Cos’è Friend.tech, il social crypto del momento?

Friend.tech: cos’è il crypto social network?

Cos’è Friend.tech, la prima piattaforma di Social Fi? La chiave per l’adozione delle criptovalute o uno schema Ponzi?

Che cos’è Friend.tech, il social network basato su blockchain lanciato ad agosto 2023 che ha registrato, in meno di due mesi, più di 100.000 utenti attivi e un guadagno di 25 milioni di dollari?

Il settore dei social media decentralizzati (DeSo) ha subito una brusca sterzata lo scorso  mese, a causa di questo protocollo che ha attirato l’attenzione di tanti crypto enthusiast. Scopri tutto su Friend.tech e sulla SocialFi, uno dei possibili trend del futuro nel mondo crypto.

Friend.tech: cos’è?

Non è facile definire con esattezza che cos’è Friend.tech. Per alcuni è un social network decentralizzato che permette ai content creator di guadagnare mentre per altri uno schema Ponzi destinato a fallire. Questa piattaforma costruita su Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, consente agli utenti di creare contenuti e di monetizzare da questi utilizzando la tecnologia blockchain.


Come? Attraverso le “chiavi” o “keys”, social token che durante i primi giorni dal lancio prendevano il nome “shares” o azioni, che esprimono il valore di ogni utente (misurato in ETH) in base a quanti holder possiede e a quanti volumi di scambio genera. Ogni individuo o pagina che si iscrive su Friend.tech attraverso la connessione con il proprio account X (ex Twitter). Le chiavi, i social token fondamentali per il funzionamento del protocollo, offrono accesso a chat private all’interno dell’app e a contenuti esclusivi dell’utente che le emette. Mentre i creatori, oltre a poter vendere le loro “chiavi”, guadagnano parte delle commissioni generate dal loro scambio.

Ogni utente nell’app ha un suo gruppo personale simile a quelli presenti su piattaforme come Telegram o Discord. Tuttavia, gli utenti devono acquistare le chiavi per entrare nelle chat private degli altri utenti mentre se le vendono escono automaticamente dalla chat

Per via della connessione tra X e Friend.tech gli utenti più celebri del social network di proprietà di Elon Musk hanno riscosso un grande successo sul protocollo. Il prezzo delle chiavi di alcuni crypto influencer è schizzato verso l’alto superando anche i 5 ETH, quasi 10.000$. 

I numeri di Friend.tech

Qualunque sia, per ora, la vostra idea su cos’è Friend.tech è impossibile negare che la piattaforma abbia riscosso un grande successo, eclissando gli altri protocolli del settore dei social decentralizzati. Fino ad oggi sono stati depositati sulla piattaforma circa 185.000 Ethereum (quasi 296 milioni di dollari) e sono state processate 8 milioni di transazioni. 

Secondo DeFi Llama il valore totale bloccato sulla piattaforma ammonta a 43 milioni di dollari e i guadagni totali del protocollo si aggirano, in questo momento, intorno ai 15 milioni. In parte, il successo di Friend.tech potrebbe essere connesso ad un possibile airdrop in arrivo.

All’interno dell’app, disponibile da pochi giorni anche per web, c’è una sezione dedicata alla distribuzione gratuita. Se vuoi provare ad ottenerlo ti servono degli Ether, visto che Base è un Layer 2 della crypto ideata da Vitalik Buterin. 

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Le opinioni dei crypto enthusiast

Se chiedete a dieci appassionati crypto che cos’è Friend.tech potreste ricevere dieci risposte diverse. La community dei crypto enthusiast è molto divisa su questo tema. Alcuni lo considerano un progetto all’avanguardia, un possibile motore chiave per l’adozione delle criptovalute. 

Altri, invece, hanno accolto la piattaforma con diffidenza mentre i più scettici e contrari la considerano uno schema Ponzi. Secondo loro gli utenti che acquistano le “keys” sono spinti soltanto dal desiderio di rivenderle, in futuro, ad un prezzo maggiore. 

Infine c’è anche chi, chiedendosi cos’è Friend.tech, lo ha paragonato al sito di intrattenimento per adulti Only Fans. In effetti, le due piattaforme funzionano secondo logiche simili e, dal momento in cui l’applicazione costruita su Base ha permesso l’invio e la ricezione di contenuti multimediali, ha accolto tantissimi creator originari del sito per adulti.


Che cos’è lo smishing?

Cos’è lo smishing? Il significato spiegato

Che cos’è lo smishing? La tipologia di attacco di social engineering che sfrutta gli SMS

Sai che cos’è lo smishing, la tipologia di phishing che sfrutta gli SMS? Questo tipo di attacco di social engineering è diventato molto popolare negli ultimi anni. Secondo il report di Proofpoint “State of the Phish” le perdite causate dai cybercriminali che si servono di questo tipo di attacchi sono aumentate del 76% nel 2022.

Dunque che cos’è lo smishing, come funziona e quali sono le principali contromisure per evitare di cascare in una di queste trappole?

Cos’è lo smishing e come funziona

Lo smishing è un attacco di social engineering che sfrutta messaggi di testo falsi inviati sui dispositivi mobili. Attraverso questi SMS i criminali informatici convincono le persone a scaricare malware o a condividere informazioni sensibili relative, prevalentemente, ai conti bancari. Il termine smishing deriva dalla combinazione tra SMS e phishing, una pratica che porta gli utenti a inserire informazioni personali all’interno di siti web falsi, creati apposta dai criminali informatici.

Lo smishing rientra nell’ampio contenitore dei cyber-attacchi di phishing, e indica tutti quelli che vengono effettuati attraverso messaggi di testo inviati sui dispositivi mobili delle vittime. 

Un fenomeno in crescita

Conoscere il significato di smishing è fondamentale perché sta diventando una tipologia di truffa sempre più popolare. I malintenzionati lo preferiscono rispetto ad altri tipi di attacchi per diverse ragioni. Innanzitutto, le ricerche dimostrano che le persone sono più propense a cliccare su collegamenti nei messaggi di testo rispetto a quelli presenti all’interno delle mail. Inoltre, gli scammer possono nascondere più facilmente l’origine dei messaggi di smishing utilizzando numeri di telefono falsi o software per l’invio di grandi quantità di SMS installati i loro computer. È anche più difficile individuare la pericolosità dei link sui telefoni cellulari, mentre su un pc gli utenti possono utilizzare il cursore per conoscere la destinazione prima di cliccarci sopra. Inoltre, i miglioramenti introdotti dai filtri anti-spam hanno reso più inefficienti le altre forme di phishing.

Come proteggersi?

La buona notizia è che proteggersi da questo tipo di attacchi è molto semplice se si conosce che cos’è lo smishing e il suo funzionamento. Nella maggior parte dei casi per tenersi al sicuro è sufficiente non fare nulla, in particolare non aprire mai link che appaiono sospetti. Nessun istituto di credito, banca o commerciante invierà un SMS in cui chiede di aggiornare le informazioni del conto o di confermare il codice del bancomat. Se si hanno dei dubbi è consigliato chiamare direttamente il mittente del messaggio. 

Un’altra buona pratica da seguire è quella di non conservare i propri dati bancari o della carta di credito sullo smartphone. In questo modo si resta al sicuro anche in caso di immissione di un malware all’interno del dispositivo. Conoscere cos’è e  il significato di smishing è la componente principale che ci consente di evitare di cadere vittima di questo tipo di inganni. I cyber attacchi della famiglia del phishing giocano sull’emotività del destinatario e, perciò, colpiscono spesso individui inesperti. Condividi questo articolo con chi pensi possa essere un soggetto a rischio e consulta le nostre FAQ sulla sicurezza per diventare inattaccabile!

Cos’è la ragione sociale? Il significato per azienda e privato

donna che legge fogli seduta ad una scrivania

Capire cos’è la ragione sociale e il vero significato del termine, sia per un’azienda che per un privato, è fondamentale per chiunque si occupi di affari, diritto commerciale o anche gestione di business. Questo concetto, infatti, riveste una grande importanza per molteplici ragioni, non solo di identificazione e riconoscimento, ma anche ad esempio legali. 

Ad interrogarsi su di esso sono molto spesso anche i cittadini meno esperti, che possono ritrovarsi di fronte a documenti in cui i termini sono utilizzati in maniera naturale presupponendo la conoscenza della materia. 

Il significato di ragione sociale infatti non riguarda soltanto le aziende, ma anche il privato, per cui sapere cos’è e a cosa serve appare ormai fondamentale. 

Cos’è la ragione sociale: significato 

Quando parliamo di società commerciali dobbiamo obbligatoriamente distinguere tra società di capitale e società di persone. Nel primo caso, ciò che le identifica (il nome) è definito “denominazione”, mentre nel secondo caso è definito proprio “ragione sociale”, un concetto quest’ultimo che trova definizione nel diritto societario. 

La ragione sociale si compone di due elementi fondamentali: il nome dell’azienda e, a seguire, l’acronimo che specifica e chiarisce la tipologia di società. Essa deve essere iscritta nel registro delle imprese per tutelare il diritto di esclusiva ed evitare la circolazione di aziende aventi nomi identici. Un esempio di ragione sociale potrebbe essere “gelateria SaS di Mario Rossi”.

Volendo riassumere in pochissime parole, insomma, potremmo definire il significato di ragione sociale come quello di nome con cui un’azienda, un’impresa o una società sono legalmente registrate e operano. Eppure alcune ulteriori specifiche sono d’obbligo per capire al meglio cos’è questo concetto.

Esempio di ragione sociale: come cambia in base alla società

Come anticipato parlando del significato di ragione sociale, quest’ultimo è un concetto che riguarda non le società di capitale ma le società di persone, le quali a loro volta possono essere di diverso tipo: 

  • Società Semplici (SS): la forma societaria più elementare che può essere costituita per l’esercizio di attività economiche non di natura commerciale (articolo 2249 del codice civile). In questo caso, nella sua r.s. non è necessario indicare il nome di uno o più soci, ma è comunque possibile farlo.
  • Società in Nome Collettivo (SnC): è una tipologia societaria in cui ogni socio risponde solidalmente, illimitatamente, personalmente e sussidiariamente per le obbligazioni sociali (art. 2291 c.c.). In questo caso la ragione sociale deve obbligatoriamente contenere il nome di uno o più soci.
  • Società in Accomandita Semplice (SaS): la sua caratteristica principale è la presenza di due categorie di soci: accomandatari (che rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali) e accomandanti (la cui responsabilità è invece limitata alla quota conferita per le obbligazioni sociali). In questo caso la ragione sociale deve obbligatoriamente contenere il nome di almeno un socio accomandatario. 

Esempio di ragione sociale per SS

“Panetteria SS” o “Panetteria SS di Mario Rossi” nel caso in cui si voglia (non è obbligatorio) specificare il nome di uno o più soci. 

Esempio di ragione sociale per SnC

“Panetteria SnC di Mario Rossi”: poiché il nome di uno o più soci va obbligatoriamente specificato. 

Esempio di ragione sociale per SaS

“Panetteria di Luigi Bianchi”: dove Luigi Bianchi non è soltanto un normale socio, ma è un socio accomandatario.  

Cos’è la ragione sociale e qual è il suo significato appare ormai chiaro. 

Ragione sociale per il privato: significato

Quello di r.s. è un concetto che non si applica soltanto alle aziende. Non di rado infatti si parla di ragione sociale del privato, ma cos’è? Anche i liberi professionisti possono avere una r.s dopo aver aperto una ditta individuale ed aver effettuato l’iscrizione alla Camera di Commercio. 

In questo caso essa si compone di nome e cognome del privato che possono essere seguiti e accompagnati anche da altri termini come nomi di fantasia. 

Abbiamo dunque capito cos’è la ragione sociale e qual è il significato vero del termine, sia per un’azienda che per un privato, anche grazie a quale esempio. D’altronde, in un mondo in cui le società giocano un ruolo così cruciale, la comprensione del concetto è un passo fondamentale per navigare con successo il mondo degli affari e per prendere decisioni informate che influenzano non solo le aziende stesse, ma anche la società nel suo complesso.

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Cosa è successo nella riunione Fed di settembre 2023

facciata Federal Reserve

Guida alla riunione di settembre: tassi di interesse e non solo

La riunione Fed di settembre 2023 si è conclusa. I tassi di interesse non sono stati toccati, esattamente come previsto dalla maggior parte degli analisti, e il ciclo di rialzi è stato messo in pausa. 

Ma cosa ha spinto il FOMC a prendere questa decisione e cosa accadrà negli ultimi mesi? La conferenza stampa di Jerome Powell ha chiarito il quadro. 

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Riunione Fed settembre 2023: le news principali

Nel meeting appena concluso il Federal Open Market Committee (FOMC) ha confermato il saggio di riferimento in un intervallo compreso fra il 5,25% e il 5,5%. La stretta monetaria è stata dunque messa in pausa, al contrario di quanto accaduto a Francoforte con la BCE in occasione dell’ultimo meeting

Quella presa nella riunione Fed di settembre 2023 è stata una decisione unanime, accompagnata dalle consuete previsioni circa il prossimo andamento dei tassi di interesse. Come confermato dallo stesso istituto centrale la stretta monetaria non è conclusa: da qui alla fine dell’anno 12 governatori hanno parlato di una risalita dei tassi nel range 5,50-5,75%, mentre 7 si sono detti convinti che non sarà necessario. 

La Fed, ha dichiarato Powell, vuole essere sicura che la stretta sia sufficiente prima di arrivare a conclusioni definitive sull’attuale ciclo monetario. Novembre e dicembre, dunque, potrebbero portare nuovi rialzi, ma come sempre le decisioni saranno prese sulla base dei dati macro. 

Per quel che riguarda il 2024, invece, l’istituto ha fatto trapelare che il taglio del costo del denaro potrebbe iniziare non prima della fine dell’anno.

Le previsioni pre-meeting

Le previsioni e le news sulla riunione Fed di settembre 2023 hanno iniziato a rincorrersi addirittura una settimana prima del meeting. Diversi esperti si sono interrogati sulle mosse dell’istituto centrale, che ha comunicato le sue decisioni ufficiali mercoledì 20, come indicato dal calendario completo degli appuntamenti. Il tutto soltanto pochi giorni dopo la BCE, che invece è stata protagonista giovedì 14 settembre, con un meeting che ha tenuto fino alla fine il fiato sospeso al mercato.

Alcune delle più accreditate stime sull’incontro del FOMC sono venute a galla grazie ad un sondaggio condotto da Reuters, che ha ascoltato ben 97 economisti, la maggioranza dei quali (94) si era detta convinta che la Federal Reserve avrebbe lasciato invariati i tassi di interesse, iniziando a tagliare il costo del denaro verso aprile-giugno 2024.

Nello stesso sondaggio 17 analisti su 97 avevano parlato di un ulteriore rialzo prima della fine dell’anno. I progressi sul fronte inflazione ci sono stati, ma appare rischioso al momento darli per assodati. D’altronde lo stesso presidente della FED di Dallas Lorie Logan è andato in questa direzione:

“A questo punto credo che dovremmo procedere gradualmente, soppesando il rischio di un’inflazione troppo alta con il rischio di frenata eccessiva dell’economia”.

Quella attuale appare dunque una fase molto cauta in cui è necessario più che mai essere prudenti, come confermato anche dalla presidente della Federal reserve di Boston Susan Collins:

“Anche se potremmo essere vicini, o addirittura giunti, al picco del rialzo tassi, un ulteriore inasprimento potrebbe essere giustificato, a seconda dei futuri dati in arrivo”.

Le previsioni e le news sulla riunione Fed di settembre sono apparse dunque abbastanza concordi e il FOMC le ha confermate: il rialzo dei tassi di interesse non c’è stato, ma questa, probabilmente, sarà soltanto una pausa.

Deutsche Bank e CitiGroup lanciano servizi crypto

News Deutsche Bank e CitiGroup: lanciano servizi crypto

Le ultime news su Deutsche Bank e CitiGroup: le banche si aprono all’industria crypto per affrontare la rivoluzione digitale della finanza

Le ultime news su Deutsche Bank e CitiGroup faranno sorridere gli appassionati di criptovalute. Le due enormi banche vogliono entrare “a gamba tesa” in questo innovativo settore.

Sì, ma in che modo? Scopri le ultime news su Deutsche Bank e CitiGroup, istituti di credito che hanno intenzione di guidare la trasformazione digitale del mondo della finanza attraverso l’utilizzo della blockchain e delle criptovalute.

Deutsche Bank news: sì alla custodia di criptovalute

Le ultime news su Deutsche Bank ci dicono che la più grande banca tedesca sta cercando di cogliere le opportunità che la rivoluzione digitale gli sta offrendo. Allo stesso modo però, diventare uno dei primi istituti di credito al mondo ad offrire servizi di questo tipo è anche una sfida. L’istituto di credito entrerà nel settore crypto grazie a una partnership con Taurus, una startup svizzera specializzata nella custodia di asset digitali. L’obiettivo della collaborazione è quello di creare nuovi servizi che le consentiranno di offrire ai suoi clienti asset digitali e tokenizzati. 

La banca tedesca ha richiesto una licenza per la custodia delle criptovalute all’autorità finanziaria tedesca BaFin, segnando un precedente significativo per il settore. Il primo passo compiuto dall’istituto di credito per offrire servizi di crypto custody risale invece al 2021, quando aveva presentato una proposta menzionata anche in un rapporto del World Economic Forum

Da quanto emerge dalle ultime news su Deutsche Bank, la banca tedesca non si è solamente offerta di collaborare con Taurus, la startup svizzera che si occuperà di gestire il servizio di custodia, ma ci ha anche investito. Questa giovane azienda offrirà anche servizi di tokenizzazione dei real world asset (RWA), come la digitalizzazione di bond, azioni e real estate. Paul Maley, il manager del progetto, ha dichiarato che la banca prevede di sviluppare servizi di custodia di attività digitali per una vasta gamma di tipi di asset digitali, rivolti a clienti corporate e istituzionali.

CitiGroup e la sua blockchain interna

Le news su Deutsche Bank non sono le uniche che riguardano una banca pronta ad attivare servizi Web3; anche CitiGroup sta lavorando ad una blockchain permissioned (privata) per gli investitori istituzionali. Il terzo istituto di credito più grande degli Stati Uniti sta sviluppando “Citi Token Services”. Un nuovo prodotto che permetterà ai suoi clienti di tokenizzare asset, processare pagamenti transfrontalieri e effettuare operazioni di trading automatizzate. CitiGroup consentirà ai suoi clienti di effettuare pagamenti istantanei e cross-country attraverso degli smart contract

CitiGroup non è l’unica banca statunitense che si sta approcciando a progetti su blockchain. Anche JP Morgan sta esplorando questa tecnologia anche se si trova ancora in una fase primordiale.

Le news su Deutsche Bank e CitiGroup ci dimostrano che le criptovalute e la blockchain stanno guadagnando sempre più terreno e sostenitori nel settore finanziario. Le banche e i grandi istituti di credito si stanno preparando per un futuro diverso, sempre più digitale, trasparente ed efficiente.

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Investimenti: le differenze tra generazioni

Investimenti: generazioni a confronto

Quali sono le differenze nel modo di investire delle diverse generazioni? Gen Z, Millennials, Gen X e Boomer a confronto

Come cambiano gli investimenti tra le generazioni? Per rispondere a questa domanda abbiamo analizzato una ricerca di Doxa BVA commissionata da Invesco, una delle più grandi e famose società di investimenti al mondo, presentata quest’anno al tredicesimo salone del risparmio. 

Lo studio, svolto su un campione di 800 cittadini italiani, ha coinvolto quattro diverse generazioni di investitori: i Boomer (56 – 67 anni), la Generazione X (35-55 anni), i Millennial (25-34 anni) e la Generazione Z (18-24 anni). Gli intervistati hanno risposto a domande sulla loro relazione con il denaro, sul livello di cultura finanziaria e sulla propensione al risparmio e agli investimenti. 

Investimenti tra generazioni: cosa ci accomuna?

Dal confronto è emerso che, nonostante le generazioni siano intrinsecamente diverse come sono differenti i valori e gli obiettivi che muovono le loro scelte, esse sono accomunate da un forte senso di incertezza. La pandemia, la guerra, il cambiamento climatico e l’inflazione stanno condizionando gli investitori e i risparmiatori di tutte le età. Un intervistato su tre ha dichiarato di essere molto preoccupato per l’attuale instabilità, a causa del timore che la difficile situazione macroeconomica e geopolitica possa non risolversi in futuro.

L’idea di benessere per tutte le generazioni di investitori, coerentemente con quanto detto sui temi ritenuti prioritari, evidenzia l’influenza della pandemia e dell’attuale momento storico. Nella classifica delle necessità la salute è al primo posto per tutti, segue poi il reddito, e poi l’equilibrio tra vita professionale e privata. 

Tra i punti in comune emersi da questa ricerca c’è anche il bassissimo grado di fiducia nelle istituzioni, sia politiche che finanziarie. Il motivo principale di questo atteggiamento disilluso? La mancanza di dialogo e la conseguente ampia distanza percepita tra cittadini e gli organi politici.

Le differenze

Dopo aver trattato i principali motivi di preoccupazione per gli investitori italiani e le caratteristiche che gli accomunano vediamo, invece, le differenze. Come le diverse generazioni si approcciano al denaro, tra risparmio e investimento?

Come investono i Gen Z?

La maggior parte degli italiani che appartengono alla Generazione Z non investe. Prevalentemente perché le risorse finanziarie in mano a questa fetta della popolazione sono  limitate. Dallo studio di Doxa BVA è anche emerso che i Gen Z non si preoccupano eccessivamente della loro situazione finanziaria. La loro visione del denaro è, in generale, ancora molto semplice e legata alla gioia di spendere.

Data la loro giovane età, hanno una conoscenza limitata del mondo della finanza e non si considerano risparmiatori e investitori. Tuttavia, sono pronti ad imparare, e dimostrano una notevole curiosità e una consapevolezza delle proprie lacune su questa materia. Per colmarle, cercano formazione e informazioni mirate interrogando i familiari o navigando sul web.

Come investono i Millennial?

I Millennial sono una generazione di investitori caratterizzata da una grande ambizione. Vedono il denaro come un riflesso del loro successo personale, misurato attraverso gli obiettivi raggiunti e gli errori commessi. 

La maggioranza dei Millennial utilizza il proprio denaro per far fronte alle spese quotidiane e per perseguire obiettivi tangibili come l’acquisto di una casa o di un’auto. Ma è anche mossa dal desiderio di comprenderne a fondo il funzionamento e acquisire una solida cultura finanziaria. I giovani uomini sono attratti da opportunità finanziarie dinamiche e cosmopolite. Quelle che riscuotono più successo sono, secondo la ricerca di Doxa BVA, le criptovalute. 

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Per quanto riguarda il risparmio invece, lo considerano un dovere etico, ma non sempre lo trovano gratificante. È comunque, secondo loro, importante sentirsi in controllo delle proprie finanze ma vedono il risparmio come un fastidioso impegno quotidiano, spesso bilanciato da piccoli acquisti impulsivi. 

Per i Millennials risparmiare significa principalmente limitare le spese in vista di investimenti importanti mentre raramente scelgono prodotti finanziari come i fondi pensione. Sono affascinati dall’idea di far fruttare il proprio denaro, ma spesso evitano di farlo direttamente per timore di prendere decisioni sbagliate e perdere il proprio capitale.

Gli investimenti della Generazione X

Gli individui che fanno parte della Generazione X si sono dimostrati i più propensi a diversificare i propri investimenti. Molti di loro però, soprattutto chi in passato non ha preso decisioni finanziarie oculate, si trova in difficoltà a causa dell’inflazione. Il loro potere d’acquisto si erodendo più di quanti ci si sarebbe potuto aspettare. Tuttavia, la maggior parte di loro non si spaventa e si dichiara pronto ad affrontare le sfide.

Per rimanere informati, iniziano da soli ma sono aperti al dialogo con consulenti bancari, amici esperti e gruppi di discussione, cercando un confronto basato sulla fiducia. Si tengono aggiornati attraverso il web e la televisione per comprendere l’attuale situazione finanziaria. Molti mettono da parte somme mensilmente, talvolta utilizzando piani di accumulo. In alcuni casi, dedicano parte delle rendite provenienti da seconde case e fanno affidamento su polizze vita.

Come investono i Boomer?

Gli investitori che hanno vissuto il boom economico si sono ritrovati immersi in un presente meno sicuro e tranquillo di quanto si aspettavano nei decenni passati. L’approccio tradizionale di accumulo a cui erano abituati sembra ormai obsoleto e sebbene la maggior parte di loro disponga di risparmi e rendite questi vengono erosi velocemente dall’inflazione.

Per cercare di migliorare la loro situazione finanziaria, i Boomer cercano di colmare il divario che sentono con le nuove generazioni. Molti di loro si sono dichiarati interessati a nuove opportunità finanziarie, come le criptovalute; mentre alcuni partecipano ai corsi di trading offerti dalle banche o a consulenze.


Dal confronto sugli investimenti delle generazioni è emerso che questi cambiano, ma, in realtà, non tanto quanto ci si potrebbe aspettare. Probabilmente a causa dell’avvento di internet che sta assottigliando le differenze e mettendo tutti sullo stesso piano. Chi l’avrebbe detto che i Boomer sono, insieme ai Millennial, la generazione più interessata a investire in criptovalute, un asset che sembrerebbe indicato per gli individui più giovani?

Riunione BCE settembre 2023: le cose da sapere

bandiere UE

Tutte le decisioni prese nella riunione di settembre: tassi di interesse salgono ancora

La riunione BCE di settembre si è conclusa e molte delle previsioni degli esperti sui tassi di interesse sono state disattese. Come sempre al termine del meeting l’istituto centrale ha pubblicato il comunicato stampa nel quale sono state evidenziate le decisioni prese, ed è stata programmata la consueta conferenza stampa alle ore 15:00 con lo scopo di spiegare le misure pensate.

Riunione BCE settembre: le decisioni sui tassi di interesse e non solo

I tassi di interesse sono stati alzati ancora una volta. Ecco la principale decisione presa nella riunione BCE di settembre 2023. L’inflazione, si legge nel comunicato ufficiale dell’istituto, continua a diminuire, ma resterà troppo elevata ancora a lungo. Il Consiglio direttivo si è detto determinato a garantire il ritorno dell’indicatore al suo obiettivo di medio termine del 2%. Per tutte queste ragioni i tassi sono stati incrementati ancora del 25 punti base.

Le proiezioni macroeconomiche per l’Eurozona parlano ora di un’inflazione media al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Per i primi due anni le stime sono state riviste al rialzo (a causa dei prezzi energetici), mentre per il terzo anno al ribasso. Escludendo alimentari ed energia, invece, l’inflazione è vista al 5,1% nell’anno corrente, al 2,9% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.

Cosa aspettarsi in futuro?

Il Consiglio direttivo ritiene che mantenendo i tassi di interesse su questi livelli sufficientemente a lungo, l’inflazione tornerà verso il target. Le future decisioni della BCE garantiranno che i tassi di riferimento saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario, si legge ancora nel comunicato.

L’istituto di Lagarde continuerà a seguire un approccio data driven per determinare il livello e la durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse del Consiglio direttivo si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria.

Le previsioni di Morgan Stanley

Se sulla maggior parte dei meeting 2023 le previsioni degli analisti si sono dimostrate concordi, sulla riunione BCE di settembre si è posato un alone di particolare incertezza. A riassumere perfettamente i dubbi sulle mosse di Lagarde sono stati sin da subito gli analisti di Morgan Stanley. Inizialmente, essi avevano preventivato per settembre un aumento dei tassi di interesse, ma tali previsioni sono successivamente cambiate. 

A pochi giorni dalla riunione BCE gli stessi esperti hanno iniziato a immaginare un meeting all’insegna dell’immobilità, con una Lagarde pronta a non comunicare alcun aumento del costo del denaro visto il calo dell’inflazione dei servizi dell’Eurozona e i segnali di deterioramento economico. 

Le indicazioni della BCE

Alcune considerazioni sullo svolgimento della riunione BCE di settembre sono arrivate dallo stesso istituto centrale e, nello specifico, dal vice-presidente Luis de Guindos. A circa due settimane dal meeting, l’uomo ha confermato le incertezze del mercato, parlando di una decisione “ancora aperta”. 

Nell’incontro di luglio i policymaker della banca avevano lasciato le porte aperte a un nuovo aumento del costo del denaro, ma alcuni si erano mostrati dubbiosi viste le ultime proiezioni economiche pubblicate. 

“Un ulteriore aumento a settembre sarebbe necessario se non vi fosse una prova convincente del fatto che gli effetti del tightening sono stati abbastanza forti da portare giù l’inflazione di fondo”,

avevano tuonato i verbali pubblicati a fine agosto. 

Le previsioni sulla riunione BCE di settembre, dunque, sono sembrate incerte fino all’ultimo momento. Il meeting è stato attentamente monitorato e con esso anche i giorni precedenti l’evento, durante i quali si è tentato di cogliere indizi più specifici sul fronte tassi di interesse. 

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Base: cos’è e come funziona il Layer 2 di Coinbase

Base: cos’è e come funziona la blockchain di Coinbase?

Base, ad un mese dal lancio, è già uno dei Layer 2 di Ethereum più utilizzati. Scopri che cos’è in questo articolo

Che cos’è e come funziona Base? Il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, è già la nona blockchain più utilizzata del mondo crypto, nonostante la sua mainnet sia stata lanciata ad inizio agosto. Il merito potrebbe essere proprio di Coinbase, che sta convincendo una parte della sua base utenti ad interagire con il network.

La nuova rete Web3 costruita utilizzando lo stack di sviluppo di Optimism potrebbe essere caratterizzata da una eccessiva centralizzazione essendo sviluppata da uno dei più importanti e longevi exchange del mondo crypto?

Le origini di Base: perché tutto questo interesse?

Per capire che cos’è Base è necessario sapere che è stata sviluppata da Coinbase, la più grande azienda del mondo crypto dopo Binance. L’exchange ha svolto un ruolo cruciale ai fini dell’adozione delle criptovalute ed è oggi disponibile in più di 100 paesi. Oltre ad essere molto popolare e ad offrire un grande numero di prodotti ad un altrettanto ampia base clienti (circa 7,3 milioni), gestendo circa 130 miliardi di dollari di asset sulla sua piattaforma.

Appena è stata lanciata ha attirato subito l’interesse di un gran numero di appassionati. D’altronde Base vuole essere la blockchain che permette agli utenti di accedere ai servizi di finanza decentralizzata (DeFi). Pertanto in molti si aspettano che attirerà alcuni dei migliori sviluppatori blockchain del mondo.

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Base: cos’è e come funziona

Base è un Layer 2 di Ethereum che utilizza la tecnologia degli optimistic rollup per garantire un output fulmineo e costi di transazioni bassissimi. I rollup sono pacchetti di transazioni  pubblicate sul Layer 1, ossia Ethereum, il quale garantisce l’integrità e la disponibilità dei dati. Il processo di elaborazione necessario prima della pubblicazione però avviene off-chain, poi i rollup vengono inviati al Layer-1 dai sequencer, dei nodi che ordinano le transazioni, presumendo che siano corrette. 

Il funzionamento di Base è pressoché identico a quello di Optimism, dato che questo Layer 2 è stato costruito utilizzando il suo stack di sviluppo. Questo blocco di memoria standardizzato e open-source che gli sviluppatori possono utilizzare per costruire altre reti è costituito da componenti software gestiti dalla Optimism Collective. L’obiettivo principale di questo stack è creare una “super chain”, ovvero una rete di blockchain Layer 2 che condividano la governance, gli aggiornamenti e i bridge.

La blockchain di Coinbase è inoltre compatibile con la Ethereum Virtual Machine (EVM), perciò gli sviluppatori che ci lavorano possono utilizzare tutti gli standard creati sulla blockchain di Ethereum.

La blockchain di Coinbase: rischio centralizzazione

Per comprendere a pieno che cos’è Base e come funziona bisogna parlare anche dei potenziali rischi e dei limiti di questo network. Il primo ha a che fare con la decentralizzazione, dato che Coinbase potrebbe esercitare una forte influenza sulla rete.

Secondo i termini di servizio infatti, ad oggi Coinbase è l’unico sequencer che opera su Base. Un sequencer è un nodo che riceve, registra e riporta le transazioni su un rollup. È il sequenziatore che accredita i fondi sul conto rollup dell’utente dopo aver ricevuto la prova del deposito sul contratto rollup. Inoltre l’exchange è anche il gestore del bridge principale che si può utilizzare per “raggiungere” il Layer 2.

Base non possiede token di governance, a differenza della maggior parte degli altri Layer 2 e difficilmente arriverà visto il rapporto della blockchain con la Securities and Exchange Commission (SEC). Mentre, come accade su tutti i Layer 2 di Ethereum, le gas fees necessarie a processare le transazioni si pagano in ETH. Questo potrebbe accrescere ancora di più il rischio centralizzazione, visto che gli utenti non possono, ad oggi, esprimersi sulle decisioni future del protocollo.

Ultimamente tantissimi attori del mondo crypto stanno lavorando a soluzioni di scalabilità per Ethereum. Ma quindi cos’è Base, soltanto l’ennesimo Layer 2? È difficile dirlo visto che è stato rilasciato da solo un mese, ma essendo sviluppato da una delle aziende pioniere del settore crypto potrebbe essere destinato a imporsi!

Bitcoin previsioni: il bull market è ripartito a marzo secondo Arthur Hayes

Bitcoin previsioni: il bull market è iniziato

Secondo le previsioni su Bitcoin di Arthur Hayes il bull market è ripartito a Marzo 2023. Ma come si comporterà BTC nei prossimi mesi?

Le previsioni su Bitcoin di Arthur Hayes non sono mai scontate. Il fondatore ed ex CEO di BitMEX, in un discorso tenuto alla Blockchain Week di Seul, ha dichiarato che il bull market è ripartito da mesi, il 10 marzo 2023 per essere precisi.

Secondo Hayes, però, per assistere ad un’esplosione rialzista del mercato sarà necessario aspettare da sei a dodici mesi. Ma cosa si cela dietro a questa tesi, da dove arrivano le previsioni su Bitcoin, interessanti soprattutto alla luce dell’halving in arrivo nel 2024?

Perché il bull market è già iniziato?

Le previsioni su Bitcoin esposte dal celebre investitore durante la Blockchain Week di Seul erano già state anticipate all’interno di un’analisi pubblicata sul suo blog. Ma quali sono stati gli eventi scatenanti di questo bull market secondo Hayes? Il primo è l’istituzione del Bank Term Funding Program (BTFP), un fondo creato dalla Federal Reserve per aiutare istituti di credito in difficoltà.

In occasione del crollo delle banche americane (tra cui Silicon Valley Bank, Signature Bank, ecc…) la Federal Reserve (FED) ha utilizzato questo fondo per acquistare le obbligazioni detenute da quegli istituti di credito. Invece che comprarle al prezzo di mercato però (molto basso a causa dell’incremento dei tassi di interesse) le ha acquistate tenendo conto del loro valore nominale. In poche parole la FED ha iniettato liquidità nel mercato per salvare le banche sull’orlo del fallimento, contribuendo all’incremento dell’insostenibilità del sistema fiat.

Il secondo punto alla base delle previsioni su Bitcoin di Hayes è strettamente connesso al primo e riguarda sempre le obbligazioni americane (bond). Questi strumenti finanziari a breve inizieranno a scadere e il governo dovrà emetterne di nuovi al netto dei tassi di interesse attuali. Questo genererà un ulteriore incremento di liquidità all’interno dei mercati la quale, secondo Hayes, si sposterà sui asset considerati più rischiosi perché più volatili, come Bitcoin.

Bitcoin è stato creato per questo

Come evidenziato, dunque, le previsioni su Bitcoin di Arthur Hayes sono strettamente connesse al fallimento di alcuni istituti di credito americani avvenuto ad inizio 2023. Il CEO di BitMEX sa benissimo che Bitcoin è stato creato proprio per questo motivo, ovvero impedire che i fallimenti e gli intrecci delle banche commerciali e centrali danneggino l’economia. Non a caso il creatore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto ha inciso nel blocco genesi: “The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks”. 

Questo è il titolo di un articolo del Times sulla crisi finanziaria del 2008 che descrive l’intervento del ministro dell’economia britannico dell’epoca, Alistair Darling per salvare le banche. Il testo è stato scelto da Satoshi Nakamoto, come una sorta di dichiarazione di intenti per la creazione di una nuova forma di valuta digitale decentralizzata, che fosse immune alle manipolazioni delle banche centrali e dei governi.

Attraverso i bailout o alcuni surrogati come il Bank Term Funding Program (BTFP), infatti, le banche centrali e i governi salvano gli istituti di credito in difficoltà, ma influenzano negativamente la situazione economica globale.


Insomma, come già anticipato le previsioni su Bitcoin di Arthur Hayes non si sono dimostrate affatto scontate. Il CEO di BitMEX non ha parlato né di ETF spot su Bitcoin e nemmeno di Halving! Sarà soltanto il tempo, però, a dire se le sue stime si concretizzeranno oppure no.

Bitcoin Halving 2028, tutto quello che devi assolutamente sapere

Prossimo halving Bitcoin nel 2024: tutte le cose da sapere

Quando è previsto il prossimo halving di Bitcoin? Le cose da sapere per prepararsi all’evento!

Il prossimo halving di Bitcoin è previsto per il 2028, quando sarà minato il blocco numero 840.000. Perché è un evento tanto atteso? Cosa succederà dopo? Cerchiamo di fare chiarezza e di esaminare tutte le cose da sapere in merito.

Prossimo Halving Bitcoin 2028: a cosa serve questa operazione?

L’halving è il meccanismo interno al sistema di Bitcoin che regola la progressiva diminuzione delle ricompense elargite ai miner che validano i blocchi. Serve a ridurre le crypto in circolazione, per mantenere la scarsità. I miner infatti ogni volta che validano un blocco, ricevono una quota di BTC. L’halving è un elemento della tokenomics di BTC fin dalla sua creazione ed è gestito da un algoritmo. 

Quando avvengono gli halving e come si calcola la data esatta

Il prossimo halving di Bitcoin dovrebbe arrivare tra Marzo e Maggio 2028, in corrispondenza del blocco n° 210.000 rispetto all’halving precedente quindi al n° 1.500.000. È un evento che gli utenti potrebbero non notare dato che non altera in alcun modo lo stato della blockchain, solamente i miner se ne accorgono; ma nonostante questo tutti i crypto enthusiast aspettano questo momento con trepidazione. Nel momento in cui viene validato l’ultimo dei 210.000 blocchi, l’emissione di BTC si dimezza

Per calcolare quando avverrà il prossimo halving di Bitcoin è necessario moltiplicare il numero dei blocchi che devono essere validati da un halving all’altro (210.000) per il tempo necessario a farlo, che è in media di 10 minuti. Dopodiché bisogna dividere il numero che si ottiene per 60, ovvero il numero di minuti da cui è composta un ora. Facendo questo rapido calcolo si scopre che passano circa 35.000 ore da un halving all’altro, più o meno 1458 giorni ovvero un po’ di più di quattro anni. Per conoscere la data esatta del prossimo halving del 2028, bisogna osservare a che numero di blocco siamo giorno per giorno. 

Questi “dimezzamenti” non saranno infiniti, cesseranno quando verrà emessa la max supply (la fornitura massima) di Bitcoin, che ammonta a 21 di milioni BTC, presumibilmente intorno all’anno 2140. Ciò significa che la criptovaluta deve ancora affrontare circa 39 halving in 117 anni.

Quante saranno le ricompense dopo l’halving del 2028?

Un’altra informazione fondamentale sull’halving ha a che fare con le emissioni di Bitcoin nel tempo. I miner, nel momento in cui Bitcoin è stato creato (Gennaio 2009), ricevevano 50 BTC per ogni blocco validato. Il primo halving è avvenuto nel 2012 ed ha dimezzato le ricompense che sono diventate di 25 BTC. Il processo si è poi ripetuto nel 2016, nel 2020 e nel 2024, quando le ricompense per blocco sono diventate di 3,15 Bitcoin. In occasione del prossimo halving del 2028 queste diventeranno di 1.575 BTC.

Sull’exchange italiano Young Platform puoi seguire in tempo reale il prezzo di Bitcoin e monitorare l’impatto del prossimo halving.

Controlla il prezzo ora

Gli halving e il prezzo di Bitcoin 

Nel momento in cui si dimezzano le emissioni di questa crypto, Bitcoin diventa sempre più scarso e ciò indirettamente ha un impatto sul prezzo. Nei mesi successivi all’halving del 2012 il prezzo è aumentato quasi del 12.000%, mentre dopo quello del 2020 circa del 300%. Ovviamente l’halving non è l’unica causa di questi incredibili rally rialzisti del passato, ma in genere il prezzo di Bitcoin ha sempre risposto positivamente a questo evento ricorrente.

L’halving agisce anche sul tasso di inflazione di Bitcoin. Nel 2011, per esempio, BTC era soggetto ad una inflazione annua del 50%. Nel 2012 questa è diventata del 12%, mentre ad oggi si attesta attorno all’1,77%. Ci si chiede a questo punto, dove arriverà dopo il prossimo halving del 2028.

Nonostante quest’ultimo sia un evento automatico, non passa inosservato ma influenza fortemente l’ecosistema di Bitcoin e anche tutto il mondo crypto. Ad un anno dall’attesa operazione, ci troviamo ancora intrappolati nelle grinfie di questo bear market che sembra infinito. L’euforia che crescerà con l’avvicinarsi del prossimo halving di Bitcoin del 2028 aiuterà il mercato crypto a risollevare la testa?

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. Rimani aggiornato con noi sul prossimo halving di Bitcoin!