Do Kwon è latitante? Che fine ha fatto il fondatore di Terra (LUNA)?

Do Kwon: che fine ha fatto il fondatore di Terra (LUNA)?

Do Kwon sostiene che le accuse contro di lui non sono valide e che la crypto LUNA non è mai stata una truffa ma solo un fallimento

AGGIORNAMENTO 23 Marzo 2023: Do Kwon è stato arrestato nel Montenegro. Qui le ultime notizie.

In seguito al crollo della blockchain Terra, della sua crypto LUNA e della stablecoin algoritmica UST, Do Kwon il fondatore dell’intero ecosistema è stato accusato dal governo della Corea del Sud per aver violato la legge sui mercati finanziari (Capital Markets Act della Financial Services Commission). A questo proposito è stato emanato un mandato d’arresto internazionale e al momento la posizione di Do Kwon rimane sconosciuta. Che fine ha fatto il fondatore di Terra dopo queste accuse? Kwon lamentandosi della disinformazione e dell’eccessiva politicizzazione del caso, il 18 Ottobre 2022 ha rilasciato alla giornalista crypto Laura Shin, un’intervista in cui racconta la sua difesa contro le accuse e spiega le sue ragioni. 

Cosa è successo dopo il crollo di LUNA: accuse e mandati d’arresto

Dopo che Terraform Labs e Do Kwon sono stati accusati di aver violato la legge sui mercati finanziari della Corea del Sud, a Settembre 2022 la procura del distretto meridionale di Seoul ha ottenuto un mandato di arresto per Kwon, che da dopo il crollo di LUNA e UST viveva Singapore. Pochi giorni dopo, la polizia di Singapore ha dichiarato che l’imprenditore crypto non si trovava più nella città-stato e da allora la sua posizione non è più stata rintracciabile. Proprio per questo è stata diffusa la notizia che Do Kwon fosse latitante. Successivamente Kwon ha ricevuto anche un “red notice” dall’Interpol ovvero un mandato d’arresto internazionale che chiede alle forze dell’ordine locali di individuare e fermare in maniera provvisoria una persona e renderla disponibile all’autorità giudiziaria che ha richiesto in origine l’arresto. 

La difesa di Do Kwon sostiene che la legge sui mercati finanziari può essere applicata solo ai titoli (security) e LUNA in quanto criptovaluta non è legalmente un titolo. L’accusa quindi sarebbe infondata, perché Kwon e la sua azienda non avrebbero fatto nulla di illegale. Un portavoce di Terraform Labs ha spiegato al Wall Street Journal, come i procuratori sudcoreani avrebbero ampliato la definizione di “titolo” in risposta alle pressioni dell’opinione pubblica sul fallimento di UST e LUNA, che nel frattempo è stata ribattezzata “LUNA Classic“: “crediamo, come la maggior parte degli operatori del settore, che LUNA Classic non sia, e non sia mai stata, un titolo, nonostante i cambiamenti di interpretazione che i funzionari finanziari coreani potrebbero aver adottato di recente”.

Che fine ha fatto Do Kwon, il fondatore di Terra? 

Per riassumere, dopo le accuse e i vari mandati d’arresto, Do Kwon: 

  1. Sostiene che le accuse contro di lui avanzate dalla Corea del Sud non siano valide dal momento che nel paese non esiste una vera e propria regolamentazione crypto;
  2. Non ha risposto al mandato d’arresto dell’Interpol perché dice di non averlo mai ricevuto di persona;
  3. Conferma di non essere latitante;
  4. Ribadisce che non ha architettato nessuna truffa e che LUNA e UST sono state un esperimento di mercato fallito; 
  5. Si è preso tutta la responsabilità della faccenda e si scusa con gli holder e i sostenitori del progetto. 

Vediamo questi punti nello specifico. 

Dov’è Do Kwon?

Do Kwon in questa situazione delicata il 18 Ottobre ha rilasciato inaspettatamente un’intervista con lo scopo di fare chiarezza sugli eventi e contestare alcune false informazioni. Si tratta della seconda volta in cui Do Kwon si è esposto pubblicamente dopo il collasso da oltre 40 miliardi di dollari. L’intervistatrice è Laura Shin, giornalista crypto che cura il podcast Unchained e di recente ha pubblicato il libro The Cryptopians, da cui dovrebbe essere tratta una serie tv dai produttori Playground Entertainment.

L’intervista può essere suddivisa in due parti, la prima si concentra sugli avvenimenti politici e giudiziari in cui è coinvolto il fondatore di Terra, mentre la seconda sugli aspetti tecnici del crollo di UST. 

Durante l’intervista Kwon ha ribadito la questione dei “titoli”, suggerendo che le accuse della Financial Services Commission della Corea del Sud non siano lecite e nemmeno di loro competenza. Secondo il punto di vista di Kwon il caso della crypto LUNA è solo un pretesto per regolamentare il mercato sfruttando un momento di crisi, del resto, ha fatto notare, tra i governi di tutto il mondo non c’è chiarezza sulla questione: le crypto sono titoli?

Alla domanda di Shin sul perché non avesse risposto al mandato di arresto, Kwon ha spiegato di non aver mai visto personalmente questo documento e che la notizia del suo mandato d’arresto gli è arrivata solo tramite media, e con notizie contraddittorie. Sulla questione “latitanza” Kwon ha ripetuto ciò che aveva già espresso con un tweet ovvero che non si sta nascondendo ma che non vuole rivelare la sua posizione per questioni di sicurezza. Già da Maggio 2022 infatti Do Kwon ha ricevuto “visite” e tentativi di effrazione sia al suo domicilio di Singapore che quello a Seul da parte di persone amareggiate dal crollo di Terra, così la sua posizione rimane un mistero anche per proteggere la sua famiglia e i suoi collaboratori. Per questo Kwon non ha confermato né negato di essere a Singapore in questo momento, pur assicurando di non essere un latitante e di non star facendo sforzi per scappare. Kwon tra le altre cose non è preoccupato per aver perso il passaporto di Singapore.

Do Kwon ha smentito anche la notizia secondo cui alcuni suoi fondi sarebbero stati bloccati (67 milioni di dollari), sostenendo che i report non sono veritieri. 

Do Kwon spiega le cause del fallimento di UST

Shin ha condotto il discorso sui motivi del fallimento della stablecoin algoritmica UST, chiedendo se l’algoritmo fosse in effetti insufficiente a mantenere l’ancoraggio al dollaro. Do Kwon ha risposto che l’algoritmo fosse perfettamente funzionante e che nel progettare UST, la Luna Foundation Guard non aveva mai assunto il ruolo di “market maker” per difendere il peg della stablecoin ma che il suo intervento è stato necessario solo in alcune occasioni. Ad un certo punto infatti sono state usate le riserve di Bitcoin per colmare la volatilità di UST. Kwon ha precisato che gli acquisti di Bitcoin (e di Avalanche) precendenti al crollo avevano il solo scopo di rendere UST sostenuta da tutte le grandi e promettenti criptovalute. 

Per Kwon la stablecoin algoritmica non è fallita a causa dell’algoritmo ma perché il sistema economico che la sosteneva non era sufficientemente robusto. 

Tra il 7 e l’8 Maggio 2022 quando UST ha cominciato piano piano a perdere l’ancoraggio, Kwon non pensava fosse un grosso problema perché la stablecoin si sviluppa attraverso dei cicli e il tempo avrebbe risolto il problema. Nei giorni successivi è stato deciso di utilizzare i fondi della LFG per comprare UST (buy-back) ma nel frattempo il prezzo di LUNA scendeva drasticamente perché le persone hanno cominciato a vendere in preda al panico. 

Kwon ha spiegato che al momento la distribuzione dei token LUNA 2.0 non sta procedendo come previsto perché la LFG non è in grado di disporre dei suoi asset digitali a causa del processo in atto. Non ha idea di quando la situazione si possa sbloccare, Kwon ci tiene a sottolineare che non si tratta di un “rimborso”. Il progetto di Terra non è mai stato come un negozio che forniva beni in cambio di denaro e all’eventualità pronto a rimborsare se non dovesse funzionare. Shin ha chiesto se i fondi personali di Kwon potrebbero aiutare a compensare le perdite e lui ha risposto che non sarebbero abbastanza per fare la differenza. 

I propositi e i rimpianti del fondatore di Terra

Do Kwon, esortato dalla sua intervistatrice, ha colto l’occasione per presentare le sue scuse alle persone che hanno perso denaro credendo in LUNA affermando che non è per niente facile convivere con questa responsabilità. Tuttavia Kwon precisa che la crypto LUNA non è mai stata una truffa ma solo un esperimento di mercato andato male, che lui è stato il primo a credere nel progetto e che ha sempre cercato di costruire nei valori della trasparenza e dell’integrità. Insomma fallimento non significa scam. Secondo Kwon è doveroso fornire una corretta rappresentazione dei fatti per mettere sotto la luce giusta chi continua a lavorare nell’ecosistema Terra (lui comunque nega di essere ancora coinvolto ancora nel progetto). 

Do Kwon ha concluso l’intervista dicendo che attualmente la sua vita è in una fase di riflessione e che avrà bisogno di un paio di anni per elaborare con umiltà e interiorizzare ciò che è successo: Terra, LUNA e UST “non sono mai state faccende di denaro, fama, successo”. Kwon continua a credere nel bisogno di una stablecoin algoritmica e decentralizzata e ha ancora voglia di contribuire essendo molto giovane. Qualche rimpianto? Kwon avrebbe voluto dedicarsi di più allo sviluppo tecnologico di Terra nelle fasi di espansione piuttosto che alla parte di relazioni pubbliche. Inoltre avrebbe voluto costruire un dialogo con le persone sui social invece di sembrare un po’ arrogante. 

Parafrasando Kwon ha detto “credo che la cosa più difficile della situazione attuale sia dover fare i conti con una perdita astronomica. È difficile da esprimere a parole, ma l’entità dei danni finanziari, emotivi ed economici che si sono verificati non è facile da sopportare”.

La storia di Ruja Ignatova e OneCoin, la crypto truffa da 4 miliardi di dollari 

OneCoin: tutta la storia della truffa crypto di Ruja Ignatova

Tutta la storia di OneCoin, la truffa crypto architettata da Ruja Ignatova. Come è riuscita la “Crypto Queen” a ingannare 3 milioni di persone?

OneCoin è una delle truffe crypto più grandi della storia architettata dalla ricercata n°1 al mondo, Ruja Ignatova. Si trattava di una criptovaluta fittizia sponsorizzata come progetto su blockchain pur non essendolo. Un vero e proprio schema piramidale che ha truffato per miliardi di dollari 3 milioni di persone nel giro di tre anni. Ma come funzionava questa truffa? Perché si è diffusa così profondamente? Scoprilo nel nuovo episodio di Young Pills!

Ruja Ignatova, la persona più ricercata al mondo

Come è nata una delle crypto truffe più grandi della storia? Dalla mente di Ruja Ignatova, una donna bulgara che attualmente è una delle persone più ricercate al mondo. Di Ruja Ignatova, che all’epoca di OneCoin, è stata battezzata “Crypto Queen”, si hanno poche informazioni verificate. Ignatova infatti si è costruita un’immagine pubblica di successo e prestigio ma poco di quello che appariva era reale. Ciò che sappiamo di certo è che è nata a Sofia nel 1980 e nel 2005 ha conseguito un Dottorato in Diritto Privato Europeo all’Università di Costanza. Sul suo conto girano leggende e fonti inattendibili come una finta copertina di Forbes con la sua fotografia. 

Come è nata e in cosa consisteva la truffa di OneCoin?

Nel 2014 sfruttando la frenesia e l’interesse nel mercato crypto, la “Crypto Queen” ha fondato il progetto OneCoin presentandolo come la criptovaluta che avrebbe superato Bitcoin. In realtà non aveva nessun valore intrinseco perché non era una criptovaluta reale e non è mai stata legata a blockchain. Come funzionava la truffa nel concreto? In sostanza Ruja Ignatova proponeva in vendita dei pacchetti di corsi per imparare tutto sul mercato crypto (per un costo compreso tra i 100 e i 118.000 Euro) e di acquistare la presunta crypto OneCoin, il cui prezzo sarebbe esploso. Dal momento che si trattava di uno schema piramidale,  cercava di attrarre più investitori possibili con la promessa di guadagni sempre più grandi una volta reclutate altre persone. Alla fine dei conti, chi restava ammaliato dalla “Crypto Queen” e decideva di partecipare a OneCoin non aveva niente in mano. Mentre Ignatova ha sottratto una cifra compresa tra i 4 e i 15 miliardi di dollari

Perché la truffa crypto di Ignatova ha avuto successo?

La truffa crypto di Ruja Ignatova ha preso piede principalmente grazie al carisma della sua persona. Durante le sue conferenze la truffatrice prometteva guadagni incredibili attraverso OneCoin, guadagni a “rischio contenuto” e che avrebbero concesso la possibilità di “lasciare il proprio lavoro”. Queste promesse venivano alimentate dallo stile di vita lussuoso (e fittizio) che Ignatova ostentava

Come è stata scoperta la truffa e che fine ha fatto OneCoin

Già nel 2015 la Commissione di Supervisione Finanziaria della Bulgaria aveva messo in guardia contro i rischi di OneCoin, e nel 2016 le autorità finanziarie del Regno Unito l’avevano definita un’attività a “forte rischio”. Tuttavia è solo nel 2017 che la truffa è stata scoperta e sono stati rilasciati diciotto mandati d’arresto contro Ruja Ignatova che nel frattempo è sparita nel nulla. L’FBI, ha messo una ricompensa di 100.000 dollari per chi decidesse di offrire informazioni che possano portare al suo arresto. La “Crypto Queen” attualmente è l’unica donna nella lista dei 10 criminali più ricercati al mondo. Che fine ha fatto OneCoin? Non essendo una criptovaluta reale, una volta che Ignatova è sparita dalla circolazione, non valeva più nulla. La storia di OneCoin, la truffa crypto di Ruja Ignatova non ha ancora un finale.

L’ultima notizia che si ha della “Crypto Queen” risale a Gennaio 2023 quando il suo nome è apparso in occasione della vendita di un appartamento a Londra per conto di una società a suo nome. Nel caso in cui dovesse essere venduto, Ruja Ignatova dovrà presentarsi alle autorità. Questa è la prima prova dal 2017 che la truffatrice sia ancora viva. Nel frattempo il co-fondatore di OneCoin, Karl Sebastion Greenwood si è dichiarato colpevole delle accuse di frode telematica e riciclaggio di denaro.

Al momento non è ancora stata fatta giustizia, cosa succederà quando Ruja Ignatova non sarà più a piede libero?

Polkadot: nuove parachain a bordo, siamo all’asta n°30!

Title: Aste parachain Polkadot: 4 nuovi progetti a Ottobre 2022

Quali sono gli ultimi progetti che hanno vinto l’asta per le parachain di Polkadot? Sono 4 e saranno attivi nella Relay Chain da Ottobre 2022. Scopri di cosa si occupano! 

A quasi un anno dal lancio delle prime aste per le parachain su Polkadot, l’ecosistema Dotsama (Polkadot + Kusama) sta vivendo l’apice del suo sviluppo tecnologico. Secondo i dati di GitHub, nel mese di Settembre 2022 hanno lavorato all’infrastruttura di Polkadot più di 500 programmatori al giorno. Gli sviluppatori di Polkadot, insieme a quelli di Ethereum e Cosmos, sono i più attivi del settore. A fine Settembre il team di Polkadot ha rilasciato la roadmap aggiornata che presenta le funzionalità in arrivo, tra cui il lancio dei paratherad ovvero di quelle blockchain che pagano l’utilizzo della Relay Chain di Polkadot, senza parteciapre alle aste. In totale sono state già effettuate 30 aste e le parachain attive su Polkadot sono 27 (quelle su Kusama 41). Vediamo i 4 progetti che hanno vinto le aste per le parachain di Polkadot tra fine Agosto e inizio Ottobre 2022. 

Cosa sono le aste per le parachain su Polkadot?

Le aste per le parachain su Polkadot sono delle “vendite” di slot sulla Relay Chain. Polkadot è un ecosistema multichain che offre la sua infrastruttura per costruire delle blockchain con casi d’uso specifici, i progetti che vincono uno degli slot possono sviluppare la propria idea di blockchain usando il network principale per il meccanismo di consenso e la sicurezza. Diventando a tutti gli effetti parachain. Queste sono aste  “a candela”, ovvero aste che terminano in un momento casuale durante un arco temporale di circa una settimana, allo scadere dell’asta vince il progetto che ha raccolto più DOT, la coin di Polkadot. Per partecipare alle aste, i vari progetti infatti fanno offerte bloccando DOT (bonding) raccolti internamente al progetto o attraverso crowdloan tra la community. Gli slot su Polkadot durano un massimo di 2 anni (96 settimane), dopo la fine del periodo i DOT in bonding vengono svincolati e sono di nuovo disponibili per il progetto che li aveva inizialmente bloccati.  

1. Aventus Network

Aventus Network ha vinto la 26° asta per le parachain di Polkadot raccogliendo 200.000 DOT (circa 1,2 milioni di dollari). Si tratta di una blockchain fondata nel 2016 con lo scopo di rendere accessibili servizi decentralizzati su Polkadot e Ethereum alle aziende che vogliono inserirli nelle loro offerte per i clienti. Aventus Network propone quindi lo sviluppo di NFT, videogiochi, programmi di fidelizzazione, biglietti per eventi, gestione di supply chain. Uno dei progetti che utilizzano già Aventus Network per gestire la sua tokenomics e le transazioni su blockchain, è FruitLabs, il social network per i gamer. Su FruitLabs i gamer ottengono delle ricompense nel token PIP quando condividono i loro gameplay. 

2. Watr

A vincere la 27° asta per le parachain di Polkadot è stata Watr, una blockchain che vuole proporre un metodo per commercializzare una “nuova classe di ethical commodities”. Per definizione una “commodity” è una materia prima ad esempio il petrolio, il carbone, lo zucchero. Watr nasce per rendere il commercio delle materie prime etico e tracciato tramite blockchain. I servizi che vuole offrire questa nuova parachain sono la tokenizzazione di asset non digitali (real world) e gestione delle filiere di produzione. Quello di Watr è un progetto ancora agli inizi, il whitepaper è in lavorazione proprio in questi giorni così come la tokenomics del loro token WATR. Il lancio della mainnet è previsto per Gennaio 2023. Per vincere il suo slot, Watr ha raccolto all’asta 125.224 DOT (778.893$).

3. OAK Network

OAK Network, dove OAK sta per On-chain Autonomous Kernel, è la parachain vincitrice della 28° asta con 149.998 DOT in bonding (932.990$). Il settore di riferimento di OAK Network è la DeFi, nello specifico il progetto vuole costruire degli strumenti per pagamenti e trading automatizzato “event driven”: “una delle grandi opportunità della blockchain è il concetto di “denaro programmabile”. La possibilità per gli imprenditori di creare, scambiare e utilizzare beni digitali a livello globale avrà probabilmente lo stesso impatto di quando le persone sono state in grado di creare e consumare informazioni a livello globale attraverso il web”. Secondo il team di OAK questa opportunità non è adeguatamente sfruttata perché “oggi la maggior parte delle transazioni su blockchain sono semplici eventi una tantum”, quello a cui ambisce OAK è realizzare un hub DeFi per abilitare transazioni di acquisto e vendita a determinati prezzi o eventi così come operazioni ricorrenti. In poche parole, si parla di realizzare strumenti per il trading automatizzato. OAK Network prima di proporsi come parachain su Polkadot ha testato la sua chain con il progetto Turing Network, una parachain su Kusama

4. Bitgreen

Il quarto nuovo progetto che sarà operativo su Polkadot a partire da Ottobre è Bitgreen. Già a partire dal suo nome, si può intuire la spiccata vocazione ambientale di questa parachain. Bitgreen vuole proporsi a ONG e progetti Web3 per sostenere importanti iniziative di sostenibilità su temi come l’energia rinnovabile, la conservazione delle foreste e lo sviluppo e sostegno delle comunità locali. Ad esempio Bitgreen permette di creare e commerciare dei crediti carbone. 

Insieme a Sequester, un altro progetto che vuole fornire strumenti per minimizzare l’impatto ambientale dell’ecosositema Dotsama, Bitgreen ha proposto di trasformare le micro-fee delle parachain in crediti carbonio. Questa iniziativa ha lo scopo non solo di rendere l’ecosistema di Polkadot neutrale ma anche positivo dal punto di vista dell’impronta ambientale

Le offerte per l’asta per le parachain di Polkadot n°30 sono attive dal 18 Ottobre (17:53 UTC) per cinque giorni approssimativamente. Il progetto vincente vincerà uno slot sulla Relay Chain utilizzabile dal 20 Novembre 2022 al 25 Settembre 2024.

Il dilemma del marketplace NFT Magic Eden: avvantaggiare i collezionisti o gli artisti?

Magic Eden: nel marketplace NFT su Solana non si pagano le royalty

Il marketplace NFT su Solana ha preso un’importante decisione: non si pagano più le royalty agli artisti. Cosa ne pensano le community Web3?

Lunedì 17 Ottobre, il marketplace NFT Magic Eden, nato sulla blockchain di Solana, ha implementato un aggiornamento grazie al quale non sarà più obbligatorio pagare le royalty ai creatori di NFT. Questo aggiornamento è stato attuato per rispondere a un’esigenza specifica: analizzando il mercato NFT si può notare che i collezionisti e i trader preferiscono acquistare token non fungibili senza royalty (e quindi NFT a un prezzo minore). Le royalty tuttavia sono essenziali per finanziare gli artisti e il loro lavoro, per questo la scelta di Magic Eden potrebbe sembrare in contrasto con gli ideali del Web3. 

Le royalty sono espresse in percentuale e oscillano solitamente dal 2.5% fino a massimo il 15% del prezzo dell’NFT. Per esempio la famosa collezione NFT delle Bored Ape Yacht Club applica una creator fee del 2.5% mentre gli anime-NFT Azuki una tassa del 5%. La decisione di Magic Eden ha generato molte polemiche all’interno del mondo Web3, in particolare su Twitter. Quali conseguenze avrà nel settore la scelta di Magic Eden, il marketplace NFT su Solana, di togliere le royalty per gli artisti NFT? 

Perché dovrei pagare le royalty agli artisti NFT?

Le cosiddette creator fee non saranno eliminate completamente dal marketplace NFT su Solana ed Ethereum, Magic Eden, ma saranno gli utenti che intendono acquistare un NFT a scegliere se pagarle o meno. Da Lunedì 17 Ottobre 2022, quando un utente procede ad un acquisto, può decidere se pagare totalmente (full), solo in parte (half) o se non pagare per niente (none) le royalty. 

Ma perché qualcuno dovrebbe scegliere di pagare tutte le royalty di una collezione NFT anche se non è obbligato a farlo? Il pagamento delle royalty garantirà agli utenti che acquistano l’NFT la possibilità di accedere ai benefit che i progetti NFT mettono a disposizione dei cosiddetti holder. I vari vantaggi  che l’utente può acquisire attraverso il pagamento della totalità delle royalty possono essere, ad esempio, l’accesso ad uno più canali Discord privati, la possibilità di mettere in staking gli NFT per ricevere in cambio ricompense, o la partecipazione alla governance delle collezioni che consente agli utenti di votare proposte all’interno delle DAO. Pagare le royalty inoltre è un modo per supportare direttamente gli artisti che, nell’ottica della creator economy, con gli NFT hanno l’opportunità di monetizzare le loro opere in maniera più vantaggiosa rispetto agli strumenti offerti dall’internet off chain. 

Perché Magic Eden ha scelto di non far pagare le royalty

Magic Eden, all’interno del comunicato ufficiale rilasciato, Sabato 15 Ottobre 2022, ha dichiarato di essere consapevole dell’impatto che la decisione avrà sui creator e sugli artisti digitali. Le polemiche sorte in relazione alla scelta di Magic Eden di non far pagare le royalty per gli artisti NFT, hanno sottolineato l’opinabilità della decisione, che avvantaggia i trader rispetto ai creatori. Secondo tantissimi utenti, che si sono espressi in particolar modo su Twitter, le royalty contribuiscono a dare valore ai progetti e permettono ai team di sviluppo di continuare a lavorare e a investire in features indispensabili al fine di realizzare gli step delle roadmap. Ma perché Magic Eden ha scelto di proseguire in questa direzione? Come anticipato, il motivo principale è la volontà del marketplace di adattarsi alle dinamiche di mercato. 

Il grafico presente in questo tweet mostra la tendenza degli utenti a preferire i marketplace o le collezioni su cui è possibile non pagare le royalty ai creatori. Questo modello, detto optional creator royalties è utilizzato dalle collezioni NFT di Dust Lab, i DeGods e gli y00ts e dai CryptoPunks e da alcuni marketplace NFT come X2Y2 e SolanArt. Magic Eden, il marketplace NFT su Solana ed Ethereum all’interno del post in cui ha annunciato l’iniziativa ha cercato di rassicurare i creatori. Ha descritto infatti la modifica come un qualcosa di temporaneo, volto più che altro a conservare le quote di mercato acquisite nell’ultimo periodo, in attesa di una soluzione che metta d’accordo sia i trader che gli artisti NFT. 

L’iniziativa di redenzione di Magic Eden

Magic Eden, a pochi giorni dall’annuncio, sta cercando di escogitare alcune “contromisure” per tutelare i creator. 

Il marketplace ha istituito il Creator Monetization Hackathon, un evento al quale partecipano sia gli sviluppatori che i creator. L’evento, come si può facilmente intuire dal nome, ha l’obiettivo di trovare soluzioni sostenibili per risolvere il problema della monetizzazione dei creator e quindi trovare modelli di business alternativi che consentano agli artisti di guadagnare dalle proprie collezioni. Il montepremi per gli sviluppatori e i creatori che riusciranno nell’impresa è di 1 milione di dollari. Vedremo se Magic Eden riuscirà a ripristinare lo status quo che vigeva prima della decisione di non far pagare le royalty, consentendo ai creatori di continuare a guadagnare dalle vendite dei propri prodotti o se si uniformerà alle esigenze di mercato per sopravvivere.

Il Metaverso è vuoto? La polemica sugli utenti (pochi) di Decentraland

Metaverso crypto: quante persone lo usano? Decentraland vs The Sandbox

Quante persone usano il Metaverso crypto? DappRadar rivela dei dati che fanno scalpore, ma poi ritratta e collabora con Decentraland per resoconti più accurati 

Decentraland nei giorni passati è stato oggetto di critiche relative al numero di utenti che entrano nel Metaverso crypto ogni giorno. DappRadar, l’aggregatore di dati per dapp e collezioni NFT, ha rivelato dei dati poco rincuoranti che hanno scatenato speculazioni sull’effettivo utilizzo dei mondi virtuali. Decentraland e The Sandbox hanno risposto alle polemiche presentando un punto di vista diverso: le persone che usano il Metaverso crypto sono molte più! E DappRadar sta collaborando con il Metaverso per aggiornare i suoi report. 

La polemica: “il Metaverso è vuoto”

Tutto è iniziato Venerdì 7 Ottobre, giorno in cui, secondo i dati di DappRadar, gli utenti attivi nel metaverso crypto di Decentraland (MANA) sarebbero stati solo 38. Un numero davvero basso considerato che l’intero ecosistema vale 1,3 miliardi di dollari! L’opinione pubblica si è scaldata molto per questo dato e, chiedendosi quante persone usano davvero il Metaverso, ha subito sentenziato che “i mondi virtuali sono vuoti”. Ciò che ha colpito maggiormente è lo stacco tra i pochissimi utenti che entrano nel Metaverso e gli ingenti capitali che girano intorno a queste realtà Web3. In effetti gli attacchi non sono stati rivolti solo a Decentraland ma anche a The Sandbox che nello stesso arco temporale, sempre secondo DappRadar, contava 522 utenti attivi. Un numero maggiore ma comunque non entusiasmante. Tra Decentraland e The Sandbox la battaglia tra chi ha più utenti sembrerebbe essere vinta dal secondo: il picco di utenti attivi giornalieri di Decentraland è stato 675, quello di The Sandbox 4.503 (sempre secondo DappRadar). Decentraland dopo che la polemica sugli utenti del Metaverso è esplosa, ha pubblicato un post sul suo blog spiegando che i dati di DappRadar erano incompleti. Ma quindi quante persone usano veramente il Metaverso crypto? Vediamo la risposta di Decentraland!

Decentraland e The Sandbox: quanti utenti entrano nel Metaverso?

Il malinteso che ha scatenato questa polemica sta nel concetto di “utenti attivi”. A quanto pare per DappRadar e Decentraland gli “utenti attivi” sono due cose diverse. Nel caso di DappRadar, un utente attivo è chi compie una transazione su blockchain, ma per Decentraland è molto di più. Come si può leggere nel post di risposta che il Metaverso ha rilasciato l’11 Ottobre, “Decentraland è un mondo sociale virtuale in cui i visitatori vengono per esplorare, incontrare amici, partecipare a eventi e molto altro. Queste visite non comportano necessariamente alcun tipo di transazione e, in effetti, se un utente entra come ospite, può non offrire dati di portafoglio collegati che possano essere tracciati da soggetti esterni. Per questo motivo la Decentraland Foundation definisce un “utente attivo” come colui che entra in Decentraland e si allontana dal punto iniziale in cui è entrato”. Per essere calcolato un utente non deve necessariamente fare una transazione su blockchain, Decentraland insomma calcola anche tutte le azioni off-chain. Sulla base di questa precisazione, Decentraland ha dichiarato che le persone che usano il suo metaverso sono in media 8.000 al giorno

Il metaverso di The Sandbox invece si è difeso con un tweet che presenta una panoramica della partecipazione durante il suo ultimo evento (ancora in corso), Alpha 3. Nello specifico durante questa “stagione” gli utenti giornalieri sono stati 39.000, quelli mensili 201.000, con 113.000 procedure di verifica dell’identità completate e 1,6 milioni di ore di gioco. Nel frattempo però SAND, il token di The Sandbox, ha sofferto della negatività delle polemiche e il suo prezzo è sceso notevolmente. 

DappRadar ritratta e collabora con Decentraland per dati più precisi

Dopo aver presentato la sua risposta alla domanda “quante persone usano il Metaverso crypto”, Decentraland si è messa in contatto con DappRadar per lavorare insieme e tracciare al meglio i dati relativi al metaverso, per un resoconto più accurato. Il primo miglioramento sta nel numero di smart contract di Decentraland tracciati da DappRadar: da 13, ora ne analizzerà oltre 3.000. Inoltre DappRadar si è messo a disposizione per includere anche le “meta-transazioni” nel monitoraggio, ovvero tutte quelle azioni che non passano su blockchain ma contribuiscono a mantenere attivi i mondi virtuali. Del resto l’intento di DappRadar non è mai stato quello di sollevare polemiche, con un post sul suo blog del 12 Ottobre, il team ha spiegato che nonostante tenga traccia del numero di portafogli unici attivi, del numero di transazioni e del volume di tali transazioni tra le diverse realtà crypto, “questi dati non hanno sempre lo stesso significato per ogni dapp”. Nel caso dei Metaversi i dati on-chain non esauriscono il quadro completo. 

Shiba Eternity, il nuovo gioco di carte di Shiba Inu

Shiba Inu video game: guida al gioco Shiba Eternity

Da pochi giorni è uscito Shiba Eternity, un gioco di carte in versione mobile. Ecco la guida del videogame della crypto Shiba Inu!

Giovedì 6 Ottobre 2022 è stato lanciato il gioco mobile della crypto Shiba Inu: Shiba Eternity. Shiba Eternity è un gioco di carte collezionabili free-to-play. Il gioco non è un play-to-earn, non consente infatti agli utenti di guadagnare ricompense in criptovalute giocando. Shiba Eternity si classifica come “videogioco crypto” perché si possono acquistare pacchetti di carte per migliorare il proprio mazzo, con la  crypto di Shiba Inu, SHIB.

Il videogame di Shiba Inu, durante la prima settimana di vita, ha riscosso grande successo, e non solo tra gli appassionati di crypto. Shiba Eternity è schizzato in cima alle classifiche dei giochi di carte sul Google Play Store e sull’App Store di Apple. Leggi la guida del videogioco di Shiba Inu: Shiba Eternity, per diventare un maestro del combattimento nello Shiba Dogjo.

Diventa un guerriero della ShibArmy di Shiba Eternity

L’universo popolato dagli Shiba, lo Shibarium, non è mai stato pacifico. Lunghe e catastrofiche guerre sono state combattute nel corso dei secoli. Ryoshi, l’insegnante samurai, che riprende il nome dall’anonimo creatore della crypto Shiba Inu, ci prende per mano durante le fasi iniziali del gioco. Ryoshi ci tiene ad essere chiaro fin da subito: se vuoi essere coinvolto nell’universo Shiba devi saper combattere! Il modo in cui la ShibArmy, l’esercito ufficiale degli Shiba, si prepara al combattimento? Attraverso Shiba Eternity, il gioco perfetto per migliorare le proprie arti belliche, all’interno dello Shiba Dogjo. Per combattere all’interno dello Shiba Dogjo utilizzerai gli Shiboshi. Gli Shiboshi sono personaggi con le sembianze di cagnolini di razza Shiba Inu e sono i veri protagonisti del videogame. Potrai collezionare vari Shiboshi all’interno di Shiba Eternity, ognuno dotato di caratteristiche, abilità e strategie differenti.

Shiba Eternity: come iniziare a giocare al videogame di Shiba Inu 

Appena si accede al gioco ci si trova subito obbligati a sfidare il maestro Ryoshi che però ci promette, in tono rassicurante, di non aver intenzione di impegnarsi al massimo data la nostra inesperienza all’interno del Dogjo. Il primo combattimento è una sorta di tutorial, necessario ad apprendere le dinamiche principali del gioco, vengono spiegate le regole e le funzionalità del gioco di Shiba Inu. Ogni giocatore è provvisto di un mazzo di carte digitali, dal quale si pesca automaticamente una carta all’inizio di ogni turno. L’obiettivo delle battaglie è sconfiggere il tuo avversario azzerando i punti vita del suo Shiboshi, attraverso l’utilizzo delle carte da gioco in tuo possesso. Le carte di cui è composto il mazzo, in totale 30, possono essere di vario genere, ma attenzione! Ogni carta che giochi ha un punteggio calcolato in barks, in italiano “latrati”. Se il numero è superiore ai barks che possiedi per quel turno non la potrai giocare. Dopo ogni turno che viene vinto, al tuo Shiboshi viene consegnato un consegnato un barks, fino ad un massimo di 10. Le carte più comuni sono i cosiddetti “combattenti”, che possiedono, come nei più classici giochi di questo tipo, solamente punti attacco e punti vita

Oltre ai combattenti ci sono svariati altri tipi di carte nel Dogjo, come i guardiani, che obbligano il tuo avversario ad attaccare per primo e servono per proteggere gli altri tuoi combattenti e il tuo Shiboshi. O le carte stealth, le quali non possono essere attaccate fino a quando non le utilizzi per sferrare un ulteriore attacco, e le magie, che servono a lanciare incantesimi che indeboliscono il tuo avversario o che migliorano i tuoi combattenti. Le carte all’interno di Shiba Eternity, il videogame di Shiba Inu, ad oggi, sono più di 500 e aumenteranno man mano con l’uscita di nuove espansioni. Come nella maggior parte dei giochi di carte da collezione, le carte sono suddivise secondo quattro diverse rarità: comuni, rare, epiche e leggendarie.

Crea il tuo primo mazzo di carte e inizia l’avventura su Shiba Eternity

Una volta sconfitto Ryoshi, nel combattimento di prova, entrerai in contatto con il “PURE FOMO”, il procedimento che darà vita al tuo primo Shiboshi. Questo processo assegnerà in modo casuale, una serie di tratti al tuo Shiboshi, i tratti in totale sono 87 e attraverso il miscuglio di questi ultimi potranno nascere 10.000 Shiboshi unici. La somma di questi tratti determinerà il potere speciale che il tuo Shiboshi potrà utilizzare nei combattimenti, il bark power. I bark power sono in totale 21 e ognuno avvantaggia il tuo Shiboshi e svantaggia quello dell’avversario in tanti modi diversi. Per esempio il potere “Frostfire Blast” provoca due danni ad un nemico e immobilizza quelli adiacenti per il turno successivo, il bark power “Deal With It” ti consente di pescare una carta e obbliga il tuo avversario a scartarne una.

All’interno di Shiba Eternity, il videogioco ufficiale della crypto Shiba Inu, oltre ai bark power ci sono anche i passive power, che possono essere attivati solo in alcuni momenti della partita.

Completato il processo di PURE FOMO, dovrai scegliere l’arte marziale che più ti si addice. In realtà essendo al livello uno, l’unica scelta possibile sarà l’arte del ChewJitsu. Per specializzarti in una delle altre 6 dovrai giocare e salire di livello. Puoi comunque vedere una descrizione delle altre arti che potrai selezionare man mano che sali di livello, come il Taekwondoje, o il Ryochi. L’arte marziale che ogni Shiboshi decide di imparare, influenza la composizione del tuo mazzo di carte e il tuo stile di gioco all’interno di Shiba Eternity. Una volta composto il tuo primo mazzo, attraverso le carte che inizialmente il gioco ti fornisce, è arrivato il momento di sfidare altri giocatori nella modalità di gioco PvP o di acquistare pacchetti di carte nel negozio per migliorare il tuo mazzo e la propria collezione! Cosa aspetti, se con la guida del videogioco di Shiba Inu,Shiba Eternity, hai chiari tutti i passaggi, non ti resta che scaricarlo e scalare le classifiche.

Attacco hacker alla Binance Smart Chain, che cosa è successo?

Binance Smart Chain colpita da un attacco hacker, cosa è successo?

Binance Smart Chain colpita da un attacco hacker, cosa è successo? Le cause e il crollo del prezzo della crypto BNB

Nella notte tra Giovedì 6 e Venerdì 7 Ottobre 2022, la Binance Smart Chain è stata colpita da un attacco hacker. Il responsabile è riuscito a rubare circa 100 milioni di dollari in diverse criptovalute. In seguito all’attacco, il team di Binance è intervenuto prontamente, sospendendo le transazionisulla blockchain e quindi limitando fortemente la quantità di denaro che sarebbe potuta essere sottratta. Scopri cosa è successo alla Binance Smart Chain durante l’attacco hacker di Venerdì 7 Ottobre 2022 e come l’exploit ha influito sul prezzo della crypto BNB.

A cosa serve la Binance Smart Chain?

La Binance Smart Chain (BSC), è una blockchain creata da Binance nel 2019 che coesiste con la blockchain di Binance principale, la Binance Chain. Qual è la differenza tra la Binance Smart Chain e la Binance Chain? Al contrario della Binance Chain, la BSC è compatibile con la macchina virtuale di Ethereum (EVM) e permette la creazione e l’utilizzo di smart contract sul proprio ecosistema, da qui l’aggettivo smart all’interno del nome. Tra le possibilità di una blockchain EVM compatibile c’è anche quella di spostare in modo pressoché istantaneo i propri token, fungibili e non-fungibili, su tutte le blockchain della stessa tipologia. A questo scopo si utilizza un tipo di applicazione decentralizzata (DApp) chiamata bridge. I bridge sono diventati molto popolari ultimamente, soprattutto grazie alla tendenza, da parte dei progetti Web3, a espandersi su altre blockchain e diventare quindi cross-chain. L’attacco di Venerdì è avvenuto proprio ad una DApp di questo tipo, ovvero sul bridge principale della Binance Smart Chain, il Binance Bridge. Attraverso questo bridge si possono inviare in modo pressoché istantaneo i propri asset su tantissime altre blockchain tra cui quella di Ethereum, Polygon, Avalanche, Cronos e tante altre.

Cosa è successo alla Binance Smart Chain?

Ma cosa è successo precisamente al bridge della Binance Smart Chain? Qualcuno è riuscito a manomettere lo smart contract che si occupa di calcolare la quantità di token che gli utenti possiedono. Così facendo ha impostato la propria quantità di BNB, la crypto di Binance, a 2 milioni di unità. Successivamente, l’hacker, ha inviato l’ingente somma di denaro al suo wallet in due transazioni da 1 milione di BNB l’una, circa 560 milioni di dollari in totale

Una volta ricevuti i BNB, l’hacker ha poi spostato alcuni fondi su diverse blockchain EVM compatibili per non permettere a Binance di bloccarli ed ha preso in “prestito” delle stablecoin su Venus, un protocollo di lending sulla Binance Smart Chain. Fortunatamente, Binance, è stato molto veloce ad intervenire, ha “messo in pausa” la Binance Smart Chain, congelando i portafogli dell’hacker. Anche Tether, l’azienda che ha creato la stablecoin USDT ha agito repentinamente congelando i fondi che l’hacker aveva preso in prestito su Venus. Grazie alla velocità di azione delle due aziende l’hacker è riuscito a trafugare solamente 100 milioni di dollari (circa), più o meno cinque volte in meno di quelli che era inizialmente riuscito a rubare. 

In seguito all’avvenimento si è scatenato il dibattito tra la community Web3, in particolar modo sul social network Twitter. Il dibattito si è concentrato sul tema dei pro e contro della centralizzazione delle chain di Binance. L’azienda crypto infatti ha limitato i danni attraverso il blacklisting dell’hacker, che altro non è che un’azione informatica volta a bloccare la possibilità di effettuare transazioni di un determinato wallet. E questo è stato possibile grazie al ridotto numero di validatori che la Binance Smart Chain utilizza per approvare le transazioni sul suo network. In una rete più decentralizzata non sarebbe stato così semplice congelare un wallet di un utente. 

Il prezzo della crypto BNB in seguito all’attacco hacker

BNB è la crypto nativa della Binance Smart Chain. BNB serve a pagare le commissioni (fee) per effettuare transazioni ed interagire con la blockchain EVM di Binance. In seguito all’attacco hacker, BNB ha perso circa il 5.5% in poco più di due ore. L’attacco è avvenuto proprio nel momento in cui BNB si stava approcciando alla resistenza dei 297$. L’avvenimento, come era immaginabile, ha spinto la crypto di Binance verso il basso. Questo ribasso non è durato solamente una giornata ma è proseguito per più giorni portando BNB fino alla parte bassa del range in cui si muove dagli inizi di Settembre 2022, attorno all’area di prezzo dei 272$.

Befancyfit e Young Platform: partecipa alla Classifica con premi speciali

Il contest crypto di Befancyfit e Cristina Marino su Young Platform

Befancyfit, la piattaforma digitale di wellness, ti sfida con speciali Classifiche su Young Platform Step

Cos’hanno in comune Befancyfit e Young Platform Step? Da oggi 13 ottobre puoi trovare su Step tre speciali Classifiche a cui partecipare per la possibilità di vincere esclusivi premi. Leggi il regolamento e l’articolo per scoprire premi e dettagli del contest che passo dopo passo ti porta nel mondo crypto!

Allenati al mondo crypto! 

Non è solo una piattaforma per piani di allenamento e alimentazione su misura, Befancyfit è soprattutto un metodo per coltivare il proprio benessere! Su Befancyfit puoi trovare anche abbigliamento, integratori e prodotti beauty dedicati alle donne che vogliono prendersi cura di se stesse sotto tutti i punti di vista. Insomma la mission di Befancyfit è promuovere la cultura dello stare bene con se stesse e con gli altri. Il contest su Young Platform Step è nato perché mantenersi in allenamento può essere un pretesto per imparare qualcosa di nuovo come i fondamenti del mondo crypto. Avere una mente attiva e curiosa non è forse un modo per prendersi cura di sé? BeFancyFit nasce dall’idea di Cristina Marino, personal trainer e fitness influencer: “Personalmente amo le sfide, amo migliorare […] Proprio in quest’ottica ho sempre guardato ai progetti Crypto ed NFT con interesse, credo di aver aperto il primo wallet in tempi non sospetti per una donna.”

Befancyfit Girls to the moon!

Come nel mondo dell’informatica e della finanza tradizionale, in quello crypto si parla di gender gap, ovvero di differenza di partecipazione e inclusione nel settore tra un genere all’altro. Le donne che conoscono e utilizzano le criptovalute sono ancora un gruppo ristretto. La diffusione delle crypto sta aumentando ma anche se i dati sono incoraggianti (in Spagna ad esempio, e tra le donne dai 18 e i 24 anni sono i prodotti digitali più popolari), la situazione può decisamente migliorare. Come? Attraverso contest come quello di Befancyfit e Young Platform che incoraggiano l’educazione finanziaria giocando e tenendosi in forma

Il contest su Step è nato proprio dall’esigenza di unire due community legate da una  vocazione sportiva. L’appassionata community di Befancyfit è composta principalmente da donne: le Befancyfit Girls sono invitate a conoscere il mondo crypto e la nuova finanza decentralizzata con una sfida a chi accumula più passi. Per le ragazze di Young Platform invece l’offerta fitness di Befancyfit è tutta da scoprire, parole d’ordine? “No excuses!”

Non conosci ancora Step?

Se fai parte delle Befancyfit Girls o non conosci ancora l’app Young Platform Step, ecco tutto quello che devi sapere.

Scarica l’app Young Platform Step disponibile sia per iOS che per Android (è completamente gratuita) e crea un profilo.  Una volta fatti più di 1000 passi, che vedrai conteggiati nella barra in evidenza, puoi iniziare a fare claim, ossia a riscattare i tuoi passi. Il claim è fondamentale per completare le Sfide che vedi subito sotto nell’app, e soprattutto per partecipare alle Classifiche nella sezione Ranking. Scopri come funzionano le Classifiche!

Come funziona il contest di Befancyfit su Step?

A partire dal 13 Ottobre 2022 troverai nella sezione “Classifica” di Young Platform Step tre speciali classifiche targate Befancyfit a cui partecipare per tentare di aggiudicarsi un premio Befancyfit e uno in YNG. 

Prima di iscriverti a qualsiasi Classifica, assicurati di non essere registrat* a Step con Apple! Se hai fatto la registrazione con questi servizi non riceverai i premi in caso di vittoria.

Ecco il periodo di iscrizione di ogni Classifica e i giorni in cui si svolgerà la vera e propria sfida:

  • Classifica 1 – TERMINATA

Iscrizioni aperte dal 13/10 al 16/10

Inizio 17/10 – Fine 21/10

  • Classifica 2 – TERMINATA

Iscrizioni aperte dal 20/10 al 23/10

Inizio 24/10 – Fine 28/10

  • Classifica 3 – TERMINATA

Iscrizioni aperte dal 27/10 al 30/10

Inizio 31/10 – Fine 4/11

Iscriviti alla tua classifica preferita entro la Domenica indicata e comincia ad accumulare i passi a partire dal Lunedì successivo.

I premi in palio e come riceverli

I primi tre utenti di ogni classifica riceveranno dei premi speciali da riscattare sulla piattaforma di Befancyfit. Ecco quali sono:

Classifica 1

  • 1° Classificato – “The Program” 100% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  • 2° Classificato – “The Program” 30% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  • 3° Classificato – “The Program” 20% di sconto su Befancyfit e Token YNG

Classifica 2

  •  1° Classificato – DRAIN COMBO PACK su Befancyfit e Token YNG
  •  2° Classificato – “The Program” 30% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  •  3° Classificato – “The Program” 20% di sconto su Befancyfit e Token YNG

Classifica 3

  •  1° Classificato – Bottiglia 24BOTTLES su Befancyfit e Token YNG
  •  2° Classificato – “The Program” 30% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  •  3° Classificato – “The Program” 20% di sconto su Befancyfit e Token YNG


I premi saranno consegnati ai vincitori entro il 15 novembre 2022, ovvero non prima del termine di partecipazione all’ultima Classifica. I primi 3 classificati di ciascuna Classifica verranno contattati via mail da Young Platform successivamente all’assegnazione. Importante: assicurati di essere registrat* a Step con una email visibile e non con Apple per ricevere la mail con il premio.

In palio ci sono anche YNG! Come tutte le classifiche di Step, anche quelle di Befancyfit ti permettono di guadagnare il token di Young Platform. Il perfetto match tra la community di Befancyfit e quella di Young Platform!

Gli NFT sono azioni? Il Bored Ape Yacht Club indagato dalla SEC

Gli NFT sono azioni? Il Bored Ape Yacht Club indagato dalla SEC

L’agenzia federale statunitense ha aperto un’inchiesta per stabilire se gli NFT del Bored Ape Yacht Club possano essere considerati titoli azionari

La SEC (Securities and Exchange Commission), secondo quanto riportato da Bloomberg, starebbe conducendo un’indagine sul Bored Ape Yacht Club di Yuga Labs per verificare che il progetto Web3 non stia vendendo “security” senza autorizzazione (e quindi violando la legge federale). A monte dell’indagine sembra esserci una questione fondamentale da risolvere: gli NFT sono azioni a tutti gli effetti? La SEC è pronta a stabilirlo: ecco come e perché!

Comprare una Bored Ape è come comprare un titolo azionario?

La Bored Ape con il prezzo più basso al momento costa 75,6 ETH, ipotizzando che il valore di ogni singolo NFT della collezione sia lo stesso, il valore dell’intero “club” si aggirerebbe intorno ai 970 milioni di dollari. Cifra che si alza notevolmente se si considerano gli esemplari più rari del BAYC. Yuga Labs, che ha dato vita alla collezione e che ha acquisito anche i CryptoPunks qualche mese fa, è cresciuta in maniera esponenziale fino a diventare uno dei marchi più famosi di internet, e non solo del Web3. La conseguenza di tutto questo fermento è una maggiore esposizione ai controlli. È bene specificare che Yuga Labs non è stata accusata di niente e non è stata avanzata nessuna denuncia. Il team del progetto anzi si è dimostrato disponibile ad aiutare la SEC nel corso delle sue indagini, un portavoce infatti ha dichiarato, sempre a Bloomberg: “si sa che i politici e le autorità di regolamentazione stanno cercando di saperne di più sul nuovo mondo del Web3. Speriamo di collaborare con il resto dell’industria e con le autorità di regolamentazione per definire e plasmare il fiorente ecosistema”, aggiungendo che “in qualità di leader nel settore, Yuga si impegna a collaborare pienamente con qualsiasi richiesta di informazioni lungo il percorso”.

Nell’indagine della SEC è incluso anche ApeCoin (APE), il token che è stato distribuito ai titolari degli NFT del Bored Ape Yacht Club. È da specificare che APE è un progetto non collegato direttamente a Yuga Labs. Il token infatti è stato lanciato dall’Ape Foundation. Le indagini al momento sono condotte in forma privata e non sono stati forniti dettagli.

Perché l’indagine della SEC è importante

Una prima considerazione da fare è che quando la SEC ha deciso di indagare su Yuga Labs, ha scelto implicitamente di esaminare tutto il mondo degli NFT. Yuga Labs infatti è la realtà Web3 dietro alle 5 più importanti collezioni NFT dal Bored Ape Yacht Club ai Meebits. Il lavoro della SEC potrebbe segnare lo standard nella regolamentazione degli NFT, ora che sia l’Unione Europea che la Casa Bianca si stanno adoperando per stabilire leggi sul mondo delle criptovalute. 

Cosa cambierebbe se l’equazione NFT=azioni venisse accertata? Se alla fine dell’inchiesta, gli NFT venissero considerati azioni dovrebbero seguire una serie di norme soprattutto per quanto riguarda la divulgazione e la pubblicizzazione. Per alcuni questo esito è il più probabile dal momento che nella recente azione contro Kim Kardashian, la SEC ha usato il termine “titolo” per riferirsi a asset crypto. Inoltre la legge americana considera già certe opere d’arte come titoli azionari, la SEC potrebbe appellarsi a questa casistica precedente. 

Per stabilire se gli NFT sono azioni, è probabile che la SEC utilizzi il parametro del test di Howey. Nel contesto statunitense il test di Howey serve a determinare cosa è “security” e cosa no, ovvero se un oggetto sia o meno uno strumento finanziario negoziabile, come azioni e obbligazioni e quindi vada inteso secondo le leggi correnti. Il test di Howey ha origine da una sentenza degli anni ‘40 relativa all’affitto di alcuni agrumeti e il commercio dei loro frutti. In concreto il test di Howey propone una definizione che funziona come discrimine per identificare un titolo: esiste un contratto di investimento se c’è un “investimento di denaro in un’impresa comune con una ragionevole aspettativa di profitti da ricavare dagli sforzi di altri”. Se per la SEC gli NFT dovessero soddisfare questo criterio, allora saranno paragonati a vere e proprie azioni. 

Ethernity Chain: 5 collezioni NFT di sportivi e icone del cinema

ERN crypto: i 5 NFT più interessanti su Ethernity Chain

Su Ethernity Chain le star raggiungono il Web3. Scopri le 5 collezioni NFT più interessanti tutte acquistabili con la crypto ERN!

Ethernity Chain è un marketplace NFT costruito su Ethereum che ha fatto molto parlare di sé soprattutto grazie alle sue collezioni NFT in collaborazione con artisti e sportivi di fama internazionale. Tra i personaggi più famosi a cui sono state dedicate opere d’arte NFT ci sono Lionel Messi, Bruce Lee e James Dean. I token non fungibili acquistabili su Ethernity Chain sono di diverse tipologie, dalle carte da gioco ai digital collectibles fino agli oggetti indossabili dal proprio avatar nei più famosi metaversi. Gli NFT su Ethernity Chain sono raggruppati in categorie tematiche, le quali possono essere facilmente raggiungibili attraverso degli hashtag. Le categorie sono in tutto 22 e spaziano dalla musica al calcio, dall’arte alla tecnologia passando anche per il giornalismo e le arti marziali. 

Su Ethernity Chain convivono collezioni NFT costruite su diverse blockchain, gli NFT presenti sul marketplace infatti possono essere acquistati attraverso tre criptovalute: ETH, MATIC e con ERN, la crypto nativa della piattaforma. Il progetto si sta conquistando la fama grazie al prestigio dei personaggi iconici a cui dà un volto nel Web3, vediamo i 5 NFT più interessanti su Ethernity Chain!

1. Il Messiverso, la collezione NFT per Lionel Messi

Il personaggio più famoso che si può “incontrare” navigando sull’ecosistema di Etherenity Chain è sicuramente il calciatore argentino Lionel Messi. Gli NFT originali di Messi sono usciti ad Agosto del 2021 in occasione del trasferimento del giocatore dal suo storico club F.C. Barcellona alla squadra francese del Paris Saint Germain.

La collezione in collaborazione con “la pulce” è composta da quattro NFT disegnati dall’artista australiano BossLogic il quale ha lavorato in passato per Marvel e Disney. L’NFT più raro, di cui esiste soltanto una copia, è intitolato “Lionel Messi: The Golden One”. Questa opera d’arte digitale raffigura il calciatore argentino sopra un frammento di un meteorite mentre sta per calciare un pallone completamente dorato. 

L’NFT è stato venduto all’asta con un prezzo di partenza di 50.000$ nella crypto ERN. L’asta, durata 72 ore, è stata battuta per 1 milione di dollari. “Lionel Messi: The Golden One” non è però l’unica collezione NFT del giocatore argentino creata su Ethernity Chain. 

Le altre collezioni sono “Man Of The Past” e “Man From Tomorrow” che è sono uscite in contemporanea e raffigurano un Lionel Messi “robot” in due versioni: una in cui il campione veste la maglia del Barcellona con il 10 sulle spalle e una con la maglia del PSG è il numero 30 (quella che tutt’ora veste nel club francese). Il costo per questi due NFT era di 10.000$ nella crypto ERN al pezzo ed erano disponibili 75 NFT per versione. Le ultime due collezioni,“The King Piece e “The Magician” sono costate rispettivamente 99$ in ETH sulla rete Ethereum e 50$ in WETH sulla rete Polygon.

2. “Hollywood Icon” la collezione NFT in onore di James Dean

Tra i 5 NFT più interessanti su Ethernity Chain acquistabili tramite la crypto ERN ci sono quelli creati in onore del compianto attore James Dean. La collezione si chiama “Hollywood Icon” ed è stata creata grazie alla collaborazione tra la digital agency Worldwide XR e l’azienda produttrice di software per realtà aumentata e virtuale VueXR. Gli NFT in questione sono 5 e raffigurano oggetti e istanti iconici della vita dell’attore. Il primo NFT ad essere stato lanciato è la riproduzione 3D della Porsche TYP 550 Spyder di colore argento metallizzato posseduta da Dean. La Porsche è l’oggetto più iconico della collezione soprattutto perché è il mezzo di trasporto con il quale l’attore è stato vittima dell’incidente fatale che ne ha causato la morte. La Porsche era l’auto preferita da James Dean, il quale le aveva trovato addirittura un ironico soprannome: “Little Bastard”.

Le altre opere della collezione lanciata il 16 Dicembre 2022 sono: un busto 3D dell’attore con una firma dorata, un medaglione d’oro, la stella della Hollywood Walk of Fame e l’ultima fotografia in cui l’attore leggendario è stato immortalato.

3. Bruce Lee, icona, anche nelle arti digitali

La terza collezione NFT è quella dedicata all’attore, regista ed esperto di arti marziali Bruce Lee. Gli NFT in onore di Bruce Lee, in totale 6, sono stati disegnati da tre artisti differenti. Gli artisti in questione sono: Raf Grassetti, uno dei più famosi scultori digitali al mondo, Anthony Francisco, Senior Visual Development Artist di Marvel Studio e l’artista che abbiamo già incontrato all’inizio di questo articolo: BossLogic. 

Ogni artista ha interpretato in maniera fortemente personale il soggetto, per esempio Raf Grassetti, nell’opera “The Dragon”, ha scolpito il karateka con un dragone cinese attorcigliato attorno al corpo mente Anthony Francesco & Ryan Moore lo hanno inserito all’interno di ambientazioni cosmiche cercando di trasmettere all’osservatore anche la saggezza filosofica dell’attore oltre che la potenza e la forza. Le opere d’arte sono state vendute attraverso due tipologie di aste a seconda della quantità delle versioni prodotte. Ogni artista ha prodotto un NFT singolo, in unica copia, e un’opera di cui sono presenti più copie. Le tre opere singole sono tutte partite da un base d’asta di 1$ e sono state acquistate nella crypto di Ethernity Chain ERN. 

Le altre tre opere, quelle prodotte in più esemplari, sono state vendute in ETH a prezzi diversi. L’opera di Raf Grassetti, “Bruce Lee: Formless”, di cui erano disponibili 60 copie è stata venduta a 2000$ al pezzo, le 100 copie dell’opera “Bruce Lee: Vortex” di Boss Logic, sono state vendute a 100$ l’una mentre gli NFT di Anthony Francisco & Ryan Moore, che erano 200, sono stati venduti a 500$ in ETH l’una.

4. Indossa la maglietta di Luka Modric su The Sandbox

La lista delle 5 collezioni NFT più interessanti su Ethernity continua con un altro calciatore, Luka Modric, il miglior calciatore croato di tutti i tempi. La collezione è stata creata da Visual Lab, uno studio di animazione con sede nei Paesi Bassi. Come per la collezione precedente gli NFT creati su Ethernity Cahin sono sei, di cui tre sono opere d’arte digitali e tre sono oggetti indossabili nei metaversi. Le opere d’arte virtuali hanno tutte e tre come soggetto il calciatore croato, mentre esegue una perfetta rovesciata sott’acqua o mentre dribbla delle macerie in uno scenario post apocalittico. 

I tre oggetti indossabili invece sono due magliette, una della Nazionale di Calcio della Croazia e una con il logo di Ethernity e l’iconica fascetta per i capelli della quale il campione croato non può mai fare a meno quando scende in campo. Questi oggetti saranno indossabili nel metaverso di The Sandbox, grazie all’implementazione effettuata da Ethernity, che ha permesso di portare la sua libreria di licenze nel mondo virtuale. Inoltre l’NFT marketplace ha acquisito alcune Land nel metaverso di The Sandbox che ospiteranno una galleria e un negozio NFT.

5. Shaquille O’Neal e Justin Maller: il dominio dell’NBA

Anche il 15 volte “NBA AllStar” Shaquille O’Neal fa parte dei progetti NFT più interessanti su Ethernity chain. Il cestista ha collaborato con l’artista digitale Justin Maller alla collezione NFT “Eras of Dominance” per commemorare la sua carriera nella National Basketball Association (NBA). La raccolta di NFT è composta da 5 opere d’arte digitale che raffigurano Shaquille O’Neal mentre schiaccia a canestro ed esulta. Ogni NFT si riconnette ad un periodo specifico della carriera del giocatore alle tre squadre in cui ha lasciato maggiormente il segno: i Los Angeles Lakers, gli Orlando Magic e i Miami Heat.

Lo stile degli NFT, che appaiono dinamici e dirompenti, ricorda lo stile di gioco di Shaq. Le “crepe” di cui sono costellate le opere d’arte digitale sono riconducibili alla tendenza del giocatore NBA a rompere i “tabelloni” dei canestri in vetro a causa della veemenza delle sue schiacciate. Come tutti gli NFT più interessanti su Ethernity Chain presenti in questo articolo sono stati venduti in modo differente. L’opera unica “Shaquille O’Neal: Peak Dominance” è stata venduta all’asta, con un prezzo di partenza di 20.000$ nella crypto ERN.


È ancora possibile acquistare i 5 NFT più interessanti su Ethernity Chain, e se è possibile, dove comprarli? Tutte le collezioni che abbiamo elencato in questo articolo possono essere acquistate sia sulla piattaforma di Ethernity che sul famoso marketplace OpenSea. Se vi state chiedendo invece quanto costano gli NFT su Ethernity Chain, beh, la risposta è dipende. Alcuni, come gli oggetti indossabili nei metaversi, sono molto economici (anche poche decine di dollari), altri meno, come l’opera d’arte digitale “Messi: The Golden One”.