Azioni Alibaba: cosa succederà nei prossimi mesi?

Azioni Alibaba: il prezzo salirà nei prossimi mesi?

Le azioni di Alibaba sono sottovalutate e quindi destinate a crescere? Il futuro del colosso cinese tra i cambiamenti strategici e normativi e l’esplorazione dell’intelligenza artificiale

Cosa succederà al prezzo delle azioni di Alibaba nei prossimi mesi? Queste stocks sono state interessate, da febbraio 2021, da un movimento ribassista accentuato. In quel periodo il loro prezzo si trovava vicino al massimo storico (all-time high), mentre attualmente sono “in perdita” del 75% rispetto a quel livello.

Cosa devono aspettarsi gli investitori? Quali saranno gli sviluppi che condizioneranno maggiormente il valore di queste azioni nel prossimo futuro?

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Azioni Alibaba: il panorama attuale

Alibaba è una delle più grandi aziende al mondo. In passato si è affermata nel segmento dell’e-commerce per poi espandersi in altri settori, come quello del cloud computing. Attualmente, secondo le stime, la capitalizzazione di mercato di questo colosso Cinese è di circa 180 miliardi di dollari, un market cap che la rende la 68esima azienda più grande al mondo. 

Nonostante questo, però, le azioni di Alibaba non stanno attraversando un grande momento, in particolare perché l’azienda è stata messa sotto pressione dall’intensa concorrenza e dai cambiamenti strategici del suo modello di business. 

Inoltre, l’annullamento della offerta pubblica iniziale (IPO) per il segmento di cloud computing del brand è stato un duro colpo che, secondo le stime di Forbes, ha causato una perdita di 21 miliardi di capitalizzazione. Cosa accadrà alle azioni di Alibaba nei prossimi mesi? La strada intrapresa dall’azienda e la volontà di esplorare il settore dell’intelligenza artificiale aiuterà le stock a risorgere?

Le azioni di Alibaba sono sottovalutate?

È impossibile dire cosa succederà alle azioni di Alibaba dato che non si può sapere come si evolverà il quadro normativo in Cina. In particolare, queste condizionano il colosso, dato che il governo sta pensando alla ristrutturazione di Alipay. Inoltre, bisogna anche citare l’aumento di controllo delle piattaforme internet e, in generale, la costante evoluzione del panorama normativo cinese.

Detto questo, Alibaba sembra pronta ad affrontare diverse sfide che potranno avere un impatto positivo sulle performance. In particolare l’accelerazione del processo di digitalizzazione delle aziende cinesi potrebbe accrescere incredibilmente la domanda per il suo servizio di cloud computing.

Inoltre, la cancellazione della IPO di Alibaba Cloud e la ristrutturazione di Alipay, nonostante non abbiano sortito effetti positivi sul breve termine, possono essere viste come mosse per privilegiare il successo di lungo periodo.

Per stimare la possibile crescita del prezzo delle azioni Alibaba bisogna anche considerare il rapporto tra quest’ultimo e gli utili dell’azienda (P/E). Questo metodo di misurazione del valore di una società mette a confronto il valore di mercato e gli utili per azione della società

Quando questo è basso, come nel caso di Alibaba che ha un P/E di 12,5, l’azienda in questione potrebbe essere sottovalutata rispetto ai suoi utili. La media delle circa 8.000 aziende quotate in borsa è 15, ma se guardiamo al ratio di quelle più capitalizzate questo valore cresce esponenzialmente. Per esempio il P/E di Amazon è circa 92, quello di Microsoft 38, quello di Meta superiore a 40 e quello di NVIDIA, addirittura, 217.

Alibaba e intelligenza artificiale

C’è ancora un argomento da affrontare per stimare le possibili performance future delle azioni di Alibaba. Il colosso cinese ha, di recente, deciso di esplorare il settore dell’intelligenza artificiale. Il prodotto del colosso cinese che ha attirato l’attenzione è EMO, in grado di animare qualsiasi immagine statica generando espressioni facciali e movimenti.

Secondo alcune proiezioni, il mercato dell’AI raggiungerà, in Cina, un valore di 105 miliardi di dollari grazie ad un tasso annuo di crescita del 18% e l’azienda fondata da Jack Ma è pronta ad aggredirlo. D’altronde è già leader del mercato tech cinese in diversi ambiti, su tutti e-commerce e cloud computing.

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Crisi energetica: come ha risposto l’UE?

Crisi energetica: la risposta dell’UE

Come ha risposto l’Unione Europea alla crisi energetica? Ecco un’analisi dettagliata delle misure adottate e i loro effetti in 5 punti

La crisi energetica, iniziata ormai più di due anni fa in concomitanza con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, sembra, almeno in parte, risolta. Ad agosto del 2022 la situazione era a dir poco critica. In quel frangente il prezzo dell’energia ha raggiunto livelli record e la maggior parte delle economie europee ne hanno risentito.

Com’è la situazione oggi e, in particolare, quali sono state le misure che l’Unione Europea ha attuato per uscire dalla crisi energetica? Sicuramente la prima importante decisione è stata quella di abbandonare la dipendenza dai combustibili fossili russi, attuata grazie alla diversificazione dei fornitori ma soprattutto riducendone l’uso

1. Diversificazione dei fornitori di energia

Prima dello scoppio del conflitto oltre la metà di tutta l’energia disponibile nell’Unione Europea proveniva dalle importazioni e la Russia era il principale fornitore.


La diversificazione della provenienza degli approvvigionamenti energetici ha permesso all’UE di rafforzare la propria autonomia e resilienza. Ciò significa che l’UE ha sfruttato l’occasione per organizzarsi al fine di essere pronta nel caso in cui si verifichino nuovamente scenari simili. All’atto pratico questo traguardo è stato raggiunto grazie ad un ampliamento della collaborazione con paesi “alleati”, in particolare Stati Uniti e Norvegia. Ma anche grazie all’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto.

2. Taglio delle bollette

Ovviamente, una risposta forte alla crisi energetica doveva arrivare, soprattutto, dal punto di vista economico. In questo senso gli stati dell’Unione hanno adottato un regolamento di emergenza in modo da aiutare i cittadini e le imprese a far fronte agli inevitabili aumenti di prezzo dell’energia.

Le nuove norme permettono agli Stati membri di raccogliere fondi provenienti dai ricavi eccedenti delle imprese del settore dell’energia e di ridistribuirli a chi ne ha più bisogno

3. Ampliamento delle riserve

Il principale obiettivo in questo senso era garantire una quantità di gas sufficiente per i mesi invernali, dato che la Russia aveva interrotto le forniture a diversi paesi dell’Unione Europea. Allo stesso tempo però era necessario ridurre la domanda di gas.

In questo senso, a giugno del 2022, il Consiglio ha adottato un regolamento per garantire che gli impianti di stoccaggio di gas fossero riempiti prima della stagione fredda, assicurando la quantità necessaria a tutti i paesi. La quantità di gas messa da parte ha raggiunto il 90% della capacità di stoccaggio sotterraneo degli stati membri nel 2022 e prima dell’inverno del 2022/2023 praticamente tutti i depositi dell’Unione sono stati riempiti.

4. Crisi energetica: una svolta green?

Se vogliamo guardare il lato positivo della questione, possiamo affermare che la crisi energetica ha obbligato i paesi ad accelerare il processo di decarbonizzazione del settore energetico. Per esempio è stato ridefinito l’obiettivo per la percentuale di energia rinnovabile utilizzata nell’UE, che entro il 2030 dovrà essere almeno del 42,5%. Prima dello scoppio della crisi energetica il target era del 40%.

Inoltre, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre il consumo di energia dell’1,7% entro il 2030 e a sostituire progressivamente il gas di origine fossile con tipologie rinnovabili a basse emissioni di carbonio.

5. Prevenire, future, impennate dei prezzi

Infine, l’Unione Europea ha adottato un meccanismo di mercato che contrasta l’incremento eccessivo dei prezzi, come quello registrato nell’agosto del 2022. In quel frangente il prezzo medio del gas ha raggiunto i 300€ al MWh, un costo di più di dieci volte superiore rispetto a quello “normale”.

Per limitare queste impennate causate dalla crisi energetica l’UE ha introdotto un meccanismo di correzione del mercato applicabile sulle piattaforme virtuali per le scambi virtuali di gas attraverso strumenti derivati.

Cosa accadrà nei prossimi mesi? Il recente riacutizzarsi del conflitto tra Russia e Ucraina si abbatterà anche sul costo del gas e quindi saremo costretti ad affrontare nuovamente una crisi energetica? Il lavoro fatto dall’Unione Europea negli ultimi due anni sarà stato sufficiente e consentirà ai paesi membri di rispondere con prontezza nel caso in cui si verifichi questo scenario?

La sentenza su Sam Bankman-Fried: condannato a 25 anni di reclusione

Sam Bankman Fried condannato a 25 anni

Sam Bankman-Fried, ex CEO e fondatore di FTX, è stato condannato a 25 anni di reclusione dal tribunale del distretto sud di New York. 

Un giudice federale ha, nelle scorse ore, emesso la condanna a venticinque anni di reclusione per Sam Bankman-Fried, l’ex CEO e fondatore di FTX, l’exchange decentralizzato fallito a novembre 2022.

Il destino dell’imprenditore era già, almeno in parte, noto a novembre 2023, quando SBF era stato dichiarato colpevole dal tribunale del distretto sud di New York. Tuttavia, all’epoca si conosceva soltanto la pena massima a cui sarebbe andato incontro l’imputato: 110 anni di reclusione.

È ufficiale: Sam Bankman-Fried condannato a 25 anni

La sentenza ai danni di Sam Bankman-Fried si colloca a metà tra quella proposta dall’accusa, che prevedeva, verosimilmente, dai 40 ai 50 anni di reclusione, e quella richiesta dalla difesa di 6 anni

L’imprenditore è stato dichiarato colpevole, a novembre del 2023, dei seguenti reati: frode telematica, riciclaggio di denaro e appropriazione indebita dei fondi dei clienti per un valore di 10 miliardi di dollari.

Il giudice del processo Lewis Kaplan ha dichiarato che ad aver gravemente peggiorato la situazione dell’imputato sono state le numerose false testimonianze di SBF durante il processo di quest’autunno. La tendenza di Sam Bankman-Fried a mentire è stata descritta da Kaplan come “un’eccezionale flessibilità nei confronti della verità”.

Inoltre, a pesare sull’esito della condanna, c’è anche l’apparente mancanza di rimorso dimostrata dall’ex CEO di FTX e fondatore di Alameda Research.

Cosa succederà a SBF?

Il team di legali di SBF ha dichiarato, appena dopo l’emissione della sentenza, di aver intenzione di impugnare l’esito in appello. Mentre il tempo limite per esercitare questo diritto è di 14 giorni. SBF è detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn da agosto, quando gli era stata revocata la cauzione dato che aveva tentato di influenzare alcuni testimoni del processo.


Resta però ancora una domanda a cui dare una risposta: quanto resterà effettivamente in prigione Sam Bankman-Fried? Secondo Christopher Zoukis, un consulente per le carceri federali degli Stati Uniti d’America, l’ex CEO di FTX riceverà una riduzione automatica della pena del 15% (circa 3,75 anni), ma dovrà scontare la maggior parte dei restanti 21 anni in un carcere federale.


Arbitrum lancia AnimeChain, la sua blockchain dedicata ai cartoni giapponesi

Crypto Anime: la nuova blockchain di Arbitrum

Arbitrum lancerà Anime, una nuova blockchain interamente dedicata ai cartoni giapponesi e sceglie come partner la collezione NFT Azuki. Che impatto ha avuto l’annuncio sul suo prezzo?

Nelle scorse ore Arbitrum ha pubblicato un annuncio che farà sicuramente piacere agli appassionati di Anime e blockchain. Il Layer 2 di Ethereum collaborerà con Azuki, un collezione NFT di grande successo, per lanciare un network dedicato al mondo degli anime.

Essendo Arbitrum una soluzione di scalabilità per Ethereum, non è ancora chiarissimo come funzionerà l’AnimeChain. Sarà a sua volta un Layer 2, oppure una rete di terzo livello? Ogni riferimento a DragonBall è puramente casuale.

Una svolta per il mondo degli Anime

Le crypto e gli anime sono connessi da molto tempo, in particolare grazie alla tecnologia degli NFT. Sono innumerevoli le collezioni di token non fungibili che si sono ispirate a questa forma d’arte ma nessuna è riuscita ad eguagliare gli Azuki. Ora, quelle che fino a poco tempo fa erano “soltanto” PFP su Ethereum, hanno un nuovo ambizioso obiettivo. Costruire, insieme ad Arbitrum, una blockchain che ospiterà tantissimi progetti che appartengono alla loro categoria.

“Con la più avanzata tecnologia per la scalabilità del settore, Arbitrum permetterà ad AnimeChain di ridefinire l’esperienza di fruizione di contenuti anime per i fan e i content creator di tutto il mondo”, ha dichiarato Nina Rong, responsabile dello sviluppo dell’ecosistema della Arbitrum Foundation.

Questa iniziativa si colloca all’interno di un più ampio progetto che prevede l’investimento di 200 milioni di ARB (334 milioni di dollari al prezzo attuale) da parte della Arbitrum Foundation per promuovere giochi e, in generale, attività ludiche sulla sua blockchain.

Insomma, la rete punta a conquistare il settore degli Anime, che secondo recenti stime raggiungerà, entro il 2030, un valore di 60 miliardi di dollari. Questa iniziativa riuscirà ad attrarre nuovi utenti su questa rete e, in generale, nel settore delle criptovalute?

Compra ARB

L’impatto sul prezzo di ARB

Che impatto ha avuto, per ora, questa news sul prezzo di ARB? Per ora nessuno. La crypto del Layer 2 di Ethereum è rimasta praticamente immobile nelle scorse ore, mentre è stata interessata, da inizio marzo, da un movimento ribassista accentuato che l’ha riportata dal livello del 2,2$ a quello degli 1,7$.

Il recente crollo di ARB è probabilmente connesso ad un importante sblocco di token, di proprietà del team e di alcuni investitori, avvenuto il 16 marzo. Quel giorno sono stati rilasciati sul mercato circa 1,1 miliardo di ARB. L’attuale controvalore dell’ingente quantità di token è di quasi 2 miliardi di dollari, circa il 41% dell’attuale capitalizzazione di mercato e l’11% della disponibilità massima (max supply).

Il down trend di ARB potrebbe preoccupare se analizzato senza tenere in considerazione l’evento del 16 marzo e sembra, invece, tutto sommato positivo, se si considera l’ingente quantità di token immessa nel mercato. Nei prossimi mesi gli unlock di Arbitrum proseguiranno, ma in maniera più graduale. Il team ha pianificato di rilasciare circa l’1% della disponibilità totale ogni 16 del mese.


Che impatto avrà l’AnimeChain, sviluppata in colaborazione con una delle collezioni NFT più di successo su Ethereum? E per quanto riguarda i movimenti di prezzo? Il peggio è passato e gli sblocchi futuri non impatteranno eccessivamente la price action o, invece, Arbitrum verrà inghiottito da questa spirale inflazionistica e non riuscirà ad uscirne? Se pensi che sia più probabile che si verifichi il primo scenario puoi acquistare ARB su Young Platform

Bored Apes: il declino degli NFT. Riusciranno a recuperare?

Bored Apes: il prezzo degli NFT ai minimi

Le Bored Apes sono in difficoltà. Il prezzo degli NFT più famosi al mondo è in costante calo da Aprile 2022. Le “scimmie annoiate” sono destinate a scomparire?

Due anni fa acquistare una Bored Apes per 45.000$ sarebbe stato un grande affare. All’epoca il floor price (o prezzo minimo) di questi NFT era più di 350.000$, circa 100 Ethereum (ETH).

Il loro valore però, da due anni a questa parte, è solo e soltanto sceso. Quelle che una volta erano le regine indiscusse del mercato NFT, ora hanno dovuto cedere il primato, seppur per poche ore, alle Nodemonke, una collezione di Bitcoin Ordinals, il cui prezzo minimo è, attualmente 0,65 BTC. Cosa succederà alle Bored Apes nei prossimi mesi? 

Compra Bitcoin

Il bull market crypto si rifletterà anche sugli NFT e quindi sulle scimmie annoiate, o il loro prezzo è destinato a crollare ancora?

Kevin Hart ha venduto, in perdita, la sua Bored Ape

Le Bored Ape hanno nuovamente attirato l’attenzione per via di un avvenimento curioso: la vendita, da parte di Kevin Hart, un famosissimo comico statunitense, di un NFT della collezione. La situazione è completamente diversa rispetto a quella di qualche tempo fa, quando dominavano le testate di settore a causa dell’incredibile aumento di prezzo.

Kevin Hart ha venduto la sua Bored Ape che aveva acquistato per 79,5 ETH, più di 200.000$ all’epoca, ad un prezzo di circa 13,26 ETH, meno di 50.000$. Il motivo della vendita, però, potrebbe non centrare con la perdita di valore delle “scimmie annoiate”. Il comico è coinvolto in una causa legale che coinvolge Yuga Labs, l’azienda web3 che ha creato la collezione NFT e MoonPay, una piattaforma per l’elaborazione dei pagamenti in crypto.

Le scimmiette su Bitcoin superano le Bored Apes

Dopo l’incredibile crollo di prezzo che continua da quasi due anni ora le Bored Apes rischiano di venire rimpiazzate. La collezione di Bitcoin Ordinals, leggi questo articolo per approfondire il loro funzionamento, NodeMonkes ha superato la capitalizzazione di mercato di quella più famosa al mondo. Attualmente le due collezioni di token non fungibili sono coinvolte in un testa a testa intorno al livello dei 500 milioni di dollari di market cap.

Questo sorpasso si colloca in una tendenza più ampia che vede i cosiddetti NFT su Bitcoin in vantaggio rispetto a quelli su Ethereum. Gli Ordinals, o Inscription, hanno registrato nell’ultima settimana un volume di scambio di circa 135 milioni di dollari, contro i 110 milioni di Ethereum. Tuttavia, se guardiamo i volumi mensili, Ethereum è ancora in vantaggio con circa 550 milioni di dollari di volume contro i 530 milioni di Bitcoin.

Guarda il grafico di Ethereum

Al terzo posto, invece, troviamo Solana che detiene indisturbata le sue quote di mercato dato che Polygon (MATIC), in quarta posizione, ha poco più di un decimo dei volumi.

In ogni caso il mercato degli NFT è in forte difficoltà. La ripartenza del bull market non ha sortito alcun effetto sui token non fungibili che appaiono lontanissimi dai fasti del 2021-2022. Nella primavera del 2022, quando questo mercato era dominato da Ethereum, i volumi settimanali si attestavano attorno al miliardo di dollari.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi, il mercato degli NFT è destinato a esplodere nuovamente come è accaduto nel ciclo passato o è stato soltanto un fuoco di paglia? Impossibile dirlo ora, bisogna considerare che il momento di massimo splendore dei token non fungibili è coinciso con la parte finale dell’ultimo ciclo rialzista. La storia si ripeterà?

Arrivano gli Smart Trade, la nuova funzionalità per il trading automatico

Trading automatico con gli Smart Trades di Young Platform

Su Young Platform arrivano gli Smart Trades, le strategie di trading automatico!

Siamo felici di annunciare il lancio di una nuova funzionalità, Smart Trade, creata grazie alla partnership con Aelium, azienda specializzata nello sviluppo di strategie di trading su criptovalute. Gli Smart Trade sono attivabili in anteprima solo dagli iscritti ai Club di Young Platform. In questo articolo vedremo cosa sono, come funzionano e quali vantaggi offrono per le vostre criptovalute.

Gestire il denaro: una questione di tempo 

Spesso abbiamo la sensazione di non avere tempo. E per molti di noi è davvero così. Vorremmo dedicare attenzione a tantissime cose, molte delle quali importanti o piacevoli, ma il tempo a disposizione sembra sempre mancare. Gestire il denaro è una di queste.

La comprensione dei concetti finanziari aiuta a stabilire e raggiungere obiettivi concreti, contribuendo alla sicurezza finanziaria presente e futura. Dà pace mentale, apre nuove opportunità ed evita debiti incontrollati. Sviluppare le proprie capacità di risparmio e investimento aumenta l’indipendenza e la qualità della vita. 

Crediamo fermamente che il mercato crypto rappresenti una nuova opportunità e che sia nostro compito aprire questa opportunità a più persone possibili. 

Da sempre cerchiamo di sviluppare strumenti semplici e il più possibile automatizzati, capaci di funzionare anche con importi minimi e poco tempo a disposizione. In questo modo, chiunque può provare, sperimentare, adattare gli strumenti alla sua situazione. La flessibilità è una nostra prerogativa. Cerchiamo di abbattere qualsiasi barriera e incentivare l’autonomia individuale, partendo dal cuore del problema: il tempo. 

Buy-and-Hold e Smart Trade a confronto

Oggi vogliamo raccontarvi di un nuovo strumento, complementare ai Salvadanai che sono stati creati per automatizzare l’approccio  Buy and Hold sul lungo termine. Il Buy and Hold è un approccio che non considera le fluttuazioni di prezzo e la volatilità, e cerca di mettere da parte le criptovalute negli anni in modo continuativo. Proprio la ricorrenza degli acquisti, sul lungo periodo, consente di limitare il rischio e il prezzo medio di acquisto.

L’approccio completare ai Salvadanai, di cui oggi vogliamo parlarvi, è quello introdotto dagli Smart Trade. Se è vero che i Salvadanai servono per “comprare e mettere da parte”, gli Smart Trade servono per fare trading in modo automatico. Sono quindi indicatori a breve termine che eseguono operazioni di acquisto e vendita automaticamente. Gli Smart Trade cercano di sfruttare a loro vantaggio volatilità, trend di prezzo, rotture di supporti e resistenze, per cercare di ottenere risultati in settimane o mesi, a fronte di un rischio più alto.

Ma ora addentriamoci nel vivo degli Smart Trade per scoprire effettivamente cosa sono, come funzionano, quali vantaggi e rischi comportano. E soprattutto, come possiamo sfruttarli per i nostri obiettivi.

NB. Tieni presente che le informazioni che seguono, anche quelle nella tabella riepilogativa, non sono una formula magica. I mercati finanziari sono complessi e imprevedibili, e la performance di un indicatore può variare in base a molti fattori. Prima di procedere, considera il tuo profilo di rischio, gli obiettivi di investimento e il tuo orizzonte temporale. Inoltre, non basare le tue decisioni su una sola fonte di informazioni e consulta sempre un professionista che possa aiutarti a basare le tue scelte. In questa tabella trovi alcune informazioni che potrebbero esserti utili per fare le tue ricerche. Ma non dimenticare: la decisione finale spetta sempre a te!

Che cosa sono gli Smart Trade 

Gli Smart Trade sono indicatori di trading automatico che operano senza intervento umano grazie a un algoritmo

Questo tipo di trading, noto anche come trading algoritmico, utilizza modelli matematici e istruzioni pre-programmate per eseguire ordini di acquisto e vendita basati su segnali di mercato e parametri predefiniti. Con gli Smart Trade, anche i principianti possono approcciarsi al trading.

Trading algoritmico come funziona

Il trading algoritmico può eseguire una grande varietà di ordini di trading a velocità superiore rispetto a quanto possibile manualmente. Questi sistemi sono programmati per riconoscere tendenze, modelli e discrepanze di prezzo. Sulla base di questi dati o segnali, eseguono transazioni rapide per massimizzare i rendimenti

Un algoritmo nel trading è una ricetta dettagliata che dice al computer esattamente cosa fare e quando farlo. Ad esempio, “Compra 100 azioni di XYZ Corporation quando il loro prezzo scende sotto i 50€ e vendile quando il prezzo supera i 60€”. Il computer monitora il mercato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed esegue automaticamente questi ordini quando le condizioni specificate si verificano, senza che si debba controllare costantemente il mercato.

Perché attivare uno Smart Trade?

Attivare uno Smart Trade offre numerosi vantaggi, soprattutto per i principianti. È una porta d’accesso al mondo del trading che non richiede anni di esperienza o un monitoraggio costante del mercato. Gli Smart Trade riducono il fattore emotivo, uno dei maggiori ostacoli per i trader, e permettono di adottare un approccio più disciplinato e basato sui dati. Inoltre, consentono di sfruttare le opportunità di mercato 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Come scegliere uno Smart Trade 

Prima di attivare uno Smart Trade, è importante valutare attentamente ciascuna strategia, comprendere i rischi associati e determinare quale si allinea meglio con i propri obiettivi. Le sue caratteristiche sono descritte all’interno dell’app e, per aiutarti a interpretarle e utilizzarle nella scelta, puoi leggere la guida completa

Come si attivano gli Smart Trade

Attivare uno Smart Trade su Young Platform è un processo semplice e intuitivo. Al momento sono disponibili solo sull’app di Young Platform e non dalla versione Web. Dopo aver selezionato la strategia che meglio si adatta alle tue esigenze, segui questo tutorial passo passo. Basterà inserire l’importo da allocare e verificare i dati di riepilogo prima di confermarne. Una volta configurato, lo Smart Trade inizierà a operare automaticamente, permettendoti di monitorare i progressi e apportare modifiche se necessario. Per maggiori dettagli sulla funzionalità, leggi i nostri Termini e Condizioni e quelli di Aelium.

Smart Trade disponibili su Young Platform

Ciascuna delle quattro strategie proposte funzionano su parametri differenti. Puoi leggere l’articolo di Academy di approfondimento su ciascuna strategia, cliccandovi sopra.   

Criptovalute disponibili per gli Smart Trade

Le criptovalute disponibili per l’utilizzo con gli Smart Trade includono alcune delle più popolari e liquide del mercato:

Questa selezione di criptovalute offre la possibilità di diversificare le proprie strategie su differenti asset, sfruttando le caratteristiche uniche di ciascuna moneta. 

Monitoraggio   

Per monitorare i guadagni e le perdite dei tuoi Smart Trade, accedi alla sezione “Smart Trade” dell’app. Nella tab “Attive”, trova e seleziona la strategia di interesse per visualizzare i dettagli. Qui, nella sezione Profit&Loss (P&L), potrai analizzare la performance della tua strategia, controllando la percentuale di crescita o decrescita e gli importi guadagnati o persi. Se desideri aumentare il tuo budget, puoi farlo facilmente utilizzando il pulsante “Aggiungi fondi” disponibile nella stessa schermata di dettaglio. Seguendo questi semplici passi, puoi gestire attivamente e monitorare l’efficacia delle tue strategie di trading automatico sulla piattaforma.

Smart Trades attivabili

La capacità di attivare simultaneamente più Smart Trade dipende dallo status di iscrizione dell’utente. Per coloro che non sono associati a nessun Club, la regola generale permette l’attivazione di un solo Smart Trade alla volta. Nel contesto dei Club, tuttavia, le opzioni si ampliano significativamente.

Quali sono le commissioni applicate 

Gli Smart Trade saranno soggetti a una commissione fissa dello 0,2% sull’importo della transazione. Inoltre, si specifica che non verranno applicati sconti sulle commissioni agli Smart Trade, sia quelli previsti dalla sottoscrizione del Club, sia eventuali bonus acquisiti.

Young Platform non fornisce servizi e consulenza in materia fiscale, di investimento o finanziaria. Le informazioni contenute in questo sito web sono fornite a solo scopo informativo e vengono presentate senza considerare gli obiettivi di investimento, la propensione al rischio o le circostanze finanziarie di un soggetto investitore specifico e potrebbero non essere adatte a tutti gli Utenti gli investitori. Acquistare e vendere criptovalute comporta dei rischi, inclusa la totale perdita del capitale. Prima di prendere qualsiasi decisione, Ggli Utenti dovrebbero sempre fare le proprie ricerche e consultare un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione nonché valutare attentamente il proprio profilo di rischio e la propria tolleranza alle perdite.

BUIDL: il nuovo fondo tokenizzato di BlackRock. Perché si chiama così?

BlackRock lancia il suo fondo crypto

BlackRock lancia BUIDL il suo fondo tokenizzato sulla blockchain di Ethereum. Cosa significa questo termine molto utilizzato nel settore delle criptovalute?

BlackRock, il fondo di investimento più grande al mondo, continua a “strizzare l’occhio” al mondo crypto. Dopo aver lanciato il suo ETF spot su Bitcoin e proposto alla Securities and Exchange Commission (SEC) quello su Ethereum, ha rilanciato!

Come? Istituendo il suo fondo tokenizzato sulla blockchain creata da Vitalik Buterin. Una delle principali peculiarità di questa soluzione tecnologica riguarda il nome che BlackRock ha scelto: BUIDL, un termine “crypto slang” molto popolare nel settore. Cosa prevede nel dettaglio il fondo di investimento e qual è il significato e la storia dietro a questo appellativo? 

L’ulteriore avvicinamento tra il mondo crypto e quello finanziario tradizionale contribuirà a rendere il bull market che stiamo vivendo ancora più esplosivo?

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BUIDL: il significato

Il termine BUIDL, che deriva dalla storpiatura della parola inglese “build”, in italiano costruire, è molto utilizzato nel mondo crypto. In particolare dagli utenti che intendono esortare i progetti a lavorare, in modo proattivo, allo sviluppo della propria tecnologia.

Scrivere BUIDL, come già anticipato, significa sbagliare, di proposito, la parola “build”. Il refuso presente in questo termine si ispira a quello di HODL, probabilmente il “modo di dire” più famoso del vocabolario del settore delle criptovalute.

BUlLD però non è un semplice termine ma è, piuttosto, una sorta di movimento che impone a ogni appassionato di criptovalute che crede in un progetto di fare la sua parte. Come? Contribuendo in qualsiasi modo, a farlo progredire. Se vogliamo, la filosofia che sostiene il termine BUIDL è opposta alla logica alla base di HODL. 

Quest’ultima impone la detenzione di una criptovaluta nell’attesa che il prezzo aumenti. Dall’altro lato, il termine utilizzato da BlackRock come nome proprio del suo fondo tokenizzato su Ethereum, considera la partecipazione degli utenti una componente fondamentale del successo di un progetto.

Sebbene non si sappia da dove precisamente derivi, buidl è molto utilizzato da diversi personaggi di spicco di questo settore. Vitalik Buterin per esempio lo usa spesso per citare lo sviluppo della blockchain da lui creata. Anche il fondatore, e ex CEO di Binance, Changpeng Zhao, usa questo termine per motivare la comunità delle criptovalute a contribuire all’ecosistema, invece di limitarsi “all’hodling”.

Il fondo tokenizzato di BlackRock

Ora che conosciamo la storia che sta dietro al termine BUIDL, possiamo approfondire il funzionamento del neonato fondo tokenizzato di BlacRock. Per farlo può essere utile partire dalle dichiarazioni del colosso statunitense, il quale ha fatto sapere di “essere concentrato nello sviluppo di soluzioni basate su asset digitali che aiutino a risolvere problemi reali dei propri clienti”.

Insomma, negli ultimi mesi BlackRock sembra essere intenzionata ad abbandonare i mercati tradizionali per concentrarsi su quelli emergenti, in primis quello delle criptovalute. Il fondo di investimento BUIDL è il primo costruito da una società privata ma emesso su una blockchain pubblica e permissionless.

Guarda il grafico di Ethereum

“BUIDL offrirà agli investitori importanti vantaggi ampliando l’accesso anche al mondo on-chain, attraverso un sistema di regolamentazione trasparente e istantaneo così come i trasferimenti tra le piattaforme” ha continuato BlackRock all’interno del suo annuncio. Inoltre, ha fatto sapere che la somma minima per partecipare al fondo è 5 milioni di dollari. Per quanto riguarda, invece, la custodia degli asset in questione, BlackRock ha scelto Bank of New York Mellon.

Alcuni utenti del crypto X (ex Twitter), in seguito all’annuncio di BlacRock, hanno scovato l’indirizzo del wallet appartenente al fondo. Una volta identificato, diversi utenti hanno inviato delle crypto, prevalentemente meme coin, all’address che ora possiede circa 125.000$ in più rispetto agli USDC depositati, in origine, da BlackRock, che erano 100 milioni.

Difficile comprendere il motivo di questa scelta, probabilmente i detentori di queste criptovalute hanno deciso di inviarne una parte al fondo come “mossa di marketing” per incrementare la visibilità dei progetti che sostengono. Oppure potrebbero essere stati spinti dalla volontà di celebrare l’avvenimento.


A prescindere da questa curiosa vicenda la notizia è incredibilmente positiva per l’intero settore. Gli investitori istituzionali, che fino ad oggi si sono concentrati prevalentemente su Bitcoin, stanno ampliando i loro orizzonti. Questa recente svolta potrebbe aumentare le probabilità dell’approvazione degli ETF spot su Ethereum da parte della SEC?


La Fed mantiene i tassi di interesse invariati nella riunione di marzo 2024

riunione fed marzo 2024

Quando è calato il sipario sulla riunione della Fed di marzo 2024, un’ondata di anticipazioni ha lasciato il posto all’assoluta certezza: i tassi di interesse federali rimangono invariati. L’attuale range target è compreso tra il 5,25% e il 5,50%. 

La decisione, allineata alle aspettative stabilite dalle previsioni della Fed, indica un approccio cauto nonostante il clamore per l’allentamento delle politiche monetarie. Ma cosa significa questo per l’economia, i consumatori e gli investitori? Questo articolo approfondisce le sfumature dell’ultima posizione politica della Fed, analizzando gli strati al di là della decisione principale.

Previsioni del mercato 

Quando siamo entrati nel 2024, il settore degli investimenti era pieno di ottimismo. Gli operatori di mercato speravano in una serie di tagli dei tassi, prevedendo fino a sei o sette aggiustamenti al ribasso. 

Tuttavia, le maree della realtà economica hanno attenuato queste aspettative. I recenti sviluppi e le analisi dei dati hanno portato a una revisione delle prospettive, con un consenso che si basa su tre tagli dei tassi previsti a partire da giugno. Questo aggiustamento riflette un cauto ottimismo, riconoscendo le sfide persistenti nel contenere l’inflazione, una nemesi che si è dimostrata più resistente del previsto.

Tendenze inflazionistiche e indicatori economici

Le tendenze inflazionistiche rimangono un determinante critico della traiettoria politica della Fed. Nonostante un calo dai livelli di picco, i tassi di inflazione sono aumentati sia a gennaio che a febbraio, come indicato dall’ultimo Consumer Price Index e dall’Indice dei Personal Consumption Expenditures Price Index, e sono ancora al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed.

Dati sull’occupazione e le loro implicazioni

La resilienza del mercato del lavoro, testimonia la forza sottostante dell’economia. Tuttavia, questa robustezza presenta anche un enigma per la Fed. L’aumento recente della disoccupazione, unito alla solida creazione di posti di lavoro, dipinge un quadro complesso per i policymaker, bilanciando tra il frenare l’inflazione e favorire l’impiego.

“Un forte aumento delle assunzioni di per sé non costituirebbe un motivo per trattenere i tagli dei tassi”, ha affermato Jerome Powell, presidente della Fed, aggiungendo che il mercato del lavoro di per sé non è motivo di preoccupazione riguardo all’inflazione.

Dettagli della riunione della Fed di marzo

Durante la riunione della Fed di marzo 2024, i membri del Congresso hanno stimato una riduzione complessiva dei tassi del tre quarti di punto percentuale entro la fine del 2024, segnando le prime diminuzioni dai tempi iniziali dell’epidemia di Covid-19 a marzo 2020.

Il livello attuale del tasso sui fondi federali rappresenta il picco più elevato degli ultimi 23 anni. Questo tasso determina i costi reciproci di prestito notturno tra le banche, influenzando diverse tipologie di debito per i consumatori.

Le anticipazioni riguardanti i tre possibili tagli emergono dal cosiddetto “dot plot” della Fed, un insieme di previsioni anonime rigorosamente analizzate dai diciannove membri del FOMC. Questo schema non offre dettagli circa la tempistica delle azioni previste.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha confermato che l’istituto non ha ancora precisato le tempistiche per i tagli, ma rimane nell’aspettativa che questi si realizzino, a patto che i dati economici siano favorevoli. Dopo la riunione, l’indice FedWatch del CME Group ha mostrato che i mercati dei futures attribuivano una possibilità del 75% al verificarsi del primo abbassamento dei tassi già nella sessione dell′11-12 giugno.

La commissione anticipa ulteriori tre tagli nel 2026, seguiti da altri due successivamente, fino a quando il tasso sui fondi federali non stabilizzerà intorno al 2,6%, che i funzionari ritengono essere il tasso neutrale, non incentivo né restrittivo.

Queste previsioni fanno parte del Summary of Economic Projections della Fed, che include anche proiezioni sul PIL, sull’inflazione e sulla disoccupazione. La distribuzione dei punti data ha rivelato un’inclinazione più aggressiva rispetto a dicembre, senza però alterare significativamente le stime per l’anno corrente.

Impatto sui mercati

In risposta alla decisione della Federal Reserve di mantenere i tassi stabili, Seema Shah, capo stratega globale di Principal Asset Management, ha dichiarato: “Powell ha forse mostrato le sue carte: ha bisogno di una buona ragione per non tagliare i tassi, piuttosto che di una ragione per tagliare i tassi. I mercati forse non avrebbero potuto chiedere di più alla Fed e le azioni festeggeranno”.

In effetti, mercoledì pomeriggio le principali medie sono salite dopo che la Federal Reserve ha pubblicato la sua decisione politica e le previsioni sui tassi. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,3% e il Nasdaq Composite lo 0,5%. L’indice Dow Jones Industrial Average che ha terminato la giornata con un aumento di 401 punti, ossia poco oltre l’1%. I rendimenti dei buoni del Tesoro hanno principalmente registrato una discesa, con il tasso di riferimento decennale che si è assestato recentemente al 4,28%, in calo di 0,01 punti percentuali.

Conclusione

L’ultimo appuntamento della Federal Reserve dipinge il quadro di una banca centrale a un bivio. Destreggiandosi tra il duplice mandato di controllare l’inflazione e di promuovere l‘occupazione, la Fed cammina sul filo della politica monetaria. Per i consumatori e gli investitori, il messaggio è chiaro: preparatevi a un paesaggio definito da aggiustamenti graduali e da un’osservazione vigile.

Mentre l’economia continua la sua danza con l’inflazione e la crescita, le strategie e le decisioni della Fed restano fondamentali. Ad ogni riunione e annuncio, i contorni del futuro economico diventano più chiari. Tuttavia, in quest’epoca di imprevedibilità, una verità rimane ferma: il cammino da percorrere è lastricato di passi cauti e di occhi vigili.

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Che cos’è la deviazione standard? Una semplice spiegazione

Deviazione standard: cos’è?

Cos’è la deviazione standard? Una misura statistica molto utilizzata per il calcolo delle probabilità e anche per lo studio sui mercati

Sapere che cos’è la deviazione standard è importante per tantissime ragioni. Per esempio viene utilizzata sui mercati finanziari per calcolare la volatilità del prezzo di azioni, obbligazioni, criptovalute e materie prime. 

Definita anche scarto quadratico medio è una grandezza che rappresenta lo scostamento di una serie di numeri dal loro valore medio. In altre parole serve per stimare di quanto i dati tendono a distaccarsi da un valore centrale indicato da un indice di posizione, nella maggior parte dei casi la media aritmetica.

Se questa definizione ti sembra troppo complessa non ti preoccupare, riuscirai a capire che cos’è la deviazione standard grazie a un esempio pratico. 

Deviazione standard: cos’è?

La definizione più semplice e efficace per comprendere che cos’è la deviazione standard descrive questa misura come un parametro statistico che stima quanto mediamente i valori di una progressione si distanziano dalla media. Più questa è bassa e più i dati in questione possesso sono considerati attendibili, al contrario al crescere di questo valore cresce anche la loro “sporcizia”. 

La deviazione standard (o scarto quadratico medio) è molto importante in statistica prevalentemente perché descrive e affianca una media aritmetica. Quando questa è eccessivamente elevata la media aritmetica perde di valore. 

Nel trading la deviazione standard viene utilizzata prevalentemente per misurare la volatilità di azioni, obbligazioni, criptovalute e materie prime e quindi da tutti gli indicatori che la misurano. Le Bande di Bollinger ad esempio dividono il grafico in tre settori utilizzando tre diverse linee: una rappresenta la media mobile semplice di prezzi mentre le altre due (più esterne) vengono calcolate utilizzando la deviazione standard. 

La nostra funzionalità Smart Trades si serve anche di questo indicatore per identificare i punti del grafico in cui comprare o vendere le tue crypto preferite. Accedi all’app e entra in un Club per provarla!

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Deviazione standard: un esempio pratico

Per capire a pieno che cos’è la deviazione standard può essere utile utilizzare un esempio pratico, come le votazioni ottenute da due studenti. Supponiamo che Leonardo abbia ricevuto, durante l’ultimo quadrimestre, queste votazioni ai suoi compiti di matematica: 6,7,8,7,6,8. Lucia, invece, è stata più discontinua e i suoi voti sono stati: 4,7, 10, 7, 5, 9

Nonostante l’andamento dei due studenti a livello di media aritmetica dei voti sia identico, hanno entrambi la media del 7, essi sono molto diversi tra loro. Leonardo è stato più costante ma non ha mai raggiunto l’eccellenza in nessun compito, mentre Lucia è più discontinua nel suo studio è stata anche in grado di consegnare una prova senza nessun errore.

Come si può esprimere in modo numerico questa differenza? Se ci pensate per farlo è necessario misurare quanto questa serie di voti si discosta, in media, dal valore medio. Un primo modo potrebbe essere quello di calcolare la differenza, semplice, tra i voti e la loro media.

Scarti di Leonardo: 7 – 6 = -1; 7 – 7 = 0; 8 – 7 = 1; 7 – 7 = 0, 6 – 7 = -1, 8 – 7 = 1;

Scarto medio Leonardo = 0;

Scarti di Lucia: 4 – 7 = -3; 7 – 7 = 0; 10 – 7 = 3; 7 – 7 = 0; 5 – 7 = -2; 9 – 7 = 2;

Scarto medio Lucia = 0;

Calcolando la media di questi scarti notiamo che il risultato è identico, questo perché i voti alti compensano quelli bassi. Pensandoci bene però a noi non interessa se lo scarto è positivo o negativo, ma soltanto quanto è ampio indipendentemente dal segno. Per questo motivo possiamo elevare al quadrato tali scarti, e calcolare poi la media di questi fattori.

Scarti quadratici Leonardo: 1, 0, 1, 0, 1, 1

Scarti quadratici Lucia: 9, 0, 9, 0, 4, 4

Media degli scarti quadratici Leonardo: 4/6 = 0,67

Media degli scarti quadratici Lucia: 26/6 = 4,32

Ora non ci resta che calcolare la radice quadrata di questa media visto che abbiamo elevato alla seconda i valori in modo da rendere il loro segno positivo. La “radice quadrata della media degli scarti quadratici” è dunque la deviazione standard, o scarto quadratico medio:

Deviazione standard Leo: 0.82

Deviazione standard Lorenzo: 2.08


Ora che sai che cos’è la deviazione standard puoi approfondire come questa misura statistica si applica al mondo del trading di criptovalute. Per farlo puoi leggere la sezione dedicata della nostra Academy, al suo interno trovi tutte le nozioni di base dell’analisi tecnica nonché il funzionamento degli indicatori più famosi.

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Aggiornamento Dencun: crollano le commissioni di transazione sui Layer 2

Aggiornamento Dencun: commissioni Layer 2

L’aggiornamento di Ethereum Dencun è stato attivato durante la giornata di ieri. Oggi si vedono già i primi effetti sulle reti Layer 2. Cosa accadrà in futuro?

L’aggiornamento di Ethereum Cancun + Deneb (Dencun) è stato attivato con successo durante la giornata di ieri. Il principale obiettivo del team di sviluppo della blockchain era chiaro e lampante da tempo: incrementare la scalabilità dei suoi Layer 2.

Grazie alla prima fase del Proto-Danksharding, attivato grazie all’integrazione della EIP-4844 (il nome tecnico dell’aggiornamento Dencun) sono state introdotte le “blob-carrying transaction”. Queste ottimizzano lo spazio occupato dalle transazioni sui Layer 2 e sui Rollup di Ethereum rendendole molto più veloci e altrettanto economiche. 

I primi sorprendenti risultati 

Dato che i primi riscontri che arrivano dal mondo on-chain sono incredibilmente positivi, possiamo analizzare la questione partendo da questo punto. Le commissioni si sono effettivamente ridotte sui Layer 2. Diversi utenti di Optimism (OP) hanno segnalato che il costo per processare una transazione rete sulla rete è passato da circa 30 centesimi a 0,0004$.

Controlla il prezzo di Optimism

Stessa cosa per Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, l’exchange centralizzato più utilizzato al mondo, dove il prezzo per inviare 0,001 ETH (circa 4$ al prezzo attuale) è passato da 0,3$ a circa 0,0005$. Insomma, il primo obiettivo dell’aggiornamento Dencun sembrerebbe essere stato raggiunto. Man mano tutte le reti costruite al di sopra di Ethereum si stanno aggiornando in modo da essere in grado sfruttare le “blob-carrying transaction”.

All’appello manca ancora una celebrità: Arbitrum, il Layer 2 di Ethereum più utilizzato. Ed Felten, uno dei suoi co-fondatori, ha fatto sapere, su X, che la DAO del protocollo si esprimerà il 18 marzo sull’eventuale riduzione delle commissioni delle transazioni permessa dai, come vengono definiti in gergo, “blob”.

Nonostante i primi, incredibili, risultanti non è ancora il momento di cantare vittoria. Una volta che tutti i Layer 2 si adegueranno a questo standard il costo del gas potrebbe tornare a salire. Ad ogni modo gli sviluppatori si aspettano un incremento molto lieve, ovvero è probabile che le transazioni su questi network resteranno economiche.

L’adozione di massa è più vicina?

L’ultimo aggiornamento di Ethereum potrebbe contribuire ad accrescere enormemente le potenzialità della rete, nonché quelle dei progetti che la sfruttano dal punto di vista della sicurezza. 

Dopo che The Merge ha modificato il meccanismo di consenso della blockchain, e che Shanghai ha consentito agli staker di Ether di prelevare le loro crypto bloccate, Dencun è, forse, l’aggiornamento più importante dal punto di vista dell’adozione. Molti sviluppatori sono convinti che abbia le potenzialità per cambiare il futuro della rete in una misura mai vista prima.

Secondo loro Dencun ridefinirà la capacità dell’ecosistema Ethereum di elaborare grandi quantità di transazioni, abbassando notevolmente, grazie ai Layer 2, le barriere all’ingresso. Inoltre, il costo delle commissioni di transazione potrebbe scendere così tanto da permettere ai progetti stessi di coprirne il costo, rendendo sostanzialmente le gas fee un lontano ricordo per gli utenti. 

Questa innovazione ha ancora più senso se collocata in questo preciso momento storico, dato che il costo delle transazioni sulla mainnet di Ethereum sta raggiungendo picchi astronomici. Attualmente, per effettuare uno swap sulla mainnet, è necessario spendere circa 100$ di ETH, mentre se si intende vendere o acquistare un NFT bisogna sborsare quasi 200$.

D’altronde lo stesso creatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha da sempre affermato che il futuro di Ethereum passa per i suoi Layer 2. L’Internet Computer che ha plasmato il concetto di smart contract è destinato a diventare l’infrastruttura di base per mantenere sicure le reti costruite sulla sua superficie?