La soluzione di Do Kwon per resuscitare Terra? Terra V2, un fork di LUNA. Scopri tutti gli aggiornamenti sull’airdrop e quando arriva la nuova Terra!
Il crollo di Terra ormai è la notizia del mese. Il mondo crypto è uscito scosso dal cosiddetto “UST de-pegging incident”, e le teorie su cosa sia successo davvero abbondano. Un semplice difetto dell’algoritmo o una manipolazione del mercato? A prescindere dalle cause, Do Kwon e la community di Terra stanno discutendo animatamente su come salvare la blockchain e far risorgere LUNA dalle ceneri, arrivando persino a sacrificare UST. Scopri tutto su Terra V2 e quando arriva il fork di LUNA voluto da Do Kwon!
Terra 2: una nuova speranza con il fork di LUNA
Un nome che sa di futuro: Terra V2 è quello proposto da Do Kwon per il piano di rinascita di LUNA. La sua proposta adesso è presente su Terra Station e può essere votata dalla community di LUNAtics. È cambiata molto rispetto a quello che il fondatore di LUNA aveva proposto all’inizio: la prima idea di Do Kwon non era piaciuta alla community di Terra, poiché l’airdrop di LUNA da lui suggerito avrebbe favorito eccessivamente le whale di LUNA.
Vediamo le novità di Terra V2. Il “piano di rinascita” di Do Kwon è stato scritto con il supporto della Terra Builders Alliance, una comunità di sviluppatori DeFi che hanno contribuito a pianificare la nuova versione di LUNA, chiamata LUNA 2.0. Un fork è un aggiornamento radicale del network, che rende la nuova versione incompatibile con quella vecchia. È bene mettere in chiaro che un fork non cancella la vecchia blockchain, ma ne crea una nuova (vedi, per esempio, Ethereum e Bitcoin Cash). La vecchia rete rimane funzionante e utilizzabile da chi preferisce il vecchio sistema. Rispetto alla vecchia versione di Terra, cambiano i nomi: Terra Classic sarà il nome della chain originale, e il suo token sarà rinominato LUNC (Luna Classic). La nuova chain, invece, prenderà il nome di Terra 2 e la sua crypto sarà chiamata LUNA.
Come funzionerà la nuova versione di Terra? L’obiettivo del fork è ricreare la blockchain layer-1 senza la componente problematica, ovvero la sua stablecoin algoritmica UST. “#TerraIsMoreThanUST” è l’hashtag lanciato da Do Kwon su Twitter per promuovere la sua idea. Quando arriverà il fork di LUNA Terra diventerà simile alle altre layer-1 proof-of-stake. Ironicamente, Do Kwon dal suo pulpito di “Master of Stablecoin” dovrà sacrificare proprio UST per salvare il suo ecosistema DeFi.
Airdrop o burn di LUNA? I dubbi della community
Come funzionerà l’airdrop dei nuovi LUNA della nuova versione di Terra? Do Kwon ha stilato un piano dettagliato per garantire che tutti ricevano i nuovi token LUNA, nella maniera più equa possibile. Il fondatore, seguendo i consigli della community, ha deciso di favorire i “piccoli” wallet, cioè quelli degli utenti che hanno cercato di sostenere l’ecosistema Terra nonostante stessero subendo perdite sostanziose. Tutti i wallet con meno di 10mila dei vecchi LUNA prima del 5 maggio 2022 riceveranno il 30% di nuovi LUNA immediatamente, e il restante 70% verrà distribuito nell’arco di due anni per evitare un sell-off potenzialmente letale. I wallet con più di 10mila LUNA, invece, avranno condizioni meno favorevoli e token bloccati per più tempo. Chi ha acquistato LUNA dopo l’incidente, poi, avrà una fetta minore dei nuovi token. Questo è stato fatto per non favorire eccessivamente chi ha acquistato LUNA a prezzo stracciato, sperando in un profitto speculativo immediato.
Le ragioni di Do Kwon, supportate anche da Vitalik Buterin e altri esponenti importanti del mondo crypto, sono radicate nello spirito cypherpunk della blockchain. Dare la precedenza a chi ha rischiato di più e ha sempre sostenuto il progetto di Terra è un primo passo per ristabilire la fiducia nell’ecosistema. I grandi wallet delle whale riceveranno comunque un risarcimento, ma sarà più contenuto e con maggiori limitazioni per provare ad assicurare una nuova rete stabile. Alla fine la community più attiva e vibrante è sempre quella dei piccoli detentori di crypto, ed è il tesoro più prezioso di una rete decentralizzata come la blockchain!
Nonostante le buone intenzioni di Do Kwon, una fetta consistente di community si è espressa contro questo airdrop e contro questa nuova versione di Terra. Molti LUNAtics, infatti, hanno suggerito una soluzione alternativa: Do Kwon e la Luna Foundation Guard dovrebbero acquistare i LUNA in eccesso dagli utenti e “bruciarli”, ovvero eliminarli dalla blockchain per far risollevare il valore di LUNA. Questo, secondo loro, farebbe anche tornare l’ancoraggio di UST, restaurando l’ecosistema “completo” di Terra. Un’altra critica a Do Kwon? FatManTerra, membro del Terra Research Forum, molto attivo durante questi tempi bui di LUNA, ha affermato che modificare la proposta mentre il sondaggio è in corso è un metodo sbagliato di condurre una questione così delicata. La votazione diventa confusionaria e poco trasparente, secondo la sua opinione.
Quando arriva il fork di LUNA?
Nonostante le critiche della community, la maggior parte dei votanti è d’accordo con la proposta di Do Kwon. Con il 66% di Sì e il 13% di No, è improbabile che la proposta del fondatore di Terra non passi. Mancano 2 giorni alla fine della votazione, e la speranza per chi supporta il burn dei token è che il No raggiunga almeno il 33%, per bloccare la proposta con il potere di veto.
Se la proposta dovesse passare lo stesso, allora la data di uscita del fork di LUNA dovrebbe rispettare la roadmap. Il documento di Do Kwon indica il 27 maggio come data di rilascio del nuovo network, facendo pensare che il progetto sia già a uno stadio avanzato di sviluppo e che l’airdrop dei nuovi LUNA arrivi a breve. Ora la domanda è una: la community di LUNAtics migrerà verso Terra V2, oppure una parte ignorerà il fork e continuerà a provare a ricostruire Terra Classic? Nei prossimi giorni si deciderà il futuro dell’intero ecosistema Terra. Sarà un futuro unito, o ci sarà un’altra supernova nel mondo crypto? Lo scopriremo solo quando arriverà il fork di LUNA!