A quando la prossima riunione BCE? Il calendario completo del 2025 da monitorare!

La prossima riunione BCE? Il calendario completo 2025

Il calendario 2025 delle riunioni da non perdere assolutamente

Quando si terrà la prossima riunione BCE? Il calendario dell’istituto centrale viene costantemente monitorato non soltanto da investitori o esperti di mercato. Anche i semplici cittadini dell’Eurozona seguono con interesse e apprensione i meeting della Banca Centrale, poiché le sue decisioni possono avere ripercussioni sui portafogli delle famiglie.

Ogni riunione BCE è dunque attesa con ansia e preceduta da innumerevoli previsioni circa le mosse di Christine Lagarde e del Consiglio Direttivo, le cui parole vengono costantemente passate al setaccio. Ecco allora il calendario 2025 (e non solo) delle riunioni da monitorare per non perdere neanche un appuntamento con l’istituto di Francoforte.

Prossima riunione BCE di politica monetaria: calendario 2025

L’annuale calendario della BCE ha in programma diversi appuntamenti, generalmente si riunisce due volte al mese ma solo ogni 6 settimane vengono discusse decisioni di politica monetaria. Questi sono i meeting più attesi perché capaci di influenzare i mercati finanziari e non solo. Il calendario della Banca Centrale Europea viene quindi diviso in due parti: le prossime riunioni di politica monetaria e quelle non di politica monetaria. 

La prima categoria di appuntamenti, che cade sempre di giovedì, è seguita dalla conferenza stampa della presidente dell’istituto, Christine Lagarde, che presenta in diretta televisiva al pubblico e ai giornalisti quanto deciso

Ma quindi cosa viene discusso durante ogni riunione BCE di politica monetaria? I principali temi affrontati sono generalmente la crescita e i PIL dell’Eurozona, il quantitative tightening, l’andamento dell’inflazione e i tassi di interesse. 

Proprio le decisioni sui tassi d’interesse sono particolarmente importanti perché hanno delle ripercussioni dirette sui risparmi e sul potere d’acquisto dei cittadini. Tra le varie conseguenze del rialzo dei tassi c’è l’aumento dei costi dei mutui, ad esempio. D’altro canto per la BCE, il rialzo o il ribasso dei tassi d’interesse è uno strumento essenziale per assolvere al suo principale compito ovvero mantenere stabili i prezzi

Ciò detto, la domanda iniziale sorge spontanea: quando ci sarà la prossima riunione BCE?

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Il calendario 2025 dei meeting di politica monetaria

  • 30 Gennaio 2025
  • 6 Marzo 2025
  • 17 Aprile 2025
  • 5 Giugno 2025
  • 24 Luglio 2025
  • 11 Settembre 2025
  • 30 Ottobre 2025
  • 18 Dicembre 2025

Ad eccezione dell’appuntamento di Ottobre che si svolgerà presso la Banca d’Italia a Roma,, ogni riunione BCE del 2025 si terrà a Francoforte e sarà presieduta dal Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, il principale organo decisionale dell’istituzione. Questo è composto dalla presidente Christine Lagarde, dal vicepresidente Luis de Guindos, da quattro membri nominati tra i paesi leader dell’Eurozona che tengono la carica per 8 anni, e i governatori delle banche centrali nazionali. Nel caso dell’Italia è Fabio Panetta. 

Dopo ogni meeting gli investitori tengono sotto controllo i mercati per monitorare le reazioni delle decisioni della Banca Centrale Europea. Alcune di queste impattano anche il mercato delle criptovalute. Per questo, le prossime riunioni della BCE, come quelle della FED (calendario Fed 2025), andrebbero tenute d’occhio. Su Young Platform, l’exchange di criptovalute leader in Italia, puoi monitorare i prezzi delle criptovalute contestualmente alle relazioni su ogni riunione della BCE. 

Prossima riunione BCE non di politica monetaria: calendario 2025

Il calendario delle riunioni BCE prevede anche dei meeting che non trattano temi di politica monetaria. In queste occasioni vengono assolti agli altri compiti e responsabilità della Banca Centrale Europea, come la vigilanza bancaria per l’Eurozona. Ecco tutte le date delle prossime riunioni: 

  • 19 Febbraio 2025
  • 23 Marzo 2025
  • 29 Settembre 2025
  • 19 Novembre 2025

Anche il Consiglio generale convoca un altro tipo di riunioni BCE, che hanno funzioni consultive e di coordinamento

  • 27 Marzo 2025
  • 26 Giugno 2025
  • 25 Settembre 2025
  • 20 Novembre 2025

Calendario riunioni BCE 2024

Si riporta il calendario delle riunioni dell’anno passato, tenutesi a Francoforte e a Lubiana nel mese di Ottobre.

  • 25 Gennaio 2024 
  • 7 Marzo 2024
  • 11 Aprile 2024
  • 6 Giugno 2024
  • 18 Luglio 2024
  • 12 Settembre 2024
  • 17 Ottobre 2024 (presso la Banca di Slovenia)
  • 12 Dicembre 2024

Calendario riunioni BCE 2023

Per ripercorrere i meeting e le conferenze passate, questo è il calendario di ogni riunione BCE sulla politica monetaria svoltasi nel 2023. Ad eccezione dell’appuntamento di Ottobre che si è svolto ad Atene, ogni riunione BCE del 2023 si è tenuta a Francoforte. 

  • 2 Febbraio 2023
  • 16 Marzo 2023
  • 4 Maggio 2023
  • 15 Giugno 2023
  • 27 Luglio 2023
  • 14 Settembre 2023
  • 26 Ottobre 2023 
  • 14 Dicembre 2023

Tra non molto si terrà dunque la prossima riunione BCE del 2025 e gli occhi sono puntati sul possibile taglio dei tassi d’interesse. Ma il calendario degli incontri di quest’anno è ricco e non mancheranno le occasioni per discutere dell’economia dell’Eurozona.

Automatizza la crescita delle tue crypto: sono arrivati gli acquisti ricorrenti per lo Staking

acquisto ricorrente staking

Con la funzionalità dell’acquisto ricorrente su Staking, puoi automatizzare il tuo percorso di accumulo, semplificare la gestione delle tue risorse e massimizzare le ricompense nel tempo.

Diciamocelo: nessuno ama stare con le mani in mano mentre il mercato moltiplica le sue teste peggio di un’idra. E se il Bull Market è seducente e letale come il canto delle sirene, offre anche opportunità per chi sa tenere i piedi per terra e giocare d’astuzia.  

In questa fase, acquistare in modo ricorrente e bloccare le tue crypto in staking è come una fusione Goku-Vegeta: da una parte continui ad accumulare, diluendo il rischio grazie a un prezzo di carico mediato; dall’altra, fai fruttare subito quello che hai con nuove ricompense sotto forma di token. E quei token extra? La vera ciliegina sulla torta: li puoi rivendere quando pensi che il mercato abbia raggiunto il suo massimo, oppure puoi conservarli, perché credi più nel progetto che li emette che nelle tue capacità di trader.

E poi c’è il Bear Market, il grande spauracchio. Qui la scena cambia: il mercato diventa noioso, lento, quasi soporifero. È il momento in cui molti mollano, dimenticandosi che è proprio in questa fase che si fanno gli affari migliori. Prezzi bassi, grandi opportunità – ma quanta pazienza serve! Lo staking, nel frattempo, continua a macinare risultati silenziosi, creando quella base di token che ti darà una marcia in più quando il mercato tornerà a ruggire.

Veloce ripasso: i cicli di mercato

Per chi è nuovo qui, facciamo un veloce ripasso: il mercato è ciclico e si muove attraverso quattro fasi principali: accumulazione, rialzo, distribuzione e ribasso. Fin qui tutto chiaro, no? Ora, come suggerisce il nome, l’accumulazione è una fase diversa rispetto al rialzo, quindi potrebbe sembrare controintuitivo continuare ad accumulare durante un mercato in crescita. Eppure, non è così folle come sembra.

Durante una fase di rialzo, molti tendono a comprare spinti dalla cara vecchia FOMO (la paura di restare fuori). E qui entra in gioco la strategia: seguire un piano di accumulo, può essere sorprendentemente sensato. Perché? Perché, volente o nolente, finirai per comprare sia nei momenti di picco sia nei momenti di respiro del mercato. Il risultato? Ti ritroverai con un prezzo medio più ragionevole di quanto immagini.

Lo staking nella fase di accumulazione

Ovviamente, la fase di accumulazione vera e propria arriva dopo il ribasso, quando i prezzi si sono stabilizzati. Ed è lì che entrano in scena i tuoi due migliori alleati: l’acquisto ricorrente e lo staking. Con loro dalla tua parte, puoi costruire solide fondamenta per affrontare le prossime fasi del mercato. E alla fine, il tempo sarà dalla tua parte.

L’acquisto ricorrente delle altcoin nel mercato al rialzo

C’è un altro aspetto che spesso passa inosservato. Se Bitcoin è il re indiscusso della foresta, Ethereum è la pantera nera. Quando il mercato fa schifo, queste sono le creature che andiamo a cacciare nel nostro safari finanziario. Le altcoin, invece, tendono a rimanere nell’ombra. E non a caso: è complicato capire quali di loro sopravviveranno a un mercato ribassista, a meno che non abbiano già dimostrato di averne superato uno indenni. 

Infatti, nel grande calderone delle altcoin troviamo di tutto: dai progetti solidissimi che sembrano avere le carte in regola per durare nel tempo, a quelle che possiamo definire vere e proprie “crypto stagionali”. Queste ultime vivono un momento di gloria, magari proprio durante una fase rialzista, per poi svanire lentamente o arrancare quando il mercato si fa più duro, incapaci di riprendersi davvero dopo un bear market.

È una dinamica quasi naturale: le altcoin stagionali catturano l’entusiasmo e la FOMO durante i picchi, ma senza fondamenta solide finiscono per diventare meteore. È proprio per questo che, in un Bull Market, è importante saper distinguere tra chi sta costruendo qualcosa di concreto e chi sta solo cavalcando l’onda del momento. Perché, nel lungo termine, è la qualità a fare la differenza. 

Quindi, dove voglio arrivare? Quando si parla di altcoin solide (non di meteore), il mercato rialzista offre una finestra per valutare le altcoin che hanno le ossa forti. Perché? Perché in una fase rialzista le altcoin che sono qui per restare iniziano già a muoversi insieme ad Ethereum. È quindi più semplice individuarle.

Qui entra in gioco l’acquisto ricorrente, un’alternativa interessante al semplice “compro e vendo subito”. Combinato con lo staking (disponibile solo per alcune altcoin), permette di sfruttare il momento rialzista senza dover per forza puntare tutto su un trade veloce. Ti dà la possibilità di ottenere ricompense mentre il mercato continua a salire, amplificando il tuo potenziale ritorno. Ma occhio al picco. Valuta bene quando è il momento di uscire.

Ma veniamo al dunque: come si fa?

È più semplice di quanto pensi. Scegli la frequenza che preferisci – giornaliera, settimanale o mensile – e seleziona l’importo che vuoi destinare allo staking. Fatto questo, i tuoi fondi verranno automaticamente convertiti in criptovalute dal tuo portafoglio euro e messi in staking con la frequenza che hai stabilito. Ogni operazione creerà un nuovo stake. Et voilà, missione compiuta. Facile, no?

Piccola postilla: ricorda che il mercato è volatile e che il prezzo delle criptovalute può variare, quindi il numero di token acquistati cambierà ad ogni acquisto ricorrente, in base al valore della criptovaluta al momento dell’esecuzione dell’ordine.  

Altri vantaggi?

  • Diversificazione: non puntare tutto su una singola criptovaluta. Distribuire i tuoi fondi su più asset riduce i rischi e aumenta le tue possibilità di successo.
  • Disciplina: se tendi a essere poco costante o a farti prendere dall’emotività del mercato, questo metodo è un’ancora di salvezza. Ti garantisce un approccio regolare senza doverci pensare ogni volta.

In fondo, tutto si riduce a una verità semplice: il mercato è ciclico, ma il successo è per chi non molla, che sia in un rally sfrenato o in una calma piatta. Resta in gioco, gioca d’anticipo e, soprattutto, non farti incantare dai fuochi d’artificio. 

Satoshi approverebbe.

Come andare in pensione anticipata a 64 anni: la guida spiegata semplice

pensione anticipata a 64 anni

Cosa si deve fare per andare in pensione a 64 anni? Chi ci può andare? Con quali requisiti?

Dal 1° gennaio 2025, sarà possibile andare in pensione anticipata a 64 anni, ma con nuove regole e requisiti. In questa guida spiegheremo non solo chi può accedere a questa opportunità, ma anche cosa sono il regime contributivo puro, l’assegno sociale e la pensione integrativa, per aiutarti a capire meglio come funzionano queste misure introdotte dalla nuova Legge di Bilancio.

1. Chi può andare in pensione anticipata a 64 anni?

Le nuove regole si applicano a:

  • Lavoratori nel regime contributivo puro, cioè chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.
  • Chi ha almeno 25 anni di contributi (30 anni dal 2030).
  • Chi raggiunge una pensione minima di 1.603,23 euro al mese (tre volte l’assegno sociale del 2024).

Cos’è il regime contributivo puro?

Il regime contributivo puro è un sistema di calcolo della pensione basato esclusivamente sui contributi versati durante la carriera lavorativa.

  • Si applica a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, in seguito alla riforma Dini.
  • La pensione dipende dall’importo totale dei contributi accantonati e dalla loro rivalutazione nel tempo.
  • Non tiene conto di eventuali retribuzioni precedenti, come avviene nel regime retributivo o misto.

2. Cosa serve per andare in pensione anticipata?

Ricapitolando quanto abbiamo detto, dal 2025:

  • Età: almeno 64 anni.
  • Contributi: almeno 25 anni (30 anni dal 2030).
  • Importo minimo della pensione: devi raggiungere almeno tre volte l’assegno sociale, pari a 1.603,23 euro al mese.

Cos’è l’assegno sociale?

L’assegno sociale è un supporto economico fornito dallo Stato alle persone con redditi molto bassi o nulli, che abbiano almeno 67 anni e risiedano in Italia.

  • L’importo dell’assegno sociale nel 2024 è di 534,41 euro al mese.
  • Per accedere alla pensione anticipata, è necessario che la pensione raggiunga almeno tre volte questo importo (circa 1.603 euro).

3. Come funziona la pensione integrativa?

Se la pensione INPS (obbligatoria) non raggiunge la soglia minima richiesta, puoi utilizzare la pensione integrativa per colmare la differenza.

Cos’è la pensione integrativa?

La pensione integrativa è un sistema di risparmio volontario che permette di accantonare somme aggiuntive durante la vita lavorativa per avere una rendita extra una volta in pensione.

  • Viene accumulata aderendo a un fondo pensione o a un piano individuale pensionistico (PIP).
  • Può essere riscossa come rendita periodica o come capitale, a seconda delle regole del fondo.
  • È particolarmente utile per chi è nel regime contributivo, dove la pensione è calcolata solo sui contributi versati, e rischia di essere più bassa.

Esempio pratico:

Se la tua pensione INPS è di 1.300 euro al mese e la rendita dal tuo fondo pensione è di 350 euro, il totale sarà di 1.650 euro, permettendoti di accedere alla pensione anticipata.

4. Pensione anticipata per le donne a 64 anni: agevolazioni per chi ha figli

Le lavoratrici madri possono accedere al pensionamento anticipato con requisiti ridotti:

  • Con un figlio, la soglia minima scende a 1.496 euro al mese (2,8 volte l’assegno sociale).
  • Con due figli, si riduce ulteriormente a 1.389 euro al mese (2,6 volte l’assegno sociale).

5. Divieto di cumulo con altri redditi per chi va in pensione anticipata

Un aspetto importante da considerare per chi sceglie la pensione anticipata è il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro.

  • Non puoi lavorare come dipendente o autonomo: chi va in pensione anticipata non può svolgere attività lavorative regolari.
  • Eccezione per il lavoro occasionale: è consentito solo il lavoro occasionale, ma con un limite massimo di 5.000 euro lordi annui.

Questa regola vuole evitare che chi accede alla pensione anticipata possa continuare a generare redditi regolari, garantendo così che il sistema previdenziale mantenga un equilibrio economico. Prima di scegliere questa opzione, valuta attentamente le implicazioni sul tuo reddito complessivo.

6. Clausole di sicurezza e futuri cambiamenti

Dal 2030, i requisiti per la pensione anticipata diventeranno più stringenti:

  • I contributi richiesti aumenteranno a 30 anni.
  • La soglia minima salirà a 1.710 euro al mese (3,2 volte l’assegno sociale).

La riforma include inoltre clausole di sicurezza per evitare costi eccessivi per lo Stato. Queste potrebbero comportare:

  • Un aumento ulteriore dei requisiti contributivi o della soglia minima.
  • Eventuali posticipazioni della pensione anticipata.

Se hai intenzione di andare in pensione anticipata, ti consigliamo di inoltrare la richiesta entro i prossimi 5 anni per evitare di rientrare nelle clausole più restrittive previste dal 2030.

7.  Pensione di vecchiaia a 67 anni: cosa cambia?

Le nuove regole introdotte dalla riforma non si limitano al pensionamento anticipato, ma interessano anche la pensione di vecchiaia, accessibile a partire da 67 anni. Per chi è nel regime contributivo puro, sarà possibile utilizzare la rendita della pensione integrativa per raggiungere la soglia minima dell’assegno sociale e accedere alla pensione.

Come funziona?

Requisiti minimi:

  • 67 anni di età.
  • Almeno 20 anni di contributi versati.
  • Importo minimo della pensione: deve essere pari almeno a 534,41 euro al mese (l’importo dell’assegno sociale nel 2024).

Se la pensione obbligatoria INPS non raggiunge questa soglia, sarà possibile integrare l’importo con la rendita maturata nella pensione complementare.

Esempio pratico:

Se la pensione INPS è di 500 euro al mese, è possibile utilizzare 50 euro dalla rendita del fondo pensione per raggiungere i 534,41 euro richiesti e andare in pensione a 67 anni.

Questa possibilità offre un’importante opportunità per chi ha carriere lavorative discontinue o stipendi bassi, garantendo un minimo di sicurezza economica.

8. Aumento delle pensioni minime per gli over 70

Dal 2025, le pensioni minime per gli over 70 in difficoltà economica saranno aumentate di 8 euro al mese, e verrà leggermente innalzato il reddito massimo per ottenere questi benefici.

9. Novità per i giovani lavoratori: contributi extra per una maggiore sicurezza pensionistica

La riforma include importanti novità per i giovani lavoratori assunti dal 2025, offrendo strumenti per migliorare le loro pensioni future.

Contributi extra volontari

I neoassunti potranno scegliere di aumentare volontariamente la loro contribuzione previdenziale fino a un massimo del 2% in più rispetto alla contribuzione standard.

  • Esempio per i dipendenti: l’attuale aliquota contributiva del 9,19% potrà salire fino all’11,19%.
  • Questo contributo extra sarà deducibile al 50% dalle tasse, rendendolo meno oneroso per chi decide di aderire.

L’obiettivo è incentivare i giovani a versare di più durante la carriera lavorativa, così da costruire una pensione più elevata nel lungo termine, anche a fronte di carriere meno lineari o stipendi iniziali bassi.

In sintesi: cosa fare per andare in pensione a 64 Anni?

  1. Verifica i tuoi requisiti:
    • Età (64 anni).
    • Anni di contributi (almeno 25).
    • Importo minimo della pensione (1.603,23 euro al mese).
  2. Calcola la tua pensione:
    • Accedi al portale INPS per controllare la tua posizione contributiva.
    • Consulta il tuo fondo pensione per verificare la rendita maturata.
  3. Richiedi supporto:
    • Rivolgiti a un patronato o al tuo fondo pensione per avere assistenza nel calcolo e nella domanda.
  4. Presenta la domanda:
    • Utilizza il portale INPS per inoltrare la richiesta di pensionamento anticipato.

Andare in pensione anticipata a 64 anni sarà possibile per chi ha maturato almeno 25 anni di contributi e utilizza la pensione integrativa per colmare eventuali carenze. Questa misura offre maggiore flessibilità, ma richiede una pianificazione attenta e una conoscenza delle regole.

Consulta subito il tuo estratto contributivo e prepara la tua strategia per il pensionamento!

Fonti utili:

  • Portale INPS: www.inps.it
  • Fondi pensione e consulenti previdenziali per assistenza.

Mamma ho perso l’aereo: quanto era ricca la famiglia di Kevin?

mamma ho perso l'aereo

Con l’arrivo del Natale, torna quel momento speciale e carico di nostalgia in cui rinnoviamo tradizioni che scaldano il cuore. Una delle più amate? Riunirsi in famiglia davanti alla TV, riscoprendo i film cult che hanno segnato la nostra infanzia. Tra questi, Mamma ho perso l’aereo, uscito nel 1990, continua a essere un classico senza tempo, così come Richie Rich, con le avventure del ragazzino più ricco d’America. A distanza di oltre 30 anni, l’affetto per queste pellicole rimane immutato.

Qualche giorno fa, il cast di Mamma ho perso l’aereo (titolo originale Home Alone), la famiglia McCallister si è riunita nel New Jersey per un evento dedicato al film, accendendo nei fan la voglia di rivedere – forse per la centesima volta – le disavventure di Kevin e il suo Natale fuori dagli schemi.

L’amore dei fan e un enigma affascinante

Come spesso accade con i film cult, Mamma ho perso l’aereo ha dato vita a una community di appassionati che, ancora oggi, discutono online di curiosità e dettagli legati alla pellicola. Ma è sorprendente scoprire che questo classico sia finito persino sotto la lente di una giornalista del New York Times e, inaspettatamente, abbia coinvolto la Federal Reserve.

Ebbene sì. Amanda Holpuch, reporter del prestigioso quotidiano, si è trovata di fronte a una domanda curiosa che i fan si pongono da anni: quanto era ricca la famiglia McCallister?

Un’indagine tra fiction e realtà

Per rispondere, la giornalista ha intrapreso un lavoro investigativo meticoloso, che ha coinvolto professionisti legati al film, come Eve Cauley, scenografa della pellicola, e Todd Strasser, autore delle trasposizioni romanzate di Mamma ho perso l’aereo e dei suoi sequel. Il risultato? Una vera caccia al tesoro tra gli indizi disseminati nel film: mobilia, biglietti aerei, proprietà immobiliari e persino ricostruzioni storiche delle élite di Chicago negli anni ’90.

Un film che ha incassato oltre 476 milioni di dollari in tutto il mondo. Ha detenuto il Guinness World Record per la commedia live-action con il maggior incasso per più di 25 anni.

Insomma, tra ricordi e curiosità, il fascino di Mamma ho perso l’aereo resta intatto. Non è solo una commedia natalizia: è un pezzo della nostra infanzia, capace di farci sorridere e sognare, anno dopo anno. E voi, siete pronti a rivivere la magia?

La casa dei McCallister: un indizio sulla loro ricchezza

La villa dei McCallister, iconica protagonista di Mamma ho perso l’aereo, è un vero e proprio gioiello architettonico. Situata al 671 di Lincoln Avenue a Winnetka, Illinois, la casa esiste davvero ed è diventata un simbolo del film. Winnetka, uno dei quartieri più esclusivi degli Stati Uniti secondo Realtor.com, incarna il lusso e il prestigio, confermando lo status privilegiato della famiglia McCallister.

La dimora, in stile federale, vanta dimensioni tali da offrire stanze private a Kevin e ai suoi quattro fratelli, oltre a spazi per accogliere numerosi ospiti. Nel 1990, solo l’élite del top 1% delle famiglie di Chicago avrebbe potuto permettersi una proprietà simile. 

Un’indagine economica… da film

Sorprende scoprire che la Federal Reserve Bank di Chicago abbia collaborato con entusiasmo alla curiosa indagine condotta dal New York Times. La richiesta di ricostruire la ricchezza della famiglia McCallister ha portato gli economisti ad analizzare archivi e dati finanziari dell’epoca. Grazie a informazioni dettagliate su redditi medi, tassi ipotecari, valore delle case e costi assicurativi, è stato stimato che nel 1990 solo famiglie con un reddito annuo di almeno 305.000 dollari (circa 665.000 dollari nel 2022) avrebbero potuto permettersi una simile abitazione.

Oggi, la casa è in vendita per 5,25 milioni di dollari. Anche il prezzo della villa di Mamma ho riperso l’aereo, mi sono perso a New York, il sequel, è da capogiro. La casa, che si trova nell’elegante Upper West Side di Manhattan, tra Central Park West e Columbus Avenue, è stata venduta quest’anno per 6,7 milioni di dollari.

Chi erano i veri proprietari della villa?

Dietro le quinte, la villa apparteneva alla famiglia Abendschein, che all’epoca abitava la casa con la loro figlia di 4 anni. Il regista Chris Columbus, famoso anche per i primi due capitoli della saga di Harry Potter, convinse gli Abendschein a prestare la loro dimora per le riprese. Nonostante inizialmente si fossero trasferiti in un hotel, gli Abendschein tornarono a vivere al secondo piano durante le ultime fasi di produzione, muovendosi con discrezione per non essere visti alla finestra nelle scene in cui i ladri Harry e Marv – interpretati magistralmente da Joe Pesci e Daniel Stern – tentavano di scassinare la casa.

La casa senza tempo: l’anima natalizia di Mamma ho perso l’aereo

Per preservare l’integrità della lussuosa villa dei McCallister (e come dargli torto!), molte scene degli interni di Mamma ho perso l’aereo non furono girate nella casa di Winnetka, ma in un luogo decisamente meno glamour: una palestra, oggi abbandonata, all’interno di una scuola superiore di Chicago. Questo spazio venne trasformato in un set cinematografico meticolosamente curato, grazie al talento della scenografa Eve Cauley.

Intervistata dal New York Times, Cauley ha rivelato i dettagli dietro l’allestimento che ha contribuito a rendere la casa un’icona natalizia senza tempo. Al posto di arredamenti moderni o vistosamente lussuosi, la scenografa optò per mobili, oggetti e carta da parati dal fascino raffinato e retrò, evocativi di una famiglia americana ricca da generazioni.

L’obiettivo non era solo rappresentare il benessere economico della famiglia McCallister, ma anche creare un’atmosfera calda e accogliente. I toni predominanti – il verde, il rosso e le rifiniture dorate – furono scelti per conferire agli interni della casa una perfetta armonia con lo spirito natalizio. Questo uso dei colori trasformò la villa in una scenografia che sembra uscire direttamente da una cartolina di Natale, destinata a restare impressa nell’immaginario collettivo.

Chi ha pagato il viaggio a Parigi?

Viaggi in taxi, abiti eleganti e un volo transatlantico: portare quindici persone da Chicago a Parigi, con alcuni biglietti in prima classe, era – e resta – un’impresa costosa, accessibile a pochi. Ma ecco il colpo di scena: a finanziare l’intero viaggio non furono i genitori di Kevin, ma lo zio Rob, che vive a Parigi in un appartamento talmente grande da poter ospitare l’intera famiglia McCallister.

Ma non dimentichiamo un altro elemento. Considerando sempre il contesto degli anni Novanta, la madre di Kevin offre come pagamento un Rolex e i propri gioielli quando tenta disperatamente di tornare a casa da Parigi.

Zio Frank: il “tirchio” della famiglia

Non poteva mancare l’episodio memorabile dello zio Frank, che con la sua fama di spilorcio aggiunge un tocco comico alla narrazione. Celebre per evitare spese di ogni tipo, viene ripreso direttamente nel film mentre si rifiuta di pagare un conto di 122,50 dollari per la pizza e addirittura ruba saliere di cristallo a bordo dell’aereo.

Una curiosità riportata dal New York Times e supportata da uno studio del Journal of Psychiatry del 2008 sottolinea che comportamenti come il taccheggio o piccoli furti sarebbero sorprendentemente più comuni tra persone con redditi familiari elevati. Forse, lo zio Frank incarna inconsciamente questo profilo, alimentando il suo lato più comico e irritante.

Come sono diventati ricchi i genitori di Kevin?

Nel film Mamma ho perso l’aereo, non viene mai chiarito che lavoro facciano i genitori di Kevin per permettersi uno stile di vita così agiato. Questo ha alimentato negli anni numerose teorie da parte dei fan, che cercano indizi nascosti nei dettagli della pellicola.

Una delle ipotesi più popolari riguarda Kate McCallister, che potrebbe essere una stilista di moda. La presenza di manichini nella casa dei McCallister, usati magistralmente da Kevin nelle sue trappole anti-ladro, ha alimentato questa speculazione. A conferma di questa idea, Todd Strasser, autore dei libri tratti dal film, ha dichiarato di aver scelto di rendere Kate una stilista e Peter un uomo d’affari generico “perché sembrava una scelta sicura”. 

Una teoria dei fan ipotizza che Peter McCallister sia legato alla criminalità organizzata, il che spiegherebbe il valore della casa e la violenza di Kevin. Il New York Times non ha potuto escludere questa ipotesi!

Il fascino intramontabile di Mamma ho perso l’aereo

Al di là di speculazioni e teorie, la magia di Mamma ho perso l’aereo risiede nelle sue gag irresistibili, nell’ingegno di Kevin e nella perfetta atmosfera natalizia che ci riporta, ogni volta, all’incanto delle feste. Ma, soprattutto, ci ricorda ciò che davvero conta a Natale. Come direbbe Kevin:Ehi, sto mangiando schifezze e guardo un film da grandi… venite a fermarmi!”.

Inflazione USA: il dato del CPI oggi

Inflazione USA: il dato del CPI di oggi

È appena uscito il Consumer Price Index (CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America.

È appena uscito il Consumer Price Index (CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America. Il destino dei mercati passa dall’inflazione USA e, quindi, dal dato del Consumer Price Index (CPI) pubblicato oggi. In questo articolo, scopriremo cos’è il CPI, perché è importante e analizzeremo gli ultimi dati disponibili.

CPI significato

Tecnicamente, il CPI (Consumer Price Index), o Indice dei Prezzi al Consumo, è un indicatore economico fondamentale che misura quanto sono cambiati i prezzi di beni e servizi che compriamo quotidianamente. In altre parole, il CPI ci dice quanto costa oggi vivere rispetto al passato. 

Il CPI si calcola raccogliendo i dati sui prezzi di un “paniere” rappresentativo di beni e servizi che i consumatori solitamente acquistano. Questo paniere include una varietà di prodotti, come cibo, abbigliamento, alloggio, trasporti, istruzione, assistenza sanitaria e altri beni e servizi comuni. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti raccoglie ogni mese i prezzi in 75 aree urbane e li confronta con quelli del periodo precedente.

Perché è importante?

Il CPI è utilizzato per misurare l’inflazione, cioè quanto aumenta il costo della vita. Se il CPI sale, significa che i prezzi stanno aumentando e che, in media, dobbiamo spendere di più per vivere come facevamo prima.

Bitcoin e CPI: come sono legati?

Nelle ultime settimane sta diminuendo la correlazione tra il prezzo di Bitcoin e il tasso di inflazione, principalmente perché questa si è avvicinata alla soglia target del 2%, ma anche perché la FED ha iniziato, da settembre, a tagliare i tassi di interesse. Nonostante questo, Bitcoin continua a dimostrare di essere un bene rifugio e una copertura contro l’inflazione.

Ciò è diventato particolarmente evidente dopo l’approvazione degli ETF spot su BTC, come si evince dalle loro recenti performance. Gli strumenti finanziari hanno, ad oggi, attirato su Bitcoin. 

L’ultima volta che è successo

Quando il prezzo di Bitcoin è precipitato a causa di un terremoto nei mercati finanziari tradizionali, molti investitori hanno cercato rifugio in asset più stabili, e la volatilità di BTC è aumentata notevolmente. In questo contesto, l’Indice dei Prezzi al Consumo diventa uno strumento essenziale per comprendere l’andamento dell’inflazione e prendere decisioni informate. Un CPI stabile o in diminuzione potrebbe favorire un clima economico meno incerto, contribuendo a ridurre la volatilità di Bitcoin e delle altre criptovalute.

Analisi dei dati CPI di dicembre 2024

L’11 dicembre 2024, il BLS ha pubblicato i dati CPI di novembre 2024. Secondo il rapporto, il CPI è aumentato del 2,7% rispetto all’anno precedente. Questo è in linea con le previsioni.

Cosa significano questi numeri?

Il fatto che il CPI sia risalito 2,7% significa che l’inflazione è leggermente cresciuta rispetto ad un mese fa. Tuttavia, quanto accaduto è in linea con le aspettative del BLS e quindi l’incremento non è, ad oggi, preoccupante. Resta ancora da capire se la FED deciderà di mettere un pausa le riduzioni dei tassi di interesse durante la riunione del FOMC della prossima settimana (18 dicembre) o se continuerà per la sua strada.

Dati storici del CPI nel 2024

Ecco come è andato il CPI negli ultimi mesi del 2024:

  • Novembre 2024: 2,7 (previsto 2,7%)
  • Ottobre 2024: 2,6% (previsto 2,6%)
  • Settembre 2024: 2,4% (previsto 2,3%)
  • Agosto 2024: 2,5% (previsto 2,5%)
  • Luglio 2024: 2,9% (previsto: 3,0%)
  • Giugno 2024: 3,0% (previsto: 3,1%)
  • Maggio 2024: 3,3% (previsto: 3,4%)
  • Aprile 2024: 3,4% (previsto: 3,4%)
  • Marzo 2024: 3,5% (previsto: 3,4%)

Guardando i dati, vediamo che l’inflazione è stata in calo costante durante il 2024, per poi crescere nell’ultimo mese. L’elezione di Donald Trump e il suo insediamento alla Casa Bianca previsto per gennaio 2025 cambierà le carte in tavola?

Per continuare a seguire queste notizie con sottomano il mercato, siamo qui sotto!

Pagamenti internazionali B2B: come ridurre costi e tempi dei bonifici internazionali con la blockchain

pagamenti internazionali b2b

I pagamenti su blockchain sono fino a 5.000 volte più economici e 432.000 volte più veloci rispetto ai bonifici tradizionali, rivoluzionando i trasferimenti internazionali.

I pagamenti internazionali B2B stanno vivendo una profonda trasformazione digitale, grazie alla crescente adozione di tecnologie innovative da parte di aziende di ogni dimensione. Nel 2023, il volume complessivo di queste transazioni ha raggiunto i 39,3 bilioni di dollari, con un tasso di crescita annuale composto dell’11,4% previsto tra il 2023 e il 2028.

Secondo un’indagine del Capgemini Research Institute, l’Europa si conferma leader mondiale per volume complessivo di transazioni digitali B2B, mentre la regione Asia-Pacifico contribuisce significativamente all’espansione globale. Questo sviluppo è strettamente legato all’esplosione dei marketplace online B2B, che hanno superato le 750 piattaforme a livello globale nel 2023 e si prevede raggiungano quota 1.000 entro il 2025. Entro il 2030, il valore merceologico lordo dei marketplace B2B potrebbe toccare i 26.000 miliardi di dollari.

Se la globalizzazione ha inizialmente stimolato questo settore, il vero salto in avanti è arrivato negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia. L’aumento delle transazioni digitali ha spinto molte aziende verso l’e-commerce B2B, trasformando radicalmente il panorama commerciale.

Il significato di B2B

Il termine B2B (Business to Business) si riferisce a transazioni, relazioni o scambi commerciali che avvengono tra due aziende, piuttosto che tra un’azienda e un consumatore finale. Questo modello è comune in vari settori, tra cui il commercio all’ingrosso, i servizi professionali e le piattaforme digitali B2B.

In sintesi, il significato di B2B riguarda l’interazione diretta tra imprese, mirata alla fornitura di prodotti, servizi o soluzioni per supportare le attività di business.

I casi d’uso più comuni per i pagamenti B2B internazionali

Le aziende hanno bisogno di effettuare pagamenti transfrontalieri in molteplici situazioni, tra cui:

  • E-commerce B2B
  • Import-export
  • Abbonamenti a software (SaaS)
  • Stipendi per personale internazionale
  • Trading e investimenti aziendali
  • Rimpatrio di fondi e flussi di tesoreria (multinazionali)

Tuttavia, i metodi tradizionali di pagamento presentano limiti significativi in termini di costi e tempistiche, con un impatto diretto sui flussi di cassa e sulla crescita delle imprese.

L’innovazione fintech e la blockchain

In questo contesto, le aziende FinTech, come Young Platform, supportano le aziende e le banche migliorando la tecnologia per i pagamenti istantanei. Questo è fondamentale, considerando che solo il 13% delle banche europee dispone di infrastrutture solide per i pagamenti veloci.

La collaborazione con FinTech consente di accelerare i processi su diversi segmenti di mercato:

  • B2B (Business to Business: transazioni tra aziende)
  • B2C (Business to Consumer: transazioni da aziende a consumatori)
  • C2B (Consumer to Business: pagamenti dei consumatori verso le aziende)
  • P2P (Peer to Peer: trasferimenti diretti tra privati)

Secondo il sondaggio condotto da Capgemini Research Institute, il 21% delle banche intervistate su scala globale preferisce collaborare con aziende FinTech esistenti, per sfruttarne compenze e tecnologia. Affidarsi a soluzioni esterne invece che sviluppare sistemi interni riduce i costi e il time-to-market., permettendo di sviluppare soluzioni scalabili per un’ampia varietà di target.

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I costi sono il problema critico dei pagamenti internazionali

I metodi tradizionali, come i bonifici internazionali, i circuiti delle carte di credito e i trasferimenti bancari (Swift o SEPA), continuano a presentare costi significativi, che possono impattare direttamente sulla convenienza e l’efficienza delle transazioni internazionali.

  • Commissioni elevate: Le carte di credito applicano costi tra il 2% e il 4% per transazioni internazionali, mentre i trasferimenti bancari possono includere costi aggiuntivi dovuti alla complessità delle reti globali.
  • Conversione di valuta: Le commissioni di cambio e la volatilità delle valute possono influire significativamente sui costi finali.
  • Conti nostro/vostro: Alcune banche utilizzano conti separati in valuta estera, con costi operativi elevati che gravano sui clienti.

L’Italia è uno dei paesi con l’incremento maggiore dei costi

Secondo il report Remittance Prices Worldwide della Banca Mondiale, il costo medio delle rimesse internazionali è:

  • Nei Paesi del G8, il costo medio è del 5,87%.
  • Nei Paesi del G20, il costo medio sale al 6,47%.

In Italia, il costo medio per inviare rimesse è passato dal 5,67% nel 2023 al 6,01% nel 2024, segnando l’aumento più significativo tra i Paesi monitorati. Mentre le aree di Europa e Asia Centrale (ECA) hanno visto un incremento significativo, passando dal 6,66% nel 2023 al 7,39% nel 2024.

I costi dei bonifici internazionali rappresentano una sfida particolare, poiché includono spesso spese nascoste come le commissioni bancarie e i costi di conversione valuta, che possono variare in base alle banche coinvolte e alla complessità delle reti globali.

La blockchain: un’alternativa più economica

In confronto, i pagamenti su blockchain offrono costi significativamente inferiori. A seconda della rete blockchain utilizzata, le commissioni per transazioni internazionali possono essere drasticamente ridotte:

  • Ethereum: $6,42 per transazione, una delle reti più costose ma ancora competitiva rispetto ai metodi tradizionali.
  • Solana: $0,007 per transazione, una delle soluzioni più economiche e veloci disponibili.
  • Polygon PoS: $0,02 per transazione, ideale per micro-pagamenti.
  • Avalanche C-Chain: $0,16 per transazione.
  • Base: $0,21 per transazione.
  • Arbitrum: $0,25 per transazione.
  • Optimism: $0,28 per transazione.

La competizione tecnologica introdotta dai servizi digitali e fintech rappresenta un’alternativa sempre più attrattiva per ridurre questi costi dei bonifici internazionali e migliorare l’efficienza delle transazioni.

Tempistiche di regolamento lente

I metodi tradizionali soffrono di tempistiche di regolamento lunghe:

  • Bonifici bancari internazionali: 1-5 giorni lavorativi.
  • Carte di debito/credito: 1-3 giorni lavorativi.
  • Assegni cartacei: 2-5 giorni lavorativi (con ulteriori ritardi dovuti al sistema postale).

Al contrario, i pagamenti tramite blockchain offrono velocità significativamente superiori:

Esperienza utente carente e mancanza di tracciabilità

I pagamenti internazionali presentano numerose sfide legate a trasparenza e sicurezza, che possono rallentare le operazioni e aumentare i rischi, specialmente per le piccole imprese, spesso meno attrezzate per affrontarle.

Ogni paese adotta regole diverse, rendendo difficile per le aziende garantire la conformità normativa. Questa frammentazione contribuisce a creare inefficienze nei pagamenti tradizionali.

Infine, i metodi tradizionali spesso offrono una scarsa esperienza utente e limitata visibilità sulle transazioni, rendendo difficile il monitoraggio delle operazioni.

Rischi di frode e sicurezza

I pagamenti internazionali sono particolarmente vulnerabili a cyberattacchi e tentativi di frode, soprattutto nei sistemi meno aggiornati. La lentezza delle transazioni nei metodi tradizionali aumenta il rischio di interventi fraudolenti durante il processo.

Le reti blockchain, oltre ad essere più veloci, migliorano anche la tracciabilità e la sicurezza delle transazioni, offrendo una soluzione innovativa per superare queste limitazioni.

Le nuove tecnologie e i vantaggi per le aziende

Adottare tecnologie avanzate per i pagamenti internazionali offre tre principali vantaggi:

  1. Espansione verso nuovi mercati: Pagamenti più efficienti facilitano l’ingresso in mercati esteri.
  2. Automazione dei processi: Velocizza le transazioni, riduce gli errori e migliora la prevenzione delle frodi.
  3. Maggiore trasparenza: Le aziende possono prevedere meglio costi, tempistiche e tassi di cambio.

La blockchain e il suo impatto sui pagamenti B2B

La blockchain sta rivoluzionando i pagamenti internazionali B2B, offrendo una combinazione unica di velocità, trasparenza, sicurezza e costi ridotti, rendendola una delle tecnologie più promettenti nel settore finanziario globale.

bonifici internazionali con le criptovalute b2b

Vantaggi della blockchain

La blockchain consente transazioni con caratteristiche distintive:

  • Rapide e a basso costo: I pagamenti su blockchain possono essere fino a 5.000 volte più economici rispetto ai metodi tradizionali, come i bonifici bancari, e fino a 432.000 volte più veloci, particolarmente nei trasferimenti internazionali.
  • Tracciabili: Ogni passaggio è registrato su un registro pubblico immutabile, garantendo trasparenza e facile monitoraggio.
  • Sicure: L’uso delle stablecoin, come Tether (USDT) e USD Coin (USDC), elimina i rischi di volatilità tipici delle criptovalute tradizionali, poiché sono ancorate 1:1 a valute fiat come il dollaro o l’euro.
  • Regolamentate: Stablecoin come USDC sono già conformi ai regolamenti internazionali, inclusi quelli della normativa europea MiCAR.

Stablecoin: una soluzione per i pagamenti internazionali

Una stablecoin è una criptovaluta progettata per mantenere un valore stabile nel tempo, tipicamente ancorandosi a un asset di riferimento come una valuta fiat (ad esempio, il dollaro statunitense o l’euro), una materia prima (come l’oro) o un paniere di asset. Questo tipo di criptovaluta combina la stabilità delle valute tradizionali con la tecnologia blockchain, consentendo transazioni rapide, economiche e trasparenti. Le stablecoin trovano applicazione in pagamenti internazionali, protezione contro la volatilità delle criptovalute, e come ponte tra il sistema finanziario tradizionale e quello digitale.

Ad esempio, USD Coin (USDC) presenta un ancoraggio 1:1 al dollaro. Questo significa che 1 USDC equivale sempre a 1 dollaro.

Layer 2: la nuova frontiera dei pagamenti

Il termine Layer 2 si riferisce a soluzioni tecnologiche che operano sopra una blockchain principale (chiamata Layer 1, come Ethereum o Bitcoin) per migliorare la scalabilità, ridurre i costi delle transazioni e aumentare la velocità di elaborazione. Queste soluzioni alleggeriscono il carico dalla blockchain principale eseguendo alcune operazioni al di fuori di essa, pur garantendo sicurezza e decentralizzazione. Le soluzioni Layer 2 sono fondamentali per affrontare i limiti di rete delle blockchain Layer 1, come i problemi di congestione. Molte di queste supportano le stablecoin che, come abbiamo detto, sono indicate nel caso dei pagamenti per il loro valore stabile. Inoltre, grazie ai costi di transazione ultra-economici, sono adatte come sistema di pagamento.

Esempi di applicazioni della blockchain

Molti leader di mercato stanno adottando soluzioni basate su blockchain:

  • Visa B2B Connect: Sfrutta la blockchain per transazioni tra banche senza bisogno di carte.
  • Mastercard Send: Fornisce pagamenti istantanei su una blockchain privata.
  • Stripe e USDC: Permettono transazioni con stablecoin come USD Coin, già regolamentata per garantire conformità e sicurezza.

Anche piattaforme innovative come Young Platform supportano le aziende nell’adozione della blockchain per i pagamenti internazionali, offrendo strumenti semplici, efficienti e personalizzati per migliorare i processi di pagamento globali.

Scopri come semplificare i tuoi pagamenti internazionali

Per maggiori informazioni su come la blockchain può ottimizzare i pagamenti internazionali della tua azienda, contatta il team di Young Platform all’indirizzo [email protected].

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Vantaggio Club: scopri il mondo con Tiqets e i nostri super sconti

Vantaggio Club: scopri il mondo con Tiqets

Preparatevi a fare il pieno di emozioni, perché stiamo per portare le vostre esperienze culturali a un livello superiore.

Dimenticate la fatica di scegliere tra mille opzioni, perdere tempo prezioso in biglietteria o fare file interminabili. E non dovrete più preoccuparvi di sprecare denaro se cambiate idea all’ultimo minuto: con questo nuovo vantaggio, vivere la cultura diventa semplice, rapido e senza rischi!

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Cos’è Tiqets?

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Tiqets per i Club

E ora arriva la parte più interessante: se siete parte dei nostri Club, abbiamo preparato per voi uno sconto speciale su 10 ordini. Sì, avete letto bene, non solo su 10 biglietti, ma su 10 ordini completi! Questo significa che ogni volta che prenotate per voi, i vostri amici o la famiglia, avrete uno sconto su tutti i biglietti inclusi in quell’ordine.

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E questo sconto potrete utilizzarlo senza spesa minima e senza limiti di sconto, perché l’offerta è cumulabile con altre promozioni presenti sul sito.

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Per tutti gli appartenenti alla Community di Young Platform, abbiamo pensato a qualcosa di unico: uno sconto speciale del 5% senza limiti di ordine. Come per i Club, questo significa che lo sconto verrà appliocato a tutti i biglietti inclusi nell’acquisto.

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Attenzione: leggi attentamente il prossimo paragrafo per applicare correttamente lo sconto e ricorda che è valido fino al 31 dicembre 2025.

Come funziona?

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NOTA BENE

  • Lo sconto si basa sul prezzo standard al dettaglio e verrà applicato al prezzo finale mostrato al momento della prenotazione.
  • L’offerta è valida solo sull’URL di Young Platform: https://www.tiqets.com/it/?partner=youngplatform 
  • Il coupon è utilizzabile per un massimo di 10 volte (10 transazioni), senza spesa minima e senza limiti di sconto.
  • L’offerta è cumulabile con altre promozioni presenti sul sito.
  • Lo sconto non è valido su Pacchetti o Bundle Tiqets (che includono più prodotti singoli).
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Se hai bisogno di assistenza durante la prenotazione, puoi consultare la pagina dedicata: Assistenza Tiqets.

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Non perdete questa occasione unica per vivere la cultura in tutto il mondo, risparmiando e senza stress. Date un’occhiata anche al loro profilo Instagram per altre idee su come trasformare il vostro tempo libero in una serie di avventure da ricordare: @Tiqets su Instagram.

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Tasse su Bitcoin stratosferiche: la nuova aliquota al 42% farà scappare imprenditori e investitori

tasse bitcoin 42%

L’aumento delle tasse su Bitcoin è un clamoroso errore: penalizza giovani, startup e innovazione. Per l’ennesima volta.

​​Il governo italiano ha deciso di proporre un aumento della tassazione sulle criptovalute che fa saltare dalla sedia chiunque abbia mai anche solo sentito parlare di Bitcoin. L’aliquota sulle plusvalenze? Dal 26% al 42%. Avete letto bene, quarantadue percento. Una mossa che, se passasse, ci metterebbe in cima alla lista dei Paesi dove investire sulle criptovalute è un po’ come vincere alla lotteria (anzi no perché lì la tassazione sopra i 500€ è al 20%) e dover dare quasi metà del jackpot allo Stato. Insomma, sul podio per la tassazione più alta al mondo. Ah, il fascino dell’Italia. 

Il grande annuncio: tassazione al 42%

Il protagonista di questa operazione è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che durante una conferenza stampa per la manovra finanziaria del 2025 ha lanciato questa bomba. Obiettivo? Fare cassa, ovviamente, per sostenere famiglie, imprese e risanare il deficit di bilancio. Cose nobili, per carità. Secondo Leo, l’espansione delle criptovalute, ormai quasi come la diffusione delle pizze a domicilio, richiede un trattamento fiscale “serio”. E cosa c’è di più serio di un’aliquota che passa da un dignitoso 26% a un bel 42%? Un aumento del 61% in un colpo solo.

Oggi, le criptovalute in Italia vengono trattate come azioni e obbligazioni, tassate al 26%. Ma con questa nuova proposta, si passa a un livello che fa sembrare Dubai ancora più attraente. In fondo, perché non superare sempre nel peggio gli standard internazionali?

La reazione della comunità crypto: indignazione e meme

Appena la notizia è uscita, il caos ha fatto capolino nel mondo delle criptovalute. Investitori, imprenditori e probabilmente anche qualche influencer crypto sono insorti. Paolo Ardoino, CEO di Tether, non si è certo tirato indietro: ha ironizzato sul fatto che il successo delle criptovalute in Italia è premiato con tasse da far scappare. Letteralmente. Ha condiviso un meme sui social: la nuova strategia di investimento diventa “fuga dall’Italia”.

E non è l’unico a pensarla così. Un’aliquota del 42% sembra proprio fatta apposta per spaventare capitali e investitori, con destinazioni come Dubai e altre giurisdizioni amiche delle crypto già pronte ad accoglierli a braccia aperte.

Una manovra da fuga di capitali e imprese

Ardoino non si è limitato a fare ironia. Ha criticato duramente la proposta, definendola miope e pericolosa in un’intervista rilasciata a La Stampa: “In conferenza stampa il viceministro Leo ha detto che aumentano le tasse sulle rendite perché Bitcoin è diventato uno strumento più popolare. Cioè il principio è: visto che aumentano i suoi possessori, portiamo le tasse di chi li possiede dal 26% al 42%. È miope e pericoloso. In Italia si stima che i possessori di crypto siano 2,5 milioni per un valore totale di circa 2,5 miliardi. E chi pagherà le conseguenze più dure? I giovani, che sono la stragrande maggioranza dei possessori di crypto. A loro si sta dicendo che l’Italia tassa un’innovazione, e la tassa più di qualsiasi altra cosa.”

Non si tratta solo di giovani investitori. Ardoino sottolinea un problema ancora più profondo per le imprese: “Per le aziende questo rappresenta un rischio sistemico. Conosco molta gente che ha crypto e vuole pagare le tasse, anche al 26%, come avviene con altri investimenti. Ma c’è una logica sbagliata in tutto questo. Io ho fatto impresa scommettendo su un’innovazione. L’Italia non ha mai premiato chi vuole fare innovazione. Non ha mai capito dove andava il mondo, anche prima delle criptovalute.”

Con parole amare, Ardoino denuncia l’incapacità dell’Italia di valorizzare i talenti: “Conosco menti incredibili nel nostro Paese che non vengono valorizzate, e a un certo punto si stancano e vanno via. E poi, se qualcuno riesce in qualcosa, non solo non viene aiutato, ma viene criminalizzato.”

E non è solo Ardoino a suonare l’allarme. Young Platform non resterà in silenzio. Come azienda, faremo in modo di aprire un dialogo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Parlamento e le autorità competenti per evitare che questo aumento fiscale venga messo in atto. L’Italia non può continuare a soffocare l’innovazione con provvedimenti che vanno nella direzione sbagliata. Un intervento fiscale di questo tipo non solo soffocherà l’industria, ma incentiverà l’evasione e penalizzerà chi cerca di operare nel rispetto delle regole.

L’esperienza di altri paesi: un avvertimento ignorato

L’Italia, comunque, non è l’unica ad aver provato la mossa della tassazione heavy sulle criptovalute. Prendiamo l’India, che ha imposto tasse altrettanto severe un paio d’anni fa. Risultato? Gli scambi di criptovalute si sono prosciugati come pozzi nel deserto e gli investitori hanno fatto le valigie per piattaforme offshore. E l’efficacia fiscale? Un miraggio.

Qualcuno a Roma ha guardato questo disastro indiano prima di proporre il 42%? La domanda è legittima. Se l’Italia seguirà questa strada, c’è da aspettarsi che startup, aziende e investitori crypto si imbarchino su voli per mete esotiche, portando con sé i loro wallet e lasciando dietro di sé solo la polvere.

Il contesto Europeo: la MiCA

Il tutto arriva in un momento in cui l’Europa si sta preparando ad attuare il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), che promette di armonizzare le normative crypto in tutto il continente entro la fine del 2024. MiCA stabilirà nuovi requisiti di licenza per le aziende crypto, oltre a imporre standard più elevati di trasparenza e sicurezza.

L’introduzione di MiCA potrebbe e dovrebbe avere un impatto anche sul regime fiscale delle criptovalute. Ad esempio, potrebbe uniformare la tassazione all’interno dell’UE, riducendo la discrepanza tra i diversi Paesi membri. Nel frattempo che la mastodontica macchina burocratica si attui, ogni nazione si diverte a fare a gara a chi inventa le tasse più originali. L’Italia, con questo 42%, sta puntando a vincere il primo premio.

Inoltre, MiCA potrebbe facilitare la migrazione delle aziende crypto all’interno dell’UE, permettendo loro di stabilirsi in nazioni con una tassazione meno penalizzante, come Portogallo o Germania, che mantengono approcci più favorevoli al settore.

Cosa succederà adesso?

Ora resta da vedere se la legge di bilancio 2025 passerà o meno. Se approvata, l’Italia diventerebbe uno dei Paesi con la tassazione più alta al mondo per le criptovalute, superando di gran lunga altre nazioni europee. Questo aumento dell’aliquota potrebbe scoraggiare gli investimenti nel settore e danneggiare la crescita dell’industria crypto in Italia.

Sebbene il governo Meloni abbia giustificato la decisione come necessaria per risanare le finanze pubbliche, la comunità crypto teme che un’aliquota così alta possa soffocare l’innovazione e spingere gli investitori verso Paesi più favorevoli. Con l’entrata in vigore di MiCA e la possibilità di ulteriori modifiche al quadro normativo europeo, il futuro della tassazione delle criptovalute rimane nebuloso, ma una cosa è certa: se non sarà roseo sarà almeno ironico, come tutto il resto in questo Paese.

Guida all’attivazione dello staking su Young Platform

Come attivare lo staking su Young Platform

Scopri come attivare lo staking on-chain e ricevere nuove criptovalute come ricompensa in modo automatico e ricorrente.

Lo staking è una pratica che consente a chi possiede criptovalute di partecipare attivamente alla rete blockchain, “bloccando” una parte dei loro asset per un certo periodo di tempo, in cambio di ricompense. In parole semplici, chi fa staking mette a disposizione le proprie criptovalute per sostenere il funzionamento e la sicurezza della rete e riceve in cambio nuove criptovalute come ricompensa.

Nello staking, il diritto di convalidare le transazioni è incorporato nel numero di monete “bloccate” all’interno di un portafoglio. Proprio come nel mining su una piattaforma PoW, gli staker sono incentivati ​​a trovare un nuovo blocco o ad aggiungere una transazione su una blockchain. E l’incentivo consiste proprio nelle nuove monete che i partecipanti ricevono per aver verificato la legittimità delle transazioni.

Memo
Gli asset virtuali messi in staking non saranno idonei per il trading o per ordini di vendita o scambio con altre criptovalute, perché bloccati sulla blockchain.

Perché lo staking offre ricompense?

Le ricompense dello staking derivano dal meccanismo di consenso di alcune blockchain, come la Proof of Stake (PoS). Partecipando allo staking, si contribuisce alla convalida delle transazioni e al mantenimento della sicurezza della rete, il che permette alla blockchain di funzionare in modo decentralizzato e sicuro. In cambio di questo contributo, si ricevono nuove criptovalute, in base alla quantità di monete messe in staking e al tempo di blocco.

Memo
Maggiore è il numero di criptovalute che metto in staking, maggiore il numero di nuove monete che riceverò come ricompensa. Più a lungo terrò le mie criptovalute bloccate in staking, maggiore sarà la ricompensa.

Staking su Young Platform 

Young Platform offre due modalità di staking:

  • Liquid Staking su Ethereum (ETH)
  • Proof of Stake su Solana (SOL), Cosmos (ATOM) e Celestia (TIA)

Scopri Young Platform

Vantaggi dello staking su Young Platform

Uno dei principali vantaggi dello staking su Young Platform è la semplicità d’uso tipica di una piattaforma centralizzata. Usare Young Platform significa accedere facilmente ai servizi DeFi, che altrimenti potrebbero risultare complessi per chi non ha familiarità con il settore. 

  • Convenienza: metti facilmente a lavoro gli asset inattivi nel tuo portafoglio Young Platform e ricevi nuove monete proporzionali alla quantità messa in staking.
  • Pagamenti regolari: ricevi ricompense in linea con il protocollo della blockchain.
  • Flessibilità: possibilità di ritirare lo staking in qualsiasi momento una volta che lo staking è stato attivato.
  • Sicurezza: Young Platform utilizza provider leader di settore.

Importi minimi e massimi 

La piattaforma riduce le barriere d’ingresso, permettendo di attivare lo staking con quantità minime di criptovalute:

  • Ethereum (ETH): Minimo 0.02 ETH; Massimo 3 ETH per singolo stake.
  • Solana (SOL): Minimo 0.3 SOL; Massimo 75 SOL per singolo stake.
  • Cosmos (ATOM): Minimo 10 ATOM; Massimo 1000 ATOM per singolo stake.
  • Celestia (TIA) Minimo 10 TIA; Massimo 1000 TIA per singolo stake.

NB: Se desideri mettere in staking quantità più elevate, ti basterà creare più stake separati sulle stesse criptovalute.

Memo
Questa accessibilità rende lo staking su Young Platform ideale anche per chi vuole iniziare con piccoli importi.

Importi massimi totali

  • Ethereum (ETH). Importo massimo totale in stake: 300 ETH
  • Solana (SOL). Importo massimo totale in stake: 4500 SOL
  • Cosmos (ATOM). Importo massimo totale in stake: 10.000 ATOM
  • Celestia (TIA). Importo massimo totale in stake: 10.000 TIA

Usa i convertitori per calcolare il valore in Euro di queste quantità:

Come attivare lo staking su Young Platform

Step 1: Acquistare le criptovalute

Per attivare lo staking, è necessario possedere una quantità minima di criptovalute. Puoi depositare sul tuo account tramite bonifico o carta (leggi la guida per il deposito) e finalizzare un acquisto prima di procedere con lo staking. Oppure puoi direttamente acquistare la criptovaluta che ti interessa mentre stai attivando lo staking.

Memo
Puoi decidere di fare staking su una singola moneta o su più monete contemporaneamente.

Step 2: Scegliere lo staking

  1. Accedi alla sezione “Staking”

Accedi alla sezione dalla navigation bar di Young Platform.

  1. Selezionare la tipologia di staking 

A questo punto, potrai scegliere la tipologia di staking che preferisci attivare: Proof of Stake o Liquid Staking. Se la criptovaluta selezionata supporta entrambe le tipologie, puoi anche decidere di attivare entrambe.

  1. Comprendere l’APY (Annual Percentage Yield) 

Durante la selezione dello staking, viene mostrata la percentuale annua (APY), che rappresenta il rendimento annuale che puoi aspettarti. L’APY indicata è una media degli ultimi 30 giorni (per Ethereum) o quella riconosciuta dalla rete in quel preciso momento (per Solana, Cosmos e Celestia) e può variare nel tempo, a seconda delle fluttuazioni del mercato e delle condizioni della rete blockchain. L’APY è al lordo  delle commissioni applicate.

Memo
Le ricompense vengono accreditate nella criptovaluta messa in staking. Ad esempio, se fai staking su Ethereum, riceverai nuove monete ETH.

Step 3: Attivare lo staking

Proseguendo oltre la scelta del tipo di staking, vedrai una pagina con le sue caratteristiche specifiche. Le nuove informazioni che troverai sono:

  • Ricompensa Club: i nostri iscritti ai Club possono godere di una ricompensa extra in token YNG. 
  • Tempo di attivazione: indica quanto tempo è necessario affinché lo staking diventi effettivo dopo la creazione. Tra il momento in cui crei lo staking e il momento in cui diventa attivo on-chain possono trascorrere diversi giorni, durante i quali non riceverai ancora le ricompense. Ogni protocollo ha le sue tempistiche precise.
  • Accredito delle ricompense: specifica la frequenza con cui riceverai le ricompense e se è previsto un meccanismo di interesse composto, cioè se le ricompense ottenute vengono rimesse in staking automaticamente.
  • Tempo di chiusura: spiega quanto tempo ci vorrà per sbloccare le criptovalute e trasferirle sul Portafoglio Principale una volta deciso di chiudere lo staking. Come per l’attivazione, ogni protocollo ha le sue tempistiche precise.
  • Report fiscale: secondo la Legge di Bilancio 2023, in Italia, le attività di staking sono fiscalmente rilevanti. Le ricompense ottenute sono soggette a imposizione fiscale come reddito diverso, classificato sotto la voce “altri proventi”. Pertanto, tutte le ricompense guadagnate verranno riportate nel Report Fiscale per la dichiarazione del prossimo anno.

Per una panoramica di queste informazioni, visita la pagina Commissioni e Prezzi. 

Ogni protocollo ha una struttura e un meccanismo di staking differenti. Questi protocolli sono mantenuti e supportati da vari progetti di terze parti che sono distinti e separati da Young Platform.

Step 4. Inserisci l’importo 

Una volta letto il prospetto informativo, procedi per inserire la quantità di criptovaluta da mettere in staking. Ricorda di controllare sempre la soglia minima necessaria per ciascuna moneta. Grazie al controvalore in euro, potrai vedere immediatamente quanto stai mettendo in staking in termini di valuta tradizionale.

Le criptovalute che decidi di mettere in staking restano sempre tue: saranno semplicemente bloccate sulla blockchain per il periodo scelto, ma non perderai il loro possesso. Inoltre, consultando l’APY riportato sotto, potrai già farti un’idea delle ricompense potenziali che potrai ottenere in un anno, in base all’importo che hai inserito.

Una volta confermato, non ti resta che dare un’occhiata al riepilogo e confermare.

Memo
Il controvalore in euro delle ricompense che riceverai è calcolato applicando l’APY (la percentuale annuale) alla quantità di criptovalute messe in staking. Ricorda, però, che questa è solo una stima e può variare. Le ricompense effettive potrebbero essere più alte o più basse, poiché l’APY dipende sia dalle condizioni della rete che dal mercato. Inoltre, il controvalore è basato sul prezzo attuale delle criptovalute: dopo un anno, il loro valore potrebbe cambiare.

Monitoraggio dello stake attivo

Una volta attivato lo staking, potrai monitorarlo nella sezione Staking attivi.

Vedremo in dettaglio questa schermata nel prossimo articolo. Per ora, ecco cosa ci serve:

  • Scorri la schermata fino a “Storico stake”
  • Clicca su quello appena creato. Come potrai notare riporta l’etichetta “AVVIO IN CORSO”

Lo stato del tuo staking può trovarsi in diverse fasi, ognuna identificata da un’etichetta:

  • IN ATTIVAZIONE: lo staking è stato creato ed è in fase di attivazione sulla blockchain.
  • ATTIVO: lo staking è operativo e sei pronto per ricevere le ricompense.
  • IN CHIUSURA: hai richiesto la chiusura dello stake, e le tue criptovalute sono in fase di sblocco on-chain. Una volta sbloccate, verranno riaccreditate automaticamente nel tuo Portafoglio Principale.
  • CHIUSO: lo stake è stato completamente chiuso e non ricevi più ricompense.

In questa schermata riepilogativa sono inoltre presenti altre informazioni utili:

  • Ricompensa staking: quante sono le nuove monete che hai già ricevuto come ricompensa. 
  • Ricompensa Club: i token YNG maturati grazie allo staking.
  • Cronologia: la data di creazione, attivazione, prima ricompensa, eventuale richiesta di chiusura e data di chiusura dello stake.   

Tempistiche e condizioni delle ricompense dello staking

Le criptovalute messe in staking inizieranno a ottenere ricompense solo dopo il completamento del tempo di attivazione e l’elaborazione con il validatore. È importante notare che, se decidi di ritirare lo staking anticipatamente, potresti non ricevere alcuna ricompensa. Inoltre, le ricompense potrebbero non essere accreditate se risultano inferiori alla precisione decimale minima indicata nelle specifiche del protocollo.

I tassi di ricompensa sono basati su stime delle ricompense generate dai validatori, al lordo delle commissioni addebitate da Young Platform. Le ricompense effettive saranno accreditate solo dopo essere state ricevute dal protocollo blockchain. È importante sottolineare che Young Platform non garantisce alcun rendimento o un tasso di ricompense specifico. Inoltre, la prima ricompensa potrebbe richiedere più tempo del previsto per essere accreditata, a causa di fattori come il tempo di attivazione del protocollo o le prestazioni dei validatori di terze parti.

Qual è il prossimo passo?

Se sei arrivato fin qui, ottimo lavoro! Hai gettato solide fondamenta. Ma ora è tempo di alzare lo sguardo. È tempo di immaginare le altezze che saremo in grado di costruire.

Passiamo al prossimo capitolo: Guida: creare nuovi stake e aggiungere fondi a quelli esistenti

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