Chi dice “blockchain” dice “open source”. Ma qual è il significato di questo termine che descrive uno degli ideali più importanti del mondo crypto?
Qual è il significato di “open source” e perché viene associato alla blockchain? Il termine in informatica descrive un metodo di sviluppo dei software, in cui il codice sorgente (che contiene tutte le istruzioni di un programma) è “aperto” ovvero consultabile e riutilizzabile da chiunque.
Le blockchain e le dapp costruite sopra sono quasi sempre open source. Questa caratteristica rende i prodotti del mondo crypto trasparenti, liberi, decentralizzati e modificabili da tutti e perciò coerenti con i principi di “partecipazione” che il Web3 intende rappresentare. Scopri il significato di open source nella blockchain e la storia del termine in questo articolo.
Che cosa significa open source? Il significato e la storia del termine
Per comprendere a pieno il significato di open source nella tecnologia blockchain è necessario prima dare una definizione generale. Un programma open source non è altro che un codice informatico progettato per essere accessibile pubblicamente.
Non è un concetto o un termine nuovo; già dagli anni ‘50 i primi che hanno gettato le fondamenta di internet e costruito i primi protocolli per le telecomunicazioni lo hanno fatto con l’idea di aprire le proprie ricerche a chi voleva contribuire.
L’Advanced Research Projects Agency Network (ARPANET), diventata in seguito la base di internet che tutti conosciamo e utilizziamo, sosteneva un processo di lavoro libero, che promuove la condivisione di revisioni e feedback tra sviluppatori e utenti. Così “open source” è diventato un termine che indica un vero e proprio metodo di lavoro.
Perciò il significato di open source nella tecnologia blockchain (e non solo) è proprio questo: un approccio allo sviluppo di software decentralizzato e collaborativo che si basa sul meccanismo della peer review. Ovvero su revisioni condotte da altri sviluppatori o dagli utenti. Questo metodo di lavoro promuove la trasparenza perché tutti possono vedere con i propri occhi il lavoro svolto, nonché la collaborazione per un obiettivo comune dato che chiunque può accedere e suggerire modifiche al codice sorgente.
Alcuni esempi di programmi open source nella blockchain
Il codice open source è uno dei principi cardine della blockchain, e senza questa caratteristica, l’intera tecnologia perderebbe di significato. Fin dalla sua nascita la blockchain e di conseguenza le criptovalute hanno condiviso l’ideale che questo metodo di lavoro incarna.
Lo stesso codice di Bitcoin, è open source. Ethereum ha introdotto gli smart contract, e quindi la possibilità di creare applicazioni decentralizzate (dapp), consentendo a tutti gli utenti di accedere al suo codice. Anche le dapp che potresti aver già utilizzato sono spesso copie di altre applicazioni alle quali vengono apportate alcune modifiche, attraverso il codice. L’esempio più lampante in questo senso è Sushiswap, un’exchange decentralizzato costruito modificando il codice sorgente di quello che è oggi il suo principale competitor: Uniswap. E infine i fork, che sono per definizione delle copie di altre blockchain, non esisterebbero se il mondo crypto non si basasse su programmi open source.
Ecco dunque il significato di open source nella tecnologia blockchain. Un aggettivo che descrive progetti, prodotti e applicazioni costruite secondo i principi di scambio aperto, partecipazione collaborativa, trasparenza e sviluppo orientato alla comunità. Questo metodo di sviluppo condivide gran parte dei principi cardine della tecnologia blockchain, in particolare quello della trasparenza e della decentralizzazione.