Inflazione USA: il dato del CPI oggi

CPI inflazione USA

È appena uscito il Consumer Price Index (CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America. Il destino dei mercati passa dall’inflazione USA e, quindi, dal dato del Consumer Price Index (CPI) pubblicato oggi. In questo articolo, scopriremo cos’è il CPI, perché è importante e analizzeremo gli ultimi dati disponibili.

CPI significato

Tecnicalmente, il CPI (Consumer Price Index), o Indice dei Prezzi al Consumo, è un indicatore economico fondamentale che misura quanto sono cambiati i prezzi di beni e servizi che compriamo quotidianamente. In altre parole, il CPI ci dice quanto costa oggi vivere rispetto al passato. 

Il CPI si calcola raccogliendo i dati sui prezzi di un “paniere” rappresentativo di beni e servizi che i consumatori solitamente acquistano. Questo paniere include una varietà di prodotti, come cibo, abbigliamento, alloggio, trasporti, istruzione, assistenza sanitaria e altri beni e servizi comuni. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti raccoglie ogni mese i prezzi in 75 aree urbane e li confronta con quelli del periodo precedente.

Perché è importante?

Il CPI è utilizzato per misurare l’inflazione, cioè quanto aumenta il costo della vita. Se il CPI sale, significa che i prezzi stanno aumentando e che, in media, dobbiamo spendere di più per vivere come facevamo prima.

Bitcoin e CPI: come sono legati?

Nelle ultime settimane sta diminuendo la correlazioni tra il prezzo di Bitcoin e il tasso di inflazione, principalmente perché questa si è avvicinata alla soglia target del 2%, ma anche perché la FED ha inziato, da settembre, a tagliare i tassi di interesse. Nonostante questo, Bitcoin continua a dimostrare di essere un bene rifugio e una copertura contro l’inflazione.

Ciò è diventato particolarmente evidente dopo l’approvazione degli ETF spot su BTC, come si evnce dalle loro recenti performance.

Accedi al mercato crypto

L’ultima volta che è successo

Quando il prezzo di Bitcoin è precipitato a causa di un terremoto nei mercati finanziari tradizionali, molti investitori hanno cercato rifugio in asset più stabili, e la volatilità di BTC è aumentata notevolmente. In questo contesto, l’Indice dei Prezzi al Consumo diventa uno strumento essenziale per comprendere l’andamento dell’inflazione e prendere decisioni informate. Un CPI stabile o in diminuzione potrebbe favorire un clima economico meno incerto, contribuendo a ridurre la volatilità di Bitcoin e delle altre criptovalute.

Guarda il prezzo di BTC

Inoltre, le decisioni sui tassi di interesse della Federal Reserve si basano sull’andamento del CPI. Questo rende la pubblicazione dei dati CPI, un momento cruciale per chi opera nel mondo delle criptovalute, poiché influisce direttamente sull’azione del prezzo di Bitcoin nel breve termine. Mantenere il focus su questi indicatori può aiutare gli investitori a navigare in un mercato sempre più interconnesso e complesso.

Analisi dei dati CPI di ottobre 2024

Il 13 novembre 2024, il BLS ha pubblicato i dati CPI di ottobre 2024. Secondo il rapporto, il CPI è aumentato del 2,6% rispetto all’anno precedente, in linea con le previsioni.

Cosa significano questi numeri?

Il fatto che il CPI sia risalito 2,6% significa che l’inflazione è leggeremente cresciuta rispetto ad un mese fa. Tuttavia, quanto accaduto è in linea con le aspettative del BLS e quindi l’incremento non è, ad oggi, preoccupante. Resta ancora da capire se la FED deciderà di mettere un pausa le riduzioni dei tassi di interesse durante la rinuone del FOMC di dicembre o se continuerà per la sua strada.

Dati storici del CPI nel 2024

Ecco come è andato il CPI negli ultimi mesi del 2024:

  • Ottobre 2024: 2,6% (previsto 2,6%)
  • Settembre 2024: 2,4% (previsto 2,3%)
  • Agosto 2024: 2,5% (previsto 2,5%)
  • Luglio 2024: 2,9% (previsto: 3,0%)
  • Giugno 2024: 3,0% (previsto: 3,1%)
  • Maggio 2024: 3,3% (previsto: 3,4%)
  • Aprile 2024: 3,4% (previsto: 3,4%)
  • Marzo 2024: 3,5% (previsto: 3,4%)

Cosa possiamo aspettarci?

Guardando i dati, vediamo che l’inflazione è stata in calo costante durante il 2024, per poi crescere nell’ultimo mese. L’elezione di Donald Trump e il suo insediamento alla Casa Bianca previsto per gennaio 2025 cambierà le carte in tavola?


Per continuare a seguire queste notizie con sottomano il mercato, siamo qui sotto!

Vantaggio Club: scopri il mondo con Tiqets e i nostri super sconti

Vantaggio Club: scopri il mondo con Tiqets

Preparatevi a fare il pieno di emozioni, perché stiamo per portare le vostre esperienze culturali a un livello superiore.

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Cos’è Tiqets?

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Tiqets per i Club

E ora arriva la parte più interessante: se siete parte dei nostri Club, abbiamo preparato per voi uno sconto speciale su 10 ordini. Sì, avete letto bene, non solo su 10 biglietti, ma su 10 ordini completi! Questo significa che ogni volta che prenotate per voi, i vostri amici o la famiglia, avrete uno sconto su tutti i biglietti inclusi in quell’ordine.

Ecco i dettagli:

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E questo sconto potrete utilizzarlo senza spesa minima e senza limiti di sconto, perché l’offerta è cumulabile con altre promozioni presenti sul sito.

Tiqets per la Community

Per tutti gli appartenenti alla Community di Young Platform, abbiamo pensato a qualcosa di unico: uno sconto speciale del 5% senza limiti di ordine. Come per i Club, questo significa che lo sconto verrà appliocato a tutti i biglietti inclusi nell’acquisto.

Copia e incolla il codice YOUTIQ5 al momento del pagamento!

Attenzione: leggi attentamente il prossimo paragrafo per applicare correttamente lo sconto e ricorda che è valido fino al 31 dicembre 2025.

Come funziona?

  • Vai su Tiqets.
  • Scegli l’attività che preferisci, seleziona il numero di biglietti e la data.
  • Inserisci il codice sconto nello spazio “Hai un codice promo? Inseriscilo qui” durante il check-out.
  • Procedi al pagamento dopo aver inserito i tuoi dati, e sei pronto per partire!

NOTA BENE

  • Lo sconto si basa sul prezzo standard al dettaglio e verrà applicato al prezzo finale mostrato al momento della prenotazione.
  • L’offerta è valida solo sull’URL di Young Platform: https://www.tiqets.com/it/?partner=youngplatform 
  • Il coupon è utilizzabile per un massimo di 10 volte (10 transazioni), senza spesa minima e senza limiti di sconto.
  • L’offerta è cumulabile con altre promozioni presenti sul sito.
  • Lo sconto non è valido su Pacchetti o Bundle Tiqets (che includono più prodotti singoli).
  • I coupon non sono trasferibili e non possono essere convertiti in denaro o usati per acquisti precedenti.

Se hai bisogno di assistenza durante la prenotazione, puoi consultare la pagina dedicata: Assistenza Tiqets.

Cosa state aspettando?

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Tasse su Bitcoin stratosferiche: la nuova aliquota al 42% farà scappare imprenditori e investitori

tasse bitcoin 42%

L’aumento delle tasse su Bitcoin è un clamoroso errore: penalizza giovani, startup e innovazione. Per l’ennesima volta.

​​Il governo italiano ha deciso di proporre un aumento della tassazione sulle criptovalute che fa saltare dalla sedia chiunque abbia mai anche solo sentito parlare di Bitcoin. L’aliquota sulle plusvalenze? Dal 26% al 42%. Avete letto bene, quarantadue percento. Una mossa che, se passasse, ci metterebbe in cima alla lista dei Paesi dove investire sulle criptovalute è un po’ come vincere alla lotteria (anzi no perché lì la tassazione sopra i 500€ è al 20%) e dover dare quasi metà del jackpot allo Stato. Insomma, sul podio per la tassazione più alta al mondo. Ah, il fascino dell’Italia. 

Il grande annuncio: tassazione al 42%

Il protagonista di questa operazione è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che durante una conferenza stampa per la manovra finanziaria del 2025 ha lanciato questa bomba. Obiettivo? Fare cassa, ovviamente, per sostenere famiglie, imprese e risanare il deficit di bilancio. Cose nobili, per carità. Secondo Leo, l’espansione delle criptovalute, ormai quasi come la diffusione delle pizze a domicilio, richiede un trattamento fiscale “serio”. E cosa c’è di più serio di un’aliquota che passa da un dignitoso 26% a un bel 42%? Un aumento del 61% in un colpo solo.

Oggi, le criptovalute in Italia vengono trattate come azioni e obbligazioni, tassate al 26%. Ma con questa nuova proposta, si passa a un livello che fa sembrare Dubai ancora più attraente. In fondo, perché non superare sempre nel peggio gli standard internazionali?

La reazione della comunità crypto: indignazione e meme

Appena la notizia è uscita, il caos ha fatto capolino nel mondo delle criptovalute. Investitori, imprenditori e probabilmente anche qualche influencer crypto sono insorti. Paolo Ardoino, CEO di Tether, non si è certo tirato indietro: ha ironizzato sul fatto che il successo delle criptovalute in Italia è premiato con tasse da far scappare. Letteralmente. Ha condiviso un meme sui social: la nuova strategia di investimento diventa “fuga dall’Italia”.

E non è l’unico a pensarla così. Un’aliquota del 42% sembra proprio fatta apposta per spaventare capitali e investitori, con destinazioni come Dubai e altre giurisdizioni amiche delle crypto già pronte ad accoglierli a braccia aperte.

Una manovra da fuga di capitali e imprese

Ardoino non si è limitato a fare ironia. Ha criticato duramente la proposta, definendola miope e pericolosa in un’intervista rilasciata a La Stampa: “In conferenza stampa il viceministro Leo ha detto che aumentano le tasse sulle rendite perché Bitcoin è diventato uno strumento più popolare. Cioè il principio è: visto che aumentano i suoi possessori, portiamo le tasse di chi li possiede dal 26% al 42%. È miope e pericoloso. In Italia si stima che i possessori di crypto siano 2,5 milioni per un valore totale di circa 2,5 miliardi. E chi pagherà le conseguenze più dure? I giovani, che sono la stragrande maggioranza dei possessori di crypto. A loro si sta dicendo che l’Italia tassa un’innovazione, e la tassa più di qualsiasi altra cosa.”

Non si tratta solo di giovani investitori. Ardoino sottolinea un problema ancora più profondo per le imprese: “Per le aziende questo rappresenta un rischio sistemico. Conosco molta gente che ha crypto e vuole pagare le tasse, anche al 26%, come avviene con altri investimenti. Ma c’è una logica sbagliata in tutto questo. Io ho fatto impresa scommettendo su un’innovazione. L’Italia non ha mai premiato chi vuole fare innovazione. Non ha mai capito dove andava il mondo, anche prima delle criptovalute.”

Con parole amare, Ardoino denuncia l’incapacità dell’Italia di valorizzare i talenti: “Conosco menti incredibili nel nostro Paese che non vengono valorizzate, e a un certo punto si stancano e vanno via. E poi, se qualcuno riesce in qualcosa, non solo non viene aiutato, ma viene criminalizzato.”

E non è solo Ardoino a suonare l’allarme. Young Platform non resterà in silenzio. Come azienda, faremo in modo di aprire un dialogo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Parlamento e le autorità competenti per evitare che questo aumento fiscale venga messo in atto. L’Italia non può continuare a soffocare l’innovazione con provvedimenti che vanno nella direzione sbagliata. Un intervento fiscale di questo tipo non solo soffocherà l’industria, ma incentiverà l’evasione e penalizzerà chi cerca di operare nel rispetto delle regole.

L’esperienza di altri paesi: un avvertimento ignorato

L’Italia, comunque, non è l’unica ad aver provato la mossa della tassazione heavy sulle criptovalute. Prendiamo l’India, che ha imposto tasse altrettanto severe un paio d’anni fa. Risultato? Gli scambi di criptovalute si sono prosciugati come pozzi nel deserto e gli investitori hanno fatto le valigie per piattaforme offshore. E l’efficacia fiscale? Un miraggio.

Qualcuno a Roma ha guardato questo disastro indiano prima di proporre il 42%? La domanda è legittima. Se l’Italia seguirà questa strada, c’è da aspettarsi che startup, aziende e investitori crypto si imbarchino su voli per mete esotiche, portando con sé i loro wallet e lasciando dietro di sé solo la polvere.

Il contesto Europeo: la MiCA

Il tutto arriva in un momento in cui l’Europa si sta preparando ad attuare il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), che promette di armonizzare le normative crypto in tutto il continente entro la fine del 2024. MiCA stabilirà nuovi requisiti di licenza per le aziende crypto, oltre a imporre standard più elevati di trasparenza e sicurezza.

L’introduzione di MiCA potrebbe e dovrebbe avere un impatto anche sul regime fiscale delle criptovalute. Ad esempio, potrebbe uniformare la tassazione all’interno dell’UE, riducendo la discrepanza tra i diversi Paesi membri. Nel frattempo che la mastodontica macchina burocratica si attui, ogni nazione si diverte a fare a gara a chi inventa le tasse più originali. L’Italia, con questo 42%, sta puntando a vincere il primo premio.

Inoltre, MiCA potrebbe facilitare la migrazione delle aziende crypto all’interno dell’UE, permettendo loro di stabilirsi in nazioni con una tassazione meno penalizzante, come Portogallo o Germania, che mantengono approcci più favorevoli al settore.

Cosa succederà adesso?

Ora resta da vedere se la legge di bilancio 2025 passerà o meno. Se approvata, l’Italia diventerebbe uno dei Paesi con la tassazione più alta al mondo per le criptovalute, superando di gran lunga altre nazioni europee. Questo aumento dell’aliquota potrebbe scoraggiare gli investimenti nel settore e danneggiare la crescita dell’industria crypto in Italia.

Sebbene il governo Meloni abbia giustificato la decisione come necessaria per risanare le finanze pubbliche, la comunità crypto teme che un’aliquota così alta possa soffocare l’innovazione e spingere gli investitori verso Paesi più favorevoli. Con l’entrata in vigore di MiCA e la possibilità di ulteriori modifiche al quadro normativo europeo, il futuro della tassazione delle criptovalute rimane nebuloso, ma una cosa è certa: se non sarà roseo sarà almeno ironico, come tutto il resto in questo Paese.

Guida all’attivazione dello staking su Young Platform

Come attivare lo staking su Young Platform

Scopri come attivare lo staking on-chain e ricevere nuove criptovalute come ricompensa in modo automatico e ricorrente.

Lo staking è una pratica che consente a chi possiede criptovalute di partecipare attivamente alla rete blockchain, “bloccando” una parte dei loro asset per un certo periodo di tempo, in cambio di ricompense. In parole semplici, chi fa staking mette a disposizione le proprie criptovalute per sostenere il funzionamento e la sicurezza della rete e riceve in cambio nuove criptovalute come ricompensa.

Nello staking, il diritto di convalidare le transazioni è incorporato nel numero di monete “bloccate” all’interno di un portafoglio. Proprio come nel mining su una piattaforma PoW, gli staker sono incentivati ​​a trovare un nuovo blocco o ad aggiungere una transazione su una blockchain. E l’incentivo consiste proprio nelle nuove monete che i partecipanti ricevono per aver verificato la legittimità delle transazioni.

proprio nelle nuove monete che i partecipanti ricevono per aver verificato la legittimità delle transazioni.

Memo
Gli asset virtuali messi in staking non saranno idonei per il trading o per ordini di vendita o scambio con altre criptovalute, perché bloccati sulla blockchain.

Perché lo staking offre ricompense?

Le ricompense dello staking derivano dal meccanismo di consenso di alcune blockchain, come la Proof of Stake (PoS). Partecipando allo staking, si contribuisce alla convalida delle transazioni e al mantenimento della sicurezza della rete, il che permette alla blockchain di funzionare in modo decentralizzato e sicuro. In cambio di questo contributo, si ricevono nuove criptovalute, in base alla quantità di monete messe in staking e al tempo di blocco.

Memo
Maggiore è il numero di criptovalute che metto in staking, maggiore il numero di nuove monete che riceverò come ricompensa. Più a lungo terrò le mie criptovalute bloccate in staking, maggiore sarà la ricompensa.

Staking su Young Platform 

Young Platform offre due modalità di staking: 

Le criptovalute su cui si può fare staking sono:

  • Liquid Staking su Ethereum (ETH)
  • Proof of Stake su Solana (SOL), Cosmos (ATOM) e Celestia (TIA)

Scopri Young Platform

Vantaggi dello staking su Young Platform

Uno dei principali vantaggi dello staking su Young Platform è la semplicità d’uso tipica di una piattaforma centralizzata. Usare Young Platform significa accedere facilmente ai servizi DeFi, che altrimenti potrebbero risultare complessi per chi non ha familiarità con il settore. 

  • Convenienza: metti facilmente a lavoro gli asset inattivi nel tuo portafoglio Young Platform e ricevi nuove monete proporzionali alla quantità messa in staking.
  • Pagamenti regolari: ricevi ricompense in linea con il protocollo della blockchain.
  • Flessibilità: possibilità di ritirare lo staking in qualsiasi momento una volta che lo staking è stato attivato.
  • Sicurezza: Young Platform utilizza provider leader di settore.

Importi minimi e massimi 

La piattaforma riduce le barriere d’ingresso, permettendo di attivare lo staking con quantità minime di criptovalute:

  • Ethereum (ETH): Minimo 0.02 ETH; Massimo 3 ETH per singolo stake.
  • Solana (SOL): Minimo 0.3 SOL; Massimo 75 SOL per singolo stake.
  • Cosmos (ATOM): Minimo 10 ATOM; Massimo 1000 ATOM per singolo stake.
  • Celestia (TIA) Minimo 10 TIA; Massimo 1000 TIA per singolo stake.

NB: Se desideri mettere in staking quantità più elevate di ETH o di SOL, ti basterà creare più stake separati sulle stesse criptovalute.

Importi massimi totali

  • Ethereum (ETH). Importo massimo totale in stake: 300 ETH
  • Solana (SOL). Importo massimo totale in stake: 4500 SOL
  • Cosmos (ATOM). Importo massimo totale in stake: 10.000 ATOM
  • Celestia (TIA). Importo massimo totale in stake: 10.000 TIA

Usa i convertitori per calcolare il valore in Euro di queste quantità:

Memo
Questa accessibilità rende lo staking su Young Platform ideale anche per chi vuole iniziare con piccoli importi.

Come attivare lo staking su Young Platform

Step 1: Acquistare le criptovalute

Per attivare lo staking, è necessario possedere una quantità minima di criptovalute. Ecco come fare:

  1. Deposita sul tuo account tramite bonifico o carta (leggi la guida per il deposito)
  2. Dall’homepage, clicca su “Acquista” 
  3. Seleziona, ad esempio, Ethereum 
  4. Inserisci la cifra
  5. Clicca su continua per finalizzare l’acquisto
Memo
Puoi decidere di fare staking su una singola moneta o su più monete contemporaneamente.

Step 2: Scegliere lo staking

  1. Accedi alla sezione “Staking” 

Accedi dalla homepage di Young Platform. In alternativa, puoi entrare nella sezione specifica dalla Pagina Mercato di SOL, ATOM, TIA o ETH, oppure direttamente dal Portafoglio dedicato a queste criptovalute.

  1. Selezionare la tipologia di staking 

A questo punto, potrai scegliere la tipologia di staking che preferisci attivare: Proof of Stake o Liquid Staking. Se la criptovaluta selezionata supporta entrambe le tipologie, puoi anche decidere di attivare entrambe.

  1. Comprendere l’APY (Annual Percentage Yield) 

Durante la selezione dello staking, viene mostrata la percentuale annua (APY), che rappresenta il rendimento annuale che puoi aspettarti. L’APY indicata è una media degli ultimi 30 giorni (per Ethereum) o quella riconosciuta dalla rete in quel preciso momento (per Solana, Cosmos e Celestia) e può variare nel tempo, a seconda delle fluttuazioni del mercato e delle condizioni della rete blockchain. L’APY è al lordo  delle commissioni applicate.

Memo
Le ricompense vengono accreditate nella criptovaluta messa in staking. Ad esempio, se fai staking su Ethereum, riceverai nuove monete ETH.

Step 3: Attivare lo staking

Proseguendo oltre la scelta del tipo di staking, vedrai una pagina con le sue caratteristiche specifiche. Le nuove informazioni che troverai sono:

  • Ricompensa Club: i nostri iscritti ai Club possono godere di una ricompensa extra in token YNG. 
  • Tempo di attivazione: indica quanto tempo è necessario affinché lo staking diventi effettivo dopo la creazione. Tra il momento in cui crei lo staking e il momento in cui diventa attivo on-chain possono trascorrere diversi giorni, durante i quali non riceverai ancora le ricompense. Ogni protocollo ha le sue tempistiche precise.
  • Accredito delle ricompense: specifica la frequenza con cui riceverai le ricompense e se è previsto un meccanismo di interesse composto, cioè se le ricompense ottenute vengono rimesse in staking automaticamente.
  • Tempo di chiusura: spiega quanto tempo ci vorrà per sbloccare le criptovalute e trasferirle sul Portafoglio Principale una volta deciso di chiudere lo staking. Come per l’attivazione, ogni protocollo ha le sue tempistiche precise.
  • Report fiscale: secondo la Legge di Bilancio 2023, in Italia, le attività di staking sono fiscalmente rilevanti. Le ricompense ottenute sono soggette a imposizione fiscale come reddito diverso, classificato sotto la voce “altri proventi”. Pertanto, tutte le ricompense guadagnate verranno riportate nel Report Fiscale per la dichiarazione del prossimo anno.

Per una panoramica di queste informazioni, visita la pagina Commissioni e Prezzi. 

Ogni protocollo ha una struttura e un meccanismo di staking differenti. Questi protocolli sono mantenuti e supportati da vari progetti di terze parti che sono distinti e separati da Young Platform.

4. Inserisci l’importo 

Una volta letto il prospetto informativo, procedi per inserire la quantità di criptovaluta da mettere in staking. Ricorda di controllare sempre la soglia minima necessaria per ciascuna moneta. Grazie al controvalore in euro, potrai vedere immediatamente quanto stai mettendo in staking in termini di valuta tradizionale.

Le criptovalute che decidi di mettere in staking restano sempre tue: saranno semplicemente bloccate sulla blockchain per il periodo scelto, ma non perderai il loro possesso. Inoltre, consultando l’APY riportato sotto, potrai già farti un’idea delle ricompense potenziali che potrai ottenere in un anno, in base all’importo che hai inserito.

Una volta confermato, non ti resta che dare un’occhiata al riepilogo e confermare.

Memo
Il controvalore in euro delle ricompense che riceverai è calcolato applicando l’APY (la percentuale annuale) alla quantità di criptovalute messe in staking. Ricorda, però, che questa è solo una stima e può variare. Le ricompense effettive potrebbero essere più alte o più basse, poiché l’APY dipende sia dalle condizioni della rete che dal mercato. Inoltre, il controvalore è basato sul prezzo attuale delle criptovalute: dopo un anno, il loro valore potrebbe cambiare.

Monitoraggio dello stake attivato

Una volta attivato lo staking, potrai monitorarlo nella sezione Staking attivi.

Vedremo in dettaglio questa schermata nel prossimo articolo. Per ora, ecco cosa ci serve:

  • Scorri la schermata fino a “Storico stake”
  • Clicca su quello appena creato. Come potrai notare riporta l’etichetta “AVVIO IN CORSO”

Lo stato del tuo staking può trovarsi in diverse fasi, ognuna identificata da un’etichetta:

  • IN ATTIVAZIONE: lo staking è stato creato ed è in fase di attivazione sulla blockchain.
  • ATTIVO: lo staking è operativo e sei pronto per ricevere le ricompense.
  • IN CHIUSURA: hai richiesto la chiusura dello stake, e le tue criptovalute sono in fase di sblocco on-chain. Una volta sbloccate, verranno riaccreditate automaticamente nel tuo Portafoglio Principale.
  • CHIUSO: lo stake è stato completamente chiuso e non ricevi più ricompense.

In questa schermata riepilogativa sono inoltre presenti altre informazioni utili:

  • Ricompensa staking: quante sono le nuove monete che hai già ricevuto come ricompensa. 
  • Ricompensa Club: i token YNG maturati grazie allo staking.
  • Cronologia: la data di creazione, attivazione, prima ricompensa, eventuale richiesta di chiusura e data di chiusura dello stake.   

Tempistiche e condizioni delle ricompense dello staking

Le criptovalute messe in staking inizieranno a ottenere ricompense solo dopo il completamento del tempo di attivazione e l’elaborazione con il validatore. È importante notare che, se decidi di ritirare lo staking anticipatamente, potresti non ricevere alcuna ricompensa. Inoltre, le ricompense potrebbero non essere accreditate se risultano inferiori alla precisione decimale minima indicata nelle specifiche del protocollo.

I tassi di ricompensa sono basati su stime delle ricompense generate dai validatori, al lordo delle commissioni addebitate da Young Platform. Le ricompense effettive saranno accreditate solo dopo essere state ricevute dal protocollo blockchain. È importante sottolineare che Young Platform non garantisce alcun rendimento o un tasso di ricompense specifico. Inoltre, la prima ricompensa potrebbe richiedere più tempo del previsto per essere accreditata, a causa di fattori come il tempo di attivazione del protocollo o le prestazioni dei validatori di terze parti.

Qual è il prossimo passo?

Se sei arrivato fin qui, ottimo lavoro! Hai gettato solide fondamenta. Ma ora è tempo di alzare lo sguardo. È tempo di immaginare le altezze che saremo in grado di costruire.

Passiamo al prossimo capitolo: Guida: creare nuovi stake e aggiungere fondi a quelli esistenti

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Le Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base: cosa aspettarsi ora?

riunione-fed-2024-novembre

La Federal Reserve tagliato i tassi di interesse durante l’incontro del Federal Open Market Committee (FOMC) del 18 settembre. Attualmente, i tassi sui fondi federali sono al 5%, dopo il taglio di 50 punti base. Ma quali fattori hanno guidando questa attesa decisione, cos’ha detto Jerome Powell, il presidente della FED, durante la conferenza stampa e cosa succederà sui mercati nelle prossime settimane?

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Gli indicatori economici che influenzano le decisioni della Fed

Le decisioni sui tassi di interesse non sono mai semplici: la Federal Reserve ha dovuto tenere conto di diversi indicatori economici per valutare se era il momento giusto per ridurre i tassi. Alcuni degli indicatori chiave che la Fed osserva includono:

  • Inflazione (CPI e Core CPI): l’inflazione è uno dei principali obiettivi della politica monetaria della Fed. Quando i prezzi crescono troppo velocemente, la Fed tende ad aumentare i tassi per frenare la domanda e stabilizzare i prezzi. A settembre, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha rallentato di ben 40 punti base, con un tasso annuale del 2,6%, in calo rispetto al 2,9%. Questo calo dell’inflazione avvicina l’economia agli obiettivi della Fed, ed è sicuramente uno dei motivi che ha portato al taglio dei tassi.
  • Mercato del lavoro: anche l’occupazione gioca un ruolo importante nelle decisioni della Fed. Quando il mercato del lavoro è forte, con bassi livelli di disoccupazione, c’è meno pressione per tagliare i tassi. Tuttavia, i recenti rapporti mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro. Gli Stati Uniti hanno aggiunto solo 142.000 nuovi posti di lavoro ad agosto, un numero inferiore alle aspettative degli economisti, segnalando un rallentamento.
  • Crescita economica: il Prodotto Interno Lordo (PIL) è un altro indicatore da tenere d’occhio. Se l’economia cresce troppo rapidamente, potrebbe esserci un rischio di inflazione, mentre una crescita debole potrebbe suggerire la necessità di stimoli economici come i tagli ai tassi. Attualmente, la crescita economica negli Stati Uniti sta rallentando, il che rende più probabile un intervento della Fed per evitare una recessione.

Chi viene influenzato dai cambiamenti dei tassi di interesse?

Le decisioni della Fed sui tassi di interesse hanno un impatto diretto su molti settori dell’economia, e gli effetti possono essere percepiti dai consumatori, dagli investitori e dalle imprese. Ecco alcuni esempi:

  • Mutui e prestiti: uno dei primi effetti tangibili dei cambiamenti nei tassi di interesse riguarda i mutui. Chi ha un mutuo a tasso variabile, ora che la FED ha tagliato i tassi, potrebbe vedere una diminuzione delle rate mensili, mentre i nuovi acquirenti di case potrebbero ottenere prestiti a condizioni più favorevoli.
  • Investimenti e mercati finanziari: quando la Fed taglia i tassi, i costi di finanziamento per le imprese diminuiscono, rendendo più conveniente investire e prendere prestiti. Tuttavia, il mercato azionario può reagire in modo misto: mentre i tagli ai tassi stimolano alcune aziende, altri settori, come la tecnologia, potrebbero essere più cauti. Recentemente, il Nasdaq ha subito un calo del 2,6%, a causa delle preoccupazioni sull’economia e sul rallentamento del boom dell’intelligenza artificiale.
  • Risparmio: un aspetto importante per i risparmiatori riguarda i Certificati di Deposito (CD), che offrono tassi di interesse vantaggiosi. Ora che la Fed ha tagliato i tassi, anche i rendimenti dei CD potrebbero ridursi.

L’attuale contesto economico e il primo taglio dei tassi dal 2007

Il quadro generale mostra un’inflazione in calo e un mercato del lavoro in raffreddamento, ma ancora forte. Con l’inflazione che si avvicina all’obiettivo del 2%, la Federal Reserve ha considerato sufficiente lo “spazio” per tagliare di 50 punti base. 

Gli effetti a lungo termine dei tagli ai tassi di interesse

Sebbene i tagli ai tassi di interesse abbiano effetti immediati sui mutui, prestiti e mercati finanziari, i veri impatti a lungo termine possono essere più complessi. Quando i tassi di interesse sono più bassi, il credito diventa più accessibile, stimolando consumi e investimenti. Questo può favorire la crescita economica a breve termine, ma se i tassi rimangono bassi troppo a lungo, ci sono alcuni rischi da considerare:

  • Rischio di inflazione futura: se il taglio dei tassi della FED si rivelerà troppo massiccio, l’economia potrebbe surriscaldarsi, portando a un nuovo ciclo di inflazione. Anche se oggi l’inflazione è sotto controllo, un periodo prolungato di stimoli potrebbe alimentare una nuova crescita dei prezzi, specialmente se l’economia si riprende rapidamente.
  • Crescita del debito: tassi di interesse bassi rendono il debito meno costoso, sia per i consumatori che per le imprese. Questo può incoraggiare maggiori livelli di indebitamento. Tuttavia, debiti eccessivi potrebbero diventare insostenibili in caso di crisi future o di un aumento improvviso dei tassi di interesse.
  • Impatto sui risparmiatori: a lungo termine, i tassi bassi penalizzano i risparmiatori, che vedono diminuire i rendimenti sui loro investimenti a basso rischio come i conti di risparmio e i certificati di deposito. Per i pensionati o chi vive di rendite da risparmio, questo può rappresentare un problema. Al contrario, per gli investitori più predisposti al rischio, questo diventa uno scenario più favorevole, spingendoli a cercare investimenti più rischiosi per ottenere rendimenti maggiori.
  • Bollette più alte per il debito pubblico: un’altra conseguenza a lungo termine dei tassi bassi è il potenziale aumento del debito pubblico. Se il governo si indebita più facilmente per finanziare progetti, potrebbe accumulare debito che sarà difficile da gestire nel futuro, specialmente se i tassi dovessero risalire.

Come dovrebbero muoversi gli investitori in un contesto di taglio dei tassi?

Ora che la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse, gli investitori possono rivedere la loro strategia per adattarsi alle nuove condizioni economiche. In generale, tassi di interesse più bassi significano che il costo del denaro diminuisce, rendendo più conveniente per le aziende prendere in prestito e investire, ma riducendo i rendimenti su investimenti sicuri come i conti di risparmio e i certificati di deposito. Ecco alcune strategie che gli investitori possono considerare:

  • Diversificare il portafoglio: con tassi di interesse in calo, gli investimenti sicuri come obbligazioni e conti di risparmio tendono a offrire rendimenti più bassi. Questo può spingere gli investitori a cercare rendimenti maggiori in asset più rischiosi, come le azioni, le criptovalute o i fondi comuni. In particolare, settori come la tecnologia o le energie rinnovabili potrebbero beneficiare di un contesto di tassi bassi, in quanto le aziende possono investire più facilmente in progetti di crescita.
  • Considerare investimenti a lungo termine: anche se i tassi sono bassi, ci possono essere opportunità per bloccare rendimenti vantaggiosi a lungo termine. Questo può proteggere il capitale dall’erosione dei rendimenti nel tempo.
  • Valutare le azioni di aziende che beneficiano di tassi bassi: settori come il real estate e le utility, che tipicamente richiedono grandi finanziamenti, possono trarre vantaggio da tassi più bassi, poiché il costo del debito diminuisce. Gli investitori potrebbero considerare l’acquisto di azioni in questi settori, che potrebbero avere una crescita sostenuta nel nuovo contesto economico.
  • Monitorare l’inflazione: sebbene i tassi bassi stimolino l’economia, gli investitori devono stare attenti a possibili segnali di inflazione futura. Se l’inflazione dovesse riprendere, gli investimenti più conservativi come obbligazioni e titoli di Stato a tasso fisso potrebbero perdere valore. Gli investitori dovrebbero quindi tenere d’occhio le politiche future della Fed per comprendere se ci sarà un ritorno a tassi più alti nel medio termine.

Taglio di 50 punti base: un bene o un male?

La FED ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base, superiore alle previsioni degli esperti che si aspettavano una riduzione del costo del denaro dello 0,25%. Per qualcuno questo taglio implicherebbe una crescita del rischio di una recessione, e quindi sarebbe un tentativo in extremis da parte della banca centrale americana di sventare questo rischio. 

Nonostante questo, però, Jerome Powell non è apparso preoccupato, ma anzi ottimista. Secondo Powell l’economia degli Stati Uniti è forte, e il mercato del lavoro, il principale elemento di preoccupazione per chi segue la vicenda, è solido. Per quanto riguarda le decisione future, invece, il presidente della FED ha dichiarato che “verranno prese in modo graduale analizzando i dati”. Il taglio dei tassi e l’ottimismo di Jerome Powell ha avuto anche un impatto, seppur leggero, sul mercato crypto. Il prezzo di Bitcoin è in crescita del 3% circa rispetto a ieri, mentre Ethereum quasi del 5%.

Il passaporto più potente al mondo: la classifica 2024

passaporto più potente al mondo 2024 classifica

Cosa significa avere il passaporto più potente al mondo? Perché alcuni passaporti offrono più libertà rispetto ad altri? In questo approfondimento, esploreremo il concetto di potenza del passaporto, la classifica dei passaporti più potenti al mondo nel 2024, e cosa significa per i cittadini possedere un documento così importante.

Cos’è un passaporto “potente”?

Immagina di poter viaggiare liberamente, attraversare frontiere senza problemi e scoprire nuove culture senza dover affrontare lunghe pratiche burocratiche. Questo è ciò che significa avere il “passaporto più potente al mondo”. Un passaporto potente permette di entrare in molti Paesi senza bisogno di visto o con un visto ottenibile all’arrivo. Dà quindi una grande libertà di movimento.

Vantaggi e privilegi

Tra i principali vantaggi di possedere un passaporto potente ci sono:

  • Libertà di movimento: viaggiare in molti Paesi senza la necessità di un visto.
  • Opportunità economiche: accesso facilitato a mercati globali e possibilità di stabilirsi in altre nazioni per motivi di lavoro.
  • Qualità della vita: opportunità di scegliere tra diverse destinazioni per vivere, studiare o lavorare, migliorando la qualità della vita.

Come cambia la classifica dei passaporti più potenti al mondo?

La classifica dei passaporti più potenti al mondo è in costante evoluzione. Le variazioni possono essere causate da una serie di fattori, tra cui:

  • Geopolitica: le tensioni o gli accordi tra Paesi possono influenzare il numero di nazioni accessibili senza visto.
  • Accordi internazionali: nuovi trattati o partnership possono modificare le condizioni di ingresso per i cittadini di determinati Paesi.
  • Crisi globali: eventi come la pandemia di COVID-19 hanno avuto un impatto significativo sulle possibilità di viaggio a livello globale.

Come si misura il passaporto più potente al mondo

Ogni anno, diverse organizzazioni pubblicano classifiche dei passaporti più potenti al mondo, basate sulla libertà di viaggio che offrono. Tra le più importanti c’è l’Henley Passport Index,  che valuta i passaporti in base al numero di Paesi che si possono visitare senza bisogno di visto.

Questa classifica confronta 199 passaporti con 227 possibili destinazioni. Il “punteggio” di un passaporto dipende dal numero di Paesi accessibili senza visto. I dati provengono dal database dell’International Air Transport Association (IATA.

Classifica dei passaporti più potenti al mondo nel 2024

Vediamo ora la classifica aggiornata.

1. Il nuovo numero uno: Singapore 

Nel 2024, Singapore ha superato altri Paesi che solitamente si contendono il primo posto, diventando il passaporto più potente al mondo. Ora i cittadini di Singapore possono viaggiare senza visto in 195 Paesi su 227, stabilendo un nuovo record. Questo successo conferma la posizione di Singapore come leader mondiale grazie alle sue solide relazioni diplomatiche e alla sua stabilità economica.

Come vedremo più avanti, la libertà di movimento delle persone è strettamente legata alla mobilità del denaro e quindi alla ricchezza di un Paese. Non c’è da stupirsi, quindi, se Singapore sia uno dei paesi più “crypto-friendly” al mondo. Da tempo, Singapore sta cercando un equilibrio normativo per le criptovalute e di attrarre l’industria dentro i suoi confini. Se vuoi seguire il mercato crypto, dovresti scaricare questo: 

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2. Al secondo posto anche l’Italia 

Mentre Singapore ha raggiunto il primo posto, un gruppo di Paesi europei e asiatici è al secondo posto, con accesso senza visto a 192 destinazioni. Francia, Germania, Italia, Giappone e Spagna condividono questa posizione, mostrando come la stabilità e le relazioni diplomatiche continuino a essere fondamentali per la libertà di viaggio.

3. Terzo posto: Europa e Asia 

Al terzo posto troviamo un gruppo senza precedenti di sette Paesi, ciascuno con accesso a 191 destinazioni senza visto. Questi includono Austria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Corea del Sud e Svezia. Questa concentrazione di Paesi al terzo posto sottolinea come l’Europa e l’Asia continuino a dominare la classifica mondiale dei passaporti più potenti.

4. Regno Unito e gli Stati Uniti: vecchie glorie in declino

Il Regno Unito si aggrappa al 4° posto. Condivide il risultato con Belgio, Danimarca, Nuova Zelanda, Norvegia e Svizzera. Il punteggio? 190 destinazioni. Registra un lieve declino rispetto agli anni precedenti, ma mantiene comunque una posizione di rilievo.

Gli Stati Uniti continuano a scendere nella classifica, arrivando all’8° posto con accesso a 186 Paesi senza visto. È evidente come sia gli Stati Uniti che il Regno Unito, che erano al 1° posto nel 2014, abbiano perso forza nel loro passaporto negli ultimi dieci anni. Il riflesso di una progressiva perdita di influenza politica e diplomatica.

I Paesi con il passaporto meno potente

All’estremità opposta della classifica, l’Afghanistan rimane al 199° posto come il passaporto più debole al mondo. Negli ultimi sei mesi, il passaporto afgano ha perso l’accesso a un’altra destinazione, lasciando i suoi cittadini con solo 26 Paesi accessibili senza visto. Il punteggio più basso mai registrato nella storia dell’indice.

I più grandi scalatori e caduti nella classifica

Emirati Arabi Uniti: un’ascesa straordinaria

Una delle storie di maggior successo nel 2024 è quella degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Per la prima volta sono entrati nella Top 10. Hanno aggiunto 152 destinazioni dal 2006, raggiungendo un punteggio di 185. Questo salto, dal 62° al 9° posto, è frutto di una strategia mirata del governo per fare degli EAU un centro globale per affari, turismo e investimenti.

Cina e Ucraina: i più veloci nello scalare la classifica

Sia la Cina che l’Ucraina hanno fatto passi da gigante nella classifica negli ultimi dieci anni. Dal 2014, la Cina è salita di 24 posizioni, dall’83° al 59° posto, e l’Ucraina è passata dal 53° al 30° posto, permettendo ai suoi cittadini di viaggiare senza visto in 148 Paesi. Questo miglioramento riflette i cambiamenti politici ed economici in questi Paesi.

Il grande perdente: il Venezuela

Il Venezuela è il Paese che ha perso di più, scendendo di 17 posizioni, dal 25° al 42° posto negli ultimi dieci anni. Questa caduta è dovuta alle gravi crisi economiche e politiche, che hanno spinto oltre sette milioni di venezuelani a lasciare il Paese. Anche Yemen, Nigeria e Siria hanno registrato significative perdite, scendendo rispettivamente di 15, 13 e 13 posizioni, a causa di conflitti e instabilità che limitano la mobilità dei loro cittadini.

L’Impatto della libertà di viaggio sulla prosperità economica

Nel 2024, la libertà di viaggiare è diventata un indicatore importante della prosperità economica. Secondo l’Henley Global Mobility Report, la possibilità di viaggiare senza visto o di trasferire le proprie attività in città favorevoli è diventata un fattore chiave per la ricchezza e l’eredità internazionale. La classifica dei passaporti sembra influenzare anche la classifica dei paesi più ricchi del mondo e quella dei paesi più poveri del mondo. 

Le città in più rapida crescita per milionari

Tra le città in più rapida crescita per milionari, Shenzhen e Hangzhou in Cina hanno registrato una crescita impressionante, rispettivamente del 140% e del 125%. Anche Bengaluru in India, Austin e Scottsdale negli Stati Uniti, Ho Chi Minh City in Vietnam e Sharjah negli Emirati Arabi Uniti sono in forte crescita, dimostrando come la mobilità globale e l’accesso senza visto siano diventati strumenti essenziali per espandere la ricchezza. Dai un’occhiata anche alla classifica degli uomini più ricchi del mondo.

Tirando le somme

Nel 2024, possedere il passaporto più potente al mondo è sinonimo di libertà, opportunità e prestigio. Non è solo un documento di viaggio, ma un vero e proprio simbolo di apertura al mondo. Mentre la classifica dei passaporti più potenti continua a evolversi, riflettendo le dinamiche globali, una cosa è certa: avere un passaporto potente significa avere il mondo a portata di mano.

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“Buy the dip”: il canto delle sirene o l’oracolo di Delfi?

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“Buy the dip” è una frase molto comune nel mondo degli investimenti e del trading, ed è particolarmente popolare tra chi si muove nel mercato crypto. Pensiamo a ieri, lunedì 5 luglio: un vero e proprio “lunedì nero”. Chi non si è fatto venire il mal di stomaco vedendo un crollo di BTC di oltre il 18% ha sicuramente sentito il richiamo delle sirene. Cari Ulisse, vogliamo ammetterlo? Buy the dip, Buy the dip, Buy the dip. Questa melodia ha risuonato nelle orecchie di chi è già abituato agli schiaffi di questo mercato o di chi ha nervi d’acciaio.

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Non si vedeva una caduta così da due anni. E in ogni crollo si nascondono due volti: uno di catastrofe e uno di grande opportunità. Ma, ovviamente, non tutte le dinamiche possono essere sotto il nostro controllo. Serve anche una solida gestione del rischio, costruendo nel tempo strategie diversificate per evitare di essere troppo esposti al mercato. Nessuno vuole trovarsi in una tempesta di neve in mutande, anche se ci sentiamo dei supereroi (e no, non fatelo, è un errore).

Dopo tutto questo preambolo, la domanda è: cos’è esattamente il “Buy the dip”? Vale sempre la pena seguire questo “mantra” o è meglio, a volte, essere più cauti? In questo articolo proveremo a rispondere a queste domande, nella speranza di darvi una spada e uno scudo in più per il prossimo scontro. Il nostro augurio è che possiate uscirne vittoriosi. 

Che cosa vuol dire Buy the Dip?

La traduzione letterale di “Buy the dip” è “comprare il calo”. Questa pratica di trading consiste nell’acquistare un asset dopo che il suo prezzo è diminuito, nella speranza che questa diminuzione sia temporanea e che il prezzo risalga presto. L’idea è che il ribasso rappresenti un’opportunità di acquisto a un prezzo scontato, aspettando che il mercato rimbalzi.

Vantaggi

  • Opportunità di profitto: comprare durante un ribasso può risultare molto profittevole se il mercato rimbalza e i prezzi tornano a salire.
  • Riduzione del costo medio: aggiungendo posizioni durante i cali, un investitore può ridurre il costo medio di acquisto di un asset, migliorando il potenziale di rendimento.
  • Accesso a prezzi scontati: acquistare asset durante un ribasso offre l’opportunità di entrarne in possesso a prezzi che potrebbero essere considerati scontati rispetto al loro valore a lungo termine.

Limiti e rischi

Nonostante i potenziali vantaggi, il Buy the Dip presenta anche significativi rischi:

  • Nessuna garanzia di risalita: un asset potrebbe continuare a scendere per vari motivi, come cambiamenti nei fondamentali economici o nella gestione aziendale. Ad esempio, una crypto che scende da $100 a $60 potrebbe essere un affare, ma se le prospettive di crescita del progetto sono negative, potrebbe scendere ancora di più.
  • Difficoltà nel valutare il valore intrinseco: spesso, è difficile capire se un calo sia temporaneo o un segnale di ulteriori ribassi. Comprare solo perché il prezzo è sceso non è sempre una buona idea se non si capiscono i motivi del ribasso. Bisogna chiedersi: il calo è dovuto a problemi interni o a fattori esterni? È una situazione temporanea? Il progetto è resiliente? Quanto durerà la correzione del prezzo?
  • Averaging down: se un investitore è già in possesso dell’asset e continua a comprare durante i ribassi, sta adottando una strategia di “averaging down“, che può essere rischiosa se l’asset continua a perdere valore. Questa strategia, se non gestita correttamente, può portare a perdite non proprio simpatiche.

Gestione del rischio

Quando si adotta il Buy the dip, potremmo aver bisogno di un piano B. Una via di fuga. Qualcosa per evitare un’emoraggia mortale. Di che si tratta? Di avere un piano per la gestione del rischio. Ad esempio, stabilire un limite di perdita per evitare di rimanere intrappolati in una posizione in perdita prolungata. Alcuni trader stabiliscono un prezzo di uscita per controllare le perdite. Poniamo il caso in cui una crypto scenda da $100 a $60, e il trader decida di vendere se il prezzo raggiunge $75 per limitare le perdite.

Contesto del “Buy the Dip”

Il “Buy the dip” è spesso utilizzato in diversi contesti e può avere probabilità di successo variabili a seconda della situazione. 

  • Durante una tendenza rialzista: alcuni trader usano questa strategia quando il mercato è generalmente in crescita. Immagina che una crypto stia aumentando di valore, ma a un certo punto subisce un piccolo calo. I trader che credono nella forza di questa tendenza rialzista vedono questo calo come un’opportunità per acquistare a un prezzo più basso, aspettandosi che il prezzo torni a salire presto. È un po’ come approfittare dei saldi durante un periodo di forte domanda.
  • Senza una chiara tendenza: altri trader usano il “Buy the dip” anche quando non c’è una tendenza rialzista evidente. Qui, la scommessa è che il prezzo dell’asset, attualmente in calo, aumenterà in futuro. Questo può avvenire perché credono nei fondamentali dell’asset o nelle potenzialità del progetto dietro la crypto. È come comprare un prodotto al mercato delle pulci sperando che il suo valore aumenti con il tempo, magari grazie a un miglioramento, una novità in arrivo, o perché in quel momento l’asset è sottovalutato.

“Buy the Dip” nei mercati crypto

Nel mercato crypto, il “Buy the dip” è un mantra molto popolare, spesso promosso da trader e investitori influenti. Tuttavia, è importante ricordare che il mercato delle criptovalute è altamente volatile e i ribassi possono essere significativi e duraturi. In ogni caso, questa strategia si è, fino ad oggi, dimostrata vincente se utilizzata per acquistare gli asset più solidi del mercato crypto, in particolare Bitcoin e Ethereum. Per questo motivo ogni volta che il prezzo di queste criptovalute scende il mantra “buy the f****** dip” (BTFD) echeggia sui social network utilizzati dagli appassionati del settore.

Non è un caso che già dal 4 luglio, mentre BTC scendeva sotto i $60.000 per la seconda volta in quattro mesi, i post, i tweet e le citazioni sul “Buy the dip” siano spuntate come i funghi su Reddit, X, 4chan e Bitcoin Talk. 

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Esempi di “Buy the Dip”

Un esempio noto è la crisi finanziaria del 2007-08, dove molti investitori hanno acquistato azioni di aziende come Bear Stearns e New Century Mortgage, aspettandosi un recupero che non è mai avvenuto. Entrambe le società hanno cessato l’attività dopo aver perso una quota significativa del loro valore. In contrasto, chi ha acquistato azioni Apple dopo il crollo del 2020 ha visto un notevole aumento del valore, rendendo la strategia molto profittevole.

L’Opposto del “Buy the Dip”: “Sell the Rally”

L’approccio opposto al “Buy the dip” è il “Sell the rally”, che consiste nel vendere un asset il cui prezzo è aumentato, prevedendo un imminente ribasso. Anche in questo caso, l’obiettivo è massimizzare i profitti, ma comporta rischi simili, come la possibilità di vendere troppo presto o troppo tardi.

Per chiudere

Il “Buy the dip” può essere una strategia vincente in mercati volatili e durante tendenze rialziste a lungo termine. Tuttavia, richiede una buona conoscenza del mercato e una gestione del rischio ben ponderata. Non è una tecnica infallibile e non dovrebbe essere adottata senza una valutazione critica delle circostanze e del proprio profilo di rischio.

Esercizio per casa: per evitare di farsi prendere dalla FOMO, è utile ricordare il mantra opposto. Prova a ripetere: “Il tempo nel mercato batte il tempismo del mercato”. Questo può aiutarti a non perdere la testa e a prendere decisioni più razionali.

Per continuare a seguire queste notizie con sottomano il mercato crypto (e la possibilità di piazzare ordini), siamo qui sotto!

Le criptovalute sotto pressione: crollo del mercato, cause e prospettive

crollo di bitcoin

Il crollo di Bitcoin sorprende con un -18%. Ecco perché.

Il mercato delle criptovalute è stato scosso da un significativo crollo delle quotazioni, che ha visto Bitcoin ed Ether registrare perdite impressionanti. In questo articolo, esploreremo i motivi dietro questo calo improvviso, le implicazioni per gli investitori e le prospettive future del mercato.

Il crollo di Bitcoin

Lunedì 5 agosto, il valore di Bitcoin è sceso di oltre il 18%, raggiungendo circa 51.100 dollari, una soglia che non toccava da diversi mesi. Ancora più drastico è stato il calo di Ether, che ha perso il 23%, portando il suo valore intorno ai 2.200 dollari. Questo crollo ha cancellato tutta la performance annuale che Ether era riuscito a realizzare fino ad ora.

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Dietro il crollo di Bitcoin: il panico sui mercati tradizionali

Il calo delle criptovalute è avvenuto in concomitanza con il clamoroso crollo dei mercati asiatici. La decisione della Banca del Giappone di aumentare i tassi di interesse, portandoli al livello più alto registrato in 16 anni, ha scosso i mercati.

Il panico ha cominciato a diffondersi alla fine della scorsa settimana, nel weekend del 3 e del 4 agosto e ha raggiunto il suo picco nella notte tra il 4 e il 5 agosto. Uno degli indicatori di questa paura è stato un grande calo dell’indice Nikkei, che è uno dei principali indici di borsa giapponesi.   

Infatti, il Nikkei 225 ha chiuso con una perdita del 12,4%, la peggiore seduta dal “Black Monday” del 1987. Anche il Topix ha seguito la stessa sorte, crollando del 12,23%. Questi eventi hanno avuto un impatto significativo sulle criptovalute, provocando una reazione a catena sui mercati globali.

Carry Trade e Yen Giapponese

Uno dei motivi di questa preoccupazione è legato a una strategia di investimento chiamata carry trade. Questa strategia è stata utilizzata dagli investitori per sfruttare i bassi tassi di interesse in Giappone.

Ecco come funziona il carry trade:

  1. Prendere in prestito a basso costo: gli investitori prendono in prestito denaro in Giappone, dove i tassi di interesse sono molto bassi (quasi zero).
  2. Convertire e investire altrove: gli investitori poi convertono il denaro preso in prestito (in yen giapponesi, JPY) in un’altra valuta, come il dollaro USA (USD).
  3. Comprare azioni: con questi dollari, comprano azioni di società tecnologiche nel mercato azionario americano, come quelle del Nasdaq 100 (un indice che include grandi aziende tecnologiche).

Effetti del Carry Trade

Quando molti investitori fanno questo:

  • Lo yen si deprezza: la conversione di grandi quantità di yen in dollari fa scendere il valore dello yen.
  • Il Nasdaq sale: l’acquisto di molte azioni americane fa salire il valore di quelle azioni.

Problema attuale

Recentemente, la Banca del Giappone ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse. Questo ha portato a un aumento del valore dello yen. Quando il valore dello yen sale, gli investitori che hanno preso in prestito yen devono restituire più soldi in termini di altre valute. Questo rende il carry trade meno conveniente e, nei giorni scorsi, molti investitori hanno smesso improvvisamente di farlo.

Risultato

  • Mercati in panico: smettondo di usare il carry trade, gli investitori vendono le azioni che avevano acquistato (come quelle del Nasdaq 100), facendo scendere il loro valore.
  • Calo dell’indice Nikkei: la vendita delle azioni e l’incertezza generale causano grandi cali nei mercati, come quello visto nel Nikkei giapponese.

In sintesi, il panico nei mercati è stato causato dalla fine di una strategia di investimento (carry trade) che non funziona più bene a causa dei cambiamenti nei tassi di interesse in Giappone. Questo ha portato a vendite massicce di azioni e a un calo significativo dei mercati azionari che hanno colpito, di conseguenza, anche i titoli americani. Vediamo ora l’impatto in cifre.

Impatti sui mercati statunitensi

Le prime a subire le conseguenze date dal “panic-sell” sono state le aziende tech. Ecco come sono crollate le loro quotazioni:

  • Apple -6%
  • Meta -10%
  • Microsoft -12%
  • Amazon -17%
  • Adobe -18%
  • Nvidia -20%
  • Broadcom -23%
  • Tesla -25%
  • Qualcomm -30%
  • AMD -37%

Il Nasdaq è sceso del 3,4% la scorsa settimana, registrando le peggiori tre settimane da settembre 2022. Al momento, i futures indicano un ulteriore calo del Nasdaq del 5%, con l’S&P 500 e il Dow Jones in discesa rispettivamente del 2,6% e dell‘1,12%. L’indice di volatilità CBOE, spesso definito come l’indicatore della paura del mercato, è salito del 58,7%, raggiungendo il livello più alto dal 2020.

Perché proprio le aziende Tech? 

Possiamo delinare tre motivazioni:

  1. Warren Buffett, famoso investitore americano, ha venduto la metà della sua quota di azioni Apple per 76 miliardi di dollari, dando un forte scossone al settore.
  2. Intel, una delle più grandi società di semiconduttori, ha annunciato una grande riduzione di personale, con il taglio di 15.000 dipendenti.
  3. Numerose grandi aziende americane hanno riportato risultati trimestrali deludenti, inferiori alle aspettative degli analisti. Questo ha causato un grande crollo nel settore tecnologico in Borsa. Dopo i licenziamenti di massa post-pandemia, le aziende tech erano tornate ad essere molto popolari grazie all’entusiasmo per l’intelligenza artificiale (IA).

Problemi con l’Intelligenza Artificiale (IA)

Tuttavia, l’IA non si è dimostrata così affidabile come sperato:

  • Dubbi sui profitti: gli esperti e gli analisti di Goldman Sachs hanno sollevato dubbi sulla capacità dell’IA di generare buoni profitti rispetto ai progetti più tradizionali.
  • Alti costi: gli enormi investimenti necessari per sviluppare l’IA non stanno portando i ritorni sperati.

Effetti sul mercato

Questi problemi hanno portato a:

  • Vendite di azioni: gli investitori hanno iniziato a vendere le azioni delle aziende tecnologiche.
  • Calo delle azioni: anche le aziende che hanno raggiunto i loro obiettivi hanno visto un calo nel valore delle loro azioni.
  • Disillusione: c’è una crescente delusione tra gli investitori riguardo le promesse dell’IA.

La combinazione di risultati finanziari deludenti e preoccupazioni sulla redditività dell’IA ha causato un’ondata di vendite nel settore tecnologico, aumentando l’incertezza nei mercati finanziari globali. In scenari simili, la paura ha un effetto a catena. Porta gli investitori a liberarsi immediatamente degli asset a maggior rischio, come le criptovalute. Vediamo quali conseguenze ha comportato la caduta dell’ultima tessera del domino: il mercato crypto.  

In cifre: l’impatto del crollo

TCMC

Dal 2 agosto, in soli tre giorni, la capitalizzazione di mercato delle criptovalute è crollata di 510 miliardi di dollari. Questo crollo ha coinvolto un numero maggiore di investitori rispetto al passato, complice l’approvazione degli ETF spot su Bitcoin ed Ether, che hanno attirato molti investitori istituzionali.

Crollo del mercato e posizioni long a leva

L’improvviso crollo del mercato crypto ha spazzato via oltre 600 milioni di dollari in posizioni long con leva finanziaria. Secondo i dati di TradingView, il 5 agosto il prezzo di BTC è crollato fino a circa 49.000 dollari, per poi risalire a 52.900 dollari. Anche ETH ha subito un calo significativo, passando da 2.695 dollari a 2.118 dollari nello stesso arco di tempo.

L’impatto sui trader di Ether

Negli ultimi mesi, si è registrato un aumento significativo dell’open interest su Ether, con i trader che si sono affollati per ottenere un’esposizione all’asset in vista dell’approvazione degli ETF Ether spot negli Stati Uniti. Tuttavia, il brusco calo delle criptovalute ha colpito duramente i trader che cercavano di ottenere un’esposizione con leva su Ether, con oltre 256 milioni di dollari in posizioni long liquidate.

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Le opinioni degli esperti

Josh Gilbert, analista di mercato presso eToro, ha affermato che le criptovalute sono spesso un indicatore del sentiment degli investitori. Quando gli investitori sono in preda al panico o cercano di ridurre la leva finanziaria, le criptovalute sono spesso il primo asset a subire le conseguenze. Tuttavia, Gilbert ha condiviso una prospettiva ottimistica per le criptovalute nei prossimi mesi, sostenendo che gli investitori potrebbero vedere questa situazione come un’opportunità.

Il contesto economico

Per capire questo velocissimo calo, bisogna allargare la prospettiva e dare un’occhiata a alle premesse e non solo alle cause del crollo. Vediamo dunque il terreno fertile che ha trasformato l’incertezza in panico.

Gli Stati Uniti stanno entrando in recessione?

I recenti indicatori economici negli Stati Uniti sembrano puntare nella direzione di una recessione. Molti analisti che affermano che l’economia potrebbe entrare in recessione all’inizio del prossimo anno. Da una parte, le preoccupazioni per la recessione stanno influenzando negativamente i mercati, dall’altra i partecipanti al mercato speculano sulle potenziali azioni della Federal Reserve.

I dati sulla disoccupazione non sono positivi

Il rapporto mensile del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha mostrato una crescita di 114.000 posti di lavoro a luglio, ben al di sotto delle previsioni di 185.000. Il tasso di disoccupazione è salito dal 4,1% al 4,3%, il livello più alto da ottobre 2021. Questi dati economici negativi creano un crescente senso di allerta su un indebolimento del mercato del lavoro e sulla suscettibilità dell’economia alla recessione

Tassi di interesse della Fed

Da un anno, la Federal Reserve statunitense ha mantenuto i costi di prestito di riferimento a un picco di 23 anni del 5,25%-5,50%. Alcuni analisti temono che questa prolungata politica monetaria restrittiva possa spingere l’economia verso una recessione. L’indicatore di recessione Sahm Rule, che ha superato la soglia dello 0,50, ha storicamente segnalato le prime fasi di una recessione nell’economia statunitense.

Mentre sono previsti dati significativi prima della riunione del 18 settembre, un’accelerazione nei trend occupazionali in agosto potrebbe rafforzare il caso per un taglio di 50 punti base. Tuttavia, al momento, il consenso propende verso una riduzione di 25 punti base. 

L’opinione degli esperti

Simon White, stratega dei tassi di Bloomberg, nota che il mercato potrebbe anticipare prematuramente una recessione che difficilmente si verificherà prima dell’anno prossimo, al più presto. Aggiunge che, mentre il fattore scatenante della Sahm Rule accresce le preoccupazioni per la recessione, spesso è in ritardo e non coglie molti cali azionari, il che non lo rende una condizione necessaria né sufficiente per una recessione.

Brian Jacobsen, capo economista di Annex Wealth Management, ha espresso preoccupazioni, affermando che la Fed è sul punto di trasformare una vittoria in una perdita. Secondo lui, lo slancio economico ha rallentato al punto che un taglio dei tassi a settembre potrebbe essere insufficiente e che potrebbe essere necessaria una riduzione più sostanziale del tipico taglio di un quarto di punto percentuale per prevenire una recessione.

L’appoggio di Trump a Bitcoin

Le prossime elezioni presidenziali americane potrebbero influire significativamente sul mercato delle criptovalute, considerando la posizione chiaramente favorevole di Donald Trump nei confronti di Bitcoin. Durante la recente Bitcoin Conference di Nashville, Trump ha paragonato il Bitcoin all’industria dell’acciaio di cento anni fa, sostenendo che la blockchain ha il potenziale di plasmare il futuro dell’economia globale.

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I democratici recuperano terreno

Tuttavia, i sondaggi attuali mostrano un recupero per Kamala Harris non solo a livello nazionale, ma anche in tre stati cruciali per il collegio elettorale: Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. Sebbene i margini siano molto sottili e rientrino nell’errore statistico, soprattutto in Pennsylvania, alcuni modelli danno alla vicepresidente probabilità leggermente migliori rispetto a Trump per la vittoria finale. Solo pochi giorni fa, questo scenario sembrava altamente improbabile.

Da certezza a prospettiva

Di conseguenza, la situazione che aveva aiutato a spingere il valore di Bitcoin così in alto è cambiata. La rielezione di Trump appare ora molto meno inevitabile rispetto a due settimane fa, rendendo una possibile svolta nell’uso delle criptovalute negli Stati Uniti solo una prospettiva. Questa incertezza si aggiunge alle preoccupazioni dei mercati finanziari e internazionali, con il Medio Oriente in bilico a causa delle crescenti tensioni tra Israele e Iran. I sondaggi sfavorevoli a Trump hanno creato lo scenario per un crollo di Bitcoin.

Prospettive future

Il recente crollo di Bitcoin e del mercato delle criptovalute ha messo in luce la loro vulnerabilità agli eventi macroeconomici e alle decisioni politiche. Tuttavia, è importante ricordare che ci sono fattori fondamentali che devono ancora mostrare il loro pieno impatto sul lungo termine, come l’approvazione degli ETF e l’halving di Bitcoin. Questi eventi potrebbero potenzialmente portare a una ripresa e a una crescita significativa nel futuro.

Nonostante i segnali di rischio, è importante notare che gli analisti non sono praticamente mai riusciti a prevedere una recessione con esattezza. Le previsioni economiche sono intrinsecamente incerte e spesso soggette a cambiamenti improvvisi. Inoltre, durante i periodi di bull market, il mercato delle criptovalute tende a decorrelarsi dall’azionario, offrendo potenzialmente delle opportunità diverse agli investitori.

In conclusione, sebbene il mercato delle criptovalute stia attraversando una fase difficile, le prospettive a lungo termine rimangono interessanti. Gli investitori devono mantenere una visione a lungo termine e considerare sia i rischi che le opportunità che questo mercato dinamico offre.

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BitClout: il fondatore accusato di frode viene arrestato

bitclout arrestato

Nader Al-Naji, che ha raccolto ben 257 milioni di dollari da investitori al dettaglio e noti venture capitalist come Andreessen Horowitz e Winklevoss Capital, è stato arrestato con l’accusa di aver ingannato gli investitori e di aver utilizzato i fondi per spese personali. La SEC ha accusato Al-Naji di aver mentito sulla natura decentralizzata del progetto BitClout, lanciato nel 2021 come parte del nascente settore “SocialFi” (finanza sociale), il cui obiettivo era rivoluzionare i social media.

La natura di BitClout

BitClout si presentava come una piattaforma ibrida, parte app finanziaria e parte app social, che permetteva agli utenti di scommettere sulla popolarità delle figure pubbliche attraverso i token BTDX. Inizialmente, BitClout ha raggiunto una valutazione di 1 miliardo di dollari, con transazioni per un valore di 225 milioni di dollari nel primo mese. Tuttavia, il valore del token BitClout è precipitato a quasi zero, segnando il fallimento della piattaforma pochi mesi dopo il lancio.

Gli investimenti continuano nonostante gli scandali come BitClout

Nonostante lo scandalo di BitClout e l’arresto di Al-Naji, l’interesse degli investitori per le criptovalute non sembra diminuire. Secondo DL News, quest’anno i venture capitalist dovrebbero investire 12 miliardi di dollari nei progetti crypto, superando gli 8,2 miliardi di dollari raccolti l’anno scorso, anche se lontani dai 30 miliardi di dollari del 2022. Questo aumento degli investimenti è attribuito a vari fattori, tra cui l’accettazione delle criptovalute da parte dell’ex Presidente Trump, l’introduzione di ETF spot per bitcoin ed ethereum, e i previsti tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.

La resilienza del settore 

Nonostante la storia di truffe e fallimenti, il settore delle criptovalute dimostra una notevole resilienza. Gli esempi includono i mercati di previsione come Polymarket, che ha recentemente annunciato un investimento di 45 milioni di dollari e ha registrato volumi di trading record durante le elezioni. Inoltre, la regolamentazione crescente e l’introduzione di prodotti finanziari regolamentati, come gli ETF spot per ethereum e bitcoin, segnalano una maturazione del mercato e una risposta positiva agli scandali passati, come quello di FTX.

Conclusione

L’arresto di Nader Al-Naji e il fallimento di BitClout sono un duro colpo per il settore delle criptovalute, ma non sembrano arrestare l’entusiasmo degli investitori. Mentre il panorama cripto continua a evolversi, gli investimenti in questo settore rimangono robusti, sostenuti da nuove opportunità e un crescente interesse regolamentare. La strada verso la legittimazione e la stabilità delle criptovalute è ancora lunga, ma gli sviluppi recenti indicano un settore in continua crescita e adattamento.