Come cambia Ethereum dopo The Merge? Le novità spiegate in 7 punti

Ethereum 2.0, le novità dopo The Merge spiegate in 7 punti

L’aggiornamento di Ethereum 2.0 è stato attivato con successo! Scopri le novità dopo The Merge in 7 punti

The Merge è stato un successo a livello informatico. L’aggiornamento è stato attivato Giovedì 15 Settembre 2022 senza nessun intoppo e la blockchain di Ethereum ha iniziato a validare le transazioni attraverso l’algoritmo di consenso Proof-of-Stake in modo fluido a partire dal blocco numero 15537393. Come di solito accade con i grandi eventi, con il passare dell’euforia generale iniziano a circolare tantissime domande in merito al “dopo”. Ethereum diventa più centralizzato? Cosa è successo al prezzo di Ethereum? Se vuoi saperne di più, leggi le novità dopo The Merge spiegate in 7 punti!

1. Come mai il prezzo di Ethereum è crollato dopo The Merge?

Nel giorno dell’attivazione di The Merge, ETH ha perso circa 10 punti percentuali disegnando una candela rossa sul grafico. Ma come mai Ethereum è crollato dopo il successo di The Merge? Si possono individuare principalmente due ragioni, una strettamente legata a The Merge e l’altra inerente alla situazione macro-economica in cui ci troviamo in questo periodo. Nello scenario economico attuale, che è stato analizzato all’interno dell’ultimo episodio di Young Market, stiamo assistendo all’aumento dei tassi di interesse da parte della SEC, l’agenzia governativa statunitense incaricata di regolamentare il mercato, e all’aumento dell’offerta sui mercati. Questa situazione va sicuramente a svantaggio di asset considerati rischiosi come le criptovalute. Il prezzo di Ether quindi è crollato di più del 20% dopo The Merge.

La seconda ragione è riconducibile proprio all’attivazione di The Merge. I miner, coloro che nella precedente versione di Ethereum Proof-of-Work si occupavano di validare le transazioni, avrebbero venduto circa 20.000 ETH nelle ore successive di The Merge (secondo i dati di OKlink), contribuendo a portare il prezzo di Ethereum verso il basso. 

2. Ethereum è più centralizzato dopo The Merge?

Qualcuno ha fatto notare che dopo The Merge, Ethereum sarebbe  più centralizzato di prima. Questo perché i nodi che si occupano di validare le transazioni della blockchain Proof-of-Stake al momento sono meno rispetto ai nodi della rete Proof-of-Work. 

In una blockchain che funziona tramite l’algoritmo di consenso Proof-of-Stake, le transazioni vengono validate tramite lo staking. I nodi validatori della rete di Ethereum, ovvero coloro che possiedono almeno 32 ETH, si occupano di approvare tutte le transazioni e vengono premiati dalla rete stessa attraverso ricompense in Ether. La maggior parte di questi nodi è costituita da organizzazioni chiamate staking pool che raggruppano gli Ether degli utenti che vogliono delegare le loro crypto per partecipare al meccanismo di consenso. 

La critica relativa alla centralizzazione è stata avanzata perché queste staking pool sono poche e possiedono grandissime quantità di Ether per conto degli utenti. Uno dei rischi di questa situazione potrebbe essere la centralizzazione delle decisioni e dei processi nella rete di Ethereum. Questa critica però si contrappone all’idea secondo la quale, i provider guadagnerebbero in relazione alla quantità di Ether che possiedono e di conseguenza al numero di utenti che scelgono di servirsi di loro. Secondo questa ipotesi non sarebbero incentivati a censurare le transazioni e a rischiare quindi di perdere utenti e introiti. Quali saranno i prossimi sviluppi? Nasceranno altre staking pool che aiuteranno a decentralizzare maggiormente il network di Ethereum?

Il secondo punto su cui cercano di fare leva i detrattori di Ether è la collocazione geografica dei nodi validatori. In risposta a questo, un report consultabile sul sito ufficiale di Lido, una delle staking pool più utilizzate, mostra come i nodi validatori di Lido siano distribuiti geograficamente e nessun paese mostra una percentuale superiore al 15% in termini di presenza di validatori sul proprio territorio. Non solo: Lido stessa è un’organizzazione che ha come obbiettivo il miglioramento della propria decentralizzazione e i cui protocolli di staking sono già regolati da una DAO.

3. Attenzione alle fake news post The Merge 

Giovedì 15 Settembre 2022 alcune importanti testate giornalistiche italiane hanno riportato la notizia secondo la quale il founder di Ethereum, Vitalik Buterin, avrebbe hackerato il profilo Twitter del Ministero per la Transizione Ecologica il cui ministro è Roberto Cingolani. Ovviamente non è successo niente di tutto questo, il nome di Vitalik Buterin apparso come handle del profilo è stato inserito da un truffatore. La community Web3 italiana si è ovviamente espressa in maniera molto critica verso le famose testate che hanno dato l’allarme. Sono nati una serie di meme molto divertenti che hanno posto l’accento sulla disinformazione e la tendenza a strumentalizzare informazioni senza verificarle. 

4. Come cambia la tokenomics di Ethereum dopo The Merge?

Una delle 7 novità dopo The Merge riguarda la tokenomics di Ethereum. La tokenomics è il modello che descrive le caratteristiche economiche di un token e contiene tutte le informazioni relative all’emissione e alla distribuzione del token di una blockchain. Il passaggio dall’algoritmo di consenso Proof-of-Work all’algoritmo Proof-of-Stake determinerà un’emissione di ETH minore, cosa che andrà ad influire anche sull’inflazione della crypto che, nel periodo precedente a The Merge, era del 4% circa. In alcuni momenti immediatamente successivi a The Merge, Ether ha avuto una tendenza deflazionaria, in altre parole sono stati distrutti più Ether di quanti ne venissero emessi. 

La tokenomics di Ethereum subirà dei cambiamenti anche dopo il prossimo aggiornamento in programma per Ethereum, denominato Shanghai. Nei mesi successivi a The Merge, fino all’attivazione di Shangai, per gli staker non sarà possibile prelevare i propri ETH. L’aggiornamento regolerà i prelievi di ETH dallo staking, influenzando la quantità di criptovalute circolanti. 

5. The Merge ha trasformato Ethereum in una blockchain ad impatto zero?

Il team di Ethereum si augura di sì. Secondo l’ Ethereum Foundation, grazie al cambiamento di algoritmo di consenso, la rete ridurrà il consumo energetico del 99.5%. Nelle blockchain Proof-of-Stake infatti le transazioni sono validate grazie allo staking e non grazie alla potenza computazionale messa a disposizione dai miner. È stato stimato che grazie a The Merge, il consumo energetico mondiale verrà ridotto dello 0.2%. L’aggiornamento The Merge potrebbe quindi modificare la narrazione dell’intero settore in relazione a potenziali danni per il clima.

6. I prossimi passi dopo The Merge per un network più scalabile?

Ora che The Merge è stato attivato, qual è il prossimo passo per Ethereum? Vitalik Buterin si è espresso in merito durante una conferenza del 21 Luglio 2021. L’obiettivo principale è la scalabilità del network, e lo è già dal 2017 quando l’utilizzo della rete è aumentato esponenzialmente. Oggi la rete di Ethereum riesce a processare circa 20 transazioni al secondo, in futuro con l’utilizzo di alcune soluzioni di scalabilità si potrà arrivare anche a 100.000 transazioni per secondo. L’aggiornamento successivo a The Merge sarà The Surge. All’interno di The Surge convivranno due fasi, la prima si chiamerà proto-Danksharding e dovrebbe avvenire entro un anno. Con questo aggiornamento, che servirà ad aumentare la quantità di dati immagazzinabili su ogni blocco, sarà possibile rendere le transazioni sui Layer 2 di Ethereum ancora più economiche. La seconda fase di The Surge si chiamerà Danksharding ed avrà il fine di scalare il network di Ethereum anche sui Layer 2 attraverso l’utilizzo dei cosiddetti rollup. I rollup si occupano di aggregare più transazioni “off chain” che vengono poi “presentate” alla blockchain di Ethereum come transazioni uniche. 

7. Dove andranno i miner di Ethereum?

L’ultimo punto delle novità dopo The Merge riguarda il destino dei miner di ETH. Questi si sono dovuti attrezzare per trovare nuove blockchain dove traslocare tutta la loro potenza computazionale. Analizzando l’hash power, e quindi la potenza computazionale di alcune blockchain alternative ad Ethereum, si è intuito dove si sono diretti i miner rimasti senza occupazione. Per esempio l’hash power di Ethereum Classic è schizzato alle stelle segnando un incremento del 500% e quello di Ravencoin dell’800%. Saranno queste le crypto preferite dai miner? Chi non si è spostato su queste monete alternative sta pensando probabilmente ad altre opzioni, come offrire la propria potenza di calcolo a players del settore del cloud computing o dell’elaborazione dei dati come Amazon Web Service oppure validare la versione Proof-of-Stake della rete creando dei nodi.

Altri ex miner di Ethereum hanno deciso di creare degli hard fork per continuare la loro attività. Ci sono stati due hard fork dopo The Merge: ETHW (Ethereum Proof-of-Work) e ETF (Ethereum Fair). I due hard fork non sono stati riconosciuti da Ethereum e di conseguenza sono progetti estranei alla blockchain creata da Vitalik Buterin. Una curiosità riguardante l’hard fork Ethereum Fair è che è stato distribuito a chi possedeva Dogecoin, Ethereum Classic e Bitcoin ma non a chi possedeva degli ETH. Entrambi gli hard fork sono stati oggetto di grandissima volatilità nelle ore immediatamente successive a The Merge.

Arriva lo staking per Apecoin, la crypto del Bored Ape Yacht Club

Apecoin: arriva lo staking per la crypto del Bored Ape Yacht Club

Dal 31 Ottobre 2022 sarà possibile mettere in staking Apecoin, la crypto del Bored Apes Yacht Club, grazie alla partnership con Horizen Labs!

Apecoin, la crypto del Bored Ape Yacht Club continua ad evolversi e ad accrescere i suoi casi d’uso. Ad Agosto 2022 il marchio di moda Gucci ha iniziato ad accettare il token delle scimmie NFT più famose del Web3 contribuendo così a migliorare la loro reputazione. Il 22 Settembre 2022 la blockchain company Horizen Labs, che si era già occupata di sviluppare il token Apecoin, ha annunciato una data, ancora provvisoria, per il rilascio della piattaforma di staking di APE. Vedremo se il team di Horizen Lab riuscirà a rispettare la roadmap entro il 31 Ottobre. Si tratterà di uno scherzetto in stile Halloween o una dolce novità per il mondo del Web3?

Bored Ape Yacht Club e Horizen Lab

La piattaforma di staking per il token Apecoin si chiamerà ApeStake e sarà interamente sviluppata da Horizen Labs. Ma andiamo con ordine, che cos’è Apecoin (APE)? APE è la crypto ufficiale del Bored Ape Yacht Club, la collezione di PFP NFT più famosa di sempre! È un token di governance, ovvero viene utilizzato dai suoi possessori per prendere posizione riguardo alle decisioni che riguardano il futuro dell’ecosistema BAYC. APE è costruito sulla blockchain di Ethereum ed è stato distribuito ai possessori degli NFT di Yuga Labs a Marzo 2022. Oltre ad essere un token di governance, Apecoin è anche un utility token, e serve ad acquistare tutti i prodotti e i servizi sviluppati da Yuga Labs. La startup, nata in contemporanea con la prima collezione NFT si è evoluta molto velocemente, ed ora si occupa di tre diverse collezioni (BYAC, MAYC e Bored Ape Kennel Club) e un metaverso, Otherside, e le rispettive “terre” da cui è composto.

Horizen Labs invece è una infrastruttura blockchain incentrata sulla privacy e sulla scalabilità. La piattaforma di Horizen Labs consente alle aziende e agli sviluppatori di creare applicazioni decentralizzate sulla sua rete. Horizon Labs offre inoltre la possibilità di utilizzare protocolli zero knowledge per garantire transazioni veloci, sicure ed economiche con le sidechains. L’ecosistema Horizen e la sua criptovaluta ZEN sono stati lanciati nel Maggio del 2017 con il nome ZenCash. Nel 2018 ZenCash è stato vittima di un attacco hacker, che ha obbligato il team a rilanciare il progetto sotto il nuovo nome di Horizen. La piattaforma Horizen Labs è stata scelta dalla DAO (Decentrlized Autonomous Organization) del Bored Ape Yacht Club attraverso una votazione. Il peso di dei votanti, come solitamente accade nella iniziative di votazione di una DAO, è stato determinato dalla quantità di Apecoin che ciascuno di loro possedeva.

Come funzionerà lo staking di Apecoin e degli NFT di Yuga Labs?

Grazie ad alcuni sneak peak rilasciati da Horizen Labs è già possibile immaginare il funzionamento di ApeStake. L’utente potrà scegliere tra quattro diverse pool in cui depositare i suoi APE e bloccare gli NFT dell’ecosistema BAYC in suo possesso. 

Così facendo otterrà ricompense grazie allo staking dei suoi token. Ogni pool e ogni combinazione di quantità di Apecoin e NFT garantirà ricompense e benefici specifici. Vediamo le quattro staking pool di ApeStake:

  1. Apecoin Pool – All’interno della prima staking pool si potranno mettere in staking i propri token APE, senza necessariamente possedere un NFT della collezione di Yuga Labs. L’allocazione totale di APE, da dividere tra tutti coloro che utilizzeranno lo staking in proporzione alla quantità bloccata, disponibile per questa pool, è di 30 milioni di APE;
  1. Bored Ape Pool – La pool dedicata ai possessori di Bored Ape è quella più ricca di ricompense. La Bored Ape Pool mette a disposizione degli utenti 47 milioni di Apecoin che verranno divisi tra coloro che bloccheranno un massimo di 10.094 token APE durante il primo anno per ogni BYAC posseduta;
  1. Mutant Pool – La Mutant Pool consentirà agli utenti di bloccare circa 2.000 APE e la propria MAYC per dividersi la ricompensa di 19 milioni di APE durante il primo anno;
  1. Paired Pool – Nella Paired Pool potrai partecipare abbinando due NFT creati da Yuga Labs secondo delle combinazioni stabilite. Ad esempio un BAKC (la collezione dei cagnolini delle Bored Apes), va abbinata ad una scimmia, non potrai quindi mettere in staking i tuoi APE nel pool bloccando due cagnolini. Le ricompense in essa contenute saranno di circa 4 milioni di Ape.

Le altre funzionalità della piattaforma sviluppata da Horizen Labs devono ancora essere annunciate. All’interno della video-anteprima si può notare la sezione Market Tools il cui funzionamento è ancora segreto.

La storia dei CryptoKitties, gli NFT che hanno scritto la storia della blockchain

CryptoKitties: guida e storia degli NFT su Flow blockchain

Cosa sono i CryptoKitties? Chi li ha creati? Perché questa collezione ha segnato l’evoluzione della blockchain? Questo e altro nella guida e storia degli NFT su Flow!

I CryptoKitties sono un gioco su blockchain che si basa sull’allevamento e la cura di gattini digitali sotto forma di NFT. Oltre ad essere una delle primissime applicazioni non strettamente finanziarie della blockchain, i CryptoKitties hanno scritto la storia della blockchain in quanto pionieri degli NFT e del gaming su Ethereum. Il loro successo ha contribuito a far progredire l’ecosistema blockchain in termini di tecnologia e di adozione. Ma come funziona il gioco dei CryptoKitties? Chi lo ha creato? Come ha influenzato il mondo crypto?

Cosa sono i CryptoKitties? Come si gioca con i gattini digitali?

“I gatti sono impossibili da capire. Sono ambasciatori di faraoni, di meme e della pagina Facebook di vostra madre. Non fanno discriminazioni, disprezzano tutti allo stesso modo”, ad oggi i gattini NFT dei CryptoKitties contano più di 130.000 wallet coinvolti, 2 milioni di NFT e un volume di scambi 70.000 ETH. I CryptoKitties sono una collezione di NFT che raffigurano gatti con diverse caratteristiche che vanno allevati e nutriti con lo scopo di far nascere dei cuccioli. Giocare con i CryptoKitties significa innanzitutto fare collezionismo ma anche diventare degli allevatori esperti e studiosi di genetica felina, e commercianti che fanno affari con la compravendita degli esemplari più rari. Oltre a questo grazie alla piattaforma Kitty Verse, si può partecipare a esperienze e giocare con i CryptoKitties, ad esempio risolvendo indovinelli ed enigmi per sbloccare nuovi attributi e gadget oppure far lottare i gattini tra loro come in KotoWars. I CryptoKitties oggi sono compatibili con altri mondi digitali come ad esempio il metaverso di Decentraland

Per giocare con i CryptoKitties su desktop il team del progetto consiglia, per una migliore prestazione, di utilizzare come browser Chrome o Firefox. Nel frattempo è in via di sviluppo un’app mobile per tenere i gattini NFT sempre con te! Per giocare inoltre è necessario un digital wallet e ETH, la crypto di Ethereum che serve a coprire i costi per sfamare e crescere i gattini. Dove acquistare i CryptoKitties? È possibile comprare questi NFT nel marketplace del progetto (raggiungibile dal sito web) in forma di vendita diretta o con offerte, oppure nei marketplace NFT più utilizzati come OpenSea. Il prezzo dei CryptoKitties parte dai 0,003 ETH, fino ad arrivare a migliaia di dollari. 

Da Ethereum a Flow, la blockchain per gli NFT 

Si può dire che dal lancio nel 2017 ne abbiano fatta di strada, ma i CryptoKitties hanno avuto successo fin da subito. I CryptoKitties sono stati lanciati nel 2017 dalla società Axiom Zen, una realtà dedicata alla promozione di progetti su nuove tecnologie come appunto la blockchain. Il team di Axiom Zen, di cui faceva parte anche Layne Lafrance, ha presentato gli NFT all’ETH Waterloo, un hackathon di Ethereum, ovvero un evento per programmatori riuniti per sviluppare nuovi progetti o ottenere finanziamenti. I primi NFT dei CryptoKitties con la collezione Gen0 composta da 50.000 NFT, vennero presto rilasciati su Ethereum. La reazione del pubblico fu subito positiva, tanto che le transazioni per comprare e giocare con i gattini aumentarono così tanto da congestionare la rete di Ethereum, portando le gas fee alle stelle. 

Al loro apice nel 2017, i CryptoKitties attirarono più di 14.000 utenti attivi al giorno e resero popolare la tecnologia di Ethereum in tutto il mondo. In altre parole, i CryptoKitties hanno contribuito a rendere Ethereum il punto di riferimento per le collezioni digitali e il gaming. La collezione tuttavia evidenziò anche alcune debolezze di Ethereum, e di conseguenza l’esigenza di una blockchain altamente scalabile e adatta a ospitare giochi e intrattenimento. Dal team di Axiom nel 2018 vennero fondati i Dapper Labs “The NFT Company” per costruire Flow, una blockchain con queste caratteristiche. A partire dal 2021, i CryptoKitties hanno cominciato un passaggio graduale da Ethereum a Flow. Questo cambiamento legato ai motivi di espansione della collezione e del gioco, è stato concepito per migliorare il progetto dal punto di vista estetico e tecnico (implementando ad esempio le animazioni) e per rendere più semplice l’esperienza degli utenti, anche quelli meno abituati a trattare con gli strumenti della blockchain. Flow viene utilizzata principalmente nel campo dei giochi e dei social network, e in generale per tutte quelle esperienze che coinvolgono moltissimi utenti simultaneamente su blockchain. Flow ha l’intenzione di gestire community che crescono a vista d’occhio come quelle del Web3 e rendere usabile la blockchain per le persone, e “non solo a esperti del settore e early adopter”. Su Flow sono costruiti altri popolari progetti NFT tra cui NBA Top Shot

La storia dei CryptoKitties è la storia dell’evoluzione della blockchain

I CryptoKitties insomma hanno aperto un’esigenza, quella della scalabilità della blockchain, a cui ora il settore lavora ininterrottamente da anni. L’incidente dei CryptoKitties che ha mandato in tilt Ethereum, ha portato una serie di soluzioni innovative per superare le sfide di scalabilità di Ethereum, così come i Layer 2 che oggi sono dei pilastri essenziali per l’usabilità delle reti. Inoltre i Dapper Labs creando uno dei primi giochi su blockchain ha portato innumerevoli nuovi utenti alla tecnologia, dimostrando tutto il potenziale della blockchain nei settori dell’arte digitale e il gaming. In poche parole CryptoKitties è un pioniere dei giochi NFT e il suo successo ha spinto l’ecosistema blockchain a progredire sia in termini di tecnologia che di adozione.

La tecnologia alla base dei CryptoKitties

Ogni CryptoKitties è un token ERC-721 ovvero lo standard dei token non fungibili. Ogni CryptoKitties è unico e indivisibile e la sua proprietà è tracciata grazie agli smart contract. Lo smart contract Core CryptoKitties tiene traccia di tutti i trasferimenti degli NFT e di tutti quelli nuovi creati grazie all’allevamento, così come degli attributi e dei geni che rendono diversi gli NFT tra loro. Tutte le azioni del gioco come l’allevamento, il nutrimento, la vendita sono transazioni eseguite da smart contract sulla blockchain e per questo richiedono una commissione. Dal momento che sono NFT, anche se un giorno i Dapper Labs dovessero fallire o la piattaforma dei CryptoKitties eliminata, i gattini digitali continueranno a esistere grazie alla blockchain, e così il loro valore. 

Attributi e genetica dei CryptoKitties

Se ci sono oltre 2 milioni di NFT dei CryptoKitties come si fa a stabilire il più raro? Da cosa è determinato il loro valore? I CryptoKitties, a differenza dei CryptoPunks, ad esempio, non sono una collezione limitata. Esiste un sistema complesso di attributi, chiamati “Cattributes”, e di combinazioni genetiche che ha ispirato anche la costituzione dei mostriciattoli di Axie Infinity, il videogioco DeFi. Per iniziare i CryptoKitties sono divisi in 4 tipologie: Normali, Fancy, Edizioni Speciali e Esclusivi. Già questi indicano una scala crescente di rarità perché sono disponibili in quantità diverse. 

Ogni CryptoKitties a sua volta ha un nome e 12 attributi come la forma e il colore degli occhi, il tipo di pelliccia, il tipo di bocca, che rispecchiano il suo codice genetico. Ogni attributo è costituito da un blocco di 4 geni, uno primario che è quello che si manifesta nel gattino e 3 latenti. Ad esempio se il colore della pelliccia ha come gene primario (P) il verde smeraldo, come geni nascosti può avere il rosa salmone (H1), il colore orangesoda (H2) e ancora orangesoda come terzo gene nascosto (H3). Mentre il gene primario è visibile nell’NFT, quelli secondari si trasmettono ai figli dei CryptoKitties secondo diverse percentuali, ad esempio i geni primari del gatto padre si trasmettono nel 37,5% dei casi, quelli H1 nel 9,4%, quelli H2 nel 2,3% e quelli H3 nello 0,8%. Tutti i gattini possono fare sia il ruolo del padre che della madre, molto moderno da parte dei CryptoKitties! Esiste un tool che mostra ipotetici cuccioli e la loro rarità basandosi sull’accoppiata dei genitori. Non sempre però i CryptoKitties nascono sulla base delle percentuali, può succedere che i geni mutino creando gattini davvero unici e inaspettati! Dal 2018 sono state inserite le Mewtation Gems e i Family Jewels, dei badge per tracciare e certificare la discendenza e il pedigree degli NFT.

Qual è l’NFT dei CryptoKitties più raro?

Un primo modo per valutare la rarità dei CryptoKitties è dunque la tipologia e la sua genetica, i cattributes hanno infatti diversi gradi di rarità. Ci sono tuttavia altre caratteristiche che non dipendono da questi aspetti, ma influiscono ugualmente sul valore degli NFT:

  1. Gen0 dei CryptoKitties: i primi NFT in 50.000 copie sono i più rari e preziosi in assoluto. Al momento non sono tutti in circolazione, circa 12.000 sono ancora di proprietà del team in attesa di essere rilasciati in occasioni speciali;
  2. “Cooldown” ovvero il tempo di riposo tra un cucciolo e un altro. Ogni Kitties ha un cooldown che dipende dalla sua generazione, ad esempio quelli della Gen0 devono aspettare 1 minuto per fare un nuovo cucciolo, quelli della 26° generazione in poi, oltre 1 settimana;
  3. Numero ID: i gatti NFT sono numerati sulla base dell’ordine di nascita, quindi i numeri più bassi sono i CryptoKitties più antichi che sono venduti a prezzi più alti dai collezionisti;
  4. Errori: a volte i CryptoKitties appena nati hanno errori di grafica, dal momento che le mutazioni sono difficili da creare sono più rare e particolarmente difficili da trovare;
  5. Gattini di razza pura: sono pochissimi gli esemplari che nel blocco degli attributi hanno lo stessi gene ripetuto 4 volte.

Entra nell’Olimpo degli NFT di Solana con la collezione DeGods!

Tutto su DeGods, i più famosi NFT su Solana

Conosci i DeGods? Gli NFT più famosi e amati dell’ecosistema di Solana, semidei dall’antichità con un tocco underground

Il 2022 ha segnato il successo di molte collezioni NFT, tra le più famose dell’anno potrebbero benissimo rientrare anche i DeGods NFT. Questi NFT che sono stati lanciati ad Ottobre 2021 sulla blockchain di Solana sono stati “dormienti” per svariati mesi. Con l’arrivo del 2022 la collezione è letteralmente esplosa, il floor price di DeGods NFT è passato da circa 20 SOL a Febbraio 2022 a circa 300 SOL ad Aprile 2022. La vendita record della collezione NFT è avvenuta ad inizio Settembre 2022, quando il DeGods numero 270 è stato venduto per 7033 SOL, ovvero circa 221.000 dollari. Dove si possono acquistare i DeGods NFT? Gli NFT si possono acquistare su OpenSea, su Magic Eden e altri marketplace NFT che supportano la rete Solana. I volumi totali generati dalla collezione superano il milione di SOL ed il prezzo medio di acquisto è di circa 17.000$. Scopri tutto sui DeGods, gli NFT più famosi su Solana!

Cosa sono i DeGods NFT?

DeGods è una collezione composta da 9.465 PFP NFT, il termine PFP (profile picture) indica NFT nati per essere utilizzati come immagini profilo sui social network o sulle piattaforme Web3. A livello estetico i DeGods sono statue di personaggi semidei disegnati in uno stile che ricorda le sculture classiche. Anche se il vestiario dei personaggi dell’Olimpo di Solana dà quel tocco underground ai DeGods, gli accessori rimandano all’antichità: puoi trovare copricapi di faraoni o toghe di epoca romana.

La collezione di NFT PFP più famosa è sicuramente quella del Bored Apes Yacht Club. Proprio le Bored Apes vengono tirate in ballo ironicamente dal team di Dust Lab, start up che si è occupata di creare la collezione NFT dei DeGods e che ne segue lo sviluppo, all’interno del sito web. “We f*cked up and made original art instead of a Bored Ape Yacht Club derivative” tradotto: “Siamo impazziti e abbiamo creato delle opere originali invece di copiare il Bored Ape Yacht Club”.  La citazione sottolinea con sarcasmo la poca fantasia e creatività dei progetti NFT che hanno cercato di inserirsi nel mercato copiando la collezione più famosa del Web3. I DeGods hanno subito voluto chiarire la volontà di differenziarsi da queste “brutte copie”. 

Il lancio dei DeGods è stato particolarmente difficile. Alcuni utenti, tramite l’utilizzo di bot sono riusciti a comprare alcuni tra i 10.000 NFT in modo molto veloce impedendo gli acquisti agli utenti interessati. In seguito a questo avvenimento e ad alcuni errori del team di sviluppo, la collezione ha faticato inizialmente a decollare. Il team ha poi deciso di distruggere gli NFT acquistati tramite l’utilizzo dei bot, il che spiega come mai ora le opere d’arte digitale siano solamente 9.465 invece che 10.000, come era previsto.

La storia dei DeGods

La collezione NFT dei DeGods è stata annunciata su Twitter a Settembre 2021. Il minting dei DeGods è avvenuto l’8 Ottobre 2021 ad un prezzo di 3 SOL per ogni token non fungibile. Dopo il momento di incertezza vissuto agli inizi, i DeGods hanno iniziato a guadagnare popolarità. Questo anche grazie al coinvolgimento , dei famosi influencer del panorama NFT tra cui i co-fondatori di Solana, Anatoly Yakovenko e Raj Gokal, e il famoso rapper Ice Cube

In seguito al crescere della risonanza mediatica della collezione anche altre celebrità si sono appassionate DeGods NFT. L’ex cestista Shaquille O’Neal ha acquistato un pezzo raro della collezione per 250 SOL, che al momento dell’acquisto valevano circa 28.000 dollari. A Settembre 2022 la start up Dust Lab che ha creato la collezione NFT dei DeGods e il suo fondatore Franky hanno creato una nuova collezione di NFT chiamata y00ts. Gli y00ts sono stati gli NFT di Solana con i volumi di acquisto e vendita più alti dal 9 Settembre 2022, il giorno in cui sono stati lanciati. La collezione y00ts al lancio si poteva acquistare solo con il token DUST, la crypto dei DeGods.

DeadGods, i DeGods provenienti dall’oltretomba e il token DUST

Il team di Dust Lab ha lavorato duramente per portare al successo la collezione dei DeGods sviluppando un ecosistema attorno alle PFP e al token DUST i. Il token DUST viene dato come ricompensa a coloro che decidono di bloccare i loro NFT tramite lo staking. Lo staking dei DeGods serve solamente agli utenti per guadagnare ricompense nel token DUST e non influisce sui token non fungibili, come accade in collezioni come i Moonbirds. Le ricompense sono di 10 DUST per ogni giorno in cui un NFT resta bloccato. Quando è in staking un NFT non può essere venduto. 

Dopo qualche tempo dal lancio i possessori dei DeGods NFT hanno potuto “trasformare” i loro semidei in una versione zombie, tramite la pozione magica denominata StarDust. Una boccetta di StarDust costa agli utenti circa 1.000 DUST. Una volta eseguita la trasformazione l’NFT genera ricompense in DUST doppie una volta messo in staking. Attenzione però una volta trasformato un DeGod in un DeadGod non è più possibile tornare indietro! La trasformazione infatti non è reversibile e implica la distruzione dell’NFT originale.
Un’altra trovata molto interessante pensata dal team di DeGods è la cosiddetta DeMap,  niente meno che una reale mappa del planisfero in cui puoi vedere dove si trovano i possessori della collezione NFT più famosa su Solana (o almeno quelli che hanno deciso di condividere la loro pozione con la community). DeMap oltre a mostrare la distribuzione geografica dei possessori dei DeGods, servirà in futuro ad organizzare eventi esclusivi per la community. DeMap evidenzia tutto il successo della collezione, ad oggi infatti i DeGods sono presenti in tutti i continenti. E tu fai parte della community DeGods italiana? DeMap mostra che nel nostro paese ci sono ben 14 holder di DeGods e una whale che ne possiede più di 20!

Al lavoro per la CBDC europea, la BCE coinvolge anche Amazon

Euro digitale: la BCE al lavoro con Amazon per la CBDC

Euro digitale in arrivo? La Banca Centrale Europea sta collaborando con cinque società tech per lo studio della sua CBDC

Con un comunicato del 16 Settembre 2022, la Banca Centrale Europea ha annunciato la collaborazione con cinque società tech per testare e sviluppare un’eventuale Central Bank Digital Currency. Le CBDC sono monete digitali che si distinguono dalle criptovalute perché sono emesse da banche centrali e quindi non sono decentralizzate, come ad esempio Bitcoin. Per la BCE il principale vantaggio dell’euro digitale sarebbe la facilità e l’accessibilità, dal momento che basterebbe una semplice connessione internet per usufruire dei servizi bancari relativi alla CBDC. L’Unione Europea nel 2021 ha promosso una fase investigativa per lo sviluppo di una CBDC, fase che doveva durare due anni. Entro metà del 2023 infatti la BCE emetterà il suo verdetto: euro digitale sì o no? 

Le aziende selezionate per sviluppare prototipi e casi d’uso per la CBDC

Prima di prendere una decisione sull’euro digitale, la BCE ha coinvolto cinque aziende per realizzare dei prototipi e casi d’uso in cui potrebbe essere utilizzata la CBDC. Per scegliere queste aziende, ad Aprile 2022 è stato presentato un bando al quale si sono candidate 54 società interessate a lavorare all’euro digitale. Il 16 Settembre sono state comunicate le aziende selezionate, ognuna con un’area di pertinenza: 

  1. CaixaBank: pagamenti online peer-to-peer;
  2. Worldline: pagamenti offline peer-to-peer;
  3. EPI: pagamenti presso i punti vendita disposti dal pagatore;
  4. Nexi: pagamenti presso il punto vendita disposti dal beneficiario;
  5. Amazon: pagamenti e-commerce.

La BCE è quindi al lavoro con Amazon e Co. per sviluppare la sua CBDC. È il momento dell’operazione prototipo! Queste aziende tech sono chiamate a sviluppare, lato front-end, delle interfacce di servizi per l’euro digitale. Lo scopo è quello di testare transazioni con l’euro digitale, sistemi di pagamento peer-to-peer, in e-commerce ma anche nei punti vendita. Il lavoro sui prototipi durerà fino al primo trimestre del 2023, per poi essere presentato in un report.

Perché la BCE è interessata all’euro digitale?

Per la BCE l’euro digitale potrebbe essere un’integrazione funzionale al denaro contante. In che senso? L’euro digitale non è previsto come una sostituzione dell’euro come lo conosciamo e utilizziamo, ma come una scelta in più disponibile per i pagamenti: “potrebbe favorire l’innovazione finanziaria e migliorare l’efficienza complessiva del sistema dei pagamenti”. La CBDC sarebbe una moneta elettronica emessa dalla BCE e dalle banche centrali nazionali, accessibile a tutti i cittadini e alle imprese. Secondo la BCE l’euro digitale può avere successo solo se utilizzato dai cittadini europei nella vita quotidiana, deve quindi aggiungere valore ed essere realmente utile. I test in corso stanno verificando proprio questi aspetti. La BCE continua a sondare il terreno mentre la Casa Bianca sembra più decisa a lanciare il suo dollaro digitale!

The Merge visto dagli artisti NFT, fan art da Beeple a Vanity Blocks

The Merge: gli NFT dedicati a Ethereum 2.0

Beeple e altri artisti digitali celebrano The Merge, scopri gli NFT nati in onore dell’aggiornamento di Ethereum!

The Merge è finalmente stato attivato e il mondo Web3 ha deciso di celebrarlo. Non potevano mancare opere d’arte digitale e NFT dedicati a Ethereum 2.0! L’attivazione di The Merge è ufficialmente avvenuta Giovedì 15 Settembre alle 06:42:42 UTC, attivato a partire dal blocco numero 15537393. L’aggiornamento ha sancito il definitivo passaggio di Ethereum all’algoritmo di consenso Proof-Of-Stake. Data l’importanza dell’avvenimento, in molti si sono chiesti come celebrare The Merge in modo indelebile sulla blockchain. Insomma, The Merge con i suoi simboli e le sue mascotte è diventato oggetto di NFT! 

I blocchi della blockchain di Ethereum diventano NFT

L’ultimo blocco della blockchain Proof-of-Work e il primo blocco della blockchain Proof-of-Stake di Ethereum sono diventati entrambi un NFT. Le blockchain sono registri immutabili di informazioni raggruppate in blocchi, i quali solitamente contengono un numero diverso di transazioni. I blocchi della blockchain di Bitcoin per esempio contengono circa 2000 transazioni, quelle di Ethereum meno, di solito dalle 300 alle 500.

Il brand NFT emergente Vanity Blocks ha creato l’NFT dell’ultimo blocco della Blockchain Proof of Work di Ethereum.

Il progetto VanityBlocks è nato per consentire agli utenti di riempire un blocco della blockchain di Ethereum con un sola transazione, per trasformarlo in NFT. Il blocco NFT diventa di proprietà di chi ha processato la transazione. Quanto è costato trasformare l’ultimo blocco della blockchain Proof-of-Work di Ethereum in un NFT? 30.5 ETH, circa 45.000 dollari. Ora l’NFT può essere acquistato sul marketplace OpenSea. L’offerta attuale è di 20 ETH, circa 27.000$. All’interno di questo NFT il team di Vanity Blocks ha deciso di scrivere una citazione dello scrittore statunitense Terence McKenna: “Prendete un impegno e la natura risponderà a quell’impegno rimuovendo gli ostacoli impossibili. Sogna il sogno impossibile e il mondo non ti schiaccerà, ma ti solleverà. Questo è il trucco”. Probabilmente un pensiero per sottolineare l’impegno e l’enorme lavoro di innovazione che ha dato vita a The Merge! 

Non solo l’ultimo blocco della blockchain Proof-of-Work di Ethereum è diventato un NFT ma anche il primo della blockchain Proof-of-Stake. Un utente è riuscito a effettuare una transazione sul primo blocco Proof-of-Stake pagando ben 36.8 Ethereum in gas fee, ovvero le commissioni che ogni utente paga per processare le transazioni su una blockchain. Le gas fee generalmente non sono così costose, in questa occasione la cifra si è alzata perché la blockchain era particolarmente congestionata, in altre parole molto attiva. L’NFT in questione rappresenta una pagina nera intitolata “The Transition” in cui sono presenti alcune informazioni come il chain ID, il numero di blocco, il timestamp, ovvero tutte informazioni e dati relativi alla transazione stessa, e sulla parte destra della pagina il disegno di un panda.

Il panda è diventato l’animale simbolo di The Merge sui social network. Anche il motore di ricerca Google, all’interno del widget per il countdown di The Merge ha inserito due orsetti, uno bianco e uno nero che corrono l’uno verso l’altro con l’obiettivo di diventare un panda una volta avvenuto l’aggioramento. Il panda è diventato un animale molto usato per raccontare The Merge in seguito all’usanza di rappresentare la “fusione” tramite le gestualità del cartone giapponese Dragon Ball Z. Invece che Goku e Vegeta in tutti i meme che rappresentavano The Merge a fondersi erano due orsi, uno bianco e uno nero, che avrebbero poi dato vita al panda. La particolarità dell’NFT del primo blocco del Proof-of-Stake è sicuramente il numero di blocco, il 15537394 quello con cui è stato attivato The Merge!

Le opere d’arte digitale di Beeple in onore di The Merge

Tutti i più influenti individui e progetti all’interno del Web3 hanno reso omaggio a The Merge. Oltre ai cosiddetti “addetti ai lavori”, sviluppatori e founder dei principali progetti crypto, anche gli artisti digitali si sono espressi per celebrare questo importante evento. Tra le varie opere d’arte prodotte spiccano sicuramente quelle di Beeple, dei primi e più influenti artisti in ambito NFT. Beeple, da ormai più di 10 anni, crea almeno un’opera d’arte al giorno. Nel 2020 ha deciso di trasformare le sue opere d’arte in NFT. La collezione che contiene le prime 5000 opere, chiamata Everydays è stata venduta a Febbraio 2021 per 69,4 milioni di dollari. Le opere d’arte digitale inerenti a The Merge create da Beeple fino ad oggi sono due. Una, intitolata “THE MERGE” e raffigura un’enorme riproduzione del simbolo di Ethereum in costruzione. L’NFT del logo di Ethereum è costruito in un materiale simile al diamante di colore viola. Il simbolo si trova all’interno di una specie laboratorio futuristico circondato da due braccia meccaniche che sembrano in procinto di ultimarlo. Questa opera d’arte rappresenta probabilmente l’ultimazione del processo di “fusione” e il cambiamento di algoritmo di consenso.

L’altra opera d’arte digitale invece si chiama “PROOF OF STAKE”, e raffigura un panda cyborg di grande dimensioni che si muove minaccioso all’interno di una miniera popolata da pietre che ricordano il simbolo di Ethereum. Le due opere mantengono le caratteristiche classiche degli NFT di Beeple, sono quindi entrambe ambientate in un universo distopico e psichedelico e restituiscono a chi le guarda emozioni contrastanti.

Young Platform supporta l’airdrop di Ethereum Proof-of-Work (ETHW)

Modalità di airdrop ETHW su Young Platform

Young Platform supporta l’airdrop di ETHW: quando verrà erogato? Chi ne ha diritto? 

Dopo l’attivazione dell’aggiornamento The Merge di Ethereum, un gruppo di miner ha effettuato un hard fork creando una nuova blockchain su cui continuare l’attività di mining. Questa blockchain alternativa, chiamata Ethereum Proof-of-Work, ha un suo nuovo token, ETHW, che viene distribuito tramite airdrop a tutti coloro che possedevano Ether prima di The Merge. 

Quando verrà erogato l’airdrop di ETHW?

Esclusi ritardi del Custody Provider a cui si affida Young Platform, il quale sta effettuando dei controlli e monitorando la blockchain nata con l’hard fork, prevediamo di erogare i token ETHW nell’arco dei prossimi 15 giorni, durante i quali seguirà l’annuncio di una data, non appena sarà certa. L’airdrop verrà effettuato in rapporto 1:1, questo significa che per ogni ETH posseduto prima dell’attivazione di The Merge, verrà rilasciato un ETHW. 

Al momento non è previsto il listing del token ETHW, il team di Young Platform sta comunque valutando l’eventualità. Un eventuale listing verrà comunicato con preavviso!

Chi può partecipare all’airdrop? 

La distribuzione del token ETHW viene calcolata sulla base dello snapshot effettuato il 15 Settembre 2022 06:42 UTC, il momento in cui è stato attivato l’aggiornamento The Merge. 

Per verificare se hai diritto all’airdrop di ETHW su Young Platform fai riferimento a questi tre diversi casi, se il 15 Settembre 2022 06:42 UTC:

1. Avevi ETH nel tuo Portafoglio

Allora riceverai gli ETHW che ti spettano direttamente nel tuo Portafoglio.

2. Avevi attivo l’Earning Wallet per i tuoi ETH 

Se non hai disattivato la funzionalità Earning Wallet per i tuoi ETH entro il 15 Settembre 2022 06:42 UTC, il tuo diritto a ricevere l’airdrop di ETHW dipende dal risultato delle analisi che l’Earning Wallet Provider di Young Platform sta effettuando sulla nuova chain nata dal fork. Solo se la blockchain Ethereum Proof-of-Work verrà supportata da Copper (il loro Custody Provider) entro 30 giorni a partire dall’hard fork e se, allo stesso tempo, la nuova blockchain soddisferà almeno due dei tre requisiti successivamente spiegati, allora potrai ricevere ETHW in proporzione ai tuoi Ether in Earning. 

I tre requisiti, di cui due devono essere rispettati dalla blockchain Ethereum Proof-of-Work, sono:

  1. La media dell’hash power del mining del nuovo token ETHW al 30° giorno successivo all’hard fork (calcolata come media su 30 giorni) è almeno il 5% dell’hash power del mining di ETH nel giorno precedente all’hard fork, calcolato come media dei 3 giorni precedenti all’hard fork;
  2. La media della capitalizzazione di mercato di ETHW (definita come valore totale di tutti i nuovi token) al 30° giorno successivo all’hard fork (calcolata come media su 30 giorni), è almeno il 5% della media della capitalizzazione di mercato di ETH calcolata su 30 giorni;
  3. La media in 24h del volume di mercato di ETHW del 30° giorno successivo all’hard fork (calcolata come media su 30 giorni), corrisponde almeno all’1% della media in 24h del volume di mercato di ETH calcolata come media su 30 giorni.

La soddisfazione dei requisiti e il conseguente diritto a ricevere all’airdrop, verrà tempestivamente comunicato secondo le tempistiche richieste per le analisi (indicativamente tra un mese).

3. Hai disattivato la funzionalità Earning Wallet prima del 15 Settembre 2022 

Se hai disattivato la funzionalità Earning Wallet per i tuoi ETH prima del 15 Settembre 2022 06:42 UTC, ma i tuoi ETH non risultavano ancora trasferiti dall’Earning Wallet al Portafoglio, hai comunque diritto all’airdrop. Rientri dunque nel caso 1 “Avevi ETH nel tuo portafoglio”. 

La Casa Bianca ha finalmente un piano per regolamentare crypto e DeFi

Criptovalute: il piano degli Stati Uniti tra regolamentazione e CBDC

Il governo degli Stati Uniti ha pubblicato il “primo quadro completo per lo sviluppo responsabile dei beni digitali”. Quali leggi dobbiamo aspettarci? È in arrivo il dollaro digitale?

Gli Stati Uniti hanno fatto un altro passo in avanti per la regolamentazione delle criptovalute: il 16 Settembre 2022 sul sito della Casa Bianca è stato pubblicato un documento intitolato “La Casa Bianca rilascia il primo quadro completo per lo sviluppo responsabile dei beni digitali. Si tratta di un report riassuntivo delle indagini sul settore crypto svolte da nove agenzie federali negli scorsi sei mesi e che serviranno ad attuare un piano legislativo. Il lavoro è il risultato dell’ordine esecutivo del Presidente Joe Biden pubblicato il 9 Marzo di quest’anno, che chiedeva alle agenzie federali di tracciare delle direttive per la regolamentazione del settore basandosi su sei aree di intervento come la protezione dei consumatori, la promozione della stabilità finanziaria, l’inclusione finanziaria. 

Negli ultimi sei mesi, le agenzie di tutto il governo, dal Dipartimento del Tesoro a quello della Giustizia, hanno lavorato insieme per sviluppare linee guida e raccomandazioni politiche relative a questi temi. Vediamo i punti salienti del documento!

Di cosa parla il documento della Casa Bianca?

Il documento redatto dalle agenzie federali si divide in 7 sezioni. Dai loro titoli si può già intuire il contenuto presentato dalla Casa Bianca, una serie di azioni che presto si concretizzeranno in leggi e indicazioni: 

  1. Proteggere i consumatori, gli investitori e le imprese;
  2. Promuovere l’accesso a servizi finanziari sicuri e convenienti; 
  3. Favorire la stabilità finanziaria;
  4. Promuovere l’innovazione responsabile;
  5. Rafforzare la nostra leadership finanziaria globale e la nostra competitività; 
  6. Combattere la finanza illecita;
  7. Valutare una valuta digitale della Banca Centrale degli Stati Uniti (CBDC).

Quali leggi sulle crypto sono indispensabili?

Il documento inizia da un dato significativo: il 16% degli americani adulti ha acquistato asset digitali. Questo dato si accompagna a una presa di posizione, gli asset digitali sono definiti dal governo statunitense “potenziali opportunità per rafforzare la leadership degli Stati Uniti nel sistema finanziario globale”, così come nel campo dell’innovazione tecnologica. I report delle agenzie federali promuovono in maniera esplicita la ricerca e lo sviluppo del settore della crittografia di nuova generazione, della programmabilità delle transazioni, della sicurezza informatica e delle protezioni della privacy. Il documento esprime grande fiducia nelle criptovalute come risorsa, ma allo stesso tempo chiede misure per contrastare i rischi legati agli asset digitali.

I principali rischi individuati dalle agenzie federali sono la volatilità e il pericolo di truffe: “le vere e proprie frodi, le truffe e i furti nei mercati degli asset digitali sono in aumento: secondo le statistiche dell’FBI, nel 2021 le perdite monetarie segnalate per le truffe di asset digitali sono aumentate di quasi il 600% rispetto all’anno precedente.” In questo contesto si fa riferimento anche alla mancata regolamentazione crypto che ha portato ingenti perdite per i consumatori in seguito al crollo dell’ecosistema di Terra (LUNA). Alla volatilità e al pericolo di truffe, si aggiungono anche i rischi legati al possibile riciclaggio di denaro e all’uso dei fondi per attività illecite. Tutto questo, secondo il documento della Casa Bianca, deve essere monitorato per garantire un uso in sicurezza degli asset digitali. In poche parole servono leggi che promuovano l’innovazione e allo stesso tempo contengano i rischi

In questo senso sono state avanzate proposte come l’incarico alla Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) di “perseguire in modo aggressivo le indagini e le azioni esecutive contro le pratiche illegali nel settore degli asset digitali”. O ancora, l’invito alla Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) a raddoppiare gli sforzi per monitorare i reclami dei consumatori e per far rispettare le pratiche sleali, ingannevoli o abusive. Insieme a una serie di iniziative per l’educazione e l’alfabetizzazione finanziaria, per sensibilizzare i cittadini all’utilizzo delle criptovalute e a imparare a individuare pratiche fraudolente. 

Gli Stati Uniti stanno preparando un piano per essere pronti ad ogni evenienza, il documento pubblicato il 16 Settembre presenta tutti i temi che poi la legislazione andrà ad approfondire. 

L’economia digitale è una risorsa per tutti 

Un aspetto interessante emerso nel documento della Casa Bianca è la consapevolezza che l’economia digitale è una vera opportunità per gli americani: “oggi la finanza tradizionale lascia indietro troppe persone. Circa 7 milioni di americani non hanno un conto in banca. Altri 24 milioni si affidano a costosi servizi non bancari, come l’incasso di assegni e vaglia, per le necessità quotidiane. E per coloro che utilizzano le banche, pagare con le infrastrutture finanziarie tradizionali può essere costoso e lento, soprattutto per i pagamenti transfrontalieri”. Per incoraggiare la diffusione dei servizi digitali, gli Stati Uniti prevedono di sviluppare sistemi di pagamento istantanei e network per gli asset digitali utilizzabili, inclusivi, equi e accessibili a tutti

La CBDC degli Stati uniti: work in progress!

Il report presenta anche una sezione intitolata “Esplorare una valuta digitale della Banca centrale statunitense (CBDC)”. Gli Stati Uniti stanno dunque valutando una forma digitale del dollaro americano che “ha il potenziale per offrire vantaggi significativi”. In che senso? Una Central Bank Digital Currency “potrebbe consentire un sistema di pagamento più efficiente, fornire una base per ulteriori innovazioni tecnologiche, facilitare transazioni transfrontaliere più veloci ed essere sostenibile dal punto di vista ambientale. Potrebbe promuovere l’inclusione finanziaria e l’equità, consentendo l’accesso a un ampio numero di consumatori.” Il progetto per la CBDC pare avviato anche se le agenzie federali ritengono opportuno svolgere ulteriori ricerche e considerazioni, soprattutto sul livello della tecnologia. 

Le critiche al report dell’amministrazione Biden 

Tutto ciò ha suscitato critiche e obiezioni da alcuni esponenti del settore crypto e politici all’opposizione che hanno definito il documento redatto dalle agenzie federali “superato e squilibrato” e non adatto a costruire un quadro legislativo. La Blockchain Association, che si occupa di sensibilizzare e migliorare le politiche inerenti al mondo crypto, ritiene che il report manchi di “raccomandazioni sostanziali”. La direttrice esecutiva della Blockchain Association, Kristin Smith ha spiegato che i resoconti delle agenzie federali sono “un’occasione mancata per consolidare la leadership statunitense nel settore delle criptovalute“, e li ha criticati perché troppo incentrati sui rischi delle criptovalute. Sheila Warren di Crypto Council for Innovation, un’altra realtà che si occupa di promozione crypto, ha dichiarato che il report non fornisce chiare linee guida politiche. Sulla stessa onda è la critica di Patrick McHenry, membro repubblicano Comitato per i servizi finanziari della Camera, secondo il quale il documento è troppo vago: “con regole chiare, questa tecnologia innovativa [criptovalute] può rivoluzionare i nostri mercati finanziari, modernizzare l’infrastruttura del nostro sistema di pagamenti e offrire nuove opportunità ai consumatori”. Per quanto riguarda il progetto della CBDC statunitense McHenry ha spiegato che “I repubblicani hanno sempre affermato che i benefici di un potenziale CBDC statunitense devono essere superiori ai rischi: questi rapporti non riescono a dimostrarlo”. 

Un punto di riferimento per la regolamentazione internazionale delle crypto?

Il documento della Casa Bianca e il quadro normativo che ne seguirà potrebbero essere l’ispirazione e la guida per tanti altri paesi. Questo è di certo lo scopo di Biden. Nel testo si può leggere che gli Stati Uniti intendono esplicitamente essere un esempio per la regolamentazione degli asset digitali: “Le agenzie statunitensi sfrutteranno le posizioni degli Stati Uniti nelle organizzazioni internazionali per comunicare i valori statunitensi relativi agli asset digitali. Le agenzie statunitensi continueranno e amplieranno il loro ruolo di leadership nel lavoro sugli asset digitali presso le organizzazioni internazionali e gli organismi di definizione degli standard, come il G7, il G20, l’OCSE, l’FSB, la Financial Action Task Force (FATF) e l’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione.” Il tutto cercando di trasmettere i valori statunitensi della privacy, dei mercati liberi, della stabilità finanziaria, la protezione dei consumatori, la sostenibilità ambientale. 

NFT: la collezione dedicata a David Bowie presto disponibile su OpenSea

NFT: la collezione dedicata a David Bowie su OpenSea

L’icona del pop viene celebrata con una collezione di NFT: scopri l’omaggio di nove artisti del Web3 a David Bowie! 

David Bowie, l’artista senza tempo che negli anni ‘80 ha contribuito a definire il genere pop, sbarca su OpenSea con la collezione “Bowie on the Blockchain”. 

Il progetto prevede il lancio di una serie di NFT interamente dedicata al Duca Bianco. Gli NFT, in esteso Non-Fungible Token, sono prodotti digitali la cui unicità e valore sono garantiti grazie alla blockchain. Il trend degli NFT, che ha preso piede a partire dal 2021, spesso coinvolge artisti tradizionali, come cantanti, performer e pittori, aprendo le porte a nuovi orizzonti di arte digitale. 

Continua a leggere questo articolo per scoprire i dettagli sulla nuova collezione di NFT dedicata a David Bowie! 

Bowie on the Blockchain: i dettagli della collezione

Il progetto “Bowie on the Blockchain” è stato ideato dalla David Bowie Estate, associazione che si occupa di gestire il patrimonio artistico ereditato dal Duca Bianco. L’iniziativa nasce grazie alla collaborazione con OpenSea, uno dei più importanti marketplace su cui acquistare NFT, e con il progetto We Love the Arts, fondato da Andrew Keller, artist manager e fondatore dell’azienda We Few Group operante nel settore della consulenza artistica, ed il regista Joaquin Acrich. We Love the Arts è interamente dedicato alle opere digitali del Web3.

I ricavi dell’iniziativa saranno devoluti alla vedova Bowie, Iman Abdulmajid, e alla sua associazione CARE, organizzazione umanitaria che da quasi 80 anni si impegna a contrastare la povertà e le diseguaglianze di genere in tutto il mondo. 

Gli NFT sono stati sviluppati sulla blockchain di Ethereum e sarà possibile acquistarli attraverso il marketplace di Opensea. Il lancio della collezione, inizialmente previsto per il 13 Settembre, è stato rimandato a data da destinarsi a causa della morte della Regina Elisabetta II. Questa decisione è stata criticata da molti fan di David Bowie: nel 2003 l’artista rifiutò il titolo di Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico offerto da Buckingham Palace. 

Il progetto di NFT dedicati a David Bowie ha coinvolto numerosi artisti già affermati nel mondo della crypto art. La peculiarità dell’iniziativa è all’eterogeneità delle opere digitali, create da artisti con stili molto diversi tra di loro. Gli artisti NFT che hanno contribuito al progetto sono, nello specifico, nove. FEWOCiOUS, Defaced, Glam Beckett, JAKE, Jonathan Wolfe, Lirona, Nadya Tolokonnikova of PussyRiot, Osinachi e Young & Sick

Alcuni tra questi nomi rappresentano le più importanti personalità legate al settore NFT. FEWOCiOUS, a soli 19 anni, è riuscito a guadagnare con le sue opere digitali quasi 18 milioni di dollari. Cresciuto in un ambiente familiare poco accogliente, grazie agli NFT riesce ad esprimere le proprie emozioni e a comunicare con gli altri. Lo stesso artista si è definito un grande fan di David Bowie. 

Osinachi invece, artista cresciuto in un paese fortemente interessato agli NFT come la Nigeria, si distingue per le sue opere simili a collage e dai colori sgargianti. 

Su Twitter alcuni artisti hanno deciso di condividere dei piccoli dettagli sugli NFT sviluppati: al momento, però, non è possibile visionare interamente delle opere acquistabili su OpenSea. Dovremo accontentarci delle anteprime fatte trapelare dagli artisti e attendere il lancio ufficiale della collezione. 

Uno dei primi pionieri del Web? L’interesse di David Bowie per la tecnologia

La scelta di creare una collezione di NFT per onorare David Bowie risiede soprattutto nell’interesse dell’artista verso il mondo della tecnologia e del web. Negli anni ‘90, quando internet stava iniziando a farsi strada nella quotidianità, il cantante non solo lanciò il suo sito web ufficiale, ma anche un proprio Internet Service Provider. Grazie a questo servizio, Bowie diede ai suoi fan la possibilità di navigare in rete in modo sicuro e veloce e di accedere a contenuti esclusivi sulla sua vita privata. 

Bill Zysblat, ex-manager dell’artista, in un’intervista rilasciata a Billboard, ha commentato l’iniziativa sostenendo che David Bowie sarebbe sicuramente stato uno dei primi artisti a sfruttare le potenzialità del Web3

Sebbene l’iniziativa sia finalizzata esclusivamente alla raccolta di fondi per beneficenza, la notizia del lancio della nuova collezione NFT ha fatto storcere parecchi nasi all’interno della fanbase di David Bowie. 

L’annuncio del progetto è stato pesantemente criticato da alcuni utenti su Twitter. Duncan Jones, figlio di David Bowie, ha commentato negativamente l’iniziativa, criticando l’utilizzo degli NFT come strumento di fundraising.

Sempre di più gli artisti coinvolti nel mondo degli NFT

La collezione NFT su David Bowie non è di certo la prima iniziativa crypto lanciata da personaggi di spicco nel mondo della musica o in onore a grandi personalità ormai defunte. I Non-Fungible-Token, infatti, non sono esclusivamente disegni o opere grafiche, ma possono essere anche interi brani. 

A Maggio 2022 Snoop Dogg, rapper americano e rappresentante di spicco del genere g-funk, e Steve Aoki, dj americano, hanno lanciato un album disponibile come NFT. L’ascolto dei brani è riservato esclusivamente ai possessori del token Snoop Stashbox o Aokiverse Passport NFT, token creati dagli artisti per celebrare eventi precedenti. 

Anche Madonna, “La regina del pop”, a Maggio 2022 ha deciso di lanciare una propria collezione di NFT composta da tre pezzi d’arte digitale. 

Il progetto, intitolato “Mother of Nature” e acquistabile su SuperRare, è stato creato con la cooperazione di Beeple, noto artista specializzato in NFT. Così come per la collezione di David Bowie, il ricavato della vendite delle opere è stato devoluto a tre organizzazioni benevole: The Voices of Children Foundation, The City of Joy e Black Mama’s Bail Out. 

Con “Space Oddity” nelle cuffie, non ci resta che attendere lo sbarco di David Bowie sulla blockchain. 

La nuova piattaforma di Gala Games: dopo i videogiochi decentralizziamo la musica!

Gala Crypto: NFT musicali nella nuova piattaforma Web3

Scopri la piattaforma Web3 sviluppata da Gala Games dedicata alla musica. Con NFT musicali crei le tue playlist e ottieni la crypto GALA!

Gala Games è una piattaforma crypto per lo sviluppo di giochi creata nel 2019 da Eric Schiermeyer e Michael McCarthy. Gala Games vuole offrire un ecosistema dedicato al crypto gaming in cui gli sviluppatori possano lavorare con facilità e dove gli utenti abbiano il pieno controllo (anche economico) delle risorse di gioco. Sull’applicazione crypto di Gala Games gli utenti possono scaricare videogiochi Web3 e scambiare item di gioco in versione NFT. In qualche anno la crypto Gala ha scalato la classifica, redatta dalla piattaforma di ricerca Messari.io, dei token più capitalizzati del settore del crypto gaming, occupando il quarto posto. In questa classifica ai primi tre posti troviamo rispettivamente da The Sandbox, Axie Infinity e Enjin.

Gala Games ultimamente ha ampliato i suoi orizzonti: dopo i videogiochi crypto, Gala è pronta a dire la sua anche nel campo della musica e del cinema. La sua espansione è rivolta all’intero settore dell’intrattenimento. A questo proposito sono nati Gala Music e Gala Film, continua a leggere per esplorare queste innovative dapp

Gala Games, il paradiso del crypto gaming 

Gala Games è una piattaforma dove creando e giocando a videogiochi si ottengono ricompense nella crypto Gala. Il funzionamento di Gala Games è simile a quello della nota piattaforma web per la distribuzione di contenuti digitali Steam. Su Gala però è anche possibile acquistare e vendere item, skin e oggetti sotto forma di NFT utilizzando i token di Gala Games. Questi oggetti saranno poi utilizzati dagli utenti all’interno dei crypto game disponibili su Gala. I giochi disponibili su Gala non sono e non saranno interamente sviluppati dalla piattaforma ma anche sviluppati da attori terzi.

I due titoli più attesi, ancora in fase di sviluppo, sono Mirandus e Grit . Mirandus è un fantasy RPG in cui i giocatori avranno assoluta libertà di scelta: potranno esplorare da soli le terre selvagge, tentare la fortuna contro i mostri delle foreste o unirsi a uno dei cinque monarchi che controllano il regno di Mirandus. Grit invece sarà un battle royale ambientato nel Far West sviluppato in collaborazione con il colosso del gaming Epic Games. Il videogioco è stato presentato come una sorta di fusione tra Fortnite e Red Dead Redemption. Chi vince nel videogioco? I superstiti sopravvissuti alle sparatorie a cavallo o gli inseguimenti di treni in corsa. La partnership con Epic Games ha attirato l’attenzione su Gala Games che nel frattempo fa parlare di sé per le sue proposte all’avanguardia per quanto riguarda la musica e il cinema su blockchain.

Come funziona la piattaforma crypto Gala Music

“Il Web3 è la prossima evoluzione di internet”, così si apre un post sul blog curato dalla realtà crypto Gala. Quando si parla di evoluzione di internet non si può tralasciare uno dei settori per il quale internet è più utilizzato: il settore dell’intrattenimento. E Gala non si tira indietro! Con questo obiettivo il team di Gala Games sta lavorando ad altre due piattaforme crypto: Gala Music e Gala Film. Come funzionano? Gala Music è una piattaforma Web3 dove la musica può essere noleggiata, condivisa e ascoltata. La piattaforma crypto Gala Music Gala Music si basa su quello che viene definito Music Node, ovvero un vero e proprio nodo per creare una rete di musica condivisa. “Nodo” è un termine molto utilizzato nel mondo crypto e indica i dispositivi che si connettono all’interfaccia di una blockchain e che contengono tutte le transazioni che sono state registrate su quella rete. Più in generale con “nodo” si può intendere un partecipante a un network, in questo caso si parla di dispositivi connessi alla rete di Gala Music, che non contengono transazioni ma contengono NFT musicali. In poche battute, i Music Node di Gala Music contengono musica registrata su blockchain. Puoi pensarli come a una sorta di jukebox a cui tutti possono accedere. 

Quando decidi di usare Gala Music apri un tuo Music Node, da personalizzare acquistando gli NFT musicali dallo store. Gli utenti otterranno il token di Gala Music in proporzione alle riproduzioni che genera il loro nodo. Se non vuoi acquistare il tuo nodo personale, puoi acquistare gli NFT e noleggiarli agli operatori dei Music Node in cambio di una parte delle ricompense generate.

Le ricompense nel token GALA oltre ad essere distribuite ai proprietari degli NFT musicali e ai proprietari dei nodi, vengono rilasciate anche all’artista che ha creato il brano.

I Music Node sono di due tipologie, ci sono i Player Node, il cui meccanismo abbiamo appena descritto, e i Fan Node, dedicati ad artisti specifici grazie ai quali si potranno ottenere una serie di vantaggi come NFT esclusivi. Tra gli artisti presenti sulla piattaforma ci sono alcuni nomi altisonanti, come il gruppo rock dei Kings of Leon e la crew rap Mount Westmore composta da Snoop Dog, Ice Cube,Too Short e E-40. Il primo drop composto da 25.000 Player Node è avvenuto a Febbraio 2022, e il costo per ogni nodo era di circa 1.200 dollari.

Il funzionamento di Gala Film è simile a quello di Gala Music. Al posto dei Music Node, troverai  i Film Node. I primi nodi di Gala Film sono ancora disponibili all’acquisto, al prezzo di 106.000 Gala, circa 5.000 €.

Gala e il Web3: potere agli artisti e ai content creator!

Il sistema concepito da Gala, per le due piattaforme crypto, Gala Music e Gala Film, non solo ricompensa i proprietari di NFT e gli operatori dei Nodi ma distribuisce la maggior parte delle ricompense nel token GALA direttamente agli artisti. Parola d’ordine: creator economy!

I due sistemi, rispettivamente rinominati  watch-to-earn e listen-to-earn, hanno l’obiettivo di superare l’attuale modello economico per i content creator e gli artisti. Le piattaforme di streaming del Web2 non sembrano più adatte a ricompensare chi crea contenuti. Il Web3 è qui per questo: puoi monetizzare tutto quello che crei e produci online! Internet sarà nelle mani di chi crea effettivamente il suo valore, il tutto grazie alla decentralizzazione permessa dalla blockchain. 

Con Gala Music e Gala Film saranno coinvolti anche i giovani talenti, grazie a queste piattaforme gli artisti emergenti saranno facilitati ad entrare in contatto con nuovi fan in modo più semplice.