Polygon zkEVM: arriva la mainnet beta. La novità tech più attesa dell’anno

Polygon zkEVM: arriva la mainnet beta. Cosa serve sapere?

Tutto quello che devi sapere su Polygon zkEVM, il Layer 2 di Ethereum che sfrutta la tecnologia zero-knowledge

Abbiamo una data: il 27 Marzo arriva la mainnet beta di Polygon zkEVM. Il team della blockchain di MATIC il 20 Luglio 2022 aveva annunciato lo sviluppo di un’innovativa soluzione di scalabilità per Ethereum (Layer 2), capace di migliorare le performance dell’intero settore. È nata così la Polygon zkEVM che unisce la tecnologia zero-knowledge (ZK) e la compatibilità con l’Ethereum Virtual Machine

Il progetto è diventato la novità tech più attesa negli ultimi mesi, tanto che il 2023 è stato ribattezzato l’anno del “zero-knowledge”.  

Ora che la data della mainnet beta si avvicina, ecco tutto quello che devi sapere su Polygon zkEVM, l’ultima novità per la scalabilità di Ethereum!

Polygon zkEVM: la blockchain punta tutto sul zero-knowledge

Per Ethereum non c’è sfida più urgente della scalabilità. La crescente quantità di dapp e servizi DeFi che utilizzano il suo network ne stanno mettendo alla prova l’efficienza. Le transazioni da elaborare aumentano giorno dopo giorno e secondo Polygon, la soluzione più promettente per affrontare questa sfida sono i Layer 2 basati sulla tecnologia zero-knowledge. Che permette di processare tantissime transazioni insieme e a costi ridotti. 

Una tipologia di Layer 2 derivati da questa tecnologia sono i rollup. Questi aggregano off chain una serie di transazioni in un “rollup” (come un pacchetto) che viene trasferito sulla blockchain Layer 1 di riferimento con una sola e unica prova di validità per tutte le transazioni (zero-knowledge proof). In altre parole, le transazioni non vengono verificate una per una, trasferendo su Ethereum una grande mole di dati. Viene tutto ridotto a un singolo passaggio.

Cosa che rende più leggera la finalizzazione delle transazioni e la mole di dati che finiscono su blockchain. I rollup di Polygon zkEVM permettono delle transazioni istantanee a differenza di altre tipologie come gli optimistic rollup, scelti come soluzione di scalabilità da protocolli come Arbitrum e Optimistic

Rollup zero-knowledge: pro e contro

Per quanto promettente, quella degli zk rollup è una tecnologia poco utilizzata come soluzione di scalabilità per Ethereum. In generale questi richiedono molto tempo per essere sviluppati e sono costosi da integrare. Ma soprattutto, nella maggior parte dei casi, non sono compatibili con l’Ethereum Virtual Machine e quindi non sono interoperabili con Ethereum

La compatibilità è fondamentale perché permette ai diversi progetti di essere uniformati e intercambiabili tra di loro, facilitando lo scambio di informazioni e di valore

Polygon ha deciso di lavorare proprio su questo punto debole dei zk rollup: “sapevamo che Ethereum ha bisogno di scalare. Sapevamo che le zero-knowledge proof sono il modo migliore per farlo. Sappiamo che la compatibilità con l’EVM è l’ingrediente segreto che avrebbe favorito sia sviluppatori che utenti. Così abbiamo costruito Polygon zkEVM”. 

La mainnet beta di Polygon zkEVM che andrà online il 27 Marzo è dunque una soluzione Layer 2 zero-knowledge per la scalabilità di Ethereum, completamente compatibile con l’EVM. 

Polygon zkEVM: perché è davvero una novità

Zk rollup sì, ma compatibili con Ethereum. Questo è il progetto di Polygon che finalmente è realtà! In sostanza non essere compatibili con l’EVM è un grande svantaggio, significa non poter usare lo stesso linguaggio di programmazione di Ethereum (Solidity), il suo codice o gli strumenti di sviluppo. Il problema degli zk rollup è quindi di usabilità. 

Polygon zkEVM tuttavia è un Layer 2 che può essere utilizzato esattamente come se fosse Ethereum. Sviluppatori e utenti possono trovare la stessa sicurezza e decentralizzazione del network di ETH ma più velocità e più convenienza. 

Polygon zkEVM: cosa cambia ora per la blockchain

Per riassumere, i vantaggi di Polygon zkEVM sono: 

  • Più scalabilità e sicurezza per il network;
  • Costi più bassi per l’elaborazione delle transazioni;
  • Tempi di finalizzazione delle transazioni più rapide;
  • Compatibilità con Ethereum, la piattaforma di smart contract più utilizzata.

Cosa cambia quindi con l’arrivo della mainnet beta di Polygon zkEVM? La prima conseguenza immediata secondo il team del progetto è che il costo delle fee delle transazioni su Layer 1 (quindi su Polygon stessa) diminuirà del 90%

Inoltre grazie alla piena compatibilità con l’EVM, gli sviluppatori del Web3 che vogliono migliorare la performance delle proprie dapp costruite su Ethereum possono semplicemente trasferire l’esecuzione degli smart contract già esistenti sul Layer 2

Polygon zkEVM: le prime applicazioni

Il team di Polygon ha spiegato che le principali applicazioni di Polygon zkEVM saranno nel campo delle dapp della finanza decentralizzata, degli NFT, del gaming su blockchain e dei pagamenti. 

Uno dei primi progetti ad aver scelto proprio la Polygon zkEVM per scalare le sue attività è ImmutableX, la blockchain dedicata al crypto gaming che fin dalla sua fondazione ha sempre usato gli zk rollup.  

All’inizio del mese Polygon ha presentato un nuovo prodotto costruito sulla sua zkEVM: Polygon ID. Si tratta di una servizio per verificare la propria identità digitale, in cui gli utenti possono registrare tramite smart contract delle credenziali in un wallet. Il titolare di un bar ad esempio potrebbe verificare la maggiore età di un cliente anche senza documenti. O gli sviluppatori potrebbero costruire soluzioni decentralizzate per il KYC

Dopo il lancio della mainnet beta di Polygon zkEVM il 27 Marzo, vedremo ulteriori applicazioni della nuova soluzione di scalabilità. Che ha tutte le carte in regola per stabilire nuovi standard tech per la blockchain e il suo sviluppo. 

10 artisti NFT italiani che forse non conosci

NFT italiani: 10 artisti da conoscere assolutamente

Il Belpaese è da sempre patria d’arte, ma come si posiziona nel settore delle opere digitali? Scopri 10 artisti NFT italiani e le loro creazioni più famose

Conosci i 10 artisti NFT italiani più famosi, che hanno esposto e venduto le loro opere in tutto il mondo? Si sa, l’Italia è la patria dell’arte ed è arrivato il momento di creare vicino al Colosseo e agli Uffizi, uno spazio per gli NFT. Alla nostra professoressa di Arte delle medie probabilmente starà venendo un infartino, eppure la digital art si sta diffondendo nel nostro paese. E del resto all’inizio nemmeno su Van Gogh scommetteva nessuno. 

1. Giuseppe Lo Schiavo

L’opera più famosa di Giuseppe Lo Schiavo è Tecnogenica, venduta su SuperRare per 15,9 Ethereum (ETH). Si tratta di  un cortometraggio che raffigura uno spettacolo teatrale interpretato da umanoidi (robot), un albero e un mammut. Quest’opera racconta l’importanza del dialogo tra natura e tecnologia, tra passato e futuro. La colonna sonora è stata prodotta da un’intelligenza artificiale che si è ispirata alla voce di una cantante lirica. Un’altra opera di Lo Schiavo che ha avuto successo è Robotica, che rappresenta le diverse interazioni tra esseri umani. Prima fra tutti la sinergia: gli uomini sono come un unico organismo che si muove, agisce e sopravvive. Questo video di 58 secondi ha richiesto più di due mesi di produzione, più di 200 computer e più di 2000 frame in 4K. 

2. Catelloo

Nella lista degli artisti NFT italiani più famosi come non citare Catelloo. Le sue opere più note sono: Regards.asimov venduta per 28.000 dollari in ETH e Complecance per 9.9 ETH. Dopo una laurea all’accademia delle belle arti, questo artista ha lavorato per dare forma al suo stile. Oggi il suo tocco si riconosce dal desiderio di nascondere i volti e le espressioni facciali per esprimere emozioni solo attraverso forme, colori e luci.  

3. Giovanni Motta

Tra gli artisti italiani di NFT più famosi troviamo anche Giovanni Motta. Il personaggio chiave del suo lavoro è Jonny Boy, un ragazzino che rappresenta il bambino interiore che c’è in ognuno di noi. Il fanciullino, per dirla alla Pascoli! Motta usa Photoshop e Cinema 4D ma il suo punto di partenza è sempre il disegno. Le opere di Giovanni Motta hanno avuto un notevole successo su Super Rare, un NFT marketplace dedicato agli artisti. L’NFT Metaborg – Fight to survive è stato venduto per 24 ETH (circa 70.000$) mentre Divine Chakra per 13 ETH (circa 60.000$).

4. Hackatao

Hackatao è un progetto artistico di due artisti italiani, un uomo e una donna. Nel loro movimento artistico il focus è sulla collaborazione e le relazioni, lo descrivono come trasparente e partecipativo. Ma soprattutto decentralizzato grazie alla blockchain. L’arte pop del secolo? Per loro è la crypto art.  

Il duo di artisti NFT italiani ha avuto molto successo; la loro opera più famosa BEYOND THE VOID, che si ispira all’arte di Lucio Fontana è stata venduta per 100 ETH (circa 360.000$).   Quest’opera è stata acquistata da Poseidon DAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata che investe nel settore e supporta gli artisti emergenti dal 2015. Una curiosità? L’avatar di Poseidon DAO su SuperRare è una Bored Ape.

5. Annibale Siconolfi

Annibale Siconolfi è un giovane artista e architetto che realizza complesse opere in 3D di città distopiche e paesaggi futuristici. Un mix tra fantascienza e architettura contemporanea. Invece di affidarsi a SuperRare come la maggior parte degli artisti NFT italiani più famosi, Siconolfi vende le sue opere su Nifty Giveaways. Ad oggi l’architetto digitale ha rilasciato quattro diverse collezioni NFT, il cui floor price (il prezzo minimo a cui è possibile acquistarle) è di circa 1 ETH.

6. Giusy Amoroso

Giusy Amoroso è un’artista digitale a tutto tondo. Utilizza infatti tutte le tecnologie esistenti per la scultura digitale e si dedica a rappresentare la natura e i suoi dettagli, in rapporto agli ambienti e alle comunità umane. Un esempio? Exoskeleton – The origin: un NFT che mette in scena la trasformazione del corpo umano in una realtà tecnologica. L’artista digitale, durante il 2022, ha lanciato una collezione NFT su OpenSea: PolyPixos, che raffigura la specie aliena che abita il Polyverse, un universo di fantasia.

7. Skygolpe

Skygolpe da street a digital artist! Si reputa un grande fan dalle criptovalute perché arricchiscono il mondo dell’arte di possibilità completamente nuove. Ha realizzato il suo primo NFT nel 2020 che è andato subito sold out. Skygolpe è uno degli artisti NFT italiani più attivi, ha prodotto nel corso della sua carriera più di 1.000 NFT. Il valore totale di queste opere, secondo il sito cryptoart.io, si aggira attorno ai 5 milioni di dollari. 

8. Fabio Catapano

Fabio Catapano è un artista italiano, originario di Napoli, che vive a Londra. I suoi NFT rappresentano il punto di incontro tra società, tecnologia e natura. Fin da piccolo sperimenta con il digitale, ora per creare i suoi lavori usa sistemi computazionali. 

9. Paola Pinna 

Tra i 10 artisti NFT italiani più famosi c’è anche Paola Pinna, che ha di recente collaborato con Adidas alla produzione di oggetti di digital fashion. L’artista è anche co-fondatrice di Metaeden, una collezione NFT di cortometraggi che raccontano un Metaverso ancora in costruzione. Paola Pinna utilizza un software di modellazione 3D perché è l’unico strumento che, a suo parere, le permette di creare qualsiasi cosa. Senza limiti. Il risultato? Un mix di arte e innovazione, soggetti femminili e atmosfere manga. 

10. Undeadlu 

Undeadlu è il nome d’arte di Lucrezia, classe 1995. Oltre che essere un artista NFT è anche una vera appassionata di criptovalute. Ciò si evince dal soggetto di una delle sue opere più famose Gavin Wood, The King of Cross-Chain. L’NFT raffigura  Gavin Wood, il co-fondatore di Ethereum e di Polkadot, incoronato su un trono.    

Il settore della digital art è ancora nella fase iniziale del suo sviluppo. Tuttavia l’Italia, come spesso accade quando si parla di arte, sta sfornando una serie di talenti che potrebbero diventare i pionieri di questo settore. Ci sono molti artisti NFT italiani da tenere d’occhio, ben di più di quelli citati in questo articolo. Tra di essi spiccano, ad esempio, Anyma e Nino Perrone, due artisti digitali e produttori musicali che creano opere d’arte innovative attraverso l’unione di queste due discipline.

I 10 NFT più costosi di sempre

The most expensive NFT ever sold: all the digital artworks

Quali sono gli NFT più costosi di sempre? Ecco la lista delle opere d’arte crypto da milioni di dollari! 

Ti sei mai chiesto: “quali sono i 10 NFT più costosi di sempre?” Opere d’arte digitali vendute a prezzi da capogiro. Insieme al cubismo di Picasso, lo stile rinascimentale di Botticelli e quello barocco di Rembrandt; i collezionisti e le gallerie del futuro (e del presente) esporranno anche i CryptoPunks e l’arte digitale di Beeple. 

10. CryptoPunk #7804 – 7.56 milioni 

Al decimo posto tra gli NFT più costosi di sempre troviamo un CryptoPunks, il numero 7804, acquistato a Marzo 2021 per 7,5 milioni di dollari (4.200 ETH). Questo Punk è un “Alien”, una categoria decisamente rara, ne esistono solo  9 su 10 mila! Segni distintivi? Occhiali da sole e pipa! 

9. CryptoPunk #3100 – 7.67 milioni

Sono 406 i CryptoPunk che hanno la fascetta stile tennista ma solo uno di loro è un alieno. È proprio il 3100. Immaginate quanto può valere? 

8. CryptoPunk #5577 – 7.7 milioni

Come hai potuto notare i CryptoPunk sono protagonisti della classifica degli NFT più costosi di sempre. Il #5577 è stato acquistato Febbraio 2022 da Robert Leshner, il CEO di Compound, una delle più famose piattaforme di lending (prestiti decentralizzati) della DeFi. L’amministratore delegato del protocollo ha sborsato ben 2.500 ETH per aggiudicarselo.

7. CryptoPunk #4156 – 10.2 milioni

Tutti i CryptoPunk sono unici, ma il numero 4156 spicca per l’interessante storia che riguarda il suo ex-possessore. L’utente, il cui handle Twitter riprende questa successione numerica, è un influencer crypto molto famoso sul social network che fa anche parte del team di sviluppo della nouns DAO. Quando @punk4156 ha venduto l’NFT perché in disaccordo con le politiche sulla copyright di Larva Labs, l’intera community è rimasta di stucco.

6. Tpunk #3442 – 10.5 milioni

Sempre un Punk, anche alla sesta posizione della classifica degli NFT più costosi di sempre. Questa volta però non uno della collezione creata da Larva Labs, bensì un TPunk, un esemplare della raccolta ispirata ai CryptoPunks ma costruita sulla blockchain di Tron. Ad acquistare questo pezzo raro della collezione “derivata” è stato Justin Sun, il fondatore ed ex CEO di TRON, che ha tirato fuori dal suo crypto wallet 120 milioni di TRX.

5. CryptoPunk #7523 – 11.7 milioni

Il Crypto Punk #7523 è stato venduto nel 2021 per 4.700 ETH durante un’asta dedicata alle opere d’arte digitale di Sotheby’s. Un altro “Alien” dotato di orecchini, cappellino e mascherina chirurgica. Forse l’NFT era così ambito per la presenza di questo accessorio molto “al passo coi tempi” nel periodo in cui è stato acquistato.

4. CryptoPunk #5822 – 23.2 milioni 

Medaglia di legno per il CryptoPunk “alieno” che sfoggia la bandana blu. Questo NFT è stato acquistato dal CEO di Chain, Deepak Thapliyal, per la cifra astronomica di 8.000 ETH.

A queste cifre forse i CryptoPunks non sono alla portata di tutti. Ma se ti interessa il settore, ci sono buone notizie: esistono NFT per tutte le tasche. La cosa fondamentale è avere a disposizione Ether (ETH) per gli acquisti, la maggior parte delle collezioni NFT infatti viene scambiata per questa criptovaluta.

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3. Human One di Beeple – 28.9 milioni

Al terzo posto nella classifica degli NFT più costosi di sempre troviamo Human One, una scultura digitale in 3D scolpita dal famoso artista Beeple, che raffigura un astronauta che cammina in una teca di vetro. Gli sfondi sono digitali e le scenografie cambiano a rotazione.

2. Clock di Pak e Julian Assange – 52,7 milioni

La medaglia d’argento va a Pak per la sua opera Clock. Questo NFT è un timer che conta i giorni trascorsi da quando Julian Assange, il co-fondatore di Wikileaks, si trova detenuto nella prigione di Belmarsh (Regno Unito). L’opera d’arte digitale è stata acquistata dalla AssangeDAO, un’organizzazione autonoma e decentralizzata nata con l’obiettivo di combattere per la libertà del fondatore il Wikileaks. 

1. Everydays: the first 5000 Days di Beeple – 69.3 milioni

Quest’opera di Beeple è un collage di 5 mila fotografie del progetto Everyday: una fotografia al giorno da Maggio 2017. Non solo detiene il primato tra gli NFT più costosi di sempre ma è anche un evento “storico” che ha portato per la prima volta i token non fungibili sui media tradizionali. Se n’è parlato ovunque, persino al Saturday Night Live.

Tra gli NFT più costosi di sempre c’è anche il tuo preferito? Il panorama dell’arte digitale è vastissimo e non serve spendere cifre astronomiche per diventare proprietari di un NFT. Ce ne sono per tutte le tasche, oppure puoi sperare che quelli di questa lista diventino più economici. Del resto i prezzi che vedi qui non sono definitivi, è il mercato a stabilirne il valore

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Riunione BCE: aumentano i tassi di interesse a Marzo 2023

Riunione BCE marzo: aumento tassi di interesse confermato. Che succede ora

La riunione BCE di Marzo ha portato un nuovo aumento dei tassi di interesse. Le cose da sapere ora 

Nella riunione BCE del 16 Marzo il tanto atteso aumento dei tassi di interesse, si è finalmente verificato. 

Dopo l’incremento di 50 punti base messo in atto nel meeting dello scorso Febbraio (qui il link al calendario completo delle prossime riunioni della BCE), le previsioni sono state confermate. E ci troviamo di nuovo a porci la domanda “perché la Banca Centrale Europea ha preso questa decisione”? 

Riunione BCE Marzo: un nuovo aumento dei tassi d’interesse

La decisione della riunione BCE di Marzo non è stata un fulmine a ciel sereno. Già dopo il meeting del mese scorso, la presidente Christine Lagarde aveva spiegato che per Marzo 2023 ci sarebbe stato un nuovo aumento dei tassi di interesse. Presumibilmente di altri 50 punti base, per un totale di +100 punti base nel primo trimestre dell’anno. E così è stato. 

Durante la conferenza stampa che ha seguito la riunione, Lagarde ha esordito con queste parole: “si prevede che l’inflazione rimarrà troppo alta per troppo tempo”. Lo scopo di questo incremento quindi è quello di assicurare un ritorno dell’inflazione nell’Eurozona al suo obiettivo del 2% nel medio termine e quindi di mantenere stabili i prezzi, obiettivo principale dell’Istituto centrale. 

Le previsioni della Banca Centrale Europea per l’inflazione sono del 5,3% per il 2023, il 2,9% per il 2024 e il 2,1% per il 2025. 

Con l’aumento, i tassi di interesse BCE a partire dal 22 Marzo diventano: per le operazioni di rifinanziamento principale al 3,5%, per le operazioni di rifinanziamento marginale al 3,75% e sui depositi presso la banca centrale al 3%. 

Molti esperti erano sicuri che nella riunione BCE di Marzo i tassi sarebbero saliti oltre le previsioni, ma Lagarde ha spiegato che l’approccio rimane sempre data driven ovvero che le reazioni dell’istituto non possono prescindere dai dati. Non è stato comunque fissato un tetto limite, secondo Lagarde l’unico obiettivo guida da perseguire a ogni costo è l’inflazione al 2%.

La presidente ha spiegato che l’aumento dei tassi d’interesse è stata l’unica opzione discussa e veramente possibile per lavorare sulla stabilità dei prezzi. La decisione è stata presa dalla grande maggioranza del Consiglio Direttivo, con solo una certa riluttanza di “3 o 4” membri che volevano prendere più tempo e raccogliere ulteriori dati in occasione della riunione di Marzo. 

Lagarde ha assicurato che alzare i tassi di interesse non sarà uno stress per la stabilità finanziaria. Per gli investitori e i risparmiatori le conseguenze saranno però notevoli. 

Previsioni su crescita e inflazione 

Nella riunione BCE di Marzo l’istituto centrale non si è occupato soltanto dell’atteso aumento dei tassi di interesse. È stata anche l’occasione per presentare le nuove previsioni su crescita e inflazione dell’Eurozona. Nello specifico, gli esperti della Banca Centrale Europea si aspettano un aumento della crescita dell’1,6% sia nel 2024 che nel 2025 grazie alla forza del mercato del lavoro, un miglioramento del clima di fiducia e una ripresa dei redditi. Le proiezioni rimangono inferiori rispetto a quelle comunicate a Dicembre. 

Altri temi della riunione BCE

Non soltanto aumento dei tassi di interesse nel meeting di Marzo. La riunione BCE non ha visto un aggiornamento sulle politiche di quantitative tightning. Ovvero di quello strumento di politica monetaria restrittiva (hawkish) che prevede una riduzione dei portafogli obbligazionari della Banca Centrale Europea, con lo scopo di abbassare la liquidità e l’offerta di moneta. E di conseguenza, diminuire i prezzi. 

Nel caso della BCE, il quantitative tightning si applica al Programma di Acquisto attività (APP) attivo dal 2015. Lagarde ha confermato le linee guida prese già all’inizio di Marzo: la Banca Centrale Europea ha cominciato la riduzione dei suoi titoli, non riacquistando quelli in scadenza. Secondo le previsioni, il quantitative tightning diminuirà il portafoglio dell’Istituto di 15 miliardi al mese, fino alla fine di Giugno. 

Lagarde, sollecitata dai giornalisti, ha anche commentato brevemente la crisi delle banche in California come SVB e Signature. La BCE ritiene che il sistema bancario europeo sia forte dal punto di vista della liquidità e resiliente, e che la supervisione rispetto al 2008 sia migliorata e aumentata. 

Ecco dunque cosa è successo nel corso della riunione BCE del 16 Marzo. L’aumento dei tassi di interesse non è stato l’unico protagonista del meeting, Lagarde ha discusso le previsioni di crescita e rimarcato la stabilità del sistema bancario dell’Eurozona. 

Aumento tassi di interesse BCE: quali conseguenze e per chi? 

BCE e aumento tassi di interesse: quali conseguenze?

Come funzionano i tassi di interesse? Perché la BCE li aumenta e quali sono le conseguenze

Ti sei mai chiest* quali sono le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse della BCE? Può sembrare impercettibile, ma l’impatto di questa politica è molto forte e coinvolge tutti, sia le imprese che i singoli risparmiatori. Cosa succede quando la Banca Centrale Europea prende questa decisione durante le sue riunioni di politica monetaria?

A questo link il calendario completo delle riunioni della Banca Centrale Europea per il 2023

Cosa sono i tassi di interesse 

Prima di parlare delle conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse  BCE occorre effettuare dei chiarimenti concettuali. In generale i tassi di interesse sono delle percentuali che indicano quanto costa prendere in prestito denaro, ovvero il pagamento che devi alla banca quando chiedi un finanziamento; e allo stesso tempo stabiliscono quanto fruttano i tuoi risparmi, ovvero il rendimento di eventuali somme depositate in banca. 

Ad esempio, se chiedi in prestito 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, devi restituire alla banca la somma iniziale più il 3% (300€). 

Se al contrario depositi 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, ogni anno ricevi 300€.

I tassi di interesse della BCE invece sono come delle “tariffe” che l’istituzione applica alle banche commerciali dell’Eurozona quando concede loro prestiti. E funzionano da standard per quelli che queste banche a loro volta propongono ai clienti. 

I tassi BCE sono di tre tipologie: 

  1. Sulle operazioni di rifinanziamento principale: è il tasso che grava sulle banche che assumono prestiti da Francoforte per la durata di una settimana;
  2. Su operazioni di rifinanziamento marginale: in riferimento ai prestiti overnight, (negoziazione con rientro nella giornata lavorativa seguente);
  3. Sui depositi presso la banca centrale: attinenti alle somme che le banche depositano overnight alla banca centrale. 

Sono tre tassi d’interesse distinti ma collegati e di solito la Banca Centrale Europea procede con il loro aumento (o decremento) nello stesso momento. Ecco le previsioni per la prossima riunione del 16 Marzo.

Aumento tassi di interesse BCE: a cosa serve?

Per la BCE i tassi d’interesse sono uno strumento di politica monetaria per assolvere al suo principale compito: mantenere stabili i prezzi

La stabilità è intaccata principalmente dall’inflazione, che fa lievitare i prezzi in maniera esponenziale. Quando linflazione è alta, il potere d’acquisto delle persone diminuisce. In altre parole, rispetto a dei periodi di ridotta inflazione, si possono comprare meno cose con una stessa quantità di denaro. 

Per alzare il potere d’acquisto delle persone, la BCE ricorre all’aumento dei tassi d’interesse. Ma in che modo sono collegati questi due aspetti e quali le conseguenze di questa decisione di politica monetaria? 

BCE e aumento tassi d’interesse: quali sono le conseguenze

La prima fra le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse è un aumento dei costi necessari a richiedere prestiti. Così facendo  siamo incentivati a risparmiare e si riduce il denaro circolante (perché chiedere in prestito soldi e investire è più costoso). 

Insomma quando la BCE compie questa scelta, per le banche diventa più costoso finanziarsi, quindi per i clienti è svantaggioso chiedere prestiti. I mutui sono meno convenienti e per le imprese è più difficile ottenere finanziamenti. Tuttavia si riceve un rendimento maggiore per i risparmi. 

Le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse della BCE ricadono soprattutto sui mutui a tasso variabili. Una stima ci dice che con il rialzo di 50 punti base (che si è verificato già a Febbraio), le rate di questa tipologia di mutui salgono di una cifra compresa tra i 33 e i 43€. 

Queste sono le conseguenze più immediate dell’aumento dei tassi di interesse della BCE. Tuttavia l’istituto prende questa decisione per mettere in atto una strategia più ampia. Alzare i tassi di interesse serve anche a diminuire l’aspettativa di inflazione e quindi a moderare la domanda salariale, che porta i lavoratori a chiedere stipendi più alti. La Banca Centrale Europea ha l’obiettivo di evitare anche la spirale salari-prezzi e tutelare il mercato del lavoro. 

Per molti anni i tassi di interesse della BCE sono stati bassi, negli ultimi mesi però l’inflazione è aumentata come risultato di un insieme di fattori: la lunga ripresa economica dopo la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi del gas e delle materie prime. Con conseguenze come un aumento vertiginoso dei prezzi al consumo che alla fine del 2022 sono arrivati al 10%. Oggi l’obiettivo della BCE è far tornare questa inflazione al 2%, adottando strategie come, appunto, l’aumento dei tassi d’interesse. 

Cos’è e come funziona il metaverso di Roblox

Cos’è e come funziona il metaverso di Roblox?

Scopri cos’è Roblox, il metaverso con più utenti attivi al mondo, e come funziona davvero!

Sai che cos’è Roblox e come funziona? È un Metaverso centralizzato che, a differenza di The Sandbox o Decentraland, non si basa sulla blockchain. Roblox è una piattaforma che contiene oltre 40 milioni di giochi gratuiti ma anche un mondo virtuale in cui interagire con gli altri videogiocatori. Su Roblox infatti gli utenti hanno molto spazio espressivo e possono creare giochi ed esperienze personalizzate. Ma vediamo che cos’è Roblox e come funziona.

Cos’è Roblox? Nascita del metaverso e legame con il mondo dei videogiochi

Per chiarire al meglio cos’è Roblox e come funziona questo metaverso dobbiamo partire dall’inizio della sua storia. Questo mondo virtuale è stato creato da David Baszucki e Eric Cassel, due ragazzi californiani appassionati di informatica. I due maghi dei computer hanno iniziato la loro carriera imprenditoriale creando una piccola azienda chiamata Knowledge Revolution. Il prodotto embrionale di Knowledge Revolution si chiamava Interactive Physics, una piattaforma che utilizzava modelli bidimensionali per lo studio della fisica virtuale. Nel 2004, dopo la vendita di Knowledge Revolution a MSC Software Corporation per 20 milioni di dollari, nasce Roblox. 

Con il tempo l’azienda si è espansa e si è evoluta, fino a diventare un’istituzione del mondo del gaming, soprattutto per i più giovani, dato che non c’è un’età minima per iscriversi alla piattaforma. Nel 2020 il metaverso di Roblox ha raggiunto un’incredibile popolarità che gli ha permesso di quotarsi in borsa. Ad oggi la sua capitalizzazione di mercato si aggira attorno ai 25 milioni di dollari. Ma quante persone ci sono in questo mondo virtuale? Gli utenti attivi durante il 2022 sono stati più di 50 milioni, e, all’inizio di quest’anno, il metaverso di Roblox è riuscito a infrangere il record del numero di videogiocatori collegati simultaneamente su una piattaforma, 9,3 milioni il 4 Febbraio 2023.

Ora che abbiamo iniziato a capire cos’è Roblox dobbiamo però sottolineare che il suo metaverso è diverso dai metaversi decentralizzati, come The Sandbox o Decentraland. È infatti una piattaforma completamente centralizzata e gestita da un’azienda, simile ad un classico videogioco. Roblox inoltre non utilizzando la tecnologia blockchain, non garantisce la proprietà digitale dei mondi e degli oggetti virtuali tramite NFT o token. Nonostante questa piattaforma non sia riconducibile all’universo Web3, è comunque una delle realtà che sta contribuendo allo sviluppo e alla diffusione del Metaverso nella cultura popolare. 

Entra nel metaverso di Roblox e crea il tuo mondo virtuale!

Nel metaverso di Roblox puoi giocare davvero a qualsiasi cosa! Tra i 40 milioni di giochi disponibili c’è davvero di tutto. Puoi diventare un allevatore di cuccioli professionista giocando al celebre gioco Adopt Me! Puoi combattere contro i tuoi amici in un picchiaduro ispirato al cartone DragonBall chiamato DBZ Final Stand e puoi scolpire il fisico del tuo avatar nelle palestre del mondo virtuale di Training Simulator. Il primo gioco di Roblox è stato Rocket Arena, rilasciato sulla piattaforma a Gennaio 2006 che è ancora disponibile nella sua prima versione, che oggi si chiama “Classic Rocket Arena”. 

Come anticipato, questa non è solo una piattaforma sulla quale giocare gratuitamente a diversi videogiochi, ma anche un ecosistema che permette agli utenti di creare i propri mondi 3D. Grazie a Roblox Studio, un programma che sfrutta il motore grafico proprietario dell’azienda e il linguaggio di programmazione Lua Script, gli utenti possono esprimere la loro creatività e condividere le loro creazioni con gli altri abitanti del Metaverso.

Avendo capito cos’è Roblox non resta che chiedersi:  come funziona davvero? Utilizzare la piattaforma e giocare ai giochi presenti su di essa è totalmente gratuito. Gli unici item a pagamento all’interno del metaverso di Roblox sono le skin e gli infiniti oggetti virtuali con cui personalizzare avatar e ambienti. Questi “beni digitali” possono essere creati e venduti da chiunque, lo scambio avviene grazie alla moneta del gioco chiamata Robux. La moneta del gioco funziona come le più classiche monete dei videogiochi tradizionali, non ha quindi un valore reale all’esterno del gioco ed è acquistabile dallo store tramite pagamenti in moneta fiat.

I concerti più entusiasmanti su Roblox

Roblox è uno dei mondi virtuali in cui vengono organizzati più concerti, tanto che è stato scelto da MTV come location per la cerimonia del suo premio dedicato al Metaverso. Il canale televisivo ha inserito, ad Agosto 2022, il premio “Best Metaverse Performance” all’interno dei “Video Music Awards 2022” (VMA). I VMA sono stati trasmessi, Lunedì 29 Agosto 2022, anche nel mondo MTV di Roblox “The VMA Experience”. 

Tra gli eventi più entusiasmanti in questo Metaverso non si possono non citare quelli di Justin Bieber, dei Twenty One Pilots e di Charli XCX del 2021, tutti e tre nominati per il premio MTV “Best Metaverse Performance”. Il concerto più importante del 2023 è stato, per ora, quello organizzato per celebrare il Super Bowl, la finale del campionato di football americano più importante al mondo, la NFL. Invece di Rihanna, che si è esibita nell’intervallo della partita che si è giocata, mondo reale, a Glendale in Arizona; a calcare il palcoscenico virtuale di Roblox è stata Saweetie una rapper molto famosa negli states. L’evento è andato in onda dal 10 al 12 Febbraio, all’interno della “Warner Music Group’s Rhythm City”, il mondo virtuale di proprietà dall’etichetta discografica, ed è stata anche l’occasione per promuovere il gioco ufficiale della NFL (National Football League), Super NFL Tycoon disponibile per gli utenti del metaverso dal 4 Febbraio. 

Alcuni famosi brand che hanno scelto Roblox

I brand attenti che tendono a cavalcare i nuovi trend stanno diventando sempre più propensi ad utilizzare nuove tecnologie al fine di promuovere i propri prodotti alle nuove generazioni. Gucci e Nike, ad esempio, sanno cos’è Roblox e come funziona il suo metaverso! Gucci vi ha debuttato nell’Ottobre del 2021 con il suo mondo dedicato di nome Gucci Town. Si tratta di villa lussureggiante e colorata che offre a chi la visita, l’opportunità di guadagnare gemme GG, di creare vestiti e accessori da collezione, e di acquistare oggetti virtuali in edizione limitata. Una borsa di Gucci virtuale è stata venduta per circa 4 mila dollari proprio nel metaverso di Roblox. 

Un altro esempio di brand che hanno scelto questo mondo virtuale? Nike, con la città virtuale Nikeland! L’obiettivo di Nike è testare nuovi prototipi di scarpe e abbigliamento, carpire i gusti e le preferenze dei giovani utenti al fine di sviluppare prodotti sempre più apprezzati. Su Roblox hanno trovato casa anche Kellog’s, Tommy Hilfiger, Givenchy e tantissimi altri iconici brand puntano ad entrarci!
Ora che sai cos’è Roblox e come funziona il suo metaverso scopri come entrarci! Potrai giocare a più di 40 milioni di giochi, interagire con tantissimi utenti e brand famosi ed assistere ai concerti come non lo hai mai fatto prima!

Dopo il fallimento di SVB arriva la chiusura di Signature Bank: che succede alle banche?

Dopo SVB chiude anche Signature Bank. Che succede e quali conseguenze?

SVB, Signature Bank e Silvergate Capital. Una dopo l’altra crollano le banche statunitensi 

Silicon Valley Bank (SVB), Signature Bank e Silvergate Capital, una dopo l’altra chiudono le banche legate alle startup e al mondo crypto. Cosa è successo? Quali sono le conseguenze di questi fallimenti?

SVB e Signature Bank in fallimento: cos’è successo

Lo scorso weekend un escalation di eventi e corse agli sportelli ha portato il fallimento di tre banche statunitensi. Cos’è successo? Ecco gli eventi principali di questo effetto domino improvviso: 

9 Marzo: tutto inizia con la bancarotta di Silvergate Capital, una delle prime banche ad aver offerto servizi legati al mondo crypto. L’istituto ha intrapreso una liquidazione volontaria e ha assicurato che ripagherà i suoi clienti. La banca ha dichiarato di essere in difficoltà da quando, dopo il fallimento dell’exchange crypto FTX, ha dovuto gestire più di 8 miliardi di prelievi. Silvergate era in perdita di 1 miliardo di dollari

Alla fine di settembre, la banca aveva 13,3 miliardi di dollari di depositi, con circa 1,9 miliardi di dollari di attività in contanti e 11,4 miliardi di dollari in titoli di investimento. Nei tre mesi successivi, i depositi si sono ridotti a circa 6,3 miliardi di dollari, costringendo l’istituto a vendere il suo portafoglio titoli, fino a circa 5,7 miliardi di dollari alla fine del 2022.

10 Marzo: la Silicon Valley Bank (SVB) viene chiusa dal Dipartimento per la Protezione e l’Innovazione Finanziaria della California per “liquidità inadeguata e insolvenza”. 

La banca è una dei principali finanziatori delle startup tech degli USA e la 16° banca per capitalizzazione e asset negli Stati Uniti, con attività totali di circa 209 miliardi di dollari e depositi totali di circa 175,4 miliardi di dollari al 31 dicembre 2022. 

Anche SVB è arrivata al fallimento a causa di una corsa agli sportelli e alla mancanza di liquidità, negli ultimi mesi infatti aveva registrato un calo di depositi e un aumento dei prelievi. SVB ha perso in questi mesi 1,8 miliardi di dollari, soprattutto dai bond del Tesoro americano. Il cui valore era già diminuito a causa dell’aumento dei tassi d’interesse attuato dalla FED. 

11 Marzo: la FDIC, ovvero l’ente federale statunitense che protegge i depositi, ha lanciato un’asta per vendere la SVB. Il primo termine, scaduto domenica, non ha portato risultati e per questo è stato esteso. Ma gli unici due istituti interessati, Pnc e Royal Bank of Canada, si sono ritirati per la complessità dell’operazione. Nel frattempo anche Elon Musk ha fatto un’offerta via Twitter. 

La FDIC, che garantirà i depositi di SVB, sostiene che non si è trattato di un bailout, ovvero un tentativo di salvataggio pubblico, ma di una strategia per la protezione dei risparmi dei contribuenti

12 Marzo: Signature Bank viene chiusa dalle autorità di regolamentazione statali con la promessa che tutti i depositanti saranno risarciti. Si tratta di una banca commerciale con sede nello Stato di New York con attività totali di circa 110,36 miliardi di dollari e depositi totali di circa 88,59 miliardi di dollari al 31 dicembre 2022. Anche la Signature Bank ha un rapporto diretto con le startup del mondo crypto. Nell’ultima settimana le sue azioni hanno perso 38%

Silicon Valley Bank (SVB) e Signature Bank: le conseguenze del fallimento 

La prima conseguenza immediata del fallimento di SVB e Signature Bank è stata la costituzione di un nuovo programma da 25 miliardi di dollari, il Bank Term Funding Program, voluto dalla FED e dalla FDIC. Si tratta di uno scudo per garantire liquidità alle banche in difficoltà che non dovranno essere costrette a vendere i propri asset. 

Silvergate e Signature erano le due banche principali per le società di criptovalute negli USA, mentre Silicon Valley Bank aveva come clienti molte startup e Venture Capital crypto. Insomma quasi la metà di tutte le startup statunitensi sostenute da venture teneva i contanti presso la SVB.

Dopo questi fallimenti, pare che il settore criptovalute negli Stati Uniti non abbia più delle banche di riferimento. Silvergate o Signature consentivano alle aziende crypto di spostare denaro nel mercato, erano gli intermediari più importanti tra la finanza centralizzata e la DeFi. Tra le aziende che si servono degli istituti ci sono Kraken, Coinbase e Gemini. È probabile che i mercati delle criptovalute abbiano difficoltà con la liquidità

Crac SVB e Signature Bank: conseguenze sul mercato crypto

Le conseguenze del fallimento della Silicon Valley Bank si sono abbattute soprattutto sulla stablecoin USDC, emessa da Circle. Quest’ultima è una delle più grandi aziende americane del mondo crypto e deteneva una parte del suo capitale, circa 3,3 miliardi di dollari, nelle casseforti della Silicon Valley Bank. Il fallimento della SVB ha causato il depeg (scostamento del prezzo della stablecoin dal valore di 1$) temporaneo di USDC. 

Inizialmente la confusione generale ha causato un movimento ribassista sul grafico del prezzo di Bitcoin. Questa notte però, in seguito al recupero di USDC e alla decisione della FED di garantire tutti i depositi della SVB, il panico è rientrato. La ripresa del peg di USDC e il “disastro sfiorato” hanno restituito linfa vitale al prezzo di Bitcoin che ha registrato un incremento del 6% nelle ultime ore.

Inflazione: i periodi economici più duri della storia 

Andamento inflazione: i periodi più duri della storia

Quali sono stati i periodi peggiori per i portafogli delle persone? Scopri la storia e l’andamento dell’inflazione!

Ci sono dei periodi storici in cui la situazione economica ci costringe a fare i conti (letteralmente) con l’andamento dell’inflazione, il carovita e l’erosione dei nostri risparmi. Questi problemi possono essere causati dalla combinazione di tre “aumenti” sproporzionati, quello del costo dei beni primari, quello della domanda di questi prodotti e infine, l’aumento della moneta in circolazione che perde quindi di valore. Periodi del genere si sono succeduti fin dall’Antico Egitto. Ma quali sono stati i periodi economici più duri? Dobbiamo preoccuparci per l’andamento dell’inflazione di oggi?

Inflazione? Non è una novità

I più antichi casi di inflazione sono risalenti all’Antico Regno Egitto e al Periodo Sumero Tardo, di questi non sono certe le conseguenze anche se sono stati associati a periodi di anarchia. Dell’andamento dell’inflazione in epoca romana si sa qualcosa in più, quella più grave è del periodo repubblicano quando, per finanziare le numerose campagne militari, venne cambiata la lega metallica delle monete. Venne infatti abbassata la quantità di metallo (“titolo”) prezioso nella composizione delle singole monete, che cominciarono a perdere il loro valore. 

Curiosità: nell’antichità, quando il valore della moneta era legato alla percentuale di metallo prezioso contenuto in essa, era reato da pena capitale cambiare il “titolo”. O alterare il peso delle monete, limando i bordi. Ancora oggi molti nomi di valute ricordano il legame con il “peso”: il peso argentino è un caso evidente, la lira come quella italiana, è un nome che deriva dalla deformazione della parola latina libra ovvero “bilancia”. La sterlina inglese si chiama pound che significa anche “libbra”. 

La “rivoluzione dei prezzi” del 1500

Nel 1500 il livello del costo della vita nel vecchio continente aumentò notevolmente, la crescita dei prezzi toccò principalmente i beni di prima necessità dell’epoca come il grano, l’orzo e la segale. La “rivoluzione dei prezzi”, come viene chiamata, fu progressiva e non ci fu un vero e proprio picco. Secondo l’economista francese Jean Bodin (1529-1596), il motivo di questo andamento negativo dell’inflazione fu l’afflusso di metalli preziosi dall’America: con più oro e argento in circolazione, le monete già coniate persero valore e le persone a loro volta, potere d’acquisto. La teoria di Bodin venne criticata nel Novecento, le cause furono attribuite all’aumento della popolazione europea e quindi all’eccessiva domanda di beni. 

In età moderna, ai tempi della Rivoluzione Francese la moneta venne sostituita da un “titolo”, una specie di cambiale, chiamato “Assegnato”. Questo veniva garantito dalle proprietà confiscate alla nobiltà e al clero, quando ci furono troppi Assegnati in giro, il loro valore crollò. 

L’iperinflazione della Repubblica di Weimar

Forse il caso più famoso è quello della Germania dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento. Già nel corso del conflitto, l’andamento dell’inflazione era allarmante. Per sostenere le spese belliche, il governo stampò grandi quantità di banconote con la speranza di vincere la guerra e di pagare i debiti. Con la sconfitta però i debiti si intensificarono e la Germania venne costretta a cedere anche dei territori industriali decisivi, giacimenti di ferro e carbone. La moneta fiat continuava ad essere stampata e il potere d’acquisto delle persone si azzerò, un chilo di pane è arrivato a costare 400 miliardi di marchi

L’inflazione è un nemico silenzioso, poco alla volta dimezza il valore dei tuoi risparmi. Per evitare questa svalutazione puoi adottare diverse strategie, se ti interessano le opzioni della nuova finanza digitale dai un’occhiata a Young Platform.

Esplora il mondo crypto

Anni ‘70 e ‘80

Tra gli anni ‘70 e ‘80 l’inflazione è dilagata in tutto il mondo con un effetto a cascata innescato dagli Stati Uniti. Una zona particolarmente colpita fu quella dei paesi sudamericani, nel 1984 in Bolivia l’inflazione ha raggiunto il 5.300% all’anno. 

Gli Stati Uniti stavano affrontando i debiti della guerra del Vietnam e il deficit federale passò da 1,6 a 25 miliardi di dollari tra il 1965 e il 1968. Nel 1971 il presidente Nixon abolì la convertibilità del dollaro in oro, il “gold exchange standard” previsto dagli accordi di Bretton Woods del 1944, per cercare di risollevare l’economia. 

Un altro evento che contribuì all’aumento dei costi in quegli anni fu la progressiva autonomia dei paesi produttori di petrolio. I paesi associati all’OPEC (Organizzazione dei Paesi esportatori di Petrolio) raddoppiarono i prezzi dei loro prodotti e diminuirono l’esportazione, bloccandola totalmente per gli Stati Uniti e i Paesi Bassi.  

In Italia il tasso di inflazione toccò il 10% e non è sceso sotto le due cifre fino al Settembre 1984.

Andamento dell’inflazione in Italia 

L’anno in cui nel nostro paese si è raggiunto il massimo valore medio dell’inflazione è stato il 1980 con il 21,2%. In sintesi l’Italia finora ha affrontato due grandi fenomeni inflazionistici: durante le guerre mondiali e tra gli anni ‘70 e ‘80. Il valore minimo c’è stato nell’anno 1959 con -0,4%. Nel 2022 la media è stata dell’8,1% e nel 2023 del 10%.

L’andamento dell’inflazione oggi

Rispetto a quella del passato, che era un fenomeno momentaneo e dovuto ad eventi eccezionali come guerre, carestie e epidemie, l’inflazione di oggi è costante e dura nel tempo

Tuttavia ci sono momenti come quello che stiamo vivendo in cui l’inflazione si accentua, i prezzi sono sempre più alti e il denaro vale sempre meno. A Novembre 2020 il prezzo del gasolio per i consumatori era di 0,983 euro al litro, nel 2022 di 2,4.

Oggi le radici del fenomeno possono essere rintracciate nella crisi economica post pandemica e la crisi del gas dovuta alla guerra in Ucraina. La situazione in effetti ricorda quella già vissuta negli anni ‘70. 

Per contrastare l’andamento dell’inflazione, la FED e la BCE hanno inasprito le politiche monetarie alzando, ad esempio, i tassi d’interesse. In molti hanno paragonato queste politiche a quelle degli anni ‘80.  In alcuni paesi come l’Argentina, in cui l’inflazione ha toccato il 95%, o il Libano, scosso da una profonda crisi finanziaria, le persone stanno trovando in Bitcoin e nelle criptovalute un modo per non vedere svanire i loro risparmi. 

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Decentraland e The Sandbox: quali sono le differenze?

Decentraland vs The Sandbox differenze uomo seduto davanti a schermo

Tutte le differenze tra Decentraland e The Sandbox, i metaversi crypto più conosciuti. Quale scegliere?

L’idea di poter vivere una seconda vita virtuale è sempre stato il sogno di tutti. Decentraland e The Sandbox sono i più grandi e importanti metaversi in cui ci si può perdere nell’offerta di videogiochi e esperienze, ma quali sono le differenze tra questi due mondi virtuali?

Differenze Decentraland – The Sandbox: metaversi crypto su Ethereum

Decentraland è un mondo virtuale online che si basa sulla piattaforma Ethereum, in cui si impersona un avatar 3D. Gli NFT sono fondamentali, perché permettono di possedere terreni (LAND) e altri oggetti come vestiti, scarpe e molto altro. Il token utilizzato per la maggior parte delle transazioni è MANA.

Anche The Sandbox è basato su Ethereum, e allo stesso modo l’economia interna si basa sui non fungible token. Servono infatti a comprare e possedere terreni (chiamati LAND come in Decentraland), così come altri oggetti di personalizzazione (dagli accessori alle skin per il proprio avatar). Il token utilizzato per la compravendita in questo caso è SAND.

Presentati così, questi metaversi sembrano simili, ma Decentraland e The Sandbox hanno delle differenze.

Decentraland, una seconda vita tra arte e moda

Genesis City, la mappa del mondo virtuale Decentraland, è enorme: a partire dalla piazza centrale dove si atterra a inizio gioco, si ha a disposizione un mondo tutto da esplorare. I proprietari dei terreni hanno la possibilità di costruire ciò che vogliono, e rendere le loro creazioni visitabili dagli altri utenti in esplorazione. Esperienze come gallerie d’arte NFT, concerti virtuali e feste.

Il team di Decentraland ha cercato partnership importanti per ampliare le offerte del proprio gioco ad esempio, con Atari e con la casa d’aste Sotheby’s. Proprio Atari ha creato un grande casinò a Vegas City, la zona di Genesis City ispirata a Las Vegas. Anche The Sandbox ha attratto brand e personalità del mondo dello spettacolo, la differenza tra i due metaversi in questo caso sta sul tipo di eventi proposti. Il team di sviluppo di The Sandbox ha stretto accordi con celebrità e grossi brand. Ci sono Snoop Dogg e Deadmau5, ma anche Atari, Hell’s Kitchen, Ubisoft e molti altri: il progetto è in continua espansione!

Decentraland vuole diventare una piattaforma social di nuova generazione. “Viviamo già in un mondo virtuale, solo che ha una pessima interfaccia. Siamo ancora in 2D” ha detto alla NBC Sam Hamilton, capo della community della Decentraland Foundation.

Decentraland è un marketplace perfetto per gli utenti creativi. Gli NFT, infatti, sono sia un ottimo modo per i creator di monetizzare il proprio lavoro, sia un efficace metodo per personalizzare i propri avatar e dare loro una personalità, esattamente come nella vita vera. Tutto è regolamentato da una DAO, ovvero dalla community, ma anche dal Security Advisor Board (SAB), che si occupa di gestire la sicurezza del sistema.

The Sandbox: una piattaforma di giocatori, per giocatori

The Sandbox colpisce subito per la sua grafica pixellata che ricorda il famoso Minecraft. Il nome, d’altronde, fa capire subito di cosa si tratta: un videogioco di stile sandbox, dove i giocatori non sono costretti a seguire un percorso predefinito ma sono liberi di fare ciò che vogliono. The Sandbox è totalmente gestito dalla community e da ciò che gli utenti creano. Più che una differenza, questa è una somiglianza con il metaverso di MANA. 

L’obiettivo del gioco è permettere agli utenti di creare autonomamente sfide, giochi e avventure sempre nuovi, dando opportunità a tutti di monetizzare i propri contenuti. Grazie al Game Maker e a VoxEdit, creare giochi e skin è semplice e non richiede la conoscenza di nessun linguaggio di programmazione. Tutti hanno la possibilità di diventare creator, per condividere le proprie passioni con la community.

Il team di sviluppo di The Sandbox ha stretto accordi con celebrità e grossi brand. Ci sono Snoop Dogg e Deadmau5, ma anche Atari, Hell’s Kitchen, Ubisoft e molti altri: il progetto è in continua espansione!

Differenze tra Decentraland e The Sandbox 

La prima fra le differenze tra Decentraland e The Sandbox è l’obiettivo dei metaversi. Nel primo caso abbiamo un “metaverso sociale” pensato per far interagire le persone come nel mondo offline ma accorciando i limiti geografici. È il metaverso giusto per ospitare eventi ispirati a quelli IRL (in real life) come mostre o sfilate di moda. The Sandbox invece punta tutto sul gaming e il play-to-earn. Sia proponendo dei videogiochi che spronando gli utenti a creare i propri. 

Per quanto riguarda la grafica, Decentraland ha uno stile realistico simile a videogiochi come The Sims. Mentre The Sandbox propone lo stile della pixel art, anche se a colpo d’occhio può sembrare “spigolosa” l’esperienza di gioco è estremamente immersiva. 

Nonostante le differenze tra Decentraland e The Sandbox, entrare nei due metaversi crypto su Ethereum è ugualmente semplice. Non ti resta che esplorarli e scegliere il tuo preferito!

Le 5 principali criptovalute del Metaverso

Criptovalute del Metaverso quali sono

Le crypto del Metaverso regolano l’economia interna dei mondi virtuali decentralizzati. Quali sono le più famose del mercato?

Quali sono le principali criptovalute del Metaverso? Quest’ultimo unisce gli ambienti immersivi della realtà virtuale (VR) e aumentata (AR), il coinvolgimento dei videogiochi e l’interazione sociale dei social network; ma un Metaverso crypto include anche una componente economica che viene gestita e regolata attraverso le criptovalute. 

Il Metaverso crypto e la sua economia

Prima di parlare delle criptovalute del Metaverso è necessario fare alcune precisazioni. Con il termine Metaverso si intende un mondo virtuale immersivo e condiviso tra utenti che, sotto forma di avatar, possono interagire, partecipare ad esperienze e costruire oggetti digitali. Tra le tante cose che puoi fare al suo interno c’è sicuramente la partecipazione agli eventi più vari: party, matrimoni, mostre d’arte, sfilate di moda, lezioni universitarie, meeting di lavoro. Questo non è un concetto nuovo, tantissimi videogiochi come i massive-multiplayer online games hanno sempre proposto questo genere di scenari. Quello che cambia nei Metaversi emergenti in questi mesi è l’utilizzo della blockchain come tecnologia di base

La blockchain determina il funzionamento del Metaverso almeno in due sensi. Innanzitutto consente a questi mondi virtuali di possedere una vera e propria economia interna, gestita con le criptovalute. Gli oggetti digitali che il Metaverso crypto propone sono in formato NFT, ovvero token non fungibili, e per acquistarli si utilizzano appunto le criptovalute. Questo significa che gli oggetti che compri sono di tua proprietà, garantita in modo indelebile e immutabile dalla blockchain. Senza questa tecnologia, qualora un videogioco venisse ritirato dal mercato, perderesti tutti gli oggetti digitali che possiedi al suo interno. Il primo aspetto che distingue ogni Metaverso crypto è quindi la tracciabilità della proprietà degli oggetti e il loro valore economico nel mondo reale

In secondo luogo usare la tecnologia della blockchain significa dare a un Metaverso una struttura decentralizzata, questo comporta che la gestione del progetto non è in mano a un’azienda o una società ma è data agli utenti. Possedere un certo numero delle crypto del Metaverso dà il diritto a partecipare alla governance e votare decisioni e scelte sul futuro del progetto. Moltissimi mondi virtuali infatti si affidano alle DAO, organizzazioni autonome decentralizzate costituite dalla community. Ma quali sono le più famose e capitalizzate criptovalute del Metaverso?

The Sandbox (SAND)

La crypto del metaverso di The Sandbox è SAND, un token di tipo ERC-20 basato sullo standard di Ethereum. SAND è una delle principali criptovalute del mondo virtuale e gestisce la maggior parte delle transazioni e delle interazioni di The Sandbox. Serve per acquistare accessori e strumenti per personalizzare gli avatar, per gestire l’affitto delle LAND e viene distribuito come ricompensa agli utenti che vincono sfide e raggiungono obiettivi.

I metaversi sono mondi virtuali e come quelli reali sono anch’essi suddivisi in territori, LAND, sotto forma di NFT. E come nel mondo reale, non sono infiniti; per esempio su The Sandbox sono 166.464. Durante il primo anno di vita dello stesso The Sandbox questi appezzamenti di terreno virtuali potevano essere acquistati attraverso la crypto del metaverso, SAND. 

Gli appezzamenti di terreno digitali ad oggi esistenti sono tutti sold out e l’unico modo per possederne uno è comprarlo con degli ETH su un NFT marketplace, come Opensea

Le LAND di The Sandbox ospitano diversi brand e celebrità, qualche esempio? Snoop Dogg, Gucci e Adidas! Questo Metaverso inoltre è stato selezionato dal TIME per la lista delle “100 Most Influential Companies” del 2022, sotto la categoria “pionieri”.

Decentraland (MANA)

Anche il Metaverso crypto di Decentraland è costruito su Ethereum, il suo token si chiama MANA e può essere utilizzato per acquistare tutti gli oggetti digitali del mondo virtuale, compresi i terreni. Questo è uno spazio community driven, dove gli utenti creano esperienze, contenuti e servizi digitali per poi scambiarli tra loro. Decentraland non è solo sviluppato dai suoi utenti ma è anche gestito da loro, infatti la sua governance è affidata totalmente alla sua DAO (Decentralized Autonomous Organization), un’organizzazione a cui può partecipare chi possiede MANA, proponendo e votando iniziative.

La crypto del metaverso di Decentraland gioca quindi un duplice ruolo all’interno del mondo virtuale, è principale token di scambio in questa economia e funziona anche come token di governance. Con MANA si possono acquistare le LAND, vestiti e accessori per gli avatar e in generale tutti gli asset di Decentraland. Tra questi beni virtuali ci sono anche i Decentraland Names, dei token ERC-721s integrati con l’Ethereum Name Service che compaiono con la forma “jane.dcl.eth”.

Sono dei nomi unici da dare al proprio avatar ma funzionano anche come indirizzi dei wallet per ricevere lì direttamente le proprie criptovalute. Perché MANA è considerata una delle principali criptovalute del Metaverso? Decentraland è sempre più spesso teatro di eventi innovativi e di calibro internazionale come la Metaverse Fashion Week, un evento a cadenza annuale a cui partecipano famosissimi brand di moda come Dolce e Gabbana, Etro, Tommy Hilfiger e tanti altri. 

Axie Infinity (AXS)

Axie Infinity è un Metaverso di criptovalute che ruota intorno a un preciso tipo di oggetti digitali, gli Axie, degli animaletti da compagnia in formato NFT che gli utenti devono collezionare, accudire e far gareggiare. Su Axie Infinity gli utenti hanno l’opportunità di guadagnare le crypto del metaverso giocando, portando a termine missioni, raggiungendo traguardi. Il mondo virtuale di Axie Infinity è costituito da tanti mini giochi diversi, infatti rispetto a The Sandbox e Decentraland ha una vocazione più vicina a quella dei videogiochi. La sua economia si poggia su AXS un altro token ERC-20. AXS viene utilizzato per due scopi: per i pagamenti crypto del metaverso e per votare le proposte di governance sulla DAO. Inoltre, la criptovaluta di Axie Infinity può essere messa in staking sulla dapp (applicazione decentralizzata) ufficiale. 

Otherside (APE)

Anche Yuga Labs, l’azienda Web3 del Bored Ape Yacht Club, sta costruendo il suo metaverso, Otherside. Questo mondo virtuale sarebbe dovuto uscire ad Aprile 2022, ma non è ancora stato rilasciato. Per ora si sa solo che sarà un MMORPG (massively multiplayer online role-playing game) su blockchain, e la chiave saranno gli NFT. Anche se il mondo virtuale delle Bored Ape non esiste ancora, la crypto del loro metaverso è già sul mercato. ApeCoin (APE) sarà il token di Otherside e ad oggi viene utilizzato dalla ApeCoin DAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata di cui fanno parte i possessori delle Bored Ape, dove vengono proposte iniziative per lo sviluppo dell’intero ecosistema delle “scimmie annoiate”. APE, la criptovaluta del Metaverso Otherside e della ApeCoin DAO, è stata rilasciata il 17 Marzo 2022 e ad oggi occupa la 34° posizione tra le crypto più capitalizzate del mercato. 

Enjin (ENJ)

La quinta principale crypto del Metaverso non è quella di un mondo virtuale, ma di una piattaforma per la creazione di videogiochi e NFT su blockchain. Parliamo di Enjin e del suo token ENJ! Il progetto è nato nel 2009 per facilitare la vita ai lavoratori del settore gaming e con gli anni si è sempre di più avvicinato ai Metaversi di criptovalute. Al momento Enjin offre un set di strumenti dedicati a sviluppatori, appassionati o aziende per creare e monetizzare qualsiasi tipo di contenuto digitale in formato NFT. Il token ENJ è il mezzo di scambio per tutti i beni, gli strumenti e i servizi che offre la piattaforma; in particolare serve agli utenti per acquistare gli NFT e agli sviluppatori di videogiochi per acquistare gli strumenti necessari a integrare la tecnologia blockchain nei loro prodotti.

Ora che hai scoperto quali sono le crypto del Metaverso più famose del mercato, non ti resta che entrare in questi mondi virtuali e iniziare ad utilizzarle. Solo in questo modo potrai comprendere a pieno il loro funzionamento e la loro utilità nel campo delle criptovalute e non solo.