Ethereum Shanghai, l’ultimo aggiornamento spiegato

Ethereum Shanghai: tutto quello che devi sapere sull’aggiornamento

Ethereum: cosa succederà dopo l’aggiornamento Shanghai?

Manca pochissimo all’attivazione del nuovo aggiornamento di Ethereum, Shanghai, che è in programma per il 12 aprile. Questo update consentirà agli utenti di prelevare gli ETH che avevano bloccato in staking a partire dal 2020. Quell’anno è iniziato il percorso che ha portato Ethereum a diventare una Proof-of-Stake, grazie alla nascita delle Beacon Chain, una rete parallela gestita dal nuovo meccanismo di consenso. Sono stati gli sviluppatori a scegliere di bloccare i prelievi per questo lungo periodo di tempo. Il motivo? Garantire la massima sicurezza della blockchain che avrebbe potuto essere in difficoltà a causa di prelievi di massa. 

Dopo la Beacon Chain è arrivato l’aggiornamento The Merge, attivato il 15 Settembre 2022. In quell’occasione è avvenuta la fusione della blockchain madre alla Beacon Chain, l’unione in un’unica blockchain gestita da un meccanismo di consenso di tipo Proof-of-Stake. Ora tutti gli occhi del mondo crypto sono nuovamente puntati su Ethereum per via dell’aggiornamento Shanghai. In questo articolo c’è tutto quello che devi sapere! Che impatto potrebbe avere sul prezzo di ETH?

Ethereum Shanghai: a cosa serve l’aggiornamento? Cosa succede dopo?

Lo scopo dell’aggiornamento Shanghai di Ethereum è molto semplice e chiaro: abilitare i prelievi a chi ha messo in staking i propri ETH finora

Dopo l’attivazione, chi ha partecipato al meccanismo di consenso di Ethereum con lo staking può decidere se lasciare i suoi ETH dove sono. O se riscattarli con la funzione “unstake”. In questo caso, non è possibile scegliere una quantità di crypto da sbloccare, verrà restituita tutta la quota messa in staking in origine

Con l’attivazione dell’aggiornamento Shanghai il 12 aprile, tutti gli utenti, sia quelli che decideranno di riscuotere le proprie crypto, sia quelli che proseguiranno con lo staking, riceveranno le ricompense che hanno accumulato grazie alla validazione delle transazioni sulla blockchain. Le ricompense verranno inviate automaticamente ai wallet degli utenti se essi hanno fornito il proprio indirizzo di prelievo. 

Per chi ha usufruito dello staking grazie a provider, e non direttamente su Ethereum, non sono ancora state comunicate istruzioni precise su come verrà gestito l’unstake.  

Data di attivazione di Shanghai

LL’aggiornamento Shanghai di Ethereum verrà attivato il 12 Aprile. I banchi di prova su cui l’aggiornamento è stato testato sono avvenuti tra Febbraio e Marzo, sulle testnet di Zhejiang, Sepolia e Goerli. Il meccanismo che regola l’attivazione di Shanghai è descritto dalla “Ethereum Improvement Proposal (EIP -4895)”, in cui sono presenti tutte le funzioni che verranno inserite o modificate all’interno dello smart contract che regola lo staking.

Come influirà Shanghai sul prezzo di Ethereum?

L’aggiornamento Shanghai di Ethereum è un punto di svolta fondamentale nella roadmap della crypto e perciò potrebbe avere un impatto sul suo prezzo. Sebbene sia impossibile prevedere con certezza ciò che accadrà, si possono avanzare delle ipotesi. Ecco quali sono i fattori che potrebbero causare una calo del prezzo di ETH e quelli che invece potrebbero portare a un pump.

Perché il prezzo di Ethereum potrebbe crollare?

L’aggiornamento Shanghai di Ethereum potrebbe causare un aumento della pressione di vendita e di conseguenza, un ribasso del prezzo. Gli utenti potrebbero prelevare in massa gli ETH e venderli sul mercato insieme a quelli che gli sono stati distribuiti come ricompensa. Se questa circostanza dovesse manifestarsi potremmo assistere ad un effetto domino che farebbe crollare il prezzo di Ether.

Il prezzo di Ethereum esploderà dopo Shanghai?

Guardando i dati on chain, c’è chi sostiene che il prezzo di Ethereum salirà. In particolare il valore da tenere d’occhio è la quantità di ETH attualmente bloccati nello smart contract dello staking.

Ad oggi, gli Ethereum staked sono circa 17 milioni, che corrispondono a al 20% della circulating supply (fornitura circolante) che è di circa 120 milioni. Questa cifra è inferiore di molto rispetto a quella di altre blockchain Proof-of-Stake, dove la percentuale di crypto in staking si aggira intorno al 40% (su Solana e Cardano è addirittura superiore al 70%).

Al momento non sono molti gli utenti che hanno bloccato i propri ETH in staking, il motivo principale è il vincolo delle proprie crypto per lunghi periodi di tempo. Dopo l’aggiornamento di Ethereum Shanghai la situazione potrebbe cambiare, si potrà prelevare e depositare in libertà. In questo caso, potremmo veder crescere il numero di staked ETH e di conseguenza assistere ad una riduzione della pressione di vendita su Ether e quindi un aumento del prezzo. 

È importante sottolineare che una grande percentuale degli ETH bloccati in staking sono stati depositati dagli utenti più di un anno fa, e il prezzo medio di acquisto di queste crypto è superiore a 2.000$. Ad oggi, gli utenti che hanno usufruito dello staking di Ethereum che sono in profitto sono soltanto il 16% mentre il restante 84% è in perdita.  Pertanto, per causare una diminuzione del prezzo di Ethereum, gli utenti dovrebbero vendere in perdita i propri Ether, ipotesi che pare remota. Si presume infatti che chi ha scelto di mettere in staking le proprie crypto senza sapere quando poterle sbloccare, creda fortemente nel progetto di Vitalik Buterin.

Il futuro delle dapp per lo staking

Chi verrà sicuramente influenzato dall’aggiornamento Shanghai di Ethereum sono le dapp che offrono servizi di staking e yield farming. Tra queste ci sono anche le piattaforme di liquid staking che sono utilizzate dagli utenti che vogliono bloccare in staking solo piccole quantità di Ether. Le possibili conseguenze su questo tipo di servizi sono principalmente due.

Grazie alla possibilità di depositare e prelevare Ethereum in qualsiasi momento data dall’aggiornamento Shanghai, queste dapp potrebbero sviluppare nuove funzionalità. Probabilmente nasceranno anche nuovi progetti DeFi per esplorare tutte le opportunità per massimare le ricompense

Inoltre c’è chi vede in Shanghai il prossimo standard dei rendimenti di base dello staking di tutto il mondo crypto. Le dapp dovranno quindi competere direttamente con Ethereum, oltre che con i propri concorrenti, e offrire ricompense più vantaggiose di quelle garantite dalla blockchain creata da Vitalik Buterin.

Insomma, l’attivazione di Shanghai, l’aggiornamento di Ethereum, in programma per il 12 aprile darà inizio ad un nuovo ciclo di innovazione per il network di Ether che potrebbe influenzare un grandissimo numero di progetti e centinaia di migliaia di utenti del mondo crypto. 

Ma il rinnovamento di Ethereum non finisce con l’aggiornamento Shanghai. Gli sviluppatori sono sempre al lavoro per migliorare la blockchain. All’orizzonte ci sono lo Sharding e poi gli aggiornamenti The Surge, The Verge, The Purge e The Splurge!

BTP Green: cosa sono e come funzionano? Le cose da sapere

BTP Green: cosa sono e come funzionano? Le cose da sapere

I BTP Green sono uno strumento di investimento sempre più popolare. Cosa sono, come funzionano, a chi sono dedicati?

Cosa sono i BTP Green? Questi strumenti finanziari stanno attirando numerosi investitori entusiasti di contribuire alla sostenibilità del proprio paese senza perdere i rendimenti offerti dai classici bond. 

In occasione della terza emissione da parte dello Stato italiano, ecco tutto quello che devi sapere sui BTP Green, cosa sono, come funzionano e le quotazioni. 

BTP Green: cosa sono e le caratteristiche 

La prima precisazione da fare per comprendere cosa sono i BTP Green, è che si tratta di una sottocategoria dei classici Buoni del Tesoro Poliennali. Ovvero dei titoli di debito, o obbligazioni, a medio-lungo termine (con scadenza tra i 5 e i 30 anni) ed emessi in Italia dal Dipartimento del Tesoro. I BTP Green hanno le stesse caratteristiche di un qualsiasi titolo di Stato: garantiscono un reddito fisso stabilito da una cedola pagata semestralmente e il rimborso del valore nominale alla scadenza. 

Cosa sono allora i BTP Green? Semplici titoli di Stato? Non proprio, questi bond si differenziano da tutti gli altri per la finalità per cui vengono emessi, cioè finanziare progetti di sostenibilità legati alla transizione ecologica e ai cambiamenti climatici. Nello specifico i BTP Green italiani servono a sostenere le spese del governo per il miglioramento del settore delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, dei trasporti, della prevenzione dell’inquinamento, della tutela dell’ambiente e della ricerca. 

I BTP Green sono caratterizzati da un alto livello di tracciabilità, per ogni bond emesso è possibile sapere il progetto a cui è dedicato e verificare la destinazione dei fondi. Essi offrono gli stessi rendimenti dei bond tradizionali, per questo sono scelti dagli investitori che non vogliono rinunciare alla redditività e alla sicurezza dei titoli di Stato per contribuire a progetti che tutelano l’ambiente. 

BTP Green: i titoli di Stato con una missione sostenibile 

Dopo aver compreso cosa sono i BTP Green appare necessario fare focus sui loro obiettivi specifici. Come anticipato, questi strumenti servono a finanziare iniziative di sostenibilità. Nel caso dell’Italia questi progetti sono il linea con la Tassonomia europea delle attività sostenibili e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite: 

  • l’Obiettivo 6: Acqua Pulita e Igiene;
  • l’Obiettivo 7: Energia Pulita e Accessibile;
  • l’Obiettivo 11: Città e Comunità Sostenibili;
  • l’Obiettivo 12: Consumo e Produzione Responsabili;
  • l’Obiettivo 13: Agire per il Clima;
  • l’Obiettivo 14: Vita Sott’Acqua;
  • l’Obiettivo 15: Vita Sulla Terra.

Per evitare che i BTP Green vengano usati dai governi per un “ambientalismo di facciata”, questi titoli vengono progettati per essere conformi a uno standard internazionale di riferimento, il Green Bond Principles dell’IMCA (International Capital Markets Association). Questo stabilisce delle linee guida che si fondano su dei pilastri fondamentali: chiarezza nella destinazione dei proventi, cura nella selezione dei progetti, trasparenza della gestione dei fondi, aggiornamento degli investitori con report frequenti. 

BTP Green: quotazioni e tipi di investimento 

I BTP Green generalmente si rivolgono a un pubblico ampio, nel caso dell’Italia sono destinati sia a investitori istituzionali che a investitori retail che possono acquistare i bond “sostenibili” sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato con taglio minimo di 1.000 euro, o su altre piattaforme di investimento. 

I rendimenti e le quotazioni dei BTP Green dipendono da diversi fattori come i tassi di interesse, la forza economica del paese, la domanda degli investitori e la durata dell’obbligazione. Infatti più è ampia, più il tasso di interesse e quindi il rendimento è maggiore. 

BTP Green Italia: il calendario delle emissioni

L’Italia ha iniziato a chiedersi cosa sono i BTP Green all’inizio del 2021. Il primo è stato infatti emesso il 3 marzo di quell’anno: ad oggi in totale sono stati emessi tre bond “sostenibili”: 

  • Marzo 2021, con scadenza ad aprile 2045 e cedola al 1,5%;
  • Settembre 2022, con scadenza aprile 2035 e cedola al 4%;
  • Aprile 2023, con scadenza ottobre 2031 e una domanda di 52,9 miliardi di euro (questo BTP verrà finalizzato il 13 aprile). 

A livello internazionale, nel 2021 sono stati registrati 523 miliardi di dollari di emissioni di “titoli verdi”, segno del forte interesse per i finanziamenti di questo genere. Ora che sai cosa sono i BTP Green non ti stupirà il successo che stanno riscuotendo in Italia, il nostro paese sembra impegnato su più fronti nella lotta ai cambiamenti climatici. Dall’emissione di bond a tema, alle iniziative del PNRR

Riserve auree: la classifica degli Stati con più oro

Riserve auree, cosa sono? La classifica degli Stati con più oro, Italia compresa

Cosa sono le riserve auree? Qual è la classifica degli Stati che hanno più oro, dall’Italia al Vaticano?

Ti sei mai chiest* cosa sono le riserve auree e a quanto ammontano quelle d’Italia, del Vaticano e di altri Stati? Chiamate anche “riserve monetarie”, queste rappresentano la quantità di oro di proprietà di una banca centrale. Nell’antichità il valore del denaro era dato dalla quantità di metalli preziosi di cui era composto, quindi le riserve auree corrispondevano a vera e propria moneta. Oggi l’oro viene usato solo per garantire il loro valore sottostante e come bene rifugio per resistere alle svalutazioni dovute a crisi finanziarie o eventi geopolitici. Entriamo allora nel dettaglio della questione, chiarendo non solo cosa sono, ma anche a quanto ammontano le riserve auree d’Italia, del Vaticano e di altri Paesi. 

Riserve auree: cosa sono?

Prima di indagare sulle riserve auree d’Italia e di altri Paesi occorre effettuare delle precisazioni concettuali e definire al meglio i termini utilizzati. Per capire cosa sono le riserve auree e a cosa servono, dobbiamo ripercorrere brevemente il rapporto tra oro e denaro. L’oro è sempre stato usato come misura del valore e mezzo di pagamento grazie alle sue caratteristiche fisiche. Infatti è praticamente incorruttibile, non arrugginisce, non si ossida ed è facilmente trasportabile e conservabile. Inoltre è scarso in natura e quindi molto prezioso. Proprio per questo veniva utilizzato nella produzione di monete, e il loro valore era direttamente proporzionale alla quantità di oro usata per coniarle.

Oggi le banche centrali non emettono più monete d’oro, ma banconote o monete di metalli meno preziosi come nichel, rame o ottone. L’oro serve come garanzia per i depositanti e i detentori di banconote che il denaro in circolazione abbia un controvalore. Le riserve auree, d’Italia e non solo, vengono usate anche come assicurazione tra prestiti tra paesi. 

Esse costituiscono quella parte di una ricchezza di una nazione che non è stata destinata ai consumi o agli investimenti, ma viene tenuta come “scorta” di valore che mantiene stabile l’economia. Nel caso dell’Italia, le riserve auree contribuiscono a mantenere in salute il sistema finanziario e l’euro. 

Riserve auree: la classifica degli Stati con più oro

Visto cosa sono le riserve auree, ecco la classifica dei 10 Stati che hanno più oro. La lista presenta il numero di oro in tonnellate aggiornato a febbraio 2023 ed è compilata secondo le statistiche dell’IFS (International Financial Statistics) e del FMI (Fondo Monetario Internazionale). 

  1. Stati Uniti – 8133
  2. Germania – 3355
  3. Italia – 2452
  4. Francia – 2437
  5. Russia – 2299
  6. Cina – 2011
  7. Svizzera – 1040
  8. Giappone – 846
  9. India – 787
  10. Paesi Bassi – 612

Lo sapevi che Bitcoin, la principale criptovaluta del mercato, viene soprannominata “oro digitale”. Come il metallo prezioso è estremamente scarsa e considerata da molti un’alternativa digitale ai classici beni rifugio.

Dai un’occhiata al prezzo di Bitcoin

Riserve auree Italia

Nella classifica delle riserve auree, l’Italia si piazza al terzo posto con 2452 tonnellate (se si include nella lista anche il FMI, il nostro paese è al quarto posto). Le riserve auree dell’Italia sono costituite per la maggior parte da lingotti (95.493) e una piccola parte da monete. La maggioranza dei lingotti è di tipo tradizionale (a forma prismatica), ma alcuni sono a forma di paralelepipedo o mattone, di tipo americano o di panetto inglese. Il peso di ogni lingotto varia da un minimo di 4,2 a un massimo di 19,7 chilogrammi, con una media che è poco più di 12,5kg. Il titolo medio, ovvero la percentuale media di oro usata nella lega, è di 996,2. 

Le riserve auree dell’Italia sono custodite prevalentemente nei caveau della Banca d’Italia (a Roma a Palazzo Koch) e poi all’estero, nelle sedi di altre banche centrali: circa 141 tonnellate sono a Londra, 145 in Svizzera e poco più di mille tonnellate nelle sedi della Federal Reserve statunitense. L’oro tricolore non si trova tutto entro i confini geografici per misura di sicurezza. Le riserve auree dell’Italia hanno un valore di circa 88 miliardi di euro (l’ultimo dato disponibile è quello del 31 dicembre 2018). 

Le riserve auree del Vaticano

Sul tema vale la pena di fare un ultimo accenno anche alle riserve auree del Vaticano che, si vocifera, avrebbe ben 60 tonnellate d’oro nei suoi sotterranei. Può sembrare una cifra piccola paragonata alla classifica degli Stati con più oro, ma non se la mettiamo in relazione alla grandezza stessa del Vaticano. Se le voci dovessero essere confermate, in proporzione il Papa avrebbe più oro degli Stati Uniti. 

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

 

Venture Capital: cosa sono e come funzionano? Il vero significato del termine

Venture Capital, cosa sono? Il significato

Senti spesso parlare dei venture capital ma non sai cosa sono e quali attività svolgono? Scopri il significato del termine in questo articolo!

Cosa sono i venture capital e qual è il significato del termine? Che lavoro svolgono realtà come Sequoia Capital, Kleiner Perkins o a16z – Andreessen Horowitz? Essi sono fondi di investimento che forniscono finanziamenti, indirizzano startup e aziende emergenti e stimolano l’innovazione. Ma come lavorano i venture capital nel concreto? 

Significato venture capital: cosa sono davvero?

Il significato del termine venture capital (VC) è “capitale di rischio”, queste società sono quindi fondi di investimento specializzati in startup o in aziende non ancora affermate, le high growth companies. Queste imprese, solitamente molto giovani, offrono prodotti o servizi potenzialmente rivoluzionari ma sono anche esposte ad un alto grado di rischio proprio perché sono da poco “sul mercato”.

I VC solitamente intervengono nelle fasi iniziali di un progetto, e sono attratti dai guadagni che potrebbero realizzare nel caso in cui l’azienda cresca e si sviluppi o venga acquisita da una più grossa. I venture capital infatti, in cambio del loro investimento, ricevono delle quote della società che sostengono. 

Come lavora un fondo di venture capital?

Ora che sai cosa sono i venture capital e il significato del termine è bene capire come lavorano. Un VC non si limita a finanziare le startup ma fornisce loro anche una serie di servizi di supporto strategico e operativo, aiutando l’azienda a fare il salto di qualità necessario per espandersi nel mercato. Tra queste le più frequenti sono: la mentorship, l’assistenza nella gestione finanziaria e nella pianificazione della strategia aziendale, servizi che consentono alle giovani imprese di crescere ed espandersi limitando i rischi.

Inoltre i VC hanno una vasta rete di contatti all’interno del settore in cui operano, molto utili alle giovani aziende. Spesso sono proprio le connessioni a consentire alle startup di cogliere opportunità che altrimenti sarebbero inaccessibili.

La fasi di investimento dei venture capital

Oltre a sapere cosa sono e qual è il vero significato dei  venture capital può essere anche utile comprendere come avviene il finanziamento da parte dei VC e in quali momenti dello sviluppo di una startup o di un’attività:

  • Pre-seed: il progetto è in una fase embrionale (spesso non più di un’idea) e i primi sostegni economici provengono da familiari e amici;
  • Seed round: il progetto sta testando la sua fattibilità. Questa fase include dunque l’analisi del mercato potenziale e della concorrenza, nonché lo sviluppo di un prodotto che possa generare guadagni;
  • Serie A: il progetto ha passato tutte le verifiche iniziali, è in crescita ed è supportato da una forte comunità. Gli investimenti in questa fase cominciano a diventare meno rischiosi per gli investitori;
  • Serie B: il progetto ha una vasta base di utenti e si sta espandendo, l’attenzione agli investimenti non è più rivolta direttamente ai servizi e ai prodotti ma al marketing, alle vendite, alle risorse umane, allo sviluppo del business e al servizio clienti. Tutte quelle attività che aumentano il progetto a crescere. In questo caso le attività sono generalmente in fase di scaleup; 
  • Serie C: quando un venture capital decide di investire in questa fase, il progetto ormai è commercialmente valido e si concentra all’espansione su nuovi prodotti o mercati internazionali.

Qual è la differenza tra venture capital e private equity

I venture capital sono una forma di private equity (PE), ovvero di quegli investimenti finanziari che consistono nell’apporto di nuovi capitali a un’azienda. La differenza principale tra i venture capital e un generico private equity risiede nel tipo di aziende in cui investono e il momento in cui lo fanno.

I VC puntano su aziende neonate o emergenti mentre i fondi di PE generici investono in società più mature, spesso con l’obiettivo di acquisirle o occuparsi della loro quotazione in borsa. Inoltre, i VC solitamente preferiscono le imprese che operano in settori all’avanguardia, come quello dell’informatica, dell’intelligenza artificiale o delle criptovalute. Mentre i fondi di PE sono più propensi ad investire in aziende che lavorano in ambiti più “tradizionali”, come quello dell’industria manifatturiera, della sanità e dei servizi finanziari.

Ora che sai cosa sono i venture capital e il loro significato puoi capire perché sono così importanti nel mondo di oggi. I VC investono in idee mai viste prima contribuendo a trasformarle in prodotti o servizi concreti, stimolando l’innovazione e facilitando il progresso.

I Trump NFT in volo. Cosa sono e cos’è successo al prezzo? 

Trump NFT: cosa sono e perché il prezzo è decollato

Cosa sono i Trump NFT? Perché il loro prezzo è decollato?

Si torna a parlare dei Trump NFT. Dopo un lancio sul mercato poco entusiasmante a dicembre 2022, hanno visto all’inizio di aprile un aumento incredibile del prezzo. Ma nello specifico cosa sono gli NFT di Trump? E perché il loro prezzo è decollato proprio ora? Ecco quello che devi sapere! 

Trump NFT: cosa sono e qual è il loro valore 

Prima di approfondire il decollo del prezzo di questi token, vediamo cosa sono gli NFT di Trump. Si tratta di una collezione di 45.000 carte digitali intitolata “Trump Digital Trading Cards”. Questi token, mintati sulla blockchain di Polygon, sono stati messi in commercio il 15 dicembre 2022 a 99$ ciascuno. Ogni card raffigura l’ex presidente nei panni di personaggi tipicamente associati a concetti di forza e virilità, come un astronauta, un cowboy o un supereroe. 

Al momento del lancio sono andati subito sold out ma il prezzo degli NFT di Trump non ha fatto follie, nei giorni successivi venivano venduti per circa 250$. Chi è riuscito ad aggiudicarsi un pezzo della collezione ha partecipato anche all’estrazione di premi esclusivi ovvero eventi in compagnia di Donald Trump, partite di golf, cocktail party, chiamate su zoom. L’interesse per le carte digitali è scemato subito, fino ad oggi quando i Trump NFT hanno ripreso valore e sono tornati all’attenzione dei trader. Cos’è successo?

Trump NFT: perché il prezzo è decollato

Come spesso accade, gli eventi del mondo “reale” hanno un impatto sul prezzo dei prodotti digitali. Il 30 Marzo l’ex 45° presidente degli Stati Uniti è stato incriminato dal tribunale di New York e da quel momento il prezzo dei Trump NFT ha cominciato a salire seguendo l’escalation della vicenda giudiziaria. 

Le accuse rivolte al tycoon non sono state rese note in maniera ufficiale, ma l’ex presidente dovrà rispondere di 34 capi d’accusa che sembrerebbero legati al suo rapporto con la pornostar Stormy Daniels. Di cui Trump avrebbe cercato di comprare il silenzio in occasione delle elezioni del 2016. 

Il picco più alto raggiunto dal prezzo dei Trump NFT è stato il 4 aprile con un +462%, nel momento in cui il politico e imprenditore si è presentato in tribunale e ha ricevuto uno stato di fermo

La collezione nell’ultima settimana ha generato un totale di 446 vendite per 416.977$ (dati CryptoSlam). Su OpenSea le Trump Digital Trading Cards vengono vendute tra i 0,4 e i 10 ETH ovvero tra 765 e i 19.000$. Nonostante il prezzo dei Trump NFT sia decollato, la collezione rimane nelle retrovie del mercato dei token non fungibili. Nella classifica delle vendite negli ultimi 30 giorni si piazza al 60 posto, in cima rimangono le inarrivabili Bored Ape

Cos’è il PNRR: significato, progetti previsti e cose da sapere

Cos’è il PNRR: significato, progetti e cose da sapere

Tutte le informazioni utili sul PNRR: cos’è, come funziona e i progetti previsti

Cos’è il PNRR e qual è il suo significato? Domande lecite soprattutto alla luce delle più Cos’è il PNRR e qual è il suo significato? Domande lecite soprattutto alla luce delle più recenti discussioni che hanno riportato il tema sulle prime pagine dei giornali. Con questo termine si definisce il grande piano di riforme e opere pubbliche che interesseranno il nostro Paese fino al 2026. Ma alla luce della sua importanza viene da chiedersi non soltanto cos’è il PNRR nello specifico, ma anche quanti e quali sono i progetti previsti, quelli portati a termine e le cose più importanti da sapere.

PNRR: cos’è? Il significato

Seguendo il suo acronimo, il significato di PNRR è “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza”. Dove con resilienza si intende la capacità di resistere e adattarsi di fronte a eventi negativi. Il piano infatti è nato come un sostegno all’Italia dopo le difficoltà affrontate durante e dopo il Covid19. Ma andiamo con ordine. Per capire cos’è il PNRR dobbiamo parlare del Next Generation EU, ovvero un programma dell’Unione Europea per finanziare la ripresa economica e sociale dopo la pandemia. 

Il Next Generation EU è un progetto gigantesco, uno dei suoi strumenti operativi, il Recovery e Resilience Facility, ha messo a disposizione agli stati membri 724 miliardi di euro per finanziare attività per prepararsi ad affrontare le sfide del presente e del futuro sui temi della transizione ecologica, digitale e del mercato del lavoro. Per ricevere questi fondi i paesi hanno elaborato dei piani dettagliati sugli obiettivi che avrebbero perseguito, nel caso dell’Italia è nato il PNRR. 

Quindi cos’è il PNRR in poche parole? Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza è un programma di riforme e investimenti finanziati dall’Unione Europea, messi in atto tra il 2020 e il 2026. All’Italia sono stati destinati 191,5 miliardi di euro da Bruxelles. Vediamo, dopo aver capito il suo significato, cosa prevede nel concreto il piano. 

PNRR: i progetti previsti  

Ora che sappiamo cos’è il PNRR, vediamo i progetti previsti dallo stesso. Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza si articola in 6 missioni di investimento

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (40,29 miliardi di euro);
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica (59,46 miliardi di euro);
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile (25,40 miliardi di euro);
  4. Istruzione e ricerca (30,88 miliardi di euro);
  5. Inclusione e coesione (19,85 miliardi di euro);
  6. Salute (15,63 miliardi di euro).
Quali sono le 6 missioni di investimento del PNRR?

Ogni missione prevede delle aree di intervento e specifiche attività. Ecco quali sono i principali progetti del PNRR

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo 

Una buona parte dei progetti che definiscono alla perfezione cos’è il PNRR e cosa prevede è dedicata alla rivoluzione digitale, vediamo le macro aree di intervento e alcuni esempi:

  • Digitalizzazione della pubblica amministrazione attraverso programmi per le “competenze digitali di base”; “Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud”, la costituzione di un “portale unico per il reclutamento” dei lavoratori della pubblica amministrazione; 
  • Banda larga e connessioni veloci: piano “Scuola Connessa” per fornire 9.000 istituti di connessione internet all’avanguardia; “Collegamento di 18 isole minori con cavi sottomarini in fibra ottica”; “Copertura di rete 5G in 12.000km di strade”;
  • Incentivi per la transizione digitale del settore privato: come ad esempio, “contributi per investimenti ad alto contenuto tecnologico”;
  • Rilancio di turismo e cultura con un approccio digitale e sostenibile: piano nazionale per rilanciare i borghi e i piccoli centri abitati; “fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche” per rinnovare e riqualificare strutture alberghiere;
  • Tecnologie satellitari ed economia spaziale: sostegno alle filiere e investimenti nella Space Economy. 

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica 

Questa missione contiene i progetti PNRR più sostanziali e per cui sono richiesti gli investimenti maggiori. 

  • Economia circolare e gestione dei rifiuti: migliore gestione dei rifiuti urbani; progetti di economia circolare;
  • Fonti di energia rinnovabile e sviluppo di soluzioni basate sull’idrogeno: “Creazione delle Hydrogen Valleys” privilegiando aree industriali dismesse; “Sviluppo degli impianti agro-voltaici”; “Sviluppo del biometano”; “Rinnovo di parte della flotta dei treni” e della flotta navale per ridurre l’impatto ambientale; “Acquisto di 3.360 bus a basse emissioni”;
  • Miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture idriche: con interventi come la “Riduzione del 15% delle perdite idriche”;
  • Incentivi per l’efficienza energetica degli edifici: “Sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente”; “Riduzione del consumo di energia del 50% in 195 scuole”;
  • Investimenti per contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico: “Riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione” per portare in sicurezza 1,5 milioni di persone che vivono in aree a rischio; “Riqualificazione di 14 città metropolitane”.

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile 

Questa serie di progetti del PNRR hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta dei trasporti per avere entro 5 anni strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni e sostenibili. Ecco alcuni interventi in programma: 

  • Alta velocità ferroviaria Nord e Sud Italia: “Collegamenti ad alta velocità al Sud per passeggeri e merci”; “Linee ad alta velocità nel Nord” per il collegamento all’Europa; “Connessioni diagonali” per ridurre i tempi di percorrenza di alcune linee critiche del sistema ferroviario;
  • Trasporto ferroviario: monitoraggio e riqualificazione di 12.000 ponti e 1.600 gallerie; “Miglioramento accessibilità marittima”.

4. Istruzione e ricerca 

Quando si descrive cos’è il PNRR non si possono tralasciare anche i suoi  progetti nel sistema educativo, nello specifico per garantire il diritto allo studio e diffondere competenze digitali e capacità per affrontare le sfide del futuro. 

  • Asili nido e scuole: “264.480 nuovi posti negli asili”; “Miglioramento di 2,4 milioni di mq di edifici scolastici”; “Estensione del tempo pieno” costruendo o ristrutturando 1.000 mense scolastiche;
  • Scuola 4.0: “Cablaggio di 40 mila edifici per la connessione ad alta velocità”; 
  • Formazione degli insegnanti e orientamento all’università: “Centri di insegnamento e apprendimento”; “Aumento alloggi per studenti” (da 40 mila a 100 mila entro il 2026); nuove “borse di studio da 4.000 euro”;
  • Dalla ricerca all’impresa: “Potenziamento del dottorato di ricerca” con 3.000 nuovi posti.

5. Inclusione e coesione 

La quinta missione include progetti PNRR per l’innovazione del mercato del lavoro, con l’obiettivo di renderlo più partecipato, meno soggetto a disuguaglianze sociali economiche e territoriali. Con un focus specifico sull’imprenditorialità femminile.

  • Mercato del lavoro: “Gol – Garanzia di occupabilità dei lavoratori” ovvero un programma per la presa a carico dei disoccupati; “Formazione ai disoccupati”;
  • Imprenditoria femminile: “Sistema nazionale di certificazione della parità di genere”; “Fondo Impresa Donna”;
  • Rigenerazione urbana e servizi sociali per la disabilità: “Potenziamento dei servizi nelle aree interne” soprattutto per servizi e infrastrutture dedicate ai soggetti fragili; “Maggiore autonomia per persone con disabilità”.

6. Salute 

L’ultima area di intervento dei progetti PNRR è quella della salute, volti a migliorare il sistema sanitario rendendolo più moderno, digitale e inclusivo. E a garantire l’equità dei servizi e a rafforzare la prevenzione. 

  • Infrastrutture: “Realizzazione di 400 ospedali di comunità”; “Adeguamento antisismico delle strutture ospedaliere”; “Presa in carico del 10% della popolazione over 65”;
  • Aggiornamento tecnologico o digitale: “Digitalizzazione di 280 strutture sanitarie”; “Potenziamento strutturale degli ospedali”; “Acquisto di 3.133 nuove apparecchiature”.

PNRR: come funziona

Per realizzare i progetti che definiscono cos’è il PNRR sono previsti sia investimenti che riforme, nello specifico 58 come quella della Pubblica Amministrazione e della Giustizia o più settoriali come “Adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico”. 

I fondi dell’Unione Europea vengono consegnati in più tranche e sulla base del raggiungimento degli obiettivi che si è posto il paese. L’accordo che l’Italia ha con le istituzioni europee è un “contratto di performance”, che si fonda su un sistema di “Milestone” e “Target” che descrivono l’avanzamento dei lavori del PNRR. L’Italia ha dunque una “tabella di marcia” con delle scadenze che deve rispettare per ottenere i 191,5 miliardi.

Calendario dei finanziamenti del PNRR

  • 13 agosto 2021 (prefinanziamento): 24,9 miliardi di euro
  • 13 aprile 2022 (prima rata semestrale per gli obiettivi 2021): 21 miliardi di euro
  • 27 settembre 2022 (seconda rata semestrale per gli obiettivi del 1° semestre 2022): 21 miliardi di euro
  • 9 settembre 2023 terza rata semestrale per gli obiettivi del 2° semestre 2022): 18,5 miliardi di euro
  • 28 dicembre 2023 quarta rata: 16,5 miliardi di euro
  • In attesa quinta rata: 10,6 miliardi di euro, ridotta da 18,0 miliardi di euro a causa di una revisione degli obiettivi

Lo stato attuale del PNRR in Italia

Per comprendere appieno cos’è il PNRR, bisogna specificare che secondo i dati del suo osservatorio, ad oggi, circa il 53% dei fondi stanziati per il progetto sono stati ricevuti.

Ricevere i fondi però non vuol dire attuare i progetti. Il nostro paese è, infatti, ancora indietro per quanto riguarda l’attuazione. Sono stati spesi soltanto 25,7 miliardi di euro, ovvero circa il 15% del totale. Insomma, c’è ancora molto da fare, rimangono circa 160 miliardi da utilizzare e soltanto il 6,3% del programma è stato completato.
Visto cos’è il PNRR, il suo significato, i suoi progetti e l’entità dei finanziamenti, non ci resta che seguire lo stato dei lavori e le sfide che il governo sta affrontando per tener fede agli impegni presi con Bruxelles.

Cosa è successo al valore di Dogecoin e cosa c’entrano Musk e Twitter 

Dogecoin: valore schizza grazie a Musk. Cosa è successo su Twitter?

Il valore di Dogecoin dopo il cambio logo su Twitter. Cos’è successo? 

Ancora una volta il valore di Dogecoin schizza grazie a Elon Musk, il proprietario di Twitter. Dalla serata del 3 aprile il logo del social network è cambiato in quello di Dogecoin, la meme coin nata dal famoso meme del cane Shiba Inu Kabosu. Elon Musk ha di nuovo dimostrato la sua passione per la crypto con una mossa provocatoria. Ecco cos’è successo su Twitter e l’analisi del prezzo di DOGE!

Dogecoin: valore decolla dopo la mossa di Elon Musk 

Lunedì 3 aprile  intorno alle 20 (ora italiana) il social network ha sostituito il suo logo. Gli utenti non hanno più trovato il familiare uccellino azzurro ma al muso di Kabosu, lo Shiba Inu protagonista del famoso meme nonché il logo della crypto Dogecoin, il cui valore è immediatamente decollato.

All’inizio il cambio logo è sembrato un “pesce d’aprile” ma probabilmente quello che è successo su Twitter è molto di più di un semplice scherzo. Il 1 aprile Elon Musk ha chiesto l’archiviazione della causa da 258 miliardi di dollari che il tribunale federale di Manhattan ha intentato contro di lui per la promozione di Dogecoin. L’imprenditore infatti è stato citato in giudizio da Keith Johnson con l’accusa di gestire, insieme a Tesla e a SpaceX, uno schema piramidale per gonfiare il prezzo della crypto. Nella denuncia si può leggere: “Musk ha usato il suo piedistallo di uomo più ricco del mondo per gestire e manipolare lo schema piramidale Dogecoin a scopo di lucro, esposizione e divertimento”.

Senza dubbio il valore di Dogecoin in passato è stato influenzato dall’appoggio di Elon Musk, ma i suoi avvocati hanno fatto notare che “non c’è nulla di illegale nel twittare parole di sostegno o immagini divertenti su una criptovaluta legittima che continua ad avere una capitalizzazione di mercato di quasi 10 miliardi di dollari. Questa corte dovrebbe porre fine alla fantasia del querelante e respingere la denuncia”.

Valore Dogecoin: l’analisi del prezzo

Dopo che il logo della crypto ha sostituito quello di Twitter per opera di Musk, il valore di Dogecoin è schizzato verso l’alto: nelle due ore successive ha registrato un +35%. La crypto è passata dal valore di 0,076$ a 0,105$. 

Dogecoin valore prezzo grafico oggi dopo che Musk ha cambiato il logo di Twitter

Nella notte poi il prezzo di DOGE si è appoggiato sul supporto degli 0,095$ per poi riprendere il suo movimento rialzista nelle prime ore di questa mattina. Dove può arrivare il valore di Dogecoin? La prima resistenza è nella zona degli 0,011$, se venisse rotta a rialzo potrebbe portare la crypto preferita da Elon Musk fino a quota 0,14$. Raggiungere questo livello vorrebbe dire raddoppiare il suo prezzo. Al momento Dogecoin ha superato in market cap anche Cardano (ADA). 

La protesta di Elon Musk porta il valore di Dogecoin alle stelle. Forse per chi è estraneo al settore il nuovo logo sarà difficile da digerire, ma per i crypto enthusiast è un segnale positivo. Le crypto arriveranno davvero su Twitter?

Mercato NFT sospeso ma torna l’interesse dei brand. Le novità di marzo

Mercato NFT: cosa è successo a marzo, dati e news

I volumi e il numero delle transazioni del mercato NFT a marzo in leggera discesa. I brand, tra cui Amazon e Gucci, preparano il loro ingresso nel mondo dei token non fungibili

Cosa è successo nel mercato NFT a marzo? I volumi delle transazioni su Ethereum, Polygon e Solana sono stati inferiori a quelli di febbraio. Nel frattempo le inscription (gli NFT su Bitcoin) sono diventate sempre più popolari e sono sbarcate anche sulla piattaforma Magic Eden. Blur, dopo il suo ingresso “a gamba tesa” nel settore rimane il marketplace NFT più utilizzato del mese.

Intanto sembra essere tornato l’interesse dei brand “tradizionali” sul settore dei non fungible token: Amazon, Gucci e Ticketmaster sono pronti ad entrare nel mercato NFT. Ma niente spoiler, scopri tutto questo e molto altro nell’articolo!

I dati del Mercato NFT di marzo 2023

I volumi delle transazioni nel mercato NFT a marzo 2023 sono leggermente inferiori rispetto a quelli di febbraio. Su Ethereum sono stati scambiati circa 550 milioni di dollari in non fungible token, il 40% in meno rispetto al mese scorso. I risultati di Solana invece sono stati migliori: 90 milioni di dollari di volume e un incremento del 3% rispetto a febbraio. Al terzo posto c’è Polygon, che ha riscontrato calo del 10% delle transazioni. 

Ma come mai il mercato NFT sta procedendo a rilento nonostante il parziale recupero dei prezzi delle criptovalute? I dati del mese di marzo potrebbero non rispecchiare a pieno la realtà visto che mancano quelli dei token non fungibili su Bitcoin, entrati nel mercato di recente. Ad oggi non ci sono ancora piattaforme che consentono di misurare i volumi di acquisto e vendita di questi non fungible token. Secondo Galaxy Research (un’azienda che svolge analisi dei dati su blockchain), il mercato degli NFT su Bitcoin potrebbe valere 4,5 miliardi nel 2025.

Le vendite migliori del mese

L’NFT più prezioso questo mese è la Golden Key il “tesoro nascosto” di Doo-Key, il minigioco delle Bored Ape, acquistato da un utente per 1.000 ETH (circa 1,6 milioni di dollari). Questo NFT fa parte della collezione Sewer Pass, dei passepartout per accedere al minigioco distribuiti gratuitamente ai possessori di almeno un NFT delle collezioni dell’ecosistema del Bored Ape Yacht Club. Il Sewer Pass dell’utente che ha segnato più punti su Doo-Key si è trasformato in questa chiave dorata che è anche un NFT molto raro, dato che ne esiste soltanto una copia. Tuttavia i vantaggi che garantirà a chi la possiede sono ancora sconosciuti.

Questo mese è anche avvenuto, per sbaglio, uno dei burn più “costosi” della storia del mercato NFT. Un collezionista di token non fungibili ha accidentalmente distrutto un CryptoPunk che aveva acquistato poco prima per 129.000$. L’utente ha inviato il token ad un null address, un indirizzo su blockchain a cui nessuno può accedere.

Yuga Labs: Gucci e Twelvefold

Un mese di marzo entusiasmante per Yuga Labs grazie a due importanti novità: la collaborazione con Gucci e il lancio di Twelvefold, la prima collezione dell’azienda costruita su Bitcoin. Gucci ha annunciato il suo ingresso nel mercato NFT su Twitter, utilizzando un’immagine che mostra i marchi dei due brand sulla bottiglia del trailer del metaverso delle Bored Ape, Otherside. L’annuncio inatteso ed enigmatico rende impossibile prevedere come si svolgerà la collaborazione. Nel tweet la maison ha scritto: “Continuando ad esplorare il Metaverso, Gucci si unisce a Yuga Labs. Restate sintonizzati mentre la narrativa prende forma e i confini tra fisico e digitale si confondono”.

L’asta di Twelvefold, la prima collezione di non fungible token su Bitcoin di Yuga Labs, composta da 300 pezzi unici, ha raccolto 735,7 BTC (16,5 milioni di dollari). Queste opere d’arte digitale si possono comprare su Magic Eden, una piattaforma nata su Solana che ha rilasciato questo mese anche una sezione dedicata alle inscription, gli NFT su Bitcoin. La prima collezione ad approdare su questa nuova sezione del marketplace è stata quella dei DeGods “distrutti in occasione del lancio”. Ne abbiamo parlato nello scorso appuntamento mensile dedicato agli NFT.

Mercato NFT: le novità

Lo studio di produzione Baobab Studios, vincitore di nove Emmy Awards, è entrato nel mercato NFT con il suo nuovo progetto: Momoguro. Creato dal regista e animatore multimediale Martin Allais e dallo scrittore e regista Nico Cassavecchia, Momoguro è un mondo fantastico e colorato in cui le creature chiamate “Momos” possono fondersi insieme per formare personaggi ibridi. La collezione ha generato più di 10.000 ETH di volume ma il floor price degli NFT, dopo essere schizzato verso l’alto nei giorni immediatamente successivi al minting, è sceso sotto il valore iniziale (0,2 ETH) e si attesta ora attorno agli 0,1 ETH

Questo mese sono approdati sulla blockchain di Tezos anche i dipinti di Lee Mullican, un artista che ha esposto le sue opere nelle sale del Museum of Modern Art (MoMA) e del Los Angeles County Museum of Art (LACMA). L’artista, purtroppo scomparso, è stato un pioniere dell’arte digitale, le sue prime opere di questo tipo sono datate 1987, disegnate utilizzando un rudimentale computer IBM 5170.

Un salto da Web2 a Web3: Ticketmaster e Amazon

Concludiamo con altre due aziende tradizionali che si sono avvicinate al mercato NFT nell’ultimo periodo: Ticketmaster e Amazon. La società americana di vendita e distribuzione di biglietti per eventi, attraverso una partnership con il gruppo musicale degli Avenged Sevenfold, ha iniziato a distribuire biglietti in formato NFT. Grazie a questi token non fungibili gli artisti potranno offrire pacchetti speciali ai propri utenti.
Amazon invece sembrerebbe in procinto di rilasciare il suo marketplace il 24 aprile; sono soltanto voci o il progetto è confermato? Come reagirà il mercato NFT se la quinta azienda più grande al mondo inizierà a farne parte?

I 10 principali marketplace dove comprare NFT 

Dove comprare NFT: i 10 principali marketplace di digital art

Dove si comprano gli NFT? Questa lista ti guida alla scoperta dei 10 principali marketplace per token non fungibili!

Conoscere come e dove comprare NFT è fondamentale soprattutto per chi è alle prime armi. Per acquistarli bisogna accedere, virtualmente, a dei “negozi” appositi chiamati  marketplace. Se hai fatto le tue ricerche e sei pronto a comprare il tuo primo NFT puoi trovare una guida all’acquisto a questo link, mentre procedendo con la lettura di questo articolo  potrai trovare la lista dei marketplace più utilizzati. Le piattaforme di questa lista sono dei rivenditori secondari ovvero propongono token messi in vendita da altri utenti e non direttamente dai creatori. Tuttavia nella maggior parte dei casi offrono anche degli strumenti per creare e vendere NFT

Se invece vuoi comprare le opere direttamente dagli artisti o dai progetti che le realizzano, lo puoi fare dai loro siti internet. Anche i metaversi come Decentraland e The Sandbox mettono in vendita i token che creano direttamente. 

I marketplace non sono tutti uguali, ognuno si distingue dall’altro innanzitutto per il tipo di blockchain che supporta: quella di Tezos ad esempio ha la fama di ospitare gli artisti più indie del panorama, mentre su Flow puoi trovare token per i videogiochi crypto o quelli a tema sportivo. Queste piattaforme si differenziano anche per il settore di riferimento (gaming, digital art, PFP…) e il “livello” di decentralizzazione sulla base della presenza di DAO. Ecco allora i 10 principali marketplace dove comprare NFT!

1. OpenSea

OpenSea è il marketplace più famoso del settore. Le vendite sulla piattaforma al momento della scrittura dell’articolo, hanno un volume di 35 miliardi di dollari. OpenSea è l’Amazon dei token non fungibili, un gigantesco e-commerce dove  comprare NFT diversi, per tipologia, stile e argomento. Ci puoi trovare collezioni PFP, item per i videogiochi play-to-earn, collectible e digital art. Su questa piattaforma c’è un grande spazio anche per i token non fungibili musicali e i domini NFT. Questo marketplace ha un’anima pop, vuole infatti portare la tecnologia dei token non fungibili al grande pubblico essendo il più possibile a misura di utente. OpenSea è stato fondato nel 2017 da Devin Finzer e Alex Atallah, affascinati dal successo dei CryptoKitties e dal movimento che gli NFT hanno suscitato all’interno delle community crypto. 

In questo marketplace ci sono non fungible token costruiti su Arbitrum, Ethereum, Klaytn, Polygon, Optimism e Solana. Come metodo di pagamento puoi utilizzare ETH, WETH e MATIC, APE e SOL. Per comprare NFT ti servirà dunque un crypto wallet, in alcuni casi tuttavia puoi utilizzare anche le carte di credito (e le monete fiat). Scegliendo un crypto wallet, assicurati che supporti la blockchain su cui intendi acquistarli. OpenSea consiglia di utilizzare Metamask per le transazioni in ETH e Phantom per quelle su Solana. Si possono comprare NFT anche tramite la funzione “buy now” (acquisto immediato) oppure tramite aste o offerte. Nel processo di acquisto, potresti vedere un importo maggiore rispetto a quello presentato all’inizio, la differenza è composta dalle gas fee ovvero le commissioni necessarie ad effettuare transazioni sulla blockchain.  

2. Blur 

Un’altra piattaforma dove comprare NFT è Blur, che si sta imponendo come vero competitor di OpenSea, tanto da poter vantare di essere l’unico marketplace ad aver superato i volumi del colosso. Ha generato circa 2,5 miliardi di dollari di volumi da quando è stato lanciato, il 19 Ottobre 2022. La rapida ascesa della piattaforma è stata possibile grazie a due strategie: l’airdrop della sua crypto (BLUR) e la decisione di non imporre il pagamento delle royalty. 

Questo marketplace funziona in modo molto simile ad Opensea ed è apprezzato dagli utenti per via della sua semplicità e della velocità con la quale vengono elaborati gli acquisti e le vendite. La piattaforma ha già annunciato la seconda tranche di airdrop per gli utenti più attivi, perciò il picco dei volumi delle transazioni dell’ultimo periodo potrebbe essere influenzato dalla nuova distribuzione gratuita di token in arrivo

3. X2Y2

Tra i più utilizzati marketplace dove comprare NFT troviamo X2Y2, con un volume di 953 milioni di dollari. Come nel caso di OpenSea, anche X2Y2 è una piattaforma che ha un’offerta ampia di token non fungibili. Puoi trovarci davvero di tutto! Per acquistare  sul marketplace si utilizza WETH, il token ERC-20 chiamato Wrapped Ether. Un WETH è equivalente a un ETH, i Wrapped Ether vengono usati per “ridurre il costo del gas e per rendere l’intero processo di acquisto semplice, rapido e sicuro”. X2Y2 ha anche un omonimo utility token che viene distribuito a venditori e acquirenti per ogni acquisto e fornisce dei vantaggi. Mettendo in staking $X2Y2 ad esempio puoi ricevere degli sconti sulle commissioni per gli acquisti. 

Per i più esperti: nella sezione “NFT Loan” della piattaforma, si possono anche utilizzare i token non fungibili di alcune collezioni di successo come collaterale per ricevere prestiti in ETH.

4. Magic Eden

Magic Eden è un marketplace dove comprare NFT su Ethereum, Solana, Polygon e Bitcoin disponibile anche in versione app (android e iOS). Si hai capito bene, Bitcoin! Magic Eden è il primo ad aver integrato le inscription, una forma di token non fungibili costruiti sul network di BTC. Questa piattaforma ha raggiunto un volume di 2 miliardi di dollari e propone più di 8.000 collezioni di token non fungibili. Tra queste ci sono anche alcuni dei migliori progetti su Solana come y00ts, Critters Cult, DeGods. Il progetto è stato fondato da quattro amici uniti da diverse esperienze lavorative nel settore crypto e DeFi: Sidney Zhang, Jack Lu, Zhuoxun Yin e Zhuojie Zhou. Per i fondatori il nome del marketplace vuole ricordare un giardino pieno di infinite possibilità proprio come l’Eden.. Magic Eden ha un approccio community driven ed è gestito da una DAO, MagicDAO, a cui partecipano i proprietari dei Magic Ticket, degli NFT in 30.000 copie. 

5. Rarible

Rarible, dal volume di 301,18 milioni di dollari, propone NFT sviluppati su Ethereum, Solana, Tezos, Immutable X, Flow e Polygon. Si tratta di un marketplace multichain, anche in questo caso l’offerta di token non fungibili è ampia e diversificata. Questa applicazione decentralizzata collabora con Rarity Sniper, un tool che valuta e classifica gli NFT PFP sulla base della loro rarità. Questa funzionalità è particolarmente utile perché la rarità è uno dei principali aspetti che si considerano quando si sceglie un NFT da comprare. Prendendo una singola opera il tool controlla “la natura e la quantità dei tratti del token e automaticamente li compara agli altri della stessa collezione, calcolando la sua posizione in classifica”. Su questa piattaforma puoi usare la “rarità” anche come filtro nel menù a tendina. Questa funzione è disponibile al momento per tutte le collezioni PFP basate su Ethereum. Inoltre su Rarible, come in un vero e proprio social network, si possono esplorare i profili dei collezionisti e tutti i loro token (nella sezione “Users”). 

Un’altra funzione interessante è il Multi-Wallet Profile che permette di gestire in un solo account non fungible token costruiti su diverse chain. Il Multi-Wallet Profile supporta 20 crypto wallet collegati a tutte le blockchain disponibili. Comprando NFT si riceve una quota di RARI, il token di governance del protocollo che fornisce a diverse blockchain infrastrutture per costruire progetti NFT. 

6. LooksRare

Nella lista delle piattaforme dove comprare NFT anche LooksRare, un marketplace che ricorda le dinamiche del play-to-earn. Chi acquista e vende NFT e partecipa alle attività della piattaforma riceve infatti delle ricompense nel token LOOKS. La piattaforma ha generato un volume di 1,65 miliardi di dollari e accetta come pagamenti ETH e WETH. 

Per il tuo shopping di NFT assicurati di avere gli ETH che ti servono, come puoi vedere la maggior parte dei marketplace. Controlla il prezzo in tempo reale o attiva un acquisto ricorrente per avere ETH sempre a disposizione.

Scopri Young Platform

7. SuperRare

Dove comprare NFT artistici? Proseguendo la lista dei 10 principali marketplace, ci imbattiamo in SuperRare con un volume di 236,15 milioni di dollari! Se sei appasionat* d’arte e ti stai chiedendo quale NFT marketplace scegliere, SuperRare potrebbe fare al caso tuo. Questa applicazione decentralizzata è costruita come una vera e propria galleria di digital art, ci sono esposizioni tematiche e focus sugli artisti del momento come FEWOCiOUS, Otherworld con il motto “dark art with bright colors” o DirtyRobot (Daniel Isle) l’illustratore che ha dato vita a RENGA NFT. SuperRare dal punto di vista tecnico è un peer-to-peer marketplace su Ethereum e ha un suo token: RARE. Questo viene definito un “curation token” perché gli holder possono curare le esposizioni e le scelte artistiche del marketplace tramite delle votazioni. Questo marketplace è anche la casa di molti artisti NFT italiani, uno dei più famosi è Giuseppe Lo Schiavo, che ha venduto sulla piattaforma la sua opera più apprezzata, Tecnogenica per 15,9 ETH. 

Su questo marketplace gli NFT si comprano in Ether e le commissioni delle vendite sono fisse al 3% (per gli acquirenti). 

8. Objkt

Sulla blockchain di Tezos c’è Objkt, il marketplace che punta alla sostenibilità. Qui i token non fungibili sono chiamati “Clean NFT” perché la blockchain su cui sono costruiti è molto attenta al suo impatto ambientale. Objkt ha una roadmap serrata che cerca di rispettare i desideri della community. Questa propone delle iniziative per migliorare la piattaforma ad esempio “separare gli NFT in categorie tra PFP, arte e hot collection” o ancora “accettare offerte fatte solo da account verificati”. Ogni giorno l’NFT marketplace propone ai suoi utenti la “Daily Curation”, una selezione delle opere d’arte digitali più interessanti del momento.

9. KnownOrigin

Anche KnowOrigin, un’applicazione decentralizzata costruita su Ethereum, è un perfetto marketplace dove comprare NFT di digital art, grazie alla sua accurata selezione. Il progetto è costruito su Ethereum e ha un volume di 7,81 milioni di dollari. Sulla piattaforma sono esposti più di 1.000 artisti e più di 11.000 opere, il marketplace ha l’obiettivo di facilitare agli artisti l’esperienza del Web3: “KnowOrigin è una piattaforma artist-driven che rende facile per i creator digitali creare, esporre e vendere le opere d’arte che producono”. In quest’ottica il prezzo di un NFT in prima vendita viene distribuito all’85% all’artista che l’ha realizzato e il 15% alla piattaforma (per le commissioni). 

10. Nifty Gateway

Concludiamo la lista delle piattaforme dove comprare NFT con Nifty Gateway. La mission del progetto è chiara: rendere i token non fungibili accessibili a tutti, dai principianti ai collezionisti esperti. Il marketplace è una “custodial platform” questo significa che le opere d’arte digitali sono custodite in un wallet assicurato da Gemini. In pratica se perdi le credenziali del tuo account può essere facilmente recuperato dalla piattaforma stessa, in questo senso i rischi sono minimi. Qui puoi comprare NFT sia in crypto (ETH) che in moneta fiat: “la natura custodial di Nifty Gateway consente di effettuare movimenti senza dover elaborare una transazione sulla blockchain, il che significa che non ci sono spese per il gas, risparmiando ai nostri collezionisti un sacco di problemi e di denaro”. Nifty Gateway è disponibile anche per i dispositivi mobile

Se invece non vuoi comprare NFT, ma li vorresti ricevere gratis. Tieni d’occhio tutti gli airdrop con cui i progetti regalano token non fungibili!

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

ZkSync Era: cos’è e come funziona il nuovo Layer 2 di Ethereum

ZkSync Era: cos’è e come funziona il Layer 2 di Ethereum

Cos’è ZkSync Era? Tutto quello che devi sapere sul nuovo Layer 2 di Ethereum

ZkSync Era è un nuovo Layer 2 di Ethereum sviluppato da Matter Labs. Questo protocollo sfrutta la crittografia zero-knowledge per scalare la rete di ETH, ovvero renderla più veloce ed efficiente. Il suo lancio arriva dopo una fase di test iniziata nel 2021 e resa pubblica a inizio 2023. Ecco cos’è ZkSync Era e come funziona!

ZkSync Era: cos’è e come funziona

Come anticipato, ZkSync Era è un Layer 2 di Ethereum ovvero un protocollo creato per migliorare le performance in termini di scalabilità della blockchain di riferimento. Per andare al sodo, un Layer 2 viene usato per elaborare delle transazioni più velocemente rispetto a una blockchain Layer 1. Un protocollo come ZkSync Era lavora in maniera combinata con il suo Layer 1, in questo caso Ethereum, ma è indipendente. Questo significa che le transazioni gestite in maniera autonoma, vengono poi registrate su Ethereum grazie a dei bridge

A livello generico si tratta quindi di un Layer 2, ma nello specifico cos’è ZkSync Era? Si tratta di un rollup zero knowledge che elabora più transazioni contemporaneamente e poi trasferisce su blockchain un codice “prova” unico della loro validità. In questo modo diminuiscono i tempi di esecuzione e la pesantezza dei dati che finiscono su Ethereum. 

ZkSync inoltre è compatibile con l’Ethereum Virtual Machine, per questo è molto simile a Polygon zkEVM, lanciato anch’esso a marzo. Creare dei Layer 2 con la crittografia zero knowledge e adattabile al codice di Ethereum, è diventata una sfida per le startup crypto. Oltre a Polygon e Matter Labs, al momento stanno lavorando al loro zkEVM anche Scroll e Consensys, l’azienda dietro a Metamask.

A differenza del Layer 2 di Polygon, ZkSync Era non è compatibile con bytecode (uno dei linguaggi di programmazione di Ethereum). Non per una difficoltà tecnica ma per scelta del team del progetto per cui è un elemento inutile sul lungo termine e per il futuro delle tecnologie di scalabilità. 

ZkSync Era non è il primo progetto di Matter Labs, nel 2020 l’azienda aveva già elaborato il suo primo zk-rollup, ZkSync Lite, che ha elaborato oltre 10 milioni di transazioni e ha un TVL di oltre 73 milioni di dollari. 

ZkSync: airdrop in arrivo?

La notizia del lancio del protocollo è molto chiacchierata sui social. Tuttavia non si parla tanto di cos’è ZkSync Era e di come funziona, ma del suo possibile airdrop. Come con tutte le novità, i cacciatori di airdrop tengono d’occhio il Layer 2 di Ethereum appena uscito. 

Verrà lanciato un un token? È davvero in arrivo un airdrop? Matter Labs finora ha raccolto 458 milioni di dollari in finanziamenti e per molti questo è un indizio sufficiente a rispondere in maniera affermativa. In realtà Alex Gluchowski, CEO di Matter Labs, ha spiegato in un’intervista che in questa fase ZkSync Era non ha bisogno di un token. Soprattutto perché il progetto è ancora in buona parte centralizzato, almeno per un anno. Ovvero il tempo necessario per la svolta verso la decentralizzazione e per organizzare la governance del progetto tramite token. 

ZkSync Era: le prime applicazioni

Per capire cos’è ZySync Era e come funziona, può essere utile fare qualche esempio delle sue applicazioni. Il team del progetto ha dichiarato che diverse dapp si stanno preparando ad implementare il protocollo, applicazioni del calibro di Uniswap, Curve e MakerDAO. In questo caso ZkSync Era verrà usato per abbassare il carico di transazioni che devono essere svolte su Ethereum per i vari servizi DeFi. I tempi di esecuzione quindi saranno più brevi e i costi diminuiranno. 

Su ZkSync è già stata lanciata una collezione NFT, zkApes il cui prezzo di minting è 0,08 ETH, ed è attivo un servizio di Name Service per domini Web3 in forma “.zk” sviluppato da Star Protocol. 


Nell’anno in cui tutti stanno lavorando sulla tecnologia zero knowledge, cos’è ZkSync Era? L’ennesimo Layer 2 di Ethereum? La parola spetta agli utenti che, grazie alla gara dei progetti crypto per lanciare il prodotto di scalabilità migliore, hanno la possibilità di testare e avere tutti i vantaggi di transazioni più leggere.