Una nuova tecnologia porta gli NFT su Bitcoin e la blockchain si prepara a una rivoluzione. Ecco cosa sono gli Ordinals, con tutti pro e i contro
Cosa sono gli Ordinals, gli NFT su Bitcoin che in questi giorni hanno scosso il settore dei token non fungibili? Tra Bitcoin ed Ethereum, le due blockchain più grandi ed utilizzate, c’è sempre stata una sostanziale differenza: la presenza di servizi di finanza decentralizzata. Su Ethereum vengono costruite ogni giorno dapp e NFT (Non Fungible Token), Bitcoin invece è rimasta una blockchain “pura” che gestisce trasferimenti di criptovalute. Per questioni tecniche, la DeFi è sempre stata un’esclusiva di Ethereum, ma le cose ora stanno cambiando grazie a un innovativo protocollo.
Il 21 Gennaio 2023 è stato lanciato Ordinals che consente per la prima volta di creare NFT NFT su Bitcoin, direttamente sulla blockchain. Ma la tecnologia alla base di questo protocollo non si limita al campo dei token non fungibili, ha le potenzialità per rivoluzionare il network per sempre. Cosa che ha suscitato critiche, preoccupazioni ma anche tanto entusiasmo. Dobbiamo salutare Bitcoin come lo conosciamo?
Bitcoin NFT: cosa sono gli Ordinals
Per spiegare in breve cosa sono gli Ordinals si può dire “NFT su Bitcoin”. Nello specifico sono nati grazie all’omonimo protocollo sviluppato da Casey Rodarmor. Si tratta di una nuova modalità per registrare dati che sfrutta l’efficienza degli aggiornamenti SegWit (2017) e Taproot (2021) sul tema dell’archiviazione delle informazioni sui nodi della blockchain.
Ordinals trascrive dati come immagini, video o testi, sui singoli satoshi (sat), ovvero le unità minime di un Bitcoin (1 BTC è suddiviso in 100.000.000 satoshi). In poche parole i dati multimediali vengono associati a un sat tramite un codice chiamato “ordinal”, creando degli “artefatti digitali” molto simili ai classici NFT. Grazie al sistema di numerazione degli ordinal, ogni sat è sia fungibile, in quanto criptovaluta, che non fungibile.
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Il successo di Ordinals e i primi NFT su Bitcoin
La prima transazione è avvenuta il 14 Dicembre 2022 ma è tra la fine di Gennaio e l’inizio Febbraio che gli NFT su Bitcoin sono esplosi. Ad oggi si contano più di 200.000 Ordinals. Sulla blockchain sono stati registrati ogni genere di meme, emoji, piccoli video, opere d’arte digitali ma anche delle semplici scritte. L’ “inscription” 89228 ad esempio contiene un romantico “Dan + Emma”.
Il 1° Febbraio la società di mining Luxor ha estratto il blocco di Bitcoin più grande di sempre con un Ordinals chiamato Taproot Wizards basato sul meme “magic internet money”. Il blocco ha una dimensione di 3,96 MB, appena inferiore al limite di 4 MB. Per mintarlo sono stati spesi 209 dollari in commissioni.
Sono migliori degli NFT su Ethereum?
Gli NFT creati su Bitcoin grazie a Ordinals non sono veri e propri token non fungibili, hanno delle caratteristiche differenti e per questo Rodarmor stesso li chiama “artefatti digitali”.
Un classico NFT su Ethereum registra su blockchain solo il suo ID mentre, per questioni di spazio, i metadati delle opere digitali sono archiviati in un sistema esterno come un IPFS. Gli Ordinals invece sono completamente on-chain e quindi immutabili, mentre i metadati degli NFT ad esempio possono essere modificati per migliorare la qualità delle immagini. In un certo senso possono essere considerati “spezzati” o “incompleti”, a differenza di quelli su BTC che nascono e vivono totalmente sulla blockchain. Inoltre gli artefatti digitali non corrispondono esattamente agli NFT perché non sono predisposti a generare royalty per gli artisti.
Queste diversità non sono necessariamente miglioramenti rispetto ai token su Ethereum, tuttavia gli Ordinals potrebbero non solo essere un cambiamento radicale per Bitcoin, ma anche un avanzamento tecnico per tutti gli NFT.
Bitcoin NFT: cosa cambia per la blockchain?
Per molti gli Ordinals sono così speciali perché è la prima volta che Bitcoin viene utilizzato per qualcosa di diverso dalle classiche transazioni peer-to-peer. La blockchain ora contiene un mix di transazioni e di file. È un momento storico per BTC: l’innovazione sta cambiando le attività sulla sua rete che non sono più stabilite soltanto dai pagamenti.
Il primo effetto del successo degli NFT su Bitcoin è stato il fermento dei movimenti del network. L’uso degli Ordinals ha aumentato vertiginosamente l’utilizzo della rete e portato nuovi utenti. In questo ultimo periodo la blockchain elabora più jpeg che transazioni P2P e anche se le commissioni (fee) sono al di sotto della media, gli Ordinals le hanno fatte salire del 25%. Per la prima volta dopo il fallimento di FTX, la media mensile dei nuovi indirizzi che entrano nella rete ha superato la media annuale.
Ma la vera rivoluzione sta nelle potenzialità tecniche degli Ordinals, grazie al protocollo potranno essere integrati in rete smart contract e rollup che amplierebbero i casi d’uso di Bitcoin. La blockchain di Satoshi Nakamoto potrebbe consolidarsi come network del futuro, diventando competitiva anche nel campo DeFi.
Pro e contro di portare gli NFT su Bitcoin
Il primo pro di portare gli NFT su Bitcoin è l’aumento dei casi d’uso che porta di conseguenza più persone a utilizzare il network. Gli NFT del resto sono la tecnologia crypto più popolare che ha attirato molti utenti estranei al settore.
I miner di Bitcoin dovrebbero essere i primi a guardare questa novità con interesse: sul lungo termine il loro lavoro verrà retribuito principalmente con le commissioni di transazione piuttosto che dalle ricompense per i nuovi blocchi. Al momento anche una singola dapp di Ethereum come Uniswap genera più fee dell’intera rete di Bitcoin. In due mesi i miner grazie alle transazioni di Ordinals hanno già guadagnato 600.000$.
Dall’altro lato c’è chi sostiene che gli NFT su Bitcoin portino solo un’inutile congestione della rete che diventerà sempre più lenta. Gli Ordinals in effetti hanno un impatto sulla dimensione dei blocchi che nell’ultima settimana è passata da una media di 1,5-2 MB a 3,0-3,5 MB. Questa scuola di pensiero vede Bitcoin costruito solo per un unico scopo ovvero concretizzare un sistema di pagamento peer-to-peer.
Dove comprare e custodire gli Ordinals
Gli Ordinals possono essere custoditi solo su wallet appositi, alcuni hanno come Sparrow, Xverse o Metamask hanno già integrato questa opzione. Non esiste un marketplace per comprarli, gli scambi avvengono allo stesso modo in cui scambiavamo le carte dei Pokemon durante l’intervallo a scuola. Questo implica contattare persone su Discord e fare trasferimenti di denaro non proprio sicuri. Senza una piattaforma gli scambi di NFT su Bitcoin ora sono rischiosi e richiedono precauzioni.
Insomma cosa sono gli Ordinals se non un modo per rendere la blockchain di Bitcoin più diversificata e creativa? Sebbene ci siano alcune differenze rispetto ai token non fungibili standard, gli NFT su Bitcoin potrebbero aprire nuove opportunità per gli artisti e i collezionisti di tutto il mondo. Alla nuova tecnologia resta da superare la sfida di mantenere il network scalabile e di garantire la sicurezza agli utenti. Dopo questo successo, gli Ordinals sono arrivati anche su Litecoin.
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