DAO per il turismo? Viaggia in Romania su blockchain!

DAO per turismo, il caso della Romania

Come mettere in contatto turisti e aziende del territorio? Con la blockchain! La DAO è la tecnologia che permetterà di decentralizzare i servizi del turismo. 

Il settore turistico sta piano piano adottando gli strumenti e le potenzialità della decentralizzazione. Cosa sono i viaggi decentralizzati? Viaggi organizzati senza intermediari, i quali spesso hanno commissioni costose e non alla portata di tutti. In un viaggio decentralizzato i turisti e le aziende turistiche (alberghi, villaggi, servizi di intrattenimento, musei) possono interagire direttamente tra loro. Un contatto più forte tra le persone e i luoghi! Questa svolta è possibile grazie alla costituzione di DAO e al rilascio di token specifici da usare quando si prenotano e fanno dei viaggi. Vediamo come la blockchain potrebbe cambiare il turismo! 

Destinazioni crypto-friendly

Un primo aspetto da considerare quando si parla di viaggi decentralizzati è quello delle destinazioni crypto-friendly. Ovvero delle mete attraenti per chi vuole acquistare servizi con le criptovalute. Tra queste ci sono paesi come Malta, Portogallo, El Salvador e Svizzera. La lista è in via di espansione. La Thailandia infatti ha intenzione di rilasciare TAT Coin, un token ad hoc per il turismo, e di rendere disponibili all’aeroporto delle Bitcoin credit card per i turisti da usare nel paese. 

In Romania il turismo si fa su blockchain

La Romania è una nazione che ha colto al volo le possibilità della blockchain! Dal 2019 è attiva @Romania: una ONG di Bucarest che ha lo scopo di accelerare la crescita del turismo nel paese. Ora il suo team di sviluppatori e esperti del settore terziario ha deciso di dedicarsi alla promozione turistica attraverso la decentralizzazione. Come? Fondando l’omonima DAO e lanciando una collezione di NFT, Stramosi. Entrambi sono attivi sulla blockchain Elrond, anch’essa progettata in patria. Stramosi e la DAO sono state accolte in maniera positiva e potrebbero cambiare la percezione del turismo in Romania. Ecco di cosa si tratta.  

Che cos’è Stramosi: La tradizione rumena in formato NFT

Stramosi è una collezione di @Romania composta da 10.000 personaggi NFT. Questi token sono generati casualmente dalla combinazione di vari elementi tipici della tradizione rumena (l’idea di base è quella dei CryptoPunks, hai presente?). Rappresentano visivamente la cultura e l’eredità artistica del paese. Stramosi è un progetto artistico ma non solo. Questi NFT hanno una duplice funzione: sono token di governance e finanziano le attività di @Romania. Chi li possiede può dire la sua sulle scelte della DAO e dare un contributo concreto al turismo del proprio paese. 

Stramosi è anche un modo di fare rete nel territorio. Alcuni di questi personaggi sono stati acquistati da un’azienda vinicola rumena che ha in mente di usarli come etichette per le loro bottiglie di vino. E dei ristoratori si sono offerti di rifornirsi di vino solo da loro in cambio di qualche piccolo sconto. Due piccioni con un NFT: promuovere i prodotti locali e creare una community esclusiva.

Come funziona una DAO per il turismo? 

L’obiettivo principale della DAO @Romania è quello di permettere ai visitatori del paese di entrare in contatto con i business locali senza intermediari. Cioè scambiarsi beni e servizi grazie alla blockchain Elrond. In pratica verrà creata una piattaforma decentralizzata che riunirà tutte le aziende turistiche del paese, da quelle che si occupano di ristorazione, agli albergatori, alle escursioni. La DAO andrà a proporre anche 10 nuove attrazioni turistiche per attrarre le persone verso esperienze mai viste. 

Un valore aggiunto della DAO @Romania? La trasparenza nella gestione economica. Il loro sito precisa che il 20% dei fondi viene destinato alla promozione del turismo in termini di contenuti e marketing, il 40% allo sviluppo dell’ecosistema decentralizzato, un altro 20% è destinato al progetto Stramosi. Il rimanente serve ai costi tecnici delle operazioni su blockchain. 

Il turismo è uno dei settori chiave nell’economia del nostro paese, chissà come e se la blockchain verrà utilizzata per aprire nuove prospettive anche in Italia. 

NFT vs Spotify. Come si ascolterà la musica nel futuro?

NFT vs Spotify

Anche il settore della musica sta considerando gli strumenti del Web3 e della blockchain. Gli NFT sono una valida alternativa ai servizi di streaming come li conosciamo oggi? Sì e no, vediamo perché!

Dicembre è quel periodo dell’anno in cui le tue storie di Instagram sono invase da Spotify Wrapped. Il riepilogo delle attività dell’anno sulla piattaforma streaming. Artista del cuore, brano ascoltato più volte, quanti minuti hai passato con le cuffiette. Hai già condiviso le tue? Se per gli utenti Spotify è il modo migliore per ascoltare la musica, per gli artisti non sempre è vantaggioso. Con l’avvento del Web3 alcuni musicisti cominciano a spostarsi verso tecnologie come gli NFT, più adatte a garantire diritti e percentuali sul loro lavoro. Scopriamo se gli NFT riusciranno un giorno a sostituire i servizi come Spotify.

L’era dello streaming tramonterà con il Web3?

Per la maggior parte dei musicisti è difficile guadagnare nell’era dello streaming. Infatti vengono pagati pochi centesimi per ogni ascolto o download. La rivista Rolling Stones raccogliendo i dati tra il 2019 e il 2020 ha mostrato che il 90% degli stream va all’1% degli artisti. Che in genere sono artisti già affermati. Con Spotify i musicisti non ci pagano le bollette! Gli NFT possono rappresentare un’alternativa in termini di entrate economiche. Esistono piattaforme come Catalog in cui gli artisti possono vendere direttamente la loro musica come NFT e ricevere i pagamenti in criptovalute. Con servizi come questi Spotify potrebbe scomparire: ci aspetta uno scontro tra titani, decentralizzazione e centralizzazione? 

NFT vs Spotify: quali pro e contro?

Per alcuni la musica sotto forma di NFT è solo la moda del momento, comprata da chi non vuole perdersi gli sviluppi più recenti del Web3 e prodotta da artisti affascinati dal mondo crypto. Per altri è destinata a diventare la chiave dell’industria musicale, si parla di creator economy e di raggiungimento dell’autonomia degli artisti. 

Tuttavia c’è da considerare che gli NFT hanno delle barriere d’accesso: sono molto costosi sia da creare che da comprare. Inoltre non garantiscono un’audience di massa o strategie di espansione come Spotify. Sembra difficile che nel breve termine gli NFT sostituiranno i servizi di streaming a causa della comodità e dell’accessibilità economica di questi ultimi. In che modo gli NFT riusciranno a superare i 381 milioni di utenti di Spotify? 

NFT, Spotify e artisti italiani 

Bebo (Alberto Guidetti) uno dei componenti del gruppo italiano Lo Stato Sociale, in questi giorni ha pubblicato un post su Instragram denunciando le “ingiustizie” di Spotify nei confronti dei musicisti. In tre parole? La tocca pianissimo. 

Esponendosi così duramente nei confronti del servizio streaming, Bebo ha messo in discussione il sistema del riconoscimento degli artisti. Ci dobbiamo aspettare una svolta Web3 de Lo Stato Sociale? 

Next step? Streaming su blockchain

Per rendere gli NFT il metodo più diffuso per ascoltare la musica, il primo passo per il futuro è abbassare i costi. In questo modo sarebbero a portata di un pubblico più vasto e un’opportunità creativa anche per musicisti con un pubblico più contenuto. Guardando sempre più in là si potrebbe immaginare un servizio streaming su blockchain. Ora come ora infatti i Marketplace di NFT sono un modo per comprare musica, mentre lo streaming richiede un modello di business diverso, che non contempla la compravendita e la proprietà esclusiva di ogni brano.

Tokenomics e Web3? Per la prima volta sul New York Times!

Tokenomics e Web3 Per la prima volta sul New York Times

Le nuove parole del mondo crypto raggiungono vocabolari e giornali di tutto il mondo. Tokenomics e Web3 citate dal New York Times. Perché l’adoption è anche una questione linguistica

Il 5 Dicembre 2021 la parola tokenomics è apparsa per la prima volta in un articolo del New York Times, una delle testate giornalistiche più importanti del mondo. Il pezzo in questione riguarda il Web3 e indaga su che cos’è la tokenomics e le sue applicazioni. Vediamo i punti toccati dall’articolo!

Il profilo Twitter “New New York Times” raccoglie tutte le parole che appaiono per la prima volta sul quotidiano

Ripassone: cos’è la tokenomics!

Cos’è la tokenomics? È l’economia dei token! La tokenomics si occupa di aspetti come la fornitura di una criptovaluta, la sua distribuzione, prospettive sull’inflazione e i suoi casi d’uso. Occuparsi di tokenomics significa chiedersi, come vengono emessi e usati i token? La maggior parte delle loro applicazioni ha a che fare con lo sviluppo del Web3. 

Ripassone pt. 2: cos’è Web3? 

Con Web3 si intende la terza fase che sta vivendo internet. La prima è rappresentata dalla sua nascita e lo sviluppo delle infrastrutture che lo compongono, la seconda invece è stata caratterizzata dall’avvento dei social media. Il Web3 si muove su tre nuovi livelli di innovazione tecnologica: le reti decentralizzate, l’intelligenza artificiale e l’edge computing.

Il Web3 secondo il New York Times

Il punto di partenza dell’analisi del New York Times è l’enorme crescita di BTC dal 2020 in poi, infatti il valore di Bitcoin è passato da 7.000 $ a 50.000 $ in poco più di un anno. Questa crescita, insieme a quella di tantissime altre criptovalute, fa immaginare un nuovo futuro per la finanza e un nuovo modello di internet basato sui token. Si parla quindi di Web3, ovvero di un internet decentralizzato, fatto di applicazioni su blockchain e intelligenza artificiale. Secondo i suoi entusiasti sostenitori, il Web3 democratizzerà ogni cosa, ridimensionando il potere di intermediari e colossi tech. 

Che forma prenderà il Web3?

Non solo NFT! Uno dei concetti che porta come esempio il New York Times è l’arrivo dei social network decentralizzati. Alcuni esempi? DeSo, un network su blockchain a cui partecipano varie app, in gran parte con funzionalità social. Molti di questi social su blockchain incentivano gli utenti per la loro popolarità, interazioni e contenuti. A esempio BitClout è un’app che permette di mandare crypto ai creator come apprezzamento per i contenuti. 

Tokenomics? Via libera alle nuove parole del Web3!

Abbiamo già visto con NFT e Metaverso come le nuove parole del settore crypto siano entrate nel vocabolario inglese Collins. Il fatto che il New York Times abbia citato tokenomics in uno dei suoi articoli non è solamente una curiosità. Ne registra la popolarità, l’importanza e la diffusione come parola chiave della nuova strada intrapresa da internet.

La criptovaluta francese che vuole cambiare il cinema

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Klapcoin, criptovaluta lanciata giovedì da Sarah Lelouch, vuole cambiare il mondo del cinema. La blockchain entra nel mondo del cinema?

Sarah Lelouch, figlia del famoso regista francese Claude Lelouch, ha studiato un nuovo metodo per riformare il mondo del cinema. “Parliamo di coinvolgere il pubblico e di farlo guadagnare in maniere differenti. Il cinema ha bisogno di nuove idee”, ha detto Lelouch. Ma come fa la blockchain a cambiare il cinema?

Una crypto per supportare i nostri registi preferiti

Non è una novità che la blockchain abbia avuto un forte impatto sul mondo della creatività, come nel mondo della letteratura. Anche nel cinema la nascita degli NFT e della decentralizzazione promette di facilitare la vita ai creator. Sarah Lelouch è convinta che l’industria del cinema debba cambiare e diventare un ecosistema in cui tutti possano contribuire.

Secondo Lelouch, Klapcoin raccoglierà dai 2 agli 8 milioni di euro entro quattro mesi dal suo lancio. La criptomoneta servirà a finanziare i registi, e premierà chi produce film originali e di qualità. A scegliere la linea editoriale ci sarà una commissione di professionisti che si occuperanno di mantenere “una diversità di format, generi e personalità”.

La blockchain piace già a Hollywood

L’idea di usare le criptovalute nel cinema è già stata adottata, in parte, a Hollywood. Il film No Time to Die, venticinquesimo della serie di film di James Bond, è stato finanziato e supportato anche da finanziamenti in crypto. Secondo uno studio, “questa tecnologia ha un immenso potenziale di reinventare il business e facilitare le transazioni di tutta l’industria dei media”.

Altri progetti, come Mogul Productions, si concentrano sulla DeFi cinematografica conosciuta come DeFiFi (Decentralized Film Finance). Grazie alla blockchain, i fan possono acquistare film e oggetti collezionabili come NFT, e persino votare su quali film devono essere girati. Questo permette ai creator con buone idee ma pochi fondi di affidarsi alla community per realizzare le loro opere, e i fan hanno l’opportunità di supportare i registi più promettenti.


Klapcoin è nata per rispondere alla richiesta crescente di cambiamento all’interno dell’industria cinematografica. La blockchain riuscirà a trasformare il modo in cui andiamo al cinema? Sicuramente guardare un film che abbiamo supportato direttamente ci darà molte più soddisfazioni che guardare un film pensato e prodotto da altri!

Cardano, blockchain a prova di futuro? Parla il fondatore

Cardano Fondatore Futuro

Nonostante i dubbi del mercato, Cardano supera le 20 milioni di transazioni sulla sua blockchain. Quale sarà il futuro della altcoin? 

La rete Cardano ha tagliato un importante traguardo: a quattro anni dalla sua nascita, ha superato le venti milioni di transazioni sulla sua blockchain. La notizia arriva due mesi dopo l’attivazione degli smart contract sulla rete. Nonostante questo, il prezzo di ADA, token di Cardano, sta calando. Come mai?

Il futuro di Cardano? Charles Hoskinson rassicura la community 

Quale sarà il futuro di Cardano, è difficile da ipotizzate. Il progetto su blockchain ha ricevuto critiche a causa di alcuni problemi con le regolamentazioni negli Stati Uniti. Una rassicurazione arriva da Charles Hoskinson, con dichiarazioni indirizzate alla community. “[Il problema è] la sistematica mancanza di chiarezza. Non ci sono regolamentazioni standard globali, e perciò sono i singoli Stati a gestire le singole criptovalute” ha affermato Hoskinson. Il fondatore ha fatto presente che in Giappone, uno degli Stati meno permissivi per quanto riguarda le criptovalute, ADA viene scambiato senza alcun problema. Le 20 milioni di transazioni raggiunte ne sono la prova. Insomma: non è tanto Cardano il problema, quanto la confusione legislativa che colpisce quasi tutti i Paesi del mondo. 

La community, in risposta al thread di Charles Hoskinson su Twitter, ha fatto notare che Cardano ha una delle reti più stabili tra le altcoin con protocollo Proof of Stake. L’unico “down” della rete è durato poco più di un’ora, mentre altri progetti hanno avuto blackout di quasi 24 ore. Per questo, molti artisti si affidano a Cardano per creare i loro NFT, e numerosi sviluppatori stanno prendendo in considerazione gli smart contract di Cardano per sviluppare applicazioni decentralizzate (Dapp).

Una blockchain a prova di futuro?

[Cardano] è un progetto proiettato nel futuro, un futuro che stiamo costruendo pezzo per pezzo insieme a una community forte e attiva” ha scritto Hoskinson su Twitter. Secondo il fondatore, che ha anche partecipato allo sviluppo di Ethereum, Cardano ha tutte le carte in regola per diventare una piattaforma completa e in grado di competere con ETH sul campo di NFT, DeFi e smart contract.

Anche Southrye, ambasciatore della altcoin, è fiducioso nel futuro di ADA. “Ci avevano detto che non avremmo mai creato una rete Proof of Stake e che il nostro metodo non avrebbe funzionato. Gli abbiamo dimostrato che si sbagliavano” conclude nel thread Twitter. Cardano riuscirà a dimostrare di essere la blockchain a prova di futuro che si aspetta la sua community?

Cos’è Jenkins the Valet, il progetto Web3 di scrittura creativa

Jenkins the Valet scrittura web3

Gli strumenti del Web3 sono stati usati per un progetto di scrittura collettivo che ha come protagonista un avatar della collezione Bored Ape Yacht Club. Vediamo cos’è e come funziona!  

Jenkins è una scimmia. Ma non una scimmia qualunque. Si tratta di una di quelle di Bored Ape Yacht Club, una delle collezioni di NFT più costose e famose al mondo. Tally Labs, una società che si occupa di creare contenuti per il Metaverso, ci ha costruito un progetto di scrittura creativa Web3: Jenkins the Valet: The Writer’s Room. Sei curioso di vedere come funziona?

L’incipit della prima storia di Jenkins the Valet

“Mia madre si è messa a piangere quando ho ottenuto il lavoro come cameriere al Bored Ape Yacht Club, uno dei principali social club per scimmie. Ha fischiato e grugnito e sbucciato una delle nostre migliori banane. “Jenkins”, ha detto, “stai per essere fianco a fianco ad alcune tra le scimmie più importanti del mondo.” ho alzato gli occhi al cielo. Lei ha un talento per l’esagerazione, e io sarei stato solo un cameriere dopotutto”.

Cosa si fa in un progetto di scrittura creativa? Si scrive ovviamente! E in un progetto di scrittura creativa Web3? Si scrive grazie agli NFT. Le storie che hanno come protagonista Jenkins sono l’evoluzione dei librogame. Quei libri in cui il lettore ha la possibilità di scegliere alcune possibili alternative per far proseguire la vicenda. Le storie del progetto sono create grazie al contributo degli utenti che hanno acquistato dei biglietti-voto sotto forma di token non fungibili. Ne sono stati rilasciati 6.942, con diversi valori: da 10 a 215 voti. É possibile esprimere il proprio voto su decisioni riguardanti la trama, il genere e i personaggi

Un esempio di domanda? 

Qual è la regola più importante all’interno del club?

  • Non si può fare male agli altri
  • Non si uccide
  • No foto
  • Dare sempre la mancia al cameriere
  • Chi trova tiene
  • Anche i mutanti sono considerati scimmie 

La prima raccolta di queste storie diventerà un romanzo vero e proprio scritto dallo scrittore Neil Strauss grazie al lavoro dell’agenzia Creative Artists Agency.

Perché scrivere sulla blockchain? Le nuove writer’s room

Si sa, per chi vuole fare lo scrittore la strada è tutta in salita. Far pubblicare le proprie storie è un traguardo a cui arrivano in pochissimi e non perché i lavori non siano validi, ma perché è difficile entrare nel sistema dell’editoria. In gergo la “writer’s room” è un gruppo di persone che lavora insieme per far uscire idee e scrivere sceneggiature o altre tipologie di testi. Questo gruppo di persone nella realtà è l’esatto opposto di una crypto community: inaccessibile, chiuso e gerarchizzato. Per questa ragione Tally Labs ha deciso di usare gli strumenti del Web3 per decentralizzare l’industria della scrittura, creando una comunità di appassionati storyteller che contribuiscono a un lavoro collettivo che è molto meglio del lavoro dei singoli. Gli sviluppatori di Tally Labs hanno deciso di fondare presto una DAO in modo da poter far crescere il progetto insieme alla loro community

Partecipa con i tuoi avatar NFT!

Partecipare a questo progetto di scrittura creativa Web3 può essere anche un modo per arrotondare. I membri della comunità di Jenkin the Valet possono dare in concessione i loro avatar Bored Ape Yacht Club NFT affinché diventino dei personaggi delle storie. In questo modo riceveranno una percentuale dei guadagni fatti con le vendite, come ad esempio le royalty della pubblicazione del romanzo. 

Scopri tutte le storie create finora. Noi però non vediamo l’ora che sia pubblicato il libro e scoprire le avventure di Jenkins e di curiosi personaggi come Johnny Altcoin! 

Virgil Abloh e il progetto gm, le DAO sono il futuro della cultura?

Virgil Abloh e il progetto gm DAO

Le DAO trovano applicazioni in diversi campi, uno tra tutti? La cultura. Ecco che nascono le Culture DAO, scopriamo di cosa si occupano

La democrazia è una cosa bellissima ma non sempre facile da gestire. Ne sanno qualcosa Robespierre e Danton. All’interno di una società, qual è il modo migliore per prendere delle decisioni collettive? Finora si è sempre optato per dei rappresentanti: le nostre forme di governo infatti sono delle democrazie indirette. Centralizzare nelle istituzioni tutte le scelte è sempre stata la strada più facile per garantire stabilità. Ma come gestire le decisioni collettive, non è solo un problema della politica ma di tanti altri settori. Le DAO potrebbero risolvere i problemi di partecipazione in settori come la cultura. 

Scopriamo due esempi di Culture DAO: organizzazioni decentralizzate che operano nel campo della cultura e compiono un primo passo nel web3.  

Constitution DAO: la cultura a portata di tutti

Un esempio di Culture DAO? Di recente abbiamo parlato di quel gruppo di persone che ha raccolto dei fondi per comprare all’asta una copia della Costituzione americana: Constitution DAO. Nonostante non siano riusciti a vincere l’asta, questa DAO è il segno che le persone desiderano occuparsi di cultura

In che modo? Partecipando alle decisioni sulla sorte del patrimonio culturale del proprio Paese. Ad esempio, se la copia della Costituzione fosse finita in un museo, nessuno avrebbe potuto decidere direttamente quando e come esporla.

Una Culture DAO per definizione non ha nessun “capo”, i membri della community che hanno acquistato i token (in questo caso, culture token) esprimono le loro opinioni che diventeranno poi azioni. Attraverso votazioni, proposte e così via. Le DAO rappresentano l’opposto di una dittatura. E in mezzo a questi due poli c’è il modello di decisione delle istituzioni e delle aziende, dove le decisioni sono prese da pochi (o una persona) ma secondo le indicazioni di molti. 

gm DAO: riunirsi e fare cultura insieme

Gm DAO è un movimento culturale che ha una mission costruita su due parole: good morning. Dire buongiorno accomuna tutte le persone di qualsiasi razza, religione, genere. Dire buongiorno insomma è una cosa tipica dell’essere umano. Come si legge nel white paper del movimento lo scopo è quello di includere più persone possibili e fare cultura insieme. Promuovendo eventi e iniziative. Il progetto è nato agli inizi di Novembre 2021 e per costruire la sua community e governance ha deciso di operare tramite una DAO su Ethereum. Il loro token GM rappresenta la comunità gm e tutto quello che fa. Al momento viene percepito forse come uno dei tanti meme token, ma offre un bel progetto per il futuro. 

Due esempi, più uno: Skyscraper di Virgil Abloh

Virgil Abloh, scomparso da pochi giorni, è stato un direttore artistico e imprenditore culturale statunitense che ha collaborato con Louis Vuitton e Off-White.

Secondo Fred Ersham, co-founder di Coinbase, Abloh stava lavorando alla fondazione di un progetto Web3 chiamato Skyscraper. Un progetto che comprendeva anche la creazione di una DAO dedicata alla promozione di artisti. Chissà se il progetto di Abloh verrà portato avanti in memoria del suo amore per la creatività.

Criptovalute: in Croazia si fa la spesa con Bitcoin

Bandiera Croazia Pagamenti Criptovalute Bitcoin

Konzum, la più grande catena di supermercati croata, ha annunciato che saranno accettati pagamenti in criptovalute. Faremo la spesa con Bitcoin?

È ufficiale: dallo scorso primo dicembre, Konzum accetta pagamenti in criptovalute per la spesa online, ma solo da privati. Con Electrocoin, la catena ha implementato il sistema PayCek per rendere possibili pagamenti affidabili nonostante la volatilità delle crypto. Per ora, i pagamenti sono solo online e le valute accettate sono Bitcoin, Ether, Bitcoin Cash, Ripple, Dai, Eos e Stellar, a cui si affiancano le stablecoin Tether e USD Coin.

L’inizio dell’adozione di massa delle criptovalute?

La decisione della catena di supermercati è stata una sorpresa. Anche se altre aziende nel mondo hanno deciso di accettare pagamenti in crypto, come AMC negli USA, Konzum è un caso a parte. Fare la spesa è un gesto quotidiano e basilare, e il fatto che ora il pagamento possa eseguirsi in criptovalute è molto importante. Vedere il simbolo di Bitcoin accanto all’opzione per pagare con carta di credito riuscirà a convincere gli scettici a fidarsi della blockchain?

Electrocoin, azienda tecnologica croata, ha implementato appositamente il sistema PayCek per garantire il prezzo della transazione fino alla fine del processo di pagamento. Una delle grandi barriere dell’adozione di massa di criptovalute è data dalla loro volatilità. Questo muro viene abbattuto dal sistema ideato dalla fintech croata, che assicura che il pagamento accettato all’inizio dell’acquisto sarà il pagamento finale dovuto alla fine della transazione.

Come funziona il pagamento?

Il procedimento per avviare il pagamento è semplicissimo. Dopo aver scelto la criptovaluta da utilizzare, basta scannerizzare il QR Code con il proprio wallet personale per effettuare il pagamento.


L’introduzione dei pagamenti in criptovalute è un altro indicatore delle innovazioni che Konzum porta avanti, definendo un nuovo standard nella vendita al dettaglio” ha affermato Uroš Kalinić, membro del consiglio di amministrazione di Konzum. Stando all’annuncio della catena, è possibile che in futuro saranno accettate anche altre criptovalute, come ADA e Dogecoin; in più, si potrà pagare in crypto anche nei negozi fisici di Konzum.

La decisione della catena croata sembra seguire le intenzioni della Germania e dell’Unione Europea nei confronti della blockchain. Arriverà presto questa tecnologia in Italia? Speriamo di sì!

La prima band musicale fatta da NFT

Quattro membri della prima band NFT del metaverso

L’etichetta discografica 10:22 PM ha “firmato” un contratto con quattro NFT di Bored Ape Yacht Club: i KINGSHIP saranno i Gorillaz del metaverso?

“Feel Good Inc.” dei Gorillaz è una canzone che tutti hanno sentito in radio almeno una volta. I fan della band, però, sanno che il progetto di quella band è molto particolare: i membri del gruppo sono disegni, e la loro vita è una storia a fumetti. Adesso la Universal Music Group ha deciso di creare i KINGSHIP, seguendo la strada dei Gorillaz. Stavolta, però, i personaggi animati sono token non fungibili. L’ingresso degli NFT nel mondo musicale sarà un successo?

Gli NFT arrivano anche nella musica

L’idea dei Kingship nasce dalla mente di Jimmy McNeils, noto su Internet come j1mmy.eth. Jimmy è un collezionista di NFT oltre a essere un appassionato di blockchain. Insieme a Celine Joshua, fondatore dell’etichetta 10:22 PM, hanno scelto quattro NFT di McNeils, in particolare quattro scimmie della collezione Bored Yacht Ape Club.

L’idea di Celine Joshua, che sarà anche il compositore delle musiche dei KINGSHIP, è quello di trasformare gli NFT in influencer virtuali.Quando ascolti musica, conosci davvero l’artista che canta? No. I KINGSHIP invece li conoscerete” ha detto Joshua. I KINGSHIP sono già pronti per diventare le star del metaverso!

Il manager della band è Nick Adler, che ha lavorato anche con Snoop Dogg, è estremamente entusiasta del nuovo progetto. “La fama degli NFT mi ha ricordato l’esplosione dei social nel 2007. Nel 2007 mi sentivo un passeggero del mondo dell’intrattenimento. Ma ora, col Web3.0, ho capito che possiamo costruire noi il nostro mondo” ha detto in un’intervista. È stato questo a convincerlo di contattare McNeils, con cui ha scelto i quattro membri della band.

La blockchain sarà lo Spotify del Metaverso?

Oliver Marco Dawson, fondatore della casa discografica italiana Pluggers, è contento di questa innovazione nel mondo della musica. Secondo Dawson, infatti, ultimamente la musica si è “standardizzata” secondo un unico modello: quello dello streaming. La musica pop, studiata per essere ascoltata a ripetizione, ha un vantaggio nelle piattaforme di streaming rispetto a progetti musicali che richiedono più attenzione nell’ascolto.


Grazie agli NFT, si può pensare a un nuovo modello di musica che premia anche gli artisti meno mainstream. Si semplificherebbe anche la creazione e la vendita di gadget, canzoni inedite e asset digitali da mostrare nel Metaverso. “Si creeranno quindi diversi modelli di discografia che si affiancheranno a quello già esistente, dando più possibilità soprattutto a chi crea mondi musicali distanti da quelli mainstream” spiega Dawson. Gli NFT davvero riusciranno davvero a dare una spinta al mondo della musica underground?

Ethereum: cosa cambia con The Merge?

Ethereum The Merge, cosa cambia con l'aggiornamento

The Merge è l’aggiornamento di Ethereum previsto per la primavera 2022. I vantaggi? Più scalabilità e sostenibilità!

Siamo sempre più vicini alla versione 2.0 di Ethereum! L’aggiornamento The Merge è previsto per la primavera 2022 e rappresenta un passo decisivo nella conversione della blockchain al Proof-of-Stake. Cosa ci dobbiamo aspettare? Più efficienza e meno impatto ambientale. Vediamo cosa cambierà e come il team di Ethereum sta testando The Merge. 

Ripassone: Proof-of-Work vs Proof-of-Stake!

Proof-of-Work e Proof-of-Stake sono due diversi meccanismi di consenso che regolano i processi di verifica delle transazioni su blockchain. Il meccanismo Proof-of-Work per validare le transazioni utilizza i miner e si basa quindi sulla potenza di calcolo dei computer. I miner per svolgere questo lavoro hanno bisogno di tantissima energia, che si traduce in costi e consumi. Al contrario, il Proof-of-Stake elimina i miner e si serve dei validatori ovvero degli utenti che danno prova della loro affidabilità bloccando una somma di token come garanzia. Basta un semplice computer e si utilizza un software leggero, che quindi consuma come il computer di qualsiasi impiegato d’ufficio. 

Perché un aggiornamento di Ethereum?

Ethereum ha scelto di aggiornarsi per migliorare la sua performance e rispondere al bisogno sempre più grande di energia del suo meccanismo Proof-of-Work. Spesso le blockchain PoW vanno incontro a periodi di rallentamenti e congestioni nella validazione delle transazioni e ad alte spese.

Gli obiettivi sono: più scalabilità e meno consumi. 

Questi obiettivi sono raggiungibili in due modi: aumentare la potenza della blockchain (on-chain) o spostare le transazioni su un secondo layer (off-chain). Ethereum ha deciso di operare su entrambi i fronti. Dopo The Merge i blocchi Proof-of-Work non esisteranno più nella rete, diventeranno dei blocchi di una nuova chain: la Beacon Chain. Il nuovo layer per le validazioni. 

Cosa cambia con The Merge?

The Merge è progettata per avere un impatto minimo sul funzionamento di Ethereum per gli utenti finali, smart contract e dapp. In ogni caso, ecco le modifiche:

  1. Eliminazione di miner fisici: 99% di consumi in meno (secondo gli sviluppatori di Ethereum)
  2. Distribuzione nel mondo di validatori 
  3. Tasso di inflazione dal 3.5% a quasi lo 0%, attraverso la riduzione degli ETH in circolazione
  4. Validazione delle transazioni più veloce 

AAA cercasi utenti per testare The Merge

Marius van der Wijden, sviluppatore di Ethereum, con un tweet ha annunciato un programma per far sperimentare a utenti e sviluppatori The Merge. Lo sviluppatore invita tutti a condividere le proprie opinioni con l’hashtag #TestingTheMerge. La comunità è coinvolta anche con un canale discord per restare aggiornata sulle comunicazioni riguardo il test. 

Su questo sito creato dalla community di Ethereum, è possibile vedere lo stato attuale della blockchain, e persino simulare l’attuazione di The Merge, per vedere cosa cambierebbe.