Tassazione TFR: guida al calcolo delle imposte sulla liquidazione

Tassazione TFR: guida al calcolo delle imposte sulla liquidazione

Guida al calcolo della tassazione del TFR: spiegazione ed esempio

Come funziona la tassazione del TFR e con quale calcolo si può trovare? Se sei alle prime armi con contratti di lavoro e contributi, forse non sai che quando decidi di incassare il TFR ovvero il “Trattamento di Fine Rapporto” devi pagare delle tasse. Se invece lo stai accumulando già da qualche anno, può esserti d’aiuto leggere questa breve guida al calcolo della tassazione TFR!

Cos’è il TFR e come si calcola

Prima di addentrarci nel calcolo della tassazione TFR, chiariamo innanzitutto cosa si intende per “Trattamento di Fine Rapporto”. In pratica è una somma di denaro che viene riconosciuta a tutti i lavoratori dipendenti alla risoluzione di un contratto di lavoro (sia a tempo determinato che indeterminato). 

IL TFR viene chiamato anche “liquidazione”, “buonuscita” o “retribuzione differita” ed è un compenso erogato con l’ultima busta paga solo alla fine del rapporto lavorativo che sia in caso di dimissioni che di licenziamento o pensionamento.

Per il calcolo della tassazione TFR è indispensabile conoscere l’importo della liquidazione. Il primo passo da fare per trovare questo valore è dividere la propria RAL (retribuzione annua lorda) per 13,5 così da trovare la quota annuale del TFR. Ora occorre moltiplicare questa quota per il numero totale degli anni di lavoro effettuati presso l’azienda. Infine bisogna aggiustare il TFR per l’inflazione aggiungendo:

  • il coefficiente di rivalutazione complessivo che corrisponde al 75% dell’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (Indice FOI) calcolato dall’ISTAT;
  • Un tasso fisso dell’1,5%

Calcolo tassazione TFR: i fattori da considerare 

Il calcolo della tassazione del TFR dipende da diversi fattori come l’ammontare accumulato dal lavoratore ma anche “dove” è stato conservato nel corso del rapporto lavorativo. 

Quando si inizia un nuovo impiego, con la firma del contratto, viene chiesto al lavoratore se intende far maturare il TFR in azienda o destinarlo a un fondo pensione. Questa scelta dipende dalle considerazioni personali di ciascuno dal momento che esistono pro e contro per entrambe le opzioni. In ogni caso questo influenza il calcolo della tassazione TFR come vedremo nell’esempio. 

Un altro aspetto da considerare è un eventuale anticipo del TFR, i lavoratori del settore privato a certe condizioni possono richiedere una quota della loro liquidazione prima della risoluzione del rapporto per far fronte a spese mediche, all’acquisto della prima casa, alla nascita di un figlio. 

Tassazione TFR: il calcolo con un esempio

La tassazione TFR  viene imposta nell’ultima busta paga del dipendente. Tornando ai casi citati in precedenza, se il lavoratore ha mantenuto l’importo in azienda, la tassazione prevista deve tenere conto dell’aliquota media ponderata. L’aliquota media è il livello medio di tassazione che il lavoratore ha pagato sul reddito imponibile – cioè sul reddito al netto di detrazioni e riduzioni previste dalla legge – in un determinato periodo di tempo. Nel caso del TFR, questo intervallo corrisponde agli ultimi cinque anni di lavoro e si calcola sommando tutte le imposte pagate in quell’arco di tempo, divise per il reddito imponibile complessivo dello stesso quinquennio. Questo numero viene poi moltiplicato per 100 per ottenere una percentuale, ovvero l’aliquota media ponderata, che sarà poi applicata al TFR maturato. 

Esempio su TFR di 30.000€: con aliquota media ponderata del 20%, l’imposta dovuta sarà di 6.000€ e il TFR corrisponderà a 24.000€. 

Se invece il TFR è stato maturato in un fondo pensione, la tassazione è più vantaggiosa e va dal 15% al 9%. L’aliquota – cioè la percentuale di tassazione – varia in base agli anni di permanenza nel fondo: a partire dal quindicesimo, si riduce annualmente dello 0,3% fino, appunto, a un minimo del 9%. 

Esempio su TFR di 30.000€: con 18 anni di permanenza, l’aliquota si riduce dello 0,9% (0,3% x 3 anni) e sarà del 14,1%, cioè 4230€. A questo punto il TFR corrisponderà a 25.770€. 

Attenzione! In questo calcolo non è inclusa la tassazione sul rendimento del fondo in cui è stato depositato il TFR: sui Titoli di Stato equivale al 12,5%, mentre su altre forme di investimento tra il 20% e il 26%. 

Infine, per chi ha chiesto un anticipo, il calcolo della tassazione TFR è più complesso e dipende dalle motivazioni della richiesta. Per le spese mediche, l’imposta è ridotta e oscilla tra il 9% e il 15% in base agli anni di contribuzione, scalando dello 0,3% per ogni anno di contribuzione; per la prima casa, l’aliquota è fissa e corrisponde al 23%. L’anticipo massimo accessibile su richiesta è pari al 70% del totale e può essere richiesto solo dopo un minimo di 8 anni di servizio.   

Come abbiamo visto, la tassazione TFR tiene conto di diversi casi particolari non sempre dimostrabili con esempi pratici. Per questo è bene rivolgersi a dei professionisti ed effettuare il calcolo della liquidazione in maniera precisa.  Intanto, iscriviti a Young Platform e non perderti gli aggiornamenti che contano!

Come si calcola la tredicesima? La guida

Come si calcola la tredicesima? La guida

Se ti chiedi come si calcola la tredicesima, in questo breve articolo troverai una guida con tutte le informazioni necessarie. Scopri i dettagli! 

Come calcolare la tredicesima è una domanda che si pongono in tantissimi, dal momento che si tratta di una mensilità aggiuntiva erogata ogni anno ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Dato che è un po’ come uno stipendio ”extra” che viene versato nel mese dicembre, molti la considerano un regalo di Natale. Se vuoi sapere come capire quanto ti spetta, continua a leggere!

Cosa da sapere per capire come calcolare la tredicesima

Come anticipato, la tredicesima è una retribuzione che si aggiunge alle 12 mensilità e viene corrisposta a tutti i lavoratori dipendenti con CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) e ai pensionati. Si matura in modo proporzionale sulla base dei mesi lavorati nel corso dell’anno, anche in caso di assenze retribuite come ferie, malattia, infortunio, cassa integrazione o maternità. 

Se sei un lavoratore part-time, per calcolare la tredicesima devi sapere che questa mensilità extra matura in base alle ore lavorate durante l’anno, sempre in modo proporzionale: se il tuo contratto prevede 20 ore di lavoro settimanali, la tredicesima corrisponde al 50% di quanto previsto dal relativo CCNL, se invece prevede 30 ore settimanali si matura il 75% e via dicendo. Questo significa che se, per esempio, svolgi un part-time a 20 ore come infermiere in un ospedale, la tua tredicesima corrisponde al 50% della tredicesima che spetta a un infermiere che invece lavora a tempo pieno. 

È importante ricordare che nel calcolo proporzionale – sia in caso di full che di part-time – non sono considerate le ore di lavoro straordinario, le ferie non godute e i casi di aspettativa, cioè di sospensione dal lavoro per motivi familiari, di salute, di studio o formazione e simili. 

Come si calcola la tredicesima? La formula

La formula per capire come calcolare la tredicesima è molto semplice, sia per i lavoratori dipendenti sia per i pensionati. Per capire a quanto equivale questa mensilità extra lorda, è necessario moltiplicare lo stipendio lordo mensile per il numero di mesi lavorati e dividere questo numero per 12. Quindi, tornando all’infermiere, se lo stipendio lordo mensile è di 1.900€, sarà necessario moltiplicare questa cifra per il numero di mesi lavorati e dividerla per 12: qualora i mesi lavorati siano 12, il calcolo è semplicissimo e si può anche non fare. Se invece i mesi lavorati sono di meno di 12, per esempio 10, la tredicesima lorda corrisponderà a 1.583€. Nel caso in cui il contratto fosse un part-time a 20 ore settimanali, questa cifra andrebbe ulteriormente divisa per due, poiché equivalente al 50%, e sarebbe di circa 790€. 

Stipendio extra… o forse no?

Sebbene, come abbiamo detto, sia una mensilità aggiuntiva che si riceve a fine anno, nel capire come si calcola la tredicesima devi sapere che l’importo netto che ti spetta è inferiore rispetto allo stipendio che di solito prendi. Questo perchè la tredicesima è più tassata: l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) applicato in questo caso è più alto di quello calcolato sulla busta paga, dato che non sono previste le detrazioni fiscali che solitamente “alleggeriscono” questa tassa sul reddito. 
Capire come si calcola la tredicesima è importante perché è importante essere consapevoli delle tasse che si pagano e di quello che invece deve rientrare in tasca. Restare aggiornati su cosa succede nel mondo è importante, iscriviti a Young Platform e non perderti le notizie fondamentali!

Come votare in Italia: la guida

Come votare in Italia: la guida

Come votare in Italia? Quali sono le prossime elezioni? L’Italia è una democrazia e capire bene come e quando votare è fondamentale. Vediamolo insieme

Sapere come votare in Italia è importante per il funzionamento della democrazia: è un diritto sancito dalla Costituzione e il voto è un modo con cui cittadini possono contribuire attivamente al futuro del Paese. Se hai qualche dubbio, in questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie per capire come e quando votare in Italia

Come votare in Italia: elezioni amministrative e referendum

Le elezioni amministrative e i referendum sono i primi due appuntamenti elettorali del 2025. Per quanto riguarda le amministrative, i cittadini dovranno recarsi alle urne il 25 e 26 Maggio per il primo turno, con un eventuale ballottaggio previsto per l’8 e il 9 Giugno. L’election day del referendum avrà invece luogo in un unico turno, l’8 e 9 Giugno, in concomitanza coi ballottaggi delle amministrative. In entrambi i casi, i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì

Le elezioni amministrative, anche dette elezioni comunali, si tengono ogni cinque anni per eleggere i rappresentanti degli enti locali, come Sindaci e consiglieri comunali. In questa specifica tornata, andranno al voto 124 comuni. Naturalmente queste elezioni non riguardano tutti i cittadini italiani, ma solo quelli maggiorenni residenti nel comune oggetto di votazione. Non sono previsti voto all’estero né voto fuorisede.

I referendum invece sono cinque e, come anticipato, si terranno l’8 e il 9 Giugno. Quattro di questi si riferiscono a tematiche lavorative, mentre uno tratta il tema della cittadinanza. Se non ne conosci i contenuti, qui troverai i punti fondamentali. I primi quattro quesiti referendari sono stati promossi dalla CGIL e riguardano il mondo del lavoro: con questi si chiederà lo stop ai licenziamenti illegittimi o privi di una giusta causa, la riduzione del lavoro precario in favore di contratti a tempo determinato, maggiore tutela per chi lavora nel mondo delle piccole imprese e più sicurezza sul posto di lavoro. Il referendum sulla cittadinanza, promosso da +Europa, propone il dimezzamento dei tempi di residenza legale in Italia da 5 a 10 anni per la richiesta sulla concessione della cittadinanza italiana. Sono tutti referendum abrogativi – cioè si richiede la rimozione di una legge in vigore – e, in questo caso, il voto è aperto a tutti i cittadini italiani aventi diritto, residenti all’estero e fuorisede. 

Come votare  alle elezioni regionali

Le elezioni regionali sono delle elezioni locali in cui i cittadini residenti in una regione votano per eleggere i propri rappresentanti all’interno del governo regionale: alle urne, dichiarano la preferenza per i componenti del Consiglio regionale e, in alcuni casi, per il Presidente della Regione. Le elezioni regionali del 2025 riguardano sei regioni in totale: Valle d’Aosta, Veneto, Tocana, Marche, Campania e Puglia. La data non è ancora nota dal momento che nel 2020, a causa della pandemia, le elezioni hanno avuto luogo in autunno anziché in primavera. 

Come votare? Per esprimere la preferenza, l’elettore può tracciare il segno sul nome del candidato Presidente o sul candidato Presidente e su una lista a lui collegata o solo su una lista a lui collegata – il voto andrà automaticamente al candidato Presidente. È possibile anche avvalersi del voto disgiunto, votando un candidato Presidente e una lista non collegata. Inoltre è possibile esprimere fino a due preferenze nella stessa lista: se si dichiarano entrambe, queste devono indicare due candidati di sesso diverso. 

Votare alle elezioni politiche in Italia

Le elezioni politiche sono quelle che determinano la composizione del Parlamento italiano, vale a dire della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Le ultime elezioni politiche risalgono al 2022 e hanno visto la vittoria del centro-destra, alleanza di governo che ha portato Giorgia Meloni a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. Le prossime sono previste nel 2027, a meno che non si verifichi lo scioglimento delle Camere prima della fine della legislatura – e dunque cada il Governo. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni, tanto per eleggere i deputati (Camera) quanto i senatori (Senato). Si può votare per il candidato o per la lista collegata e non è previsto il voto disgiunto: pena l’annullamento della scheda elettorale. 

Come votare alle elezioni europee in Italia e all’estero

Con le elezioni europee, i cittadini europei votano per determinare la composizione del Parlamento europeo che ha sede a Strasburgo. L’Italia è rappresentata all’interno del Parlamento da 76 membri, che gli italiani eleggono in occasione delle europee. Le ultime hanno avuto luogo l’8 e il 9 Giugno 2024 mentre le prossime si svolgeranno fra cinque anni, nel 2029. 

Quindi come si vota alle elezioni europee? Possono esprimere il voto tutti i cittadini italiani maggiorenni residenti in Italia o all’estero e, anche in questo caso come nei precedenti, in Italia non è possibile votare online, per corrispondenza e per procura. Se sei un cittadino italiano residente all’estero, è necessario essere iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e recarsi presso i seggi allestiti nelle sedi diplomatiche. Si può votare per il partito preferito e – come solo in Danimarca, Belgio e Paesi Bassi – esprimere fino a 3 preferenze, indicando nome e cognome dei candidati, purchè di sesso diverso. Anche qui, non è previsto il voto disgiunto. 

Votare è un diritto, ma anche un dovere

Ora che conosci i prossimi appuntamenti elettorali e sai come votare in Italia, non resta che recarti al seggio elettorale per esprimere il tuo voto. Nota Bene: per votare è necessario presentarsi al seggio con documento di identità e tessera elettorale validi, altrimenti non potrai esercitare il tuo diritto di voto!

Il consiglio finale è di informarti costantemente sulla politica – se non ti occupi della politica, la politica si occuperà di te! – per essere un cittadino attento a quello che succede. Qui vedrai molti contenuti a sfondo politico ed economico, inizia iscrivendoti a Young Platform!

Domande frequenti: I Club di Young Platform

Come funzionano i Club? Le FAQ sul token YNG

Scopri tutto sui Club di Young Platform: vantaggi esclusivi, iscrizione e il ruolo del token YNG.

I Club di Young Platform sono pacchetti esclusivi di vantaggi pensati per i detentori del token Young (YNG), la criptovaluta nativa dell’ecosistema Young Platform. L’accesso ai Club avviene bloccando una quantità specifica di YNG: più token blocchi, maggiori saranno i benefici e più alto sarà il livello del tuo Club.

In questo articolo troverai tutte le informazioni per capire come funzionano i Club, quali vantaggi offrono e come viene calcolata la quantità di token YNG necessaria all’iscrizione.

Tra i temi principali esploreremo:

  • Il Token Young (YNG): cos’è, come funziona e quali sono le sue utility principali.
  • I Club di Young Platform: livelli, benefici e novità introdotte con il meccanismo di ribilanciamento.
  • I vantaggi per i membri: dalle agevolazioni sulle commissioni ai partner esterni che arricchiscono l’esperienza dell’ecosistema.

Leggi l’articolo per scoprire come i Club di Young Platform possono aiutarti a ottimizzare il tuo portafoglio e accedere a tutte le opportunità selezionate per te.

Il Token Young (YNG)

Il token Young (YNG) è la criptovaluta nativa dell’ecosistema Young Platform, sviluppata come token ERC-20 e classificata come utility token, conforme alle normative MiCA (Market in Crypto Assets). Progettato per offrire valore e utilità agli utenti, YNG è il centro nevralgico delle funzionalità di Young Platform.

Grazie a YNG, gli utenti possono accedere ai Club di Young Platform, pacchetti di vantaggi disponibili bloccando una quantità definita di token. Più token vengono bloccati, maggiori sono i benefici e più alto è il livello del Club. Introdotto nel 2018 come reward per il gioco educativo Young Platform Step, YNG ha ampliato il suo utilizzo nel 2022 con il listing sull’exchange, accompagnando la crescita di Young Platform, oggi exchange leader in Italia nel settore crypto.

Attualmente, il token offre vantaggi concreti come APY maggiorati sullo staking, sconti sulle commissioni e accesso prioritario a iniziative e promozioni. Nei prossimi mesi, l’ecosistema YNG si arricchirà ulteriormente con nuove funzionalità come account di pagamento, carte e strumenti avanzati per il trading (es. margin trading).

La tokenomics di YNG è stata pensata per garantire una crescita sostenibile, supportata da buyback e iniezioni di liquidità periodiche possibili grazie all’utilizzo di parte dei ricavi generati dall’ecosistema. Per usufruire dei vantaggi del token, gli utenti devono bloccare YNG all’interno dell’app di Young Platform, iscrivendosi a uno dei Club. I vantaggi offerti dai Club, inoltre, sono in continua evoluzione grazie all’integrazione di nuovi partner e funzionalità, ampliando il valore per i detentori del token.

Oltre ad essere un asset digitale con cui diversificare il proprio portafoglio, YNG rappresenta un mezzo per partecipare attivamente alla crescita dell’ecosistema Young Platform, creando un legame diretto e incentivante tra la community e la sua piattaforma.

Le informazioni fornite in questo paragrafo hanno uno scopo puramente informativo e non devono essere considerate come un consiglio finanziario, di investimento o di altro tipo. Acquistare criptovalute, incluso il Token YNG, comporta rischi significativi, tra cui la volatilità del mercato e la possibilità di perdere l’intero capitale investito. Prima di prendere qualsiasi decisione, è fondamentale condurre le proprie ricerche, valutare attentamente la propria situazione finanziaria e, se necessario, consultare un consulente specializzato. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Young Platform non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni derivanti dall’utilizzo delle informazioni contenute in questo paragrafo.

I vantaggi dei Club Young Platform sulle funzionalità

I Club di Young Platform offrono un’ampia gamma di vantaggi pensati per migliorare l’esperienza degli utenti e massimizzare il valore delle loro partecipazioni in criptovalute, riducendo al minimo i costi e ampliando i potenziali guadagni. 

Tra i benefit principali troviamo gli sconti sulle commissioni di compravendita, che possono arrivare fino al 90%, consentendo di ridurre significativamente i costi di trading, un elemento fondamentale per gli investitori più attivi. Gli iscritti possono inoltre usufruire di APY maggiorati sullo staking, ricevendo in reward non solo la moneta in stake, ma anche il token YNG. L’incremento sul guadagno extra in YNG arriva fino al 70%, un incentivo per chi desidera ottenere ricompense passive bloccando i propri asset.

Un ulteriore vantaggio è la possibilità di ricevere reward extra durante gli Airdrop, con bonus che possono raggiungere il 25% rispetto ai premi standard. Per chi vuole mantenersi informato sui trend del mercato, il Market Report mensile è gratuito e fornisce analisi dettagliate e previsioni, mentre il Supporto VIP garantisce un’assistenza personalizzata e prioritaria ai membri dei Club più esclusivi. I trader più esperti possono inoltre beneficiare degli Smart Trades, strumenti avanzati che permettono di automatizzare il trading algoritmico fino a 10 operazioni simultaneamente.

Sul fronte pratico, il Report Fiscale agevola la gestione delle dichiarazioni relative al capital gain realizzato con le criptovalute, con sconti che arrivano fino all’80%. I membri dei Club possono anche effettuare depositi gratuiti con carta, in numero variabile a seconda del livello del Club, riducendo ulteriormente le spese operative.

I vantaggi dei Club Young Platform con i grandi brand

Oltre ai vantaggi diretti, i Club collaborano con grandi brand per offrire benefit esclusivi. Ad esempio, NordVPN garantisce sconti fino al 78% per proteggere la tua navigazione e i tuoi dati online, mentre Freename ti permette di registrare domini NFT personalizzati con un credito fino a $220. Per chi ama viaggiare, WeRoad offre sconti fino a €450 sulle avventure di gruppo, e Saily eSIM ti consente di navigare all’estero con 5GB di dati inclusi. Gli amanti della cultura possono accedere a musei e attrazioni con Tiqets, grazie a sconti fino al 12%, mentre i più sportivi possono utilizzare i coupon BuiltDifferent per corsi fitness, allenamenti e piani nutrizionali personalizzati. Infine, con HelloFresh, puoi ricevere a casa ingredienti freschi e ricette pronte per preparare pasti sani e gustosi.

I vantaggi dei Club non si limitano a offrire agevolazioni immediate, ma si evolvono continuamente con l’integrazione di nuovi partner e funzionalità, rendendo i Club di Young Platform uno strumento versatile e in costante miglioramento per tutti i membri.

Per mettere a confronto i piani e i benefici associali, visita la pagina dedicata ai Club.

Il prezzo dei Club: bloccare, non spendere

Per accedere ai Club di Young Platform, non devi spendere i tuoi token YNG, ma semplicemente acquistarli e bloccarli nel tuo wallet per tutta la durata dell’iscrizione. Questo meccanismo ti permette di mantenere il pieno controllo sul valore del tuo asset, dato che i token restano di tua proprietà e possono essere sbloccati in qualsiasi momento al termine dell’iscrizione minima di 90 giorni.

A partire dal 4 febbraio 2025, numero di YNG necessario per accedere ai Club è calcolato dinamicamente in base al prezzo di mercato del token. Questo sistema garantisce un equilibrio sostenibile tra domanda e offerta, rendendo l’impegno economico proporzionato al valore reale del token. Se il prezzo di YNG aumenta, il numero di token richiesto diminuisce, mentre, in caso di una diminuzione del prezzo, il numero necessario aumenta in modo proporzionale.

Con questa soluzione, Young Platform mantiene i Club accessibili e flessibili, supportando al contempo la crescita del suo ecosistema.

Come funziona lo sconto sulle commissioni

Lo sconto sulle commissioni dei Club di Young Platform viene applicato automaticamente dalla piattaforma a qualsiasi ordine di acquisto e vendita effettuato dagli utenti. Questo beneficio è particolarmente vantaggioso non solo per i trader attivi, che eseguono frequenti operazioni di compravendita, ma anche per chi adotta una strategia a lungo termine, come un piano di accumulo con acquisti automatici ricorrenti. Riducendo i costi delle operazioni, lo sconto contribuisce a ottimizzare il rendimento complessivo delle tue strategie.

Gli sconti sono progressivi e variano in base al livello del Club, partendo dal -30% fino ad arrivare al -90% delle commissioni. Inoltre, qualora fossi già in possesso di uno sconto più elevato rispetto a quello previsto dal tuo Club, la piattaforma applicherà automaticamente lo sconto maggiore, garantendo sempre la condizione più favorevole per te.

Le commissioni vengono scontate anche su Young Platform Pro, la piattaforma di trading professionale e avanzato. Gli sconti sono validi per un volume massimo di 50.000€ scambiati negli ultimi 30 giorni; superata questa soglia, si applicano le commissioni standard.

Grazie a questo approccio flessibile e automatizzato, i Club di Young Platform offrono un’esperienza ottimizzata per ogni tipologia di investitore, rendendo l’ecosistema più accessibile e conveniente. Puoi verificare il livello di sconto applicato nella sezione del sito dedicata ai Club.

Upgrade, downgrade e disiscrizione dai Club

Entrare in un Club di Young Platform non è un impegno fisso, ma una scelta flessibile che si adatta alle tue esigenze. Puoi decidere di effettuare un upgrade al livello superiore, passare a un Club di livello inferiore o disiscriverti completamente, mantenendo sempre il pieno controllo sui tuoi token YNG.

Upgrade

Se desideri accedere ai vantaggi di un Club superiore, puoi farlo in qualsiasi momento aggiungendo solo la quantità di YNG necessaria per raggiungere il requisito minimo del nuovo livello. Ad esempio, se fai già parte del Club Silver con 5.000 YNG bloccati e vuoi passare al livello Gold, ti basterà bloccare altri 5.000 YNG. Questo ti permette di accedere immediatamente ai nuovi benefici senza dover attendere la scadenza del periodo di iscrizione, che si rinnoverà automaticamente per altri 90 giorni dal momento dell’upgrade.

Downgrade

Nel caso in cui preferissi un livello inferiore, il downgrade è altrettanto semplice: una volta annullata l’iscrizione al Club attuale (al termine del periodo minimo di 90 giorni), i tuoi YNG saranno sbloccati e trasferiti nel tuo Portafoglio Principale. Da lì, potrai utilizzarli per unirti a un altro Club o per altre operazioni di trading. È importante sapere che, una volta usciti da un Club, tutti i vantaggi collegati – come sconti sulle commissioni o bonus sullo staking – saranno revocati.

Disiscrizione

Anche la disiscrizione completa è pensata per offrire flessibilità e semplicità. Una volta annullata l’iscrizione, i tuoi YNG tornano immediatamente disponibili per il trading o altri utilizzi, ma perdi l’accesso ai benefici del Club. Ad esempio, nel caso dello staking, continuerai a guadagnare le ricompense standard senza però beneficiare dei bonus extra legati al tuo livello.

Questo sistema, che combina libertà di gestione e continuità nei vantaggi, garantisce che i Club di Young Platform si adattino perfettamente alle tue esigenze personali e al tuo profilo di investitore. Che tu scelga di salire, scendere o uscire, hai sempre la possibilità di ottimizzare l’uso dei tuoi token YNG e sfruttare al meglio l’ecosistema.

Se hai altre domande sui Club, puoi consultare le guide dedicate.

Per dare un’occhiata ai Club e al Token YNG, iscriviti a Young Platform. 

Crollo criptovalute: cosa fare quando succede?

Crollo criptovalute: cosa fare?

Crollo delle criptovalute: perché succede e come mettersi al riparo. Scopri tutti i consigli utili e le contromisure da adottare. 

Se hai mai affrontato un crollo delle criptovalute sai cosa significa provare paura e sconforto. Quando tutti i prezzi scendono rapidamente, scenario che si verifica più frequentemente nel nostro settore rispetto ad altri mercati più longevi e solidi, è difficile non farsi prendere dall’emozione. Quando le crypto crollano, se non sei preparato, ci si sente un po’ Wendy in Shining: ogni movimento di mercato diventa un colpo d’ascia che ti rincorre lungo i corridoi dell’Overlook Hotel, con Jack Torrance (Jack Nicholson) alle calcagna, pronto a terrorizzarti ad ogni angolo.

Tuttavia, se si lasciano da parte le emozioni e affronti la situazione in modo razionale, il crollo delle criptovalute può trasformarsi in  un’opportunità. Non serve avere la “luccicanza”, quella capacità quasi magica di prevedere il futuro come nel film di Kubrick. Quello che ti serve davvero è un piano solido e una strategia ben strutturata, che ti permettano di navigare con sicurezza anche nei momenti più turbolenti.

Perché le crypto sono volatili?

La prima volta che si assiste ad un crollo delle criptovalute (e forse anche la seconda e la terza) è normale farsi prendere dal panico. Al contrario, dopo che si acquisisce un po’ di esperienza nel settore, ci si abitua ai saliscendi del mercato o addirittura si attende con fermento e impazienza la volatilità, perché rende il mercato crypto più avvincente rispetto ad altri periodi spesso statici

Ma come mai i crolli sono più frequenti nel mondo crypto? Principalmente perché le criptovalute sono “giovani” e meno capitalizzate dei rivali della finanza tradizionale. Basti pensare che Wall Street, cuore pulsante del mercato azionario americano (sicuramente il più famoso e frequentato dagli investitori) è nato l’8 marzo del 1817. Il New York Stock Exchange è stato fondato più di duecento anni fa, mentre il mercato crypto circa dieci, se si considera come punto d’origine la nascita dei primi exchange.

Se il paragone sulla longevità dei due settori è efficace, quello che riguarda la capitalizzazione dei rispettivi mercati non lascia scampo ad equivoci. La capitalizzazione totale del mercato crypto, ovvero il valore monetario complessivo degli asset che lo compongono, è di 2,13 trilioni di dollari, 2.130 miliardi. Quello di Apple, invece, che è l’azienda più capitalizzata al mondo è, al momento della scrittura, di 3,2 trilioni, il 66% in più. Una sola azienda, anche se è la più grande in questo momento, vale di più (in termini monetari) dell’intero mercato delle criptovalute.

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Focus sulla capitalizzazione di mercato

Per spiegare in termini semplici qual è la relazione tra la capitalizzazione di mercato e la volatilità di un asset possiamo paragonare la prima ad una folla di persone. Quando questa è contenuta e succede qualcosa di insolito l’intero gruppo reagisce spesso in modo drastico. Immaginate cosa succederebbe se urlaste a squarciagola in un bar poco affollato. Al contrario, non susciterebbe nessuna reazione lo stesso comportamento durante una manifestazione con migliaia di persone.

Allo stesso modo, in un mercato altamente capitalizzato, partecipato da molti investitori e caratterizzato da scambi che muovono enormi quantità di denaro, influenzare il prezzo degli asset è molto difficile e dispendioso in termini di volumi. Mentre sono sufficienti somme più contenute per influenzare la capitalizzazione di un mercato più piccolo, dove le news o i grossi speculatori possono definirne il l’andamento di breve termine.

Crollo delle criptovalute correlato a una notizia economica

Alcune notizie economiche hanno la capacità di influenzare l’andamento del mercato azionario e quindi possono anche causare indirettamente il crollo delle criptovalute. Per esempio, eventi come la decisione della Federal Reserve in merito ai tassi di interessi, o la pubblicazione dei dati sull’inflazione e di quelli del mercato del lavoro, condizionano fortemente gli investitori, sia istituzionali che retail. Questi fattori influenzano le azioni sui mercati e, di conseguenza, i prezzi degli asset. 

Se hai assistito a un sell the news collegato ad uno degli eventi sopracitati, o ad un crollo preventivo derivante dalla preoccupazione di dati poco favorevoli per l’economia, non è il caso di preoccuparsi. Solitamente si tratta di movimento di prezzo passeggeri, che si concludono in un breve lasso di tempo.

Eventi di mercato gravi

Il discorso cambia quando si analizza il crollo delle criptovalute derivante da un evento grave e interno a questo specifico settore, come il fallimento di un player molto importante. In passato abbiamo assistito a crollo dell’ecosistema Terra-Luna, che ha causato un buco di 60 miliardi di dollari, ma anche alla bancarotta di FTX, che ha sollevato dubbi sulla legittimità delle aziende centralizzate che operano nel settore.

Quando eventi del genere colpiscono il mercato anche gli investitori più esperti provano paura e sgomento. Tuttavia, con il passare del tempo e con la crescita della capitalizzazione delle principali crypto, l’impatto sull’intero mercato di eventuali eventi di questo tipo dovrebbe gradualmente decrescere. In ogni caso, farsi prendere dal panico e agire d’impulso, come sempre quando si parla di investimenti, potrebbe peggiorare ulteriormente la nostra posizione. Al contrario, se si sta agendo seguendo un piano strutturato, è fondamentale continuare sulla propria strada e non applicare ad esso modifiche che derivano dal disagio emotivo che si sta provando. Questo, se consideriamo il “caso studio” crollo dell’ecosistema Terra Luna, avrebbe potuto voler dire allocare al progetto una percentuale del portafoglio crypto molto limitata accompagnata da un ribilanciamento costante in modo da ridurre progressivamente l’esposizione.

Come ci si può proteggere dal crollo delle crypto?

La prima risposta a questa domanda può essere estrapolata dal paragrafo precedente. Perché la realtà è, almeno in questo caso, molto semplice: chi non ha una strategia si troverà sempre a fare i conti con la paura o la rabbia durante un crollo delle criptovalute. Tuttavia, ci sono alcuni passaggi preliminari che possono aiutare chi è alle prime armi a prescindere dalla tipologia di piano che sta seguendo:

  • Svolgere un’analisi dei fondamentali: con questo termine ci si riferisce alla tecnologia che sostiene il token o la crypto in cui si vorrebbe investire. Prima di aggiungere un nuovo asset al nostro portafoglio è importante conoscerlo, comprendere se ha un’utilità, quali benefici garantisce a chi lo detiene e gli obiettivi di medio e lungo termine di chi lo emette. Conoscere tutto delle criptovalute che possediamo ci può aiutare ad affrontare con tranquillità e ottimismo i crolli di mercato. Insomma, nel lungo termine sono i fondamentali a fare la differenza e l’approccio cambia a seconda della solidità del progetto che si prende in considerazione. La strategia che seguirà l’acquisto di Polygon (POL), un progetto con tantissimi sviluppatori nel mondo che ha raccolto quasi 500 milioni di dollari, sarà diversa da quella da adottare nel caso in cui si compra una meme coin.

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  • Conoscere le basi dell’analisi tecnica: non per prevedere o anticipare i movimenti di mercato, ma per comprendere il contesto di un crollo dei prezzi. Se, ad esempio, la crypto in esame proviene da un periodo estremamente positivo, il ribasso dei prezzi potrebbe essere fisiologico. Oppure, se tale movimento è stato repentino e, almeno in parte, riassorbito, potrebbe trattarsi di un flash crash che la crypto non farà fatica a recuperare.
  • Possedere un portafoglio bilanciato: la differenza tra la capitalizzazione di mercato delle crypto e quella del mercato azionario è, ad oggi, ancora abissale. Ma lo stesso discorso vale anche per il divario tra BTC e la maggior parte delle altcoin. Come si evince dal grafico della dominance, il 58% del “peso” del mercato delle criptovalute è attribuibile a Bitcoin, che è la crypto su cui puntare se si vuole massimizzare la stabilità del proprio portafoglio. Al contrario, andrebbe al più possibile limitata l’esposizione alle meme coin o le “gemme” semisconosciute, che possono perdere gran parte del loro valore in pochissimo tempo. Inoltre può essere utile possedere un “piano b” strutturato, che implichi decisioni ben definite al verificarsi di alcune condizioni. I più esperti potrebbero servirsi dell’analisi tecnica, per pianificare una strategia d’uscita nel caso in cui una crypto scenda al di sotto di un determinato livello di prezzo (stop loss).

Questi sono solo tre metodi per proteggersi, almeno in parte, dal possibile crollo delle criptovalute. Tuttavia, non è possibile identificare strategie evergreen che funzionino a prescindere, ma vanno sempre adattate alla propensione al rischio di ogni individuo. In ogni caso, se intendi conoscere le cinque più popolari del 2024, puoi leggere questo articolo!

“Buy the dip”: il canto delle sirene o l’oracolo di Delfi?

buy the dip bitcoin

“Buy the dip” è una frase molto comune nel mondo degli investimenti e del trading, ed è particolarmente popolare tra chi si muove nel mercato crypto. Pensiamo a ieri, lunedì 5 luglio: un vero e proprio “lunedì nero”. Chi non si è fatto venire il mal di stomaco vedendo un crollo di BTC di oltre il 18% ha sicuramente sentito il richiamo delle sirene. Cari Ulisse, vogliamo ammetterlo? Buy the dip, Buy the dip, Buy the dip. Questa melodia ha risuonato nelle orecchie di chi è già abituato agli schiaffi di questo mercato o di chi ha nervi d’acciaio.

Guarda BTC su Young Platform

Non si vedeva una caduta così da due anni. E in ogni crollo si nascondono due volti: uno di catastrofe e uno di grande opportunità. Ma, ovviamente, non tutte le dinamiche possono essere sotto il nostro controllo. Serve anche una solida gestione del rischio, costruendo nel tempo strategie diversificate per evitare di essere troppo esposti al mercato. Nessuno vuole trovarsi in una tempesta di neve in mutande, anche se ci sentiamo dei supereroi (e no, non fatelo, è un errore).

Dopo tutto questo preambolo, la domanda è: cos’è esattamente il “Buy the dip”? Vale sempre la pena seguire questo “mantra” o è meglio, a volte, essere più cauti? In questo articolo proveremo a rispondere a queste domande, nella speranza di darvi una spada e uno scudo in più per il prossimo scontro. Il nostro augurio è che possiate uscirne vittoriosi. 

Che cosa vuol dire Buy the Dip?

La traduzione letterale di “Buy the dip” è “comprare il calo”. Questa pratica di trading consiste nell’acquistare un asset dopo che il suo prezzo è diminuito, nella speranza che questa diminuzione sia temporanea e che il prezzo risalga presto. L’idea è che il ribasso rappresenti un’opportunità di acquisto a un prezzo scontato, aspettando che il mercato rimbalzi.

Vantaggi

  • Opportunità di profitto: comprare durante un ribasso può risultare molto profittevole se il mercato rimbalza e i prezzi tornano a salire.
  • Riduzione del costo medio: aggiungendo posizioni durante i cali, un investitore può ridurre il costo medio di acquisto di un asset, migliorando il potenziale di rendimento.
  • Accesso a prezzi scontati: acquistare asset durante un ribasso offre l’opportunità di entrarne in possesso a prezzi che potrebbero essere considerati scontati rispetto al loro valore a lungo termine.

Limiti e rischi

Nonostante i potenziali vantaggi, il Buy the Dip presenta anche significativi rischi:

  • Nessuna garanzia di risalita: un asset potrebbe continuare a scendere per vari motivi, come cambiamenti nei fondamentali economici o nella gestione aziendale. Ad esempio, una crypto che scende da $100 a $60 potrebbe essere un affare, ma se le prospettive di crescita del progetto sono negative, potrebbe scendere ancora di più.
  • Difficoltà nel valutare il valore intrinseco: spesso, è difficile capire se un calo sia temporaneo o un segnale di ulteriori ribassi. Comprare solo perché il prezzo è sceso non è sempre una buona idea se non si capiscono i motivi del ribasso. Bisogna chiedersi: il calo è dovuto a problemi interni o a fattori esterni? È una situazione temporanea? Il progetto è resiliente? Quanto durerà la correzione del prezzo?
  • Averaging down: se un investitore è già in possesso dell’asset e continua a comprare durante i ribassi, sta adottando una strategia di “averaging down“, che può essere rischiosa se l’asset continua a perdere valore. Questa strategia, se non gestita correttamente, può portare a perdite non proprio simpatiche.

Gestione del rischio

Quando si adotta il Buy the dip, potremmo aver bisogno di un piano B. Una via di fuga. Qualcosa per evitare un’emoraggia mortale. Di che si tratta? Di avere un piano per la gestione del rischio. Ad esempio, stabilire un limite di perdita per evitare di rimanere intrappolati in una posizione in perdita prolungata. Alcuni trader stabiliscono un prezzo di uscita per controllare le perdite. Poniamo il caso in cui una crypto scenda da $100 a $60, e il trader decida di vendere se il prezzo raggiunge $75 per limitare le perdite.

Contesto del “Buy the Dip”

Il “Buy the dip” è spesso utilizzato in diversi contesti e può avere probabilità di successo variabili a seconda della situazione. 

  • Durante una tendenza rialzista: alcuni trader usano questa strategia quando il mercato è generalmente in crescita. Immagina che una crypto stia aumentando di valore, ma a un certo punto subisce un piccolo calo. I trader che credono nella forza di questa tendenza rialzista vedono questo calo come un’opportunità per acquistare a un prezzo più basso, aspettandosi che il prezzo torni a salire presto. È un po’ come approfittare dei saldi durante un periodo di forte domanda.
  • Senza una chiara tendenza: altri trader usano il “Buy the dip” anche quando non c’è una tendenza rialzista evidente. Qui, la scommessa è che il prezzo dell’asset, attualmente in calo, aumenterà in futuro. Questo può avvenire perché credono nei fondamentali dell’asset o nelle potenzialità del progetto dietro la crypto. È come comprare un prodotto al mercato delle pulci sperando che il suo valore aumenti con il tempo, magari grazie a un miglioramento, una novità in arrivo, o perché in quel momento l’asset è sottovalutato.

“Buy the Dip” nei mercati crypto

Nel mercato crypto, il “Buy the dip” è un mantra molto popolare, spesso promosso da trader e investitori influenti. Tuttavia, è importante ricordare che il mercato delle criptovalute è altamente volatile e i ribassi possono essere significativi e duraturi. In ogni caso, questa strategia si è, fino ad oggi, dimostrata vincente se utilizzata per acquistare gli asset più solidi del mercato crypto, in particolare Bitcoin e Ethereum. Per questo motivo ogni volta che il prezzo di queste criptovalute scende il mantra “buy the f****** dip” (BTFD) echeggia sui social network utilizzati dagli appassionati del settore.

Non è un caso che già dal 4 luglio, mentre BTC scendeva sotto i $60.000 per la seconda volta in quattro mesi, i post, i tweet e le citazioni sul “Buy the dip” siano spuntate come i funghi su Reddit, X, 4chan e Bitcoin Talk. 

Guarda ETH su Young Platform

Esempi di “Buy the Dip”

Un esempio noto è la crisi finanziaria del 2007-08, dove molti investitori hanno acquistato azioni di aziende come Bear Stearns e New Century Mortgage, aspettandosi un recupero che non è mai avvenuto. Entrambe le società hanno cessato l’attività dopo aver perso una quota significativa del loro valore. In contrasto, chi ha acquistato azioni Apple dopo il crollo del 2020 ha visto un notevole aumento del valore, rendendo la strategia molto profittevole.

L’Opposto del “Buy the Dip”: “Sell the Rally”

L’approccio opposto al “Buy the dip” è il “Sell the rally”, che consiste nel vendere un asset il cui prezzo è aumentato, prevedendo un imminente ribasso. Anche in questo caso, l’obiettivo è massimizzare i profitti, ma comporta rischi simili, come la possibilità di vendere troppo presto o troppo tardi.

Per chiudere

Il “Buy the dip” può essere una strategia vincente in mercati volatili e durante tendenze rialziste a lungo termine. Tuttavia, richiede una buona conoscenza del mercato e una gestione del rischio ben ponderata. Non è una tecnica infallibile e non dovrebbe essere adottata senza una valutazione critica delle circostanze e del proprio profilo di rischio.

Esercizio per casa: per evitare di farsi prendere dalla FOMO, è utile ricordare il mantra opposto. Prova a ripetere: “Il tempo nel mercato batte il tempismo del mercato”. Questo può aiutarti a non perdere la testa e a prendere decisioni più razionali.

Per continuare a seguire queste notizie con sottomano il mercato crypto (e la possibilità di piazzare ordini), siamo qui sotto!

Ottenere prestiti senza busta paga e senza garante: la guida e i requisiti

Coppia al PC

È possibile ottenere prestiti senza una busta paga e senza un garante? Ecco tutte le cose da sapere e i requisiti

Ottenere prestiti senza busta paga e senza garante è, davvero, possibile. Ovviamente ci sono dei requisiti da soddisfare per ricevere accedervi, ma ottenere un muto o un finanziamento senza garanzie non è così difficile come si potrebbe pensare.

Anche conosciuti come prestiti senza reddito o prestiti senza garanzie, queste sono forme di finanziamento in cui il richiedente non è tenuto a, o comunque non può, fornire una busta paga o altre prove di reddito per ottenere quanto richiesto. I prestiti senza busta paga (e anche senza garante) infatti, sono utilizzati spesso da chi non ha una stabilità lavorativa o in generale non è in grado di fornire la documentazione finanziaria tradizionalmente richiesta in questi frangenti

Prestiti senza busta paga: come ottenerli? Requisiti 

Nel processo di richiesta di un prestito solitamente sono domandati vari documenti, tra cui la busta paga, che attesta la posizione lavorativa del richiedente e garantisce la capacità di restituire l’importo. Tuttavia, nel caso in cui il richiedente non la possieda le banche possono richiedere la presenza di un garante, ossia una figura che si impegna al rimborso nel caso in cui il richiedente non sia in grado di farlo. 

Come? Una delle modalità ammesse è ad esempio quella della fideiussione con beneficio di escussione. Si tratta di una garanzia personale con cui il fideiussore si impegna a rimborsare,attraverso il suo patrimonio, la cifra ottenuta dal terzo per il quale svolge il ruolo di garante in caso di inadempienza.  

In linea generale, un garante deve percepire un reddito dimostrabile e soprattutto giudicato sufficiente per coprire eventuali insolvenze e non deve inoltre essere iscritto al Crif come cattivo pagatore. La banca prende in esame anche il patrimonio del soggetto, in particolar modo i suoi beni immobiliari, sebbene non vengano considerati fra i requisiti come garanzia accessoria.

Anche la presenza di un canone di locazione (un semplice affitto) per immobile di proprietà di chi richiede la cifra può essere uno dei requisiti per ottenere prestiti senza busta paga. 

Per richiedere somme elevate, invece, possono essere necessarie delle garanzie ulteriori, come ad esempio la presenza di un cointestatario assieme al quale avanzare richiesta. Valutata, sempre soprattutto in questi casi, anche la possibilità di ipotecare un immobile (di proprietà). In entrambi i casi, le tempistiche per richiedere e ottenere prestiti senza busta paga sono, di norma, più lunghe rispetto a quelle delle domande tradizionali. Inoltre, vale la pena di notare che le garanzie ipotecarie o pignoratizie sono gravate da spese burocratiche elevate, che spesso arrivano anche a superare o comunque ad eguagliare l’importo richiesto.

Se ti interessa il mondo crypto, sappi che esistono anche prestiti collegati al settore e li affronteremo nel prossimo nel prossimo paragrafo.

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Prestiti senza busta paga e senza garante: requisiti

Anche chi non ha né una prova finanziaria di reddito né un garante può tentare di richiedere somme di denaro agli istituti di credito. Esistono diversi tipi di prestiti senza busta paga e senza garante, tra cui:

  • Prestito d’onore: si rivolge solo ed esclusivamente a studenti di scuole medie secondarie oppure a universitari e ha l’obiettivo di garantire il completamento del ciclo di studi. Fra i requisiti per ottenerlo c’è sicuramente quello della media scolastica elevata oltre che la presenza di una convenzione fra la scuola/università e l’istituto di credito propenso ad erogare questa tipologia di prestito.
  • Prestiti garantiti dagli enti pubblici: spesso prendono vita da fondi nazionali o europei e possono essere anche a fondo perduto. Hanno l’obiettivo di sostenere le fasce più deboli della popolazione permettendogli di avviare progetti imprenditoriali in grado di generare entrate.

Prestiti decentralizzati: lending and borrowing crypto

Negli ultimi anni si è affermata una nuova tipologia di prestiti che funzionano, di fatto, anche se non si fornisce una busta paga o non si indica un garante. La piattaforma di riferimento è, in questo senso, Aave, un’applicazione decentralizzata costruita sulla blockchain di Ethereum, leader nel settore del lending and borrowing decentralizzato. 

Su Aave tutto è regolato dagli smart contract, contratti intelligenti che svolgono le mansioni che, nel sistema finanziario tradizionale, sono affidate alle banche o ad altri istituti di credito. Come già anticipato, per richiedere un prestito su Aave, non serve né una busta paga né, tantomeno, un garante, ma il funzionamento dell’intero sistema è garantito dal collaterale in crypto depositato dagli utenti stessi. Puoi approfondire il funzionamento di questa innovativa piattaforma di finanza decentralizzata (DeFi) nel nostro articolo dedicato ad Aave.

Se, invece, ti consideri una persona più pragmatica e vuoi passare subito all’azione, puoi acquistare il token AAVE direttamente su Young Platform.

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Ecco dunque le maggiori opzioni disponibili sul tavolo e i requisiti necessari. Quando si sceglie di richiedere prestiti senza busta paga e senza garante, però, la cautela è d’obbligo. Le truffe sono sempre dietro l’angolo e affidarsi a istituti riconosciuti è sempre la soluzione più sicura.

Comunicazione per gli Utenti di Young Platform riguardo al Regolamento MiCA

Regolamento MiCA crypto: cos’è e cosa prevede? La guida

Ci avviciniamo a una tappa fondamentale nel mondo delle criptovalute: l’entrata in vigore del Regolamento Europeo n. 2023/1114 del 31 maggio 2023, relativo ai Mercati delle Cripto-attività (MiCA). In particolare, un primo blocco della normativa europea in questione entrerà in vigore il prossimo 30 giugno e lo stesso avrà un impatto significativo sulle stablecoin, e sul più ampio mercato degli asset digitali in tutto lo Spazio Economico Europeo (SEE).

In particolare, secondo il Regolamento MiCA, le stablecoin autorizzate dovranno soddisfare requisiti più rigorosi in termini di riserve, governance e trasparenza.

Il governo italiano, inoltre, ha approvato, in data 25 giugno 2024, il Decreto Legislativo che serve per adeguare il quadro normativo nazionale al Regolamento MiCA, con il fine di assicurare il coordinamento con le disposizioni di settore vigenti in Italia (in particolare, con il TUB e il TUF).

Cosa cambia per gli Utenti?

Con l’entrata in vigore del Regolamento MiCA, Young Platform sta lavorando per garantire che tutte le criptovalute offerte sulla nostra piattaforma siano conformi al Regolamento MiCA, implementando una serie di misure per tutelare gli Utenti e creare un ambiente ancora più sicuro e regolamentato.

  • Stablecoin: il Regolamento MiCA introduce nuove regole per le Stablecoin, che dovranno soddisfare specifici requisiti per essere offerte al pubblico. Young Platform, per le ragioni meglio spiegate infra, sta già lavorando per adeguarsi a questa nuova normativa, ma al momento non sono previste modifiche all’offerta di Stablecoin sulla nostra piattaforma. Continueremo a monitorare l’evoluzione della normativa e le indicazioni delle Autorità competenti, e informeremo tempestivamente gli Utenti in caso di eventuali novità.
  • Maggiore trasparenza (artt. 27, 29 e 40 MiCA): forniremo informazioni più dettagliate sulle cripto-attività offerte, inclusi i rischi associati e le caratteristiche specifiche di ciascun token. In particolare, presteremo attenzione ai token ART (Asset-Referenced Token) e ai token EMT (E-money Token), per i quali MiCA prevede requisiti specifici (artt. 16 e 48 MiCA):
    • a) Token ART = ai sensi dell’articolo 3 punto (6) della MiCA, sono “un tipo di cripto-attività che non è un token di moneta elettronica e che mira a mantenere un valore stabile facendo riferimento a un altro valore o diritto o a una combinazione dei due, comprese una o più valute ufficiali”. Il Regolamento MiCA richiede che le piattaforme come Young Platform ottengano il consenso scritto dell’emittente del token ART prima di offrirlo al pubblico (art. 16 MiCA) e che rispettino specifici obblighi di trasparenza e comunicazione (artt. 27, 29 e 40 MiCA).
    • b) Token EMT =  ai sensi dell’articolo 3 punto (7) della MiCA, sono “un tipo di cripto-attività che mira a mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di una valuta ufficiale”. Il Regolamento MiCA stabilisce requisiti più rigorosi per gli emittenti di token EMT, che devono essere autorizzati come enti creditizi o istituti di moneta elettronica (art. 48 MiCA) e devono, altresì, pubblicare un White Paper contenente informazioni dettagliate sul progetto (art. 51 MiCA). Le piattaforme che offrono token EMT devono, inoltre, rispettare specifiche norme in materia di comunicazione e marketing (art. 53 MiCA).
  • Comunicazioni chiare (artt. 29 e 53 MiCA): le nostre comunicazioni saranno ancora più trasparenti e informative, in linea con i requisiti MiCA in materia di marketing e pubblicità. Forniremo tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni consapevoli. In particolare, per quanto riguarda i token EMT, le nostre comunicazioni di marketing saranno conformi alle disposizioni specifiche di MiCA per questo tipo di token.
  • Assistenza dedicata: Il nostro Team di assistenza clienti è a vostra disposizione per rispondere a qualsiasi domanda o dubbio possiate avere riguardo a MiCA e alle sue implicazioni.

Cosa cambia per i servizi di Spot Trading, acquisto di Stablecoin con Valuta Fiat e Smart Trades?

Benché il Regolamento MiCA abbia introdotto specifici requisiti, in particolare per gli ART (Asset-Referenced Token) e gli EMT (Electronic Money Token), il medesimo non fornisce un’elencazione univoca e definitiva di quali criptovalute rientrino in queste due categorie.

Questo significa che non sono ancora gli stessi emittenti ad aver dichiarato apertamente con certezza se i loro Token siano da considerarsi EMT o meno. Di conseguenza, Young Platform si trova nella posizione di dover interpretare autonomamente la normativa, in attesa di un chiarimento definitivo da parte delle competenti Autorità.

Young Platform, ad oggi, sta facendo del proprio meglio per contattare tutti gli emittenti di Token che potrebbero rientrare nelle categorie sopra evidenziate, richiedendo a questi ultimi se si stiano adoperando per adeguarsi ai nuovi obblighi previsti per gli emittenti di ART e EMT.

Data l’assenza, come detto, di una classificazione precisa di tali tipologie di Token, e considerando le diverse interpretazioni possibili della normativa, Young Platform non ha, al momento, apportato modifiche al servizio di spot trading per i propri Utenti né, per le medesime ragioni, al servizio di acquisto di Stablecoin con Valuta Fiat, né al servizio di Smart Trades.

Si precisa che nella prima settimana di luglio invieremo agli Utenti un nuovo aggiornamento riguardo alla classificazione degli EMT e ART, al fine di fornire gli ultimi dati in merito agli emittenti che hanno deciso di regolarizzare i propri Token e per specificare al meglio come questi ultimi intendano operare. Inoltre, nella medesima comunicazione verrà chiarito ulteriormente come Young Platform intenderà gestire i Token non autorizzati ai sensi del Regolamento MiCA.

Senz’altro, la Società continuerà a monitorare costantemente l’evoluzione normativa e le indicazioni delle Autorità competenti, e informeremo tempestivamente gli Utenti in caso di eventuali novità e/o modifiche al servizio.

Vi invitiamo, da ultimo, a consultare la sintesi ufficiale del MiCA realizzata dalle autorità pubbliche.

In caso di domande o dubbi, non esitate a contattare il nostro servizio clienti. Siamo qui per aiutarVi a navigare in questo nuovo panorama regolamentare e a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Regolamento MiCA.

BTP Italia e Valore: le linee guida per il 2024

BTP Italia e Valore: le linee guida per il 2024

Dopo il grande successo del 2023, il MEF ha già effettuato due emissioni di BTP nel 2024. Ecco le linee guida per i prossimi sei mesi.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze continuerà a proporre strumenti dedicati agli investitori retail, soprattutto grazie al successo riscontrato nel corso degli ultimi anni. I BTP Italia e i BTP Valore verranno ugualmente apprezzati anche se potremmo continuare ad assistere a una riduzione dei tassi di interesse nei prossimi mesi del 2024 e quindi del loro rendimento?

Se i tassi di interesse torneranno alla normalità potremmo assistere ad una ripartire ad una migrazione di capitali dalle obbligazioni a vantaggio di asset più volatili: azioni e criptovalute. Puoi prepararti a questa evenienza acquistando Bitcoin o altre criptovalute sul nostro exchange.

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BTP: un recap dei primi mesi del 2024

Il 2023 e la prima parte del 2024, almeno dal punto di vista delle obbligazioni governative, è stato un successo. Durante l’anno scorso sono stati messi BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) per un totale di circa 360 miliardi di euro e BOT (Buoni ordinari del Tesoro) per 156 miliardi. Questi dati se sommati ci restituiscono il controvalore totale dei titoli emessi nel 2023 dal nostro paese, che supera i 500 miliardi di euro. Un grande successo è stato riscosso anche dalla nuova tipologia di obbligazioni, i BTP Valore, bond dedicati esclusivamente a risparmiatori individuali e affini.

Durante le due emissioni del 2024 (di marzo e di maggio) sono stati “piazzati” rispettivamente 18,3 e 11,2 miliardi di euro su queste obbligazioni. Per i cittadini che hanno comprato il titolo in fase di emissione e lo terranno fino alla scadenza nel 2030, è previsto un premio fedeltà dello 0,80%.

Inoltre, bisogna specificare che la tassazione rimane quella classica per le obbligazioni governative del 12,5%, a differenza di quella del 26% applicata per il mercato azionario e quello delle criptovalute, e che i BTP Valore vengono esclusi dal calcolo dell’ISEE fino a 50.000 euro.

Le linee guida per il 2024

Insomma, il MEF ha, almeno fino ad oggi, rispettato le linee guida per le emissioni delle obbligazioni governative italiane nel 2024 annunciate alla fine dell’anno scorso.

Ha, infatti, effettuato due emissioni nel corso dell’anno in modo da soddisfare un numero più alto possibile di investitori, sia quelli retail che quelli istituzionali. Inoltre,i titoli hanno mantenuto l’indicizzazione legata al tasso di inflazione nazionale e il premio fedeltà per gli investitori retail che porteranno a scadenza l’obbligazione.

Cosa ci aspetta per il secondo trimestre di quest’anno? Arriveranno dei nuovi BTP a tre e a sette anni?

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Guida alle elezioni USA 2024: tutte le cose da sapere, dalla data ai candidati

Dibattito elezioni americane: tutte le cose da sapere

Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America sono sempre più vicine. A cosa prestare attenzione? 

Elezioni USA 2024: dai candidati, alla data esatta della chiamata alle urne, fino alle ipotesi sui risultati, il mondo intero ha già iniziato ad interrogarsi sulle prossime presidenziali degli Stati Uniti d’America. 

In questa semplice guida l’evento verrà passato al setaccio in modo da arrivare preparati ad una delle consultazioni elettorali più attese al mondo, la sessantesima per il Paese. Inoltre, tra pochi giorni inizieranno le primarie che definiranno i candidati che concorreranno per il ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America: chi vincerà le elezioni USA del 2024?

Quando ci saranno le prossime elezioni USA: la data

Le presidenziali negli Stati Uniti si tengono ogni quattro anni, il primo martedì di novembre. Pertanto, le prossime elezioni USA si svolgeranno esattamente in data 5 novembre 2024. Gli elettori andranno alle urne per eleggere il nuovo presidente che assumerà ufficialmente l’incarico il 20 gennaio 2025.

Queste consultazioni sono un momento chiave nella democrazia americana e attirano l’attenzione a livello nazionale e internazionale, poiché influenzano una vasta gamma di questioni globali. Per questo l’attenzione su di esse è sempre ai massimi livelli. 

Candidati

Prima di scendere nei dettagli delle elezioni USA 2024 alcune precisazioni sono d’obbligo. Il sistema partitico a stelle e strisce è dominato da due principali partiti politici: il Democratico e il Repubblicano. Entrambi svolgono un ruolo centrale nella politica statunitense ed esercitano una notevole influenza sul processo politico e sulle elezioni a tutti i livelli di governo.

A novembre del 2022 è arrivata la prima conferma di partecipazione, con Donald Trump che ha annunciato la sua ricandidatura per un secondo mandato (non consecutivo) a capo dei repubblicani. Qualche mese dopo, nella primavera del 2023, è stato invece l’attuale presidente Biden a ufficializzare Ia ricandidatura per un secondo mandato con i democratici. A questi due nomi influenti se ne sono aggiunti altri, più e meno noti. La schiera dei dem è risultata sin da subito meno folta rispetto a quella repubblicana. 

Volendo dunque riassumere, i candidati alle elezioni USA 2024 per i democratici sono i seguenti: 

  • Joe Biden
  • Robert Francis Kennedy Jr
  • Marianne Williamson
  • Dean Phillips

I candidati repubblicani invece sono: 

  • Donald Trump
  • Ron DeSantis
  • Doug Burgum
  • Larry Elder
  • Nikki Haley
  • Tim Scott
  • Asa Hutchinson
  • Chris Christie
  • Mike Pence
  • Vivek Ramaswamy
  • Perry Johnson
  • Ryan Binkley
  • Will Hurd

Ma chi, fra questi, sarà scelto a capo di ciascun partito politico? Saranno le primarie di inizio 2024 a deciderlo. Le elezioni primarie sono normali consultazioni in cui gli elettori scelgono i candidati presidenziali che rappresenteranno il loro partito nelle elezioni generali. 

Vale la pena di ricordare che tutti i candidati alle elezioni USA devono rispettare quanto sancito dall’articolo 2 della Costituzione: la persona che si voglia proporre deve essere cittadino dalla nascita, deve avere almeno 35 anni e ancora deve risiedere su territorio statunitense da almeno 14 anni.

Le primarie USA 2024: chi sono i favoriti?

Le elezioni primarie degli Stati Uniti sono alle porte, le votazioni, per i repubblicani, inizieranno il 15 gennaio in Iowa e proseguiranno poi negli altri stati nelle settimane e nei mesi successivi. Come spesso accade nella storia sono da seguire soprattutto quelle all’opposizione (in questo caso quelle repubblicane), visto che è molto raro che il presidente uscente, attualmente Joe Biden, perda quelle del suo schieramento. In questo momento i sondaggi stimano che l’attuale presidente sia “la scelta” di quasi 70% degli elettori dem, anche se, data la sua non più giovane età, anche le primarie del partito democratico potrebbero riservare sorprese. 

Sul fronte repubblicano il favorito ad oggi è ancora Donald Trump. Il tycoon, secondo quanto emerso dai recenti sondaggi sulle Elezioni USA 2024, ha rispettivamente il 47%, 45,7% e 53% dei consensi nei tre seggi chiave di Iowa, New Hampshire e South Carolina. Al secondo posto troviamo Nikki Haley, l’ex governatrice del South Carolina, che “controlla” rispettivamente il 14,3%, 18,7%, 22% dell’elettorato. Ron DeSantis, l’attuale governatore della Florida che sembrava poter essere il principale antagonista dell’ex presidente, ha perso terreno in diversi caucus (incontri dove gli elettori discutono e votano i candidati) a parte quello dell’Iowa, dove possiede ancora il 17,3% dei consensi.

Elezioni USA 2024 e criptovalute

Anche chi opera nel settore crypto guarderà con attenzione alle elezioni USA 2024. Le politiche del governo statunitense, infatti, sono perfettamente in grado di influenzare la regolamentazione delle valute virtuali. Ad esempio, scelte riguardanti normative, regolamenti finanziari o leggi antiriciclaggio possono avere un impatto diretto sul modo in cui le crypto sono utilizzate e scambiate negli Stati Uniti.

Alcuni candidati o amministrazioni potrebbero essere più o meno inclini a sostenere l’innovazione tecnologica, inclusa la tecnologia blockchain e le criptovalute in generale. Per cui politiche mirate alla promozione di nuove tecnologie potrebbero avere un impatto positivo sull’ecosistema.

Le conseguenze potrebbero essere anche di natura fiscale e riguardare dunque la tassazione delle criptovalute (qui tutte le cose da sapere sulla normativa italiana). Più in generale, notizie positive per il comparto potrebbero determinare un aumento dei prezzi degli asset con ripercussioni positive per il mercato globale delle crypto. I candidati alle elezioni USA 2024 saranno in grado di stimolare il settore? 

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e non solo. Seguici e resta aggiornato sulle elezioni USA 2024 e su molto altro ancora.