I prezzi di Bitcoin e Ethereum potrebbero aver trovato il bottom? Con il punto più basso del prezzo, siamo vicini a una nuova bull run?
Un’altra settimana monotematica per il mondo delle criptovalute che ha sofferto i postumi della crisi di FTX. Sul crypto Twitter non si è parlato d’altro, anche perché Sam Bankman-Fried, ex CEO di FTX, si è espresso più di una volta scatenando dibattiti e discussioni. Il crollo di FTX potrebbe inoltre aver innescato un effetto domino senza precedenti, che ha, nelle ultime ore, acceso i riflettori su un altro exchange americano, Gemini. Bitcoin e Ethereum stanno resistendo. Ci troviamo di fronte al loro bottom? Ovvero al prezzo più basso che precede la risalita?
Il prezzo di Bitcoin si stabilizza e le whale accumulano
Questa settimana il prezzo di Bitcoin sembra aver trovato un supporto su cui appoggiarsi. Questo supporto si trova intorno al livello di prezzo dei 16.500$ ed è stato raggiunto, dal prezzo di BTC, dopo aver toccato il minimo a 15.000$ Mercoledì 9 Novembre 2022.
Per quanto riguarda invece il mercato in generale è difficile dire se il market crash sia finito, la crisi di FTX continua a colpire diverse realtà del settore. Al momento è sotto i riflettori Gemini, l’ottavo exchange per volumi di scambio secondo CoinMarketCap. Nelle ultime ore, l’exchange americano, ha registrato 563 milioni di dollari di prelievi e il saldo sui wallet degli utenti è sceso da 2,2 a 1,7 miliardi di dollari.
Nel frattempo Sam Bankman-Fried ha dichiarato che FTX avrebbe potuto recuperare dalla crisi della scorsa settimana. L’errore, secondo l’ex CEO di FTX, che non ha permesso all’exchange di recuperare, è stato quello di dichiarare bancarotta e quindi di seguire le linee guida del Chapter 11, la principale norma che regola i fallimenti delle aziende negli Stati Uniti.
Un altro effetto collaterale, causato dalla crisi di FTX, riguarda la società di trading fortemente legata all’exchange: Alameda Research. Alameda Research era uno dei maggiori market maker del mondo crypto e la sua assenza ha generato un impatto negativo sulla liquidità del mercato. I market maker sono aziende che si occupano di facilitare il trading sugli exchange, che dovrebbero disporre sempre della liquidità necessaria ad acquistare o vendere una crypto. Dopo il fallimento di Alameda effettuare gli scambi di crypto sugli exchange è un po’ più difficile, e lo spread medio (la differenza di prezzo di una determinata criptovaluta su diversi exchange) è leggermente aumentato.
Nonostante tutto arrivano buone notizie dai dati on-chain. Il numero di wallet che possiedono più di 10.000 BTC, è in forte crescita. Sembrerebbe che le whale, che nel gergo crypto sono persone o enti che detengono grandi quantità di una criptovaluta all’interno dei loro wallet, stiano accumulando a ritmi mai visti prima. Questi aspetti sembrano davvero positivi, in un’ottica a lungo termine.
Sul grafico di Bitcoin è possibile invece vedere una contrazione dei volumi che, al momento, non gioca né a favore né contro il prezzo di Bitcoin. Per decretare una parziale ripresa, il prezzo di BTC dovrebbe superare quota 18.000$ mentre il prossimo supporto, se dovessimo scendere ancora è fissato, sul grafico di Bitcoin, intorno al livello dei 12.500$.
Il prezzo di Ethereum sulla stessa scia di quello di Bitcoin
Il prezzo di Ethereum ha seguito, a grandi linee, il movimento di quello di Bitcoin. Come si può vedere dal grafico che mostra il rapporto di forza relativa tra BTC ed ETH che trova attualmente in fasi di consolidamento tra i due valori 0,072 e 0,075. La forza relativa è un parametro che si ottiene confrontando due prezzi, e viene utilizzato per osservare l’andamento di un asset. Nel nostro caso, nessuna delle due criptovalute riesce a prendere il sopravvento sull’altra.
ETH dopo aver toccato il minimo a quota 1.701$, ha fatto partire una lateralizzazione contraddistinta da bassi volumi.
Il prezzo attuale di Ethereum è di circa 1.200$. I livelli da tenere d’occhio per il prossimo movimento sono quelli a 1.350$ nel caso in cui il prezzo di ETH si dovesse muovere a rialzo, e 1.000$ nel caso dovesse crollare ancora. Intanto pare che il 35° portafoglio che possiede più Ether sia di proprietà dell’hacker che ha violato l’exchange di FTX durante il crollo della scorsa settimana. L’hacker è riuscito ad impossessarsi di 350 milioni di dollari in controvalore, suddivisi tra diverse stablecoin, ETH, BNB, PAXG e SOL.
In questo periodo tra le altcoin, si è distinta MATIC, la crypto di Polygon che sta compiendo grandi passi in avanti in termini di adozione.