Cos’è il MiCA e cosa prevede il regolamento europeo sulle crypto?

Cos’è il MiCA e cosa prevede il regolamento crypto che disciplina il mercato nell’Eurozona? Leggi la guida completa

Cos’è il regolamento MiCA e cosa prevede? Domanda più che lecita dopo che, a maggio 2023, i ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno approvato il documento che disciplinerà il mercato delle criptovalute nell’Eurozona progressivamente da luglio 2024. Gli scopi principali di questo pacchetto di norme sono: garantire la protezione degli investitori e prevenire il riciclaggio di denaro. Scopri allora nel dettaglio in questa guida che cos’è il regolamento MiCA, cosa prevede e cosa cambia nel settore grazie ad esso.

MiCA crypto: cos’è e cosa prevede il regolamento

Sapere cos’è il regolamento MiCA e cosa prevede è fondamentale per chi bazzica per il mercato delle criptovalute essendo il primo regolamento dell’UE che disciplina il settore. Gli articoli che lo compongono regolamentano sia l’operato degli exchange centralizzati, sia le stablecoin che gli enti che le emettono. La DeFi, invece, non rientra nel framework del MiCA, così come gli NFT. Il discorso sui non-fungible token però non è ancora chiuso, e potrebbero arrivare ulteriori indicazioni a riguardo. Per ora sembra che sarà lasciata ai singoli Stati la decisione se ritenere gli NFT dei crypto-asset oppure no. 

A partire da quando il regolamento è stato approvato (Maggio 2023), i Paesi dell’UE hanno a disposizione ancora qualche mese per capire cos’è e cosa prevede il MiCA e modificare la loro legislazione interna in modo conforme.

Per comprendere a pieno non solo che cos’è il regolamento MiCA ma anche cosa prevede, vediamo, in questa guida, quali argomenti vengono trattati dagli articoli che lo compongono e in che modo.

Cosa cambia con le nuove regolamentazioni crypto? La guida

Ora che sai che cos’è il MiCA, è il momento di capire meglio cosa prevede il regolamento e come è cambiata la situazione europea dopo la sua entrata in vigore. Il documento rappresenta una vera e propria rivoluzione per il mercato europeo delle criptovalute poiché introduce una disciplina comune per tutti i Paesi dell’Unione Europea. 

Il primo grande cambiamento che salta all’occhio è l’obbligatorietà degli operatori del settore di registrarsi presso le autorità competenti degli Stati in cui operano. Grazie all’armonizzazione delle normative vigenti nei vari Paesi membri è ora possibile proteggere in modo più efficace gli utenti e perseguire più facilmente i criminali. Scopriamo allora che cos’è il MiCA attraverso i punti principali che vengono trattati al suo interno.

MiCA: cosa prevede per le stablecoin

Il MiCA prevede una disciplina specifica per le stablecoin. Questo tipo di criptovalute sono state suddivise dalla legislazione europea in due categorie: gli “electronic money tokens” (EMTs) e gli “asset-referenced tokens” (ARTs). Gli EMTs secondo la Commissione Europea sono criptovalute che presentano caratteristiche simili alle “monete digitali” che utilizziamo quotidianamente per i pagamenti. Non è chiaro a cosa faccia riferimento questa espressione, per gli esperti potrebbero rientrare in questa categoria le CBDC (monete digitali emesse dalle banche centrali) le quali verranno sottoposte alle norme applicabili ai servizi di pagamento del Paese nel quale vengono emessi. Gli ARTs invece sono token che puntano a “mantenere un valore stabile in riferimento a qualsiasi altro asset o a una combinazione di questi, comprese una o più valute ufficiali”. Fanno quindi parte di questo gruppo le stablecoin più famose come USDT o PAXG; criptovalute il cui prezzo è ancorato a quello di asset fisici, come le monete fiat o l’oro. 

Secondo le nuove leggi inoltre, gli enti europei che emettono stablecoin devono possedere delle riserve protette e liquide in rapporto 1:1. A vigilare sulle riserve ci sarà l’EBA (European Banking Authority). Il MiCA, però, non disciplina le stablecoin algoritmiche, che notoriamente mantengono l’ancoraggio non con riserve fisiche ma con complesse formule matematiche. 

MiCA: cosa prevede per gli utility token?

Il MiCA definisce le crypto che non sono né EMT né ART, utility token. Le società che emettono questo tipo di token sono tenuti a redigere uno specifico documento, il White Paper che deve essere pubblicato sul sito internet di proprietà dell’organizzazione che emette la criptovaluta.

All’interno di questo documento devono essere contenute tutte le informazioni fondamentali sul token, come: una descrizione dettagliata del progetto, il modo in cui vengono emesse e vendute le crypto e le tecnologie su cui si basa.

MiCA: cosa prevede per gli exchange 

Per rispondere alla domanda che cos’è il regolamento MiCA non si possono tralasciare gli articoli che regolano gli exchange, ovvero le piattaforme che consentono l’acquisto, la vendita e lo scambio di criptovalute. Innanzitutto gli exchange centralizzati e le piattaforme che forniscono questo tipo di servizi, definiti dal MiCA “crypto-asset service provider” (CASP), devono essere registrati presso l’autorità competente del paese in cui operano.

Il nuovo framework, inoltre, ritiene direttamente responsabili i CASP in caso di bug, exploit o insolvenza. In modo da garantire un risarcimento agli utenti nel caso in cui parte del capitale delle piattaforme vada perduto. Inoltre, i CASP dovranno conservare lo storico di tutte le transazioni processate sulla loro piattaforma per almeno i 5 anni.

Per quanto riguarda l’antiriciclaggio, il monitoraggio e l’applicazione delle norme vigenti verrà affidato all’ABE (Autorità Bancaria Europea). L’ente avrà anche un registro con le aziende che non potranno svolgere attività di CASP nell’UE che utilizzerà per limitare l’entrata nel mercato di organizzazioni considerate ad “alto rischio” riciclaggio.

Inoltre tutte le aziende che hanno a che fare con i crypto-asset Proof-of-Work devono regolarmente presentare dei documenti che attestino il loro impatto ambientale. Il MiCA non bandisce le criptovalute PoW, ma limita la loro diffusione tagliando gli incentivi pubblici diretti verso questo tipo di tecnologie. 

Wallet di exchange e wallet privati: cosa cambia con il MiCA?

Anche per quanto riguarda la regolamentazione dei crypto wallet, le leggi europee puntano a proteggere gli utenti. I pagamenti P2P tra privati via criptovalute non sono stati toccati.

Infine il MiCA si occupa anche dell’impatto dei crypto influencer, coloro che esprimono pareri personali su determinate criptovalute consigliandole ai propri follower sui social network. Il disegno di legge prevede delle sanzioni per coloro che non si comportano in modo trasparente: esprimendo pareri su un determinato asset senza comunicare la loro esposizione.

L’attuale contesto normativo delle criptovalute

Ad oggi la situazione normativa europea sul settore crypto resta comunque fortemente frammentata e in via di evoluzione. Ogni Paese ha adottato le proprie leggi, rendendo difficile un’armonizzazione normativa. La Francia possiede, per esempio, una regolamentazione per le ICO (Initial Coin Offering), mentre la Germania ha classificato le crypto come valute digitali e le ha sottoposte già da tempo ad una tassazione specifica. Anche l’italia ha introdotto la tassazione delle criptovalute all’interno della legge di bilancio per il 2023.

Alcune opinioni dal settore

Gli appassionati del settore crypto sanno che cos’è il MiCA e cosa prevede da diversi mesi, la prima bozza del documento è infatti stata redatta nel 2020 e perciò hanno avuto parecchio tempo per farsi la loro idea su questa regolamentazione. Secondo alcuni esperti, il MiCA sta avendo un impatto positivo sul settore. La protezione dei consumatori che garantisce il nuovo framework serve a rendere più accessibile il mondo crypto. In più, le nuove regole impediscono l’accesso al mercato europeo alle aziende sospette o discutibili, riducendo il rischio di scam o rug pull. Secondo Dante Disparte, l’Head of Global Policy di Circle, le leggi trasformeranno l’Unione Europea in un terreno crypto competitivo e innovativo.

Guardando alla situazione normativa degli Stati Uniti, confusa e penalizzante per il settore, il MiCA è diventato un esempio da seguire, di come regole chiare possono attirare sviluppatori e nuovi progetti. In Europa infatti gli investimenti sui progetti crypto stanno diventando i più numerosi del mondo. 

D’altra parte, i critici pensano che queste nuove leggi europee potrebbero avere effetti negativi sul mercato. Principalmente perché alcune operazioni che, ad oggi, vengono eseguite in maniera immediata, come le transazioni tra wallet di exchange e i prelievi di grandi somme di crypto, potrebbero diventare complicate. I detrattori credono quindi che questo rallenterà l’adozione delle criptovalute.


In generale però, le opinioni dei membri della community crypto che sanno da tempo che cos’è il regolamento MiCA e cosa prevede, sono positive. D’altronde la maggior parte dei pionieri del settore (come Charles Hoskinson e Andre Cronje) sono da sempre a favore della regolamentazione delle criptovalute. Il prossimo passo prima dell’entrata in vigore sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

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