Euro digitale: cos’è, come funziona e quando arriva

Euro digitale: cos’è? Tutte le cose da sapere

Cos’è l’euro digitale? E come funziona la CBDC della BCE? Tutte le cose da sapere

Cos’è l’euro digitale se non la risposta alla crescente diffusione dei pagamenti digitali? La Banca Centrale Europea nel 2021 ha inaugurato un progetto per fondare la sua moneta elettronica con lo scopo di offrire ai cittadini uno strumento di pagamento efficiente e alternativo rispetto ai contanti. L’idea, che attualmente è in fase di studio, ricalca quella di altri istituti bancari e governi. Tra le nazioni che hanno già lanciato con successo una moneta del genere c’è la Cina con l’e-CYN, lo yuan digitale. 

Euro digitale, cos’è e a cosa serve

Cos’è l’euro digitale? Il primo dubbio da chiarire per spiegarlo è se si tratti di una criptovaluta. Anche se queste due tipologie di monete elettroniche condividono la stessa tecnologia di base, la risposta è negativa. La definizione più corretta è quella di Central Bank Digital Currency (CBDC), ovvero di moneta digitale emessa da una Banca Centrale. A differenza delle criptovalute, le CBDC non sono decentralizzate ma dipendono dall’istituzione finanziaria che le emette che stabilisce quante unità coniare e i ritmi inflazionistici. Allo stesso modo però sono digitali, peer-to-peer e trasparenti. 

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In questo caso specifico, la Banca Centrale Europea spiega cos’è l’euro digitale come “equivalente elettronico del contante”, quindi un’alternativa alle banconote come mezzo di pagamento. L’idea è quella di sviluppare una moneta sicura, facile da usare e disponibile a tutti perché accessibile grazie a una semplice connessione internet. La moneta elettronica avrà lo stesso valore 1:1 dell’euro “tradizionale”, e comunque non sostituirà l’euro fisico. La BCE specifica anche che non si tratterà nemmeno di uno strumento di investimento e che naturalmente sarà conforme al nuovo regolamento MiCA.

D’altro canto l’euro digitale non è una stablecoin, ovvero una criptovaluta che riproduce il prezzo della moneta dell’Eurozona. 

Come funziona

Visto cos’è l’euro digitale, possiamo approfondire come funziona. La BCE sta sperimentando diverse soluzioni per l’infrastruttura della moneta, tra cui le DLT e la blockchain ma anche opzioni più centralizzate. 

Se verrà sviluppato su una rete decentralizzata, l’euro digitale sarà veloce, sicuro, rispettoso della privacy e senza “confini” geografici. A livello tecnico il suo meccanismo sarebbe simile a quello delle criptovalute. 

Sul tema caldo dei dati personali, la Banca Centrale assicura che saranno tracciate solo le informazioni indispensabili per contrastare il riciclaggio di denaro e attività illecite. Ad esempio gli utenti dovranno rendere nota la propria identità nel primo accesso tramite un portafoglio digitale. Pur avendo le idee chiare su cos’è l’euro digitale e a cosa dovrà servire, tutti i dettagli su come funziona sono ancora in definizione. 

Le sue principali sfide sono la possibilità di essere usato 24/7 e di essere convertito in qualsiasi momento con monete o banconote, la disponibilità senza necessità di un conto corrente. Il tutto sempre vigilato e assicurato dalla Banca Centrale

Euro digitale: quando arriva?

Il progetto non è ancora stato approvato ufficialmente, la fase investigativa è iniziata a ottobre 2021 e, secondo quanto riportato dalla BCE, dovrebbe concludersi a ottobre 2023. A quel punto l’istituto bancario dovrà definire cos’è l’euro digitale in tutte le sue sfumature e decidere se portare avanti la sua realizzazione. Al momento non sappiamo se questa moneta elettronica esisterà davvero in futuro. 

In questa prima fase la BCE ha coinvolto 5 aziende per realizzare dei prototipi e casi d’uso. Ad esempio Amazon per i pagamenti su e-commerce.

Fra pochi mesi quindi potremmo rispondere con certezza alla domanda “cos’è l’euro digitale e come funziona”.  E conoscere se anche per l’Eurozona il futuro dei pagamenti sarà digital

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Previsioni Bitcoin: svolta in arrivo secondo il guru della finanza

Previsioni Bitcoin: svolta in arrivo secondo il macro guru

Previsioni per Bitcoin e la sua capitalizzazione di mercato, la crisi economica potrebbe portarla alle stelle 

Nuove previsioni per Bitcoin dal guru della finanza Hugh Hendry. Il noto gestore di hedge fund durante un’intervista rilasciata a Bloomberg ha rivelato le sue ipotesi sul futuro della criptovaluta rispetto al contesto macroeconomico attuale. 

Previsioni Bitcoin: la spinta dalla crisi economica e finanziaria

Le previsioni su Bitcoin di Hendry sono arrivate durante un’intervista di carattere generale sulla situazione macroeconomica attuale. Alla domanda su come avrebbe preferito proteggersi da un eventuale collasso del sistema finanziario, l’esperto ha spiegato che fra tutti gli asset quello a cui si affiderebbe è Bitcoin. Ancora prima che all’oro

Secondo Hendry, nell’ipotesi non così remota di una crisi, l’oro è un buon investimento per difendersi ma ha lo svantaggio che il suo potenziale rialzo è limitato: “l’oro ha una capitalizzazione di 13.000 miliardi di dollari. L’oro sarebbe l’equivalente di tutte le azioni statunitensi”.

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Market cap triplicato! 

Secondo le previsioni  su Bitcoin di Hendry, in caso di crisi macroeconomica mondiale la crypto triplicherà la sua capitalizzazione di mercato toccando i 1,5 miliardi di dollari. In caso di peggioramento della situazione, secondo l’esperto, Bitcoin sarebbe l’asset più performante. 

“Il market cap di Bitcoin è di mezzo trilione di dollari. E Bitcoin si trova nel mondo dell’asset allocation all’interno di un insieme che chiamiamo alternative, come il private equity, gli immobili commerciali, l’oro e così via. È un insieme da 100.000 miliardi di dollari e Bitcoin è mezzo trilione di dollari. Quindi potrebbe triplicare e diventare un trilione e mezzo di dollari. Sarebbe la metà di Apple“, ha spiegato Hendry durante l’intervista.

Hendry è sembrato fiducioso sul destino della crypto anche per i recenti sviluppi sull’entrata in campo degli investitori istituzionali. Dopo la richiesta di BlackRock per un ETF a tema, ci sono state interessanti reazioni da parte del mercato. In altre parole, le previsioni su Bitcoin sono ottimiste anche per la spinta della regolamentazione e dell’adozione. 

A un anno circa dal prossimo halving, cominciano a moltiplicarsi le stime su BTC soprattutto a livello di prezzo. In prossimità dell’atteso “dimezzamento delle ricompense”, la curiosità sul destino della crypto sale. Il suo valore schizzerà come in passato? Al momento hanno la meglio le previsioni più ottimistiche su Bitcoin, catalizzate dalle ultime notizie. 

Prossimi airdrop crypto, l’elenco completo per il 2023

Prossimi airdrop crypto 2023: l’elenco completo

A caccia di token? L’elenco completo dei prossimi airdrop crypto per il 2023 e le istruzioni su come partecipare 

I cacciatori dei prossimi airdrop crypto avranno notato che il 2023 è un anno da tenere d’occhio. Ultimamente le distribuzioni dei token non vengono promosse ufficialmente dai progetti perché si vogliono premiare gli utenti che utilizzano i servizi senza “doppi fini”. Per questo è fondamentale monitorare forum e community e captare tutte le voci che circolano. 

Tra i prossimi airdrop crypto spiccano quelli della cricca dei Layer 2. C’è chi vede in questi progetti i protagonisti della prossima bull run e i volumi che stanno accumulando potrebbero confermare questa ipotesi. Dopo l’airdrop di Arbitrum e di Optimism, tutti guardano alle prossime opportunità. Continua a leggere e scopri l’elenco completo degli airdrop più attesi!

Prossimi airdrop 2023: come partecipare 

Per partecipare a uno dei prossimi airdrop del 2023 è necessario muoversi in anticipo e conoscere quali sono i requisiti per risultare idonei. Nella maggior parte dei casi questi non vengono comunicati esplicitamente dai progetti, le community avanzano allora delle ipotesi che rientrano nella generica operazione di “interagire con il protocollo”. Questo significa compiere delle transazioni e usare le dapp in maniera naturale (senza sembrare un bot), anche con piccoli importi di denaro ma comunque in maniera costante. 

Non esiste quindi una formula unica per partecipare, se non sei pratic* di DeFi online puoi trovare diverse guide che ti mostrano come usare i protocolli. Assicurati che siano affidabili e valuta attentamente i tuoi rischi. Spesso i progetti che lanciano airdrop sono nelle fasi iniziali di test e potrebbe essere saggio non dedicarci troppi fondi (anche se in linea di massima più è alto l’importo, più è sostanziosa la cifra che si riceve). Inoltre prima di collegare il tuo wallet, verifica sempre che i siti o i profili social da cui trai informazioni siano quelli ufficiali, soprattutto su Twitter è comune imbattersi in scam.  

1. Scroll

Uno dei prossimi airdrop crypto più chiacchierati e attesi è quello di Scroll, un Layer 2 di Ethereum che utilizza la crittografia zero knowledge. Attualmente il protocollo è in fase di testnet, ma il lancio della mainnet è previsto per agosto 2023. Questo evento non coincide per forza con un airdrop, che infatti non è mai stato annunciato esplicitamente. Tuttavia le probabilità di una distribuzione si alzano perché Scroll ha raccolto diversi finanziamenti e ad oggi ha una valutazione di 1.8 miliardi di dollari

Per cercare di riceverlo in molti stanno interagendo con la testnet, tramite Aave ad esempio. Essendo un protocollo su Ethereum, per portare a termine queste operazioni ti serviranno degli ETH sempre a disposizione. È infatti la crypto indispensabile per la DeFi.

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2. Metamask 

Tra i prossimi airdrop segnaliamo anche quello di Metamask. Finora il token del wallet decentralizzato è sempre stato solo un rumor, ma è già da qualche tempo che è tornato sotto i riflettori. 

In questo caso per partecipare potrebbe essere sufficiente aver utilizzato il wallet tramite le sue funzioni di swap e bridge. 

3. StarkNet 

Torniamo ai Layer 2. Uno dei possibili prossimi airdrop 2023 potrebbe essere quello di StarkNet, network all’avanguardia per la scalabilità di Ethereum. L’arrivo del token sembrerebbe confermato ma non ci sono dettagli sulle modalità di lancio. Anche in questo caso i requisiti potrebbero essere l’utilizzo delle sue dapp. 

4. zkSync Era

Tutti fremono per il prossimo airdrop di zkSync Era. Sulla scia dell’entusiasmo per i rollup, questo protocollo sta attirando l’attenzione della community crypto. Uno dei suoi punti di forza è la compatibilità con Ethereum che lo rende facilmente utilizzabile tramite i wallet standard del network di Buterin. La sua testnet è pubblica dal 2023 e dal lancio tutti sono impazienti di conoscere se arriverà un token, considerato che zkSync ha raggiunto oltre 400 milioni di dollari in finanziamenti. Probabilmente il team sta aspettando che la popolarità del progetto si consolidi e che il TVL aumenti ancora prima di lanciare il token. 

In questo caso per partecipare potrebbe essere utile usare anche la versione precedente ovvero zkSync Lite. Tra le operazioni fattibili ci sono fornire liquidità ai dex sul network, il più popolare al momento è SyncSwap, creare NFT o acquistarli, scambiare token. 

5. Lens

Cambiamo tipologia di progetto! Con Lens uno dei prossimi airdrop 2023 potrebbe essere a tema “social network decentralizzati”. Si tratta infatti di una dapp che sta costruendo un social nello spirito del Web3 e della creator economy. Su OpenSea è possibile acquistare dei nomi di dominio NFT da usare per i propri profili (.lens), per questo in molti hanno ipotizzato che se dovesse essere confermato un airdrop potrebbe assomigliare a quello di Ethereum Name Service. In cui sono stati distribuiti token ENS ai proprietari dei domini che hanno ottenuto fino a 85.000$!

6. Linea

Linea è un altro Layer 2 di tipo zero knowledge che punta a ridurre i costi delle operazioni su Ethereum. Il progetto ha ottenuto 725 milioni di dollari in investimenti e per questo si ritiene probabile che lancerà presto il suo token. Al momento è possibile interagire con la testnet.

7. Layer Zero

Anche per Layer Zero non si hanno notizie certe sul lancio del token, tuttavia gli ingenti finanziamenti e i venture capital che hanno dimostrato il loro interesse fanno sperare che prima o poi arriverà. Layer Zero è una chain che sta sviluppando una soluzione per unire tutte le blockchain tra loro e spostare fondi senza conversioni. Insieme alla scalabilità, l’interoperabilità è un’altra sfida urgente di Ethereum. Per questo l’airdrop di Layer Zero potrebbe essere molto importante e sostanzioso. 

Per interagire con Layer Zero si possono utilizzare i bridge e diverse dapp DeFi in altrettanti network come ad esempio Aptos. 

L’elenco completo dei prossimi airdrop crypto per il 2023 è in continuo aggiornamento!

ETF Bitcoin: con BlackRock l’interesse sale. Cosa sta succedendo? Perché è una svolta?

ETF Bitcoin: l’interesse sale. Che sta succedendo?

Focus sulla news dell’ETF Bitcoin di BlackRock. I possibili scenari sono sorprendenti, cosa sta succedendo?

L’ETF Bitcoin di BlackRock è finito al centro delle discussioni del mondo crypto negli ultimi giorni. Il colosso dell’investimento ha presentato richiesta ufficiale alla Security and Exchange Commission statunitense per lanciare il suo fondo che riproduce il prezzo spot della criptovaluta. Se l’esito fosse positivo, sarebbe il primo prodotto di questo tipo in circolazione. All’interesse di BlackRock per il mondo crypto si è aggiunto a catena quello di altri investitori istituzionali, situazione che sta aprendo diverse ipotesi sul futuro di Bitcoin. 

L’ETF Bitcoin di BlackRock: perché è una svolta 

La richiesta di BlackRock di quotare un ETF di Bitcoin spot è molto più importante di quello che si pensa. Si tratta del più grande asset manager del mondo con 10 trilioni di dollari in gestione e con una media di approvazioni da parte della SEC di 575 a 1. Questi due elementi rendono probabile il successo dell’operazione. 

L’approvazione del fondo innanzitutto aprirebbe il mondo crypto anche a chi non è pratico di exchange o DeFi e non ha interesse a detenere personalmente Bitcoin. Tramite il prodotto di una delle più grandi aziende quotate a Wall Street, masse di investitori retail entrerebbero nel mercato delle criptovalute. Nel documento di richiesta si può leggere che lo scopo di BlackRock è: “costituire un mezzo semplice per effettuare un investimento simile a quello in Bitcoin piuttosto che acquisire, detenere e scambiare Bitcoin direttamente su base peer-to-peer o di altro tipo o tramite uno scambio di asset digitali”.

In secondo luogo l’ETF Bitcoin di BlackRock sarebbe una svolta perché in passato diverse altre società si sono viste negare i permessi. Se la SEC dovesse accontentare il fondo, arriverebbero decine di questi prodotti sul mercato.

Il modo in cui si comprano criptovalute potrebbe cambiare per sempre: sulla scia dell’ottimismo della diffusione di questi asset, Bitcoin ha toccato i 30.000$

Dai un’occhiata al prezzo ora!

Cosa succederebbe in caso di approvazione?

Come abbiamo visto se il piano di BlackRock sul suo ETF Bitcoin spot dovesse andare a buon fine, ci sarebbero degli esiti positivi sull’adozione delle criptovalute. Ma cosa succederebbe al prezzo di BTC? 

Guardando i dati storici, all’approvazione di un exchange traded fund i prezzi salgono. Come è successo ad esempio con il primo Gold ETF listato nel 2004 alla borsa di New York. 

Inoltre l’approvazione e l’ipotetico lancio sul mercato dell’ETF di BlackRock, coinciderebbe con un altro evento decisivo: l’halving di Bitcoin. In media la procedura per rilasciare i permessi per un ETF dura 211 giorni, questa data scadrebbe subito prima di quella prevista per il “dimezzamento”.

Come abbiamo già spiegato in questo articolo, in passato l’halving ha portato una salita delle quotazioni. Nel 2024 quindi il prezzo di Bitcoin secondo alcuni potrebbe salire vertiginosamente sia per l’interesse intorno all’ETF di BlackRock sia in maniera fisiologica seguendo il ciclo di mercato. 

In questo scenario rialzista chi è interessato ad acquistare Bitcoin ora potrebbe valutare un acquisto ricorrente per mettere da parte crypto “approfittando” dei prezzi relativamente bassi e in attesa degli eventuali rialzi per l’anno prossimo. 

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Infine l’ETF di BlackRock potrebbe alterare anche la distribuzione dei Bitcoin tra exchange e investitori istituzionali. L’enorme afflusso di capitali dell’asset manager creerebbe nuovi equilibri. 

Dilaga l’interesse degli investitori istituzionali 

Subito dopo la richiesta di BlackRock, Invesco, il 17° asset manager su scala globale, ha rinnovato la sua applicazione fatta in passato. E anche WisdomTree ha presentato la sua domanda. La lista degli investitori istituzionali che sono interessati al settore crypto si allarga, a questi si aggiungono Fidelity, Citadel e Charles Schwab che hanno appena fondato un exchange per il trading. 

Insomma l’interesse per le crypto di BlackRock non è un caso isolato, il mercato è in attesa dei prossimi sviluppi e per il momento sembra reagire bene alle news sull’ETF di Bitcoin.

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Metaverse Pride 2023: la guida agli eventi di Decentraland

Metaverse Pride Decentraland 2023: le cose da sapere

La terza edizione del Metaverse Pride è alle porte. Quali sono gli eventi previsti a Decentraland? 

Cosa aspettarsi dal Metaverse Pride 2023? Dal 27 al 29 giugno il metaverso di Decentraland ospiterà la terza edizione dell’evento che annualmente propone attrazioni e eventi che celebrano la diversità e l’inclusione. Nei tre giorni del festival potrai trovare esperienze immersive, giochi, installazione d’arte digitale, concerti e contenuti educativi realizzati dalla comunità LGBTQIA+.

Qual è quindi il programma di quest’anno? Come si partecipa? Ecco tutto quello che devi sapere sul Metaverse Pride 2023!

Metaverse Pride 2023 a Decentraland: gli eventi in programma

Il Metaverse Pride 2023 è stato organizzato da Decentraland, il metaverso crypto su Ethereum, in collaborazione con gli studios Polygonal Mind e Vegas City, ovvero la principale location dedicata all’intrattenimento di questo mondo virtuale.  

Il programma si svolgerà principalmente nell’Art Plaza che sarà allestita come un’oasi del deserto con “palme ondeggianti e imponenti scogliere di arenaria”. L’idea è quella di ricordare il Burning Man, il festival artistico che dal 1986 si svolge in Nevada.

Durante il Metaverse Pride 2023 ci saranno moltissime occasioni di svago come i concerti, la cui programmazione è ancora in aggiornamento. Ma anche l’opportunità di conoscere al meglio la community LGBTQIA+ con esperienze formative e giochi a enigmi per conoscere la storia del Pride. 

Intorno all’area dedicata al festival sfilerà per tutti i giorni dell’evento e 24h/24 la parata del Pride. Composta da numerosi carri stravaganti su cui salire a bordo e unirsi alla festa. Tra questi carri ci sono anche quelli creati dagli utenti nel concorso lanciato da Decentraland il mese scorso. 

Inoltre per la prima volta i partecipanti al Metaverse Pride 2023 potranno scegliere nell’area di benvenuto un NPC (non player character) per farsi accompagnare durante gli eventi. Saranno disponibili cinque diversi personaggi con una propria storia e identità.

Come partecipare al Metaverse Pride 2023 (e altre info utili)

Entrare nel metaverso di Decentraland e partecipare al Metaverse Pride 2023 è semplicissimo. Sarà sufficiente accedere al sito dal tuo browser, registrarti, connettere il tuo wallet crypto e creare il tuo avatar. 

Le esperienze del festival sono gratuite, ma forse potrai aver bisogno di qualche spicciolo per abbellire il tuo avatar con la collezione di NFT indossabili, creati appositamente per il Pride. Giacche leopardate, cappellini arcobaleno e tutine dalle vibes anni ‘80. 

Al Metaverse Pride gli acquisti vanno fatti in MANA, il token nativo di Decentraland, nel marketplace dedicato. 

Controlla il prezzo di MANA ora!

Tra tutte le cose che si possono fare nei mondi virtuali, c’è anche promuovere diritti e festeggiare l’inclusività. Il Metaverse Pride 2023 del 27, 28 e 29 giugno è uno degli appuntamenti di intrattenimento più attesi a Decentraland. Non solo per gli affezionati ma anche per i più curiosi che vogliono sperimentare in prima persona i progressi degli eventi virtuali

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Come investire in oro? La guida

Investire in oro: come fare? La guida

Come investire in oro? Esistono vari strumenti e diverse modalità per esporsi a questo asset. Scoprili tutti in questa guida!

Come investire in oro? Le risposte a questa domanda sono diverse. Per farlo puoi acquistare monete e lingotti, o esporti a strumenti finanziari come gli ETF e opzioni.

Ognuna di queste modalità di investimento ha i suoi pro e i suoi contro. Per esempio acquistare oro fisico è relativamente semplice ma detenerlo ti espone ai rischi connessi al suo possesso. Mentre comprare un ETF è leggermente più complicato ma non comporta rischi di detenzione.

Investire in oro: come fare?

Viste le diverse modalità in cui ci si può esporre a questo asset vale la pena chiedersi: come investire in oro? Ecco come acquistare tenendo sempre però a mente l’andamento del prezzo del metallo prezioso.

1. Comprare oro fisico

Il primo metodo per  investire in oro è anche il più banale. Ovvero acquistarlo fisicamente. È possibile ottenere il metallo prezioso in principalmente due formati: lingotti e monete. Al contrario di quanto si possa pensare questo tipo di investimento può essere anche economico dato che esistono lingotti e monete di qualsiasi peso e valore.

Investire in oro fisico comporta costi contenuti. È infatti possibile acquistarlo senza pagare l’IVA attraverso banche o società regolarmente registrate all’interno di un apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia. Questa pratica però presenta anche rischi e costi connessi alla detenzione dell’asset. Questi ultimi salgono nel caso in cui non si voglia, per ovvie ragioni, detenere il proprio oro fisico all’interno della propria abitazione.

2. Investire in oro con gli ETF

Per ovviare ai costi e agli inconvenienti che si presentano quando si decide di acquistare oro fisico molti investitori decidono di optare per una versione digitale di questo bene. Comprare digitalmente può essere come investire in oro fisico solo che si risparmia sui costi di custodia, assicurazione e trasporto. Uno degli strumenti più utilizzati per investire in oro sono gli exchange traded fund (ETF).

Esistono principalmente due tipi di ETF sull’oro:

  • ETF a replica fisica: esporsi a questi strumenti finanziari è praticamente come investire in oro fisico. Attraverso questi ETF, gli acquirenti acquistano una quantità corrispondente di oro fisico che viene conservata nelle casse dell’emittente;
  • ETF a replica sintetica: non prevedono nessun acquisto di oro fisico. Per garantire l’esistenza di questi prodotti si utilizzano dei contratti derivati (ad esempio futures o opzioni).

3. Investire in oro con i futures e le opzioni

Se le prime due opzioni non fanno per te e ti stai ancora chiedendo come investire in oro sappi che è possibile farlo anche attraverso i futures e le opzioni. Questi sono strumenti derivati che replicano l’andamento del bene che rappresentano. I futures però offrono un’altra possibilità: operare utilizzando la leva finanziaria

Chi sceglie questa strada non diventa proprietario del metallo prezioso, ma di un contratto. Con i futures si può anche vendere allo scoperto, o andare short, che è un po’ come investire contro l’oro. Se decidi di shortare l’oro o un qualsiasi asset guadagnerai nel caso in cui il suo prezzo scenda.

4. Investire in oro con i CFD

È possibile investire in oro anche attraverso i Contratti per Differenza (CFD). Questi sono strumenti derivati come futures e opzioni che permettono di speculare sul prezzo di un determinato asset senza possederlo realmente. Invece di acquistare realmente l’oro si stipula un contratto con un intermediario finanziario. Se il prezzo del metallo sale guadagni la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita stabilito nel contratto.

La differenza tra futures e CFD è molto sottile, i primi sono contratti standardizzati negoziati su mercati regolamentati mentre i secondi sono, ogni volta, stipulati tra un investitore e un intermediario finanziario.

5. Investire in oro con le crypto

Come? Investire in oro con le crypto? Sì, hai letto bene, non si tratta di un typo o di un errore di battitura. Esiste una stablecoin, ovvero una criptovaluta ancorata al valore di un asset fisico, che segue l’andamento del prezzo dell’oro. Stiamo parlando di Pax Gold (PAXG) la crypto emessa da Paxos
Ogni token PAXG è riscattabile per 1 oncia d’oro custodita in un caveau da Paxos e da altri suoi partner. Insomma questa stablecoin funziona in modo simile ad un ETF a replica fisica. Investire in oro attraverso le crypto è molto semplice ed è alla portata di tutti dato che che si possono comprare anche solo 20€ di PAXG, l’oro sotto forma di criptovaluta.

Controlla il prezzo di Pax Gold (PAXG) ora!

6. Investire in oro acquistando azioni di società minerarie

Anche il mercato azionario offre la possibilità di investire in oro attraverso l’acquisto di azioni di società minerarie o coinvolte a vario titolo nell’industria di questo materiale. Si tratta di un investimento indiretto, che è legato solo in parte all’andamento del prezzo del metallo.

Conviene investire in oro? Un asset strategico

Ora che sai come investire in oro può essere utile spendere qualche parola per descrivere questo asset. L’oro, oltre ad essere un metallo prezioso, è stato utilizzato fin dall’antichità sia come mezzo di scambio che come riserva di valore e forma di investimento. Mentre in passato l’acquisto fisico sotto forma di monete o lingotti era l’unico modo per investire, negli ultimi decenni sono emerse nuove opzioni che offrono maggiore flessibilità e accessibilità. 

Ad oggi, l’oro è, a tutti gli effetti, una riserva di valore. Un bene apprezzato sia per via della sua scarsità, utilizzato dalle banche centrali e da aziende che operano in diversi settori produttivi, in particolare quello della gioielleria e quello dei materiali tecnologici.

Negli ultimi anni però è nato un altro asset che, per certi versi, possiede caratteristiche simili: Bitcoin. La prima criptovaluta mai creata, nonostante la sua giovane età è già stata paragonata all’asset più antico della storia, tanto da aver guadagnato il soprannome di oro digitale. Ma cosa mai gli è stato affibbiato questo epiteto? Perché l’offerta circolante di Bitcoin è infatti limitata a 21 milioni e quindi è un bene scarso e dunque prezioso


Insomma, ci sono varie risposte alla domanda: come investire in oro? Lo si può fare “alla vecchia maniera” acquistando lingotti e monete, oppure in modo più moderno: utilizzando strumenti finanziari digitali dal computer o dal proprio cellulare.

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Il significato di cespiti. Cosa sono questi asset?

Cespiti: significato e cosa sono questi asset

Il significato di cespiti è determinato da una pratica comune dell’economia aziendale che prevede la valutazione dei beni di un’impresa

Cosa sono i cespiti? Il significato in economia aziendale di questo termine è “beni sia materiali che immateriali di un’impresa”. Una definizione di cespite da “dizionario” è quella di asset che non fanno guadagnare in maniera diretta, quindi ad esempio attraverso la vendita, ma che contribuiscono al profitto e al valore complessivo di un’azienda. Scopri cosa sono i cespiti e cosa rientra in questa categoria di asset.

Cosa sono i cespiti, il significato spiegato

A grandi linee il significato di cespiti è quello spiegato nell’introduzione, approfondiamo allora nel dettaglio questa categoria di beni. Conoscere cosa sono è indispensabile per chi si occupa di contabilità aziendale perché sono fonti di reddito sul lungo termine. Come abbiamo visto infatti essi sono asset che garantiscono un guadagno all’impresa che li possiede perché indirettamente aumentano il suo valore. 

La prima fondamentale distinzione da fare per comprendere cosa sono i cespiti, è quella tra materiali e immateriali. 

Nel primo insieme rientrano beni tangibili come macchinari, mezzi di trasporto, immobili, attrezzature informatiche come i computer, strumenti tecnici e terreni. Tra i beni immateriali troviamo le risorse umane ma anche certificazioni e brevetti, e in generale tutti i talenti e il patrimonio di conoscenze di un’azienda. 

Tra tutti gli asset di proprietà di una società ci possono essere anche quelli finanziari e digitali. La finanza decentralizzata sta prendendo piede soprattutto nella tokenizzazione dei beni su blockchain. Anche i cespiti un giorno saranno registrati su Ethereum? Rimani sempre sul pezzo e segui le novità del settore tecnologico più innovativo del momento. 

Esplora il mercato crypto!

I cespiti e l’ammortamento

Un altro concetto da tenere presente per comprendere cosa sono i cespiti e il loro significato concreto è quello di “ammortamento”. Si tratta della riduzione del valore di un asset aziendale calcolato nel corso del tempo, a causa dell’usura. In sostanza, l’ammortamento è un’operazione contabile effettuata per considerare che i cespiti aziendali hanno una vita limitata. Questo deprezzamento viene considerato per determinare il reddito netto dell’esercizio e quindi la situazione fiscale. I cespiti vengono registrati in un apposito registro insieme alle annotazioni sul loro ammortamento. 

Essi possono anche guadagnare valore nel tempo, come nel caso degli immobili. Anche queste variazioni devono essere segnalate nel registro e mediate con gli ammortamenti. 
La gestione dei cespiti viene effettuata per garantire che i beni aziendali siano utilizzati in modo efficiente e che siano mantenuti nel modo migliore possibile. Ciò richiede la pianificazione, l’organizzazione e il controllo delle attività aziendali relative.Ecco perché vale la pena sapere cosa sono i cespiti e qual è il loro significato.

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Arbitrum airdrop: tutte le cose da sapere sul lancio del token ARB

Arbitrum airdrop: tutte le cose da sapere sul lancio del token ARB

L’airdrop di Arbitrum è stato uno dei più significativi del mondo crypto. Ecco cosa è successo e perché ARB è ancora sotto i riflettori

L’airdrop di Arbitrum o meglio del suo token ARB avvenuto il 23 marzo è stato da record. Arbitrum è il più utilizzato Layer 2 di Ethereum, ovvero reti costruite su blockchain già esistenti che permettono di eseguire transazioni al di fuori dei network principali in modo più efficiente ed economico. Negli ultimi mesi, la sua popolarità è aumentata notevolmente, e di conseguenza, anche il suo utilizzo. Ciò si evince dall’alto numero delle transazioni processate dalla rete (269.788 milioni). Questo Layer 2 è stato creato nel 2018 da Off Chain Labs, una startup di New York nata con l’obiettivo di sviluppare soluzioni di scalabilità per il Web3. 


Il token ARB è stato distribuito il 23 marzo agli utenti che hanno interagito con il Layer 2 nei mesi precedenti, e ha fatto ufficialmente ingresso nel mercato. Qui trovi tutte le cose da sapere sull’airdrop di Arbitrum e cosa è successo al lancio del token.

Airdrop Arbitrum: i requisiti per partecipare

I requisiti per ricevere ARB e dunque per partecipare all’airdrop di Arbitrum sono stati diversi. Il 23 marzo i token sono stati distribuiti agli utenti che in passato avevano interagito con il protocollo, infatti per il team l’airdrop è stato un modo per premiare i primi che hanno creduto nel progetto. Per verificare a quanti token si aveva diritto bastava collegare il proprio crypto wallet al sito della Arbitrum Foundation. La quantità è stata calcolata in base alla frequenza e al numero di transazioni eseguite sul network. Il numero di token di Arbitrum ricevuti da un utente era tanto alto quanto assiduo il suo utilizzo del Layer 2.

Cosa è successo al lancio 

Un’altra delle cose da sapere sull’airdrop di Arbitrum è cosa è successo al momento del lancio del token. Prima del 23 marzo, ci si interrogava sul valore di ARB all’atto della sua immissione sul mercato. Nello specifico ci si chiedeva se si sarebbe ripetuta la stessa situazione dell’airdrop di Optimism, un altro fondamentale evento dell’ultimo periodo. 

La distribuzione gratuita di OP, avvenuta ad Aprile 2022, è valsa agli utenti che avevano interagito con il network da 3.000 a 30.000$ , a seconda della quantità e della complessità delle interazioni. 

C’è chi sperava che l’airdrop di Arbitrum sarebbe stato altrettanto sostanzioso, del resto il co-fondatore del progetto, Steven Goldfeder, aveva twittato: “l’aperitivo precede sempre il piatto principale”, riferendosi proprio al principale competitor, Optimism. 

Durante l’airdrop sono stati assegnati 1.275 miliardi di token a 625.143 wallet che rispettavano i requisiti. Il prezzo di ARB al lancio è stato di 1,23 dollari

Secondo l’ultima analisi di Nansen di giugno 2023 che ha indagato sulle attività del network durante e dopo la distribuzione, l’airdrop ha portato un record di utenti e transazioni. Nonostante oggi l’hype dell’evento sia passato, Arbitrum continua a mantenere elevati questi valori. A livelli paragonabili, e a tratti superiori, a quelli di Ethereum. 

Controlla il prezzo di Arbitrum ora!

La distribuzione del token ARB

Anche la tokenomics di ARB è una cosa da sapere sull’airdrop di Arbitrum. La initial supply (fornitura iniziale) del token prevista era di circa 1 miliardo di ARB, distribuiti in questo modo:

  • il 12,75% alla community attraverso l’airdrop; 
  • il 42% di proprietà della Arbitrum DAO, per finanziare le decisioni di governance e per le alle dapp più utilizzate;
  • Il 29,94% a Offchain Labs, la startup che si occupa dello sviluppo di Arbitrum;
  • 17,54% agli investitori che hanno finanziato il progetto.

A cosa serve il token di Arbitrum (ARB)

Il token ARB distribuito attraverso l’airdrop Arbitrum del 23 marzo verrà utilizzato principalmente con funzioni di governance. La Arbitrum Foundation intende affidare le decisioni più importanti per il futuro della blockchain alle persone che la utilizzano, ed è proprio qui che entra in gioco ARB. In occasione del lancio infatti verrà istituita la Arbitrum DAO, che sarà composta dagli holder del token, che potranno votare su tutte le decisioni future del progetto. Gli utenti potranno anche creare le loro sottoreti, chiamate “Layer 3”, nel caso in cui ricevano approvazione dalla Arbitrum DAO.

Le migliori dapp su Arbitrum

Una parte dei token ARB è stata distribuita anche alle applicazioni decentralizzate (dapp) dell’ecosistema. Le più conosciute sono quelle originarie di Ethereum che sono approdate su Arbitrum negli ultimi mesi. Da Uniswap ad Aave, da Sushi a Opensea, praticamente tutte le aziende Web3 più famose hanno deciso di integrare la blockchain del momento, facilitate dalla grande somiglianza tra l’architettura della blockchain di Ethereum e quella del suo Layer 2. 

Tra i progetti più di successo di Arbitrum c’è anche l’exchange decentralizzato (DEX) GMX, che è nato proprio qui e su Avalanche. GMX permette ai suoi utenti di effettuare operazioni di trading in leva attraverso degli strumenti finanziari chiamati perpetual futures. 

La blockchain di Arbitrum non è popolata solamente da progetti di finanza decentralizzata (DeFi) ma anche da dapp dedicate al gaming e agli NFT. Una delle più famose in questo senso è Treasure, un Metaverso dedicato al gaming che si autodefinisce “il Nintendo del Web3” su cui è possibile giocare a diversi videogiochi play-to-earn. Tutto il suo ecosistema funziona grazie al token MAGIC, che consente di ottenere i non fungible token necessari per giocare e viene distribuito ai giocatori come ricompensa. 

L’airdrop di Arbitrum è stato un catalizzatore per l’attività del network. Da allora il protocollo sta cavalcando l’onda dei Layer 2, proprio ora che gli occhi sono sempre più puntati sulla scalabilità di Ethereum. La distribuzione gratuita di token si è rivelata ancora una volta una mossa vincente per i progetti che vogliono far parlare di sé, ecco perché monitorare con attenzione i prossimi airdrop.

ApeCoin: cos’è e come funziona il token delle Bored Ape

ApeCoin: cos’è e come funziona il token del Bored Ape Yacht Club

Cos’è ApeCoin, il token della community del Bored Ape Yacht Club, la collezione NFT più preziosa al mondo  

Cos’è ApeCoin (APE), il token della community del Bored Ape Yacht Club? La collezione NFT delle “scimmie annoiate” è una delle più famose nel panorama dei “non fungible token” ma da circa un anno è presente anche nel mercato di quelli “fungibili”. Grazie ad ApeCoin, il token gestito dalla community delle Bored Apes e dalla Ape Foundation. In queste righe scoprirai non soltanto cos’è ApeCoin, ma in generale tutto quello che devi sapere sulla  crypto della community del BAYC.  

ApeCoin: cos’è e a cosa serve?

Iniziamo questo approfondimento su cos’è ApeCoin dicendo che, dal punto di vista tecnico, è un token ERC-20 sviluppato sulla blockchain di Ethereum.  In occasione del lancio, il 17 Marzo 2022, è stato distribuito a tutti gli utenti che possedevano un NFT delle collezioni Bored Ape Yacht Club (BAYC) e Mutant Ape Yacht Club (MAYC) attraverso un airdrop. Questa distribuzione gratuita di token è stata una delle più preziose di sempre tanto che ogni holder degli NFT del BAYC ha ricevuto più di 100.000$ in APE.

Ma nel concreto cos’è ApeCoin? Innanzitutto è un token di governance che garantisce il diritto di partecipare all’organizzazione autonoma e decentralizzata ApeDAO. La DAO della community del Bored Ape Yacht Club, le cui decisioni sono supervisionate dalla Ape Foundation, serve a discutere e votare idee e nuovi progetti proposti dagli utenti. 

La Foundation è l’istituzione decentralizzata che amministra la ApeCoin DAO, nello specifico si occupa della gestione delle proposte sulla piattaforma e della contabilità. A capo della Ape Foundation c’è un Consiglio speciale, i cui membri vengono eletti proprio dall’applicazione decentralizzata. La Foundation non è legata a Yuga Labs, agisce autonomamente proponendo iniziative per la community. 

Il token viene utilizzato anche come incentivo per gli sviluppatori del progetto BAYC. Infine, secondo quanto annunciato dalla ApeCoin DAO, APE sarà anche la moneta di scambio nel Metaverso delle Bored Ape, Otherside e garantirà l’accesso a videogiochi ed eventi esclusivi! Cos’è ApeCoin se non il punto di accesso per tutto il mondo delle Bored Ape?

Come stanno andando le criptovalute del metaverso? Su Young Platform puoi controllare prezzi e andamenti in tempo reale. Accompagnati da tutte le news da monitorare.

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La tokenomics di ApeCoin

Visto cos’è ApeCoin e a cosa serve, diamo un’occhiata alla sua tokenomics. La total supply (disponibilità totale) di APE è di 1 miliardo, e i token, rilasciati a partire dal 17 Marzo 2022 verranno distribuiti sul mercato progressivamente fino al 2026. Il 15% della disponibilità di ApeCoin sono stati distribuiti ai possessori delle BAYC e MAYC in occasione del lancio, mentre il 47% è conservato nei crypto wallet di proprietà della DAO. Questa percentuale di token APE serve a finanziare le proposte della community del BAYC che sono state approvate. La restante parte del circolante di ApeCoin è invece di proprietà degli investitori. Tra questi c’è anche l’azienda Web3 che ha creato la collezione NFT del Bored Ape Yacht Club, Yuga Labs, che possiede il 15% della supply.

Come funziona la ApeCoin DAO?

Come specificato nel paragrafo dedicato a “cos’è ApeCoin” il token ha un ruolo decisivo nell’organizzazione autonoma decentralizzata ApeCoin DAO. È necessario precisare che essa è completamente separata da Yuga Labs, che può esprimere il suo parere sulle decisioni future come fosse un facoltoso utente che possiede una grande quantità di token. 

Il funzionamento è semplice: chiunque possegga almeno un APE ha diritto a far parte della DAO, e ogni token detenuto equivale a un voto. I membri possono proporre le cosiddette AIP (Ape Improvement Proposals) ossia miglioramenti all’ecosistema su tre grandi temi: Core, Process e Informational.

Core

Le proposte Core riguardano il cuore del progetto ApeCoin. Rientrano in questa categoria tutte le AIP che necessitano di un impegno economico da parte della DAO e tutte quelle che interessano il brand ApeCoin e le possibili collaborazioni con altri attori del Web3.

Process

Le proposte che intendono modificare il processo di approvazione delle AIP. Per esempio quelle che includono la modifica dei procedimenti di voto, o degli strumenti tecnici di ApeCoin. In particolare la community può decidere di votare contro l’attuale sistema per cui 1 token = 1 voto, o può decidere che per approvare una proposta sia necessaria una maggioranza più che assoluta di voti a favore (ad esempio più del 70% di voti favorevoli). In questo caso possiamo alla domanda “cos’è ApeCoin” possiamo rispondere “lo strumento per votare il futuro della community”.

Informational

Sotto questa categoria si trovano le proposte sulle linee guida generali della community.

Il processo per proporre un’idea sulla ApeCoin DAO

Per comprendere non solo cos’è ma anche come funziona ApeCoin all’interno della governance del BAYC vediamo nel dettaglio il processo che porta all’approvazione di una nuova proposta sulla ApeCoin DAO.

  • Idea di AIP: un membro della community pubblica una proposta, che deve essere prima analizzata da un moderatore dell’Ape Foundation;
  • Bozza di AIP: la bozza di AIP arricchita con i commenti degli altri membri della DAO e approvata da un moderatore viene etichettata, “AIP-#: (Nome) – (Categoria)”;
  • Analisi del consiglio direttivo: il consiglio direttivo della APE Foundation esamina la bozza e esamina la bozza dell’AIP e redige un rapporto per garantire che siano stati considerati i costi e le implicazioni legali;
  • Approvazione della AIP: la bozza e il rapporto vengono esaminati e approvati da un team di moderatori in base alle linee guida della DAO;
  • Votazione della AIP: le proposte approvate vengono pubblicate sulla piattaforma della DAO durante la “Weekly AIP Release” del Giovedì e gli utenti possono esprimere il loro voto per una settimana
  • Attivazione delle AIP: le AIP accettate passano alla fase di “attivazione”, che verrà gestita dall’owner dell’AIP e dal team della ApeCoin Foundation mentre quelle rifiutate possono essere ripresentate utilizzando l’apposito template.

Sul sito della ApeCoin DAO si legge “i modi con cui la blockchain può avere un impatto sulla cultura sono infiniti, e sono impossibili da prevedere tutti. APE è un token creato per plasmare il futuro di Internet, controllato e sviluppato dalla community”. Ora che sai cos’è ApeCoin e come funziona e conosci i meccanismi che regolano la sua DAO puoi farti la tua idea. La community del BAYC è sulla buona strada per plasmare il web del futuro?

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Binance news: addio a Paesi Bassi e Cipro. Che succede all’exchange?

Binance news: cosa sta succedendo? L’exchange abbandona i Paesi Bassi e Cipro

Le ultime news su Binance: l’exchange lascia i Paesi Bassi e Cipro e ritira la richiesta per il Regno Unito

Quali sono le ultime news su Binance sul tema della regolamentazione? Continua il periodo difficile per l’exchange che dopo la SEC (Securities and Exchange Commission) e il suo presidente Gary Gensler deve fare i conti anche con i regolatori di alcuni paesi europei. 

L’exchange più utilizzato al mondo abbandonerà i Paesi Bassi e Cipro mentre la sua filiale del Regno Unito, la Binance Market Limited (BML), ha annullato alcune richieste di autorizzazione per il mercato britannico. Scopri le ultime news su Binance in questo articolo.

Binance news: addio a Paesi Bassi e Cipro

Secondo le ultime news, Binance non ha convinto l’autorità di regolamentazione olandese e non ha dunque ottenuto la licenza (VASP) che attesta il rispetto delle linee guida di antiriciclaggio (AML) necessarie per offrire asset virtuali nel paese. Nonostante sia attivo e rispetti le norme vigenti in Italia, Spagna, Polonia, Svezia e Lituania sarà costretto ad abbandonare i Paesi Bassi dal 17 luglio. Da quel giorno in poi i clienti olandesi potranno solamente ritirare le loro crypto. L’exchange però non getterà la spugna, ma ha fatto sapere, tramite dei suoi portavoce, che il dialogo con le autorità olandesi proseguirà nei prossimi mesi.

Stando alle ultime news, Binance saluterà non solo i Paesi Bassi ma anche Cipro. A differenza di quanto accaduto per il mercato olandese, lascerà di sua spontanea volontà quello cipriota per concentrare più risorse che gli permettano di diventare pienamente conforme alla nuova normativa dell’Unione Europea sulle criptovalute (MiCA)

Anche i singoli utenti, non solo gli exchange, hanno l’obbligo di comportarsi in modo conforme alle normative vigenti. Purtroppo però tenere traccia di tutti i movimenti in crypto può essere complesso. Per semplificarti la vita puoi utilizzare il report fiscale di Young Platform.

Scopri il Report Fiscale

Che succede a Binance nel Regno Unito?

In merito alla news che riguarda Binance, il Financial Conduct Authority e il Regno Unito c’è molta confusione. Il FCA, un regolatore britannico che svolge più o meno le stesse funzioni della SEC, non ha espulso l’exchange dal paese. Anche perché la piattaforma non ha mai fornito i suoi servizi in quel territorio. 

Questa news riguarda Binance Market Limited (BML) una società nata dal rebranding di EddieUK. La compagnia, che era stata acquistata da Binance per aggredire il mercato britannico, possedeva diverse autorizzazione della FCA per attività che, di fatto, non ha mai svolto. Quindi BLM ha spontaneamente ritirato le autorizzazioni che non utilizzava. L’annullamento non ha avuto un impatto operativo sulla piattaforma dato che non è mai stata disponibile per i cittadini britannici.


Insomma secondo le ultime news, Binance è stato costretto ad abbandonare solamente i Paesi Bassi mentre ha deciso spontaneamente di ritirare le licenze per il mercato britannico e cipriota. In ogni caso l’exchange ha già parecchi problemi legali da risolvere, in particolare la causa con la SEC intentata dal regolatore statunitense ad inizio giugno e le indagini delle autorità francesi per l’accusa di riciclaggio di denaro.

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