La Bancarotta di Avon e la crisi di Johnson & Johnson

La crisi del settore dei cosmetici, Avon in bancarotta per tutelarsi dalle cause di risarcimento legate al talco inquinato con l’amianto e il parallelismo con Johnson & Johnson

L’industria della bellezza, un tempo un bastione di innovazione e prosperità, sta attraversando una delle sue crisi più profonde, e la recente bancarotta di Avon ne è un chiaro indicatore. A metà agosto 2024, Avon ha presentato istanza di protezione dal fallimento ai sensi del “Chapter 11” presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware. 

Questo passo drammatico è il culmine di anni di difficoltà finanziarie e legali, legate principalmente alle richieste di risarcimento per gli effetti cancerogeni presumibilmente dovuti alla presenza di amianto nei suoi prodotti a base di talco. Scopri tutto sulla bancarotta di Avon, sul parallelismo con Johnson & Johnson e sulla possibile soluzione che offre la blockchain a problematiche di questo tipo.

La bancarotta di Avon

Il numero impressionante di 386 cause in corso evidenzia la gravità della situazione per Avon, e anche il motivo della bancarotta. La società è accusata di aver distribuito prodotti contenenti talco contaminato da amianto, una sostanza nota per i suoi effetti cancerogeni. Queste accuse hanno portato a una valanga di richieste di risarcimento, che si sono velocemnte trasformate in una pressione finanziaria che alla fine si è rivelata insostenibile.

Nonostante Avon si sia sempre dichiarata innocente, negando categoricamente la presenza di amianto nei suoi prodotti, i tribunali hanno continuato a infliggere pesanti sanzioni all’azienda. Il colpo più duro è arrivato nel 2020, quando un verdetto ha imposto ad Avon di pagare 46 milioni di dollari in danni e sanzioni. Più recentemente, a luglio 2024, l’azienda è stata condannata a pagare un altro risarcimento di 24,5 milioni di dollari, una somma che ha ulteriormente prosciugato le sue già esigue riserve finanziarie.

Il Confronto con Johnson & Johnson

Il caso Avon trova un inquietante parallelismo con la vicenda di Johnson & Johnson (J&J), un altro gigante del settore che ha subito il peso schiacciante delle cause legali legate al talco. Anche J&J è stata coinvolta in una serie di contenziosi legati alla presenza di amianto nei suoi prodotti a base di talco, una questione che ha scatenato migliaia di cause legali e che ha portato l’azienda a dover affrontare risarcimenti multimilionari.

Johnson & Johnson, una delle aziende più potenti e rispettate al mondo, ha adottato una strategia simile a quella di Avon per far fronte alla crisi, dichiarando bancarotta con soltanto una delle sue unità, con l’obiettivo di gestire e limitare l’ondata di richieste di risarcimento. Questo approccio, noto come “bancarotta strategica”, permette all’azienda di congelare i contenziosi in corso mentre si lavora a un piano di ristrutturazione e negoziazione dei debiti.

Tuttavia, nonostante le somiglianze, le due storie hanno differenze sostanziali. J&J ha una solidità finanziaria e una portata globale che le ha permesso di sopravvivere alle crisi, nonostante l’impatto devastante delle cause legali. Avon, d’altra parte, ha sofferto di anni di declino e di un indebolimento del suo marchio, il che ha reso la sua situazione molto più precaria. Mentre J&J ha potuto fare affidamento su risorse ingenti e su una strategia di diversificazione per contenere i danni, Avon si è trovata senza le risorse necessarie per sostenere il peso delle accuse e delle sanzioni.

La caduta di un gigante

Per Avon, la bancarotta rappresenta l’ultima spiaggia in un percorso segnato da sfide che hanno eroso il suo prestigio e la sua stabilità finanziaria. I 225 milioni di dollari già elargiti in risarcimenti non sono stati sufficienti a risolvere le controversie legali, e ora l’azienda si trova a dover affrontare una crisi di liquidità che potrebbe mettere fine a oltre un secolo di storia nel settore dei cosmetici.

La dichiarazione di fallimento solleva domande cruciali sul futuro di Avon e sull’industria in generale. Il settore è ora più competitivo che mai, con nuovi marchi che emergono e catturano l’attenzione di consumatori sempre più esigenti e consapevoli. La sostenibilità, la trasparenza e l’innovazione sono diventate le parole d’ordine di un mercato in evoluzione, che lascia poco spazio a chi non riesce ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

Uno dai più interessanti riguarda proprio l’industria blockchain, settore del quale noi facciamo parte. Le politiche di trasparenza portano ormai i consumatori a prediligere le aziende che sono in grado di tracciare e identificare ogni cosmetico, e gli ingredienti che lo compongono, attraverso una “carta di identità digitale”.

Scopri l’industria blockchain

In definitiva, mentre Johnson & Johnson sembra destinata a sopravvivere alla tempesta grazie alla sua forza finanziaria e alla sua capacità di gestire le crisi, mentre il destino di Avon potrebbe essere molto diverso. La bancarotta di Avon potrebbe segnare la fine di un’era per il marchio, o forse un’opportunità di rinascita attraverso una ristrutturazione radicale. Tuttavia, il futuro di Avon rimane avvolto nell’incertezza, e solo il tempo dirà se riuscirà a risorgere dalle sue ceneri o se diventerà un altro esempio di come anche i giganti possono cadere.


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