Monete rare, da 2 euro e non solo: quali sono, quanto valgono e dove venderle?

Monete rare: quali sono e dove vendere quelle da 1 e 2 euro?

Quali sono le monete rare? Valgono davvero una fortuna? Ecco quali sono e dove vendere euro, lira e monete straniere preziose

Quella delle monete rare è un’area del collezionismo molto remunerativa. Gli appassionati di numismatica sono sempre alla ricerca degli esemplari più preziosi. Ma anche per chi è fuori dal giro è interessante scoprire quali sono: magari un tesoro si nasconde in qualche cassetto abbandonato!

Le monete da 2 euro rare sono generalmente le più cercate, ma non sono certo le uniche a poter valere una fortuna. In questa piccola guida potrai scoprire non soltanto gli esemplari più preziosi, ma anche dove venderli.

Monete rare: come capire quali hanno valore

Come capire quali sono le monete rare? Nel caso degli euro, una moneta può diventare rara, e quindi da collezione, per merito di diversi fattori: 

  1. Errori di conio: il caso più noto è quello della moneta da 1 centesimo italiana del 2002 che è stata stampata con il monumento sbagliato sul retro. Invece di Castel Del Monte, questa moneta è stata coniata con la Mole Antonelliana (che invece è raffigurata sui 2 centesimi). Questo errore, scoperto troppo tardi quando ormai le monete erano già state emesse, rende la moneta rarissima. Il suo valore va dai 2.500 euro in su. 
  1. Modalità di emissione: alcune monete rare sono tali perché la modalità di distribuzione le ha rese difficilmente rintracciabili. È il caso dei 2 euro commemorativi della Finlandia (2004). Queste non sono state aggregate insieme ma sparse nei normali “rotolini” da 2 euro, come i biglietti d’oro della Fabbrica di Cioccolato. 
  1. Lo Stato che le emette: anche il paese che le distribuisce può renderle rare, influendo sulla quantità e la reperibilità. Stati dell’Eurozona molto piccoli come Andorra, le emettono infatti in tiratura limitata. Alcune monete sono rare anche perché sono le prime emesse da un paese che sceglie di adottare la moneta unica, come nel caso della Slovenia nel 2007. 
  1. Monete commemorative: nel caso degli euro, le monete rare commemorative possono essere solo quelle da 2 euro (a specificarlo è proprio la BCE, che tra l’altro approva il volume massimo di pezzi commemorativi che ogni Stato può emettere ogni anno). Queste si trovano più facilmente in circolazione, e diventano rare solo in alcuni casi che vedremo successivamente.  

In generale per capire quali sono le monete rare, vale il criterio della rarità ovvero meno esemplari ci sono, più hanno valore. Questo principio si applica soprattutto a quelle antiche che non vengono più prodotte. Bisogna anche specificare che le monete diventano più preziose se il loro stato di conservazione si avvicina a quello originario (“fior di conio”). 

La rarità è una caratteristica chiave anche delle criptovalute, le monete digitali basate su blockchain. Ad esempio Bitcoin può essere emessa per un massimo di 21 milioni di unità. A deciderlo è il suo algoritmo, che la rende preziosa e anti inflazionistica tanto che spesso viene paragonata all’oro. Vuoi sapere perché le criptovalute sono le uniche monete veramente rare?

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Monete da 2 euro rare

Vediamo quali sono le monete da 2 euro più rare in circolazione. In questa categoria rientrano principalmente quelle commemorative, ecco le più preziose: 

  • Finlandia 2004

Questa moneta rara ha un valore di circa 50 euro, come anticipato è preziosa perché non è facile reperirla. Raffigura dei germogli che crescono verso l’alto a partire da una colonna, i primi rappresentano i nuovi paesi che entrarono in quell’occasione nell’Unione Europea. Mentre il pilastro è l’istituzione stessa. 

  • Principato di Monaco 2007

Sono i 2 euro rari di Grace Kelly, emessi nel 25° anniversario della sua morte. Questa moneta è preziosa perché ne sono stati coniati solo 2.000 esemplari. Ha un valore di circa 2.000 euro. 

  • Città del Vaticano 2005

Fra le monete da 2 euro rare anche quella emessa nel 2005 per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia. Conta 100.000 esemplari, il suo valore è di circa 300 euro. 

  • San Marino 2004

Questa moneta rara da 2 euro conta 110.000 unità e vale tra i 100 e i 300 euro. Raffigura Bartolomeo Borghesi, storico italiano. 

  • Francia 2019

Con un valore compreso tra i 40 e i 100 euro, ci sono le monete da 2 euro rare della Francia con i personaggi dei fumetti di Asterix e Obelix di René Goscinny. 

  • Slovenia 2007

La Slovenia ha emesso 400.000 monete da 2 euro rare per celebrare il 50° anniversario dei trattati di Roma che portarono alla nascita dell’Unione Europea. Queste valgono circa 50 euro. Questa moneta è stata coniata da tutti gli stati dell’Eurozona con la stessa immagine (un libro aperto e la scritta “Europa”), solo la scritta è nelle varie lingue nazionali.

Tra le monete da 2 euro rare non commemorative, quindi quelle emesse ordinariamente dalle Banche Centrali, troviamo quelle della Grecia del 2011 (15.000 esemplari), Grecia del 2007 (20.000), Grecia del 2004 (30.000), Cipro del 2013 (90.000), Cipro del 2015 (100.000).

Monete da 1 euro rare

Se sei alla ricerca di monete da 1 euro rare devi considerare che non esistono esemplari celebrativi come nel caso dei 2 euro. La rarità consiste solo nella tiratura limitata e l’anno di emissione, vediamo alcuni esempi. 

  • Andorra 2018: tiratura 20.000 
  • Austria 2012: tiratura 60.000 
  • Belgio 2013: tiratura 25.500
  • Cipro 2013: tiratura 100.000
  • Estonia 2016: tiratura 20.000
  • Finlandia 2018: tiratura 50.000
  • Francia 2015: tiratura 35.500
  • Germania 2018: tiratura 42.625
  • Grecia 2017: tiratura 16.200
  • Irlanda 2016: tiratura 89.000
  • Lettonia 2018: tiratura 7.000
  • Lituania 2018: tiratura 5.000
  • Lussemburgo 2018: tiratura 63.000
  • Malta 2014: tiratura 25.000
  • Principato di Monaco 2011: tiratura 7.000
  • Olanda 2017: tiratura 47.017
  • Portogallo 2012: tiratura 44.000
  • Repubblica di San Marino 2016: tiratura 30.400
  • Slovacchia 2018: tiratura 17.300
  • Slovenia 2018: tiratura 8.750
  • Città del Vaticano 2005: tiratura 60.000

Monete rare: lire

Tra le monete rare ci sono anche quelle ormai fuori uso, come le nostre vecchie lire. Prima di andare a frugare nei cassetti di nonna, ecco la lista di quelle che valgono una fortuna! 

  • 10 lire del 1947: raffigurano un rametto di olivo e un cavallo alato, se in buone condizioni possono valere fino a 4.000 euro.
  • 2 lire del 1947: questa moneta è stata coniata in occasione della firma del trattato di pace con gli Stati vincitori della Seconda Guerra Mondiale del 10 febbraio 1947. Raffigura una spiga di grano e un contadino, ha un valore di circa 1.800 euro. 
  • 1 lira del 1947: questa moneta rara raffigura un ramo di arancio e una donna con una corona di spighe, è uno dei pezzi più rari con un valore di oltre 1.500 euro. 
  • 50 lire del 1958: rappresenta il dio Vulcano che lavora il metallo e la scritta “Repvbblica italiana”, è stata coniata in 800 mila esemplari. Arriva fino al valore di 2.000 euro. 

In generale le lire più preziose sono quelle coniate tra gli anni ‘40 e ‘50, per essere sicuri del loro valore è necessario affidarsi alla consulenza di esperti.  Scopri di più sul valore delle vecchie lire.

Le monete più rare al mondo 

Anche tra i coni stranieri esistono ovviamente esemplari di monete rare che valgono cifre da capogiro: 

  • Flowing Hair Silver Dollar: si tratta di un dollaro del 1794 che ha raggiunto la valutazione di 10 milioni di dollari. È così preziosa perché è stata la prima moneta emessa dal governo federale degli Stati Uniti nella primissima zecca a Philadelphia. 
  • Double Eagle: un altro dollaro con una storia incredibile. Nel 1933 il presidente Roosevelt ordinò di distruggere la serie in oro di quell’anno, si trattava di 445.000 esemplari. Dieci unità però non furono eliminate, i servizi segreti negli anni riuscirono a rintracciarle tutte. L’ultima era di proprietà del Re Farouk d’Egitto e venne messa all’asta per 7,6 milioni di dollari
  • Brasher Doubloon: è una moneta coniata in modo privato nel 1787 dall’orafo Ephraim Brasher. È stata acquistata nel 2011 per 7,4 milioni di dollari.
  • Edoardo III: di questa moneta antica si stima che siano presenti solo tre copie al mondo, una è stata venduta per 6,8 milioni di dollari. Era una moneta in oro usata tra il 1343 e il 1344. 
  • Gold Dinar: una moneta antica in oro emessa da un califfo arabo della dinastia Omayyade intorno al 700. Il Gold Dinar è fatto di 4,75 grammi d’oro ed è stato venduto nel 2011 per 6 milioni di dollari
  • Liberty Head Nickel: moneta da 5 centesimi statunitensi del 1913 coniata in maniera “clandestina”. Nel mondo ce ne sono solo cinque esemplari, di cui tre sono di proprietà privata. Nel 2018 una è stata venduta per 4,5 milioni di dollari. 
  • Regina Elisabetta II: una sterlina in oro venduta all’asta per 4 milioni di dollari, raffigura la Regina Elisabetta II regina dal 1953 al 2022. 
  • Dollaro Queller’s: un dollaro in argento del 1835 della collezione Queller’s, venduto nel 2008 per 3,7 milioni di dollari. 

Dove vendere le monete rare?

Dopo questa lunga lista la domanda sorge spontanea: dove comprare o vendere monete rare? Se si è esperti e si conoscono bene quelle che si hanno tra le mani, arrangiarsi potrebbe essere la soluzione migliore, per questo è utile frequentare mercatini dell’usato o marketplace online specializzati. Si trovano copie anche su ebay, dove però bisogna essere attenti a eventuali truffe. 

Se invece ti stai chiedendo dove vendere da principiante, la scelta migliore è quella di affidarsi a professionisti come negozi di numismatica o case d’aste anche online (come Catawiki). 

Le monete rare (da 2 euro e non solo) hanno da sempre affascinato esperti e semplici curiosi e, con tutta probabilità, continueranno a farlo grazie alla loro caratteristica principale: l’eccezionalità.

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10 grandi aziende che già accettano Bitcoin

Cryptomonnaies : 10 grandes entreprises acceptent déjà le Bitcoin: 10 big companies already accepting Bitcoin

Le criptovalute non sono il futuro, ma il presente. Ecco chi tra le grandi aziende accetta pagamenti in Bitcoin

La mass-adoption? È sempre più vicina. Non siamo noi a dirlo, basta osservare quante aziende e multinazionali, ma anche semplici negozi, si stiano attrezzando per accettare pagamenti in criptovalute. Anche se in molti Stati ancora non sono pienamente regolamentate, il fenomeno crypto è troppo grande per essere ignorato. Ecco perché le aziende vogliono innovarsi e spingere verso la diffusione dei pagamenti in crypto. E non si parla di nicchie specifiche, bensì di brand e servizi molto popolari che fanno parte della nostra quotidianità.

Ecco un elenco di dieci aziende che accettano Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento.

Compra Bitcoin

Mastercard

Mastercard permette ormai da tempo i pagamenti in criptovalute attraverso la sua piattaforma grazie a collaborazioni con importanti realtà del settore come Metamask e MoonPay. L’azienda ha riconosciuto l’utilità delle crypto come monete vere e proprie. “Con l’interesse [per le crypto] che arriva da molti ambiti, le applicazioni reali delle criptovalute stanno superando la pura speculazione” ha detto Rama Sidhar, vicepresidente per i nuovi mezzi di pagamento digitali di Mastercard. Negli scorsi anni l’azienda leader nel settore dei circuiti di pagamento ha stretto collaborazioni con otto startup Web3 con l’obiettivo di rendere le crypto più accessibili.

Visa

Anche il competitor di Mastercard ha, in questi anni, dedicato le sue energie in progetti a tema criptovalute. Dal 2020 in poi Visa collabora con vari exchange per fornire agli utenti la possibilità di pagare in Bitcoin e altre crypto attraverso le carte di debito che utilizzano Visa come circuito di pagamento. 

Gucci

Sogni di comprare lussuosi capi di abbigliamento attraverso i tuoi satoshi? Negli store statunitensi di Gucci, da Agosto 2022, è possibile pagare in diverse crypto. Per la precisione vengono accettate Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin, Dogecoin, Shiba Inu, ApeCoin (il token del Bored Apes Yacht Club) e anche le più famose stablecoin

Accedi all’app!

Microsoft

Tra gli early adopter della tecnologia blockchain c’è Microsoft, che accetta pagamenti in Bitcoin dal 2014. La criptovaluta può essere utilizzata per i servizi Microsoft come Skype o Xbox Live

Tesla

Elon Musk, CEO di Tesla, è stato tra i primi imprenditori a dimostrare interesse verso Bitcoin. Per un certo periodo è stato possibile acquistare le automobili elettriche utilizzando crypto. Poi ci ha ripensato, bloccando temporaneamente pagamenti in Bitcoin fin quando le operazioni di mining non saranno completamente alimentate da fonti rinnovabili. 

Nonostante questo è ancora possibile acquistare alcuni accessori Tesla in Dogecoin (DOGE) .

Amazon

Anche se al momento non è possibile pagare direttamente in crypto sull’e-commerce più grande del mondo, Amazon sta cercando degli esperti di blockchain da inserire nel suo team. Vedremo presto questa nuova funzionalità? Attualmente possiamo comunque acquistare in crypto attraverso l’utilizzo di varie carte di debito oppure convertire le nostre criptovalute in buoni Amazon attraverso siti di terze parti. Comodo, no?

PayPal

Il gigante dei pagamenti ha introdotto nel 2021 la possibilità di acquistare, vendere e custodire alcune criptovalute direttamente dalla sua applicazione. La funzionalità è rimasta però riservata agli utenti residenti negli Stati Uniti. A maggio 2023 c’è stata una svolta: l’avvio della collaborazione tra PayPal e Metamask. Grazie a questa partnership è possibile effettuare il login nella propria area dedicata di Paypal anche con il proprio wallet Metamask e comprare crypto direttamente dal proprio conto PayPal, in un solo passaggio. 

Twitch

Anche Twitch, la piattaforma di streaming più utilizzata al mondo, accetta Bitcoin e altre criptovalute per donazioni e iscrizioni. Tramite le iscrizioni o sub puoi supportare mensilmente i tuoi creatori preferiti pagando con tante diverse crypto: da Bitcoin a Ethereum, da Dogecoin a Litecoin. 

McDonald’s

Al McDonald’s di Lugano puoi comprare il tuo Crispy McBacon con Bitcoin e la stablecoin Theter (USDT). Questi pagamenti fanno parte dell’iniziativa “Plan B” che ha coinvolto il capoluogo del Canton Ticino ad Ottobre 2022. Questo progetto ha l’obiettivo di incrementare l’adozione delle criptovalute nella città svizzera. I pagamenti al McDonald’s di Lugano vengono elaborati sulla blockchain Layer-2 di Bitcoin, il Lighting Network.

Starbucks

Chiudiamo la lista delle 10 aziende che consentono di pagare in Bitcoin, come concluderemo un pranzo, ovvero con un bel caffè da pagare rigorosamente in crypto. Nelle caffetterie americane di Starbucks si possono infatti acquistare espressi e frappuccini in criptovalute direttamente dall’app, grazie alla partnership con Bakkt.

Guarda il prezzo di Bitcoin

Negozi dove pagare con Bitcoin

Le aziende presenti in questa lista non sono le uniche ad accettare Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento, ma sono probabilmente quelle più note a livello globale. Anno dopo anno, molte altre realtà di diverse dimensioni e che operano nei settori più disparati hanno adottato le crypto.

Tra queste ci sono negozi fisici situati in paesi crypto friendly. Qualche esempio pratico? Alcuni store di Burger King in Venezuela, le squadre statunitensi dei Miami Dolphin e dei Dallas Mavericks e dei distributori automatici di Coca Cola in Australia e Nuova Zelanda.

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Il ruolo delle criptovalute alle elezioni europee

Elezioni europee: il ruolo delle criptovalute

Dove si collocano le crypto e la tecnologia blockchain nel panorama politico europeo iniziate oggi? Scoprilo in questo articolo

Le elezioni del Parlamento Europeo avranno un impatto sul mondo crypto? Nella giornata di oggi i Paesi Bassi, l’Irlanda e la Repubblica Ceca hanno aperto i seggi, e nei prossimi giorni toccherà a tutti gli altri paesi europei.

Come si colloca il settore delle crypto nel contesto delle elezioni europee, dopo che è diventato un tema centrali di quelle americane. D’altronde il MiCA, il regolamento dell’Unione sulle “crypto attività” (come le definisce il documento), entrerà progressivamente in vigore dal 30 giugno in poi.

Le crypto alle elezioni europe

Dato che le crypto non hanno una posizione di rilievo all’interno programmi elettorali dei principali partiti, è difficile ipotizzare che l’esito delle elezioni europee influenzerà il panorama normativo. Secondo Robert Kopitsch di Blockchain for Europe, i nuovi membri del Parlamento Europeo difficilmente apporteranno modifiche sostanziali al MiCA. 

Tuttavia, nel caso in cui dovessero salire in cattedra esponenti politici pro-crypto, l’adozione di questa tecnologia potrebbe accelerare nei prossimi mesi. I principali indiziati a fare da portabandiera del settore in questa “crociata” sono la portoghese Lídia Pereira del Partito Popolare Europeo e Ondřej Kovařík di Renew Europe.

Il Portogallo è da sempre uno degli stati più aperti nei confronti di questo settore, negli scorsi mesi ha istituito delle zone franche che consentono di sperimentare diverse tecnologie, compresa la blockchain, senza incorrere immediatamente in ostacoli normativi. 

Elezioni europee e crypto: gli step per il cambiamento

Sebbene sia, ad oggi, improbabile che l’assetto normativo dell’Unione Europe in ambito crypto cambi, non è di fatto impossibile. I 700 eurodeputati che verranno eletti, potranno presentare alla Commissione Europea – l’organo esecutivo politicamente indipendente dell’UE responsabile di proporre nuove leggi e di attuare le decisioni del Parlamento – una relazione contente delle proposte di modifica. Questo braccio d’esecuzione europeo verrà, da ottobre in poi, plasmato dai nuovi parlamentari, che potranno eleggere i membri e quindi influenzarne l’operato.

Sarà quindi compito degli esponenti pro crypto convincere i loro colleghi sulla rilevanza del tema e proporre modifiche all’attuale regolamentazione. Questa, secondo diversi esponenti del settore, è dannosa perché adotta regole pensate per il sistema finanziario tradizionale a quello degli asset digitali, disincentivando le aziende del settore a innovare in nel nostro continente.

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Nello specifico, il dibattito si è concentrato prevalentemente sul concetto di stablecoin, suddivise dal MiCA in due categorie: gli “electronic money tokens” (EMTs) e gli “asset-referenced tokens” (ARTs). Anche il settore DeFi e degli NFT, che non rientrano nel framework, potrebbero essere oggetto di discussione nel caso in cui si torni a parlare di crypto alla Commissione Europea.

Insomma, le crypto non sono un argomento centrale alle elezioni europee. I candidati che hanno a cuore la questione sembrano essere pochi. I digital asset non figurano in nessun punto chiave dei programmi elettorali dei principali partiti. La situazione cambierà nei prossimi mesi con l’avvicinarsi delle elezioni americane, dove le criptovalute e la tecnologia blockchain hanno un ruolo decisamente più rilevante?


Francobolli rari: come riconoscerli e dove vendere i pezzi

Francobolli rari: come riconoscere e dove vendere i pezzi

Quali i francobolli rari, d’Italia e non solo, valgono di più? Scopri come riconoscere i più preziosi e dove vendere e comprare

Saper riconoscere quali sono i francobolli rari, d’Italia e non solo, e collezionarli può sembrare un hobby vintage. Il “francobollo” di certo sta diventando un oggetto del passato e proprio per questo ha grande valore storico e culturale. E in certi casi anche economico, visto che alcuni di questi pezzi sono diventati veri e propri tesori ambiti dai collezionisti di tutto il mondo. In genere gli esemplari più speciali sono quelli emessi in edizione limitata, con errori di stampa o con particolari caratteristiche che li distinguono dalle stesse serie. In altri casi sono quelli dedicati a eventi storici o commemorazioni. Ma quali sono i francobolli rari d’Italia e del mondo? Ecco tutti i segreti dei pezzi più unici e come venderli o comprarli. 

Francobolli rari: come capire quali hanno valore

Per riconoscere i francobolli rari e capire quali hanno valore può essere utile affidarsi a un esperto di filatelia. Bisogna considerare infatti diversi aspetti, in primo luogo va individuata la tiratura ovvero il numero di pezzi che sono stati prodotti. Come per le monete rare, anche qui vale il principio per cui più esemplari esistono meno sarà il valore del singolo pezzo. 

Generalmente i francobolli più rari sono quelli con errori di stampa oppure quelli ritirati dalla circolazione. Un altro aspetto da considerare è l’età del pezzo che può essere ricavata dall’illustrazione, o vignetta. Questo è fondamentale per riconoscere quelli emessi per celebrare anniversari o eventi storici. Infine un francobollo vale di più se le sue condizioni sono buone, poiché eventuali imperfezioni potrebbero abbassare la sua quotazione.

Uno dei punti di riferimento per i collezionisti è il catalogo Unificato Super in cui trovare tutte le informazioni sulle quotazioni, aggiornate ogni anno, sui francobolli rari d’Italia e non solo. Tieni presente che i prezzi potrebbero essere solo indicativi e che dipendono dalle varie aste o piattaforme per la compravendita.

Scovare i francobolli più rari è il modo per ottenere il massimo a livello economico. Come abbiamo visto, è la rarità a determinare la preziosità. Questo meccanismo può rispondere anche alla domanda “perché le criptovalute hanno valore”. Queste monete digitali, al contrario di quelle fiat, non sono emesse all’infinito. La loro “tiratura” è stabilita a priori e per questo non risentono dell’inflazione. Proprio come i francobolli!

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Francobolli rari Italia: la lista dei più ricercati

La lista dei francobolli rari d’Italia è particolarmente interessante perché comprende alcuni dei pezzi più unici del mondo: 

  • Error of Colour: questo è uno dei francobolli più rari al mondo presente solo in due pezzi, uno dei quali è stato battuto all’asta in Svizzera nel 2011 per 1,86 milioni di euro. La sua rarità dipende dal suo colore, infatti venne stampato di blu invece che nel classico arancione. Raffigura Ferdinando II ed è stato emesso dal Regno di Sicilia nel 1859, in generale tutti i francobolli di questa zona e pre unità d’Italia sono molto preziosi
  • 3 lire di Toscana: dal valore tra i 200 e i 500.000 euro, questo pezzo è stato emesso il 1° gennaio 1860 dal Gran Ducato di Toscana. Del “3 lire” esistono pochissimi pezzi (si stima circa 324), di questi due sono stati affrancati in due lettere una del re d’Egitto Farouk e l’altra del collezionista Alphonse de Rothschild.
  • Trinacria: fa parte della prima serie mai emessa dal Regno delle Due Sicilie (1858) e rappresenta la trinacria insieme ai gigli dei Borbone e al cavallo rampante effige di Napoli. Il valore di questo esemplare, tra i francobolli rari d’Italia, è di circa 350.000 euro. 
  • Francobollo Garibaldino Mezzo tornese: messo in commercio durante l’epoca garibaldina a Napoli e venne utilizzato per la spedizione a bassi costi dei giornali. Rappresentava ancora il vecchio simbolo dei Borbone perché Garibaldi non aveva tempo di farne realizzare uno  nuovo. La sua rarità dipende dai pochissimi pezzi rimasti integri: questi francobolli erano come dei sigilli sui giornali che dovevano essere spezzati per essere letti. Il suo valore è di circa 13.000 euro. 
  • Gronchi rosa: questo pezzo del 1961 venne emesso con un errore nel raffigurare i confini del Perù sulla cartina geografica, una volta notato lo sbaglio la serie venne ritirata dal mercato anche se ormai alcuni pezzi erano già stati usati. Può valere fino a 30.000 euro. 
  • Ducato di Modena: tra i francobolli rari d’Italia c’è anche la serie dei 15 centesimi di cinque tipologie che valgono tra i 2.000 e i 5.000 euro, e il pezzo da 80 centesimi del 1858 emesso dal governo provvisorio di Parma in unica copia per una lettera alla Francia. La sua quotazione è di circa 200.000 euro. 
  • Trittico Servizio di Stato: questi francobolli del 1933 raffigurano la bandiera italiana e Vittorio Emanuele III, un singolo esemplare può essere valutato fino a 5.000 euro. 
  • Congresso Filatelico di Trieste: si tratta di quattro francobolli di posta ordinaria del Regno d’Italia emessi nel 1922 in occasione del congresso. Valgono circa 4.000 euro. 
  • Centenario morte Alessandro Volta: 480 esemplari da 20 centesimi di questa serie sono stati stampati in viola anziché in rosso e ora valgono dagli 8.000 ai 50.000 euro. 
  • Seconda Milizia: francobolli  rari del 1928, anch’essi stampati in viola nella versione da 50 e da 20 centesimi (oltre 10.000 euro).
  • Ragazzo coi gabbiani: del 1991,raffigura la scultura di Pericle Fazzini stampato per errore in viola, vale oltre i 10.000 euro. 
  • Augusto: destinato alle isole dell’Egeo stampato in viola e quindi nel colore sbagliato, vale oltre 20.000 euro. 
  • Castello di Miramare 1980: anche questo tra i francobolli più rari e ricercati d’Italia è stato emesso in colorazione errata e oggi può valere fino ai 10.000 euro. 

Alcuni francobolli rari dell’Italia sono diventati preziosi anche senza essere mai stati commercializzati. Per varie ragioni alcune serie che sono state create senza mai essere vendute oppure dei falsi:

  • K2: serie nata per celebrare la spedizione del 1954 di Ardito Desio, Achille Compagnoni, Lino Lacedelli e Walter Bonatti che per la prima volta nella storia conquistarono la seconda montagna più alta del mondo. I 160 pezzi non vennero mai venduti e oggi possono valere dai 6.000 ai 7.000 euro. 
  • Trittici Balbo: anche questa serie del 1933 per celebrare la crociera aerea transatlantica Decennale organizzata da Italo Balbo, non venne mai messa in commercio. Un trittico può valere fino ai 1.000 euro. 
  • Falso Due Popoli: questo francobollo è un falso denigratorio elaborato dai servizi segreti inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Si ispira a un pezzo del 1941 che il regime fascista aveva emesso per celebrare la fratellanza con il popolo tedesco, la satira evidenzia invece la sudditanza di Mussolini nei confronti di Hitler. Il falso oggi vale fino ai 3.000 euro.

Se sei un* collezionista appassionat* di francobolli rari (non solo d’Italia) e altri oggetti preziosi, forse hai sentito parlare di un nuovo modo di certificare la proprietà e il valore degli oggetti da collezione, ovvero gli NFT. I non fungible token infatti sono dei registri digitali garantiti dalla blockchain. 

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I francobolli più rari al mondo

Guardando oltre i francobolli più rari d’Italia, citiamo alcuni esemplari internazionali. Il British Guyana 1 cent Black Magenta ha un valore di 10 milioni di dollari e risale al 1856, si stima esista in unica copia. Il Treskilling Yellow svedese è stato ritrovato in una soffitta nel 1886 e quotato per 2 milioni di euro, la sua rarità dipende ancora una volta dall’errore del colore. In questo caso giallo invece di verse. Un altro rarissimo è l’Inverted Jenny che vale 700.000 euro. Si tratta di un francobollo da 24 centesimi creato per la posta aerea nel 1918 e stampato con il foglio rovesciato, da cui il nome “invertito”. Lo stesso errore è quello dell’Inverted Swan emesso in Australia. Infine in questa lista dei francobolli rari citiamo il Penny Black del Regno Unito. Venne venduto nel 1850 con il ritratto della Regina Vittoria ed è il primo francobollo adesivo della storia. Il suo valore è di circa 3.000 euro. 

Lo spazio di riferimento per quanto riguarda gli NFT, una nuova tecnologia che ha molto in comune con i francobolli, sta diventando la blockchain di Solana. Questo ecosistema crypto si gioca il primato con Ethereum, la rete dove questa tecnologia è nata. Se pensi che il futuro di queste opere d’arte digitali possa essere roseo e quindi valga la pena esplorarlo in profondità, puoi acquistare SOL su Young Platform.

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Francobolli rari, dove venderli e comprarli

Per comprare e vendere francobolli rari se non si è esperti la via migliore è quella di affidarsi ai professionisti come i negozi di filatelia. In questo modo potrete far valutare i vostri pezzi (anche quelli scovati nelle soffitte dei nonni) e farvi consigliare per gli acquisti. Un’altra buona pratica è quella di imparare a muoversi nel mercato di riferimento consultando riviste specializzate, siti web e blog di appassionati ma anche frequentando mercatini dell’antiquariato, fiere ed eventi. Se vuoi comprare o vendere su internet puoi farlo su siti d’asta come Catawiki, sui classici e-commerce come ebay o sui forum. In questo caso è sempre bene farsi mille scrupoli per evitare truffe. 

Infine per andare a caccia di quelli che forse in futuro saranno i prossimi francobolli rari d’Italia, consulta sempre le uscite di Poste Italiane

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Dichiarazione crypto: rispondiamo alle vostre domande. Con Alberto Franco

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Il modo migliore per reperire tutte le informazioni utili sull’argomento, oltre a consultare la sezione dedicata del nostro blog, è: seguire la prima Live dedicata all’argomento di questa “stagione” fiscale. L’evento perfetto per risolvere i dubbi che ti affliggono e scoprire le risposte a tutte le domande sulla dichiarazione crypto.

L’ospite che verrà a trovarci è Alberto Franco, dottore commercialista e revisore legale, professore a contratto presso l’Università di Torino e co-fondatore di CryptoLeges, il primo portale per la formazione e la consulenza legale e fiscale dedicata ai progetti crypto.

L’evento si terrà domani, 28 maggio 2024 alle ore 18:00, su YouTube, LinkedIn, X, Twitch e Facebook sarà condotto da Philippe Leveque e Matteo Bordino, Head of Operations e Head of Marketing di Young Platform.

Imposta il promemoria per non perdertelo!

Airdrop ZkSync: tutte le informazioni utili

ZkSync Era airdrop, tutto quello che devi sapere

Airdrop ZkSync Era:  scopri tutte le informazioni in questa guida

È ufficiale, l’airdrop di Zksync Era arriverà a breve! Dal lancio della mainnet, avvenuto a marzo 2023, si discute di un possibile rilascio della crypto e in questi giorni è arrivata la notizia ufficiale. Secondo The Block, l’evento di genenerazione del token (TGE) avverrà nei prossimi giorni, mentre l’airdrop entro un mese dall’evento.

Se hai letto questa guida quando è stata pubblicata, a luglio del 2023, potresti far parte degli utenti eleggibili per la distribuzione gratuita, anche se non sono ancora stati resi noti i requisiti. In caso contrario, potrebbe essere troppo tardi iniziare, ma puoi leggere lo stesso l’articolo per imparare ad affrontare altre iniziativa di questo tipo.

ZkSync Era è un giovane Layer 2 di Ethereum sviluppato da Matter Labs che utilizza la tecnologia degli zero-knowledge rollup per scalare la rete di ETH, ovvero renderla più veloce ed efficiente. 

Il team di Matter Labs non ha ancora comunicato se lo snapshot, un’istantanea della blockchain attraverso la quale identificare gli indirizzi che riceveranno la distribuzione gratuita di token, è già stato effettuato o meno, e neanche le azioni necessarie per riceverla.

Vediamo dunque come partecipare all’airdrop di ZkSync Era e quali potrebbero essere i requisiti, anche se, ormai, potrebbe essere troppo tardi per incominciare. Scopri tutto quello che c’è da sapere questa guida.

I possibili requisiti per l’airdrop di ZkSync

Gli airdrop premiano gli utenti che interagiscono con i progetti Web3 nelle loro fasi iniziali di vita. Non sempre il lancio di un token coincide con un airdrop, ma in questo caso è, ormai, certo che il rilascio avverrà attraverso questa modalità.

In altre parole, sappiamo che l’airdrop di ZkSync Era arriverà, ma non si conoscono i requisiti da soddisfare per riceverlo: questi sono spesso segreti perché i protocolli intendono premiare gli utenti più “fedeli” e non chi va a caccia di questi token. 

Per identificare i più probabili però ci si può basare sugli airdrop passati, come quello di Arbitrum. Per la distribuzione del token ARB, il team del progetto si è basato sulla quantità, sulla frequenza e sul volume delle transazioni processate sulla blockchain. È molto probabile che i requisiti per ottenere quello di ZkSync saranno simili.

Guida pratica all’airdrop di ZkSync

A questo punto possiamo ipotizzare le azioni necessarie per incrementare le probabilità di riceverlo. Nessuno sa quali siano esattamente le mansioni da compiere, perciò seguire questa guida non ti garantisce di ricevere l’airdrop di ZkSync.

  1. Possedere un wallet crypto decentralizzato e importare la rete

Le operazioni per cercare di ottenere l’eventuale airdrop di ZkSync vanno effettuate on-chain, ovvero sulla blockchain del protocollo. Per questo motivo è necessario possedere un wallet decentralizzato e importare al suo interno la rete di ZkSync. Ci sono tantissimi portafogli Web3 in circolazione, il più famoso e utilizzato è Metamask, segui questa guida per imparare ad utilizzarlo.

Per importare il network ZkSync all’interno del tuo wallet invece basta connetterlo ad una delle applicazioni decentralizzate native, per esempio al bridge ufficiale che trovi a questo link. Per andare a caccia di airdrop utilizza un burner wallet, ovvero un portafoglio decentralizzato creato ad hoc sul quale detieni solamente le crypto che intendi utilizzare per questo scopo

  1. Acquista Ethereum su Young Platform

ZkSync è un Layer 2 di Ethereum e per questo, per provare a partecipare all’airdrop è necessario possedere ETH e trasportarli sulla rete. In questo modo sarà possibile interagire con le applicazioni decentralizzate e processare transazioni. Se non possiedi già qualche Ether puoi acquistarne qualcuno su Young Platform.

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  1. Preleva gli ETH sul tuo wallet decentralizzato

Il passo successivo è prelevare la quantità di Ether che intendi utilizzare per l’airdrop di ZkSync. Ovvero trasferire i tuoi ETH dal conto Young Platform al tuo wallet decentralizzato. Se non sai come fare, segui questa guida. È importante che prelevi gli ETH necessari utilizzando la rete Ethereum.

  1. Utilizza un bridge per raggiungere la mainnet di ZkSync

Adesso che hai i tuoi ETH sulla blockchain di Ethereum puoi trasportarli sulla blockchain di ZkSync. Per farlo devi utilizzare un bridge. Ci sono diverse dapp progettate per questo scopo. Per esempio il bridge ufficiale, oppure Orbiter. 

Utilizzarli è molto semplice, basta connettere il proprio wallet, selezionare la quantità di Ether che si vogliono inviare sulla ZkSync, confermare e approvare la transazione. Utilizzare un bridge oltre ad essere, ad oggi, l’unico modo per raggiungere il Layer2 potrebbe anche essere un requisito fondamentale per ricevere l’airdrop del token di ZkSync. Attenzione, i bridge sono spesso vittime di attacchi hacker e exploit, quindi utilizzali per trasportare piccole quantità di crypto e attraverso un burner wallet.

  1. Utilizza alcune dapp disponibili sulla blockchain

Ora che hai i fondi sulla blockchain è il momento di interagire con le dapp presenti sul Layer 2. Per questo step non ci sono regole scritte; puoi scegliere come agire in base alla quantità di Ether che hai in mente di utilizzare (necessari a pagare le gas fees) per provare a ricevere l’airdrop.

Una strategia potrebbe essere quella di effettuare qualche swap (scambio) tra i token disponibili sulla blockchain utilizzando gli exchange decentralizzati (DEX) SyncSwap e Mute.io. Oppure puoi fornire liquidità alle pool presenti su questi e sugli altri protocolli. Trovi la lista di tutte le dapp disponibili su ZkSync su DefiLlama.

  1. Ripeti queste azioni regolarmente

Per ricevere l’airdrop di ZkSync potrebbe essere importante anche la frequenza di queste azioni. Le distribuzioni gratuite di token avvenute in passato hanno premiato gli utenti che interagivano con le blockchain più volte nel tempo. Per esempio per ricevere l’airdrop di Arbitrum bisognava utilizzare una dapp e processare transazioni almeno in due mesi differenti.

Inoltre, l’ammontare di token che si ricevevano variava in base a quante transazioni erano state effettuate in mesi differenti, da un minimo di due ad un massimo di nove.Se non hai mai effettuato operazioni su questa rete, potrebbe essere troppo tardi visto che manca, teoricamente, meno di un mese alla distribuzione gratuita.

ZkSync il prezzo di lancio

Nelle ultime ore alcune applicazioni decentralizzate (dapp) e exchange hanno aperto i pre market per il token di ZkSync. Questo significa che è possibile scambiare strumenti derivati che cercano di prevedere, in base alle informazioni fornite dal team di Matter Labs e alla relazione tra domanda e offerta, il prezzo di questa crypto. Su Aevo, ad esempio, il prezzo di ZK è di circa 0,6$, anche se tale sigla (in gergo ticker) è attualmente utilizzata per indicare il token di Polyhedra e potrebbe quindi cambiare quando verrà annunciato quello ufficiale.

L’ultima informazione attualmente in nostro possesso riguarda la total supply di questa criptovaluta. Secondo uno screenshot di un messaggio interno questa sarà di 21 miliardi di token, più del doppio di quella di altri Layer 2 di Ethereum, ad esempio Arbitrum (ARB) e Optimism (OP).

Compra ARB o OP!



Ecco tutto quello che devi sapere sull’airdrop di ZkSync, i possibili requisiti da soddisfare e la strategia per cercare di ricevere token, nel caso in cui il tutto venisse confermato. Queste distribuzioni gratuite stanno diventando sempre più popolari e i requisiti per ottenerli sono sempre più uniformi.

Bitcoin Pizza Day: che cos’è e perché si festeggia il 22 Maggio?

Bitcoin Pizza Day: che cos’è e perché si festeggia il 22 maggio?

Oggi è il Bitcoin Pizza Day! Scopri la storia di questo giorno speciale in cui si celebra il primo acquisto in Bitcoin

Che cos’è il Bitcoin Pizza Day? Il 22 maggio la community crypto festeggia a modo suo la prima transazione in BTC per acquistare dei beni. Nello specifico due pizze diventate le più costose della storia! Laszlo Hanyecz, un affamato bitcoiner, nel 2010 acquistò due pizze per 10.000 Bitcoin che oggi valgono più di 650 milioni di euro. Quando si ha fame si è disposti a spendere qualsiasi cifra, soprattutto per una pizza, ma non esageriamo! Scopri che cos’è il Bitcoin Pizza Day festeggiato il 22 maggio e la storia di Laszlo Hanyecz!

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Che cos’è il Bitcoin Pizza Day 

Il 22 maggio è il giorno del Bitcoin Pizza Day, una delle ricorrenze più sentite del mondo crypto in cui si celebra la prima transazione in Bitcoin finalizzata per acquistare un bene “materiale”. Per citare il protagonista di questa storia, Laszlo Hanyecz, il Bitcoin Pizza Day è stato il primo caso in cui “BTC è stato concepito come un bene di scambio reale dalle persone”.

La storia del Bitcoin Pizza Day è iniziata quando Laszlo Hanyecz, un programmatore e miner residente in Florida, annunciò sul celebre forum Bitcointalk.org l’ intenzione di acquistare due pizze utilizzando Bitcoin. Offrendo 10.000 Bitcoin a chiunque fosse disposto a portargliele. All’epoca il loro valore era di circa 41$. Ci mise qualche giorno a trovare qualcuno disposto ad accettarli, ma il 22 maggio un diciannovenne di nome Jeremy Sturdivant acquistò due pizze in un ristorante della catena di pizzerie Papa John’s e gliele portò in cambio delle crypto promesse.

In molti si chiedono ancora oggi cosa ha fatto Papa John’s con i Bitcoin che ha ricevuto in cambio delle pizze? In realtà Papa John’s non ha ricevuto nessun Bitcoin. In quegli anni nessuna azienda o negozio accettava pagamenti in BTC. Il beneficiario del primo pagamento in Bitcoin è stato Jeremy Sturdivant che ha poi acquistato le pizze, facendo da tramite, nel fast food americano utilizzando dei dollari.

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Chi è Laszlo Hanyecz e perché aveva così tanti Bitcoin?

Ora che sai cos’è il Bitcoin Pizza Day e conosci la sua storia è il momento di spendere qualche parola sul suo protagonista: il programmatore Laszlo Hanyecz. È uno dei primi miner e sviluppatori di BTC nonché uno dei più attivi e longevi membri del forum Bitcointalk.org. Ha ideato il primo programma per utilizzare le schede video (GPU) per il mining di Bitcoin, invenzione che ha permesso di velocizzare e rendere più efficiente il processo fino ad allora gestito interamente dai processori (CPU).

Nonostante oggi 10.000 Bitcoin sembrino una cifra esorbitante, all’epoca il loro valore non era così alto; ogni BTC all’epoca valeva 0,004$ e prima dell’halving del 2012 i miner ne guadagnavano 50 per ogni blocco che minavano. Perciò per accumulare i 10.000 Bitcoin con i quali ha acquistato le due pizze ha dovuto validare 200 blocchi, un numero tutto sommato contenuto, considerando che Bitcoin esisteva da poco tempo e i miner erano pochissimi (meno di mille).

Guarda il prezzo di BTC

Il Bitcoin Pizza Day è una giornata ricca di significato. Ciò che è successo il 22 maggio 2010 ha dimostrato, per la prima volta nella storia, che è possibile scambiare valore in modo decentralizzato, senza il controllo e il benestare di intermediari finanziari grazie alle crypto. Ecco cos’è il Bitcoin Pizza Day e perché si festeggia proprio il 22 maggio. Milioni di dollari spesi per acquistare la pizza più costosa della storia sono diventati il simbolo delle potenzialità di Bitcoin come mezzo di pagamento.


Cosa è successo alle azioni di GameStop? Perché sono esplose a rialzo nelle ultime ore?

Azioni GameStop: cos’è successo al prezzo?

Le azioni di GameStop sono esplose a rialzo nella giornata di ieri, in seguito ad un meme apparso su X (ex Twitter). Come mai il loro prezzo è salito così tanto?

È ripartita la stagione delle meme stock? Nella giornata di ieri le azioni di GameStop sono esplose a rialzo duplicando il loro valore. Per stimare la portata di tale movimento rialzista basta specificare che il New York Stock Exchange (NYSE), mercato sul quale si svolge il trading dell’azione, è stato obbligato a mettere in pausa gli scambi.

Nelle ore successive, poi, l’ondata di acquisti si è abbattuta anche sulla blockchain di Solana, dove sono nate diverse meme coin che hanno preso ispirazione dall’accaduto. Ecco che cosa è successo alle azioni di GameStop e da cosa è scaturito il pump

Compra Solana

La storia delle azioni di GameStop

Per capire chi è stato a far esplodere a rialzo le azioni di GameStop, e in generale cosa è successo, dobbiamo fare un passo indietro e tornare, per un momento, al 2021. Quell’anno si verificò uno degli eventi più particolari e inaspettati della storia di Wall Street. Il prezzo delle azioni di GameStop, nella primavera di quell’anno, fu oggetto di movimento a rialzo straordinariamente violento e passò, in meno di quindici giorni, da circa 5$ a più di 120$.

La causa principale dell’esplosione fu uno short squeeze, un rapidissimo aumento di prezzo generato dalla chiusura di tantissime posizioni short. Chiudere una posizione short equivale, infatti, a effettuare un acquisto e se questa azione viene effettuata da diversi investitori, si genera un circolo vizioso che spinge violentemente il prezzo verso l’alto. Il termine “squeeze” ovvero “spremere” sta a indicare ciò che accade ai trader che stavano shortando il titolo, i quali vengono spremuti finanziariamente dall’aumento di prezzo.

In quel frangente la popolarità di un utente noto come Roaring Kitty su X (ex Twitter) e come DeepFu***ngValue su Reddit crebbe enormemente, soprattutto perché gli utenti del social network si accorsero che era dal marzo del 2019 che l’utente deteneva il titolo GME. Ma non solo, DVS postava mensilmente analisi e tesi di investimento in cui comunicava ai suoi follower che le azioni di GameStop erano fortemente sottovalutate e che alcuni fondi di investimento le stavano, appunto, shortando. 

Inutile dire che il trader e analista finanziario, all’anagrafe Keith Gill, è diventato, una volta che lo short squeeze da lui previsto è, di fatto, avvenuto, una vera e propria leggenda. Nel suo ultimo aggiornamento, che risale a marzo del 2021, il valore del suo portafoglio ammontava a circa 34 milioni di dollari, mentre poco più di due anni prima le stesse azioni valevano circa 53.000$.

Se ti interessa il mondo della finanza e vuoi esplorare, nello specifico, il settore crypto puoi iscriverti a Young Platform, il principale exchange italiano!

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L’esplosione delle azioni di GameStop di maggio 2024

Ora che conosciamo la storia delle azioni di GameStop, possiamo analizzare quanto accaduto durante la giornata di ieri, lunedì 13 maggio. Roaring Kitty, Il leader della meme stock season che abbiamo conosciuto nel paragrafo precedente, dopo quasi tre anni di assenza dai social media, è tornato a postare. Non ha pubblicato un post di spiegazioni e neanche un semplice saluto, ma un meme chiaramente riferito al mondo dei videogiochi che ha collezionato in meno di ventiquattro ore più di 2 milioni di visualizzazioni.

https://x.com/TheRoaringKitty/status/1789807772542067105

Le azioni di GameStop, che orbitavano intorno al livello dei 30$ prima dell’apertura dei mercati, sono esplose a rialzo aprendo sul livello dei 65$, obbligando il NYSE a mettere in pausa il trading. E questo avvenimento ha avuto un impatto anche sul mondo crypto.

Già nel 2021 l’esplosione delle meme stock e la crescita dell’adozione crypto erano stati due fenomeni, in parte, correlati. All’epoca, l’interesse di massa attratto dalle azioni si era riversato anche nel settore delle criptovalute, e nelle ultime ore è successo lo stesso, anche se in misura minore per quanto riguarda l’ammontare monetario approdato nel mercato crypto. Sono nate diverse meme coin su Solana dotate di nomi e sigle che rimandano all’evento, ma ad avere la meglio è stato GME, il token omonimo delle azioni di GameStop. Questa crypto ha registrato un incremento del +1.900% nelle ultime ventiquattro ore, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 68 milioni di dollari.

Cosa succederà nei prossimi giorni? L’interesse sulle azioni di GameStop si riverserà anche nel mondo crypto come già successo nel 2021? Puoi prepararti a questa evenienza acquistando Solana, il token nativo della blockchain protagonista nell’ecosistema delle meme coin.

Tasse & Report: la nuova funzionalità di Young Platform per la dichiarazione fiscale delle criptovalute

Report Fiscale dichiarazione crypto

Guida completa ai servizi per la dichiarazione fiscale 2024: dalla preparazione del report fiscale, alla consulenza del commercialista, fino all’integrazione di exchange terzi, wallet e blockchain per regolarizzare la tua posizione dal 2016. 

Una delle principali cause di “mal di testa” per gli appassionati di criptovalute è la dichiarazione dei redditi. Non perché i crypto enthusiast vogliano comportarsi in modo non conforme rispetto alle normative vigenti, ma proprio per la complessità di queste ultime, che sono spesso poco chiare e, talvolta, ricche di zone grigie.

Inoltre, gli utenti più esperti che navigano in profondità questo universo, sono soliti effettuare un elevato numero di transazioni che diventano, poi, molto difficili da tracciare e ricostruire. Utilizzare diversi exchange, piattaforme DeFi, Metamask o collezionare NFT complica ulteriormente le cose. 

L’anno scorso, per ovviare a questo problema, abbiamo lanciato il Report Fiscale, accolto positivamente dalla nostra Community. L’obiettivo era quello di “semplificare la vita” ai nostri utenti e rendere la dichiarazione delle criptovalute una passeggiata.

Tuttavia, la Legge di Bilancio 2023 e l’Agenzia delle Entrate hanno cambiato le carte in tavola per la dichiarazione fiscale del 2024. Le novità introdotte riguardano moltissimi aspetti, tra cui la revisione del 730, del Quadro RW e del Quadro RT. 

Abbiamo quindi creato una nuova sezione sulla nostra piattaforma, interamente dedicata alla dichiarazione fiscale delle criptovalute. L’iniziativa è rivolta sia agli utenti di Young Platform, sia a chiunque desideri utilizzare un servizio completo per la dichiarazione delle proprie criptovalute senza spendere un capitale. 

Scopriamo insieme tutti i servizi della nuova funzionalità Tasse & Report:

  • il Report fiscale di Young Platform aggiornato per la dichiarazione del 2024 
  • Il Report fiscale Integrato con Okipo (exchange, wallet e blockchain terze) 
  • il Report delle transazioni di Young Platform
  • l’Imposta di bollo 
  • il servizio di consulenza con i nostri commercialisti.

Infine, daremo un’occhiata agli sconti previsti per i nostri Club! 

Tieni presente questi aspetti importanti:

  • Tutti i report includono i dati di entrambi gli exchange, Base e Pro. 
  • La sezione Tasse e Report è disponibile dalla versione Web (desktop) di Young Platform. Verrà integrata nell’app nelle prossime settimane.
  • Per chi ha già acquistato il Report Fiscale durante la pre-sale, può ora scaricarlo!

Scopri la nuova funzionalità

Il nuovo Report Fiscale di Young Platform 

Se utilizzi solo Young Platform – sia Base che Pro – questo è il servizio che fa per te. Acquistando questo report potrai scaricare un pratico PDF con una schematizzazione chiara e semplice di tutto ciò che possiedi in termini di criptovalute, e i dati che servono per compilare la tua dichiarazione dei redditi. 

Inoltre, per aiutarti nella compilazione, vedrai in allegato un fac simile del Quadro RW e del Quadro RT. Il primo va compilato per l’imposta di bollo e il secondo se hai generato dei guadagni nel 2023 che superano i 2.000 euro. Se invece hai subito qualche perdita, potrai recuperare le minusvalenze nei prossimi quattro anni, inserendole nel Quadro RT. 

Il principale vantaggio di questo report risiede nel prezzo. Vediamo perché.

Innanzitutto, il Report Fiscale è retroattivo. Se hai iniziato a comprare criptovalute su Young Platform dal 2019, il tuo PDF include una panoramica del tuo portafoglio per la dichiarazione fiscale dal 2019 a oggi. Diversamente da altri exchange o servizi, paghi un unico report per regolarizzare la tua posizione fiscale dal primo anno in cui investi in criptovalute. 

In secondo luogo, il prezzo viene calcolato sul numero di transazioni effettuate. Di conseguenza, avrai un piano tariffario completamente personalizzato e pagherai solo per il tuo reale livello di attività. Basti pensare che il piano base ha un costo di € 9,99. 

Questa politica risponde a una volontà molto semplice: consentire a tutti i nostri utenti di mettersi in regola con il fisco e sfruttare questo mercato in tutta serenità, senza incidere sul loro bilancio.

Acquista il Report Fiscale

Nota bene: Il valore totale del portafoglio e il valore di ciascun asset sono calcolati basandosi sui prezzi degli asset presenti sull’exchange Young Platform.

Il Report integrato di Okipo su Young Platform 

Questa integrazione è stata realizzata per gli utenti di Young Platform che utilizzano anche altri exchange, possiedono NFT, hanno criptovalute in piattaforme DeFi o semplicemente custodiscono i loro cripto-asset su wallet esterni a Young Platform. 

Proprio in virtù della sua flessibilità, è l’ideale anche per chi non utilizza Young Platform come exchange ma sta cercando una soluzione a costi competitivi. Per costoro, sarà sufficiente registrarsi e accedere alla sezione “Tasse e Report”. 

Grazie alla collaborazione tra la nostra realtà e Okipo, possiamo offrire un report unico retroattivo e un piano tariffario scontato sul loro listino, che prevede un costo di €229 per anno fiscale. Gli utenti di Young Platform avranno diritto a prezzi scontati come segue. 

NOTA BENE: Per ottenere questo vantaggio, è fondamentale utilizzare il servizio Okipo dalla sezione “Tasse e Report” di Young Platform. 

  • Per gli utenti di Young Platform non iscritti a un Club, il Report di Okipo ha un costo totale di €59 (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Bronze: 54€ (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Silver: 49€ (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Gold: 44€ (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Platinum: 39€ (invece di €229 per anno fiscale).

In virtù di questa collaborazione, potrai inoltre accedere anche a questi vantaggi: 

  • Copertura annuale completa*: a differenza di altri servizi che richiedono un pagamento per ogni anno fiscale, il nostro prezzo include la copertura di tutte le transazioni fatte da quando hai iniziato a utilizzare le criptovalute.  
  • Assistenza prioritaria: come utente Young Platform, hai diritto a un servizio clienti prioritario. 

*Se il numero di transazioni supera le 10.000 all’anno, sarà necessario richiedere l’aggiunta di ulteriori 10.000 transazioni per ogni anno in cui si è superato il limite.

Acquista il Report Fiscale integrato

Come funziona?

Okipo consente di integrare tutti i principali wallet, exchange e blockchain per importare le transazioni dal 2016 a oggi.  

Attraverso un sistema estremamente intuitivo, gli utenti possono collegare i propri wallet e exchange cripto tramite file CSV, con guide dettagliate disponibili per facilitare ogni tipo di connessione. 

A questo punto, verranno importate automaticamente tutte le transazioni, eliminando la necessità di inserimenti manuali e riducendo significativamente il tempo dedicato alla gestione fiscale. Al termine dell’importazione, gli utenti possono scaricare con facilità tutta la documentazione fiscale necessaria dal 2016 a oggi, già compilata e pronta per essere presentata alle autorità fiscali.  

Se non sei un utente di Young Platform e hai bisogno di qualche informazione in più, puoi compilare questo modulo per essere ricontattato dal nostro team che ti aiuterà a trovare la soluzione più adatta a te.

Compila il Form

Il Report delle Transazioni

Il Report delle Transazioni di Young Platform registra ogni movimento e ordine effettuato sulla piattaforma. Questo documento, sempre disponibile per il download nella sezione Tasse & Report, funge da vero e proprio estratto conto, offrendo una panoramica dettagliata delle attività svolte sull’exchange. Permette di tracciare, esportare e archiviare l’intera cronologia di operazioni, incluse depositi, prelievi e dettagli di ordini di acquisto, vendita e scambio. Anche se non fornisce direttamente i dati necessari per la dichiarazione dei redditi, il report è un ottimo strumento complementare per documentare le tue attività, offrendo una visione chiara e organizzata che facilita la ricostruzione e l’analisi dettagliata di tutte le transazioni effettuate.

Scarica il Report Transazioni

L’imposta di bollo 

Tra le novità introdotte dalla normativa, vi è l’imposta dello 0,2% anche detta “Imposta di bollo”. Questa tassa è connessa alla compilazione del Quadro RW. 

Molti utenti di Young Platform hanno il grande vantaggio di averla già pagata. L’exchange, infatti, calcola e paga in automatico l’imposta su ciò che possiedi sull’exchange Base e Pro. Per verificarne il saldo, basta accedere alla sezione “Tasse e Report”. Nel caso in cui risulti ancora da pagare in toto o in parte, basterà fare un deposito sul proprio account, con bonifico o carta. 

Nota bene: L’imposta di bollo viene calcolata sul valore totale del portafoglio al 31 dicembre dell’anno fiscale, determinato dai prezzi degli asset come riportati su CoinGecko.

È essenziale scaricare la ricevuta di pagamento e allegarla alla propria dichiarazione fiscale. Si può scaricare gratuitamente dalla sezione. Considera che altri exchange hanno introdotto questa politica, per semplificare l’adempimento fiscale dei propri utenti. Perciò, se utilizzi più exchange, verifica che questi non abbiano già saldato l’imposta per te. In questo caso, scarica la ricevuta di pagamento e allega tutto alla tua dichiarazione.

App: sezione Profilo > Pagamenti e Gift Card > Imposta di bollo

Web: sezione Tasse & Report > Imposta di bollo

Scarica la ricevuta

Gli sconti dedicati ai Club Young Platform 

I membri dei Club godono di sconti fissi sull’acquisto del Report Fiscale di Young Platform. Ecco una panoramica degli sconti: 

  •  Club Bronze: 10%
  •  Club Silver: 20%
  •  Club Gold: 40%
  •  Club Platinum: 80%

Per l’acquisto del Report integrato con Okipo, gli sconti vengono applicati nella fase di acquisto visibili sull’interfaccia del partner. Sulla schermata, vi sarà un banner con indicato l’attivazione dello sconto relativo al Club di appartenenza.  

  • Club Bronze: €54  
  • Club Silver: €49  
  • Club Gold: €44 
  • Platinum Club: €39  

Desideriamo porre l’attenzione sul fatto che questi sconti vengono applicati solo sull’acquisto dei report e non sulla consulenza con i commercialisti.

Iscriviti a un Club

Consulenza con commercialisti esperti in criptovalute

Molte persone potrebbero non avere una situazione lineare o, più semplicemente, potrebbero sentirsi più sicuri se a seguirli è un commercialista che conosce molto bene la normativa crypto. 

Attraverso il banner dedicato potrai richiedere un appuntamento. Considera che il network dei nostri commercialisti ha un suo piano tariffario, di cui ti informerà a seconda della tua situazione. Anche in questo caso, il prezzo verrà stabilito in base alla tua situazione specifica, in modo da pagare in tutto e per tutto per ciò di cui hai realmente bisogno. 

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Minare Bitcoin: come si fa? Ha ancora senso nel 2024?

Come minare Bitcoin? È sempre più difficile ma è un bene!

Come minare Bitcoin? Anni fa bastava un normale computer e oggi? 

Come minare Bitcoin? Se conosci il mondo crypto da un po’ non puoi esserti post* questa domanda almeno una volta. Il mining è il processo mediante il quale vengono validate le transazioni sulle blockchain Proof-of-Work, e quindi anche su quella di Bitcoin. I miner, attraverso dei calcoli molto complessi, controllano i blocchi dei network e consentono alla rete di funzionare. E ricevono delle ricompense per il loro lavoro.

Il mining è anche un’attività competitiva, dato che le ricompense vengono date soltanto al primo miner che risolve il problema matematico. La quantità di miner che partecipano alla rete influenza la mining difficulty: un parametro che misura quanto è difficile, in media, validare un blocco. La difficulty cresce anche in relazione alla potenza dei macchinari. 

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Ora che hai chiaro il quadro generale, scopri come minare Bitcoin e perché è sempre più difficile!

Minare Bitcoin: cosa serve?

La risposta alla domanda “come minare Bitcoin” è variata molto nel tempo. Se lo avessimo chiesto ad un miner nel 2010 ci avrebbe risposto “con un normale computer ed un software per il mining”. 

La stessa domanda,nel 2015, avrebbe avuto una risposta diversa. In quegli anni i miner avevano già cominciato ad usare dei macchinari progettati appositamente per questo scopo, chiamati ASIC (Application-Specific Integrated Circuit). E oggi? Come si fa a minare Bitcoin nel 2023?

  • Hardware: per minare Bitcoin è necessario partire dall’hardware, fanno parte di questa categoria i macchinari e gli strumenti fisici. Dai semplici computer che si utilizzavano anni fa fino ai sofisticati ASIC. Esiste una ampia gamma di dispositivi con il quale è stato possibile minare Bitcoin nel tempo. I miner in passato utilizzavano GPU (schede video) poiché possedevano una potenza di calcolo molto più elevata rispetto a quella delle CPU (i processori) ed erano più economiche rispetto agli ASIC. 

Le GPU venivano collegate in serie, ovvero una in fila all’altra, e così facendo la loro potenza di calcolo si sommava. Oggi però, anche questo metodo è diventato obsoleto e non è possibile minare Bitcoin se non si possiede un ASIC.

  • Software: un aspirante miner deve procurarsi o sviluppare un software ad hoc. Questo punto è ancora più complesso di quello precedente perché richiede, nella maggioranza dei casi, un alto grado di conoscenza informatica. Alcuni dispositivi per il mining possiedono già un software installato al loro interno da configurare ma nella maggior parte dei casi, per attivarli, è necessario utilizzare il “prompt dei comandi” o il “terminale”. Ovvero la schermata nera in cui scrivere codici che ogni tanto chi non è un informatico doc apre “per sbaglio” sul suo computer.
  • Wallet crypto: l’ultima cosa che un miner deve possedere è il crypto wallet su cui ricevere le ricompense per i blocchi validati. Un utente che sta per costruire la sua attività di mining non deve assolutamente tralasciare questo punto se non vuole lavorare gratis! Questa è sicuramente la parte più semplice di tutto il processo. Di solito i miner, come i crypto enthusiast, preferiscono utilizzare gli hardware wallet, più difficili da hackerare dato che non sono costantemente connessi alla rete.

Il mining è il meccanismo fondamentale per il funzionamento di Bitcoin, ma dietro alla principale blockchain del settore c’è molto di più. Su Young Platform puoi trovare articoli, video, news e strumenti per approfondire la regina delle criptovalute!

Impara tutto su Bitcoin!

Il mining è anche un gioco di squadra

Per riuscire a competere con le grandi aziende di mining che possiedono tantissimi ASIC sincronizzati tra di loro, i miner più “piccoli” hanno imparato a giocare di squadra. Sono così nate le mining pool, organizzazioni che permettono di coordinarsi e lavorare insieme per trovare l’hash corretto nel minor tempo possibile. Perciò, si può provare a minare Bitcoin anche se si possiede un solo dispositivo; partecipando alle pool e dividendo con gli altri partecipanti il premio. Purtroppo però non è possibile sapere con certezza se si riuscirà o meno a minare qualche blocco, ed è necessario acquistare almeno un ASIC per essere ammesso ad una mining pool.

Il mining è sempre più difficile

Gli hardware che riescono a risolvere i difficilissimi calcoli e la grande quantità di energia elettrica necessaria a farli funzionare, rende il mining un’attività molto costosa. Inoltre, la difficulty, cresce nel tempo dato che tende ad adeguarsi alle variazioni dell’hashrate, ovvero la potenza di calcolo totale della rete. Quest’ultima tiene conto delle caratteristiche hardware e software di tutti i miner che sono connessi al network di BTC e si aggiorna ogni due settimane. È comunque positivo che minare Bitcoin stia diventando sempre più difficile, più miner partecipano alla convalida dei blocchi più la blockchain è sicura.

Il 20 aprile del 2024, in occasione dell’halving, si sono dimezzate le emissioni della criptovaluta e, di conseguenza, anche le ricompense per i miner. Solitamente questo evento, che avviene ogni quattro anni sulla blockchain di Bitcoin, provoca un crollo della difficulty. Il che è come dire che minare BTC diventa, seppur per un’intervallo di tempo brevissimo, più facile. Ciò accade perché alcuni miner vengono irrimediabilmente colpiti dal dimezzamento delle ricompense, non riuscendo più a trarre profitti dalla loro attività. La situazione però, almeno per quanto riguarda il passato, è tornata in equilibrio pochi mesi dopo l’evento.

 
Ora che sai come minare Bitcoin sta a te decidere se iniziare. Tuttavia, se hai letto con attenzione questo articolo potresti aver capito che, probabilmente, il gioco non vale (più) la candela. A meno che tu non abbia la possibilità di accedere ad una grande quantità di energia elettrica a basso costo. Ci sono però altri metodi meno costosi per garantire la sicurezza delle blockchain ed ottenere ricompense, come ad esempio aprire un nodo su una rete Proof-of-Stake. Puoi prendere spunto dagli ex-miner di Ethereum che si sono reinventati da quando la loro blockchain ha cambiato meccanismo di consenso.

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