Non fungible token e videogiochi sembrano essere fatti l’uno per l’altra. Eppure non tutte le aziende ne sono convinte, cosa si dice nel settore gaming?
Mentre le ricerche di non fungible token su Google vanno alle stelle, ci si chiede come usare gli NFT nei videogiochi. Alcune aziende di gaming sono più entusiaste di altre per questa tecnologia basata su blockchain. Quale posizione hanno Game Stop e Xbox?
Come usare gli NFT nei videogiochi?
Gli NFT sembrano perfetti per migliorare l’esperienza e la crescita nei videogiochi. I non fungible token permettono ai giocatori di personalizzare al massimo le loro identità in game. Come? Ad esempio attraverso avatar unici che possono essere posseduti solo da un giocatore. È possibile così avere i diritti esclusivi su strumenti, armi, personaggi, giochi e scenografie. Inoltre gli NFT aprono la strada alla monetizzazione dei contenuti per i creatori e gli sviluppatori.
Game Stop e gli NFT: sì, lo voglio!
Game Stop sta costruendo il suo NFT marketplace su Ethereum. Dopo aver comprato un dominio dal nome evocativo (nft.gamestop.com), l’azienda americana ha lanciato un messaggio: cercasi personale esperto di web3 gaming per allargare il team. Non si conoscono i prossimi passi del progetto di Game Stop per gli NFT ma di sicuro gli obiettivi sono chiari: “change the game”. È questo il motto che si legge nella teaser page. Come verrà realizzato? Esaltando il potere creativo dei creatori e dei giocatori.
Game Stop crede negli NFT e nell’opportunità di usarli per accelerare lo sviluppo del mercato del gaming. Tuttavia il processo per passare da rivenditore fisico a shop nel Metaverso, non ha l’aria di essere un percorso immediato.
Xbox: NFT? Non c’è ancora feeling
Phil Spencer, il direttore del settore gaming di Microsoft, non condivide tutto questo entusiasmo. Durante una recente intervista si è dichiarato scettico nei confronti di questa nuova opportunità legata al mondo delle criptovalute. Spencer, nello specifico, teme che si perda di vista l’obiettivo principale dei videogiochi: l’intrattenimento. Il direttore non si oppone completamente agli NFT ma ne critica l’uso che ne stanno facendo le aziende: applicano gli NFT ai videogiochi solo per sperimentare la tecnologia, tralasciando gli scopi principali dei videogiochi. Ovvero lo svago e il divertimento.
Xbox è un gigante nell’industria dei videogiochi, per questo il parere di Spencer sarà molto influente nel settore. L’azienda probabilmente penserà ad un modo per integrare gli NFT senza venir meno alla sua visione dei videogiochi. Non si tratta dunque di un rifiuto vero e proprio ma solo di una critica costruttiva.
Gli NFT sono pronti a conquistare l’universo del gaming? Le opinioni sono tante e diverse, come con tutte le novità il pubblico si divide. E tu in quale metà stai? NFT sì o NFT no?