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Le ultime news su Ripple (XRP): è arrivata la sentenza della causa contro la SEC
Le ultime news su Ripple (XRP) potrebbero cambiare tutto: il valore della crypto è infatti decollato dopo le recenti novità, registrando un +60% che ha iniettato fiducia in tutto il mercato.
La causa con la Securities and Exchange Commission (SEC) iniziata a Dicembre 2020 si è conclusa per il meglio, tanto che questa svolta improvvisa ha fatto ripartire tutte le altcoin. Ecco dunque le ultime news su Ripple (XRP) che hanno fatto esplodere il valore della crypto.
XRP news: Ripple non è una security
Ripple ha vinto la causa contro la SEC, che si trascinava da ormai da più di due anni. Nel pomeriggio di ieri, giovedì 13 luglio, il giudice del distretto di New York, Annalisa Torres, ha emesso la tanto attesa sentenza: Ripple (XRP) non è una security. Nelle ore successive è poi arrivato l’annuncio di Coinbase. L’exchange ha reintrodotto la possibilità di acquistare XRP dopo che era stato obbligato dalla commissione a sospenderla.
La SEC aveva fatto causa a Ripple per via del suo token, che secondo l’ente regolatore statunitense è da considerarsi un titolo. Se avesse vinto la SEC, Ripple sarebbe stata rimossa da tutti gli exchange che operano negli Stati Uniti, perché non esiste una legislazione USA che permette di vendere crypto considerare security. Appena è stata pubblicata la notizia il prezzo di XRP è schizzato verso l’alto, in meno di 24 ore ha registrato un +80%, passando da 0,45$ ad un massimo di 0,93$.
È ripartita l’alt season?
La news su XRP e sulla vittoria di Ripple contro la SEC non è stata positiva soltanto per il prezzo di questa crypto. Le più importanti altcoin sono state tutte interessate da impetuosi movimenti rialzisti. Per esempio Stellar (XLM) ha registrato un +65%, Solana (SOL) un +47% e Polygon (MATIC) un + 29%. Questi movimenti di prezzo sono una risposta alla svolta sulla guerra alle crypto portata avanti dalla SEC e dal suo presidente Gary Gensler.
Soprattutto perchè se Ripple non è da considerarsi una security, probabilmente potrebbero non esserlo neanche tutte le altre altcoin. La prima indiziata a liberarsi da questo pesante titolo potrebbe essere Ethereum, che secondo il presidente Gensler è a tutti gli effetti un titolo speculativo.
Insomma, le ultime news su Ripple XRP e la SEC potrebbero diventare un precedente giudiziario che cambierà la storia di questo settore, un pietra miliare nel processo di regolamentazione delle criptovalute.
Tutte le cose da sapere sugli NFT di Barbie, di nuovo sotto i riflettori data l’uscita dell’atteso film
Lo sai che esistono i Barbie NFT? Se non stai più nella pelle per l’uscita del film, tanto da aver già preordinato il biglietto, ti interesserà sapere dell’esistenza di questi token non fungibili. Ci sono due diverse collezioni in circolazione, ed entrambe sono state vendute su Mattel Creation, la piattaforma dedicata ai token non fungibili dell’azienda di giocattoli che ha ideato la bambola. Ecco tutte le informazioni, i dettagli e in generale le cose da sapere sui Barbie NFT in attesa del film.
NFT Barbie e Balmain: lo stile prima di tutto
Gli NFT di Barbie dimostrano che, nonostante abbia quasi sessant’anni, la bambola non fa fatica a stare al passo con le nuove tecnologie. Nel trailer del film Margot Robbie è costretta a scegliere tra delle luccicanti scarpe con il tacco rosa e un paio di Birkenstock. I Barbie NFT invece hanno già scelto il brand da indossare! Insomma, per la “prima” nel mercato dei token non fungibili, la bambola ha indossato Balmain.
Questa collaborazione, che è stata siglata nel 2018, è stata lanciata nel 2021 sul marketplace mintNFT. I token non fungibili della collezione sono phygital, opere d’arte fruibili sia in versione fisica che digitale. Per questo motivo sono anche stati cuciti dei capi d’abbigliamento ispirati allo stile degli NFT di Barbie, che sono poi stati venduti sia sul sito di Balmain che su quello di Mattel Creation.
Questi Non Fungible Token rappresentano la bambola più famosa al mondo, e il suo fidato compagno Ken, avvolti da abiti eccentrici e stilosi nello stile del brand parigino. Il CMO (Chief Marketing Officer) di Balmain, Tempi Diz, ha dichiarato in occasione del lancio della collezione: “Vogliamo scommettere sul futuro degli NFT come potente strumento di coinvolgimento dei clienti per i marchi di alta moda. Credo che cambierà completamente l’industria della moda e gli NFT avranno lo stesso impatto di dei social media o, addirittura, di Internet”.
I Barbie NFT di Boss Beauties
Gli NFT di Barbie e Balmain non sono gli unici che vedono protagonista la bambola più famosa della storia. Quelli prodotti da Boss Beauties, una fondazione Web3dedicata alle donne, hanno l’obiettivo di portare l’iconico marchio di bambole di moda nel metaverso.
I token in collaborazione con Boss Beauties sono digital cards contenenti ritratti cartoon della bambola nelle vesti di una donna in carriera. Questi token non fungibili sono classificati secondo sei diversi livelli di rarità in base all’outfit (e del lavoro ad esso connesso) e al colore della cornice del ritratto.
La mission dei Barbie NFT e della fondazione Boss Beauties è chiara e coerente con quella della bambola prodotta da Mattel: ispirare e motivare le donne a fare quello che vogliono e ad essere ciò che sono realmente. Per questo motivo questi Non Fungible Token raffigurano la bambola in diverse vesti che rappresentano varie professioni.
Lisa Mayer, CEO e co-fondatrice di Boss Beauties ha dichiarato in occasione del lancio della collezione degli NFT di Barbie “Il nostro lavoro incoraggia le donne ad esplorare la nuova frontiera di Internet. I nostri valori sono in armonia con quelli di Mattel che da più di cinquant’anni ispira le ragazze a credere che possano diventare ciò che desiderano.”
Insomma le due collezioni NFT di Barbie rappresentano due caratteristiche chiave della bambola più famosa al mondo. Quella in collaborazione con Balmain celebra la passione par la moda e per gli accessori, mentre quella con Boss Beauties incoraggia le donne a raggiungere i loro obiettivi.
RWA: il significato vero dei real world asset. Cosa sono e come funzionano? La nuova frontiera della finanza decentralizzata
Cosa sono i real world asset (RWA) e qual è il vero significato del termine? Questa espressione indica l’ultima tendenza della finanza decentralizzata (DeFi), per cui la proprietà di strumenti finanziari o beni fisici viene registrata in token su blockchain. La tokenizzazione sta facendo notevoli progressi negli ultimi anni, ma il concetto di trasferire in un database digitale e decentralizzato i mercati azionari o i fondi di investimento non è nuovo. Ultimamente i RWA si stanno diffondendo attirando aziende e investitori istituzionali che cominciano a prendere confidenza con le opportunità della blockchain.
Sapere cosa sono i real world asset e come funzionano non ti farà trovare impreparat* all’avvento di questa nuova pratica, in un mondo in cui il confine tra beni fisici e digitali è sempre più sottile. Conoscere il significato dei RWA appare oggi quasi obbligatorio.
RWA, significato: cosa sono i real world asset
La prima informazione utile per capire cosa sono i real world asset e il significato di RWA, è che questo termine viene utilizzato come sinonimo di security token ovvero “titoli tokenizzati”. Dove in inglese le “security” sono gli strumenti finanziari negoziabili.
I real world asset sono token che rappresentano la proprietà e il valore di asset del mondo reale (non digitale) come azioni o obbligazioni, ETF o materie prime che vengono negoziati su blockchain invece che attraverso broker tradizionali. I RWA infatti possono essere comprati e venduti come una qualsiasi criptovaluta o NFT grazie al processo di tokenizzazione.
Questa definizione di cosa sono i real world asset ricorda le stablecoin, ovvero le criptovalute che riproducono il prezzo di un bene sottostante. Per alcuni questa categoria di monete digitali rientra nel significato e nel contesto dei RWA, secondo altri invece c’è una differenza sostanziale tra questi due asset. Con i security token, i proprietari beneficiano dei rendimenti e delle variazioni di prezzo dei token e dei beni sottostanti mentre con le stablecoin hanno un andamento stabile.
What will be the winning narrative of the next #bullrun? 👀
For someone, the answer to this question is clear: tokenized real-world assets (RWAs)
What are RWAs? And how they can push crypto and blockchain to the mainstream? 🧵 👇 pic.twitter.com/KnCVycCh4f
La community crypto alla domanda “cosa sono i real world asset” risponde “il nuovo volto della finanza digitale” ma soprattutto la narrativa bullish che farà ripartire il mercato in maniera definitiva.
Ora che sappiamo cosa sono i real world asset e qual è il significato di RWA, vediamo come funzionano. Questi token rappresentano la quotazione di un asset sottostante quindi non hanno un valore in sé. Questo quindi non è completamente digitale perché fa riferimento a un mercato “tradizionale” di fondo. In altre parole i RWA non sostituiscono i titoli ma rappresentano un modo diverso per comprarli e detenerli.
Al momento non esistono veri e propri exchange per RWA, vengono comprati e venduti attraverso piattaforme decentralizzate su Ethereum.
Concretamente come funzionano i real world asset? Questi vengono usati per riprodurre il valore tangibile di azioni, obbligazioni, ETF, opere d’arte, materie prime come l’oro e anche nel settore immobiliare. Quest’ultimo è un buon esempio di industria che può trarre grandi benefici dalla tokenizzazione. Infatti l’immobiliare è noto per essere un campo di investimento con elevate barriere d’ingresso e processi macchinosi. Approfondiamo quindi i vantaggi dei RWA.
Vantaggi dei real world asset
Per spiegare in maniera completa cosa sono i real world asset, il significato dei RWA e come funzionano, non possiamo prescindere dai vantaggi di questi innovativi strumenti. Il settore dei security token sta crescendo in questi anni, ma è ancora agli inizi. Il principale beneficio dei RWA consiste nell’usare la blockchain per tracciare la proprietà degli asset in maniera decentralizzata, sicura e immutabile. Nello specifico si vedrà:
Aumento della liquidità: i mercati su blockchain sono sempre attivi, si può comprare comodamente in qualsiasi momento e luogo. Il mercato si allargherebbe;
Più accessibilità: con i security token si possono acquistare in autonomia anche porzioni di titoli con importi minimi limitati. La possibilità di esporsi con piccole cifre attirerà nuovi clienti che sono sempre stati fuori dalla finanza tradizionale;
Costi ridotti: utilizzare servizi DeFi è più economico rispetto alla finanza tradizionale che prevede costi di intermediazione.
Trasparenza: con la blockchain tutti i movimenti sono monitorati e verificabili grazie alla cronologia del libro mastro.
Un altro vantaggio da non sottovalutare è che i real world asset avvicinano chi non ha un background crypto a questa nuova tecnologia.
RWA: esempi
Concludiamo questa panoramica su cosa sono e come funzionano i real world asset, con alcuni esempi di strumenti finanziari che sono già diventati token.
Hamilton Lane, la società di private equity, ha collaborato con Securitize, una piattaforma di emissione di asset digitali, per tokenizzare sulla blockchain di Polygon una porzione del suo fondo azionario da 2,1 miliardi. Questi RWA richiedono un investimento minimo di 20.000 dollari, mentre l’importo minimo di investimento tradizionale è di 5 milioni di dollari.
Allo stesso modo qualche mese fa Siemens ha rilasciato un suo bond annuale da 60 milioni di euro su blockchain. E l’Autorità monetaria di Singapore (MAS) ha svelato il Project Guardian, un programma sperimentale per la tokenizzazione di obbligazioni e depositi.
Il percorso dei security token è ancora da scrivere, in futuro potremmo vedere un boom della proprietà frazionata di una serie di asset dalle semplici proprietà come case o metalli preziosi, o azioni di aziende quotate in borsa. Parallelamente alla loro diffusione, i regolatori cominciano a interrogarsi su cosa sono i real world asset, come funzionano e sul significato dei RWA dal punto di vista legislativo.
Il significato di asset spiegato. Perché si usa questo termine in economia e finanza?
Il significato di asset in economia è piuttosto ampio, questo termine inglese viene usato comunemente anche nella nostra lingua per indicare una serie di entità. Letteralmente “asset” vuol dire “bene” o “attività”, ma può essere usato anche per riferirsi al “patrimonio”. Si tratta di uno dei concetti fondamentali della finanza e per chi sta gettando le basi della propria educazione economica, è d’obbligo conoscerne il vero significato.
Cos’è un asset? Il significato spiegato
Come già accennato, il significato di asset secondo la traduzione è quello di bene o attività. Il termine viene quindi utilizzato in finanza per indicare un’entità che ha un valore economico per un certo soggetto e che può essere venduta o acquistata. Nel contesto degli investimenti, esso può essere uno strumento finanziario come un’azione o un bene fisico come un immobile o valuta fiat. Gli asset insomma possono essere proprietà, contanti, investimenti, gioielli, opere d’arte e anche criptovalute.
La seconda sfumatura del significato di asset implica che questi beni contribuiscono attivamente e aumentano il patrimonio di una persona o di un’azienda. In altre parole si distinguono dalle passività che sono debiti, prestiti, mutui. Che al contrario vanno a deteriorare le ricchezze. Da questo punto di vista forniscono un beneficio economico a chi li possiede (presente o futuro).
In sintesi si può tenere buona la definizione e il significato di asset forniti dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ovvero “qualsiasi oggetto tangibile o intangibile che abbia valore in uno scambio”.
Vuoi saperne di più sugli asset digitali di ultima generazione?
Dal momento che il significato di asset comprende una varietà di entità diverse tra loro, essi vengono spesso raggruppati in diverse categorie:
Asset personali che appartengono a un individuo o a una famiglia: case, terreni, barche, automobili, arte, antiquariato, contanti, conti correnti, investimenti come azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, conti pensionistici;
Aziendali di proprietà delle società come attrezzature, veicoli, uffici, magazzini;
Materiali: in questo caso il significato di asset è molto concreto, rientrano in questa categoria tutti i beni tangibili;
Immateriali come i brevetti, la proprietà intellettuale, marchi protetti da copyright;
Liquidi ovvero facilmente convertibili in contanti;
Sottostanti: qui il significato di asset diventa più tecnico. Questi beni non hanno un valore di per sé ma dipendono da quello di un prodotto sottostante. Asset di questo tipo sono ad esempio i derivati.
Il significato di asset nel calcolo del patrimonio
È indispensabile rispolverare il significato di asset quando si vuole stabilire il patrimonio netto di una persona o il valore di un’azienda. Conoscere a quanto ammontano effettivamente i propri averi può essere utile quando si richiede un mutuo o un finanziamento. Gli istituti di credito infatti analizzano tutti gli asset dei loro clienti, e alcuni di questi possono essere presi a garanzia.
In poche parole se il loro valore è maggiore di quello dei debiti, allora il patrimonio netto è positivo. Se al contrario i debiti superano i beni, il valore è negativo. Comprendere il significato di asset è il punto di partenza per entrare nel mondo della finanza. Usato come sinonimo di “bene”, questo termine è onnipresente in tutto il settore sia tradizionale che digitale, come nel caso della DeFi (finanza decentralizzata).
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Quanto può aumentare un mutuo a tasso variabile? Come funzionano questi finanziamenti e da cosa sono influenzati?
Quanto può aumentare un mutuo a tasso variabile? Una domanda che si pongono in molti nel nostro paese. Sono attualmente circa 3 milioni e mezzo le famiglie italiane che hanno preso in prestito denaro dalle banche.
La variazione degli interessi sui mutui è influenzata dalle decisioni di politica monetaria dell’Eurozona. Si stima che, a causa della recente scia di rialzo dei tassi di interesse, un mutuo a tasso variabile costi fino a 4.200€ in più all’anno rispetto al 2021 e accendere un finanziamento a tasso fisso fino a 3.200€ in più. Ma cos’è un mutuo a tasso variabile e quanto può aumentare?
Che cos’è e come funziona un mutuo a tasso variabile?
Prima di scoprire quanto può aumentare un mutuo a tasso variabile dobbiamo chiederci che cos’è e, in particolare, come funziona questo tipo di finanziamento. Esistono due principali categorie di mutui, quelli a tasso fisso e quelli a tasso variabile.
Nei primi il tasso di interesse, ovvero il costo annuo del mutuo espresso in percentuale, viene stabilito nel momento in cui si firma il contratto. Se, per esempio, stai negoziando con la tua banca un mutuo di 100.000€ con tasso fisso del 5%, ogni anno pagherai 5.000€ per il servizio che l’istituto di credito ti offre.
Se invece hai scelto l’altra soluzione non puoi sapere con certezza quanto spenderai, dato che il tasso variabile può salire e scendere nel tempo. Questo tipo di finanziamento è consigliato per chi cerca di trarre un vantaggio economico dalle dinamiche di mercato, dato che i mutui a tasso variabile possono essere più convenienti di quelli a tasso fisso.
Per accendere questo tipo di finanziamento in tranquillità però è necessario possedere un reddito mediamente alto, in modo da poter far fronte a possibili rate elevate non previste visto che è impossibile prevedere con certezza quanto può aumentare un mutuo a tasso variabile.
Cosa causa l’aumento di un mutuo a tasso variabile?
Nell’Eurozona, e quindi anche in Italia, quanto può aumentare un mutuo a tasso variabile lo decide l’Euro Interbank Offered Rate (Euribor). Un indice che varia giornalmente e rappresenta il tasso di interesse medio a cui le banche si prestano denaro tra loro. Gli istituti di credito utilizzano l’Euribor come base per stabilire i tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. Quando questo indicatore sale, anche gli interessi dei mutui a tasso variabile salgono, e viceversa.
Ma cosa provoca l’innalzamento o l’abbassamento di questo indice? I tassi di interesse del mercato finanziario che vengono decisi durante le riunioni della BCE insieme alle misure di politica monetaria che influenzano l’intera economia dell’Eurozona.
La stagione delle politiche monetarie di quantitative tightening a cui stiamo assistendo da mesi, che prevede l’innalzamento dei tassi di interesse, sembra non essersi ancora conclusa. Se stai cercando un asset in grado di proteggerti dal crescente costo del denaro e dall’inflazione che imperversa questo potrebbe essere Bitcoin.
Quanto possono aumentare ancora i mutui a tasso variabile?
È impossibile dire con certezza quanto aumenteranno i mutui dato che non sappiamo se verranno ulteriormente alzati i tassi di interesse del mercato finanziario. La Banca Centrale Europea, nel mese di giugno, ha optato per un incremento dei tassi di 25 punti base nonostante i dati sull’inflazione siano migliorati. La prossima riunione BCE è in programma per il 27 Luglio, seguila per scoprire quanto aumenteranno i mutui a tasso variabile.
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Ecco perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza per BlackRock: lo spiega l’amministratore delegato Larry Fink
Perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza per BlackRock. Questo è il tema dell’intervista che Larry Fink, CEO dell’asset management, ha rilasciato il 5 luglio a Fox Business. Dopo un passato da scettico, l’economista ha spiegato molto chiaramente perché si è ricreduto sulle criptovalute e qual è il vero scopo dell’ETF di Bitcoin spot per cui ha chiesto autorizzazione alla SEC il 16 giugno.
Perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza secondo BlackRock
L’amministratore di BlackRock è stato molto chiaro: Bitcoin cambierà tutto. Fink infatti ha suggerito che la tokenizzazione dei titoli e in generale di tutti gli asset modificherà per sempre il sistema finanziario.
Fink ha definito Bitcoin un asset internazionale libero da vincoli con monete nazionali e per questo un alternativa per chi vuole combattere l’inflazione e la svalutazione delle monete fiat. Un asset ancora più efficace dell’oro: “invece di investire nell’oro come copertura contro l’inflazione, una copertura contro i problemi onerosi di un singolo Paese, o la svalutazione della vostra valuta, qualunque sia il Paese in cui vi trovate – siamo chiari, Bitcoin è un asset internazionale, non è basato su una singola valuta e quindi può rappresentare un asset che le persone possono giocare come alternativa“.
Secondo BlackRock Bitcoin rivoluzionerà la finanza perché quello che sta facendo è digitalizzare l’oro.
Come ha reagito il prezzo di BTC ai commenti bullish del CEO di BlackRock?
L’ETF di Bitcoin per democratizzare le criptovalute
Oltre a spiegare la sua visione su Bitcoin, il BlackRock CEO ha presentato il vero obiettivo del loro ETF (leggi qui per sapere cos’è questo strumento finanziario): “quello che stiamo cercando di fare con le criptovalute è renderle più democratiche e molto più economiche per gli investitori”.
E ancora “il bid spread per le crypto è molto costoso. È un fattore che erode molti dei rendimenti, perché in questo momento operare in Bitcoin costa un sacco di soldi, e costa un sacco di soldi uscirne. Speriamo quindi che i nostri regolatori considerino questi depositi come un modo per democratizzare la criptovaluta e vedremo in futuro come si evolverà la situazione”.
Fink che anni fa sosteneva pubblicamente che le criptovalute fossero usate per attività illecite, ora presenta perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza secondo BlackRock. Gli effetti dell’approvazione dell’ETF sarebbero di grande impatto per il settore, dalla probabile salita dei prezzi post via libera (calcolata dati storici alla mano) all’ingresso nel mercato di migliaia di utenti che vogliono esporsi alle criptovalute.
Cos’è l’elemento perequativo? La voce in busta paga dei metalmeccanici ma non solo
Cos’è l’elemento perequativo? Se appartieni alla categoria dei metalmeccanici nella busta paga di giugno avrai notato questa voce insolita. Non si vede infatti tutti i mesi ma solo in alcuni momenti specifici dell’anno.
Elemento perequativo, cos’è la voce in busta paga
Per spiegare in maniera semplice cos’è l’elemento perequativo, si può dire che è una somma una tantum che si aggiunge alla retribuzione standard in busta paga.
L’importo del premio viene stabilito dai vari CCNL ed è fisso per ogni lavoratore, indipendentemente dall’anzianità, dal livello o dalla qualifica. Questa caratteristica permette di definire l’elemento perequativo come “premio a pioggia” che ricade senza distinzioni su tutti. Per i metalmeccanici ad esempio la cifra è di 485 euro annuali.
Questa è una misura utilizzata per sostenere le retribuzioni delle aziende non interessate dalla contrattazione di secondo livello (come i contratti collettivi aziendali tipici di grandi società che prevedono delle deroghe rispetto al Contratto base) e per i lavoratori che non godono di ulteriori importi aggiuntivi alla paga base (altri premi o superminimo).
Il bonus viene erogato ogni anno, in modalità e tempistiche specifiche rispetto al CCNL di appartenenza. Nel caso della risoluzione del rapporto di lavoro, il bonus viene erogato in maniera anticipata insieme al TFR.
L’elemento perequativo è stato inserito anche nei contratti del settore pubblico come Istruzione e Ricerca, Funzioni centrali e Sanità.
Sapevi che il 36% dei lavoratori americani vorrebbe ricevere lo stipendio in criptovalute? E che il 42% apprezzerebbe i bonus aziendali in forma di NFT? Sono sempre di più coloro che pensano al proprio futuro scegliendo la nuova finanza digitale.
Andiamo al sodo e vediamo cos’è l’elemento perequativo per i metalmeccanici e come funziona. Il premio è stato introdotto come elemento salariale nel CCNL dal 2008. E dal 2016 il valore è stato stabilito a 485 euro annui con il rinnovo del Contratto.
L’elemento perequativo per i metalmeccanici viene erogato nella busta paga di giugno ed è soggetto a contribuzione previdenziale e trattenute fiscali. In altre parole il bonus verrà sommato al calcolo IRPEF.
Nello specifico, il bonus spetta “spetta ai lavoratori in forza al 1° gennaio di ogni anno nelle aziende prive di contrattazione di secondo livello riguardante il premio di risultato o simili e che nel corso dell’anno solare precedente (1° gennaio – 31 dicembre) non abbiano percepito premi, superminimi, o altri elementi retributivi soggetti a contribuzione o di una quota pari alla differenza per i lavoratori che abbiano un superminimo inferiore al valore di 485 euro annue”.
Questo significa che i lavoratori che percepiscono già integrazioni o premi individuali, a giugno riceveranno solo la differenza tra questi e l’importo dell’elemento perequativo. Ad esempio se ricevi un bonus annuo di 300 euro, percepirai 185 euro.
Conoscere cos’è l’elemento perequativo è fondamentale per imparare come leggere una busta paga in tutti i suoi elementi.
Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro.
Come sta andando il mercato del Metaverso? Quali sono le previsioni degli esperti?
Investire nel metaverso conviene? È davvero un’opportunità da miliardi di dollari o dovrebbe essere ribattezzato “meh-taverse” come fanno i più scettici? Le opinioni sono contrastanti, possiamo però guardare i dati e far raccontare loro come si sta evolvendo questa tecnologia.
Nonostante il mercato ribassista e la sensazione che l’interesse per i mondi virtuali sia sceso, quest’anno il settore ha raccolto più di 700 milioni di dollari in investimenti di venture capital (DappRadar). Questa cifra corrisponde al 44% di tutti i finanziamenti indirizzati complessivamente al Web3.
Quali sono le previsioni per il futuro? E come stanno andando le crypto del metaverso?
Investire nel Metaverso? Le previsioni degli esperti per il 2035
Per cercare una risposta alla domanda “investire nel metaverso conviene” e farti un’idea di come sta andando il mercato, può essere utile guardare le previsioni degli esperti. Secondo quanto riportato da Reuters, uno studio di Deloitte, commissionato da Meta (Facebook), ha previsto che il metaverso potrebbe contribuire per 760 miliardi di dollari al prodotto interno lordo (PIL) degli Stati Uniti entro il 2035 (circa il 2,4% del totale). In un report separato, Meta ha dichiarato che l’Unione Europea potrebbe vedere un aumento delle opportunità economiche fino a 489 miliardi di euro sempre entro il 2035.
Nello specifico i guadagni economici sarebbero legati all’uso delle tecnologie nei settori della difesa, della medicina, dell’industria e dell’intrattenimento.
Previsioni sul Metaverso di Global Data
Anche l’analisi di Global Data, si chiede se investire nel metaverso conviene. Sia sul breve che sul lungo termine. Il report datato settembre 2022 è stato condotto su 20 paesi attraverso analisi storiche e previsionali, considerando il periodo 2020-2030.
Secondo Global Data il mercato del metaverso nel 2023 sarà valutato 82,27 miliardi di dollari e 996,42 miliardi nel 2030, con un tasso di crescita annuale del 33,6%. Con “mercato del metaverso” gli analisti intendono l’insieme di apparecchiature di rete e infrastrutture, la gestione dei dati, blockchain, criptovalute e NFT, realtà aumentata e virtuale.
Il report evidenzia come VR e AR siano gli elementi cruciali per lo sviluppo di questa tecnologia, perché la renderanno immersiva e interattiva. Del resto le criptovalute dei metaversi di Decentraland e The Sandbox sono aumentate di circa il 5% subito dopo la presentazione del nuovo visore di Apple a inizio giugno.
Global Data indica come possibili aree di guadagno: intrattenimento, commercio retail, aerospazio e difesa, industria, istruzione, servizi bancari, finanziari e assicurativi (JPMorgan e HSBC sono già entrate a Decentraland e The Sandbox, i principali metaversi crypto).
Anche secondo queste previsioni sul mercato del metaverso, esso comporrà una quota considerevole del fatturato complessivo del 2023 del Nord America: “sebbene la consapevolezza dei consumatori sia ancora bassa, si prevede che la regione, con la sua massiccia penetrazione tecnologica, assisterà a una rapida crescita nel periodo di previsione”.
Pwc: investire nel metaverso conviene?
Pwc nella sua ultima pubblicazione a tema metaverso mette in guardia dai pericoli di “un rifiuto prematuro delle nuove tecnologie. Infatti, le innovazioni che hanno cambiato il mondo, dalla corrente alternata all’automobile, fino al computer, sono state scartate proprio nel momento in cui erano pronte a decollare”.
Investire nel metaverso conviene? Cosa ne pensa Pwc? Il valore commerciale del metaverso sta già emergendo, “le opportunità non mancano: non solo per i costruttori di mondi fantastici, ma anche per coloro che sono in grado di fornire protezioni della privacy, strutture tecnologiche di base e modi per integrare le nuove tecnologie nelle operazioni”.
Un aspetto interessante è che l’82% dei dirigenti d’azienda statunitensi intervistati nel 2022 ha dichiarato di aspettarsi che il metaverso diventi “ordinaria amministrazione” entro massimo tre anni.
Per quanto riguarda l’utilizzo attuale del metaverso, per l’analisi Global Consumer Insights di PwC del febbraio 2023, in cui sono stati intervistati 9.180 consumatori in 25 territori, il 26% degli intervistati ha dichiarato di aver partecipato ad attività nel metaverso nei sei mesi precedenti. I paesi con più utenti sono India, Vietnam, Hong Kong, Stati Uniti, Indonesia, Francia, Canada e Giappone.
Come stanno andando le crypto del metaverso ora?
Dopo questa panoramica di opinioni di esperti sull’investire nel metaverso, vediamo come stanno andando le crypto legate ai mondi virtuali.
Queste a inizio anno hanno seguito l’andamento di Bitcoin al rialzo. Ma se BTC, dai minimi ai massimi, è salito del +88%, MANA, SAND e AXS hanno registrato rispettivamente un +156%, +123% e +98%. L’inizio esplosivo non ha tenuto ed è poi iniziata una discesa graduale. SAND ad esempio, dopo la salita di gennaio, ha provato ad assestarsi su una fascia di prezzo più alta per un paio di mesi, ma poi ha perso il livello tornando a quello di partenza. L’andamento di MANA e AXS è stato molto simile.
Osservando il grafico di SAND contro BTC su un timeframe più largo, si può notare che da inizio 2022 Bitcoin ha dominato il mercato crypto mentre le altre monete hanno “sottoperformato” ad eccezione di qualche rialzo sporadico. Questo è un fenomeno normale che si verifica in ogni bear market, nei momenti di incertezza in genere ci si sposta sugli asset considerati più solidi.
Questa scelta appare giustificata perché guardando ai dati storici Bitcoin a ogni ciclo è ritornato al massimo precedente, mentre non si può dire lo stesso di tutte le altre altcoin. Tuttavia in passato comprare altcoin legate a certi trend nascenti è stata una delle tecniche più utilizzate per aspettare il bull market.
Attualmente, stando ai dati raccolti da Paypal, le persone in totale spendono 28 miliardi di dollari all’anno nel metaverso. E l’80% di questi utenti utilizza le criptovalute nei mondi virtuali.
Se ti sei fatt* la tua idea e ti interessa acquistare le crypto del metaverso, su Young Platform puoi farlo anche con il Salvadanaio tematico dedicato a MANA, SAND e AXS. Impostando la frequenza e l’importo che desideri potrai metterle da parte in maniera ricorrente e automatica.
Il punto di incontro tra finanza tradizionale e blockchain? La tokenizzazione ecco cos’è, il suo significato e i casi d’uso
Qual è il significato di tokenizzazione e cos’è davvero? Questo termine descrive una pratica che pur essendo agli albori, viene considerata già da molti la prossima tendenza che confermerà la popolarità al mondo crypto anche tra chi non ci è mai entrato in contatto. Questa infatti unisce il mondo della blockchain a quello della finanza tradizionale.
In poche parole la tokenizzazione è la creazione di un token (tramite smart contract su blockchain) che rappresenta la proprietà di un qualsiasi asset, da azioni a proprietà immobiliari e opere d’arte. La blockchain è un database che garantisce un “certificato” pubblico, condiviso e immutabile delle informazioni legate a questi beni. Per comprendere a fondo il significato di tokenizzazione, approfondiamo il suo funzionamento e i casi d’uso.
Cos’è la tokenizzazione: il significato spiegato
Il significato di tokenizzazione è quello di rappresentare digitalmente un bene su una blockchain o DLT. Concretamente questo vuol dire che la proprietà e il valore, ad esempio, di un terreno vengono registrati su un database decentralizzato e distribuito e non in una banca dati qualsiasi. I token tracciano l’autenticità e lo storico di un asset, e vengono chiamati real world asset o security token.
Una delle particolarità della tokenizzazione è che quando un bene viene associato a un token, è possibile suddividere le sue quote frammentandolo in parti più piccole da vendere. Cosa che non è sempre possibile fare in maniera tradizionale. La frazionalizzazione apre le porte di questi investimenti anche a chi vuole esporsi con delle cifre limitate.
Questa caratteristica è tipica anche delle criptovalute, oggi un Bitcoin vale più di 30.000$ ma per comprarlo non servono cifre astronomiche. Puoi ottenere una sua frazione, anche solo con 10 euro.
Per comprendere cos’è la tokenizzazione, è utile passare in rassegna i possibili casi d’uso. Questa pratica può essere utilizzata su qualsiasi asset come:
Beni immobili, più accessibili quando frazionati. La partecipazione sul mercato si espande;
Strumenti finanziari, in questo caso la tokenizzazione è utile soprattutto perché offre registri condivisi tra chi li emette e chi li acquista;
Materie prime, maggiore liquidità e meno barriere d’ingresso rispetto ad esempio all’acquisto di lingotti d’oro.
Arte, collezionismo e proprietà intellettuale.
Prendiamo il caso specifico delle obbligazioni e vediamo il significato di tokenizzazione applicato. Innanzitutto vengono eliminati i certificati fisici o digitali della sottoscrizione dei titoli, la blockchain memorizza tutto in modo permanente rendendo difficile rubare o modificare le informazioni. I dettagli dell’emissione sono codificati in uno smart contract, cosa che garantisce autenticità, tracciamento della provenienza e trasparenza.
I pagamenti inoltre sono processati immediatamente tramite una semplice transazione senza intermediari come broker. Inoltre se di norma le obbligazioni vengono regolate negli orari di apertura delle banche, con i token si può farlo in qualsiasi momento. La blockchain infatti funziona sempre, tutto il giorno e tutti i giorni. Eliminando periodi di latenza si possono evitare oscillazioni di prezzi e rendere tutto più veloce. Ecco cos’è la tokenizzazione da un punto di vista pratico.
I vantaggi della tokenizzazione
Spiegando cos’è la tokenizzazione e il suo significato è evidente che il primo vantaggio è quello di negoziare e gestire beni in modo semplice e efficiente. Proprio per questo Bank of America sostiene che questa pratica sta diventando un fattore chiave per l’adozione degli asset digitali.
I punti di forza della tokenizzazione sono:
Trasparenza: tutte le parti coinvolte nella compravendita hanno a disposizione una documentazione aggiornata;
Tracciabilità: grazie alla blockchain si può risalire all’origine di qualsiasi pagamento o passaggio di proprietà;
Sicurezza: dei certificati che non possono essere modificati o trafugati;
Efficienza: il processo è più snello e ha bisogno di poco intervento umano;
Decentralizzazione: non sono più necessari intermediari, diminuiscono quindi i costi;
Aumento degli utenti: che possono acquistare beni senza limiti geografici e anche in piccole quote. Vengono abbattute le barriere d’ingresso, uno dei problemi della finanza tradizionale è che non è sempre a portata di tutti sia per i capitali che per le procedure;
Liquidità: la semplicità di acquistare questi token porta un incremento del volume dei capitali sul mercato di riferimento;
Concludiamo questa panoramica su cos’è la tokenizzazione e il suo significato citando le sfide future di questa attività, i prossimi passi per renderla mainstream. In primo luogo lo sviluppo di blockchain e di piattaforme specifiche non è alla portata di tutti, la tecnologia è relativamente nuova e potrebbe essere difficile integrarla in sistemi, anche istituzionali, già esistenti. Inoltre per favorire l’adozione i regolamentatori dovranno elaborare un corpus normativo adeguato. In Italia il decreto legge n. 25/2023, che disciplina gli strumenti finanziari digitali, prevede che i token realizzati su blockchain pubbliche, come Ethereum, debbano avere un responsabile del registro come la banca o l’azienda che li crea. Vigilati a sua volta da Consob e Banca d’Italia.
La rapida proliferazione di questi asset digitali in tutti i settori è un segno che questa tecnologia è destinata ad espandersi. Grazie alla blockchain i servizi finanziari si stanno evolvendo con vantaggi da entrambe le parti coinvolte nelle operazioni. Per tirare le fila e ribadire cos’è la tokenizzazione e il suo significato, possiamo dire che è la possibilità di comprare e vendere qualsiasi cosa sulla blockchain, in maniera veloce e sicura.
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Che cos’è un portafoglio digitale? Ecco una guida completa sullo strumento
Che cos’è un portafoglio digitale e come funzionano queste applicazioni presenti in tutti i nostri smartphone che ci permettono di pagare online e nei negozi fisici senza utilizzare carte o contanti.
I digital wallet stanno sostituendo i metodi di pagamento tradizionali. Gli smartphone, grazie all’integrazione di questi strumenti, stanno diventando sufficienti per processare qualsiasi tipo di pagamento e possono anche contenere i nostri documenti di identità. Scopri dunque che cos’è un portafoglio digitale, come funziona e quali sono quelli più utilizzati.
Portafoglio digitale: cos’è
Un’applicazione per smartphone o servizi online che consente di archiviare e gestire in modo sicuro le informazioni relative ai metodi di pagamento che utilizziamo: ecco cos’è un portafoglio digitale in poche parole.
Attraverso i digital wallet è possibile conservare tutti i dati relativi ai nostri metodi di pagamento in un unico dispositivo, come carte di credito, conti bancari e criptovalute ed effettuare transazioni online e in negozi fisici in modo semplice, veloce e sicuro. Ne esistono diverse tipologie: alcuni sono integrati all’interno del sistema operativo del dispositivo che si utilizza (Apple Pay e GPay) mentre altri sono applicazioni sviluppate da aziende esterne (Satispay, Revolut).
Le principali tipologie di digital wallet
Sapere che cos’è un portafoglio digitale non è tutto. Questi strumenti vengono classificati in diverse tipologie in base ad alcune caratteristiche di funzionamento specifiche.
Portafogli digitali aperti: consentono di effettuare pagamenti online e in negozio ma anche di prelevare contanti dai bancomat. Questo tipo di digital wallet è solitamente emesso dalle banche. Gli esempi più famosi sono quelli di N26, Revolut e Transfer Wise;
Portafogli digitali semi-chiusi: permettono di effettuare acquisti, sia in negozio che online, ma solamente presso un gruppo di rivenditori selezionati che hanno stipulato un accordo di ingresso (diretto o indiretto) con l’emittente del wallet digitale. Alcuni esempi di Digital Wallet semi-chiusi sono Apple Pay, GPay, Pay Pal e Satispay;
Portafogli digitali chiusi: attraverso questi strumenti si possono acquistare beni e servizi presso un singolo rivenditore, che è anche l’emittente del wallet digitale. Questo tipo di Wallet non permette il ritiro di denaro dal conto bancario ed è utilizzato principalmente per fare acquisti all’interno di una piattaforma specifica. L’esempio più famoso è Amazon Pay, utilizzabile esclusivamente per lo shop online su Amazon.
Come funzionano i wallet digitali?
Dopo aver visto che cos’è un portafoglio digitale e quali sono le principali tipologie cerchiamo di rispondere alla domanda: come funziona un digital wallet? Nello specifico ci si potrebbe chiedere come avviene il trasferimento di denaro dal conto dell’utente a quello del negoziante.
Inizialmente, gli utenti devono scaricare l’applicazione sul proprio dispositivo mobile e creare un account, a meno che essa non sia già integrata nel sistema operativo, come nel caso di GPay o Apple Pay. Successivamente, devono collegare il loro portafoglio digitale ai loro metodi di pagamento preferiti, e quindi inserire le informazioni della carta di credito o collegare il conto bancario.
Quando si effettua un pagamento, il portafoglio digitale agisce come intermediario tra chi lo effettua e chi lo riceve. Le informazioni di pagamento vengono crittografate e inviate in modo sicuro al sistema di elaborazione dei pagamenti. Il wallet digitale può utilizzare diverse tecnologie, come la comunicazione NFC (Near Field Communication), che funziona grazie ad un sensore integrato all’interno del dispositivo, o i codici QR, per facilitare il trasferimento delle informazioni di pagamento.
Una volta ricevuta l’autorizzazione, il wallet approva la transazione al punto vendita o al destinatario. Alcuni richiedono una conferma aggiuntiva, come l’autenticazione biometrica (impronte digitali o riconoscimento facciale) o l’inserimento di un codice PIN, per garantire la sicurezza.
I wallet digitali possono offrire funzionalità aggiuntive come la gestione delle spese, o la divisione di esse tra più persone, la conservazione dei dati delle carte fedeltà o dei biglietti per eventi e l’accesso a promozioni o offerte speciali.
Questo per quanto riguarda i “digital wallet tradizionali”, ma cos’è un portafoglio digitaledi criptovalute, e come funziona? I crypto wallet, a differenza di quelli tradizionali utilizzati per le monete fiat, non richiedono la presenza di nessun intermediario. Le uniche entità coinvolte in una transazione o in un pagamento sono il mittente e il destinatario mentre i cosiddetti middleman (che nel caso dei digital wallet tradizionali sono le banche) sono rimpiazzati dalla tecnologia blockchain.
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Fino ad ora abbiamo visto cos’è il portafoglio digitale con cuieffettuare pagamenti e conservare il proprio denaro. Ma come funziona per i documenti? Esistono strumenti simili che ti permettono di avere la tua carta di identità sempre a portata di mano sul tuo smartphone e di accedere a servizi online che necessitano di una verifica tramite documento?
La risposta a queste domande è sì. Già da qualche anno, nel nostro paese, esiste lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) mentre l’unione europea ha recentemente annunciato l’equivalente europeo di questo servizio: l’European Digital Identity Wallet (EDIW). Inoltre dal 2020 è stata introdotta la Carta d’Identità Elettronica (CIE). Il documento di identità con un chip integrato contenente i dati personali del titolare in formato digitale e che permette di accedere a servizi online in modo sicuro.
Quello che molto non sanno però è che è possibile avere la Carta d’Identità Elettronica sempre a portata di mano sul portafoglio digitale dedicato. Per possedere la tua CIE sul tuo cellulare ti basta scaricare e installare l’app ufficiale CIE ID, registrarti e scannerizzare la tua carta di identità elettronica attraverso il sensore NFC del tuo smartphone.
Una volta completata l’associazione, avrai la tua Carta d’Identità Elettronica sul tuo dispositivo, pronta per essere utilizzata in qualsiasi momento. Ricorda che la CIE sullo smartphone ha lo stesso valore legale della versione plastificata, quindi puoi utilizzarla per identificarti in qualsiasi situazione in cui sia richiesta.
Ora che sai che cos’è un portafoglio digitale, come funziona e quali sono le principali tipologie potresti valutare l’idea non utilizzare, almeno in alcune occasioni, quelli fisici. Grazie a questo pratici strumenti integrati negli smartphone infatti puoi avere tutto quello che ti serve a portata di mano in un unico dispositivo.
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