NFT “in-chain”? Ce li spiega la collezione Moonbirds

La collezione Moonbirds NFT ha deciso di conservare tutti i metadati su blockchain. Cosa cambia? Qual è la differenza tra NFT on-chain, in-chain e off-chain?

PROOF, la startup Web3 che ha creato la collezione Moonbirds NFT, ha svelato i piani futuri del progetto. Tra i punti previsti c’è anche rendere tutti i suoi token non fungibili “in-chain”. Forse avrai già sentito parlare della differenza tra NFT on-chain e NFT off-chain. Ma cosa si intende per “in-chain”?  

Tutti i record della collezione Moonbirds NFT

I Moonbirds NFT sono stati rilasciati ad Aprile 2022 e in 48 ore dal lancio, tutti i 10.000 pezzi sono andati sold out. Moonbirds è una collezione PFP ovvero di immagini pensate per essere usate come foto profilo, che raffigurano avatar di gufi pixelati e generati automaticamente. Secondo CryptoSlam, Moonbirds è al 10° posto nella classifica di collezioni per vendite totali, gli NFT di PROOF hanno generato vendite per oltre 590 milioni di dollari! Grazie a questi numeri importanti e al sostegno ricevuto dal settore, per alcuni questa collezione si è conquistata la fama di “blue chip”. Moonbirds si distingue da altre collezioni anche perché ha introdotto lo staking di NFT, chiamato in questo frangente “nesting”

A fine Agosto 2022 PROOF, coordinata dall’investitore Venture Capital Kevin Rose, ha spiegato che in futuro la creazione e l’archiviazione degli NFT del progetto, comprese le collezioni spin off di Moonbirds NFT, sarà gestita in-chain. Per capire cosa sono gli NFT in-chain, vediamo prima la differenza tra NFT on-chain e NFT off-chain. 

NFT on-chain e NFT off-chain, che differenza c’è?

Il parametro per riconoscere un token non fungibile on-chain e uno off-chain è la sua archiviazione. Sappiamo che la proprietà e l’unicità degli NFT è garantita dalla blockchain ma dove vengono conservati gli NFT? Un NFT è composto da:

  • Un ID: un codice identificativo unico che distingue i token gli uni dagli altri e registrato tramite smart contract su blockchain;
  • Metadati: in quanto contenuto digitale, ogni NFT è formato da un insieme di metadati che configurano il suo aspetto, come forme, colori, nomi, dimensioni, il tipo di cappello, di piumaggio o l’espressione dei gufi (nel caso dei Moonbirds NFT) ma anche informazioni come la fornitura massima. 

Se l’ID del token non fungibile è sempre conservato su blockchain, e funziona come certificato di autenticità e unicità di un NFT, i metadati spesso sono archiviati altrove, ovvero off-chain. Custodire i metadati off-chain è l’opzione più utilizzata dai creatori di collezioni NFT, i quali si affidano a servizi di hosting e server esterni, centralizzati o decentralizzati. Al contrario, conservare un NFT on-chain significa che l’intero token – metadati compresi – esiste su una blockchain.

L’archiviazione on-chain è migliore di quella off-chain?

L’archiviazione on-chain degli NFT può essere preferibile perché tutti gli aspetti del token sono direttamente gestibili e verificabili dai proprietari, tuttavia è una strada molto costosa a causa della grandezza dei dati che devono essere registrati su blockchain. Le immagini JPEG ad esempio contengono molti dati, e spesso le collezioni sono composte da centinaia o migliaia di immagini tutte diverse tra loro. La maggior parte dei progetti NFT, tra cui i CryptoPunks e il Bored Ape Yacht Club, ha scelto di memorizzare i suoi contenuti off-chain

Come anticipato, i servizi di hosting e archiviazione off-chain possono essere centralizzati o decentralizzati. Con i provider di hosting centralizzati c’è il rischio (anche se improbabile) che possano chiudere in qualsiasi momento mettendo a rischio l’esistenza degli NFT archiviati. Tutto ciò che rimarrebbe al proprietario sarebbe l’ID su blockchain. L’archiviazione decentralizzata è gestita da sistemi come IPFS. Quando un file viene memorizzato su IPFS riceve un hash univoco del contenuto che lo collega a tutta la rete. Anche se gli NFT su IPFS non sono tecnicamente archiviati sulla blockchain, nessuno può perdere o hackerare i file su IPFS come nessuno può spegnere il cloud, in quanto gestito in modo decentralizzato da migliaia di nodi. 

Moonbirds NFT: che cosa sono gli NFT in-chain? 

PROOF però ha in mente di rendere i suoi NFT “in-chain”. Con questo termine PROOF intende dire che non solo la conservazione dei dati sarà on-chain ma anche la stessa creazione: “per essere sicuri che siano completamente decentralizzati e visibili per le generazioni che verranno”. I metadati dunque saranno creati dallo stesso smart contract che attesta l’esistenza e certifica l’autenticità del token, il codice che crea l’opera d’arte digitale sarà su blockchain. Harri Thomas di PROOF ha spiegato che in questo modo la rappresentazione grafica di ogni Moonbirds NFT “sarà costruita dallo smart contract stesso da art layer, che saranno memorizzati su blockchain”. 


La roadmap di PROOF e Moonbirds NFT prevede anche la costituzione di una DAO e di un token di governance, il lancio di una collezione spinoff chiamata “Moonbirds Mythics”, che comprenderà 20.000 NFT e sarà lanciata all’inizio del 2023. La nuova collezione non seguirà l’estetica della pixel art, le immagini saranno disegnate con una tecnica che riproduce lo stile a mano libera. Questi nuovi progetti saranno realizzati grazie ai finanziamenti appena ottenuti. PROOF infatti ha appena raccolto 50 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie A guidato dalla società di Venture Capital Andreessen Horowitz, conosciuta anche come a16z.