Il trasferimento del token YNG è istantaneo e gratuito con le Gift Card!
Per trasferire gli YNG ottenuti con Step su Young Platform basta creare una Gift Card da riscattare sull’exchange.
La creazione e il riscatto della Gift Card sono immediati, così avrai i tuoi token subito disponibili nel saldo del tuo portafoglio, senza tempi di attesa.
Come trasferire YNG?
Prima di tutto, considera gli importi consentiti:
L’importo minimo per ogni trasferimento è di 5 YNG
L’importo massimo per ogni trasferimento è di 125 YNG ogni 30 giorni.
Se è il tuo primo trasferimento, segui questi passaggi su Young Platform, altrimenti parti direttamente da Step.
Inizia da Young Platform:
Crea un account e verifica la tua identità;
Vai nel Profilo, sotto “Collegamenti” collega il tuo account Step;
Effettua un deposito minimo di 20€ (in Euro);
Fai un primo acquisto di criptovaluta, per un importo minimo di 20€;
Dopo aver completato questi passaggi obbligatori, sarà possibile richiedere il primo trasferimento degli YNG.
Torna ora su Step:
Accedi a Step e premi sul tuo saldo YNG visibile nella barra in alto;
Seleziona “Trasferisci”;
Continua con la procedura;
Scegli l’importo di YNG da trasferire;
Conferma l’invio;
Seleziona “Apri Young Platform” per riscattare automaticamente la Gift Card;
Riceverai immediatamente i token sul Portafoglio dell’exchange
Se non clicchi su “Apri Young Platform” o non riscatti subito la gift card, puoi farlo in un secondo momento manualmente:
Accedi a Step e premi sul tuo saldo YNG visibile nella barra in alto;
Seleziona “Trasferisci”;
Sotto “Le tue Gift Card” clicca sull’ultima creata
Premi “Riscatta su Young Platform”.
In ultimo, ricorda che è possibile trasferire YNG da un solo account Step e solo verso un account Young Platform collegato.
La guida per invitare i tuoi amici su Young Platform Step e ottenere le ricompense
Sapevi che c’è il referral su Young Platform Step? Invita amici e conoscenti all’app e ricevi ricompense per aver contribuito a ingrandire la bellissima community di Step. Ecco tutto quello che c’è da sapere!
Come usare la funzionalità invita amici?
Inizia dalla Home di Step:
Dal menu in alto a destra, vai nel tuo Profilo
Clicca su “Invita i tuoi amici”:
Premi il tasto “Invita”;
Si aprirà una pagina di spiegazione, dove in seguito troverai gli inviti in corso e quelli completati;
Premi il bottone “Invita i tuoi amici” per procedere;
Scegli come inviare il messaggio di invito e a chi;
Una volta mandato il link per scaricare Step, puoi controllare lo stato dell’invito nella pagina degli inviti, come indicato precedentemente;
L’amico invitato dovrà scaricare Step, registrarsi e completare il Tutorial di Benvenuto;
Dopodiché l’Invito sarà completato e riceverai 1YNG.
Invita amici: come ricevere ricompense
Su Young Platform Step, la funzionalità invita amici richiede qualche accorgimento ulteriore in modo da assicurarsi le ricompense. Infatti puoi ricevere YNG solo se l’invitato completa le azioni obbligatorie con successo, ma alcuni dettagli dipendono anche da te.
Ecco 2 accorgimenti importanti:
Prima di iniziare, assicurati di aver aggiornato Step all’ultima versione disponibile sullo Store
Indica al tuo amico di cliccare sul link di invito sia per scaricare Step dallo store, sia dopo averlo installato, prima di registrarsi.
Importante: se l’invitato non clicca di nuovo sul link d’invito dopo l’installazione di Step, l’invito non verrà rilevato e di conseguenza non riceverai la ricompensa!
Come assicurarsi che il link sia stato usato per la registrazione?
Se l’invitato si è registrato tramite il link, l’invito comparirà in attesa. Se invece non compare nell’elenco all’interno dell’app, significa che non ha usato correttamente il link.
Cosa fare se l’invitato si è registrato, ma l’invito non compare nel tuo storico?
Se ti è possibile, ferma il tuo amico in modo da non fargli accumulare esperienza inutile sull’app. In ogni caso, mandagli di nuovo il link, indicagli di seguirlo e di registrarsi con un’email diversa.
Quando l’invito compare come in attesa, l’invitato potrà completare il Tutorial di Benvenuto, dopodiché l’Invito sarà segnato come completato e otterrai i tuoi YNG.
Come mai l’invitato si registra correttamente ma l’invito non è tracciato comunque?
Se queste indicazioni non funzionano, l’unica spiegazione è la seguente: alcuni dispositivi non supportano il tracciamento degli inviti, come ad esempio, Android che non supportano i Play Services o che hanno una ROM customizzata.
È tutto per questa guida: accedi subito a Young Platform Step e invita gli amici per condividere i tuoi successi!
Le Missioni di Step sono una serie di obiettivi per sfidare te stess* e farti guadagnare punti esperienza (XP), così da salire di livello
Puoi trovare le Missioni nell’Hub di Step, alla voce “Obbiettivi”!
In genere hanno tutte lo stesso meccanismo di base: il progresso è tracciato automaticamente in base alle azioni che fai sull’app, e hanno tutte una scadenza dopo la quale i progressi vengono azzerati.
Una volta completata al 100%, premi il bottone che comparirà per riscattare gli XP.
Vediamo ora tutte le tipologie di missioni!
Accumula XP camminando
Le Missioni Claim, Classifiche e Passi ti permettono di guadagnare esperienza camminando. Il bello è che gli stessi claim che ti fanno progredire in queste, ti permettono anche di salire nelle Classifiche. Infatti le azioni sono cumulabili tra una Missione e l’altra: puoi gestire i claim che fai per completare più Missioni possibili in combinazione!
Passi
Per completare questa tipologia di Missioni occorre fare il claim della quantità di passi indicata.
Esempio: per completare la prima da 5000, puoi fare claim di 4000 passi+1000 passi oppure puoi fare 4 claim di 1500 passi circa. Si consiglia di fare sempre claim dopo i 1500 passi, in modo da evitare ricalcoli che potrebbero impedire il riscatto.
20.000 passi in meno di un giorno non sono per tutti. Ma tu ce la farai, vero?
Claim
Per completare questa tipologia di Missioni occorre premere il tasto claim per tutte le volte indicate.
Veramente riuscirai a fare 10 claim in 7 ore? Ti sfidiamo!
Classifiche
Il colore del cielo è associato alle Missioni relative alle Classifiche: più ne vinci più accumuli esperienza.
Che dire, se ne vinci 5 in 4 giorni sarai mitic*!
Accumula XP con Up&Down
Che fatica camminare! Prendiamoci una pausa e controlliamo i mercati.
Con le Missioni Previsione puoi mettere veramente a frutto le tue capacità predittive: se la fortuna ti arride, o sei espert* di analisi tecnica, scalerai i livelli in men che non si dica.
Non importa con che moneta, non importa come azzecchi le previsioni, basta che vinci e Step ti dà altri XP!
Queste sono tutte le Missioni su Step: inizia subito e supera i tuoi limiti!
Con il gioco “Up&Down” su Young Platform Step puoi fare previsioni sul mercato delle criptovalute senza spendere un soldo
Con Young Platform Step impari molto più che la teoria! Hai anche l’occasione di testare le tue capacità sul mercato senza dover acquistare veramente ogni volta.
Quindi scegli la criptovaluta ed esamina il suo trend: il prezzo salirà o scenderà? Fai la tua scelta, aspetta la scadenza e se avevi ragione ricevi punti esperienza (XP) per salire di livello. Scopri i 3 passaggi per giocare ad Up&Down su Step!
Scegli la criptovaluta
Hai a disposizione tra le più interessanti monete sul mercato:
Bitcoin (BTC)
Ethereum (ETH)
Cardano (ADA)
Polkadot (DOT)
Ripple (XRP)
Solana (SOL)
Scegli tra UP e DOWN
Una volta scelta la moneta, puoi consultare i suoi dati di mercato in dettaglio: il prezzo attuale e la variazione in percentuale del prezzo su 24h sono in anteprima.
Poi c’è il grafico lineare oppure a candela, su ben 5 periodi: 6 ore, 1 giorno, 1 settimana, 1 mese e 1 anno.
Scorrendo vedrai le Statistiche, che mostreranno le tue vittorie su quella moneta, e come si sta comportando attualmente il resto della community, ossia la percentuale di previsioni UP o DOWN attualmente in corso.
Puoi utilizzare questa informazione in due modi: puoi seguire alla cieca i tuoi colleghi sperando che le previsioni siano accurate (attenzione all’effetto gregge) oppure considerarla solo una delle varie conferme necessarie a decidere il trend della moneta.
In ogni caso non hai niente da perdere: fai tutti i test che vuoi per affinare i tuoi istinti, e se il gioco si fa duro, inizia a studiare!
Academy è gremita di materiale sull’analisi tecnica adottata dai trader. Anche stare al passo con le notizie non nuoce: il nostro Blog è perfetto per stare sul pezzo ogni giorno riguardo gli eventi che smuovono il mercato delle criptovalute (aka Market Mover).
Crea la previsione
Hai deciso se la crypto andrà UP o DOWN?
Premi uno dei due bottoni, dopodiché scegli la durata. La durata indica tra quanto tempo scadrà la previsione, che è lo stesso momento in cui si vedrà se la moneta è andata UP o DOWN.
Esempio: Sono le 9.00 e BTC è a 20.000€. Scelgo UP e seleziono 3 ore. Se alle 12.00 BTC vale più di 20.000€, ho vinto!
Premendo sul bottone “Prevedi” e confermando, perderai una vita e la previsione inizierà.
Se non hai più vite puoi aspettare che si ricarichino, oppure guardare un video pubblicitario se disponibile, o ancora acquistare il Boost vite. Con vite illimitate puoi giocare liberamente sia ai Quiz che ad Up&Down senza consumare vite per 1 ora.
Tempo scaduto! Una notifica ti dirà l’esito della previsione: in caso di vittoria riceverai un numero di punti esperienza che varia in base alla Durata selezionata. Se il prezzo non è variato invece o se è andato contro le tue aspettative, non riceverai gli XP.
Prima di scappare a giocare ricorda: puoi fare solo 2 previsioni contemporaneamente.
Cosa dice la prima legge in Italia sulla tassazione delle criptovalute? Tutte le novità e come funziona la dichiarazione
La tassazione sulle criptovalute in vigore in Italia dal 2023 è tra le novità più importanti nel settore. La regolamentazione è iniziata in parallelo con il MiCA europeo e con la Legge di Bilancio nazionale, facendo sempre maggiore chiarezza sulla definizione delle crypto e le relative tasse. Un notevole passo avanti a favore dell’adozione.
Prima del 2023, non era mai stata fornita alcuna definizione a livello legislativo dal governo, tanto meno delle direttive. Il campo era in mano all’Agenzia delle Entrate e alle libere interpretazioni dei vari professionisti. L’unica opzione temporanea fornita dall’AdE con una risoluzione ad hoc era quella di considerare le criptovalute come valute estere, all’interno della dichiarazione dei redditi. Tuttavia, se si conosce la tecnologia blockchain, è chiaro che le crypto non hanno confini o sedi, dunque non possono essere definite “estere”. Da quest’anno finalmente questo paradosso cessa di esistere. Dunque, come vengono considerate dal fisco? In questa guida faremo luce su tutte le informazioni utili riguardanti la tassazione delle criptovalute in vigore in Italia nel 2023.
Tassazione criptovalute: la definizione fiscale
La principale novità sulla tassazione delle criptovalute è la definizione di queste ultime. La parola chiave della legge di Bilancio infatti è cripto-attività. Con questo termine ombrello si è scelto di includere nella definizione e regolamentazione non solo le criptovalute, ma anche tutti i token e le altre attività basate su blockchain, compresi gli NFT. Al momento si parla di currency token (stablecoin e CBDC), utility token, NFT e security token, tuttavia sono concetti ancora da chiarire con le normative attuative.
Citando la Legge, per cripto-attività si intende: “rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.
Vediamo nei prossimi paragrafi tutte le implicazioni di questa definizione.
Tassazione criptovalute: l’imposta sulle plusvalenze e altri proventi
Andiamo subito alle questioni di maggiore impatto nella vita di tutti i giorni: il pagamento delle imposte. Quando avviene, e a quanto ammonta?
L’imposta si applica alle plusvalenze e altri proventi realizzati durante l’anno fiscale oltre i 2000€, con un’aliquota del 26%.
Qui il passaggio della legge: “le plusvalenze e gli altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attivita’, comunque denominate, non inferiori complessivamente a 2.000 euro nel periodo d’imposta.”
Chiariamo i concetti di base per i meno esperti sulla tassazione delle criptovalute, facendo alcune doverose precisazioni.
Le plusvalenze e minusvalenze sono rispettivamente i profitti e le perdite realizzati tramite la permuta di criptovalute, ossia la conversione da cripto-attività a valuta fiat o diverso tipo di cripto-attività.
Non rientrano tra le attività fiscalmente rilevanti:
Conversioni da cripto-attività a cripto-attività dello stesso tipo, ad esempio da BTC a ETH. Infatti: “Non costituisce una fattispecie fiscalmente rilevante la permuta tra cripto-attivita’ aventi eguali caratteristiche e funzioni“
Rientrano tra le attività fiscalmente rilevanti:
Conversioni da cripto-attività a fiat anche senza prelevare queste ultime
Conversioni da cripto-attività a fiat su qualunque exchange o wallet sia italiano che estero
Conversioni da cripto-attività di un tipo a cripto-attività di un altro, ad esempio acquisti o vendite di NFT con criptovaluta.
Acquisti di beni o servizi con cripto-attività.
Riguardo le minusvalenze, in particolare, queste vanno algebricamente sommate alle plusvalenze, ma possono anche essere scorporate sui periodi successivi, ma solo se di importi superiori ai 2000€ e non oltre il quarto periodo.
Inoltre è ancora da definirsi se considerare minusvalenze le perdite non dovute all’andamento di mercato, quali: smarrimento di chiavi private, frodi, attacchi informatici o fallimenti di exchange o altri servizi in cui i fondi non sono stati restituiti agli utenti.
La legge inerente la tassazione delle criptovalute parla delle plusvalenze, ma anche di “altri proventi” o “redditi diversi di natura finanziaria”. Con queste parole si indicano operazioni come staking, yield farming, lending, airdrop, cashback, che rientrano nel calcolo delle plusvalenze imponibili con gli stessi criteri. Secondo una possibile interpretazione anche il mining costituirebbe “reddito diverso”. Tuttavia questa attività potrebbe anche essere considerata cessione a titolo oneroso: si attendono chiarimenti.
Tornando alla normativa sulla tassazione delle criptovalute, l’aliquota è rimasta invariata al 26% e viene applicata al totale delle plusvalenze e degli altri proventi annuali.
Prima della tassazione: come funziona la dichiarazione
Mettiamo le cose in chiaro: rimane l’obbligo di dichiarare le proprie cripto-attività, in modo da consentire il monitoraggio fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma come funziona?
Si compila sempre il quadro RW, dove si specifica il valore iniziale delle cripto-attività e quello finale al 31/12. Nel caso di plusvalenze, si compila anche il quadro RT con il metodo LIFO, ossia assumendo che le ultime unità acquistate siano le prime ad essere state vendute.
Sulle fonti da consultare per determinare il valore delle cripto-attività o sulle modalità di calcolo, non c’è menzione nel testo della legge, che raccomanda solamente di utilizzare dati certi e precisi. Attenzione: in caso il contribuente non specifichi il costo iniziale delle cripto-attività, questo sarà considerato pari a zero, aumentando quindi significativamente il calcolo delle plusvalenze.
Per dichiarare crypto di anni precedenti a quello interessato, il valore da considerare è quello al 1 gennaio dell’anno in corso.
Per quanto riguarda invece acquisti di cripto-attività per successione (eredità) o donazione, si assume come valore iniziale quello dichiarato o trasmesso.
Riguardo il valore delle cripto-attività, mancano specifiche su come considerare quello degli NFT.
Un punto molto interessante è quello sul regime di risparmio amministrato: la normativa include la possibilità agli exchange e servizi simili residenti in Italia di diventare sostituti d’imposta, il che solleverebbe i loro utenti dal compito della dichiarazione. Anche su questo tema sono necessari diversi chiarimenti da parte delle istituzioni.
Arriviamo alle questioni urgenti: che fare quest’anno?
Innanzitutto, la legge è entrata in vigore dal 1° gennaio 2023, tuttavia specifica che la dichiarazione dei redditi del 2022 va compilata quest’anno secondo le regole precedenti, ossia considerando le criptovalute come valute estere, e che questa dichiarazione è obbligatoria. Le nuove norme si applicheranno invece durante le pratiche del 2024 sui redditi del 2023.
Come mettersi in regola per gli anni precedenti
Se quest’anno ti trovi per la prima volta a dichiarare le tue cripto-attività, o hai saltato qualche anno, hai l’occasione di dichiarare anche quelle detenute durante gli anni precedenti al 2022 presentando un’“istanza di emersione” tramite l’apposito modello. Naturalmente per mettersi in regola è richiesto il versamento di una mora, ma questa è ridotta grazie alla sanatoria e dipende da alcune condizioni.
Non avevi compilato la dichiarazione e non avevi realizzato plusvalenze – la sanzione ammonta al 0,5% annuo calcolato sul valore delle cripto-attività non dichiarate, per ogni anno non dichiarato.
Non avevi compilato la dichiarazione e avevi realizzato plusvalenze – in questo caso si paga sia la sanzione per la mancata dichiarazione che quella sul mancato pagamento delle imposte: 0,5% + 3,5% annuo sul valore delle cripto-attività detenute al termine di ciascun anno oppure al momento della cessione.
Attenzione però: queste sono le misure imposte dal fisco, che non escludono eventuali procedure penali.
La sanatoria in ogni caso è al vaglio di costituzionalità poiché di fatto se la legge è in vigore dal 2023, non potrebbe essere retroattiva per il 2022.
Novità: l’imposta di bollo
La novità più criticata sulla tassazione delle criptovalute è sicuramente il versamento del bollo del 2 per mille sul totale detenuto in cripto-attività, in quanto trova scarsa giustificazione. Al momento sappiamo solamente che la prima scadenza è per il 30 giugno 2024.
La rivalutazione e imposta sostitutiva del 14%
La nuova norma sulla tassazione delle criptovalute prevede anche l’affrancamento (o rivalutazione) delle cripto-attività, da richiedere entro il 30 Settembre 2023.
Questo significa che è possibile dichiarare il valore di ogni cripto-attività al 1° gennaio 2023 invece che alla data effettiva di acquisto e versare un’imposta sostitutiva del 14% in 3 rate annuali invece che il 26%. In questo caso però le minusvalenze non si potranno dedurre, ma verranno considerate solo le plusvalenze per calcolare l’imponibile.
Questa opzione può essere conveniente per gli early adopters, ossia coloro che hanno acquistato criptovalute diversi anni fa, le hanno conservate e hanno realizzato un elevato guadagno durante il 2023. In questo caso la rivalutazione ridurrebbe le plusvalenze e di conseguenza anche le imposte dovute.
L’onere di prova
Queste sono le principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio. A questo punto potrebbero sorgere diverse domande.
Ad esempio: come fa l’Agenzia delle Entrate, allo stato dell’arte, a verificare che le attività dichiarate corrispondono al vero?
Attualmente, non ha risorse sufficienti per farlo, tuttavia è necessario prepararsi a questa eventualità. L’”onere di prova”, ossia a carico di chi sia il dovere di dimostrare l’autenticità di quanto dichiarato, non è ancora specificato dalla legge.
Al momento, inoltre, gli exchange sono obbligati a richiedere la verifica dell’identità (KYC) e a fornire alle autorità dati sugli utenti a fini di antiriciclaggio e prevenzione di attività criminali, perdipiù con la nuova direttiva europea gli exchange saranno obbligati a fornire dati sulle transazioni degli utenti anche alle autorità fiscali.
Queste informazioni potrebbero comunque essere incomplete per quanto riguarda operazioni che esulano dagli exchange e altri servizi centralizzati. Di conseguenza, può essere conveniente preparare delle dimostrazioni in anticipo. Screenshot, ricevute e reportistica possono aiutare in caso di richieste di approfondimento o multe.
Cosa cambia, cosa resta uguale e i punti da definire
La regolamentazione è appena nata e si sta formando: facciamo dunque un riepilogo delle novità per il 2023 e a che punto siamo sulla tassazione delle criptovalute.
Cosa resta uguale
Ci sono alcuni punti fermi che ci portiamo dagli anni scorsi:
l’aliquota del 26% (eccetto in caso di rivalutazione)
l’obbligo di dichiarazione
Cosa cambia
I cambiamenti sono numerosi:
Viene meno l’assimilazione alle valute estere
La definizione di cripto-attività
La definizione di “altri proventi”
La definizione approfondita di plusvalenze
La plusvalenza minima fiscalmente rilevante di 2000€
La sanatoria per gli anni precedenti
Il pagamento dell’imposta di bollo
La possibilità di rivalutazione
Cosa resta da definire
Nel corso dei mesi alcuni punti sono stati interpretati da diversi professionisti, ma ci sono ancora numerose questioni da approfondire da parte della legge.
Se la sanatoria sia obbligatoria, in quanto la legge non può essere costituzionalmente retroattiva.
L’inquadramento del mining
Se le cripto-attività sono da includere nell’ISEE
Quali valori dichiarare per gli NFT
Di chi sia a carico l’onere di prova
Come gli exchange possano diventare sostituti d’imposta
Se considerare minusvalenze i fondi perduti per fallimenti di servizi, frodi o smarrimento di chiavi private
Le definizione delle categorie di cripto-attività e di conseguenza quali sono le permute imponibili
Tassazione criptovalute Italia 2023: come prepararsi
Di seguito, alcune cose che puoi fare per gestire al meglio il monitoraggio delle tue cripto-attività:
Pianifica le tue vendite: se prevedi di vendere criptovalute o realizzare altro tipo di plusvalenze, puoi farlo in modo strategico per evitare che l’impatto fiscale azzeri i tuoi profitti.
Scarica ricevute ed estratti conto: dalla tua banca o servizio di pagamento in fiat puoi richiedere le ricevute di bonifici o pagamenti verso exchange ed altri servizi crypto.
Scarica i report e cronologia delle transazioni: ottieni i report da ogni piattaforma crypto che utilizzi, quindi exchange, wallet e servizi CeFi. Young Platform fornisce un Report Fiscale che considera la tua attività sia sull’exchange che su Metamask. NB: Archivia tutto con cura in modo da ritrovare questi documenti e prove in futuro.
Consulta un professionista: se non sei sicur* di come gestire la tassazione delle criptovalute, rivolgiti a un commercialista o a un consulente fiscale esperto in materia. Loro sapranno guidarti attraverso il processo e assicurarsi che tu rispetti tutte le norme fiscali.
Seguiremo i prossimi sviluppi e terremo questo articolo aggiornato. Intanto, questo è tutto quello che devi sapere sulla legge in Italia per la tassazione delle criptovalute nel 2023.
Chi dice “blockchain” dice “open source”. Ma qual è il significato di questo termine che descrive uno degli ideali più importanti del mondo crypto?
Qual è il significato di “open source” e perché viene associato alla blockchain? Il termine in informatica descrive un metodo di sviluppo dei software, in cui il codice sorgente (che contiene tutte le istruzioni di un programma) è “aperto” ovvero consultabile e riutilizzabile da chiunque.
Le blockchain e le dapp costruite sopra sono quasi sempre open source. Questa caratteristica rende i prodotti del mondo crypto trasparenti, liberi, decentralizzati e modificabili da tutti e perciò coerenti con i principi di “partecipazione” che il Web3 intende rappresentare. Scopri il significato di open source nella blockchain e la storia del termine in questo articolo.
Che cosa significa open source? Il significato e la storia del termine
Per comprendere a pieno il significato di open source nella tecnologia blockchain è necessario prima dare una definizione generale. Un programma open source non è altro che un codice informatico progettato per essere accessibile pubblicamente.
Non è un concetto o un termine nuovo; già dagli anni ‘50 i primi che hanno gettato le fondamenta di internet e costruito i primi protocolli per le telecomunicazioni lo hanno fatto con l’idea di aprire le proprie ricerche a chi voleva contribuire.
L’Advanced Research Projects Agency Network (ARPANET), diventata in seguito la base di internet che tutti conosciamo e utilizziamo, sosteneva un processo di lavoro libero, che promuove la condivisione di revisioni e feedback tra sviluppatori e utenti. Così “open source” è diventato un termine che indica un vero e proprio metodo di lavoro.
Perciò il significato di open source nella tecnologia blockchain (e non solo) è proprio questo: un approccio allo sviluppo di software decentralizzato e collaborativo che si basa sul meccanismo della peer review. Ovvero su revisioni condotte da altri sviluppatori o dagli utenti. Questo metodo di lavoro promuove la trasparenza perché tutti possono vedere con i propri occhi il lavoro svolto, nonché la collaborazione per un obiettivo comune dato che chiunque può accedere e suggerire modifiche al codice sorgente.
Alcuni esempi di programmi open source nella blockchain
Il codice open source è uno dei principi cardine della blockchain, e senza questa caratteristica, l’intera tecnologia perderebbe di significato. Fin dalla sua nascita la blockchain e di conseguenza le criptovalute hanno condiviso l’ideale che questo metodo di lavoro incarna.
Lo stesso codice di Bitcoin, è open source. Ethereum ha introdotto gli smart contract, e quindi la possibilità di creare applicazioni decentralizzate (dapp), consentendo a tutti gli utenti di accedere al suo codice. Anche le dapp che potresti aver già utilizzato sono spesso copie di altre applicazioni alle quali vengono apportate alcune modifiche, attraverso il codice. L’esempio più lampante in questo senso è Sushiswap, un’exchange decentralizzato costruito modificando il codice sorgente di quello che è oggi il suo principale competitor: Uniswap. E infine i fork, che sono per definizione delle copie di altre blockchain, non esisterebbero se il mondo crypto non si basasse su programmi open source.
Ecco dunque il significato di open source nella tecnologia blockchain. Un aggettivo che descrive progetti, prodotti e applicazioni costruite secondo i principi di scambio aperto, partecipazione collaborativa, trasparenza e sviluppo orientato alla comunità. Questo metodo di sviluppo condivide gran parte dei principi cardine della tecnologia blockchain, in particolare quello della trasparenza e della decentralizzazione.
Quanto guadagni davvero? Scopri come fare il calcolo dello stipendio al netto delle detrazioni fiscali e delle imposte sul reddito
Sai come effettuare il calcolo dello stipendio netto? Molto probabilmente conosci la tua retribuzione annua lorda, ovvero la RAL, ma sai realmente quanto guadagni, ovvero quanto denaro riceverai nel corso dell’anno?
Conoscere il tuo stipendio netto è molto importante dato che parte del tuo salario verrà trattenuto dallo Stato attraverso le imposte sul reddito e le contribuzioni previdenziali. Questo calcolo ti permette di conoscere il denaro che hai a disposizione per affrontare le spese quotidiane e quanti soldi puoi dedicare ai tuoi investimenti. Scopri come si esegue il calcolo dello stipendio netto in questa guida!
Che cos’è lo stipendio netto?
Per scoprire come svolgere l’esatto calcolo dello stipendio netto è innanzitutto necessario capire di cosa stiamo parlando. Si tratta dell’importo effettivo che viene accreditato sul conto bancario di un lavoratore. Spesso il valore netto può discostarsi significativamente da quello lordo, che viene indicato sul contratto di lavoro o sulla lettera di assunzione. Per essere in grado di effettuare il calcolo è quindi indispensabile conoscere i fattori che influiscono sul suo valore finale, come spese e agevolazioni.
Cosa influisce sul tuo stipendio?
Vediamo ora quali sono i principali fattori che influenzano il valore dello stipendio e impongono il calcolo del netto dal lordo: imposte sul reddito, contribuzioni previdenziali e le detrazioni fiscali.
Le detrazioni fiscali sono agevolazioni che riducono le imposte che un lavoratore deve pagare. Esistono diverse detrazioni fiscali comuni, come ad esempio quelle per i figli a carico, le spese mediche, l’acquisto di una casa o le spese per l’istruzione.
Le imposte sul reddito rappresentano l’importo che ogni lavoratore deve versare allo Stato in base alle aliquote fiscali stabilite. L’imposta sul reddito che devono pagare le persone fisiche si chiama IRPEF ed è progressiva, ovvero la sua aliquota varia in relazione all’ammontare del reddito imponibile. Ad esempio se il reddito imponibile di un lavoratore è inferiore a 15.000€ esso pagherà un’aliquota del 23% mentre se è compreso tra i 15.000€ e i 28.000 pagherà il 25% e così via.
Le contribuzioni previdenziali sono invece gli importi che il lavoratore deve obbligatoriamente versare all’INPS e che verranno, in parte, restituiti al lavoratore attraverso la pensione. Queste contribuzioni vengono solitamente trattenute direttamente dallo stipendio lordo prima del calcolo dello stipendio netto. Le percentuali delle contribuzioni previdenziali possono variare a seconda del paese e del regime previdenziale adottato, in italia, per i lavoratori dipendenti sono del 9,19%.
La procedura per calcolare lo stipendio netto
Ora che sai quali fattori devi considerare per il calcolo del proprio stipendio netto, vediamo il procedimento “passo dopo passo”:
Calcolare lo stipendio lordo: ovvero l’importo totale dello stipendio prima delle detrazioni fiscali e delle contribuzioni previdenziali. Questa è la RAL (retribuzione annua lorda) che hai concordato con il tuo datore di lavoro quando hai firmato il contratto.
Determinare le contribuzioni previdenziali che devi pagare: ad esempio le assicurazioni sociali e i contributi pensionistici obbligatori e trovare di conseguenza il reddito imponibile.
Calcolare l’imposta sul reddito (IRPEF) moltiplicando il reddito imponibile per l’aliquota: attraverso questa operazione si trovano le imposte lorde, a cui andranno poi sottratte le detrazioni fiscali. Ci sono anche altre imposte sul reddito sempre di questo tipo come l’IRPEF regionale e quello comunale. In questo articolo li tralasceremo per semplificare il procedimento.
Identificare le detrazioni fiscali: è necessario raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le detrazioni fiscali a cui hai diritto. Queste possono includere detrazioni per i figli a carico, spese mediche, interessi sui mutui o altre più specifiche previste dalla legislazione fiscale in vigore. Sottraendo l’ammontare totale di questi benefici dalle imposte lorde si individuano le imposte nette.
Ricavare la retribuzione netta: sottraendo al reddito imponibile l’imposta netta e sommando eventuali bonus (ad esempio l’ex bonus Renzi di 100€ per i lavoratori che percepiscono un reddito inferiore ai 28.000€ ).
Calcolo stipendio netto: esempio pratico
Se non hai ancora compreso a pieno come effettuare il calcolo dello stipendio netto potrebbe essere utile un esempio pratico. Quanto denaro riceve effettivamente un lavoratore che percepisce una RAL di 20.000 € e che possiede due figli a carico che gli garantiscono delle detrazioni fiscali per 2.000€ all’anno?
Calcolo del reddito imponibile
Reddito imponibile = retribuzione lorda – contributi INPS a carico del dipendente (9,19%)
Ora che sai quali sono i passaggi principali per effettuare il calcolo dello stipendio netto non ti resta che provare tu stesso in modo da assimilare bene il procedimento da svolgere. In questo modo, nel caso tu debba valutare un’offerta di lavoro, potrai sapere con esattezza quanto denaro riceverai sul tuo conto corrente.
Hai qualche dubbio o domanda sui nuovi Salvadanai? Ecco un riepilogo delle novità, dritto al punto!
Nell’annuncio ufficiale sul Salvadanaio trovi tutte le informazioni importanti, ma se hai perso qualche dettaglio o se ne vuoi di più, ecco un elenco di possibili domande e delle relative risposte.
In cosa consiste la promozione sui Salvadanai?
Fino al 30 giugno gli acquisti tramite i Salvadanai personalizzati e tematici sono gratuiti: questo significa che non pagherai le commissioni di acquisto, sia per gli acquisti ricorrenti che per quelli unici effettuati per nutrire il Salvadanaio.
Lo sconto non si applica ai Salvadanai singola valuta.
Se hai già uno sconto sugli acquisti, non è cumulabile.
Perché il saldo dei miei vecchi salvadanai è stato azzerato?
Per implementare i nuovi Salvadanai, è stato necessario apportare alcune modifiche ai Salvadanai esistenti.
Se avevi un Salvadanaio con associato un acquisto ricorrente attivo, il saldo messo da parte fino al 4 maggio 2023 è stato trasferito al Portafoglio Principale della rispettiva criptovaluta. Il Salvadanaio rimane attivo, così come l’acquisto ricorrente associato. Gli acquisti ricorrenti ripartiranno alla frequenza impostata.
Se avevi un Salvadanaio senza un acquisto ricorrente associato, il saldo totale del Salvadanaio è stato trasferito al Portafoglio Principale della rispettiva criptovaluta e il Salvadanaio è stato chiuso.
Cosa cambia rispetto ai vecchi Salvadanai?
Il cambiamento principale è la possibilità di costruire un Salvadanaio contenente più di una criptovaluta. La possibilità di includerne solo una, tuttavia, è ancora presente con il “Salvadanaio singola valuta”.
Quali sono le criptovalute compatibili con il Salvadanaio?
Bitcoin (BTC)
Ethereum (ETH)
Young (YNG)
Ripple (XRP)
Cardano (ADA)
Polygon (MATIC)
Dogecoin (DOGE)
Polkadot (DOT)
Uniswap (UNI)
Decentraland (MANA)
The Sandbox (SAND)
Aave (AAVE)
Chainlink (LINK)
Litecoin (LTC)
Avalanche (AVAX)
Axie Infinity (AXS)
Basic Attention Token (BAT)
Solana (SOL)
Pax Gold (PAXG)
Fantom (FTM)
Arbitrum (ARB)
Optimism (OP)
Quali sono i Salvadanai tematici disponibili?
I Salvadanai tematici sono dei mix di criptovalute già pronti, e divisi per struttura e applicazione dei progetti crypto associati.
I Salvadanai tematici disponibili sono i seguenti:
Web3 (DOT, LINK, UNI, BAT, MANA)
Metaverse (SAND, MANA, AXS)
PoW (BTC, LTC, DOGE)
Smart Contract (AVAX, ADA, ETH, DOT, MATIC)
DeFi (AAVE, UNI, LINK)
Popular (BTC, ETH, YNG, XRP)
Artificial Intelligence (NEAR, RNDR, GRT)
Quanti Salvadanai posso creare?
Salvadanaio singola valuta: 1 per ogni criptovaluta disponibile
Salvadanaio tematico: 1 per tipologia
Salvadanaio personalizzato: nessun limite
Quante crypto posso mettere in un solo Salvadanaio personalizzato?
Da 2 a 5.
Come decido le percentuali da attribuire a ogni criptovaluta del Salvadanaio personalizzato o tematico?
Non c’è un metodo unico: studia le criptovalute che scegli di inserirvi, il loro rischio e rendimento, e quanto sei disposto a spendere per ognuna. Se hai dubbi, puoi sempre scegliere i Salvadanai singola valuta e limitarti a una crypto per volta.
Come si crea un Salvadanaio tematico?
Accedi alla sezione Salvadanai;
Premi sul tasto verde “+ Nuovo Salvadanaio”;
Seleziona il Salvadanaio tematico;
Scegli il Salvadanaio che preferisci;
Seleziona la percentuale che ogni criptovaluta occuperà all’interno del nuovo Salvadanaio;
Ti comparirà l’indicazione dell’importo minimo da rispettare, ricordala per i prossimi passaggi;
Scegli la frequenza dell’acquisto ricorrente;
Seleziona il metodo di pagamento per l’acquisto ricorrente;
Inserisci l’importo dell’acquisto ricorrente, rispettando l’importo minimo indicato precedentemente. L’importo inserito sarà distribuito sulle diverse criptovalute secondo le percentuali che hai specificato precedentemente;
Premi “Anteprima Salvadanaio” e controlla che tutti i dettagli siano corretti;
Premi “Crea Salvadanaio” per confermare e procedere col primo acquisto.
Come si crea un Salvadanaio personalizzato?
Accedi alla sezione Salvadanai;
Premi sul tasto verde “+ Nuovo Salvadanaio”;
Seleziona il Salvadanaio personalizzato;
Seleziona le criptovalute da includervi
Procedi cliccando su “Imposta distribuzione”
Seleziona la percentuale che ogni criptovaluta occuperà all’interno del nuovo Salvadanaio;
Ti comparirà l’indicazione dell’importo minimo da rispettare, ricordala per i prossimi passaggi;
Scegli la frequenza dell’acquisto ricorrente;
Seleziona il metodo di pagamento per l’acquisto ricorrente;
Inserisci l’importo dell’acquisto ricorrente, rispettando l’importo minimo indicato precedentemente. L’importo inserito sarà distribuito sulle diverse criptovalute secondo le percentuali che hai specificato precedentemente;
Premi “Anteprima Salvadanaio” e controlla che tutti i dettagli siano corretti;
Premi “Crea Salvadanaio” per confermare e procedere col primo acquisto.
Che metodi di pagamenti posso utilizzare per creare Salvadanai?
Puoi ricaricare il tuo Salvadanaio tramite il Portafoglio EUR di Young Platform oppure con carta di pagamento.
Qual è l’importo minimo con cui posso creare un Salvadanaio?
Salvadanaio singola valuta: 20€
Salvadanaio tematico e personalizzato: variabile in base alle criptovalute scelte e al loro importo minimo. Sarà indicato al momento della distribuzione delle criptovalute scelte.
Qual è l’importo massimo che posso mettere in un Salvadanaio?
L’importo massimo selezionabile per l’acquisto singolo o ricorrente è 250€, tuttavia il saldo totale del Salvadanaio non ha limite.
Come si modifica un Salvadanaio?
Modificare l’acquisto ricorrente: dalla pagina del Salvadanaio interessato puoi modificare l’acquisto ricorrente disattivandolo e riattivandolo.
Aggiungere o togliere criptovalute: dalla pagina del Salvadanaio interessato premi sul bottone “Trasferisci”
Modificare le percentuali, le criptovalute o altre modifiche: dalla pagina del Salvadanaio interessato, disattivare l’acquisto ricorrente, poi andare nelle impostazioni del Salvadanaio cliccando sull’icona della rotellina e chiudere il Salvadanaio per riaprirlo con le impostazioni desiderate.
Come si chiude un Salvadanaio?
Dalla pagina del Salvadanaio interessato, disattivare l’acquisto ricorrente, poi andare nelle impostazioni del Salvadanaio cliccando sull’icona della rotellina e confermare l’eliminazione.
Cosa succede se chiudo un Salvadanaio?
Le criptovalute contenute nel Salvadanaio saranno spostate nel Portafoglio principale. Non saranno né vendute né convertite.
Attivare l’acquisto ricorrente è obbligatorio?
L’attivazione è automatica alla creazione del Salvadanaio, ma puoi disattivarlo quando desideri. Basta andare nella pagina del Salvadanaio specifico e cliccare sulla spunta accanto alla voce “Acquisto ricorrente” e confermare per disattivarlo.
Che differenza c’è tra Salvadanaio e acquisto ricorrente?
L’acquisto ricorrente è la possibilità di automatizzare un acquisto di qualsiasi criptovaluta o Salvadanaio, periodicamente. Mentre il Salvadanaio è semplicemente la sezione in cui conservare criptovalute senza scambiarle, l’acquisto ricorrente è la funzionalità che permette di nutrire un Salvadanaio costantemente. Tuttavia, l’acquisto ricorrente può essere impostato anche sul Portafoglio Principale.
Che differenza c’è tra Portafoglio principale e Salvadanaio?
Dal Salvadanaio non puoi vendere criptovalute: è necessario prima spostarle sul Portafoglio Principale.
Inoltre, nel Portafoglio Principale non è possibile creare gruppi di criptovalute e acquistarle insieme automaticamente seguendone le statistiche.
Che differenza c’è tra il Salvadanaio singola valuta e il Salvadanaio vecchio?
Non ci sono differenze sostanziali: entrambi permettono di creare un Salvadanaio contenente una sola criptovaluta.
I cambiamenti applicati dall’aggiornamento del 4 maggio 2023 consistono nell’aggiunta di ulteriori criptovalute tra quelle disponibili per la funzionalità e il miglioramento dell’esperienza in generale.
Cosa considerare quando si fa shopping di collectible per la prima volta? Ecco la guida per informarsi su quale NFT comprare!
Sei indecis* su quale NFT comprare? Acquistare un non fungible token può sembrare complicato, ne esistono di diverse tipologie e con scopi, caratteristiche tecniche e prezzi molto differenti. Se sei alle prime armi, puoi seguire questa guida e scoprire quali sono gli aspetti da considerare per acquistare il tuo primo token non fungibile!
Comprare NFT: non sempre servono i milioni
Per dare un’idea del volume di denaro che circola attorno al mercato dei token non fungibili, basta pensare che un pezzo della serie Rare Pepe, ‘Pepenopolous’, che è stato battuto all’asta per 3,65 milioni di dollari, non rientra nemmeno nella top 10 degli NFT più costosi!
I Non Fungible Token però non sono solo cifre a sei zeri! Viene dunque da chiedersi quale NFT comprare con poche decine di euro, dato che esistono collezioni e opere d’arte su blockchain accessibili a tutti. Per non acquistare alla cieca è buona norma osservare delle semplici regole per fare degli acquisti assennati, ma prima di tutto definisci il tuo budget.
Quale NFT comprare? Le 4 domande fondamentali da porsi
Le collezioni di non fungible token sono centinaia di migliaia e decidere quale NFT comprare può diventare una sfida. Di fronte alla singola opera, che può essere un’immagine, un video, un audio e molto altro ancora, ci si può chiedere il ‘chi”, il ‘cosa’, il ‘come’ e il ‘perché’ del suo valore. Le risposte sono spesso da rintracciare nelle pagine e nei siti che presentano il progetto e nei loro canali ufficiali di comunicazione, tieni presente che la community NFT si muove principalmente su Twitter.
1. Chi ha creato la collezione?
Se sei un potenziale acquirente e ti chiedi quale NFT comprare per dare il via alla tua collezione personale, prima di tutto poni attenzione a chi c’è dietro ai vari progetti che propongono token non fungibili. I token non fungibili possono essere proposti da singoli artisti direttamente sui marketplace più famosi, da collettivi artistici, da brand o da enti di beneficenza. La cosa fondamentale per scegliere quale NFT comprare è interrogarsi sulla serietà e sulla mission di chi vende, a loro andranno i tuoi soldi ed è giusto chiedersi se saranno al sicuro.
Qualora fossi incuriosit* da un drop di NFT, ovvero a un evento di lancio di una nuova collezione, presta attenzione agli obiettivi di crescita e sviluppo che si sono dati i creatori di quei token non fungibili. Essi saranno in grado di valorizzare l’opera? Come hanno intenzione di rilasciare sul mercato i token? Qual è la loro strategia?
2. Di che tipo di NFT si tratta?
Rispondere al ‘cosa’ vuol dire farsi un’idea chiara sul prodotto che si ha intenzione di comprare. Quale tipo di NFT scegliere? Dinamico, PFP, collectible? In cosa consiste l’opera? Qual è l’identità dell’artista? Ma anche, immaginando di rivenderlo, a quale potenziale mercato o pubblico si rivolge il token non fungibile?
3. Come e dove si compra questo NFT?
Il “come” illustra il processo di acquisto dell’NFT. I passaggi devono essere descritti in modo semplice e trasparente, senza l’uso di un linguaggio vago o ambiguo. Ciò è cruciale per stabilire ulteriormente l’affidabilità del venditore. Prima di comprare NFT assicurati che quest’ultimo e il marketplace siano affidabili.
4. In cosa consiste il valore dell’NFT?
Se ti stai chiedendo quale NFT comprare è plausibile che ti interessi anche il valore che possiede e quello che potrà acquisire nel tempo. Questo si può misurare sulla base di diversi parametri come l’estetica, l’utilità, il prestigio o la rarità dell’opera. I token non fungibili non sono tutti uguali, può essere utile chiedersi quale sia stata l’idea alla base di una collezione, perché un determinato progetto è degno di essere acquistato rispetto ad altri, quali le sue caratteristiche fondamentali.
Quale NFT scegliere: ulteriori considerazioni
Una volta ottenute le risposte a queste domande preliminari, ci sono altre questioni da affrontare per informarsi su quale NFT comprare. Se hai intenzione di acquistare un non fungible token per ottenere in futuro un ritorno economico, puoi chiederti se il token in questione è in grado di mantenere o acquistare prestigio sul lungo termine. Non è facile valutare questo aspetto, in quest’ottica tuttavia possono essere considerate la solidità del progetto, la presenza di una roadmap e l’affiatamento della community di riferimento. Ad esempio il Bored Ape Yacht Club ha in programma di realizzare un intero ecosistema (costituito da un Metaverso e un token di governance, ApeCoin) intorno alla sua collezione NFT, proprio per questo l’interesse sulle sue opere è cresciuto esponenzialmente negli anni passati.
Un’altra caratteristica che potrebbe influire sul valore del token è la connessione ad opere o artefatti fisici. È il caso della collezione The Currency di Damien Hirst che ha associato dei dipinti a dei token non fungibili. È bene inoltre informarsi anche sulla gestione della proprietà dell’opera: una volta acquistata potrà essere rivenduta? Nel caso di NFT Soulbound potrebbe non essere possibile trasferire la proprietà!
Infine per scegliere quale NFT comprare, prendi coscienza del concetto di rarità, molto diffuso nel settore. La maggior parte delle collezioni di token non fungibili sono generate attraverso i meccanismi della Generative Art che combina casualmente elementi più o meno rari, questo implica che all’interno di una stessa collezione ci sono NFT con diversi gradi di rarità. Come si può intuire, la rarità di un token ne alza notevolmente il prezzo. Un esempio famosissimo di come funzioni la rarità è la collezione CryptoPunks, che distingue ogni NFT sul numero di volte che compare un attributo.
Queste domande e spunti di riflessione ti porteranno a fare acquisti consapevoli e a scegliere la tua prima opera digitale con cognizione di causa. Per arrivare a capire quale NFT comprare è essenziale rimanere aggiornati sui cambiamenti e le novità del mondo NFT, sempre in movimento.
Vuoi creare NFT ma non sai da dove iniziare? Ecco tutti i passaggi da seguire per realizzare la tua prima opera digitale in 10 minuti!
Se c’è una cosa che ci ha insegnato il mercato NFT è che su blockchain si può vendere qualsiasi cosa. O meglio, qualsiasi opera completamente originale. Se anche tu hai un’idea unica e vorresti trasformarla in un token non fungibile, in questa guida troverai tutto ciò che ti serve per iniziare a creare NFT. Questa tecnologia permette di monetizzare i propri contenuti, ma per lanciare token non fungibili di successo c’è bisogno di impegno e duro lavoro, come nella costruzione di una community. In questa guida abbiamo usato l’esempio di OpenSea, la piattaforma più adatta ai principianti. Ma abbiamo pensato anche a un paragrafo dedicato ad altre opzioni.
Dove si possono creare NFT?
Generalmente puoi mintare un NFT, ovvero registrare un contenuto su blockchain, grazie a piattaforme specializzate. Questo processo ha un costo da pagare in commissioni. Alcuni di questi servizi tuttavia permettono di creare NFT gratis in appena 10 minuti. È il caso di OpenSea, il marketplace più popolare che offre degli strumenti facili e intuitivi per realizzare il tuo progetto. OpenSea inoltre è spesso scelto dai principianti perché è una gigantesca vetrina in cui diffondere le proprie opere ad un vasto pubblico. Il processo per creare e vendere NFT cambia tra le varie piattaforme, anche se condividono alcuni passaggi.
Tecnicamente, non sei obbligato ad usare un marketplace o un’altra piattaforma. I token non fungibili non sono altro che smart contract, per questo se sei pratic* puoi scrivere il tuo, caricarlo nella blockchain che preferisci e usarlo per il minting del tuo token.
1. Crea il tuo wallet crypto
Il primo passo per creare un token non fungibile è aprire un wallet crypto decentralizzato, se non lo possiedi già. Uno dei wallet più famosi è MetaMask, disponibile anche come estensione di Chrome o add-on di Firefox. Quest’ultimo è uno dei wallet consigliati da OpenSea, per creare e vendere NFT su Ethereum. Se invece intendi utilizzare il network di Solana, OpenSea consiglia il wallet Phantom. Nel prossimo paragrafo approfondiremo la scelta della blockchain.
A questo punto ti conviene anche acquistare delle criptovalute. Per dar vita a token non fungibili infatti bisogna pagare delle commissioni sulla blockchain di riferimento. Gli NFT di solito vengono coniati sfruttando la rete di Ethereum, quindi le commissioni andranno pagate in Ether. Tieni presente che su OpenSea in alcuni casi è possibile creare NFT gratis, ovvero senza pagare queste commissioni.
Una volta creato il tuo wallet crypto, associalo a OpenSea e crea il tuo account.
Young Platform ti aiuta a gestire i tuoi wallet, la dichiarazione fiscale e a comprare criptovalute. Anche gli Ether di cui hai bisogno per creare i tuoi primi NFT. Scarica l’app ed entra in qusto mondo nel modo più semplice.
Al contrario di piattaforme NFT come SuperRare in cui i progetti devono essere approvati dal team, OpenSea è aperto a tutti. Il marketplace è attualmente compatibile con Ethereum, Solana, Polygon, Klaytn, Arbitrum e Optimism, ognuna di queste blockchain ha le sue caratteristiche e tariffe diverse per il gas associate alle transazioni sulle loro reti. Quando scegli la blockchain, considera questi costi. Tuttavia OpenSea è un ottimo modo per cominciare la propria avventura nel mondo dei token non fungibili perché grazie al meccanismo “lazy minting” puoi creare NFT gratis, ovvero senza pagare le commissioni se scegli Ethereum o Polygon. Quando decidi di utilizzare quest’opzione, il tuo token non fungibile viene messo in vendita ma non è ancora registrato su blockchain, questo passaggio verrà compiuto solo quando l’opera viene effettivamente acquistata. In questo modo il pagamento delle fee ricade sull’acquirente.
3. Carica la tua opera d’arte
Ovviamente, avrai bisogno di un contenuto da mettere in vendita. Gli NFT possono essere associati a qualunque cosa: a un disegno, a un MP3, o a un’immagine tridimensionale. Opensea supporta varie tipologie di file tra cui JPG, PNG, GIF, MP4, OGG ma i file non devono superare i 100 MB.
Nella sezione “My Collection”, raggiungibile dal tuo account, clicca su “Create”. La tua collezione crea la tua Collezione, sarà la vetrina in cui far comparire le tue opere d’arte. Nella schermata “Create New Item”, dovrai inserire:
il file dell’opera;
il nome dell’opera;
un link che rimanda al sito o alle pagina social della tua collezione (non obbligatorio);
la descrizione del tuo NFT;
la collezione in cui sarà contenuto il tuo NFT.
Successivamente puoi aggiungere anche altre caratteristiche come gli attributi del token non fungibile (come i tratti disponibili se si tratta di una collezione PFP), il numero di copie disponibili. In questo passaggio dovrai selezionare anche la blockchain che hai scelto per creare il tuo NFT. A questo punto il tuo token non fungibile è pronto e potrai condividerlo sui social. Questo è un passaggio fondamentale, vedremo perché nel punto 5.
Puoi impostare anche una “creator fee” ovvero una percentuale che riceverai per ogni vendita della tua opera. Si tratta delle cosiddette “royalty”. La percentuale può arrivare fino al 10%.
4. Scegli il prezzo
Dopo aver mintato il tuo token non fungibile, non ti resta che scegliere il prezzo a cui venderlo. Vai sulla pagina del tuo oggetto e clicca su “Sell”. Qui puoi selezionare il prezzo dell’NFT, e per quanto tempo lasciarlo disponibile sul mercato. Dal prezzo di vendita verrà sottratta una commissione del 2,5% da OpenSea.
5. Pubblicizza la tua collezione!
Adesso il tuo NFT è disponibile su OpenSea, in un mare di opere! Come nella vita reale, la competizione tra artisti è particolarmente spietata. Per questo, avrai bisogno di pubblicizzare efficacemente le tue creazioni.
Continuando ad ampliare la tua collezione avrai un portfolio sempre più interessante da mostrare. Puoi raccontare il progetto sui social come Reddit, Instagram e Twitter: più persone apprezzano le tue opere, più possibili acquirenti vorranno il tuo token non fungibile!
Coltivare una community è fondamentale per creare NFT di successo. Così come offrire delle opere con dei vantaggi esclusivi, che possano attirare i collezionisti. Alcuni di questi vantaggi potrebbero essere la possibilità di utilizzare i token non fungibili nei metaversi, partecipare a una DAO e decidere aspetti fondamentali della collezione oppure associare dei beni fisici all’acquisto degli NFT.
Alternative a OpenSea
Scegliere una piattaforma è una parte fondamentale nel processo di creare NFT. I fattori da considerare sono i tipi di blockchain che supportano, gli standard di token, l’accessibilità e i costi. Un’altra distinzione fondamentale va fatta tra le piattaforme adatte anche ai principianti, quelle che ti permettono di mintare token non fungibileNFT fai da te, e quelle dedicate agli addetti ai lavori e agli artisti. Come accennato, OpenSea è la più utilizzata da chi è alle prime armi ma non è l’unica. La prima alternativa a OpenSea è Rarible, anche in questa piattaforma è possibile scegliere tra varie blockchain. Sono disponibili Solana, Flow, Tezos, Ethereum e Polygon. Su queste ultime due puoi utilizzare anche lo standard ERC-1155, che serve per creare token semi-fungibili ovvero disponibili in più copie. La procedura è simile a quella che abbiamo già visto: caricare il tuo file, scegliere il prezzo e scrivere la sua descrizione. Puoi trovare la guida ufficiale della piattaforma. Rispetto ad OpenSea, su Rarible sono disponibili meno formati per i contenuti da caricare.
Un progetto emergente simile è Manifold.xyz per NFT su Ethereum, che ha raccolto 7,91 milioni di dollari da importanti fondi di Venture Capital, tra cui Andreessen Horowitz. Su Manifold, con la funzione “Creator Contract”, si possono mintare dei token senza dover scrivere codici e organizzare drop personalizzati per la tua collezione. La piattaforma permette anche di realizzare gadget e merchandise per coinvolgere la community intorno al tuo progetto.
Per creare e vendere NFT su piattaforme come SuperRare o Nifty Gateway invece è necessario presentare un modulo di richiesta e passare selezioni rigorose degli esperti di arte digitale e dei curatori delle mostre.
trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro.