Quando si paga la tassa di successione? È possibile evitarla? Tutte le informazioni e un esempio pratico di calcolo
Quando si paga la tassa di successione e come evitarla? In che modo si calcola? Scopri tutto sul contributo che si applica al patrimonio che una persona deceduta lascia in eredità.
Tassa di successione: quando si paga?
Il pagamento della tassa di successione deve essere effettuato entro 60 giorni dalla data in cui viene notificato attraverso l’avviso di liquidazione. Questo documento viene emesso dall’Agenzia delle Entrate e notifica ai beneficiari l’importo dell’imposta in relazione all’eredità lasciata dal defunto. Se non si riceve l’avviso di liquidazione entro 3 anni dalla data del decesso si può evitare di pagare la tassa di successione.
Dall’altro lato, se un erede viene notificato ma non paga l’imposta in tempo, ovvero entro 60 giorni, è soggetto agli interessi di mora. Infine, per gli importi superiori ai 1.000 €, è anche possibile pagare a rate:
- Almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro la scadenza di 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione;
- La parte restante deve essere versata in 8 o 12 rate trimestrali (a seconda dell’importo). Su queste rate gli interessi si calcolano dal primo giorno successivo al pagamento della somma iniziale.
Come evitare l’imposta di successione?
È possibile evitare di pagare la tassa di successione o è meglio concentrarsi sul ridurre il carico fiscale?
Si può non pagare questo contributo se tra i beni ereditati non compaiono immobili e il loro valore è inferiore a 100.000€. Mentre nel caso in cui si ereditino anche beni immobili esistono delle franchigie che consentono di evitare di pagare l’imposta.
In altre parole, se il valore dei beni ereditati è inferiore ad una certa soglia si è esentati dal pagamento del contributo. Queste franchigie, come l’aliquota applicata all’importo che si eredita, dipendono dal grado di parentela che intercorre tra erede e defunto:
- Per i coniugi e per i parenti in linea retta la franchigia è di un milione di euro per ogni beneficiario mentre l’aliquota è del 4%;
- Per i fratelli o le sorelle la franchigia è di 100.000€ mentre l’aliquota è del 6%;
- Per i parenti affini fino al 4° grado e quelli in linea collaterale fino al 3° non c’è nessuna franchigia, perciò non è possibile in alcun modo evitare di pagare la tassa di successione mentre l’aliquota è sempre del 6%;
- Per gli altri soggetti invece l’imposta di successione è sempre obbligatoria ma la sua aliquota è dell’8%.
Calcolo tassa di successione: esempio pratico
Vediamo ora il calcolo della tassa di successione attraverso un esempio pratico. Supponiamo di aver ereditato da un genitore, quindi un parente in linea diretta, un patrimonio che comprenda anche beni immobili il cui valore corrente è di 2,3 milioni di euro.
Nel caso in cui si possegga un fratello o una sorella, visto che viene applicata la franchigia di un milione di euro per ogni beneficiario, il reddito imponibile che verrà tassato sarà di 300.000€ con un’aliquota del 4%. Perciò l’imposta che si dovrà pagare è:
2,3 milioni – 2 milioni (franchigia di 1 milione per ogni beneficiario) = 300.000€
4% di 300.000€ = 12.000€.
In conclusione, è possibile evitare di pagare la tassa di successione se si eredita un patrimonio composto solamente da beni mobili (denaro o investimenti) inferiore ai 100.000€. Oppure, nel caso in cui il valore dei beni immobili che si ereditano sia inferiore alle franchigie: di 1 milione di euro per coniugi e parenti stretti e di 100.000€ per fratelli e le sorelle.