I 5 migliori tweet di Do Kwon, fondatore di Terra

Do Kwon, il fondatore di Terra

Shopping di BTC? Polemiche contro gli hater del Web3? Scopri i 5 migliori tweet di Do Kwon, il fondatore di Terra! 

A maggio 2022 si è verificato un tracollo dell’ecosistema Terra che ha avuto effetti negativi sia su TerraUSD che su LUNA. Questo articolo è stato scritto prima dell’evento, quindi prima di leggerlo ti invitiamo ad approfondire la situazione e a restare aggiornat*.
In generale, gli articoli di Young Platform sono da considerarsi puramente informativi e non costituiscono un consiglio finanziario.

Chi è Do Kwon? Personalità brillante del mondo crypto di origine coreana, per qualcuno potrebbe incarnare  il classico stereotipo del piccolo genio di origine asiatica. Ex studente di informatica a Stanford, Kwon nel 2018 ha fondato Terra, la blockchain d’appoggio per la creazione di stablecoin decentralizzate. Su Twitter con l’handle di “stablekwon”, Kwon tiene aggiornata la sua community su Terra ma soprattutto sulla sua vita da crypto-star. Ecco una selezione dei 5 migliori tweet di Do Kwon, il fondatore di Terra!

1. Inguaribile shopaholic di Bitcoin 

Tra chi usa Twitter come un diario per condividere le proprie giornate, c’è anche Do Kwon: 

“Oggi ho:

– Innaffiato le mie piante

– Scritto alcune e-mail

– Comprato 230M in $BTC

– Passato l’aspirapolvere in casa

– Mangiato un po’ di McDonalds 

Ora vado a portare a spasso il cane”

Anche le crypto-star passano l’aspirapolvere, hanno una vita come la nostra! Sì, tutto tranne comprare 230 milioni di Bitcoin. Il piano di Do Kwon è quello di costruire una riserva di criptovalute per aiutare le stablecoin algoritmiche di Terra a mantenere il loro valore. La stabilità di UST dipende in primo luogo da LUNA ma le riserve danno una mano. A partire da Gennaio 2022 Do Kwon ha cominciato ad acquistare in maniera costante Bitcoin. Tanto che il wallet della Luna Foundation Guard è entrato nella top 20 dei più grandi e influenti holder, con oltre 1 miliardo di dollari in BTC

Il 10 Aprile Do Kwon ha scritto su Twitter “mi sento carino, potrei andare a fare shopping più tardi” con un cuore arancione. Ecco in arrivo altri Bitcoin, lo shopping può creare dipendenza. Kwon sembra interessato a creare una riserva diversificata e infatti ha anche iniziato ad acquistare anche AVAX.

2. DAI? Morirà per mano mia!

Nella battaglia tra stablecoin chi avrà la meglio? DAI o UST? Do Kwon ha le idee chiare.

Ovvero “per mano mia, DAI morirà”. Do Kwon sembra avere ben chiari i suoi obiettivi cryptocidi e si augura che le stablecoin di Terra diventeranno così forti da poter rendere tutte le altre obsolete. DAI è una delle prime stablecoin ad essere state sviluppate e proprio per la sua resistenza ha convinto anche da coloro che bazzicano nella finanza tradizionale e centralizzata. Dall’altro lato Terra LUNA è il punto di riferimento del momento per la DeFi. 

3. Il nemico comune delle crypto

In uno dei 5 migliori tweet di Do Kwon, il fondatore di Terra spiega che il Web3 va costruito insieme, i sostenitori di Ethereum “non hanno nulla da guadagnare dalla distruzione di Solana, e la DeFi non ha nulla da guadagnare dalla caduta di UST. Ricordate chi è il vero nemico”. Il mondo crypto deve essere competitivo ma non per questo diviso, chi ha scelto di proporre un progetto su blockchain ha bene in mente qual è l’obiettivo finale. Certo, Do Kwon si è promesso di “uccidere” DAI, ma per competizione non perché non ne condivide la mission o percepisce il valore. 

“La divisione che vedo è tra i bagholder che vorrebbero vedere il Web3 diviso, e il resto di noi. E noi abbiamo un messaggio per loro: siete in minoranza”, spesso sono le persone esterne al mondo crypto che cercano di dipingerlo come un mondo selvaggio e spietato. Per commentare questa tendenza, Do Kwon utilizza una scena della serie Rick e Morty che descrive una situazione in cui anche se le persone credono nella stessa causa, si mettono una contro le altre. 

4. Videogiochi su blockchain

Do Kwon su Twitter condivide anche la sua passione per i Lego…

e per Harry Potter. 

Il fondatore di Terra LUNA sembra essere un grande fan dei mondi fantastici e dei videogiochi. Ogni tanto sbucano testimonianze tipo queste o fotografie che immortalano domeniche passate a giocare con videogiochi su blockchain come Super Heroes o C2X, il primo Metaverso costruito su Terra.

5. Fare la storia della DeFi un passo alla volta

Tra i 5 migliori tweet di Do Kwon, c’è anche un piccolo sfogo rivolto a tutti i sostenitori di Terra LUNA. Appassionati ma insaziabili.

“Me stesso: annuncia una pietra miliare monumentale per Terra e per tutta la DeFi 

Luna Twitter: quando <inserire una funzionalità casuale che interessa a una nicchia ristretta di persone>”. 

Tradotto: appena viene rilasciato un aggiornamento o comunicato un progresso importante per l’ecosistema, qualcuno reclama già il passo successivo. Forse Do Kwon sente la pressione di soddisfare tutti i desideri e le richieste della sua esigente community, soprattutto quando viene accusato sottilmente di non fare abbastanza. Per il progetto è essenziale tenersi aggiornato, ma ogni cosa richiede il suo tempo. Per rivoluzionare la finanza bisogna fare un passo alla volta, essere innovatori non significa avere tutte le soluzioni a portata di mano. Il mondo blockchain ha ancora tanto da sviluppare e lungo la strada è bene godersi un successo per volta! 

Young Market: Il rimbalzo di Bitcoin ed Ethereum

Young Market: Il rimbalzo di Bitcoin ed Ethereum

Bitcoin ed Ethereum registrano lo stesso rimbalzo, dopo il tonfo al -15%. Quale sarà l’andamento futuro delle due crypto?

Ben ritrovati: siamo ancora qui, a raccontare andamenti e prezzi di Bitcoin ed Ethereum. Per riassumere all’estremo, possiamo dire che nella settimana tra l’8 e il 14 aprile 2022, la valuta di Satoshi e quella di Vitalik hanno tracciato un grafico a tratti identico. Lo stesso -15% nella sua massima estensione , per poi risalire con un balzo in fascia laterale. E non è finita qui: in conclusione, troverete un approfondimento su The Sandbox, la Regina delle crypto del metaverso.

Come è andato il prezzo di Bitcoin?

Durante l’ultima settimana il mercato crypto ha iniziato un ritracciamento di prezzo notevole, colorando gli ultimi giorni di rosso. Già all’interno dello scorso report avevamo iniziato ad analizzare insieme l’inizio della discesa, coinciso con la formazione della resistenza a 46.000$.

Da lì, come il grafico giornaliero soprastante certifica, il prezzo di Bitcoin è continuato a scendere in modo lento e costante, fino a toccare un prezzo minimo di 39.250$. Siamo di fatto rientrati nella fascia di ranging laterale che ci ha accompagnati per tutto il 2022.

Nella giornata di ieri il prezzo ha iniziato una fase di rimbalzo che ci ha portati a tradare sui 41200$ (al momento di questa scrittura).

Da qui vediamo meglio la discesa effettuata da BTC. La prima zona di resistenza formatasi con 3 rigettazioni è avvenuta in zona 46000$. Nel corso di questa settimana il prezzo ha provato a effettuare ripartenze dalla zona dei 42500$, senza successo.

La discesa nella sua massima estensione ha misurato circa un -15%. Il prezzo si trova adesso in una fascia laterale compresa tra i 38300$ e i 43000$, sarà necessario avere delle chiusure di alto time frame sopra ai 43000$ per ritrovare una sana struttura rialzista.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Il nostro caro Ethereum ha pressoché effettuato lo stesso tragitto compiuto da Bitcoin. Dopo aver registrato il massimo locale a 3570$ il valore è ritracciato fino a un prezzo minimo di 2960$, livello chiave che avevamo individuato già all’interno dello scorso report.

La discesa, nella sua massima estensione, ha misurato un -15% proprio come su Bitcoin. La fascia laterale di Ethereum è ora compresa tra 2960$ e 3270$. Sarà importante vedere il prezzo risalire sopra la parte alta della fascia di ranging per avere nuova forza nel mercato.

Rapporto ETH/BTC

Come già abbiamo anticipato le performance di Bitcoin ed Ethereum sono state molto simili durante gli ultimi 7 giorni. Entrambi, dopo una discesa di circa il 15%, hanno effettuato un rimbalzo rialzista e si trovano adesso all’interno delle loro rispettive fasce laterali.

Il grafico del rapporto tra i due ci attesta questi dati, come possiamo notare infatti la fase laterale sul ratio iniziata la settimana scorsa. Questa fase laterale arriva da un rally rialzista durante il quale Ethereum ha over-performato Bitcoin

Per vedere la continuazione di queste performance il ratio sarà chiamato a superare il valore di resistenza ora formatosi a 0.076.

Tasso di interesse aperto

Per il tasso di interesse aperto, ci appoggiamo ai dati forniti da Glassnode. Come si è comportato l’andamento del tasso? Ha subito variazioni non indifferenti in questi ultimi giorni. Dopo la prima discesa ha infatti subito un’impennata che lo ha portato a toccare i 17,5 miliardi di $. Probabilmente l’attesa di un recupero lampo di prezzo da parte di Bitcoin era molto forte.

Tuttavia il recupero lampo non è arrivato e molti trader sono stati costretti a chiudere le loro posizioni, facendo scendere l’open interest con costanza fino a un valore di 15,5 miliardi di dollari, diminuendo di fatto l’esposizione complessiva di 2 miliardi interi.

Conclusione

Il ritracciamento che già avevamo visto nel report passato ha avuto un seguito, facendo arrivare Bitcoin ed Ethereum a perdere un 15% del loro valore (ai loro minimi).

Entrambi nella giornata del 13 aprile hanno effettuato un lieve rimbalzo rialzista, staremo a vedere se questo rimbalzo sarà sufficiente a portarli a superare le rispettive zone di resistenza, o se, al contrario, nei prossimi giorni ci aspetterà ancora del rosso. Insieme, scopriremo quale sarà il futuro del mercato crypto tra 7 giorni.

Prima però, come promesso, adiamo a scoprire l’universo decentralizzato di The Sandbox, in un approfondimento su prezzo, andamento e caratteristiche.

The Sandbox: Tra LAND e VIP

Come già vi abbiamo raccontato, Sandbox è un progetto di metaverso che affonda le sue radici nel lontano 2011. Nasce infatti da due videogiochi e la componente ludica è quindi fondamentale per l’ecosistema.
Sandbox è passato alla ribalta quando brand e personaggi famosi, hanno iniziato a popolare il suo metaverso comprando le “LAND”: appezzamenti di terreno su cui edificare la propria dimora virtuale.

Andiamo a vedere sul grafico il suo andamento

SAND – il token di riferimento – ha raggiunto i massimi a Novembre 2021, quando il trend del metaverso era in hype. Il prezzo massimo registrato è di 8.79$, da allora il token ha perso quasi il 70% del suo valore. I massimi decrescenti e il supporto in zona 2.7$ non lasciano spazio a dubbi: ci troviamo in una fase discendente di mercato.

Nel frattempo, la FOMO per le criptovalute del metaverso sembra essersi raffreddata, per questo il movimento ribassista è stato molto più ampio rispetto al resto del mercato crypto.

Se il mercato guidato da BTC ed ETH non dovesse tenere i livelli attuali, allora SAND potrebbe rompere al ribasso il floor e un primo target potrebbe essere intorno ai 2$ prima di rivedere i livelli pre bull-run.

In caso di movimento al rialzo occorre rompere la resistenza dei 3.7$ per avere un conclamato impulso rialzista.

Polygon e il piano per rendere MATIC una crypto green

Polygon, il piano per rendere MATIC una criptovaluta green

L’impatto ambientale delle criptovalute è un tema molto discusso, Polygon ha presentato il suo piano per diventare una tra le criptovalute green

Polygon diventa green! La blockchain Proof-of-Stake ha annunciato che entro la fine del 2022 sarà carbon neutral. L’obiettivo? Arrivare a zero emissioni. Uno dei fondatori di Polygon, Sandeep Nailwal ha spiegato: “insieme a Polygon, l’intera industria blockchain ha bisogno di formare un fronte unito per finanziare, sostenere e sfruttare la tecnologia che aiuta a guarire la terra, piuttosto che distruggerla.” 

Presentato il Manifesto Green di Polygon

Lo slogan del Manifesto Green che è stato pubblicato il 12 Aprile 2022 da Polygon recita “uno smart contract con il Pianeta Terra”. La blockchain si è presa dunque l’impegno di siglare un vero e proprio contratto con l’ambiente per rendere ogni token, NFT e operazione DeFi del network sostenibile. Polygon è pronta per attuare il piano per rendere MATIC una criptovaluta green!

“Quando i nostri figli ci chiederanno cosa stavamo facendo durante il decennio cruciale in cui il futuro della vita sulla Terra era in bilico, sarà sufficiente dire che stavamo costruendo una suite completa di soluzioni di scalabilità per Ethereum?”, questo è l’incipit provocatorio del Manifesto. Il team di Polygon ha le idee chiare: l’ambizione, il duro lavoro, le sfide e le vittorie della blockchain non avranno nessun significato per le prossime generazioni se non accompagnate da un progetto concreto per ridurre l’impatto ambientale delle criptovalute. Il Web3 va costruito tenendo presente che ogni azione ha un peso sul pianeta, “la portata del problema [ambientale] può essere scoraggiante, ma possiamo iniziare a fare ciò che è possibile”. Polygon, una volta presentato il piano per rendere MATIC una criptovaluta green, ribadisce la responsabilità di dare l’esempio

Il cambiamento climatico minaccia di accentuare le disuguaglianze economiche esistenti e crearne di nuove, vanificando gli sforzi del Web3 e delle criptovalute per evitare che ciò accada. Questo è uno dei motivi per cui Polygon si sta dedicando a diventare il più green possibile. 

Polygon sarà carbon neutral nel 2022

Qual è il piano di Polygon per diventare carbon neutral nel 2022? La blockchain ha stanziato 20 milioni di dollari per compensare le sue emissioni di carbonio. In concreto verrà registrata e calcolata l’anidride carbonica prodotta con ogni transazione, che sia un NFT creato da un artista, un’operazione DeFi o un token collegato a un progetto che si costruisce sulla rete, per poi compensarla. Come si controbilancia l’emissione di anidride carbonica? Acquistando crediti di carbonio che finanziano iniziative green, progetti nazionali e globali per la tutela ambientale e climatica. Polygon acquisterà 400.000 dollari di crediti di carbonio BCT e MCO2, creati da compensazioni certificate secondo il Verified Carbon Standard, uno dei molti standard approvati dall’International Carbon Reduction and Offset Alliance (ICROA), un organismo chiave del settore che stabilisce le migliori pratiche e garantisce l’integrità ambientale del commercio di crediti di carbonio. 

Dopo aver compensato le transazioni del network, Polygon ha in programma di comprare anche crediti extra per rientrare nella lista delle criptovalute legate all’ambiente. Polygon si vanta di essere la prima blockchain positiva per il clima! 

Polygon sta collaborando anche con KlimaDAO, un collettivo decentralizzato di ambientalisti, sviluppatori e imprenditori, che si occupa del commercio di crediti di carbonio su blockchain. Il piano di 20 milioni servirà anche a incoraggiare i partner dell’ecosistema Polygon a perorare la causa e a facilitare le donazioni per le ONG che combattono il cambiamento climatico.

Ma quanto inquina Polygon? 

KlimaDAO ha condotto anche una ricerca sull’impatto ambientale di Polygon. L’interno network nel 2021 ha prodotto 90.645 T/CO2e, ovvero tonnellate di CO2 equivalente, l’unità di misura per calcolare l’impatto di un gas serra in termini di quantità di anidride carbonica. Per avere un termine di paragone, nello stesso anno, Microsoft ne ha prodotte 10.900.000 tonnellate, Paypal 89.000. Il 99% delle emissioni di Polygon derivano dalle attività per collegare il network alla blockchain di Ethereum, attraverso l’apposito bridge. L’impatto ambientale delle criptovalute spesso viene calcolato a partire dal meccanismo di consenso delle blockchain, Polygon è Proof-of-Stake quindi di per sé è molto più sostenibile di altre blockchain Proof-of-Work. Infatti l’hardware necessario per lo staking di Polygon, e quindi per le attività di validazione dei blocchi, produce 20 T/CO2e, una minima parte di tutti i consumi del network. Le basi per ridurre i consumi sono già buone, ma sarà il Manifesto Green a concretizzare il piano per rendere MATIC una criptovaluta green!

DAI e UST: due stablecoin a confronto

DAI vs UST stablecoin migliore

DAI o UST: qual è la migliore? Un confronto tra le due stablecoin decentralizzate più importanti sul mercato

(Articolo aggiornato al 12 maggio 2022)

Le stablecoin sono fondamentali nell’ecosistema delle crypto. Senza di loro, sarebbe impossibile fare i conti con l’elevata volatilità del mercato delle criptovalute. È per questo che sono fondamentali nel complesso settore della DeFi: permettono di sfruttarne tutte le funzionalità e Dapp potendo contare su un prezzo costante nel tempo, senza sorprese.

Le stablecoin possono essere centralizzate, come Tether o USD Coin, ma questo sistema richiede fiducia nell’azienda che le emette. Un sistema che rispecchia la filosofia blockchain, invece, è quello delle stablecoin decentralizzate. Questo tipo di criptovalute mantiene l’ancoraggio alla valuta di riferimento o attraverso degli algoritmi, che regolano automaticamente domanda e offerta, o attraverso una collateralizzazione in crypto. DAI di MakerDAO e UST di Terra sono le due più importanti sul mercato. Qual è la stablecoin migliore? Vediamo come funzionano e quali sono le differenze!

DAI, la prima stablecoin decentralizzata

DAI è stata la prima stablecoin decentralizzata ad avere successo nel mercato DeFi, nel lontano 2017. La crypto è governata da MakerDAO, una organizzazione autonoma decentralizzata tra le più importanti della blockchain. L’idea di una stablecoin decentralizzata venne al fondatore di MakerDAO Rune Christhensen, in cerca di un modo per creare una criptovaluta efficace come moneta di scambio, ma che non fosse centralizzata come lo era già allora USD Tether. Insieme a MakerDAO rilasciò, nel 2017 il white paper della prima versione di DAI: una stablecoin ancorata al dollaro e collateralizzata da Ethereum. Nel 2019, a seguito di un aggiornamento, DAI può essere collateralizzata da numerose altre crypto oltre ETH. La precedente versione della valuta è passata alla storia come SAI (single-collateral DAI).

Al 12 aprile 2022, la capitalizzazione di mercato di DAI è di 9,2 miliardi di dollari. Questo la rende la quinta stablecoin più importante, e infatti è molto utilizzata non solo nella DeFi e nelle pool di liquidità, ma anche da alcuni e-commerce o progetti di beneficenza come Unicef.

Terra, a ogni valuta la sua stablecoin

L’ecosistema Terra-LUNA, fondato dal coreano Do Kwon, è un progetto a tutto tondo. Oltre a supportare NFT e Web3, Terra è anche una piattaforma molto prolifica nel settore DeFi. E non solo per gli smart contract, ma anche perché permette di creare facilmente stablecoin ancorate a qualunque valuta esistente. USD Terra, la più utilizzata, è ancorata al valore del dollaro; ma esistono anche EUT (ancorata all’euro) e KRT (ancorata al won sudcoreano). A differenza delle altre stablecoin più famose, non c’è niente a collateralizzare il valore delle stablecoin su Terra. Ciò che mantiene stabile UST, ad esempio, è un algoritmo che fa leva sulla crypto principale di Terra, LUNA. Il sistema si è dimostrato molto efficace, ma per garantire ulteriormente la stabilità Do Kwon ha optato per acquistare riserve di criptovalute per avere un ulteriore livello di sicurezza, qualora l’algoritmo non riuscisse più a mantenere il valore di UST pari a quello del dollaro.

Al 12 aprile 2022, la capitalizzazione di USD Terra è di 16,7 miliardi di dollari, ed è la quarta stablecoin più importante. La rapidità di Terra, la presenza di forti protocolli di sicurezza e la possibilità di avere una stablecoin per ogni valuta rendono l’ecosistema coreano uno dei più versatili, e infatti nonostante sia relativamente nuovo (UST esiste solo dal 2020) è già riuscito a superare la più rodata DAI.

DAI vs UST a confronto: quali sono le differenze?

Entrambe le stablecoin sono nate per offrire una soluzione decentralizzata a un mercato estremamente polarizzato. Le prime 3 stablecoin (USD Tether, USD Coin e Binance USD) sono centralizzate, e hanno un market cap di più di 150 miliardi di dollari, ma la situazione potrebbe eventualmente cambiare se UST e DAI continueranno la loro crescita. Vediamo le differenze tra le due stablecoin decentralizzate più importanti, e come hanno intenzione di continuare la loro crescita per diventare la migliore!

DAI, la collateralizzazione e la governance della DAO

Il funzionamento di DAI è allo stesso tempo tradizionale e innovativo. Le stablecoin ancorate al dollaro collateralizzate non sono una novità, ma normalmente erano sempre state garantite da una combinazione di contanti, bond, e titoli di credito. L’idea rivoluzionaria è stata quella di utilizzare come collaterale una criptovaluta! Inizialmente, DAI era collateralizzata solo da Ethereum. Dal 2019, una votazione della DAO ha stabilito che potessero essere usate anche altre crypto. Per assicurare la stabilità della valuta, DAI ha implementato un sistema di “sovracollateralizzazione”. In breve, per ottenere un certo numero di DAI bisogna bloccare negli smart contract della blockchain un valore maggiore di valute collaterali.

Il vantaggio di una collateralizzazione in crypto è che DAI non ha nessuna restrizione legale, al contrario di Tether, per esempio. In quanto totalmente basata su blockchain, l’unico ente a cui dare ascolto è la DAO che la governa. Proprio la DAO è fondamentale nel plasmare lo sviluppo e le innovazioni di DAI. MakerDAO è una delle organizzazioni autonome decentralizzate più longeve della blockchain, e il token MKR permette a chi lo possiede di votare e suggerire nuove funzionalità. Per far fronte all’avanzata di UST, che ha spodestato DAI come stablecoin decentralizzata con più market cap, l’organizzazione ha proposto alcuni aggiornamenti che rendano la stablecoin più stabile, o che le permettano di espandersi oltre i confini della blockchain.

Proposte future per DAI

La prima proposta per rendere l’ecosistema di MakerDAO più appetibile è l’introduzione di un sistema di staking per la valuta di governance, MKR. Per partecipare alle votazioni, non basta possedere MKR ma bisogna anche metterlo in staking, ottendendo in cambio un token chiamato stkMKR. La proposta vuole anche introdurre un sistema di ricompense per chi blocca i propri MKR. Questo incentiverebbe i possessori del token a conservarlo senza venderlo, e potrebbe potenzialmente stabilizzare, se non addirittura far alzare, il valore di MKR.

La seconda proposta è potenzialmente innovativa, ma per questo molto controversa. L’idea di alcuni membri della DAO è di permettere la collateralizzazione di DAI non solo con crypto, ma anche con asset della finanza tradizionale (Real Word Assets, o RWA). Un sistema simile è già stato provato da Centrifuge, una dapp su Ethereum e Polkadot che funge da bridge tra la blockchain e asset tradizionali.

Terra, la regina degli algoritmi

La stablecoin di Terra, UST, ha rappresentato una rivoluzione nel mondo della DeFi. Il suo funzionamento è innovativo, e attualmente rappresenta lo stato dell’arte delle stablecoin decentralizzate. A differenza di DAI, US Terra mantiene il suo ancoraggio al dollaro grazie a un algoritmo, e a un continuo ribilanciamento con la crypto nativa di Terra, LUNA. La fornitura di UST è direttamente legata a quest’ultima. 

Il funzionamento si basa su un sistema di signoraggio. Quando il prezzo di UST sale oltre il dollaro, l’algoritmo converte 1$ di LUNA in UST, aumentando la fornitura circolante e facendo così scendere il prezzo, ma facendo aumentare il valore di LUNA. Al contrario, quando il prezzo della stablecoin scende, allora è UST a essere convertita in LUNA. Così il prezzo della stablecoin sale, e quello di LUNA scende. Questo sistema purtroppo non è riuscito a reggere al crollo del mercato di metà maggio 2022, in cui una combinazione di mercato ribassista e sell-off hanno fatto perdere l’ancoraggio di UST e crollare il prezzo di LUNA. ha studiato un sistema algoritmico che ha resistito ad alcuni crash importanti come quello del 2020, anche se ha subito un crollo durante una fase di discesa di Bitcoin nel 2022. C’è da dire che la “falla” dell’algoritmo potrebbe essere sanata, se la community sceglierà di continuare a credere in Terra, per dar vita a un algoritmo più solido e affidabile di prima.

Stabilità ed espansione, le due parole d’ordine

Nonostante l’ecosistema di Terra abbia già raggiunto grandi traguardi, gli sviluppatori della blockchain non vogliono fermarsi qui. La qualità più preziosa di una stablecoin è, appunto, la stabilità, e per questo Terra Labs, l’azienda dietro LUNA, ha studiato ulteriori metodi per assicurarsi che UST non perda mai il suo ancoraggio anche in questa fase di grandissima espansione. Ha deciso quindi di creare una riserva di crypto differenti, che possano assorbire la volatilità di UST in caso di crolli improvvisi del mercato. La Luna Foundation Guard, la non-profit che custodisce queste riserve, attualmente possiede un gran numero di LUNA e BTC. L’obiettivo di Kwon Do è raggiungere una riserva di BTC del valore di 10 miliardi di dollari. Recentemente, alla riserva si sono aggiunti anche 200 milioni di dollari in AVAX. Questa crypto è stata scelta per la sua recente espansione e per l’entusiasmo della sua community. Il progetto vuole eliminare completamente il rischio di “depegging” di UST, che i detrattori ritengono possibile.

Terra comunque non rinuncia all’espansione nella DeFi. Kwon Do ha annunciato la creazione di “4pool” su Curve, una pool di liquidità di cui fanno parte 4 stablecoin: UST, FRAX, USDC e USDT. La pool ha più di 21 miliardi di dollari di asset, e punta a diventare il punto di riferimento della finanza decentralizzata su Curve. L’obiettivo dichiarato del fondatore di Terra Labs è sostituirsi completamente a DAI, attualmente presente nella “3pool” di Curve con più di 3,3 miliardi di dollari. 

Qual è la stablecoin decentralizzata migliore tra DAI e UST?

La longeva DAI o la rivoluzionaria UST: qual è la stablecoin migliore tra le due? Entrambe hanno dei grandi vantaggi. DAI, proprio in qualità di stablecoin decentralizzata più affermata, ha dei casi d’uso che vanno oltre la blockchain ed è accettata da alcune istituzioni non-crypto. Se la proposta sui Real World Asset dovesse passare, allora si affermerebbe come il ponte primario tra il mondo centralizzato e quello decentralizzato.

D’altra parte, UST ha studiato un sistema algoritmico che ha resistito ad alcuni crash importanti come quello del 2020, anche se ha subito un crollo durante una fase di discesa di Bitcoin nel 2022. C’è da dire che la “falla” dell’algoritmo potrebbe essere sanata, se la community sceglierà di continuare a credere in Terra, per dar vita a un algoritmo più solido e affidabile di prima.

Nonostante le differenze, sia DAI che UST sono stablecoin imprescindibili per un corretto funzionamento e utilizzo della finanza decentralizzata. Tra 10 anni esisteranno ancora entrambe, o una delle due avrà preso totalmente il sopravvento sull’altra? 

5 errori da evitare se possiedi Bitcoin e crypto

Bi5 errori da evitare se possiedi Bitcoin e crypto

FOMO, seed phrase dimenticate e progetti discutibili: scopri i 5 errori da evitare se possiedi Bitcoin e crypto

Hai un wallet pieno di Bitcoin e non vedi l’ora di dirlo a tutti i tuoi amici? Quando fai le pulizie di primavera butti tutto quello che ti capita a tiro? Ti lasci emozionare troppo facilmente da nuovi progetti crypto? Questi comportamenti sono il modo migliore per mettere a rischio le proprie criptovalute, ma sei ancora in tempo per rimediare! Scopri quali errori non fare se possiedi Bitcoin e altre crypto!

Quando si parla di blockchain bisogna fare attenzione: Bitcoin è un protocollo decentralizzato, ciò significa che se perdi l’accesso al tuo wallet puoi dire addio a tutti i tuoi satoshi! Nessuna banca ti restituirà i soldi se qualche malintenzionato riesce a rubare la tua seed phrase. Fortunatamente proteggersi è facile: basta non fare questi errori e le tue criptovalute saranno più sicure che in una cassaforte!

1. Vantarsi dei propri Bitcoin

Fai attenzione quando parli dei tuoi Bitcoin! Va bene condividere il proprio interesse per la blockchain e per i progetti che più ti ispirano, ma sbandierare quanto è ricco il tuo portafoglio potrebbe attirare le attenzioni dei malintenzionati. Parleresti mai liberamente di quanti soldi hai sul tuo conto corrente?

I truffatori colpiscono soprattutto su internet o al telefono. Non condividere mai i tuoi dati personali con persone che non conosci che ti contattano privatamente. 

2. Credere di avere una memoria di ferro

Magari ti ricordi tutti i sette re di Roma a memoria, ma ricordarsi le 24 parole della tua seed phrase nell’ordine corretto è decisamente più difficile. Grazie a questa speciale password le tue crypto sono sempre tue e nessuno può accedere al tuo wallet, ma ricordati che se la perdi, allora neanche tu potrai più accedere ai tuoi preziosi bitcoin! Un metodo potrebbe essere quello di segnarsi la seed phrase su uno o più fogli di carta e conservarli in posti sicuri (possibilmente non vicini al tuo cold wallet se usi uno strumento di questo tipo). In alternativa puoi affidarti a exchange centralizzati affidabili e che impiegano tutte le misure di sicurezza più avanzate, come l’autenticazione a due fattori. Un’ulteriore buona pratica per conservare i tuoi asset digitali è utilizzare un password manager sicuro!

3. Non informarsi sui progetti

Vuoi diversificare il tuo portafoglio e proprio ieri un tuo amico ti ha detto di comprare una criptovaluta che secondo lui farà il botto? Quando si parla di progetti Web3 bisogna sempre tenere a mente il mantra più importante di tutti: DYOR. Informati sempre sulla crypto che vorresti acquistare, e non dare nulla per scontato: controlla il white paper, le aziende che la supportano, i loro profili social e confrontati con l’esperienza di altri utenti. Non lasciare nulla al caso: a volte può capitare di imbattersi in criptovalute estremamente promettenti ma che poi si rivelano essere dei rug pull. Questo non deve farti demordere: ci sono moltissimi progetti blockchain leciti e a cui lavorano team di sviluppatori professionali e responsabili.

4. Niente panico

Chi ha esperienza nei mercati tradizionali lo sa bene: farsi prendere dal panico è sempre una pessima idea. Il “panic selling”, a volte, potrebbe spingerti a vendere quando il mercato va male, per poi renderti conto che un -10% è diventato un +50% appena il giorno dopo! Quando si parla di criptovalute le fluttuazioni sono all’ordine del giorno, e per questo chi vende spinto dalla paura è scherzosamente chiamato “paper hands” dalla community di appassionati del settore. Nonostante l’accezione scherzosa di questo soprannome, comportarsi da paper hands potrebbe far crollare il valore del tuo portafoglio crypto. In un certo senso vendere, in perdita, solo perché ci si è fatti prendere dal panico, è un po’ come buttare una parte dei tuoi Bitcoin dalla finestra.  . 

5. Farsi prendere da (troppo) entusiasmo

FOMO, ovvero Fear of Missing Out, è un concetto che si può applicare in molti settori. Quando si parla di FOMO e  criptovalute, ci si riferisce all’entusiasmo che può portarti ad acquistare un token o una coin che sta apparentemente sbancando il mercato. Il problema è che spesso questo entusiasmo coincide con la paura di perdere l’occasione della vita, e può farti comprare un token senza fare le dovute ricerche. Potresti essere fortunato e potrebbe andarti bene, e magari quella criptovaluta farà il botto… oppure potrebbe subire subito dopo un crash.  

Questi ultimi due “errori” colpiscono di solito i nuovi arrivati sul mercato. Tuttavia ogni criptovaluta è un caso specifico e si comporta in modo unico. L’unica regola rimane quella di studiare e approfondire prima di agire.

La serie Diavoli celebra la seconda stagione con degli NFT

Escono gli NFT di Diavoli la serie tv di Sky

Escono gli NFT di Diavoli, la serie tv di Sky con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey

Diavoli è una serie televisiva basata sull’omonimo romanzo di Guido Maria Brera, edito da Rizzoli nel 2020. Lo sfondo della vicenda è la crisi finanziaria post 2008, il protagonista è Massimo Ruggero, trader di una grande banca americana con sede a Londra. Insieme al suo mentore Dominic Morgan, scoprirà i lati oscuri della finanza internazionale. I due magnati della finanza sono interpretati rispettivamente da Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. La seconda stagione della serie tv uscirà il 22 Aprile 2022 su Sky e NOW tv e per l’occasione sono stati creati degli NFT dedicati a Diavoli. Scopri i dettagli!

Gli NFT di Diavoli dedicati a BTC

Durante la prima della seconda stagione della serie tv il 7 Aprile 2022 a Milano, è stata presentata la collezione di NFT di Diavoli ai membri del cast, giornalisti e numerose celebrità. I token non fungibili in questione sono nati dalla collaborazione tra Sky, Acta Fintech e l’artista NFT italiano Gian Lorenzo Comandini, in arte Sempre Burrasca. Acta Fintech è un’agenzia di marketing orientata alla blockchain e alle criptovalute. La collezione di Diavoli è composta da 500 pezzi, l’opera è in formato video, il soggetto è un insieme di vecchie televisioni dai cui schermi compaiono immagini dei protagonisti della serie sopraffatti e, quasi “risucchiati”, da Bitcoin. Nell’opera d’arte digital lampeggiano le parole “Bitcoin is what they fear it is”, ovvero “Bitcoin è proprio quello che temono che sia”. Claim che rappresenta anche il titolo dell’opera. 

Il significato degli NFT di Diavoli

Su Opensea l’opera viene descritta come rappresentazione della “più grande paura del mondo della finanza: le crypto. L’NFT è stato realizzato per celebrare la seconda stagione di Diavoli: all’interno dell’opera i protagonisti vengono sopraffatti dal Bitcoin, che monopolizza ogni trasmissione”. L’idea che l’opera vuole restituire è l’inarrestabile diffusione di Bitcoin e la sua pervasività, nessuno può più sfuggire alla blockchain, nemmeno la finanza di alto profilo. 

Brera a Cointelegraph ha dichiarato che: “La blockchain è la tecnologia più dirompente creata negli ultimi anni. I suoi limiti sono pari ai limiti della nostra immaginazione. Generare un NFT collegato a ‘I Diavoli’ è come fissare qualcosa che resterà lì per sempre, nessuno potrà alterarlo o cancellarlo. Ed ha in sé una forte valenza democratica, finalmente un’opera d’arte sarà frazionabile ed appartenere a gruppi di persone che fino a quel giorno non avrebbero avuto possibilità di acquistarla per intero.

In Diavoli ‘we don’t fear change, we make it!’”

Bitcoin is what they fear it is è stato realizzato sulla blockchain di Polygon e le 500 copie sono state regalate tramite QR code durante la prima della seconda stagione della serie. Ora i token non fungibili di Diavoli, la serie tv di Sky, si possono acquistare nei mercati secondari.

Le novità sul Mining alla Miami Bitcoin Conference 2022

Il Mining di Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference

Il Proof-of-Work e il mining di Bitcoin sono al centro dell’evento di Miami, quali le novità?

Cosa si può concludere dagli ultimi giorni della Miami Bitcoin Conference 2022? Che Bitcoin è ormai un fenomeno culturale. I partecipanti all’evento sono stati 35.000, come si può leggere nel sito ufficiale, e gli ospiti non erano solo esponenti del mondo crypto ma anche celebrità come la campionessa Serena Williams che si è rivelata una grande fan delle crypto. Questa edizione della Bitcoin Conference ha evidenziato come il progetto di Satoshi Nakamoto non sia più una nicchia ma che attiri anche persone non particolarmente interessate agli aspetti tecnologici, dimostrando che non bisogna sapere cos’è la SHA256 per essere a favore di Bitcoin. Insomma proprio tutti cominciano a simpatizzare per Bitcoin! 

A Miami si parla di Lightning Network, della diffusione di BTC nelle città ma il tema principale pare essere il mining. Ci sono molte esposizioni di aziende di mining e conferenze legate al Proof-of-Work, infatti se Ethereum sta passando gradualmente al Proof-of-Stake, Bitcoin è sempre più legato al mining. Sembra proprio che il futuro delle due principali blockchain in circolazione d’ora in avanti si giocherà sulle differenze del loro meccanismo di consenso. Vediamo le novità del mining di Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference!

Cosa ne pensano i bitcoiner della DeFi?

L’entusiasmo generale per gli NFT e la DeFi sembra aver spostato i riflettori da Bitcoin a Ethereum e ad altre blockchain PoS. Per alcuni Bitcoin non può competere con altri network per quanto riguarda la finanza decentralizzata, ma alla Miami Bitcoin Conference la DeFi non è stata un tasto dolente. Anzi, esperti e appassionati si sono chiesti come Bitcoin possa ricavarsi uno spazio nella finanza decentralizzata, scambiandosi input per trovare delle soluzioni concrete. Una delle idee emerse è quella di programmare Layer 1 collegate a Bitcoin e dedicate allo sviluppo di smart contract e dapp. ALEX ad esempio, è una piattaforma DeFi che si serve di market maker automatizzati (AMM) basati su Bitcoin. 

I bitcoiner non hanno timori nel sostenere che Bitcoin possa essere una grande infrastruttura per il Web3 e che sarà capace di soddisfare la domanda del mercato anche in termini di smart contract e dapp. 

Novità per il mining di Bitcoin? La discussione aperta 

Tra i rappresentanti del mondo Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference ci sono stati anche leader dell’industria del mining. Questi, discutendo sullo stato attuale del mining di Bitcoin, hanno affrontato temi caldi come la decentralizzazione delle mining farm, la stabilità dell’industria e l’home mining, ovvero il mining di Bitcoin svolto da singoli miner senza alcuna azienda alle spalle. Il punto di partenza di tutti gli interventi è stata la consapevolezza che il mining si sta muovendo a tutta velocità, l’industria è frenetica e la sfida è riuscire a tenere il passo. Le compagnie di mining stanno scalando a un ritmo sempre più incalzante e per resistere i miner devono essere competitivi a livelli di costi e utilizzare le tecnologie più recenti ed efficienti. Nell’industria del mining c’è così tanta concorrenza che alcuni tra i dirigenti presenti alla Miami Bitcoin Conference hanno affermato che non vorrebbero trovarsi nei panni di chi vuole iniziare un business di questo tipo ora! 

La decentralizzazione delle mining farm

Il mining di Bitcoin può essere decentralizzato solo se le mining farm sono sparse nel territorio? Questa è stata la domanda principale a cui si è cercato di rispondere sul tema della decentralizzazione delle mining farm. Ben Gagnon, chief mining officer di Bitfarms, ha fatto notare che non bisogna considerare la decentralizzazione solo dal punto di vista geografico, se si vogliono prevenire i famosi 51% attack, non è la distribuzione fisica delle attrezzature di mining che conta ma la proprietà di queste: “posso controllare il 51% degli hashrate in tutto il mondo ma non ho bisogno di controllarlo tutto da un luogo”. Anche Stephen Barbour, il proprietario di Upstream Data, ha confermato che è la proprietà dell’hashrate il fattore determinante nella decentralizzazione: se c’è un unico proprietario la distribuzione geografica non fa la differenza. 

Cosa aspettarci dal mining di Bitcoin in futuro?

I leader del settore hanno in più occasioni incoraggiato l’home mining durante l’evento. Tra il pubblico delle conferenze molti hanno affermato di aver fatto mining a casa in qualche modo. In futuro la tecnologia potrebbe rendere sempre più accessibile questa pratica anche a miner meno esperti e “casalinghi”, permettendo loro di utilizzare anche il calore prodotto dal lavoro degli hardware. È questa la più chiacchierata novità del mining di Bitcoin: il riutilizzo degli eccessi di calore. Jonathan Yuan, proprietario di Coin Heated, ha cominciato a commercializzare questa fonte energetica come prodotto lavorando con una distilleria di whisky per riscaldare l’acqua necessaria nel processo di distillazione. 

L’ultimo aspetto del mining di Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference 2022 è la richiesta dei miner di stabilità. I governi infatti sembrano cambiare idea molto spesso sui permessi e i requisiti per aprire una mining farm nel proprio paese. Fred Thiel, CEO di Marathon, ha spiegato che aprire un’impresa di mining è costoso e ci vogliono anni per recuperare i capitali, non è l’ideale quando si è costretti da un giorno all’altro a cambiare sede. 

Bitcoin Conference 2022 a Miami: le novità dalla Wall Street delle crypto

Le novità della Bitcoin Conference 2022 a Miami

Apre i battenti la Bitcoin Conference 2022, voluta dal sindaco di Miami Francis Suarez: quali novità aspettarsi?

È cominciato in maniera spettacolare il congresso più atteso da tutti i fan di Satoshi Nakamoto. La Bitcoin Conference 2022 di Miami è stata inaugurata con la scoperta di una statua che incarna alla perfezione Bitcoin: un toro meccanico con gli occhi laser! La statua ricalca il famoso Toro di Wall Street, la scultura dell’artista Antonio Di Modica installata davanti alla Borsa di New York. Sono già stati venduti più di 30mila biglietti: che novità aspettarsi dalla prima giornata della Bitcoin Conference 2022? 

Francis Suarez, il sindaco più bullish d’America

Francis Suarez, il sindaco di Miami, non ha mai nascosto la sua passione per Bitcoin, anzi! Da quando è stato eletto sindaco, ha dimostrato costantemente grande interesse per i vantaggi che offre la blockchain, per esempio ha abbracciato la tecnologia dei CityCoin. Il suo sogno? Una città basata su blockchain che funzioni senza tasse! Anche se l’obiettivo è chiaramente utopico, questo non l’ha scoraggiato, e ha fatto di tutto per rendere Miami la città pioniera dell’economia del futuro. È per questo che i bitcoiner hanno scelto la capitale della Florida per la conferenza dedicata a Bitcoin più importante al mondo. 

Suarez stesso ha inaugurato la Bitcoin Conference 2022 di Miami con un discorso di apertura estremamente bullish. “Bitcoin ha il potere di creare ricchezza per chi non ha accesso alle banche, e per i poveri delle nostre comunità che stanno venendo decimati dall’inflazione e dagli sprechi” ha affermato il sindaco. Per questo, ha illustrato il suo piano per portare Bitcoin e la blockchain “in ogni parte della nostra società” entro il 2024. Ha concluso dicendo che il prossimo presidente americano dovrebbe essere pro-crypto. “Potrei anche essere io… nah, non quest’anno”, ha aggiunto scherzosamente.

Da Cash App al Messico, Bitcoin verso la mass adoption

Tra gli speaker di rilievo, la Bitcoin Conference 2022 di Miami ha accolto un rappresentante di Cash App, che ha annunciato una grande novità. “Per anni ci hanno detto che Bitcoin non è scalabile. La prova del contrario è davanti agli occhi” ha detto Miles Suter, a capo della sezione crypto per la famosa app per pagamenti statunitense. Ha poi annunciato che Cash App permetterà di scambiare Bitcoin, sia on-chain sia con Lightning Network, e che sarà possibile effettuare acquisti e pagamenti in BTC. Secondo Suter, Bitcoin è una moneta “sound”, sicura e affidabile. Grazie all’implementazione di Lightning Network, poi, gli scambi saranno quasi istantanei. L’obiettivo del cambiamento è dare la possibilità a tutti di scambiare denaro e fare acquisti on-line, anche a chi non ha facile accesso ai servizi bancari.

Tra le altre novità dalla Bitcoin Conference 2022 di Miami c’è la volontà di ben due Stati di rendere Bitcoin valuta legale. Indira Kempis, senatore del Messico, ha detto che nel suo Stato ci sono 67 milioni di persone senza accesso al sistema bancario. Tra due mesi, Kempis presenterà dunque una proposta di legge sulle fintech e sulle valute digitali. Il suo obiettivo è convincere il Parlamento a votare una legge rivoluzionaria: Bitcoin come valuta legale. Anche Miguel Albuquerque, presidente dell’isola di Madeira, regione autonoma del Portogallo, vuole legalizzare la crypto di Satoshi: “Credo nel futuro e credo in Bitcoin”.

Questa è solo la prima giornata della più importante conferenza su Bitcoin al mondo, e le novità non si fermeranno di certo qui! Miami riuscirà davvero a diventare la Wall Street delle crypto?

Hoskinson e Snoop Dogg, i due giganti tra ADA e NFT

Snopp Dogg Hoskinson Twitter NFT

Su Twitter, Charles Hoskinson e Snoop Dogg hanno discusso di blockchain, arte ed NFT insieme a Clay Nation

Sai cos’è la “claymation”? Con questo termine si intende una tecnica di animazione molto particolare. Invece di tracciare disegni, si usano figure d’argilla. La tecnica era molto apprezzata specialmente tra gli anni ‘80 e ‘90, e dei nostalgici hanno deciso di trasportarla sulla blockchain! Clay Nation è la collezione di NFT fatti a mano con l’argilla, sostenuta da Snoop Dogg in persona. Il rapper è stato ospite di Clay Nation insieme a Charles Hoskinson su Twitter. Dalla chiacchierata sono nati degli interessantissimi spunti di discussione, e più di diecimila persone hanno seguito la live!

Clay Nation e la collaborazione con Snoop Dogg

Clay Nation è una collezione di NFT nata lo scorso settembre. Sono diecimila i personaggi generati con un algoritmo che compongono la collezione, basata su Cardano. In futuro esisterà un vero e proprio “clayverso” fatto in 3D, dove chi ha acquistato un NFT potrà tenere eventi e acquistare terreni. “Clay Nation è un progetto NFT che vuole dare alla community l’opportunità di vivere un’atmosfera positiva e unire il mondo fisico a quello digitale” ha detto una portavoce del progetto.

Recentemente Clay Nation ha cominciato una collaborazione con Snoop Dogg e con suo figlio Champ Medici, per offrire insieme ai personaggi d’argilla degli NFT musicali. Ma l’hype non si ferma qui: il mondo crypto non vedeva l’ora di partecipare all’atteso evento su Twitter rivelato da Clay Nation: una chiacchierata su Cardano tra Hoskinson e Snoop Dogg! Il podcast, durato poco meno di un’ora, ha visto i due giganti – uno della tecnologia, l’altro del rap – scambiarsi idee e dritte su come plasmare il mondo crypto e renderlo creator-friendly. 

Il “rinascimento culturale” della blockchain 

Quando blockchain e arte si uniscono, ecco che nascono gli NFT. Snoop Dogg, da artista innovativo, è già entrato nel metaverso di The Sandbox, e non si è lasciato sfuggire l’opportunità di far parte anche del mondo di Clay Nation! Ma perché un artista così influente e famoso come Snoop Dogg dovrebbe appassionarsi a NFT e crypto? “Il mondo della musica è un mondo di delinquenti” ha detto senza mezzi termini il rapper, raccontando la storia di come ha cominciato nel mondo della musica. “Il sistema è fatto apposta per tenere [gli artisti] in basso” ha continuato, parlando di come siano pochi i cantanti che riescono a spuntare dei contratti proficui quando sono ancora giovani. “Il mondo crypto, invece, è tutto a favore degli artisti indipendenti.

Hoskinson ha aggiunto che la blockchain rappresenta un vero “rinascimento culturale” per tutto il mondo dell’arte, musica compresa. Grazie alla decentralizzazione, non c’è bisogno di intermediari: sono gli artisti stessi a organizzare i loro eventi – digitali e fisici – e a delineare la loro linea artistica, senza dare conto alle etichette discografiche. “Non c’è bisogno di una mano che raccolga i soldi e te li dia, il denaro finisce in un sistema di escrow e poi ti viene consegnato automaticamente alla fine dell’evento” ha detto il fondatore di Cardano. Finalmente l’artista è al centro della sua performance, e può relazionarsi con i suoi fan nel modo che preferisce! NFT, eventi digitali nel metaverso, concerti fisici con biglietti acquistati con le crypto: le potenzialità che ha la blockchain per trasformare il mondo dell’arte sono infinite!

La trasparenza della blockchain e il futuro di Cardano

Durante la chiacchierata, Hoskinson si è anche soffermato a parlare dell’ecosistema di Cardano e di come ADA possa diventare la valuta principale del mondo crypto. “Ciò che apprezzo [della blockchain] è che non devo fidarmi di nessuno” ha detto, e ha portato l’esempio di una classica transazione da un wallet all’altro: “Posso controllare da solo se la transazione è partita”. La trasparenza è uno dei maggiori vantaggi della blockchain, ma non solo. Hoskinson ha anche elogiato l’equità garantita dai sistemi decentralizzati: un contadino etiope ha la stessa importanza di un multimiliardario californiano. L’equità delle crypto porta anche ad avere una community compatta e collaborativa, dove chi ha delle conoscenze le mette a disposizione degli altri in difficoltà. 

Snoop Dogg condivide appieno questa opinione: il rapper ha sempre sostenuto i giovani artisti promettenti senza chiedere nulla in cambio. “Voglio un ragazzo che segua la sua personale linea artistica, io gli posso dare un riflettore, non voglio qualcuno che stia sotto la mia ala protettrice” ha detto durante la chiacchierata. E, insieme a suo figlio, crede che Cardano possa essere la piattaforma giusta per permettere ai giovani di salire alla ribalta con idee originali e innovative. “Credo che ci sia bisogno di introdurre sempre più giovani nel mondo crypto, e Cardano può essere un buon punto di partenza” ha detto Champ Medici. 


La blockchain di Hoskinson spicca tra le altre per sostenibilità, trasparenza e attivismo in vari ambiti, dalla politica e all’istruzione fino all’arte e allo svago. Pavia, il metaverso made in Cardano, ha già superato i 22mila proprietari terrieri; e il totale di ADA in staking rappresenta quasi il 72% dell’intero ecosistema. A giugno l’hard fork Vasil dovrebbe aumentare ancora la scalabilità del network, e Hoskinson crede che le dapp aumenteranno sempre di più.

Come si inizia a lavorare nel settore crypto? L’esperienza di 4 donne italiane 

Lavorare con le crypto Rispondono 4 donne italiane

Quali sono i primi passi da compiere per chi vuole lavorare con le crypto? 4 professioniste italiane ci raccontano la loro esperienza!

Il mondo crypto, come il settore dell’informatica e della finanza, spesso è caratterizzato da disparità di genere. A questo proposito abbiamo parlato di gender gap con 7 donne italiane che lavorano ogni giorno con la blockchain e tutte loro hanno le idee chiare su come migliorare le cose rendendo il settore più inclusivo. Dopo esserci confrontati con loro, abbiamo intercettato altre professioniste per chiedere loro quali sono stati i primi passi nel settore crypto e le difficoltà che hanno incontrato. Alla domanda “come hai iniziato a lavorare con le crypto?”, rispondono 4 donne italiane. Queste 4 esperte ci hanno raccontato anche le strategie che utilizzano per comunicare un settore molto tecnico e in evoluzione cercando di avvicinare il più alto numero di persone con background diversi. Vediamo le risposte!

La risposta di Chiara Ventura

“In realtà [lavorare con le crypto] è stato un caso fortuito. Le uniche cose che conoscevo erano Bitcoin e poche nozioni che avevo imparato in Cina durante un periodo di studio all’estero. Quando ho avuto l’occasione di entrare nel settore blockchain stavo frequentando un Master in Digital Marketing e, respirando aria di startup tutti i giorni, sapevo di volermi cimentare in un settore innovativo. Ho trovato un’offerta per un tirocinio nel campo del marketing in un’azienda che si occupava di blockchain. Incoraggiata da un collega che aveva qualche esperienza in più, ci ho provato. Mi hanno scelta e, dopo un periodo di formazione in azienda, tante letture, esperimenti online con i tool a disposizione, oggi sono grata di aver fatto quella scelta qualche anno fa.

C’è un mito secondo cui la blockchain è appannaggio esclusivo dei tecnici e la percezione che si limiti alle criptovalute, ma la verità è che le sue applicazioni sono molte e molto diverse tra loro e l’utilità di questa tecnologia può essere sperimentata in vari settori. La finanza è certamente uno di questi ma da citare sono anche la supply chain e la logistica, arte e musica, la creazione di contenuti, il real-estate ecc, e chissà quali altre opportunità si presenteranno in futuro in questo settore in evoluzione.

In parte questo mito è stato alimentato anche dal modo in cui noi operatori del settore tendiamo a comunicare: potremmo parlare degli aspetti tecnici della blockchain per ore, potremmo usare tutte le parole tecniche che conosciamo, ma queste rendono poco chiari i vantaggi della tecnologia piuttosto che spiegarli. Potremmo discutere dei pro e contro dello pseudo-anonimato e dei metodi di crittografia, senza toccare davvero con mano la vera forza della blockchain. Con esempi reali e casi studio nei diversi settori, insieme ad analogie realistiche, si possono spiegare i fondamenti della blockchain a chiunque, perché presto la blockchain toccherà la vita di ognuno di noi.”

Chi è Chiara Ventura

Chiara Ventura è Account Manager di Blockchain Italia srl, impresa che si pone l’obiettivo di fornire supporto tecnologico e strategico alle imprese nel panorama blockchain, tra i principali partner mondiali di Algorand. Rappresenta l’Associazione Italia4Blockchain all’interno del progetto CHAISE, Blockchain Skills for Europe,  ed è stata recentemente eletta Co-Chair del Working Group Education di INATBA

La risposta di Angelica Finatti

“Mi si è presentata l’occasione quando vivevo ancora a Shanghai. Cercavano chi potesse aprire i mercati per un exchange di criptovalute. Mi interessava il settore da tempo quindi mi sono detta: perché non provare a capirne davvero di più? Così ho iniziato, viaggiavo molto, parlavo con professionisti del settore, sviluppatori, fondatori di progetti. Insomma, tutti coloro che mi potessero dare maggiori informazioni e conoscenza della materia. Così piano piano ho iniziato ad acquisire sempre maggiore esperienza, specialmente per quanto riguardava gli exchange e come sviluppare progetti di tokenization. Quando ho lasciato Shanghai dopo 4 anni, ho sentito l’esigenza di rimanere nello stesso settore e adesso dirigo un’Accademia di formazione Blockchain che sviluppa anche progetti per aziende che vogliono affacciarsi al mondo crypto. 

[Il settore della blockchain si comunica] con semplicità e chiarezza. Non ci si deve riempire la bocca di terminologie inutili, altisonanti o troppo complesse, ma di pratica data dall’esperienza concreta che si è fatti. Solo quando si è messa davvero in pratica la teoria si riesce a spiegare in maniera semplice e diretta, facendo capire all’interlocutore il settore in questione. In fondo, quando si cerca di spiegare la propria realtà, qualsiasi essa sia, se chi sta dall’altra parte non la comprende non può mai avere torto. Sta sempre a noi spiegare e raccontare in maniera tale che chi ci ascolta capisca, per quanto tecnico possa essere il ramo trattato.”

Chi è Angelica Finatti

Angelica Finatti studia a Maastricht University School of Law e successivamente completa il ciclo di studi magistrale in legge internazionale finanziaria alla Shanghai University of Finance and Economics.

Inizia la sua carriera in crypto proprio a Shanghai lavorando come Head of Western Europe per un Exchange asiatico. Adesso è Direttrice della The Blockchain Academy powered by Rocket Sharing Company Spa. Ha condotto Imprenditori in Blockchain, programma TV su SKY 511 in collaborazione con Forbes Italia ed il gruppo RSC Spa. 

La risposta di Amelia Tomasicchio

“[Lavorare con le crypto] è capitato per caso anche perché era il 2015 e nessuno sapeva come il settore si sarebbe evoluto. In quegli anni dovevo preparare la mia tesi di laurea e la decisi di scriverla su Bitcoin per dedicarmi a qualcosa che potesse avere uno sbocco lavorativo o un qualche futuro, invece di scrivere le solite tesi di laurea che rimangono in uno scaffale.

Così l’argomento mi ha appassionata, ho iniziato a cercare lavoro nel settore e dopo 6 anni sono ancora nel settore crypto.

[Comunicare il settore] è un lavoro di educazione, di spiegazione del settore che richiede termini facili e alla portata di tutti, cercando di fare luce sulle opportunità concrete che può offrire la tecnologia, il suo futuro e sfatando leggende urbane e fake news.”

Chi è Amelia Tomasicchio 

Amelia Tomasicchio è esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist. È stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e Business Developer di MEXC per il mercato italiano.

La risposta di Elisa Grinza

“Lavorare con le crypto è diventato il mio obiettivo professionale. Essendo un’artista ho intuito il potenziale della tecnologia blockchain per valorizzare le mie competenze, realizzare i miei progetti e cogliere tutte le opportunità che questa tecnologia offre. Il Metaverso è stato il mio punto di svolta, riuscendo a capire che il posto ideale per le mie opere virtuali non poteva che essere anche un luogo virtuale dove esporle e interagire con esse. Proprio per questo i miei primi passi da professionista li ho compiuti nel metaverso di The Sandbox, acquisendo terreni virtuali ed entrando a far parte del Creator Fund dove ho avuto l’opportunità di creare asset ufficiali ampliando le mie competenze.

Il successo di The Sandbox è dovuto alla semplicità della piattaforma e dei tool offerti per la creazione di asset/experience/game. Questo, a mio parere, è il giusto approccio, in quanto dà l’opportunità a diverse tipologie di utenti di avvicinarsi anche per la prima volta all’arte digitale. In base alla mia esperienza professionale ho potuto notare il potenziale di un nuovo tipo di economia combinata alla realtà virtuale. Infatti il metaverso può ospitare diversi settori: dall’architettura alla moda, dal gaming alla musica. La mia speranza è quindi quella di poter vedere realizzata questa tecnologia nella quotidianità della società per concedere a tutti le stesse opportunità che ho avuto io. 

Lavorare per The Sandbox è molto gratificante e meritocratico. Incentivano molto la libertà creativa e apprezzano nuovi concept di lavoro. Si vengono così a creare tante nuove opportunità ancora da esplorare.”

Chi è Elisa Grinza

Elisa Grinza è una Fashion e Interior designer. Attualmente è 3D Voxel Artist nel Creator Fund di The Sandbox. Si sta specializzando principalmente nella realizzazione di architetture e arredamento per la creazione di esperienze nel Metaverso.

Iniziare a lavorare con le crypto può essere frutto del caso o di qualche sconosciuta congiunzione astrale! La storia di queste professioniste ce lo insegna. Una volta che si comincia però arrivano la passione e la voglia di coinvolgere sempre più persone alla scoperta di una tecnologia che non è inaccessibile come spesso si crede.