Le ultime notizie sul mondo crypto e non solo. Dal prezzo di Bitcoin alle novità sulla blockchain, fino alla politica monetaria e alla finanza personale.
Il mondo delle crypto non è solo Bitcoin ed Ethereum: a volte nascono anche criptovalute assurde e divertenti.
Le chiamiamo sempre criptomonete, ma a volte dimentichiamo che possono essere “sviluppate” da programmatori che vogliono solo farsi due risate e divertirsi a mettere in circolo criptovalute assurde.
Ed è così che nascono le shitcoin. Generalmente non rappresentano un buon acquisto. Talvolta però sono un ottimo modo per farsi due risate.
Disclaimer: questo non è un invito ad acquistare criptovalute.
1) F*ck Token
La filosofia di questa criptovaluta è davvero innovativa: convincere le persone a… fregarsene. “F*ck” sta per “Finally Usable Crypto Karma”.
Con questo video-parodia, la criptovaluta assurda ha ricevuto addirittura un bel po’ di visibilità sui social. Il token infatti permette di dare una piccola “mancia” ai post di Reddit, mostrando che “te ne frega”. Non c’è che dire, i meme piacciono sempre.
2) WhopperCoin
Tra le criptovalute assurde c’è sicuramente WhopperCoin. Istituita in Russia da Burger King, era più simile a una tessera fedeltà che a una vera crypto. Ogni rublo speso dava diritto a un WhopperCoin. 1700 WhopperCoin nel proprio wallet davano diritto a un hamburger gratis. Purtroppo, il progetto è fallito clamorosamente. Peccato, gli hamburger gratis piacciono a tutti!
3) Useless Ethereum Token
Creata da uno sviluppatore con tanto tempo libero, UET è una crypto basata su Ethereum assolutamente inutile, come dice il nome. Sul sito ufficiale, c’è scritto chiaramente UET non ha alcun valore e che è stato creato come parodia delle criptovalute che vivono per un breve periodo di hype prima di perdere valore. “Stai letteralmente dando i tuoi soldi a uno sconosciuto su Internet per ricevere dei token assolutamente inutili”, c’è scritto nelle FAQ. Se non ci credi, cerca il logo di UET!
4) Cthulhu Offerings
Per gli appassionati di fantascienza e di Lovecraft, Cthulhu Offerings è una criptovaluta che si basa sulla leggenda di Cthulhu, una divinità leggendaria il cui scopo è schiavizzare l’umanità. Secondo il sito ufficiale, gli Cthulhu Offerings dovrebbero far parte del rituale di evocazione di questa creatura. “Non l’ho creata per fare soldi, l’ho creata perché Cthulhu merita che le persone sprechino elettricità in suo nome”, ha detto a The Verge il suo sviluppatore. Ottima per gli appassionati di apocalissi?
5) Coinye
Questa criptovaluta assurda è stata creata nel 2014 in onore di Kanye West, il famoso rapper statunitense. Gli sviluppatori speravano che il rapper avrebbe apprezzato la loro idea, ma invece il team di avvocati di Kanye li ha querelati, costringendoli a chiudere i battenti. Non esattamente il tipo di attenzioni che cercavano.
Anche in un mondo serio come quello delle criptovalute c’è spazio per qualche risata, ma occhio a come spendete i vostri soldi!
Le shitcoin infatti ci dimostrano quanto sia importante leggere e documentarsi su una criptovaluta prima di acquistarla per sentito dire. Anche perché non tutte saranno così esplicite nella loro missione satirica. Quindi non dimenticare di DYOR!
Se invece cerchi criptovalute effettivamente utilizzabili, troverai ciò che fa per te su Young Platform!
Tutto quello che devi sapere su Taproot, l’aggiornamento per la blockchain di Bitcoin. Cosa cambierà?
Il 14 novembre 2021 la blockchain Bitcoin è stata aggiornata grazie al via libera dato dal 90% dei nodi della rete. Bitcoin è un sistema in evoluzione: dopo l’aggiornamento del 2017, i cambiamenti introdotti da Taproot sono un rilevante passo in avanti in termini di privacy, efficienza e sicurezza.
Nello specifico, Taproot renderà più efficienti gli smart contract, le funzioni che permettono di programmare le transazioni su blockchain. Cosa cambierà nel concreto? Scopriamo tutti i vantaggi e le novità dell’aggiornamento Taproot sulla blockchain Bitcoin.
Merkelized Abstract Syntax Tree (MAST), le firme di Schnorr e Tapscript
Le novità introdotte sono il Merkelized Abstract Syntax Tree (MAST), le firme di Schnorr e Tapscript, un linguaggio di programmazione. La combinazione di questi tre elementi renderà gli smart contract più efficienti, flessibili, sicuri ed economici. In che modo?
Le transazioni che richiedono le firme di più wallet appariranno come semplici transazioni tra 2 wallet, senza mostrare quindi tutti gli indirizzi coinvolti. In generale, nei metadati di una transazione complessa saranno mostrate solo le informazioni rilevanti, ossia quelle che riguardano l’effettiva esecuzione, non più l’intero codice dello smart contract che le regola.
In poche parole, meno dati da pubblicare significa processi più efficienti, economici e più privacy.
Cosa cambierà in pratica?
I cambiamenti principali riguardano il futuro delle transazioni e degli smart contract. Nel breve termine questo aggiornamento potrebbe sembrare poco impattante, tuttavia le sue significative implicazioni verranno con il tempo.
Per riassumere, con l’aggiornamento Taproot le transazioni saranno:
Più flessibili, potranno essere inserite condizioni di conferma più complesse senza ricadute sulle commissioni
Più economiche, per la minor quantità di dati da registrare
Più private, nel caso delle transazioni multi-signature
Inoltre l’aggiornamento Taproot renderà ancora più scalabile Lightning Network, aspettiamoci dunque di poter effettuare un numero illimitato di transazioni all’istante.
Ecco la veloce panoramica di cosa cambierà nella blockchain. Per scoprire i dettagli, leggi l’articolo dedicato su Academy!
Prima Miami, poi New York: i CityCoin attirano l’attenzione di molte città. Ma cosa sono e a cosa servono? Tutti gli utilizzi delle nuove criptovalute
I NewYorkCoin sono la nuovissima criptovaluta voluta dai cittadini di New York e dal nuovo sindaco Eric Adams. Insieme ai MiamiCoin, sono stati lanciati da CityCoin, una community no-profit impegnata nel sociale. Ma a cosa servono i CityCoin?
A cosa servono i CityCoin?
I CityCoin sono un metodo efficace per coinvolgere gli utenti nelle attività della propria città. Sono basati su Stacks, un network che permette l’utilizzo degli smart contracts su Bitcoin. Grazie alla blockchain, sarà possibile migliorare l’organizzazione cittadina sfruttando tecnologie open-source.
Ogni cittadino che investe o mina CityCoin contribuisce ad aumentare il valore e gli utilizzi della criptomoneta, supportando anche il proprio comune. Il 70% dei guadagni del mining e dello staking viene trattenuto dagli utenti, mentre il restante 30% finisce nel wallet della città. I sindaci potranno usare i ricavati per progetti comunitari, come avviene in El Salvador.
Grazie alla blockchain, per i cittadini sarà più facile accedere a ricompense, sconti e vantaggi. Per esempio, i negozi potrebbero offrire prodotti gratuiti agli utenti più impegnati nello sviluppo dei CityCoin! In alternativa potrebbe essere possibile pagare tutti i servizi pubblici con le criptovalute, snellendo la burocrazia comunale. Un sogno!
Mai più tasse? Coi CityCoin potrebbe succedere
Francis Suarez, il sindaco di Miami, è stato tra i primi sindaci negli USA a credere nel progetto CityCoin. Il suo obiettivo è rendere i MiamiCoin un valore aggiunto che possa essere “applicato e utilizzato in molti campi”.
In tre mesi, grazie ai MiamiCoin, la città di Miami ha guadagnato più di 21 milioni di dollari. Suarez ha detto che vuole distribuire parte di questi guadagni ai cittadini di Miami, anche quelli che non possiedono criptovalute. “Si potrebbero pagare così tutte le tasse di cui la città ha bisogno, e Miami diventerebbe una città che funziona senza tasse. Credo che sarebbe una rivoluzione”, ha continuato il sindaco.
I CityCoin sono ancora agli inizi, ma rappresentano già un passo avanti nel futuro. La rete su cui si appoggiano è altamente programmabile e perciò saranno utilizzate nella vita di tutti i giorni. Negozianti e clienti usufruiranno dei CityCoin e delle dapp (applicazioni decentralizzate) per facilitare gli scambi di informazioni.
Anche i pagamenti diventeranno più smart, visto che sono già integrati nel sistema blockchain. Salire in metro e prendere un caffè diventerà più facile e senza le commissioni a cui siamo abituati. I CityCoin potrebbero dare il via a una nuova era interconnessa e democratica.
È ancora presto a dirsi, ma seguire gli esperimenti di Miami e New York sarà interessante per vedere come queste nuove criptovalute plasmeranno il nostro futuro. Forse cambieranno la nostra realtà materiale come il metaverso sta cambiando la nostra realtà virtuale!
Sei impaziente? Poco curioso? Forse Bitcoin non fa per te. Ecco 4 regole vincenti per iniziare il tuo viaggio con Bitcoin!
Bentornati a Young Pills, in questo nuovo episodio si parla della crypto per eccellenza: Bitcoin!
Per essere un bitcoiner coi fiocchi ci sono 4 cose a cui devi rinunciare, vediamole insieme.
1. Lascia perdere le shitcoin
Tra tutte le crypto che sono nate dopo Bitcoin si nascondono alcune shitcoin, ovvero delle criptovalute tutto fumo e niente arrosto. Ma come si fa a riconoscere una shitcoin? Bisogna considerare la gestione del progetto che sta dietro alla coin in questione e l’offerta stessa del progetto. La coin propone casi d’uso innovativi? I suoi obiettivi sono realistici? Al tuo fianco hai tantissimi strumenti per informarti: i siti web della coin, i white paper, la tokenomics.
2. “Fidati senza verificare?”, no grazie!
Con le criptovalute vale la regola DYOR: do your own research! Sviluppare un senso critico è fondamentale per chi vuole entrare nel mondo delle criptovalute.
3. Tanti saluti alla fretta
Sei uno che vuole tutto e subito? Allora forse Bitcoin non fa per te! La pazienza è la dote cardine del bitcoiner, apri i tuoi orizzonti e pensa sul lungo termine.
4. Non farti tentare dall’ignoranza
Non si smette mai di imparare, nemmeno nel mondo di Bitcoin. Per capire al meglio i suoi meccanismi la tua curiosità è la tua alleata: chiedi, fai domande, esprimi dubbi. Ci sono risorse e professionisti pronti ad aiutarti! Potresti scoprire che Bitcoin non è un altro modo per arricchirsi ma un sistema monetario inclusivo e equo.
L’industria fashion nell’era del Metaverso si è aggiornata e digitalizzata. Sempre più persone utilizzano gli NFT per creare abiti digitali esclusivi… e costosi
Sicuramente conosci The Sims, il gioco in cui si “vivono” esperienze dei propri avatar digitali. Decentraland si ripromette di creare un metaverso più completo di quel videogioco, sfruttando le potenzialità di blockchain e realtà virtuale.
Sulla scia del successo di Decentraland e degli altri metaversi, le aziende di alta moda si sono avventurate nella realtà virtuale. Oltre alle big comeNike e Dolce&Gabbana, ci sono anche start-up innovative come RTFKT, specializzata unicamente in abiti da scambiare via NFT. Vediamo come funzionano queste nuove passerelle!
La moda ai tempi di Decentraland
Come funziona Decentraland? È un videogioco di realtà virtuale, dove ciascun giocatore crea un avatar. Il fulcro del gioco è esplorare il mondo virtuale per vivere esperienze diverse e originali. Oltre a esplorare, in Decentraland si possono anche costruire case e ville, insegnare e studiare in un’università virtuale, e persino indossare nuovi vestiti e capi d’abbigliamento, chiamati wearables.
Gli NFT sono fondamentali in Decentraland. Ogni NFT assicura che ciascun utente sia l’effettivo possessore di ciò che compra. Grazie a questa tecnologia, gli utenti possono possedere, vendere e scambiare oggetti come vestiti e terreni acquistabili di Decentraland (chiamati LAND).
Per dare la possibilità agli utenti di esprimere la loro personalità, molte aziende hanno cominciato a creare wearables. Qualche esempio? RTFKT vende sneakers che possono essere acquistate e riscattate su un mondo virtuale a scelta dell’utente. L’azienda non esclude la realtà materiale: possedere un NFT permette di “forgiarlo” per ottenere – in un secondo momento – un oggetto fisico direttamente a casa propria. The Fabricant invece è più fedele al Metaverso: crea abiti immateriali, puntando tutto sulla sostenibilità del virtuale.
Per garantire l’esclusività dei prodotti, ogni wearable ha un livello di rarità. Si va dagli oggetti comuni, di cui possono esistere fino a 100.000 copie, agli oggetti mitici, di cui possono esistere massimo 10 copie! In più, ai wearable è associato un seriale che indica l’ordine con cui sono stati rilasciati.
Se l’alta moda è talvolta percepita come irraggiungibile, nel metaverso tutto cambia. Quando a giugno scorso il team di Decentraland ha implementato i wearables, molti utenti hanno deciso di mettersi all’opera. Basta avere un po’ di conoscenza di programmi per modellazione 3D, e ci si può trasformare in piccoli fashion designer!
Hiroto Kai, un utente di Decentraland, ha iniziato a creare dei kimono che ha poi venduto a 150$ l’uno! In sole tre settimane ha guadagnato quasi 20.000 dollari, una cifra fino a quel momento impensabile per lui. I prezzi degli NFT vanno da 5 dollari fino a 750 milioni di dollari per comprare un cappello ufficiale di Decentraland! Comprare o creare dei wearables può essere un modo divertente e interattivo per collezionare oggetti che possono arrivare a valere anche tanti MANA.
Per facilitare l’acquisto dei wearables, in Decentraland è presente un marketplace visitabile dove comprare o vendere i propri oggetti virtuali usando MANA.
Ma non è tutto: le grandi marche della moda hanno intuito che i vantaggi degli NFT non si fermano al metaverso. Firme come Dolce&Gabbana hanno cominciato a offrire delle combinazioni di beni fisici e virtuali: l’abito The Glass Suit è stato venduto a più di un milione e mezzo di dollari!
Le potenzialità di Decentraland non finiscono qui. Boson Protocol è un network che permetterà l’acquisto di abiti fisici nel mondo virtuale. È l’e-commerce del futuro. Boson è un nuovo progetto di e-commerce su blockchain con una roadmap visionaria. La vision di chi vuole la decentralizzazione dei marketplace è quella di creare un futuro sostenibile e al servizio di clienti e creatori, senza passare per siti di e-commerce.
Ora che hai capito come funziona Decentraland, se sei interessato ad acquistare un appezzamento di terra o qualche wearable, dai un’occhiata alla pagina su MANA!
Il CEO di Apple, Tim Cook, rivela di possedere criptovalute “da un po’ di tempo” e che l’azienda “ha in mente” qualcosa
Durante Dealbook, una conferenza del New York Times, Tim Cookha dichiarato di possedere delle criptovalute. Ha subito specificato però che Apple non ha intenzione di investire i propri fondi in crypto, ma non nega di stare pensando a qualcosa.
La rivelazione nella conferenza del New York Times
Durante l’evento, il CEO dell’azienda di Cupertino ha condiviso col pubblico la sua visione sulle monete digitali. Ha detto di “possedere criptovalute e di esserne interessato” da un po’. “Ritengo siano necessarie per una buona diversificazione del portafoglio”, specificando però di non essere nella posizione di dare consigli finanziari.
Tim Cook è un altro CEO che si unisce alla lista di hodler, insieme a Elon Musk e molti altri. Nonostante la rivelazione, si è affrettato ad affermare che non ha “intenzione di accettare criptovalute come pagamento per i prodotti”, e soprattutto che non vuole allocare fondi aziendali in Bitcoin, Ethereum o altro. “Chi investe in stock di Apple non lo fa per avere esposizione sulle crypto ”.
Criptovalute nel futuro di Apple?
Agli entusiasti di crypto, Tim Cook ha lasciato un po’ di speranza. “Apple ha in mente qualcosa” nell’ambito della blockchain. Non sarebbe la prima azienda a interessarsi alla decentralizzazione e ai vantaggi che offre. Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha cambiato il nome della sua azienda in Meta, per esplorare il metaverso e seguire la strada spianata da crypto come Decentraland e Sandbox.
Un’azienda di tecnologia innovativa come Apple ha certamente in serbo qualcosa in campo blockchain. Basterà solo aspettare e rimanere aggiornati sulle ultime novità dal colosso di Cupertino.
Come funziona Decentraland? Abbiamo fatto un giro nel metaverso decentralizzato e vi raccontiamo 5 attività imperdibili
Siamo entrati a Decentraland e siamo riemersi solo per scrivere questo articolo. Creato un avatar, ci siamo trovati a Genesis Plaza. Questo è il cuore di Decentraland, il punto in cui prendere la mappa, puntare il cursore e decidere cosa esplorare.
1 – Voglia di Movida a Decentraland?
Cosa fanno gli utenti di Decentralanddopo una giornata passata a chiacchierare di crypto? Vanno a ballare in discoteca, ovviamente. Prima tappa: MetaZOO International! Segnaliamo che questo venerdì ore 23 UTC è previsto un toga party rigorosamente in costume. All’ingresso puoi trovare gli accessori adatti, gratis: senza spendere i tuoi MANA. Segnato in agenda?
Forest Plaza è un’oasi di natura e pace al centro di Decentraland. Catapultati in una foresta dal mood fantasy, si ha la sensazione di poter vivere un’avventura incredibile da un momento all’altro. Tra tutti i sentieri, perdersi è un attimo, ma forse è anche questo il bello.
3 – Abbronzatissima su Decentraland
Per chi non può rinunciare all’abbronzatura nemmeno nel Metaverso, c’è il litorale Geckos on the beach. Una spiaggia attrezzata con tanto di luna park! Perché Geckos? Sono gli animaletti che popolano e custodiscono la spiaggia, fanno anche da bagnini: la sicurezza prima di tutto.
4 – “Mamma, vado a Decentraland a vedere i musei”
Sappiamo che il Metaverso è la nuova frontiera dell’arte, infatti a Decentraland non potevano mancare musei e gallerie. Abbiamo fatto un salto al Museum District dove sono esposti vari pezzi di digital art.
5 – China Town versione Metaverso
Dragon city invece è il distretto orientale, per gli appassionati del genere è imperdibile. I dettagli di questo set sono un gioiellino: non resta che passeggiare sotto ai ciliegi in fiore e contare le carpe sotto le ninfee.
Decentraland è in costruzione, il claim crea tutto quello che puoi immaginare prospetta un mondo intrigante. Anche perchè dopo questo mini tour possiamo confermare che gli utenti del Metaverso di fantasia ne hanno da vendere.
Il nuovo sindaco di New York, Eric Adams, vuole essere pagato in Bitcoin e chiede che le criptomonete vengano studiate a scuola.
“New York è un centro innovativo” afferma Eric Adams, il nuovo sindaco democratico di New York,alla CNN. Proprio in nome di questa innovazione, Adams ha rivelato di essere un forte sostenitore delle criptovalute e delle sue applicazioni. In un tweet, ha dichiarato di voler ricevere i primi tre stipendi da sindaco in Bitcoin.
Un suo portavoce ha poi detto che il sindaco convertirà subito il suo stipendio in dollari in BTC, dato che per ora negli USA non è legale pagare un dipendente pubblico in criptovalute. Rimane un segnale di apertura del neo-sindaco verso il mondo crypto.
In New York we always go big, so I’m going to take my first THREE paychecks in Bitcoin when I become mayor. NYC is going to be the center of the cryptocurrency industry and other fast-growing, innovative industries! Just wait!
“I ragazzi dovrebbero studiare le criptovalute a scuola”
Eric Adams si è dimostrato subito un grande appassionato di criptovalute. Secondo il sindaco di New York, rappresentano il futuro dei pagamenti globali, e la città dovrebbe cogliere le opportunità che offrono.
Nella sua intervista alla CNN, Adams ha dichiarato di voler riportare New York a essere un centro di innovazione, e che questo deve passare dalla scuola. “Molti giovani”, sostiene il sindaco, “ancora non sanno cosa siano i Bitcoin, le criptovalute o la tecnologia blockchain”. “Dobbiamo aprire le scuole all’insegnamento di queste nuove tecnologie, insegnare questo nuovo modo di pensare al pagamento di beni e servizi.”
Adams si è anche dimostrato favorevole all’adozione della tecnologia blockchain da parte delle aziende. “Ne parleremo e ci andremo piano, ma lo faremo per bene” ha detto nell’intervista. È presto per aspettarsi che a queste dichiarazioni seguiranno politiche degne di El Salvador, ma Adams è il primo politico statunitense a esporsi così tanto sul tema crypto.
Le criptovalute? Molto più di una moneta
Anche se la comunità di appassionati di crypto ha accolto con eccitazione questa notizia, le parole di Adams hanno sollevato anche delle critiche. Jason Furman, professore dell’università di Harvard, ritiene che le politiche sulle criptovalute non porteranno nessun vantaggio alla città di New York, e pensa che le parole del neo-sindaco siano un modo per gonfiare il prezzo dei Bitcoin. “Sembra un conflitto di interessi”, ha detto il professore, “come se un sindaco annunciasse ‘“Sto per comprare tante azioni di Amazon’” per poi inserire delle politiche che favoriscano Amazon.”
Alle critiche di Furman, Adams ha risposto ricordandogli che tutte le azioni hanno la stessa volatilità delle criptomonete, notando che ha perso migliaia di dollari nell’ultimo crollo del mercato. “Lui ha la sua analisi, io la mia”,ha detto alla CNN.
Recentemente, comunque, sempre più personalità di spicco stanno esprimendo il loro supporto verso la blockchain, comprendendo le grandi potenzialità del sistema. Il sindaco di Miami, Francis Suarez, ha dato il via alla criptovaluta MiamiCoin (MIA) per spingere l’impegno civico dei cittadini e dare importanti strumenti agli sviluppatori impegnati nel progetto.
Sicuramente, tutti questi endorsement da parte di politici daranno una spinta al mondo delle crypto. Forse Adams e Suarez, i sindaci più innovatori, puntano a trasformare le loro città in esperimenti sociali e – perché no – in hub di riferimento per gli sviluppatori blockchain di tutto il mondo.
El Salvador si prepara a costruire 20 scuole di sensibilizzazione Bitcoin grazie ai guadagni della criptovaluta di stato
Abbiamo già seguito i passaggi della legalizzazione dei Bitcoin a El Salvador, ora lì i Bitcoin sono più concreti che mai. Le crypto acquistate dal presidente Nayim Bukele cominciano a portare guadagni notevoli. L’aumento del valore dei Bitcoin ha creato un surplus nel budget di stato, un gruzzoletto che sarà messo a disposizione per il welfare nazionale. In questo caso specifico alla costruzione di venti scuole, senza andare a toccare beni di stato o le tasse dei cittadini.
E se insieme a geografia e storia, a scuola si studiassero le crypto?
Se parliamo di scuole Bitcoin non intendiamo solo istituti costruiti grazie ai profitti della criptovaluta, ma anche di veri e propri enti di formazione a tema crypto. Dove tra le materie dell’orario scolastico ci sarà anche “educazione-crypto” (o qualcosa del genere). Non è ancora chiaro come questo sarà integrato nei piani scolastici ma sicuramente si tratta di una svolta notevole in termini di nuove discipline e un’occasione per insegnare alle persone a trattare con le crypto. Una sensibilizzazione necessaria per un paese che inizia a usare le criptovalute anche nei pagamenti quotidiani. Il suo presidente vuole tutti promossi!
L’annuncio delle nuove scuole arriva dopo quello della costruzione di alcune strutture veterinarie. Grandi cantieri a El Salvador insomma! Non dimentichiamo che queste opere pubbliche creano posti di lavoro e opportunità per le persone. E magari anche qualche umarell pronto a osservare diligentemente i lavori in corso. Il progetto-scuole è inserito nel programma di incentivo dell’istruzione della Banca Centroamericana per l’integrazione economica che ha stanziato anche un’ulteriore finanziamento di 200 milioni di dollari.
Diego: Descriveresti alla nostra community in cosa consiste il progetto The Sandbox? E se vuoi parla del tuo ruolo a The Sandbox.
Mi chiamo Sebastien Borget e sono COO e co-fondatore di The Sandbox
The Sandbox è un mondo virtuale di gioco sulla blockchain di Ethereum, dove i creatori possono pubblicare asset 3D e videogiochi e monetizzarli usando token non fungibili, gli NFT o utilizzando SAND, l’utility token della piattaforma.
Siamo un franchise da ormai oltre 10 anni, abbiamo iniziato con la versione mobile nel 2011 con oltre 40 milioni di giocatori. Negli ultimi 3 anni abbiamo lanciato un sequel, una nuova versione del gioco stavolta in 3D, multiplayer, multipiattaforma, e con gli NFT, che permette a chiunque di creare i propri NFT e di averne la proprietà. Il gioco permette di possedere il territorio su cui pubblicano i videogiochi di monetizzare il proprio tempo e le proprie creazioni permette di scambiare le proprie creazioni e venderle sui Marketplace online.
Abbiamo più di 60 partnership ad oggi che comprendono i maggiori brand di gaming, già parte del nostro mondo virtuale. Sandbox ha una delle community più attive del settore e siamo molto grati alla nostra community, in particolare a quella italiana per aver preso parte a questo fantastico viaggio insieme a noi.
Diego: Com’è nata l’idea per The Sandbox?
Quando abbiamo fondato la mia vecchia società, Mobile Games Studio come dicevo, the Sandbox è uscito circa 10 anni fa c’era allora questo gioco che si chiamava Powder game, dove si poteva giocare con gli elementi fisici: sale, acqua, vapore, ecc. Ed era perlopiù un simulatore di fisica. Abbiamo preso quell’idea e ci siamo detti “E se qualunque giocatore fosse un creatore?” avrebbero mosso gli elementi col tocco delle dita sullo schermo del telefono e avrebbero condiviso le loro creazioni online.
È così che è nata l’idea per il primo The Sandbox: 10 anni dopo – il nuovo Sandbox, stavolta 3D e sulla blockchain, che parte dagli stessi concetti di base dell’originale, ossia permettere a chiunque di costruire un videogioco senza conoscenze di programmazione, ma semplicemente muovendo elementi su di un’interfaccia, spostando NFT in un mondo virtuale e pubblicare quel mondo sul territorio virtuale permettendo ad altri utenti di parteciparvi per giocare, interagire, guadagnare, collezionare token.
Diego: Ultimamente tutti parlano degli NFT – i token non fungibili, che cosa sono i token non fungibili e perché pensi che possano rappresentare una vera rivoluzione?
Siamo stati dei veri e propri pionieri nel campo degli NFT, abbiamo passato gli ultimi 3 anni a costruire The Sandbox e ne abbiamo già lanciati molti. Che cos’è un token non fungibile? È un digital asset, una risorsa digitale.
Può essere un brano musicale, un’opera d’arte, un oggetto da collezione, può essere un asset di gioco, biglietti per una partita. Qualsiasi cosa che sia riprodotto sulla blockchain e abbia attributi specifici. Questi attributi possono essere la scarsità, quindi una fornitura limitata, un dato che tutti possono vedere sulla blockchain.
Sono unici, quindi, se un bitcoin è equivalente a un altro bitcoin un NFT non lo è, perché è unico.
Ad esempio, una spada d’oro non ha lo stesso valore di una spada d’argento, quindi questi NFT non possono essere scambiati così facilmente.
Gli NFT sono indivisibili, infatti non si può avere 0.00001 spade d’oro ma solo 1, tante o zero. Uno dei vantaggi degli NFT è che in quanto utente e giocatore puoi possederli e custodirli nel tuo wallet e puoi usarli nel gioco, ma puoi anche scambiarli sui marketplace in modo decentralizzato. Non c’è bisogno di chiedere il permesso allo sviluppatore del gioco, per poter inviare un contenuto NFT a un altro utente, per vendere il contenuto sui marketplace o usarlo in altri giochi, il che è una rivoluzione nel settore dei videogiochi.
I videogiochi oggi sono centralizzati, controllati e cercano di tenersi i propri utenti. Hanno tutti i dati, le valute virtuali guadagnate e gli asset comprati nel gioco e non potrai mai spostarli a piacimento.
Se lasci il gioco perdi tutti i progressi, il tuo contenuto, le tue valute virtuali, tutto quel contenuto acquistato, che hai speso tempo a ottenere giocando non è mai stato veramente tuo, di fatto.
È difficile dare un valore a qualcosa che non è veramente tuo, che non puoi trasferire. Usando invece i token non fungibili tutto il contenuto, i tuoi avatar, le tue identità e oggetti o asset ottenuti sono tuoi, compresi i token, ossia l’equivalente delle valute virtuali, quindi SAND nel nostro caso.
Questo perché sono tuoi, puoi scambiarli, puoi dargli un valore, altri utenti possono volerli.
Questa è la premessa di costruire un’economia virtuale in un mondo virtuale, è per questo che gli NFT sono così importanti. Stanno crescendo e stanno facilitando l’accesso a un’economia più grande dove puoi monetizzare il tuo tempo in un modo del tutto nuovo, per questo ultimamente vediamo sempre più influencer, personaggi famosi, artisti, creativi e anche sviluppatori di giochi che si uniscono a noi.
Diego: Hai parlato degli NFT in connessione al mondo dell’arte, della musica e dei videogiochi, in che modo li vedi connessi al mondo dei videogiochi?
Perché, come hai detto, con gli NFT sei il legittimo proprietario di qualcosa persino in un mondo virtuale, quindi come li vedi connessi al mondo dei videogiochi in particolare?
Abbiamo parlato di arte, musica o le figurine – che vanno molto ultimamente – questi sono solo NFT da collezione. Li possiedi, sono rari ma non hanno necessariamente un’utilità, sono semplicemente molto belli o solamente rari. Nei videogiochi gli NFT hanno un’ulteriore utilità, ad esempio se ottieni un personaggio molto potente e raro è più facile che lo userai in un gioco.
Le caratteristiche e gli attributi del personaggio avranno un impatto sul tuo gioco e sul tuo modo di ottenere ricompense. Ad esempio arrivando primo ai tornei o completando delle missioni.
Tutto ciò significa partecipare al modello play-to-earn, dove gli asset, gli NFT, vengono usati per produrre un ritorno sul tempo speso. Penso che questa sia una cosa molto interessante e unica dell’ambito gaming che non puoi trovare in altri settori.
In The Sandbox, inoltre, c’è il concetto di terreno virtuale, con i LAND perché oltre a essere una piattaforma di gioco siamo anche un mondo virtuale con una mappa delimitata e in ogni parte della mappa – ed è facile da capire – c’è un appezzamento, un luogo, uno spazio digitale che l’utente possiede e dove può pubblicare i propri giochi iniziando a monetizzare i propri contenuti.
Se non puoi pubblicare il gioco non puoi monetizzarlo per portarvi altri giocatori e mettere in pratica altri modelli di business come affittare i tuoi LAND a un creatore, creare diversi punti d’attrazione in base al tuo contenuto ecc.
Stiamo vedendo che interessa a sempre più persone il concetto di terreni digitali, terreni virtuali sotto forma di NFT
Diego: Quali sviluppi ci possiamo aspettare nei prossimi mesi su The Sandbox?
Abbiamo già raggiunto tanto obbiettivi con The Sandbox: in 3 anni abbiamo lanciato in beta numerosi strumenti di creazione per la piattaforma, come il nostro programma di creazione di NFT, VoxEdit, un editor 3D dove si può creare contenuto basato su Voxel animarlo e pubblicarlo sul marketplace così che altri utenti possano ottenerlo. Abbiamo lanciato il markeplace, che è una mappa dove nel round di pre-vendita abbiamo venduto fino al 45% dell’intera mappa, e dove ognuna delle terre (LAND) è un NFT unico.
In particolare a Febbraio abbiamo venduto più che negli ultimi due anni, dimostrando un aumento generale nell’interesse verso gli NFT.
Abbiamo anche lanciato la beta del Game Maker, che permette a tutti di creare esperienze di gioco in modo intuitivo senza bisogno di alcuna conoscenza di base di programmazione – e abbiamo centinaia di utenti attivi che usano questi prodotti quotidianamente.
Il prossimo passo quest’anno è di aprire la versione alfa pubblica ai giocatori e lasciare che scoprano alcuni dei giochi creati dalla community coi nostri tool e partecipare alle stagioni di play-to-earn in cui potranno ottenere ricompense e scambiare quelle ricompense se vogliono per token di valore e convertire così il proprio tempo in una fonte di guadagno.
Stiamo anche preparando il nostro marketplace che aprirà presto in beta in modo da permettere a tutti di creare e vendere i propri NFT.
Lo faremo gradualmente, prima selezionando i migliori contenuti e i creatori di alto livello. Sappiamo di averne molti nella nostra community italiana: sono entusiasta di vedere questo tipo di contenuti da Hackatao – per nominare uno degli artisti di maggiore talento che lavora con noi a The Sandbox – ma ce ne sono molti altri e siamo felici di lanciare il marketplace direi entro la fine del mese di marzo – in modo che tutti possano comprare, collezionare, possedere e usare gli NFT in The Sandbox