Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente divulgativo: servono ad aiutare l’investitore a comprendere come il fisco italiano tratta il mining di criptovalute, distinguendo tra attività personale e professionale, e le relative implicazioni fiscali.
Se utilizzi un servizio di reportistica fiscale per criptovalute, come quello offerto da Young Platform, non devi effettuare alcun calcolo manuale. Caricando un csv, le plusvalenze da attività di mining vengono calcolate automaticamente e i valori inseriti nelle caselle appropriate dei quadri della dichiarazione (come il Quadro RT o il Quadro T). Il risultato è un report fiscale precompilato, che puoi usare come guida chiara e sicura durante la compilazione della dichiarazione dei redditi.
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Cos’è il mining di criptovalute?
Il mining è il processo attraverso il quale vengono validate e aggiunte nuove transazioni alla blockchain. I miner utilizzano potenza computazionale per risolvere complessi algoritmi crittografici, ricevendo in cambio nuove criptovalute come ricompensa.
Trattamento fiscale del mining in Italia
Il trattamento fiscale del mining di criptovalute in Italia varia a seconda che l’attività sia svolta a livello personale o professionale.
Mining a livello personale
Se il mining è svolto occasionalmente e senza organizzazione in forma d’impresa, i proventi derivanti sono considerati “redditi diversi” e tassati con un’aliquota del 26% sulle plusvalenze realizzate. È importante dichiarare questi redditi nella dichiarazione dei redditi annuale, compilando il Quadro RT del Modello Redditi o il Quadro T del modello 730.
Mining a livello professionale
Quando il mining è svolto in modo continuativo, organizzato e con mezzi professionali, l’attività è considerata imprenditoriale. In questo caso, i proventi sono soggetti a tassazione come reddito d’impresa, con obbligo di apertura della partita IVA e applicazione delle relative imposte sul reddito e dell’IVA.
Come determinare la natura dell’attività di mining
Per stabilire se l’attività di mining è personale o professionale, il fisco valuta diversi fattori, tra cui:
- Continuità dell’attività: se il mining è svolto regolarmente o saltuariamente.
- Organizzazione dei mezzi: utilizzo di attrezzature professionali e infrastrutture dedicate.
- Investimenti effettuati: entità degli investimenti in hardware e software.
- Volume dei proventi: ammontare delle criptovalute minate e successivamente vendute.
Obblighi fiscali per i miner
Indipendentemente dalla natura dell’attività, i miner devono:
- Tenere una documentazione accurata: registrare tutte le transazioni, inclusi i dettagli delle criptovalute minate e vendute.
- Dichiarare i redditi: riportare i proventi nella dichiarazione dei redditi annuale, nel Quadro RT o T per attività personali, o secondo le regole del reddito d’impresa per attività professionali.
- Versare le imposte dovute: calcolare e pagare le imposte in base al regime fiscale applicabile.
Trattamento fiscale del mining a livello personale
Se svolto in modo occasionale e non professionale, il mining è considerato dal fisco italiano una forma di reddito diverso, assimilabile ad altri redditi di natura finanziaria.
Questo significa che:
- Al momento dell’accredito della ricompensa (es. BTC), il valore in euro della crypto ricevuta è considerato un reddito imponibile.
- L’imposta da versare è del 26% sul valore di mercato al momento dell’accredito.
- Anche se non vendi la criptovaluta ricevuta, l’imposta è comunque dovuta, proprio perché il reddito si considera “realizzato” al momento della ricezione.
Dove si dichiara il mining?
I redditi da mining personale vanno dichiarati:
- Nel Quadro RW del Modello Redditi (ex Unico) o Quadro W (del modello 730) per dichiararne il possesso di criptovalute. Serve anche per calcolare l’imposta di bollo dello 0,2% sul totale delle criptovalute possedute al 31 dicembre.
- Nel Quadro RT del Modello Redditi (ex Unico), oppure nel Quadro T del modello 730 per un’eventuale vendita con guadagno.
Il valore da dichiarare è pari al valore in euro delle criptovalute minate, calcolato nel giorno in cui sono state accreditate sul tuo wallet.
Esempio – Imposta mining personale
Immagina di aver ricevuto 0,05 BTC come ricompensa per attività di mining il 10 aprile 2024, quando 1 BTC valeva 60.000 €.
- Calcolo del valore ricevuto:
0,05 BTC × 60.000 € = 3.000 € di reddito imponibile - Calcolo dell’imposta dovuta:
3.000 € × 26% = 780 € da pagare nel 2025
Quando si paga l’imposta?
L’imposta si paga l’anno successivo a quello in cui hai ricevuto la ricompensa.
Quindi, se hai minato crypto nel 2024, dovrai dichiarare e versare l’imposta nel 2025.
Tutto calcolato automaticamente
Usando un servizio di reportistica fiscale crypto come quello offerto da Young Platform, il sistema:
- Riconosce le ricompense da mining
- Calcola in automatico il valore e l’imposta da pagare
- Inserisce tutto nei quadri corretti della dichiarazione
Riceverai così un report fiscale precompilato, pronto da usare come guida affidabile per la dichiarazione dei redditi.
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