Il prezzo di Solana sale grazie agli NFT! A inizio maggio Solana è andata down per colpa dei bot, il problema è stato risolto con un aggiornamento mirato
Solana, una delle crypto preferite dai fondi istituzionali, ha approfittato della fama degli NFT per competere con Ethereum: anche se la blockchain di Buterin è ancora la piattaforma più utilizzata per i token non fungibili, SOL la segue a ruota. Eppure Solana ha un grande problema: quello dei bot, che intasano e mandano in crash la rete, come avvenuto a inizio maggio per il minting degli Okay Bears. In occasione del minting iniziale di NFT, i bot cercano di accaparrarsi tutti i pezzi da collezione prima degli utenti. Scopri l’asso nella manica di Solana per eliminare i bot e perché il suo prezzo sale grazie agli NFT invertendo il trend ribassista delle crypto!
I bot degli NFT mandano in tilt Solana
“Basta scimmie annoiate” avranno pensato i creatori di Okay Bears, mentre immaginavano la nuova collezione di NFT lanciata su Solana a fine aprile. Visto che il mercato è bearish, perché non proporre immagini di orsi con cappellini, tatuaggi e occhiali da sole? Questo progetto NFT su Solana ha avuto grandissimo successo, diventando la collezione più popolare del network e andando “sold out” dopo solo un giorno.
Un successo per gli NFT, ma Solana non ha avuto tempo di adagiarsi sugli allori: l’enorme numero di transazioni ha mandato in down il network per ben 7 ore. Il problema, secondo il team di Solana, era causato dai bot. I bot sono la piaga di ogni minting di NFT, compresi quelli su Solana: infatti, sono in grado di effettuare milioni di transazioni al secondo per tentare di acquistare tutti i token presenti prima degli utenti umani. Ovviamente questo porta a una congestione del network, che richiede l’intervento dei validatori per risolverlo: esattamente quello che è successo con il lancio degli Okay Bears.
Solana, disponendo di una rete con fee molto basse e transazioni rapide, è l’ecosistema ideale per i bot, che possono effettuare milioni di transazioni spendendo pochissimo. “Più velocità e meno costi” non sono sempre auspicabili, almeno in questo caso, ed è per questo che Ethereum con le sue alte gas fee è meno suscettibile agli attacchi dei bot.
Solana troppo centralizzata? “Tutto un fraintendimento”
Il crash, che ha messo in ginocchio la rete, ha richiesto tutto lo sforzo dei validatori per risolvere la situazione il più in fretta possibile. Tra le possibili soluzioni da mettere in campo per bloccare l’attacco e ripristinare la rete di Solana, c’era quella di bloccare temporaneamente il protocollo di minting di NFT, Candy Machine. Tra le altre cose, era stato proposto di bloccare completamente tutti gli smart contract che gestivano gli NFT.
In seguito a questa proposta Jack Lu, il fondatore del marketplace di NFT Magic Eden, ha addirittura implorato i validatori di non farlo. Questo ha fatto scaturire pesanti critiche da parte di alcuni utenti della blockchain, dicendo che, se la proposta fosse stata approvata, avrebbe rappresentato un grave precedente per la blockchain. Hudson Jameson, che ha lavorato con la Ethereum Foundation, ha definito questa proposta un “evento assolutamente catastrofico”.
Austin Federa, head of communication di Solana Labs, ha personalmente disconosciuto queste proposte. Aggiungendo che“la bellezza dei sistemi permissionless è che chiunque può fare proposte quando vuole”. Questo è l’esatto contrario di un sistema centralizzato. Parlando di Jack Lu, Federa ha scritto che i suoi tweet “sono stati totalmente fraintesi e presi fuori contesto”. Alla fine la proposta non ha avuto seguito e nessuno smart contract è stato bloccato. Per evitare che gli attacchi dei bot si ripetessero, Solana Labs ha implementato una misura mirata: una “tassa sui bot”.
Solana dichiara guerra ai bot degli NFT e il prezzo di SOL sale
Subito dopo la ripresa della rete, Metaplex, il protocollo di minting di NFT, ha imposto una piccola fee per ogni transazione non valida. Non lasciarti ingannare: questo sistema non ha alcuna influenza sugli utenti normali! Le transazioni non valide sono quasi sempre fatte partire da bot, che le inviano in massa con lo scopo di congestionare la rete. In questo modo, il botting non sarà più “gratis” ma avrà un costo di 0,01 SOL.
Ti sembra una cifra troppo piccola? Pensa che durante l’attacco di fine aprile, i bot emettevano fino a 6 milioni di transazioni al secondo. Mentre prima non si incorreva in nessuna penalità, adesso sarà impossibile sostenere il costo di questi attacchi. Finora, queste commissioni hanno già generato quasi 2000 SOL! La parte migliore? Tutti gli introiti vengono mandati ai wallet dei creatori dei progetti. I bot, che prima avevano il potere di distruggere una collezione di NFT, adesso pagano gli artisti! Karma.
Questa soluzione drastica ma estremamente mirata ha permesso al prezzo di Solana di salire grazie agli NFT, anche nel bel mezzo di questo mercato ribassista. Dopo il crollo a 40$ del 12 maggio, il 17 maggio SOL è già tornata a 56$! Gli utenti adesso ripongono le loro aspettative in una blockchain veloce, economica ma anche a prova di bot. Tra gli altri motivi per l’ascesa del prezzo di SOL, c’è probabilmente il crollo di LUNA. Anche la crypto dell’ecosistema Terra, infatti, era una delle preferite dai fondi istituzionali. Dopo il tracollo, si può ipotizzare che quei fondi abbiano deciso di virare su coin di altre blockchain che promettono scalabilità e innovazione, come SOL.