Che cos’è e come funziona l’imposta sul valore aggiunto, meglio nota come IVA? Tutto sulla tassa indiretta
L’imposta sul valore aggiunto o IVA è il principale contributo europeo a carico dei consumatori. Sicuramente l’hai sentita nominare un’infinità di volte ma conosci davvero il suo funzionamento?
Questa imposta è in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea e in Italia è stata introdotta dal Decreto IVA, una legge del 1972. Scopri che cos’è l’imposta sul valore aggiunto, come funziona nel dettaglio e a quanto ammonta.
Imposta sul valore aggiunto: cos’è
L’imposta sul valore aggiunto o IVA è una tassa diretta “sui consumi” il cui pagamento spetta ai consumatori e compone il prezzo finale dei beni e dei servizi che ne sono soggetti. Viene definita un’imposta plurifase, dato che viene applicata a diversi passaggi della filiera produttiva.
Questa non è però una regola generale, per determinate categorie di beni e servizi viene applicata soltanto in un passaggio. Quando ciò avviene si dice che il determinato prodotto è destinatario di un regime “monofase”. Appartengono a questa categoria, per esempio, i tabacchi e i valori bollati, i biglietti per i mezzi di trasporto o i quotidiani e le riviste.
Questa distinzione ci permette di capire la differenza tra il soggetto passivo d’imposta e chi invece si fa carico del pagamento. Per esempio, il titolare di un’edicola è il soggetto passivo d’imposta, colui che dovrà pagare l’IVA sui quotidiani che vende, anche se questa sarà di fatto a carico dei suoi clienti che la pagheranno acquistando i giornali.
Come funziona l’imposta sul valore aggiunto?
Scendiamo, ora, un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire davvero come funziona l’imposta sul valore aggiunto. Come già anticipato è una tassa indiretta che viene sostenuta dal consumatore finale, e quindi non intacca il reddito prodotto dalle aziende. Nel pratico le imprese utilizzano due meccanismi per essere esenti dal pagamento dell’IVA: la rivalsa e le detrazioni.
Per semplificare al massimo il loro funzionamento si può dire che l’imposta sul valore aggiunto viene pagata da ogni attore che partecipa al processo di trasformazione di una materia prima, o produzione di un servizio, al successivo.
Questo processo si manifesta, per professionisti e imprese, attraverso un’operazione chiamata detrazione che consiste nella deduzione dell’IVA pagata sugli acquisti da quella incassata dalle vendite.
In altre parole, gli unici che non ricevono un “rimborso” dell’imposta sul valore aggiunto sono i consumatori finali, coloro i quali devono farsi carico di questo tributo.
Per capire come funziona l’IVA bisogna conoscere il concetto di imposta, ovvero un’obbligazione finanziaria il cui fine è sostenere lo stato o altre entità pubbliche. A differenza delle tasse, le imposte non finanziano servizi chiaramente identificabili, ma la spesa pubblica in generale.
Come pagare l’IVA?
Innanzitutto va precisato che il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto varia in base al regime fiscale adottato da aziende e professionisti. Le due principali tipologie sono: regime ordinario o ordinario semplificato e regime forfettario.
Regime ordinario e semplificato
Dedicato principalmente alle imprese o ai professionisti che registrano ricavi e compensi superiori a 85.000€. In questo regime le imprese o i professionisti devono presentare le dichiarazioni annuali dell’IVA e versare l’importo dovuto entro le scadenze stabilite. Possono anche detrarre l’imposta sul valore aggiunto sugli acquisti effettuati nell’ambito dell’attività economica.
Regime forfettario
Al contrario il regime forfettario è accessibile solamente ai professionisti provvisti di partita IVA. Chi appartiene a questa categoria non paga l’IVA, e quindi non la può detrarre, mentre versa le imposte sulla base del reddito percepito.
Imposta sul valore aggiunto: come si calcola?
Infine affrontiamo il calcolo dell’IVA, particolarmente utile per i commercianti che devono sommare l’imposta sul valore aggiunto al prezzo dei loro prodotti. La percentuale che va aggiunta a beni e servizi è stabilita dalle aliquote, che variano a seconda della loro tipologia.
In italia l’aliquota ordinaria è del 22% mentre è inferiore per alcune tipologie di beni e servizi:
- 4% per i beni alimentari, le bevande e i prodotti agricoli;
- 5% per altre alimenti;
- 10% per le forniture di energia elettrica e gas per usi domestici, per medicinali e per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio per specifici beni e servizi.
Dopo questa panoramica dovresti conoscere tutte informazioni più importanti per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto, a partire da cos’è e come funziona fino a chi la deve pagare e come si calcola all’atto pratico.
Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro.