Tutti i passaggi del disastro Terra (LUNA)

Il riassunto del disastro Terra (LUNA)

Ripercorri il vertiginoso tracollo dell’ecosistema di Terra passo dopo passo, con questo nuovo episodio di Young Pills!

Dopo aver visto i 6 errori da non fare con i tuoi Bitcoin, in questo episodio di Young Pills vediamo il riassunto del disastro Terra (LUNA) precipitato negli scorsi giorni. Non si parla d’altro nel mondo crypto! Perché il prezzo di LUNA è crollato così velocemente? Quale è stato l’effetto sul mercato già bearish? L’ecosistema DeFi di LUNA e UST riuscirà a risorgere? Dopo il crollo di LUNA sono state avanzate alcune teorie per spiegare l’accaduto, una delle ipotesi è quella di un attacco programmato. 

C’è speranza dopo il disastro Terra (LUNA)?

L’ecosistema di Terra sembrava uno dei più solidi e duraturi in circolazione, in competizione con quello di Avalanche e Solana. Per indicare questo terzetto di temibili Ethereum Killer si è cominciato ad usare il nome SOLUNAVAX. Ma la fama di Terra come blockchain alternativa ormai è sfumata. I LUNAtics e i fondatori di Terra stanno avanzando delle proposte per cercare di risollevare la blockchain e le sue criptovalute, rimani sempre aggiornato sul blog di Young Platform.

5 errori da evitare se possiedi Bitcoin e crypto

Bi5 errori da evitare se possiedi Bitcoin e crypto

FOMO, seed phrase dimenticate e progetti discutibili: scopri i 5 errori da evitare se possiedi Bitcoin e crypto

Hai un wallet pieno di Bitcoin e non vedi l’ora di dirlo a tutti i tuoi amici? Quando fai le pulizie di primavera butti tutto quello che ti capita a tiro? Ti lasci emozionare troppo facilmente da nuovi progetti crypto? Questi comportamenti sono il modo migliore per mettere a rischio le proprie criptovalute, ma sei ancora in tempo per rimediare! Scopri quali errori non fare se possiedi Bitcoin e altre crypto!

Quando si parla di blockchain bisogna fare attenzione: Bitcoin è un protocollo decentralizzato, ciò significa che se perdi l’accesso al tuo wallet puoi dire addio a tutti i tuoi satoshi! Nessuna banca ti restituirà i soldi se qualche malintenzionato riesce a rubare la tua seed phrase. Fortunatamente proteggersi è facile: basta non fare questi errori e le tue criptovalute saranno più sicure che in una cassaforte!

1. Vantarsi dei propri Bitcoin

Fai attenzione quando parli dei tuoi Bitcoin! Va bene condividere il proprio interesse per la blockchain e per i progetti che più ti ispirano, ma sbandierare quanto è ricco il tuo portafoglio potrebbe attirare le attenzioni dei malintenzionati. Parleresti mai liberamente di quanti soldi hai sul tuo conto corrente?

I truffatori colpiscono soprattutto su internet o al telefono. Non condividere mai i tuoi dati personali con persone che non conosci che ti contattano privatamente. 

2. Credere di avere una memoria di ferro

Magari ti ricordi tutti i sette re di Roma a memoria, ma ricordarsi le 24 parole della tua seed phrase nell’ordine corretto è decisamente più difficile. Grazie a questa speciale password le tue crypto sono sempre tue e nessuno può accedere al tuo wallet, ma ricordati che se la perdi, allora neanche tu potrai più accedere ai tuoi preziosi bitcoin! Un metodo potrebbe essere quello di segnarsi la seed phrase su uno o più fogli di carta e conservarli in posti sicuri (possibilmente non vicini al tuo cold wallet se usi uno strumento di questo tipo). In alternativa puoi affidarti a exchange centralizzati affidabili e che impiegano tutte le misure di sicurezza più avanzate, come l’autenticazione a due fattori. Un’ulteriore buona pratica per conservare i tuoi asset digitali è utilizzare un password manager sicuro!

3. Non informarsi sui progetti

Vuoi diversificare il tuo portafoglio e proprio ieri un tuo amico ti ha detto di comprare una criptovaluta che secondo lui farà il botto? Quando si parla di progetti Web3 bisogna sempre tenere a mente il mantra più importante di tutti: DYOR. Informati sempre sulla crypto che vorresti acquistare, e non dare nulla per scontato: controlla il white paper, le aziende che la supportano, i loro profili social e confrontati con l’esperienza di altri utenti. Non lasciare nulla al caso: a volte può capitare di imbattersi in criptovalute estremamente promettenti ma che poi si rivelano essere dei rug pull. Questo non deve farti demordere: ci sono moltissimi progetti blockchain leciti e a cui lavorano team di sviluppatori professionali e responsabili.

4. Niente panico

Chi ha esperienza nei mercati tradizionali lo sa bene: farsi prendere dal panico è sempre una pessima idea. Il “panic selling”, a volte, potrebbe spingerti a vendere quando il mercato va male, per poi renderti conto che un -10% è diventato un +50% appena il giorno dopo! Quando si parla di criptovalute le fluttuazioni sono all’ordine del giorno, e per questo chi vende spinto dalla paura è scherzosamente chiamato “paper hands” dalla community di appassionati del settore. Nonostante l’accezione scherzosa di questo soprannome, comportarsi da paper hands potrebbe far crollare il valore del tuo portafoglio crypto. In un certo senso vendere, in perdita, solo perché ci si è fatti prendere dal panico, è un po’ come buttare una parte dei tuoi Bitcoin dalla finestra.  . 

5. Farsi prendere da (troppo) entusiasmo

FOMO, ovvero Fear of Missing Out, è un concetto che si può applicare in molti settori. Quando si parla di FOMO e  criptovalute, ci si riferisce all’entusiasmo che può portarti ad acquistare un token o una coin che sta apparentemente sbancando il mercato. Il problema è che spesso questo entusiasmo coincide con la paura di perdere l’occasione della vita, e può farti comprare un token senza fare le dovute ricerche. Potresti essere fortunato e potrebbe andarti bene, e magari quella criptovaluta farà il botto… oppure potrebbe subire subito dopo un crash.  

Questi ultimi due “errori” colpiscono di solito i nuovi arrivati sul mercato. Tuttavia ogni criptovaluta è un caso specifico e si comporta in modo unico. L’unica regola rimane quella di studiare e approfondire prima di agire.

Quale generazione preferisce Bitcoin? 

Quale generazione preferisce Bitcoin?

Millennial e Generazione Z o Baby Boomer? Chi compra più Bitcoin? Nel nuovo episodio di Young Pills generazioni a confronto!

Bitcoin non lascia nessuno indifferente. Tutti hanno sentito parlare della creazione di Satoshi Nakamoto almeno una volta nella loro vita e, nel bene o nel male, ognuno ha un’opinione su Bitcoin. La reputazione del denaro digitale sembra essere condizionata anche dalla generazione di appartenenza. Quale generazione preferisce Bitcoin? Millennial e Generazione Z oppure i Baby Boomer? E come cambia la percezione di Bitcoin nelle diverse generazioni? Vediamolo insieme in questo nuovo episodio di Young Pills! 

Come si dividono le generazioni?

I media e la cultura popolare occidentale dividono le generazioni in questo modo:

  • Baby Boomer, i nati dal 1946 al 1964;
  • Generazione X, i nati dal 1965 al 1980;
  • Generazione Y o Millennial, i nati dal 1981 al 1996;
  • Generazione Z, i nati dal 1997 al 2012.

Secondo i Baby Boomer Bitcoin è pericoloso!

I Baby Boomer sono cresciuti in un mondo modellato dall’accordo di Bretton Woods nel 1944. Il sistema monetario e finanziario in cui sono vissuti i Baby Boomer ha permesso al dollaro di crescere e all’oro di mantenere un ruolo chiave. Ecco perché per un Baby Boomer l’oro rappresenta un bene essenziale. Al contrario secondo loro Bitcoin è pericoloso, non sono infatti la generazione che preferisce Bitcoin. 

Vuoi sapere perché? Guarda il nuovo episodio di Young Pills!

La generazione X ha sentimenti contrastanti su Bitcoin

La Generazione X è nata e cresciuta in un momento di grande transizione sociale, a cavallo tra il declino dell’imperialismo coloniale e la fine della Guerra Fredda. I membri di questa generazione hanno avuto grande difficoltà a trovare lavori stabili e ben pagati. Tendenzialmente per loro la stabilità è un valore fondamentale, per questo le novità possono generare un po’ di scompiglio!

Tuttavia all’interno di questa generazione ci sono anche persone che hanno una buona opinione di Bitcoin. Un esempio? Peter Thiel, creatore di PayPal. Per lui Bitcoin è prezioso tanto quanto l’oro. 

Per i Millennial Bitcoin è “liberatore”

I Millennial, nati tra gli anni ‘80 e ‘90, sono i cosiddetti “nativi digitali” perché cresciuti in un mondo in cui il personal computer e internet sono diventati piano piano la normalità. Spesso i Millennial si sentono prigionieri di un sistema monetario e finanziario che mostra i suoi limiti, e per loro autorità non è sinonimo di competenza. I Millennial sono alla ricerca di un modo smart di usare il denaro. Ecco perché per loro Bitcoin è un “liberatore”, porta una ventata d’aria fresca sui sistemi finanziari obsoleti che non soddisfano più i bisogni contemporanei. 

La maggior parte delle startup coinvolte nel mondo Bitcoin e crypto sono state create da membri di questa generazione! 

Per la Generazione Z Bitcoin sarà la normalità

La Generazione Z è la generazione dei social network. Sempre connessa e sempre aggiornata! Tutti i membri di questa generazione hanno una perfetta padronanza nell’uso degli strumenti informatici. Per questo sono destinati a utilizzare Bitcoin in maniera naturale, senza nemmeno chiedersi se il denaro digitale sia “reale”. Bitcoin e le criptovalute non sembreranno poi così tanto rivoluzionarie. 

Per la Generazione Z un sistema di pagamento decentralizzato completamente democratico sarà un dato di fatto. 

Quale generazione preferisce Bitcoin? Millennial o Generazione Z se la contendono a chi compra più Bitcoin!

8 fatti sconosciuti su Bitcoin

Bitcoin: 8 fatti sconosciuti e curiosità

Pensi di sapere tutto su Bitcoin? Young Pills ti sfida! Mettiti alla prova e scopri quanto conosci l’oro digitale

Bitcoin è la più famosa tra le criptovalute, nel 2022 non c’è anima viva che non abbia sentito parlare almeno una volta dell’oro digitale. Il mondo si spacca in due: chi ha solo un’idea generica di cosa sia e di come funzioni Bitcoini e dall’altro lato i bitcoiner a cui non sfugge nulla. Ma anche per loro questa lista di 8 fatti sconosciuti su Bitcoin sarà una rivelazione! 

1. Un bug ha creato 184 milioni di BTC nel 2010

Il 15 Agosto del 2010 un bug del blocco 74.638 della blockchain di Bitcoin ha creato 184 milioni di BTC: questo evento è stato chiamato “Incidente di overflow di valore”. Cosa è successo? 

2. Il numero massimo di BTC in circolazione non è esattamente di 21 milioni

L’algoritmo dietro a Bitcoin prevede che il numero massimo di criptovalute in circolazione sia 21 milioni. In realtà il numero esatto è 20.999.987.4769 BTC. La differenza è minima ed è causata da alcuni errori che si verificano nel mining e che impediscono la creazione di nuovi BTC.

3. Il Satoshi è davvero l’unità più piccola del sistema Bitcoin?

Ecco il terzo fatto sconosciuto su Bitcoin: l’unità più piccola di Bitcoin non è il Satoshi ma il Millisatoshi! Un Millisatoshi (MSAT)  corrisponde a 0,00000000001 BTC. Un millesimo di un Satoshi. 

4. Satoshi Nakamoto è stato rapito dalla CIA?

L’identità di Satoshi Nakamoto è sconosciuta, il leggendario inventore di Bitcoin non ha un volto ed è sparito dalla circolazione da anni. Secondo alcuni voci di corridoio, la sua scomparsa è legata alla CIA… sano gossip su Bitcoin o leggenda metropolitana? Young Pills ti aspetta per scoprirlo!

5. Il primo Bitcoin Faucet ha distribuito 5 BTC per visitatore

Bitcoin Faucet è un nome che solo i primi entusiasti di Bitcoin conoscono, si tratta di una pratica vintage, legata ai primi anni di BTC. Si trattava di siti web che distribuivano gratuitamente parti di Bitcoin. Ora non esistono più ma il primo in funzione ha regalato ben 5 BTC!

6. Quante sono le Altcoin che derivano da Bitcoin?

Dopo la nascita di Bitcoin nel 2008 la blockchain ha ispirato la nascita di tantissime altre criptovalute. Tra quell’anno e il 2017 sono state sviluppate 436 altcoin a partire da un fork di Bitcoin

7. Satoshi Nakamoto? Premio Nobel per l’Economia

Nel 2016, a otto anni dalla sua decisiva invenzione, Satoshi Nakamoto è stato candidato per il Premio Nobel per l’Economia. Un altissimo riconoscimento per il brillante informatico (o gruppo di informatici)! Purtroppo Nakamoto quell’anno non ha vinto ma, chissà, forse in futuro il creatore di Bitcoin prenderà il volo per la Svezia!

8. Il 91,7% degli indirizzi esistenti sulla rete Bitcoin ha meno di 0,01 BTC

Ultimo fatto sconosciuto su Bitcoin? Circa il 91% degli indirizzi sulla blockchain di Bitcoin possiede meno di 0,01 BTC. Questo cosa significa? Che la maggior parte del valore di Bitcoin è tra le mani delle cosiddette whales, entità o persone che hanno nel wallet grandi quantità di questa criptovaluta: tra i 1.000 e 10.000. 

Allora, quanti di questi fatti sconosciuti su Bitcoin avevi già sentito? La regina delle criptovalute continua a far parlare di sé!

La Blockchain sta diventando la norma?

Blockchain 5 settori in cui viene usata

La tecnologia della blockchain non viene applicata solamente per il mercato delle criptovalute. È una risorsa super versatile che sta trovando diversi casi d’uso nella vita quotidiana

Nello scorso episodio si era affrontato l’argomento Bitcoin, ora facciamo un passo indietro e dedichiamoci alla tecnologia che rende possibile l’esistenza di ogni criptovaluta: la blockchain. Questa tecnologia si sta diffondendo un po’ in tutti i campi fino a diventare la norma, vediamo 5 settori in cui viene usata!

1. Blockchain per il ridesharing

In che modo la blockchain può essere utile quando decidi di viaggiare in modalità sharing? Le app che usano la blockchain tracciano i pagamenti e gli spostamenti in maniera sicura. Inoltre gestire le transazioni su blockchain è vantaggioso per gli autisti che non dovranno dividere le loro entrate, versando una percentuale alla piattaforma per cui lavorano. Un esempio di questo servizio è Helbiz, scopri come funziona nel video di Young Pills.

2. Economia, Banche, Fintech

La blockchain non ha creato solo un nuovo sistema economico, sta rivoluzionando anche quello vecchio! Grazie a questa tecnologia molti servizi già esistenti saranno più trasparenti. Qualche esempio? La verifica dell’identità, la gestione patrimoniale, la verifica dell’origine delle merci e l’identificazione dei fornitori. Possiamo tutti dormire sonni tranquilli!

3. Voto elettronico su blockchain

La blockchain è l’asso nella manica dei governi per eliminare il rischio di attività fraudolente o di falsificazione durante le elezioni. Grazie alla blockchain potrai esprimere il tuo voto ovunque tu sia. Per votare non dovrai più raggiungere il tuo comune, la blockchain abbatte tutti i confini, anche quelli geografici. 

4. Medicina e sanità 

La blockchain essendo un database, è adatta a raccogliere qualsiasi tipo di informazioni. Medici e pazienti producono un’enorme quantità di dati ogni giorno, la blockchain è un sistema veloce e pratico per catalogarli e renderli accessibili senza più aver bisogno di pile e pile di scartoffie!

5. Tracciabilità alimentare

Forse non ci hai mai pensato ma l’industria alimentare deve rispettare alcune norme per garantire una produzione e un commercio regolare degli alimenti. Una di queste norme riguarda la tracciabilità: con la blockchain le industrie possono registrare e rendere pubblici i processi di supply chain. Le conseguenze positive possono essere la riduzione degli sprechi alimentari, il consolidamento delle relazioni di filiera, la possibilità per i consumatori di informarsi sui prodotti. La blockchain per la food safety!

La blockchain semplifica la vita!

4 cose a cui ogni Bitcoiner deve rinunciare

Bitcoin 4 regole per iniziare

Sei impaziente? Poco curioso? Forse Bitcoin non fa per te. Ecco 4 regole vincenti per iniziare il tuo viaggio con Bitcoin!

Bentornati a Young Pills, in questo nuovo episodio si parla della crypto per eccellenza: Bitcoin! 

Per essere un bitcoiner coi fiocchi ci sono 4 cose a cui devi rinunciare, vediamole insieme. 

1. Lascia perdere le shitcoin

Tra tutte le crypto che sono nate dopo Bitcoin si nascondono alcune shitcoin, ovvero delle criptovalute tutto fumo e niente arrosto. Ma come si fa a riconoscere una shitcoin? Bisogna considerare la gestione del progetto che sta dietro alla coin in questione e l’offerta stessa del progetto. La coin propone casi d’uso innovativi? I suoi obiettivi sono realistici? Al tuo fianco hai tantissimi strumenti per informarti: i siti web della coin, i white paper, la tokenomics. 

2. “Fidati senza verificare?”, no grazie!

Con le criptovalute vale la regola DYOR: do your own research! Sviluppare un senso critico è fondamentale per chi vuole entrare nel mondo delle criptovalute. 

3. Tanti saluti alla fretta

Sei uno che vuole tutto e subito? Allora forse Bitcoin non fa per te! La pazienza è la dote cardine del bitcoiner, apri i tuoi orizzonti e pensa sul lungo termine

4. Non farti tentare dall’ignoranza

Non si smette mai di imparare, nemmeno nel mondo di Bitcoin. Per capire al meglio i suoi meccanismi la tua curiosità è la tua alleata: chiedi, fai domande, esprimi dubbi. Ci sono risorse e professionisti pronti ad aiutarti! Potresti scoprire che Bitcoin non è un altro modo per arricchirsi ma un sistema monetario inclusivo e equo.  

I segreti delle criptovalute: Live Twitch con Everyeye

Oggi 22 Settembre alle 15:00 il nostro CEO Andrea Ferrero sarà ospite nello studio di Everyeye in compagna di Alessio Ferraiuolo, Responsabile Editoriale Everyeye Tech.

Andrea vi racconterà i segreti dietro il mercato delle criptovalute, come’è nata Young Platform, quali obiettivi ha raggiunto e le nuove sfide che affronteremo insieme.

Everyeye: dal Gaming al Tech

Nata vent’anni fa dalla passione dei suoi fondatori per i videogiochi e il cinema, Everyeye.it è diventata col tempo il primo sito italiano, per diffusione e riconoscibilità, dedicata al mondo dei videogiochi, del cinema e della tecnologia.

L’obiettivo principale è quello di rappresentare una guida nel mare dell’intrattenimento moderno, pubblicando analisi critiche, recensioni e approfondimenti sui nuovi prodotti, senza dimenticare i videogame, i lungometraggi e le saghe che hanno fatto la storia dei rispettivi settori.

 

Intervista esclusiva a Sébastien Borget, COO di The Sandbox

 

Diego: Descriveresti alla nostra community in cosa consiste il progetto The Sandbox? E se vuoi parla del tuo ruolo a The Sandbox.

Mi chiamo Sebastien Borget e sono COO e co-fondatore di The Sandbox

The Sandbox è un mondo virtuale di gioco sulla blockchain di Ethereum, dove i creatori possono pubblicare asset 3D e videogiochi e monetizzarli usando token non fungibili, gli NFT o utilizzando SAND, l’utility token della piattaforma.

Siamo un franchise da ormai oltre 10 anni, abbiamo iniziato con la versione mobile nel 2011 con oltre 40 milioni di giocatori. Negli ultimi 3 anni abbiamo lanciato un sequel, una nuova versione del gioco stavolta in 3D, multiplayer, multipiattaforma, e con gli NFT, che permette a chiunque di creare i propri NFT e di averne la proprietà. Il gioco permette di possedere il territorio su cui pubblicano i videogiochi di monetizzare il proprio tempo e le proprie creazioni permette di scambiare le proprie creazioni e venderle sui Marketplace online.

Abbiamo più di 60 partnership ad oggi che comprendono i maggiori brand di gaming, già parte del nostro mondo virtuale. Sandbox ha una delle community più attive del settore e siamo molto grati alla nostra community, in particolare a quella italiana per aver preso parte a questo fantastico viaggio insieme a noi.

Diego: Com’è nata l’idea per The Sandbox?

Quando abbiamo fondato la mia vecchia società, Mobile Games Studio come dicevo, the Sandbox è uscito circa 10 anni fa c’era allora questo gioco che si chiamava Powder game, dove si poteva giocare con gli elementi fisici: sale, acqua, vapore, ecc. Ed era perlopiù un simulatore di fisica. Abbiamo preso quell’idea e ci siamo detti “E se qualunque giocatore fosse un creatore?” avrebbero mosso gli elementi col tocco delle dita sullo schermo del telefono e avrebbero condiviso le loro creazioni online.

È così che è nata l’idea per il primo The Sandbox: 10 anni dopo – il nuovo Sandbox, stavolta 3D e sulla blockchain, che parte dagli stessi concetti di base dell’originale, ossia permettere a chiunque di costruire un videogioco senza conoscenze di programmazione, ma semplicemente muovendo elementi su di un’interfaccia, spostando NFT in un mondo virtuale e pubblicare quel mondo sul territorio virtuale permettendo ad altri utenti di parteciparvi per giocare, interagire, guadagnare, collezionare token.

📚 Leggi l’articolo dedicato a The Sandbox qui.

Diego: Ultimamente tutti parlano degli NFT – i token non fungibili, che cosa sono i token non fungibili e perché pensi che possano rappresentare una vera rivoluzione?

Siamo stati dei veri e propri pionieri nel campo degli NFT, abbiamo passato gli ultimi 3 anni a costruire The Sandbox e ne abbiamo già lanciati molti. Che cos’è un token non fungibile? È un digital asset, una risorsa digitale.

Può essere un brano musicale, un’opera d’arte, un oggetto da collezione, può essere un asset di gioco, biglietti per una partita. Qualsiasi cosa che sia riprodotto sulla blockchain e abbia attributi specifici. Questi attributi possono essere la scarsità, quindi una fornitura limitata, un dato che tutti possono vedere sulla blockchain.

Sono unici, quindi, se un bitcoin è equivalente a un altro bitcoin un NFT non lo è, perché è unico.

Ad esempio, una spada d’oro non ha lo stesso valore di una spada d’argento, quindi questi NFT non possono essere scambiati così facilmente.

Gli NFT sono indivisibili, infatti non si può avere 0.00001 spade d’oro ma solo 1, tante o zero. Uno dei vantaggi degli NFT è che in quanto utente e giocatore puoi possederli e custodirli nel tuo wallet e puoi usarli nel gioco, ma puoi anche scambiarli sui marketplace in modo decentralizzato. Non c’è bisogno di chiedere il permesso allo sviluppatore del gioco, per poter inviare un contenuto NFT a un altro utente, per vendere il contenuto sui marketplace o usarlo in altri giochi, il che è una rivoluzione nel settore dei videogiochi.

I videogiochi oggi sono centralizzati, controllati e cercano di tenersi i propri utenti. Hanno tutti i dati, le valute virtuali guadagnate e gli asset comprati nel gioco e non potrai mai spostarli a piacimento.

Se lasci il gioco perdi tutti i progressi, il tuo contenuto, le tue valute virtuali, tutto quel contenuto acquistato, che hai speso tempo a ottenere giocando non è mai stato veramente tuo, di fatto.

È difficile dare un valore a qualcosa che non è veramente tuo, che non puoi trasferire. Usando invece i token non fungibili tutto il contenuto, i tuoi avatar, le tue identità e oggetti o asset ottenuti sono tuoi, compresi i token, ossia l’equivalente delle valute virtuali, quindi SAND nel nostro caso.

Questo perché sono tuoi, puoi scambiarli, puoi dargli un valore, altri utenti possono volerli.

Questa è la premessa di costruire un’economia virtuale in un mondo virtuale, è per questo che gli NFT sono così importanti. Stanno crescendo e stanno facilitando l’accesso a un’economia più grande dove puoi monetizzare il tuo tempo in un modo del tutto nuovo, per questo ultimamente vediamo sempre più influencer, personaggi famosi, artisti, creativi e anche sviluppatori di giochi che si uniscono a noi.

📚 Scopri cosa sono gli NFT!

Diego: Hai parlato degli NFT in connessione al mondo dell’arte, della musica e dei videogiochi, in che modo li vedi connessi al mondo dei videogiochi?

Perché, come hai detto, con gli NFT sei il legittimo proprietario di qualcosa persino in un mondo virtuale, quindi come li vedi connessi al mondo dei videogiochi in particolare?

Abbiamo parlato di arte, musica o le figurine – che vanno molto ultimamente – questi sono solo NFT da collezione. Li possiedi, sono rari ma non hanno necessariamente un’utilità, sono semplicemente molto belli o solamente rari. Nei videogiochi gli NFT hanno un’ulteriore utilità, ad esempio se ottieni un personaggio molto potente e raro è più facile che lo userai in un gioco.

Le caratteristiche e gli attributi del personaggio avranno un impatto sul tuo gioco e sul tuo modo di ottenere ricompense. Ad esempio arrivando primo ai tornei o completando delle missioni.

Tutto ciò significa partecipare al modello play-to-earn, dove gli asset, gli NFT, vengono usati per produrre un ritorno sul tempo speso. Penso che questa sia una cosa molto interessante e unica dell’ambito gaming che non puoi trovare in altri settori.

In The Sandbox, inoltre, c’è il concetto di terreno virtuale, con i LAND perché oltre a essere una piattaforma di gioco siamo anche un mondo virtuale con una mappa delimitata e in ogni parte della mappa – ed è facile da capire – c’è un appezzamento, un luogo, uno spazio digitale che l’utente possiede e dove può pubblicare i propri giochi iniziando a monetizzare i propri contenuti.

Se non puoi pubblicare il gioco non puoi monetizzarlo per portarvi altri giocatori e mettere in pratica altri modelli di business come affittare i tuoi LAND a un creatore, creare diversi punti d’attrazione in base al tuo contenuto ecc.

Stiamo vedendo che interessa a sempre più persone il concetto di terreni digitali, terreni virtuali sotto forma di NFT

Diego: Quali sviluppi ci possiamo aspettare nei prossimi mesi su The Sandbox?

Abbiamo già raggiunto tanto obbiettivi con The Sandbox: in 3 anni abbiamo lanciato in beta numerosi strumenti di creazione per la piattaforma, come il nostro programma di creazione di NFT, VoxEdit, un editor 3D dove si può creare contenuto basato su Voxel animarlo e pubblicarlo sul marketplace così che altri utenti possano ottenerlo. Abbiamo lanciato il markeplace, che è una mappa dove nel round di pre-vendita abbiamo venduto fino al 45% dell’intera mappa, e dove ognuna delle terre (LAND) è un NFT unico.

In particolare a Febbraio abbiamo venduto più che negli ultimi due anni, dimostrando un aumento generale nell’interesse verso gli NFT.

Abbiamo anche lanciato la beta del Game Maker, che permette a tutti di creare esperienze di gioco in modo intuitivo senza bisogno di alcuna conoscenza di base di programmazione – e abbiamo centinaia di utenti attivi che usano questi prodotti quotidianamente.

Il prossimo passo quest’anno è di aprire la versione alfa pubblica ai giocatori e lasciare che scoprano alcuni dei giochi creati dalla community coi nostri tool e partecipare alle stagioni di play-to-earn in cui potranno ottenere ricompense e scambiare quelle ricompense se vogliono per token di valore e convertire così il proprio tempo in una fonte di guadagno.

Stiamo anche preparando il nostro marketplace che aprirà presto in beta in modo da permettere a tutti di creare e vendere i propri NFT.

Lo faremo gradualmente, prima selezionando i migliori contenuti e i creatori di alto livello. Sappiamo di averne molti nella nostra community italiana: sono entusiasta di vedere questo tipo di contenuti da Hackatao – per nominare uno degli artisti di maggiore talento che lavora con noi a The Sandbox – ma ce ne sono molti altri e siamo felici di lanciare il marketplace direi entro la fine del mese di marzo – in modo che tutti possano comprare, collezionare, possedere e usare gli NFT in The Sandbox