Chainlink (LINK): la crypto per pagare l’affitto

Chainlink (LINK) la crypto per pagare l’affitto

Nuovo caso d’uso per la blockchain: con Chainlink ora ci si può far pagare l’affitto e comprare casa con le criptovalute

Grandi news per Chainlink dall’America Latina: LaProp, una start-up immobiliare, ha sviluppato un metodo per “tokenizzare” asset fisici sfruttando la blockchain. Così, chi vorrà potrà acquistare dei token che rappresentano una quota dell’immobile, e ricevere in cambio una parte dell’affitto. Scopri come la crypto Chainlink permette di comprare casa con le criptovalute!

Gli oracoli della crypto Chainlink all’opera nel mercato immobiliare

La start-up LaProp ha sviluppato un metodo conveniente per permettere a tutti, anche a chi non dispone di un grande capitale, di entrare nel mercato immobiliare. Quello del mattone è un settore che interessa a molti, ma acquistare una casa da mettere in affitto è spesso un costo troppo grande per la maggior parte delle persone. Grazie alla blockchain, sarà possibile possedere un “token” che rappresenta una quota di proprietà di un immobile in affitto. Sarà come possedere un satoshi, ma di una casa!

La “tokenizzazione” di asset fisici non è nuova nel settore della DeFi. Piattaforme come Centrifuge su Polkadot sono specializzate nel trasformare asset fisici in asset virtuali liberamente scambiabili su blockchain. Questo sistema però, non è mai riuscito a fare presa sul mercato  immobiliare, ancora molto legato a sistemi di compravendita tradizionali. Non è ancora diffusa l’usanza di comprare casa con le criptovalute! L’America del Sud in questo è una pioniera, e LaProp promette una piattaforma facile da usare e accessibile, per permettere anche alle persone comuni di puntare sul mattone. 

La rete di Chainlink è stata subito individuata da LaProp come indispensabile per il progetto, portando su blockchain i dati del mondo offline. Senza i suoi oracoli, infatti, sarebbe impossibile reperire i dati degli immobili come il costo dell’affitto, il prezzo dell’immobile e la cadenza dei pagamenti. Chainlink serve proprio a questo: attraverso degli oracoli, trasforma i dati reali in dati che possono essere letti e utilizzati da uno smart contract. Lo dice anche il nome: “chainlink” significa letteralmente “l’anello di una catena”, e Chainlink è l’anello che unisce blockchain e asset fisici!

Africa e America del Sud in prima linea nell’innovazione

Anche se altre piattaforme hanno tentato di integrare la blockchain nel mercato immobiliare (come Milo, che permette di pagare il mutuo in BTC), LaProp è la prima che offre la possibilità di acquistare token rappresentativi di una proprietà. E questi token permettono anche di ricevere parte dell’affitto come ricompensa! L’obiettivo di LaProp è espandersi in tutta l’America Latina, partendo da Medellìn, in Colombia.

Ma anche in Africa è in atto un sistema del genere, sviluppato però su Cardano. Empowa è una piattaforma che promette di ricostruire il sistema immobiliare africano, che da molto tempo è in grave crisi. Il token di Empowa, EMP, può essere utilizzato per finanziare progetti immobiliari ambiziosi e in cambio ricevere gli affitti delle famiglie che abiteranno quelle case.

LaProp, insieme a Chainlink, dimostra per l’ennesima volta che la blockchain è una tecnologia versatile e applicabile in tantissimi contesti. Se il mattone ti interessa ma non puoi permetterti di acquistare una seconda casa, allora comprare una quota di casa con criptovalute può essere la soluzione!

Il 2022 è l’anno di svolta per Ethereum?

Ethereum: le novità per il 2022

Il network guidato da Vitalik Buterin ha promesso grandi cose per quest’anno, come sono andati i primi mesi? Quali sono le novità di Ethereum per il 2022?

A causa dell’esplosione del mercato degli NFT, molti pensavano che il 2021 sarebbe stato l’anno decisivo per il network di Ethereum. A rubargli la scena però ci hanno pensato alcune blockchain Layer 1 di cui forse hai già sentito parlare: Solana, Avalanche e Terra. Il trio delle meraviglie Ethereum Killer, a cui ci si riferisce spesso con l’unico imponente nome di SOLUNAVAX. Il 2022 invece sta regalando diverse soddisfazioni a Ethereum, il network è in fermento per The Merge passando a iniziative più pop come la notizia che il film The Infinite Machine sulla storia di Ethereum, sarà prodotto da nientemeno che Ridley Scott. In questo articolo troverai tutti i traguardi e le novità di Ethereum per il 2022!

La crescita del network e dei Layer 2 di Ethereum 

Nel primo trimestre del 2022 in generale si può notare che il network di Ethereum sia certamente cresciuto. I ricavi del network, ovvero il valore delle fee pagate dagli utenti, sono aumentati del 46% (da 1,6 a 2,4 miliardi di dollari). La media giornaliera degli indirizzi attivi si è alzata del 4%, da 507.662 a 529.018, questo valore indica la cifra media degli indirizzi che hanno interagito con il network ogni giorno nel corso del primo trimestre. Anche il valore totale bloccato (TVL) sui Layer 2 di Ethereum è cresciuto da 686,9 milioni di dollari a 7,3 miliardi. 

Vitalik Buterin: le transazioni costano ancora troppo 

Sui Layer 2 e sul costo delle fee si è espresso nei giorni scorsi Vitalik Buterin commentando un tweet del crypto imprenditore, Ryan Adams. Quest’ultimo aveva postato una panoramica del costo medio delle transazioni su alcuni Layer 2 di Ethereum, evidenziandone la convenienza. Buterin tuttavia non è della stessa idea: “Secondo me c’è bisogno di scendere a 0.05$ perché sia veramente accettabile. Ma stiamo facendo davvero ottimi progressi, e anche il proto-danksharding potrebbe essere d’aiuto almeno per un po’!”. 

Buterin ha sempre perseguito l’obiettivo di rendere disponibili transazioni low cost, già nel 2017 affermava che “l’internet of money non dovrebbe costare più di 5 centesimi a transazione”. Tra gli obiettivi e le novità di Ethereum per il 2022 c’è anche un aggiornamento che andrà a influenzare positivamente la scalabilità del network. Si tratta del sopraccitato proto-danksharding che prevede una semplificazione e una revisione del design dei precedenti metodi di sharding. Con questo aggiornamento sono previste un nuovo tipo di transazioni chiamate “blob”. I risultati attesi sono la riduzione del costo del gas e delle congestioni del network. Ethereum e Buterin non sono gli unici a lavorare in questo senso, di recente Silvio Micali di Algorand ha spiegato che il futuro delle crypto è solo delle blockchain low cost.  

The Merge: la grande novità di Ethereum per il 2022?

Con il passaggio definitivo al Proof-of-Stake, Ethereum dovrebbe coronare il suo 2022. Lo sviluppo e l’attivazione di The Merge tuttavia non sempre scorre senza intoppi, il rilascio infatti non avverrà a Giugno come era stato anticipato. La Beacon Chain nel frattempo continua ad espandersi, in un solo mese ha raccolto 50 mila validatori. Perché The Merge è un passaggio così decisivo? Nonostante il trio SOLUNAVAX, Ethereum è il più grande network di e per smart contract, qualsiasi cambiamento della sua struttura avrà un forte impatto su tutto il settore blockchain. Dal punto di vista energetico, si stima che Ethereum sarà il 99,95% più efficiente, aumentando così la sua competitività. 

Lo staking di ETH cresce a dismisura

Una delle funzionalità che sta spiccando nel network di Ethereum è lo staking. Il totale di ETH bloccati continua a crescere, il 9,5% della fornitura massima circolante attualmente è in staking (dato: IntoTheBlock). Inoltre grazie all’utilizzo del protocollo Aave, sono stati lanciati anche staking derivatives come stETH. Per Ethereum il vantaggio di avere così tante criptovalute in staking, riguarda la sicurezza. Infatti più ETH sono in staking, più la rete è sicura perché le “poste in gioco” sono alte e i nodi validatori perderebbero molto agendo in maniera scorretta. Inoltre diventa sempre più costoso cercare di controllare più di metà dei validatori. 

Lo staking ovviamente giocherà un ruolo chiave nel PoS di Ethereum 2.0. Nel meccanismo di consenso attuale, le fee che non vengono bruciate vanno ai miner. Una volta arrivato il Proof-of-Stake, queste fee andranno a coloro che hanno messo in stake i loro ETH. La crescita dello staking di ETH si può notare anche nel declino dell’offerta di ETH sugli exchange, le riserve di Ether negli exchange sono a livelli bassi. Questo suggerisce che gli utenti stiano facendo holding e stiano impiegando i loro ETH nelle liquidity pool dei vari protocolli DeFi. 

DeFi e NFT su Ethereum

Il TVL dei servizi DeFi di Ethereum è aumentato, da 49 a 89 miliardi di dollari (+82%). Questo dato fa riferimento a tutti gli asset nei protocolli basati su Ethereum come ad esempio i DEX. Gli NFT continuano a trainare il carro di Ethereum: nel primo trimestre del 2022, il numero di wallet unici che contengono un token non fungibile è cresciuto del 306%! Precisamente da 981.315 a 3,98 milioni. Questo significa che quasi 4 milioni di wallet hanno posseduto almeno un token ERC-721 (il formato tipico degli NFT). In questi primi mesi dell’anno, tre eventi hanno avuto un impatto positivo su Ethereum dal punto di vista degli NFT. Il primo è il successo di LooksRare, un marketplace che si sta affermando come principale competitor di Opensea. In secondo luogo l’acquisizione dei CryptoPunks da parte di Yuga Labs e infine l’incredibile costruzione di Otherside, il Metaverso targato Bored Ape Yacht Club. Quando il settore NFT prende il volo e si espande, anche Ethereum ne condivide le vittorie!

Questo sarà davvero l’anno di svolta per ETH? I traguardi e le novità di Ethereum per il 2022 fanno pensare di sì!

Alex Del Piero è la nuova star di Socios e Chiliz 

Alessandro Del Piero entra nel mondo crypto con Chiliz

Alessandro Del Piero entra nel mondo crypto con Chiliz e Socios.com! La piattaforma dei fan token ha scelto il campione italiano come testimonial insieme a Messi

Dopo la partnership con Lionel Messi, Chiliz e Socios hanno scelto Alessandro Del Piero come star del loro primo spot pubblicitario. Socios da poco ha stretto accordi con 26 squadre della Major League Soccer americana, con 13 team della National Football League e con la Mixed Martial Arts League (UFC) per realizzare i loro fan token. La piattaforma sta accogliendo sempre più sport e club ma le novità arrivano anche dal lato dello sviluppo tecnico di Chiliz. Infatti è stato annunciato l’aggiornamento della sidechain, il nuovo motto per Chiliz? È tempo di sviluppare!

Il primo spot televisivo di Socios è con Alessandro Del Piero

Dall’8 Maggio 2022 in Italia, Spagna, Turchia e Brasile, è visibile il primo spot televisivo di Socios. Il concetto fondamentale intorno a cui ruota lo spot è la centralità dei tifosi, seguendo lo slogan di Socios: “be more than a fan”. Nel video Del Piero appare insieme a Messi, e chiede “perché essere un fan quando puoi essere un super fan?” e ancora “non essere un semplice spettatore della storia della tua squadra, scrivila”. Alessandro Del Piero entra nel mondo crypto con Chiliz e Socios, invitando i fan ad unirsi alla più coinvolgente community sportiva su blockchain

Alessandro Del Piero ha commentato la sua collaborazione così: “nessun’altra azienda è impegnata a migliorare l’esperienza dei fan come Socios.com. Credo nella loro visione e sento fortemente che i fan, indipendentemente da dove vivono, meritano di essere riconosciuti e premiati per il loro supporto”. Dalla piattaforma arrivano le parole di Alexandre Dreyfus, CEO di Chiliz e Socios.com: “Alessandro Del Piero è un talento virtuoso, un vero fenomeno del calcio, rispettato da milioni di persone. Ottenere il suo sostegno, soprattutto in Italia, dove abbiamo già 10 partner, è un grande colpo. Con la nostra squadra dei sogni di Del Piero e Messi siamo ora pronti per la prossima fase della nostra evoluzione.” 

L’evoluzione di Socios e Chiliz non si misura solo nella quantità di team sportivi e campioni coinvolti nel progetto, entro la fine del 2022 sarà attivo il nuovo aggiornamento della blockchain che fornisce l’infrastruttura a tutti i fan token. 

É in arrivo Chiliz Chain 2.0!

Il 31 Marzo Chiliz ha annunciato il lancio di Scoville, una testnet pubblica per Chiliz 2.0, la prima blockchain Layer 1 sviluppata appositamente per i settori di sport e intrattenimento. Dal punto di vista tecnico Chiliz è una sidechain ovvero una blockchain che funziona parallelamente ad Ethereum, ne sfrutta l’infrastruttura ma resta indipendente per il meccanismo di consenso. Le sidechain vengono considerate Layer 1 proprio perché utilizzano meccanismi di consenso differenti. 

Le sidechain sono connesse a Ethereum attraverso bridge, e funzionano grazie all’Ethereum Virtual Machine (EVM). Con Scoville il network di Chiliz si prepara ad espandersi e a offrire nuove funzionalità, Socios.com non sarà più l’unico prodotto di punta! Chiliz Chain 2.0 (CC2) si sta sviluppando in collaborazione con Ankr, il protocollo decentralizzato che fornisce infrastrutture ai progetti Web3. Scoville e la CC2 rappresentano l’espansione più significativa di Chiliz dopo il lancio di Socios.com nel 2019. 

Un ecosistema per gli sviluppatori

Quali saranno le novità con l’aggiornamento della blockchain di Chiliz? Il costo del gas sarà fino a 200 volte più basso rispetto a quello di ETH, il valore delle TPS (transazioni per secondo) sarà molto alto così come la velocità e l’efficienza degli smart contract. Questa scalabilità permetterà agli sviluppatori di poter programmare in libertà. È questo il vero e proprio cambiamento da aspettarsi con Scoville rispetto a Chiliz Chain V1: Chiliz diventerà una blockchain su cui costruire servizi DeFi, dapp e molto altro. In tutto questo il token CHZ acquisterà un ruolo sempre più importante, in quanto carburante di tutto l’ecosistema. Gli sviluppatori potranno sbizzarrirsi a realizzare servizi decentralizzati per lo sport e l’intrattenimento.

La roadmap di CC2

Lo sviluppo di Chiliz Chain 2.0 avverrà in 7 fasi, ognuna chiamata con un tipo di peperoncino piccante. La settima (Habanero) è costituita dal vero e proprio lancio del Mainnet previsto per il Q3 o Q4 del 2022. La prima Fase 1 iniziata il 31 Marzo è l’Anaheim che prevede lo sviluppo di smart contract per NFT e fan token e faucet di CHZ, ovvero la distribuzione del token di Chiliz ai suoi utenti tramite diverse tipologie di interazioni. Con Jalapeno arriverà anche il DEX di Chiliz, con Serrano sarà disponibile la documentazione e gli utenti potranno fondare dei nodi validatori. La quarta fase, Cayenne, vedrà il lancio dello staking di CHZ; la quinta e la sesta, Pequin e Malagueta, creeranno bridge cross chain. 

Alessandro Del Piero entra nel mondo crypto proprio quando Chiliz presenta la sua ricca roadmap, le novità porteranno Socios ad essere sempre più utile e appassionante per i fan. Come promesso dal loro primo spot televisivo!

Cosa sta succedendo a UST e a Terra (LUNA)?

Terra LUNA UST

Il weekend è stato difficile per tutto il mondo crypto, comprese le stablecoin. UST ha perso il suo ancoraggio al dollaro e ancora arranca: cosa sta succedendo a Terra e a UST?

A maggio 2022 si è verificato un tracollo dell’ecosistema Terra che ha avuto effetti negativi sia su TerraUSD che su LUNA. Questo articolo è stato scritto prima dell’evento, quindi prima di leggerlo ti invitiamo ad approfondire la situazione e a restare aggiornat*.
In generale, gli articoli di Young Platform sono da considerarsi puramente informativi e non costituiscono un consiglio finanziario.

Brutte notizie per la crypto coreana: l’ecosistema Terra ha subito un tracollo insieme a tutto il mercato crypto, ma questo ha avuto un effetto negativo anche su TerraUSD, la stablecoin algoritmica legata a LUNA. Cosa sta succedendo a UST e come reagirà il mercato al crollo di LUNA?

Ripasso: cos’è la stablecoin algoritmica TerraUSD

L’ecosistema Terra-Luna è uno degli ecosistemi blockchain che ha fatto più scalpore nell’ultimo anno. TerraUSD, la sua stablecoin algoritmica, è arrivata al terzo posto tra le stablecoin con capitalizzazione di mercato più elevata. Ma come funziona di preciso una stablecoin algoritmica e come preserva l’ancoraggio al dollaro? 

Il funzionamento della stablecoin è direttamente legato a LUNA. Con un sistema chiamato signoraggio, LUNA e US Terra si influenzano a vicenda per mantenere l’ancoraggio di UST al dollaro. In pratica, quando UST supera il valore del dollaro, l’algoritmo converte 1 dollaro di LUNA in un UST, aumentando la fornitura e facendo così calare il valore. Se UST scende di valore, allora l’algoritmo vende un UST in cambio di un dollaro di LUNA, diventando più scarso e salendo di prezzo.

Questo sistema funziona perché dovrebbe essere sempre possibile scambiare un UST con un dollaro di LUNA, e per questo l’ancoraggio viene mantenuto. Il vantaggio è che è possibile avere una stablecoin decentralizzata, come DAI, ma che non ha bisogno di collateralizzazione. Fino alla settimana scorsa l’algoritmo aveva funzionato egregiamente, ma poi c’è stato un ribasso generalizzato del mercato crypto, e LUNA ha sofferto un crollo. Cosa sta succedendo a Terra e a UST?

Il crollo di Bitcoin porta con sé UST e LUNA

L’ultima settimana è stata piuttosto dura con Bitcoin e con le crypto in generale, e LUNA non è sfuggita alla fase bearish del mercato. Quello che non ci si aspettava era che US Terra perdesse l’ancoraggio con il dollaro. Invece, la stablecoin ha mostrato un valore traballante per tutta la giornata di domenica e lunedì, portando molte persone a domandarsi se l’algoritmo fosse effettivamente in grado di tenere botta nonostante il crollo del mercato crypto. La notte tra il 9 e il 10 maggio c’è stato un vero e proprio sell-off di TerraUSD, e il meccanismo non ha retto portando la stablecoin a un minimo di 0,7 dollari. Adesso il valore sta tornando verso il dollaro, ma perché c’è stata questa crisi?

Ci sono alcune motivazioni dietro il fallimento dell’algoritmo e del meccanismo di signoraggio. Quella più importante è la congestione della blockchain: il sistema di ancoraggio funziona se chi possiede UST e LUNA ha la certezza di poterli scambiare quando ne ha bisogno. Attualmente, molti exchange stanno incontrando difficoltà negli scambi di UST proprio perché ci sono troppe transazioni in corso. Non appena il problema della congestione sarà risolto, è molto probabile che la stablecoin tornerà al valore del dollaro, perché i trader potranno di nuovo scambiare UST con LUNA e il meccanismo di signoraggio ristabilirà l’equilibrio.

Un’altra possibile motivazione per il crollo sarebbe la capitalizzazione di mercato di UST e LUNA. Il crollo del prezzo di LUNA e l’alta capitalizzazione di mercato di UST hanno portato a un evento raramente visto prima: il market cap di LUNA è risultato inferiore rispetto a quello della sua stablecoin. Cosa vuol dire questo? Che ipoteticamente, se tutti avessero voluto scambiare UST per LUNA, non ci sarebbe stata abbastanza liquidità per tutti. Questo, unito alla congestione della blockchain, ha provocato uno shock per tutto l’ecosistema Terra.

Do Kwon alla riscossa: UST ritroverà il suo vero valore?

Do Kwon, il fondatore di Terra, è una vera personalità di Twitter. Nonostante il mercato traballante, ha voluto rassicurare il mondo crypto e ha intrattenuto varie conversazioni con molti trader esperti, fugando i loro dubbi. Ad esempio, l’utente Mudit Gupta ha mostrato, in un thread, una serie di transazioni sospette condotte da un wallet sconosciuto per trarre profitto dalla situazione di UST. Do Kwon è subito intervenuto dicendo che la Terra Luna Foundation non ha alcun interesse nel far fallire il suo stesso ecosistema, e che anzi hanno subito messo in pratica delle possibili soluzioni per far tornare UST al prezzo di 1 dollaro. Un semplice fallimento del mercato o un attacco sincronizzato per far fallire l’ecosistema?

Altri critici di Terra hanno fatto notare che, invece di acquistare Bitcoin, la Terra Luna Foundation avrebbe dovuto concentrarsi sul migliorare l’algoritmo di US Terra per evitare queste situazioni. Anche qui è intervenuto Do Kwon, affermando che sarà proprio grazie alle riserve in Bitcoin che l’ancoraggio tornerà presto: il Luna Foundation Guard, l’ente che gestisce le riserve in Bitcoin dell’ecosistema Terra, ha già prestato un buon numero di Bitcoin a vari exchange centralizzati per supportare UST in questa fase di discesa. L’idea di avere delle riserve in BTC era venuta al fondatore di Terra proprio per sostenere l’algoritmo in situazioni eccezionali come questa. Effettivamente, il valore della stablecoin sta risalendo proprio in queste ore.


Nonostante le rassicurazioni, la situazione di UST è difficile anche dopo aver capito cosa sta succedendo. Prima di tutto perché la fiducia in una stablecoin che perde l’ancoraggio non si riacquista facilmente; poi perché questa crisi ha dimostrato che Terra non è ancora decentralizzata al 100%. In effetti, per arginare i danni sono intervenuti il fondatore dell’ecosistema nonché le fondazioni che sviluppano la blockchain. Cosa farà Do Kwon per riconquistare il supporto del mondo crypto? LUNA e UST rimarranno protagoniste, oppure la community crypto perderà la fiducia nelle stablecoin algoritmiche?

Silvio Micali: il futuro è delle blockchain low cost

Il futuro delle crypto? Parla Silvio Micali di Algorand

Come verrà usata la blockchain? Quali progetti sono destinati al successo? Quale sarà il futuro delle crypto? Parla Silvio Micali di Algorand

Alla conferenza dell’istituto di ricerca Milken svoltosi in California tra il 1 e il 4 Maggio 2022, Algorand ha annunciato di essere diventata sponsor e partner tecnico della FIFA. In questa occasione Silvio Micali, il fondatore di Algorand ha avuto modo di ribadire la missione di Algorand di migliorare la vita quotidiana delle persone grazie alla blockchain. Durante un’intervista al Los Angeles Times ha spiegato come vede il futuro delle criptovalute da qui a 10 anni. 

Algorand si conquista la fama mondiale

In questa occasione il professore del MIT ha promosso Algorand descrivendola come la blockchain più verde, veloce e sicura in circolazione. In questo periodo Algorand sta cercando di farsi conoscere attraverso numerose iniziative che coinvolgono pubblici sempre più ampi e estranei al mondo crypto. La sponsorship con la FIFA è l’esempio più lampante di questa strategia. La FIFA organizza eventi seguiti da milioni di spettatori, per Algorand si è aperta una gigantesca vetrina. Un altro gesto significativo è stato spegnere per un’ora le luci Times Square a New York durante l’Earth Day del 22 Aprile. Algorand ha spiegato che con questo gesto plateale ha voluto mostrare la sua efficienza energetica: l’elettricità risparmiata durante quell’ora è la stessa necessaria per la finalizzazione di 350 milioni di transazioni su Algorand (il network ne processa circa 500 mila al giorno).

A cosa serve una blockchain?

Durante l’intervista del Los Angeles Times, Micali ha accennato ai progressi nelle applicazioni della blockchain dalla sua nascita ad ora. L’utilizzo principale che ora si può fare della crittografia contemporanea riguarda la certificazione e la sicurezza degli scambi di messaggi e informazioni via internet. Secondo Micali, questo è il punto di forza della blockchain, quello che verrà sfruttato maggiormente nel futuro anche per applicazioni esterne al mondo crypto. L’intervistatore ha chiesto a Micali anche un parere su Bitcoin, e il fondatore di Algorand ha commentato così: “Ho sposato l’idea alla base [di Bitcoin]. È un’idea bellissima, ma la sua soluzione tecnologica non è esattamente elegante. Dovremmo tutti aspirare alla bellezza e all’eleganza in ciò che facciamo.” Micali probabilmente fa riferimento alla lentezza e all’impatto ambientale delle blockchain Proof-of-Work. “Bitcoin richiede tanta elettricità quanto un piccolo paese, e noi [di Algorand] consumiamo la stessa elettricità di circa 10 case”.

Quale sarà il futuro delle crypto tra 10 anni?

Micali è convinto che con il passare del tempo la blockchain sarà sempre più utilizzata in tutti i contesti e settori della vita quotidiana, quando la sua diffusione crescerà e il numero delle transazioni sarà sempre maggiore, le blockchain destinate a trionfare saranno quelle che garantiscono transazioni ad un costo molto basso. Per tutte le altre invece sarà difficile emergere. Il fondatore di Algorand non è l’unico di questa opinione, anche Vitalik Buterin di recente ha ribadito che per una blockchain “è necessario scendere sotto gli 0,05 dollari per essere veramente accettabile”. Per Buterin le transazioni low cost sono un obiettivo di lunga data. Le voci di due personaggi autorevoli nel settore possono indicare la strada e le nuove sfide della blockchain, la partita tra i vari progetti crypto potrebbe giocarsi tutta su questo aspetto. Micali aggiunge: “quando la finanza tradizionale comincerà ad entrare nella blockchain, vedremo che le blockchain che sono veramente usate in modo massiccio e transazionale [ovvero per spostamenti di valore] accelereranno”. Insieme a queste rimarrà “forse” qualche progetto crypto che svolge il ruolo di “riserva di valore”, come Bitcoin. 

Al momento il panorama predetto da Micali sembra lontano, infatti il settore crypto è principalmente frequentato da chi fa trading di criptovalute e non da chi vuole trovare più casi d’uso possibili per la blockchain. A questa osservazione, il fondatore di Algorand risponde che le persone possono fare trading, ma l’obiettivo di Algorand è rendere disponibile “una tecnologia che permetta alle persone di usare la nostra piattaforma per diversi tipi di transazioni, anchei molto sofisticate”. 

I consigli di Silvio Micali per chi muove i primi passi nel mondo crypto

Il fondatore di Algorand conferma la prima grande regola del mondo crypto: utilizza solo ciò che conosci e capisci, DYOR! Non nel senso che bisogna a tutti i costi capire la tecnologia di base della blockchain, ma che “bisogna porsi delle domande fondamentali”. Come è vero che per prendere un aereo non è necessario capire come funziona un motore aereo, bensì informarsi sull’affidabilità della compagnia di volo. Le domande a cui cercare una risposta servono a creare un profilo del progetto crypto con cui si vuole interagire. Quanto è decentralizzato un progetto? Quanto è accessibile e inclusivo? Quali sono i suoi obiettivi? 
La riflessione di Silvio Micali sul futuro delle criptovalute ha un risvolto molto concreto, un progetto crypto avrà successo solo se capace di rispondere a un bisogno specifico della community crypto e della società intera.

3 Governi che puntano al Metaverso

Dubai metaverso governo

Oltre The Sandbox, Decentraland e Axie Infinity: anche i governi sono interessati al metaverso. Scopri quali saranno i 3 prossimi metaversi nazionali!

Il Metaverso rappresenta un’innovazione per vari settori tra i quali quello dei videogiochi e quello dei social. Ma hai mai pensato che potrebbe rappresentare una svolta per il turismo e per i servizi pubblici? Alcuni governi hanno investito tantissimo denaro per sviluppare dei metaversi “nazionali” che siano utili per i cittadini e per i turisti. Scopri quali saranno i prossimi 3 metaversi nazionali!

Corea del Sud

La prima città a tuffarsi a capofitto nel metaverso? Seoul! Cosa aspettarsi se non questo dalla nazione che ha dato i natali a Terra e Fantom? L’amministrazione di Seoul ha dato il via allo sviluppo di un metaverso innovativo che rappresenti la propria città. 

Secondo gli sviluppatori, il metaverso di Seoul avrà due funzioni. La prima sarà di estensione dei servizi pubblici: basterà un visore per la realtà virtuale per sbrigare pratiche come rinnovo dei documenti e pagamento di tasse e multe. La seconda, invece, sarà studiata per i turisti: chiunque potrà visitare i monumenti della Seoul virtuale stando comodamente a casa. Ma quando esce il metaverso coreano? Secondo l’amministrazione, già a partire dal 2023 saranno trasmessi nella realtà virtuale eventi tradizionali come il Festival delle Lanterne! Il metaverso avrà anche una sua moneta virtuale, chiamata S-coin, per permettere ai viaggiatori di acquistare souvenir digitali. Insomma, Seoul diventerà molto più di una semplice “smart city”!

Cina

Il rapporto della Cina con la tecnologia è complicato. Se da una parte ospita aziende tecnologiche di spicco come Qualcomm, dall’altra ha recentemente bandito il mining di Bitcoin. Allo stesso modo, il governo cinese ha bandito la compravendita di NFT (possono solo essere collezionati), ma investe nello sviluppo di un metaverso nazionale. A fine 2021, l’amministrazione di Shangai ha annunciato che la costruzione di un metaverso cittadino rientra tra gli obiettivi principali della più grande città cinese.

Tra le motivazioni che spingono la cina a esplorare questa nuova frontiera c’è la passione dei giovani per questo tipo di social. Zheli, ad esempio, è un “social metaverse” cinese molto particolare: consente agli utenti di avere una rete di massimo 50 amici. Sembra un controsenso, ma l’app è molto utilizzata in Cina, anche perché permette di creare un avatar da vestire e acconciare a piacimento. Il metaverso cinese, quindi, sarà concentrato sul creare rapporti umani e sociali. Per avere successo tra i giovani, al centro dovrà esserci l’utente!

Emirati Arabi

L’ultimo dei 3 governi che puntano al metaverso è quello degli Emirati Arabi. L’amministrazione di Dubai ha recentemente annunciato un piano per creare una “gemella virtuale” della città più importante degli Emirati. Il piano, chiamato “One Human Reality”, prevede lo sviluppo di un metaverso che unisca realtà virtuale, videogaming, criptovalute e social media in un unico programma.

Dubai è già una città all’avanguardia in questo senso, considerando che collabora con Fantom per la gestione della sua rete di semafori. Un metaverso nazionale è la naturale evoluzione del concetto di “smart city”: grazie ad esso si semplifica la vita ai cittadini e ci si rende più appetibili ai turisti. Lo “scoglio” da superare, secondo l’amministrazione di Dubai, è il prezzo del visore richiesto per entrare nel metaverso, che si aggira intorno ai 300 dollari. Se tutti avessero il dispositivo, il metaverso diventerebbe un marketplace virtuale, e alcuni analisti credono che muoverà più di 800 miliardi di dollari entro il 2024! 

Corea del Sud, Cina ed Emirati Arabi sono i 3 Stati più interessati nella creazione di un metaverso, ma non sono gli unici! L’Unione Europea, per esempio, ha messo a disposizione un fondo di quasi 4 miliardi di euro per lo sviluppo di nuove tecnologie, parte del Next Generation EU. L’Europa potrebbe seguire le orme dei 3 stati e puntare a creare una Roma o una Parigi digitali, per facilitare il turismo soprattutto dei più giovani. Quali saranno i prossimi metaversi nazionali? 

Arrivano gli NFT di DC Comics, di Riverdale e molti altri

Batman in posa fumetti DC Comics

NFT e fumetti si incontrano sulla blockchain: da Batman a Riverdale, scopri come DC Comics e molti altri stanno rivoluzionando l’industria del fumetto!

Credi che gli NFT siano solo JPEG troppo costose? Sbagliato! Tra vere e proprie opere d’arte, token che danno accesso a community esclusive e videogiochi play-to-earn, i non-fungible token stanno dimostrando i loro numerosi utilizzi. Non solo eccentriche immagini profilo su Twitter! Nell’epoca del Web3, grazie agli NFT, fan e artisti creano universi condivisi. In questo articolo scoprirai il legame tra NFT e fumetti, e il primo studio importante a seguire questa strada è DC Comics, che ha creato degli NFT di Batman. Pronti a combattere il crimine di Gotham City?

Warner Bros e Batman

Negli anni ‘90, la DC Comics ebbe un’idea all’avanguardia: dare l’opportunità ai fan di decidere il finale di alcuni fumetti. Bastava chiamare un numero e votare. Ma quelli erano altri tempi: con il Web3 non c’è bisogno di alzare la cornetta, basta connettersi alla blockchain! Nell’epoca del Web3 i creatori di Batman hanno elaborato un’altra strategia per coinvolgere gli appassionati: insieme al Palm NFT Studio, hanno lanciato una collezione chiamata “The Bat Cowl Collection”. Ci sono 200mila NFT che raffigurano la maschera di Batman in vari colori e forme, ma non è finita qui. Ognuna di queste maschere sarà integrata in una storia a fumetti di Batman. Questi NFT DC Comics sono davvero innovativi, ma l’idea è la stessa degli anni ‘90: far partecipare attivamente i fan.

“Lo scopo di questi NFT non è farli salire di prezzo, ma quello di permettere ai fan di entrare a far parte dell’universo di Batman in una maniera mai vista prima” spiega Josh Hackbarth, rappresentante della DC Comics. Grazie alla blockchain, sarà possibile creare degli universi ad hoc a disposizione dei fan. In più ogni NFT ha delle “caratteristiche” differenti, che verranno attivate quando le storie in collaborazione con i fan saranno rilasciate. “Questa è la promessa degli NFT nel Web3 e dell’arte generativa: permettere ai fan di plasmare i loro supereroi e raccontare le loro storie”, ha concluso Hackbarth. 

Acquistando un NFT di DC Comics, quindi, si entra a far parte di una community di appassionati di Batman che prenderà parte alle nuove avventure di Gotham City. A partire da questa estate, i possessori di NFT potranno lavorare insieme agli scrittori e scegliere l’evoluzione del fumetto attraverso delle votazioni online. Potrai persino indossare la tua maschera personalizzata grazie a un filtro di Snapchat! A ogni maschera è anche associato un “quartiere” di Gotham City: DC Comics non ha ancora detto a cosa servirà… non ci resta che aspettare! 

I “Bat Cowl” sono stati venduti al prezzo di 300 dollari e saranno presto disponibili sul mercato secondario. La DC Comics promette di seguire lo sviluppo della collezione per più di due anni. Ami Batman e la tenebrosa Gotham City?The Bat Cowl Collection” potrebbe fare al caso tuo!

Archie Comics e Riverdale

Appassionato di Riverdale? Presto arriverà anche sul Web3! La famosa serie TV è tratta dai fumetti di Archie Comics, uno studio che ha deciso di puntare sul mondo degli NFT. Chi si aggiudicherà uno dei non-fungible token otterrà anche il diritto a entrare in una “writer’s room” speciale. Come per gli NFT DC Comics, chi acquista un token della Archie Comics potrà scrivere e condividere le proprie storie, che entreranno a far parte dell’universo chiamato “Archieverse: Eclipse”.

La prima collezione che Archie Comics rilascerà è a tema horror e conta 66.666 personaggi, che saranno venduti come NFT a 66,66 dollari l’uno. Lo studio l’ha descritto come un progetto di NFT “di ruolo”, visto che sarà possibile far interagire i personaggi tra di loro nello stesso universo. Un progetto di arte generativa completamente guidato dalla community, che unisce fumetti a giochi di ruolo multiplayer. Sarà possibile mintare questi NFT a partire dal 16 maggio, ma è solo l’inizio della roadmap entusiasmante proposta da Archie Comics!

HeroMaker Studios, fumetto con villain personalizzabili NFT

Non solo DC Comics e Archie Comics si sono avventurate nel Web3 con NFT e fumetti. HeroMaker Studios è nata proprio per creare dei fumetti integrati alla perfezione nella blockchain e nel Web3. Lo studio ha appena rilasciato una collezione di NFT chiamata “Kumite”, che in giapponese indica un combattimento di allenamento tra due artisti marziali. La collezione conta 9.600 eroi generati casualmente.

Ma c’è molto di più: HeroMaker Studios inserirà ciascun personaggio nell’universo da loro creato. L’ambientazione futuristica accoglierà gli NFT dei fan creando un metaverso che combina fumetti e videogiochi, il sogno di tutti gli appassionati di supereroi. Ogni singolo supereroe e supercattivo sarà gestito da chi possiede il suo NFT. Se ti interessa partecipare a un universo fatto di megacorporazioni assetate di potere, dai un’occhiata a questa collezione! Riuscirà questo giovane studio a rivoluzionare il mondo dei fumetti?

I veterani dei fumetti e le nuove generazioni delle webcomic hanno in comune una cosa: la passione per i supereroi. NFT e fumetti condivideranno lo stesso spazio: Batman, Riverdale e molti altri entrano nel Web3! Si preannuncia un nuovo modo di leggere le avventure dei tuoi personaggi preferiti. Lettori e scrittori si incontrano sulla blockchain per scrivere storie fantastiche: sarai un alleato di Batman a Gotham City, esplorerai la misteriosa Riverdale o combatterai i mutanti nel mondo distopico del 2050? A te la scelta!

Axie Infinity vs Defi Kingdoms: qual è il videogioco crypto che fa per te?

Axie Infinity o Defi Kingdom qual è il videogioco crypto che fa per te

I videogiochi play-to-earn si stanno diffondendo sulla blockchain. Axie Infinity e Defi Kingdoms sono tra i due giochi crypto più famosi: quali sono le differenze e qual è il migliore?

Axie Infinity o Defi Kingdoms: qual è il play-to-earn migliore per te? Questi due giochi crypto sono il cuore pulsante della GameFi, almeno per ora! Nel primo devi mettere insieme una squadra di Axie e farli combattere contro squadre nemiche, nel secondo entri a far parte di un mondo fantasy 8-bit. Ma le differenze non si fermano qui: Axie Infinity e Defi Kingdoms hanno economie profondamente diverse. Scopri di più su due dei videogiochi play-to-earn più importanti della GameFi!

Axie Infinity, il primo play-to-earn

Axie Infinity è il primo play-to-earn ad aver ottenuto successo sulla blockchain, seguendo la scia dei CryptoKitties. Sviluppato su Ronin Network, una blockchain basata su Ethereum, Axie Infinity è stato sviluppato dallo studio vietnamita Sky Mavis. L’idea venne a Trung Nguyen, attuale CEO dell’azienda, che nel 2017 decise di lanciare un gioco su blockchain simile al gioco dei Pokémon. 

Da lì, prese forma l’idea di creare un nuovo sistema di gioco: quello del play-to-earn. La blockchain si presta a questo sistema in maniera eccellente, grazie ai token nativi che possono essere impostati sulla piattaforma! Axie Infinity ad esempio ha due token principali a fondare la sua tokenomics: gli AXS (Axie Infinity Shard) e gli SLP (Smooth Love Potion). Ma il vero mercato di Axie Infinity è formato dagli Axies le creature digitali scambiate come NFT. Gli Axies sono il cuore del gioco: ognuno ha delle caratteristiche assegnate casualmente alla nascita. Il tuo obiettivo è costruire una squadra di 3 Axies, creare un mazzo di “carte” che rappresentano le loro abilità, e farli combattere contro le squadre avversarie!

Il play-to-earn è un sistema che affonda le sue radici nei primi videogiochi online, anche se all’epoca era poco redditizio e spesso addirittura illegale: chi veniva scoperto a vendere oggetti di gioco per denaro vero veniva bannato. Grazie alla blockchain e all’esempio di Axie Infinity, il play-to-earn ha avuto un boom di popolarità, tanto da coniare il termine GameFi, ovvero Gaming Finance. Nelle Filippine e in Venezuela, giocare è diventato un vero e proprio secondo lavoro!

Defi Kingdoms, il play-to-earn e la GameFi multichain

Defi Kingdoms è un videogioco RPG play-to-earn rilasciato originariamente su Harmony, una blockchain Layer-1. Nel mondo 8-bit di Defi Kingdoms, Serendale, puoi davvero fare di tutto: tecnicamente, non è solo un videogioco play-to-earn ma anche un mercato NFT, un exchange decentralizzato e ospita anche delle liquidity pool! L’economia del gioco si basa sul token JEWEL, che può essere messo in staking nella Banca, utilizzato per fare yield farming nei Giardini, oppure può essere speso per acquistare gli Eroi. Gli Eroi sono degli NFT in grado di svolgere varie professioni, oppure possono anche scegliere la vita di coppia, fare figli e creare nuovi NFT.

Defi Kingdoms ha deciso di non fermarsi ad Harmony e di trasformare il suo videogioco play-to-earn in un ecosistema GameFi multichain, partendo da Avalanche. Da marzo 2022 è possibile giocare a Defi Kingdoms sfruttando la blockchain di AVAX. In questo mondo innevato e pixellato, a far girare l’economia non sono i JEWEL ma i CRYSTAL. A parte questo cambio di nome e di veste grafica, però, il gioco è praticamente uguale, ma gli sviluppatori non escludono che in futuro ciascuna blockchain avrà avventure e missioni specifiche!

Anche se Defi Kingdoms è ancora agli albori, il videogioco ha attirato tantissimi giocatori grazie alla sua grafica nostalgica e alla facilità d’uso. Adesso, Defi Kingdoms è soprattutto una piattaforma DeFi con una veste grafica particolare, ma stando alla roadmap, saranno presto inserite missioni, arene per far scontrare gli Eroi e nuovi villaggi da esplorare. Fatto sta che la semplicità con cui Defi Kingdoms riesce a far comprendere concetti complessi come staking e liquidity pool è davvero impressionante!

Tokenomics e gameplay di Axie Infinity: cosa sono AXS e SLP

Axie Infinity si basa su due token ERC-20: AXS e SLP. Il token principale, SLP, si guadagna semplicemente giocando, ma può anche essere acquistato su exchange esterni. SLP serve a far accoppiare due Axie per generare un altro Axie. Il token non ha un hard cap, ma la combinazione tra Axie richiede che gli SLP vengano “bruciati”. Più volte si fa riprodurre lo stesso Axie, più SLP devono essere bruciati perché la generazione abbia successo. Dopo 7 “figli” generati, un Axie diventa sterile e non può più riprodursi, per evitare che l’economia ristagni.

AXS, invece, è il token di governance di Axie Infinity. Il token e il sistema di governance trasformerà Axie Infinity in un gioco crypto totalmente community-driven entro il 2023, stando alle affermazioni degli sviluppatori. AXS può anche essere messo in staking direttamente sulla piattaforma del videogioco, per generare ricompense.

Esistono due tipi di NFT in Axie Infinity: gli Axie e le Land. Gli Axies sono il cuore del gameplay: rappresentano degli adorabili axolotl, che però non si fanno scrupoli a mostrare i denti e a combattere per la gloria dei loro addestratori! Ciascun Axie ha delle caratteristiche che gli danno vantaggi e svantaggi. Ad esempio, un Axie acquatico è avvantaggiato contro un Axie infuocato, mentre è più debole contro un Axie arboreo. Il sistema è un classico “rock-paper-scissors” molto comune in questo tipo di videogiochi, direttamente ispirato dai Pokémon. Le Land, invece, sono NFT che i giocatori possono utilizzare come “campo base” per i loro Axie. Questi terreni, chiamati Terrarium, possono essere migliorati sfruttando delle risorse. Gli sviluppatori rilasceranno presto un’espansione che introdurrà vari modi per accumulare risorse, potenziare i propri terreni e combattere contro potenti boss!

Il market cap di AXS è attualmente di circa 2 miliardi di dollari, e quello di SLP è di circa 65 milioni di dollari.

Tokenomics e gameplay di Defi Kingdoms: cos’è JEWEL 

Defi Kingdoms si basa su un unico token: JEWEL è il token per chi gioca su Harmony, mentre CRYSTAL è il token per chi gioca su Avalanche. Tutta l’economia di Serendal gira intorno al token e a ciò che il giocatore vuole fare con esso. L’ecosistema incoraggia gli utenti a mettere in staking i loro token nella Banca, a metterli in liquidity pool nei Giardini, oppure a utilizzarli per scambiare o acquistare Eroi. Gli sviluppatori del gioco descrivono la Banca come la zona “sicura” dove conservare i propri risparmi. I Giardini, invece, sono descritti come una zona “high risk, high reward”: se conosci il mondo della DeFi, sai bene che il liquidity farming può essere rischioso ed è indicato solo per i trader esperti.

Gli Eroi sono NFT unici e scambiabili, che possono essere “evocati” pagando in JEWEL oppure possono essere acquistati direttamente dagli altri giocatori visitando la Taverna. Ogni Eroe ha delle caratteristiche casuali, che lo rendono più o meno utile. Ad esempio, un Eroe con una buona Forza sarà un ottimo minatore, ma sarà poco abile come giardiniere. Gli Eroi hanno statistiche che tutti i giocatori di RPG conoscono come punti ferita, mana, e stamina, e possono persino trovare dei “pet”, cioè degli animali che li seguono e li potenziano. Mandarli in missione può migliorare questi aspetti e farli diventare sempre più forti. Più sono abili e rari, più diventano preziosi! In futuro, gli sviluppatori hanno intenzione di aggiungere delle arene per far scontrare gli Eroi in combattimenti 3 contro 3 all’ultimo sangue.

Il market cap di JEWEL è di circa 126 milioni di dollari.

Defi Kingdoms o Axie Infinity: quale play-to-earn è il migliore?

Ora sai come funzionano Defi Kingdoms e Axie Infinity: qual è il play-to-earn migliore tra i due, e quale dominerà il mondo della GameFi? Se sei più interessato al gameplay, allora Axie Infinity fa al caso tuo! Ti sembrerà di giocare ai Pokémon o a Final Fantasy, ma con degli axolotl agguerriti. Grazie al play-to-earn, però, non ti sembrerà di stare “sprecando tempo”! Tra una battaglia e l’altra potrai vendere o scambiare Axies per avere piccole ricompense.

Se invece sei più interessato alla finanza decentralizzata, allora DeFi Kingdoms è il gioco crypto per te: la sua veste grafica old-style è perfetta per far imparare ai novizi della blockchain come funziona la DeFi. Yield farming, staking, non-fungible token sono concetti spiegati in maniera semplice ed efficace, con una interfaccia grafica chiara e avvincente. In più, il futuro di Defi Kingdoms è sicuramente multichain: se per te l’interoperabilità è un must, allora non lasciarti sfuggire neanche un Eroe!

Cos’è il Play-to-earn? Dizionario per sopravvivere nella GameFi

Cos’è il Play-to-earn Dizionario per sopravvivere nella GameFi

Non sei appassionato di videogiochi e non riesci a stare dietro al nuovo trend del play-to-earn? Scopri cos’è la GameFi e 5 parole che forse non conosci!

Forse sai tutto di finanza decentralizzata e conosci i grafici a candela meglio di Warren Buffett, ma sei veramente sicuro di sapere tutto del mondo crypto? Se WoW per te significa Wolf of Wall Street e non World of Warcraft, allora potresti trovarti in difficoltà quando discuti di play-to-earn e Gaming Finance. Non farti trovare impreparato: scopri subito cos’è un videogioco play-to-earn e 5 parole della GameFi che dovresti conoscere assolutamente! 

Cos’è il play-to-earn e a cosa serve la GameFi

Guadagnare giocando ti sembra un sogno? Potrebbe essere realtà grazie alla blockchain e al nuovo modello di videogiochi “play-to-earn”! Possibili grazie alla tecnologia degli NFT, questi “nuovi” videogiochi in realtà hanno già una storia alle spalle. Già nei primi anni 2000, alcuni videogiochi multiplayer permettevano ai giocatori di scambiare oggetti di gioco, e alcuni sceglievano di farsi pagare con soldi reali invece di usare le valute del gioco. Questo sistema lasciava molto a desiderare: infatti, gli oggetti non erano davvero “posseduti” dai giocatori. Se i produttori del videogioco chiudevano i server, allora tutti i progressi andavano perduti.

La blockchain, e in particolare i non-fungible token, risolvono questo problema: se possiedi un NFT, vuol dire che quell’oggetto è indiscutibilmente tuo e continuerà a esserlo fin quando non lo vendi! Da questo concetto sono nati i videogiochi play to earn, dove i tuoi risultati non spariscono quando elimini l’account ma rimangono sempre sulla blockchain. E, se vuoi, puoi decidere di vendere i tuoi oggetti in cambio di crypto: ecco cos’è il “play-to-earn”. 

Questo tipo di videogiochi è ancora agli inizi, ma ha già creato un mercato molto florido. Per descrivere questo mercato si usa il termine GameFi, ovvero “Gaming Finance”. Videogiochi come Axie Infinity, The Sandbox o Decentraland permettono ad artisti e videogiocatori di giocare, ottenere oggetti, creare nuovi asset e di scambiare il tutto per avere in cambio crypto o altri NFT! Ma per capire a fondo questo mondo, hai bisogno di conoscere le parole più utilizzate all’interno della community della GameFi. Segui questo comodo glossario per capire a fondo il nuovo trend del play-to-earn!

1. PvP e PvE

Sei una persona competitiva e ti piace dimostrare la tua bravura annientando in combattimento altri avversari come te? Allora ti piaceranno i giochi PvP, ovvero Player versus Player! Se sono questi i videogiochi che ti interessano, allora ti troverai a scontrarti contro altri giocatori umani, cercando di avere la meglio. Axie Infinity, ad esempio, è un videogioco competitivo PvP dove fai combattere i tuoi Axie contro quelli di altri giocatori. Il vincitore ottiene ricompense e gloria! 

Se invece ti piacciono di più i videogiochi meno competitivi, dove devi metterti alla prova contro puzzle e creature gestite da una intelligenza virtuale, allora preferirai il PvE, Player vs Environment. Questi videogiochi sono più tranquilli e spesso hanno una storia più scolpita e interessante, ma possono essere lo stesso molto difficili! Spesso, i videogiochi play-to-earn PvE hanno comunque un hub dove ci si può incontrare con gli altri giocatori per effettuare scambi o per cercare persone con cui affrontare missioni insieme, in cooperativa.

2. NPC

I Non-Player Character (in italiano PNG, Personaggio Non Giocante) sono una parte fondamentale di ogni videogioco, compresi quelli play-to-earn. Gli NPC sono i personaggi creati dagli sviluppatori e che agiscono autonomamente a seconda del loro ruolo: alcuni possono essere di supporto al giocatore, e offrirgli missioni da compiere e ricompense. Altri possono essergli d’intralcio, arrivando persino a combatterli. 

3. RPG/MMORPG

Uno dei generi più famosi nel mondo dei videogiochi è quello degli RPG, o Role Playing Game. Un RPG è un gioco che permette al giocatore di scegliere personalità e azioni del proprio personaggio, facendolo calare in un mondo virtuale da esplorare. Spesso gli RPG sono ricchi di NPC, proprio per regalare un mondo il più realistico possibile. Un esempio? Rarity, l’RPG di Andre Cronje sviluppato su Fantom!

Gli MMORPG, Massively Multiplayer Online RPG, sono invece dei videogiochi di ruolo con una forte componente multiplayer. Possono essere PvE, PvP o anche una combinazione delle due! In questo caso gli NPC sono di meno oppure sono meno caratterizzati, perché a portare il realismo ci pensano i giocatori stessi. Questo tipo di giochi ha dato vita al concetto di “gilde”, ovvero alleanze di giocatori con pensieri affini che si uniscono per affrontare determinate sfide. Sei un fanatico di Bitcoin e non vedi l’ora di suonarle di santa ragione a un massimalista di Ethereum? Su un MMORPG potresti farlo!

4. Loot

La parte più importante di ogni videogioco: il bottino! Quando si parla di loot si intende tutto ciò che i giocatori ottengono sconfiggendo mostri o completando missioni. Nella GameFi, il loot può anche essere in crypto! Andare a caccia di draghi e appropriarsi del loro tesoro in ETH non sembra affatto una “perdita di tempo”, che dici?

5. Gear

E a cosa serve sconfiggere mostri e combattere altri giocatori se non per avere un meritato power-up? Sfrutta le tue ricompense per vestirti da capo a piedi con una nuova armatura scintillante, o per comprare nuove carte e abilità per il tuo Axie! Quando si parla di gear si intende tutto ciò che si può sfruttare per potenziare il proprio personaggio. Nei videogiochi play-to-earn, questi oggetti sono fondamentali per la GameFi perché sono NFT: possono quindi essere scambiati o venduti ad altri giocatori.

I limiti della GameFi

Anche se questa nuova industria sembra molto promettente, presenta dei limiti tecnici non indifferenti. Uno dei più famosi MMORPG, Dark Age of Camelot, nel 2003 raggiunse i 250.000 giocatori: un numero enorme e che provocò rallentamenti nel server. Pensare di gestire le transazioni di tutte quelle persone su una blockchain è impensabile, almeno per adesso. È anche complesso gestire videogiochi online con grafica avanzata su blockchain, ed è per questo che la maggior parte dei videogiochi play-to-earn attuali è piuttosto semplice: ci sono soprattutto giochi di carte collezionabili (simili a Magic: The Gathering), giochi di combattimento a turni come Axie Infinity, e RPG molto semplici.

Nonostante questo, sono già state proposte alcune soluzioni, e l’ambiente della GameFi è molto ottimista. Le nuove soluzioni di scaling potrebbero abbassare i costi delle transazioni e renderle più rapide, ma stanno nascendo anche alcune blockchain concentrate totalmente sugli NFT, come la layer-2 ImmutableX. Alcuni videogiochi “next-gen”, come Illuvium, sono già in sviluppo e hanno raccolto il supporto di utenti e grandi fondi di investimento. Se la GameFi vuole fare breccia nel pubblico mainstream, allora la grafica e la giocabilità dei videogiochi play-to-earn sono fondamentali!

Ti senti più ferrato nei videogiochi ora che sai cos’è la GameFi? Il play-to-earn potrebbe davvero esplodere: d’altronde, gli e-sports stanno diventando sempre più importanti, e non hanno nulla da invidiare agli sport “fisici” come il calcio o la Formula 1! Giocare ai videogiochi non è più da nerd, quindi scopri la GameFi o rivivi le emozioni che provavi quando giocavi a World of Warcraft: la blockchain ti aspetta per nuove avventure!

Bitcoin, Litecoin e Polygon: svolta verso l’anonimato

Privacy Web3 Bitcoin Litecoin Polygon

I nuovi protocolli di Bitcoin, Litecoin e Polygon sono più efficienti e rivelano meno dati per ogni transazione. Come funzionano?

Sin dal white paper di Satoshi Nakamoto nel 2008, Bitcoin e le altre criptovalute che l’hanno seguita hanno messo al primo posto la sicurezza dei loro protocolli. Eppure, la blockchain è aperta e trasparente, e le transazioni sono visibili a tutti: Bitcoin ad esempio non è un protocollo propriamente anonimo ma pseudonimo. Con l’arrivo del Web3 si stanno studiando nuove tecnologie per ottimizzare le transazioni rendendo pubblici sempre meno dati, favorendo privacy e velocità. Scopri come Bitcoin, Litecoin e Polygon si stanno muovendo per prepararsi all’era del Web3!

Bitcoin: con Taproot e Lightning Network per la privacy nel Web3

La blockchain deve essere un archivio trasparente e immutabile: da questa premessa è nato Bitcoin, il primo protocollo per pagamenti peer-to-peer. Se questo sistema decentralizzato non richiede nessun ente a controllarlo, questo non vuol dire che le transazioni siano anonime. Proprio la sua immutabilità fa sì che ogni singolo pagamento sia tracciabile da qualcuno abbastanza determinato. Se qualcuno conosce il proprietario di un wallet, allora può osservare tutte le sue transazioni. 

Per evitare questo sono nati i cosiddetti “crypto tumbler” o “crypto mixing service”, che servono a mischiare le transazioni e a renderle difficilmente tracciabili. In breve, questi servizi fanno passare le crypto attraverso tantissimi indirizzi differenti, per poi farle arrivare al wallet originale. Il problema è che spesso questi sistemi risultano sospetti anche se utilizzati per scopi legittimi, in quanto non sono diretti né verificabili dalla rete. 

Grazie a Taproot, Bitcoin entra in una nuova era dell’anonimato. Il recente aggiornamento, infatti, riduce le informazioni disponibili legate a ogni transazione, omettendo quelle non essenziali alla trasparenza. Non tutte le transazioni sono uguali: alcune sono più complesse di altre, e implicano passaggi aggiuntivi, tutti registrati sulla blockchain. L’esempio più esplicativo è quello delle transazioni multisignature, ossia transazioni che richiedono la “firma” di diverse persone per essere eseguite. Con Taproot, queste transazioni possono essere registrate sulla blockchain come transazioni semplici, omettendo gli indirizzi dei wallet verificatori e garantendo così un primo layer di anonimato. Anche per quanto riguarda il Lightning Network, il soft fork garantisce transazioni più anonime, in quanto l’apertura di un “payment channel” su LN sarà indistinguibile da una normale transazione.

Litecoin sulla scia di Bitcoin grazie a Mimblewimble

Agli appassionati di Harry Potter non sfuggirà la citazione: Mimblewimble è un incantesimo che blocca la lingua degli avversari, rendendoli incapaci di parlare e rivelare informazioni. La citazione è perfetta quando si conosce lo scopo di quest’ultimo aggiornamento: contribuire all’anonimato di chi esegue delle transazioni on-chain! 

Mimblewimble migliora sensibilmente scalabilità e anonimità della sorella minore di Bitcoin. Litecoin, nata come una versione più leggera di Bitcoin, è sempre stata legata a doppio filo con BTC. Con questo aggiornamento però sembra che voglia prendere una direzione diversa. Secondo lo sviluppatore capo del progetto Mimblewimble, David Burkett, le nuove funzionalità di Litecoin dovrebbero renderla una moneta efficace per le transazioni quotidiane. 

Anonimato, scalabilità e fungibilità: sono queste le tre parole d’ordine che l’aggiornamento ha portato per LTC. Il Web3 con tutti i suoi possibili utilizzi, creato dagli utenti per gli utenti, avrà bisogno di un sistema di pagamento decentralizzato, sicuro e attento alla privacy: Litecoin riuscirà a rubare la scena a Bitcoin?

Polygon e i protocolli Zero-Knowledge per la privacy nel Web3

Anche Polygon si sta impegnando per l’anonimato dei suoi utenti. Per fare questo sta installando sulla sua piattaforma una suite di protocolli “Zero-knowledge”. Questi protocolli, anche chiamati “Zk”, sono fondamentali sia per garantire l’anonimato degli utenti sia per migliorare la scalabilità delle blockchain. Secondo Vitalik Buterin, i Zk sono una delle più grandi rivoluzioni della blockchain, ma sarà adottato nel suo utilizzo solo quando il Web3 diventerà mainstream. In un articolo del suo blog, le ha definite come uno dei prossimi target a cui deve puntare Ethereum. “Forse, la più potente innovazione crittografica dell’ultimo decennio è rappresentata dai protocolli zero-knowledge”. Grazie ad essi, sarà possibile validare transazioni lunghe e complesse in maniera estremamente rapida e anonima.

In particolare, il team di Polygon ha annunciato l’introduzione di un servizio per la verifica dell’identità anonimo. Questo permetterà agli smart contract di accertarsi dell’identità di qualcuno senza rivelarla all’altro capo della transazione. Il resto della suite di Polygon comprende anche una piattaforma ad-hoc per sviluppatori e un wallet studiato per assicurare la privacy tra le dapp del Web3. “Stiamo dando agli utenti il controllo totale della loro identità e dei loro dati personali, togliendo potere agli enti centralizzati” ha scritto il team di Polygon. Queste soluzioni Zk permetteranno, per esempio, votazioni anonime nelle DAO, procedimenti Know-Your-Customer privati e di mandare messaggi totalmente immuni a ogni tipo di censura.