockchain di Emin Gün Sirer ha attirato l’attenzione di tutti. E non solo di semplici appassionati di crypto: tra i partecipanti c’erano anche rappresentanti di istituzioni tradizionali come Mastercard e Deloitte. Le ultime novità di Avalanche cui si è parlato? Subnet, dApp, e incentivi!

Una conferenza per tutti

Da sconosciuta a top10: la crescita di Avalanche è stata senza dubbio una valanga nel mondo crypto. Ad oggi, Avalanche ha una capitalizzazione di mercato pari a quasi 24 miliardi di dollari ed è la decima crypto per market cap: non male per essere nata solo il 2020! Il suo successo è dovuto a diversi fattori, in primis la crescita del suo network e la fiducia dei suoi utilizzatori. Al contrario di altre criptovalute con una forte componente istituzionale, come Cardano o Solana, Avalanche ha scelto di supportare anche altri settori di mercato, istituendo fondi per videogiochi e svago.

“[Ci sono] individui con grandi credenziali, e anche individui molto discutibili”, ha scherzato il fondatore di Avalanche, Emin Gün Sirer. Effettivamente, alla conferenza di Barcellona c’erano rappresentanti istituzionali così come appassionati e sviluppatori indipendenti. A incarnare la CeFi (finanza centralizzata) c’erano Mastercard, BlockFi o il fondo di investimento Polychain Capital. 

Ma soprattutto c’erano tantissimi amanti di crypto, incuriositi dalla prima conferenza di questa giovane criptovaluta. Ingolositi dalle novità di Avalanche o dai premi offerti dall’Hackathon, membri della community da tutto il mondo hanno viaggiato fino a Barcellona anche per incontrarsi tra loro.

Subnet e dApp: il network si espande con l’Avalanche Multiverse

“L’obiettivo [principale] è far appassionare ad Avalanche gli sviluppatori. In un anno, contiamo di avere più di un miliardo di transazioni, e più di mille dapp” ha detto Gabriel Cardona, programmatore per Ava Labs. Per facilitarne lo sviluppo e l’adozione la piattaforma è stata programmata per essere EVM-compatible, ovvero compatibile con le dapp sviluppate su Ethereum. Questo semplifica la vita agli sviluppatori che conoscono già Ethereum e ai progetti che vogliono migrare su una blockchain più scalabile come Avalanche.

Tra le dapp più importanti di Avalanche ci sono Trader Joe, un exchange decentralizzato, e Crabada, un videogioco play-to-earn che ricalca il famoso Axie Infinity. Ava Labs ha anche annunciato l’arrivo di un nuovo wallet chiamato Core, studiato appositamente per Avalanche e con supporto a Bitcoin integrato. “Core non è solo un wallet, è un sistema operativo per il Web3 che combina sicurezza con tecnologia mai vista in nessun altro wallet” ha detto un rappresentante di Ava Labs.

Tra le altre cose, durante il summit, il team di Avalanche ha anche parlato a lungo dei subnet, un sistema simile alle parachain di Polkadot. I subnet permettono agli sviluppatori di creare delle blockchain basate su Avalanche con parametri personalizzati, dal numero di validatori alle ricompense dello staking, fino ai linguaggi di programmazione supportati. Il vantaggio è che sono comunque indipendenti dalla blockchain principale, e così non si corre il rischio di “intasare” la rete in caso ci siano troppe transazioni. Velocità e bassi costi di transazione rimangono intaccati grazie a questo sistema. “Tra un anno, la Top100 delle crypto sarà molto differente, e si baserà sui subnet di Avalanche” sostiene Cardona.

Per aiutare gli sviluppatori a provare i nuovi subnet, Avalanche ha predisposto un programma di incentivi per 4 milioni di AVAX chiamato Avalanche Multiverse. Il round di finanziamento riguarderà tutto l’ecosistema blockchain, dalle dApp di DeFi alle piattaforme per la compravendita di NFT, fino ai videogiochi play-to-earn. Non solo: Ava Labs collaborerà anche con Aave e con dei fondi di investimento per costruire un subnet dedicato alle istituzioni finanziarie tradizionali, che integrerà la funzionalità di KYC. “Il subnet di Avalanche con KYC integrato rappresenta un grande passo avanti per l’adozione istituzionale della blockchain, e siamo fieri di sostenerlo” scrive Wes Cowan, Direttore del settore DeFi del fondo Valkyrie.

Le novità dell’Hackathon di Avalanche

Tra i partecipanti al summit di Barcellona non potevano mancare gli appassionati di programmazione! E quando tanti programmatori si ritrovano in una stanza, è inevitabile che parta una sfida all’ultima riga di codice. Gli organizzatori della conferenza hanno organizzato un hackathon, ovvero una competizione dove piccole squadre di sviluppatori hanno due giorni per risolvere un problema.

La sfida si è tenuta gli ultimi giorni della conferenza, e il montepremi totale ammontava a ben 200mila dollari! Gli sviluppatori si sono trattenuti giorno e notte nella sala conferenze, con il fondatore di Avalanche Emin Gün Sirer che passava a dare consigli ai vari team impegnati nella gara. Alla fine, sono stati premiati i progetti più innovativi e funzionali, e alcuni sono già utilizzabili!

Qualche esempio? Subnet.center è un sistema di notifiche per i validatori del network di Avalanche. Per evitare rallentamenti nella rete, è fondamentale che i validatori siano sempre online e aggiornati. Con questa soluzione il team di sviluppo si è aggiudicato 20mila dollari. La dapp migliore invece è stata zkID, un protocollo che permette di verificare alcuni dati registrati sulla blockchain in maniera totalmente anonima. Ad esempio è possibile provare che si possiede un NFT o una certa quantità di token senza mai rivelare il proprio indirizzo wallet, e preservando quindi l’anonimato. 


Questo summit ha regalato un sacco di chicche agli amanti di AVAX, ma le novità del network non finiscono qui: l’Avalanche Multiverse presto entrerà nel vivo dell’azione, e il network diventerà sempre più esteso. Riuscirà a spodestare Ethereum, oppure ci penserà The Merge a consolidare la blockchain di Buterin come la regina indiscussa degli smart contract?