“Ma quanto guadagna un…?” La guida agli stipendi che non ti aspetti

“Ma quanto guadagna un…?” La guida agli stipendi che non ti aspetti

Quanto guadagna una suora? Un sindaco? E un atleta olimpico? Se almeno una volta ti sei fatto domande simili, questo articolo fa per te. Pronti? Via! 

“Chissà quanto guadagna…” è la domanda delle domande, tanto che qualche anno fa il trend “What do you do for a living?” era virale ovunque. La motivazione dietro a questo successo è precisa: praticamente tutti sognano la ricchezza e i soggetti di quei TikTok erano esempi concreti di chi ce l’aveva fatta. Ma miliardari a parte, esiste tutto un gruppo di professioni meno comuni di cui si sa molto poco. Per esempio, sai quanto guadagna un arbitro di Serie A? E un camionista?  

Determinare quanto guadagna una professione: variabili da tenere a mente 

Un mini disclaimer da fare riguarda alcune variabili da considerare al momento in cui si presentano i dati. Gli stipendi sono riportati sotto forma di retribuzioni lorde medie, includono i gettoni di presenza e sono influenzati da numerosi fattori come l’esperienza, la specializzazione, la posizione geografica e, in alcuni casi, il successo personale o le performance. Ciò significa – ovviamente – che Renzo Piano, architetto italiano di fama mondiale, percepirà retribuzioni sensibilmente più elevate rispetto allo stagista che è uscito una settimana fa dalla facoltà. Se poi lo stagista lavora in Calabria, dove la media dei compensi è la più bassa in Italia, in bocca al lupo. 

Considerazioni di metodo a parte, cominciamo.

Quanto guadagna un arbitro di Serie A

Gli stipendi degli arbitri di calcio di Serie A sono composti da una quota fissa annuale a cui si aggiungono i gettoni di presenza per ogni partita e gli eventuali rimborsi relativi a spese di viaggio, vitto e alloggio. La quota fissa varia in base all’esperienza, per cui gli arbitri con meno di 50 partite di Serie A ricevono circa 30.000€ lordi annui, mentre quelli con più di 50 partite circa 60.000€. La quota sale a 85.000€ per gli arbitri con esperienza in campo internazionale. 

A questa retribuzione fissa si aggiungono i gettoni di presenza, che l’arbitro colleziona quando arbitra una partita di Serie A. Naturalmente l’importo del gettone varia a seconda della posizione ricoperta all’interno della squadra arbitrale: l’arbitro principale, che riceve il gettone più importante, prende circa 3.800€ a partita

Complessivamente, un arbitro di Serie A di alto livello con esperienza internazionale, può arrivare a guadagnare intorno ai 200.000€ lordi all’anno. Un premio giusto che tiene conto della lunga gavetta tra i campi di terra delle categorie regionali.

Quanto guadagna un atleta olimpico

Restando in ambito sportivo, passiamo ora dalla parte degli atleti. Definire un guadagno medio annuo per un atleta olimpico è molto complesso, dal momento che non esiste uno stipendio fisso tradizionale. I redditi degli atleti di livello olimpico, infatti, includono diverse fonti di guadagno, tra cui premi, bonus, sponsorizzazioni, supporto federale e partecipazione a gruppi sportivi militari e corpi dello stato. Per quanto riguarda i premi, per Parigi 2024 il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) ha riconosciuto un bonus di 180.000€ per la medaglia d’oro, 90.000€ per quella d’argento e 45.000€ per quella di bronzo. Altro discorso per le sponsorizzazioni, gonfiate dai brand principali – come Nike e Adidas – che hanno interesse ad avere la massima visibilità: sempre per Parigi 2024, il totale di euro versati in sponsor è stato di quasi 1,3 miliardi di euro

Il supporto federale poi si riferisce agli aiuti diretti che le varie federazioni sportive erogano agli atleti, come borse di studio e rimborsi spese. Interessante, infine, il discorso sulla partecipazione ai gruppi sportivi dei corpi militari e dello stato, caratteristica molto italiana. Le Fiamme Oro, le Fiamme Gialle e le Fiamme Azzurre, sezioni sportive della Polizia di Stato, della Guardia di finanza e della Polizia Penitenziaria, alle ultime Olimpiadi hanno portato il 71% degli atleti presenti nella delegazione italiana. Un atleta affiliato a questi gruppi sportivi, può percepire compensi fissi che vanno dai 1.350€ ai 1.850€, in base al grado occupato nella gerarchia militare. 

Quanto guadagna un sindaco

Anche lo stipendio dei sindaci italiani non è da intendersi nel senso tradizionale del termine, perché varia in modo netto in base alla dimensione demografica del Comune, quindi alla popolazione che vi risiede. Questo compenso prende il nome di “indennità di funzione” e segue un criterio tanto semplice quanto preciso: maggiore è la popolazione, maggiore è la complessità della gestione del Comune, maggiore è l’indennità prevista per il sindaco. 

Nello specifico, l’indennità di funzione mensile lorda prevista è di 2.200€ se gli abitanti sono meno di 3000, di 4.830€ se sono compresi fra i 30.000 e i 50.000 e di 6.210€ se superano quota 50.000. Se invece si tratta di capoluoghi, il compenso è di 9.660€ per quelli con meno di 100.000 abitanti e di 11.040€ se la popolazione residente è maggiore di 100.000. Primo posto per i sindaci delle Città Metropolitane, come Roma o Milano, che ricevono circa 13.800€ al mese. 

Quanto guadagna una suora

La situazione economica delle suore è particolare e totalmente diversa rispetto alle altre viste finora, dal momento che si basa su principi religiosi e comunitari. La suora (come anche il frate), al momento della professione dei voti, emette un voto di povertà: questo significa che rinuncia allo stipendio personale per tutta la vita per il servizio religioso. La suora è comunque libera di cercarsi un lavoro all’esterno e fra i più comuni troviamo l’insegnante di religione e l’infermiera. In questo caso, la retribuzione corrisponde a alla retribuzione prevista per quella professione, altrimenti il sostentamento è garantito dalla congregazione religiosa di appartenenza. 

Occorre sottolineare che anche se la suora dovesse trovare un lavoro esterno, per coerenza col voto di povertà dovrebbe versare l’importo alla cassa della congregazione stessa e destinarlo alle spese comuni. In sintesi, l’economia della vita religiosa di suore e frati mette da parte il concetto di guadagno individuale e si basa invece su un modello comunitario, fondato sul supporto collettivo.

Quanto guadagna un camionista

Lo stipendio di un camionista, in Italia, si colloca in una fascia intermedia e varia dai 26.000€ lordi l’anno ai quasi 30.000€, con una media di circa 2.300€ lordi al mese. Qui le componenti dell’esperienza e della posizione geografica incidono in modo particolare sulla retribuzione. Una posizione entry level parte dai circa 21.000€/anno per arrivare poi a 30.000€ man mano che si collezionano ore sul sedile, mentre a livello di territorio, la zona di Verona risulta quella meglio retribuita, con una media di circa 36.000€ di stipendio lordo annuale. Inoltre, i guadagni reali sono influenzati da fattori specifici relativi al tipo di trasporto che può essere nazionale o internazionale, includere merci pericolose o rientrare nella categoria dei trasporti eccezionali. 

Quanto guadagna un medico di base

Per concludere, uno sguardo alle professioni sanitarie. Tutti, bene o male, sappiamo che i dentisti, gli psichiatri, gli otorini e i medici specializzati in generale, hanno un certo Stipendio con la S maiuscola. Ma i medici di base? Il medico di base, in Italia, presenta una situazione retributiva molto particolare. Il compenso base di questo tipo di medico deriva infatti dalla cosiddetta “quota capitaria”, cioè una quota in euro (lorda) riconosciuta per ciascun paziente iscritto nelle sue liste. Questa quota non è sempre la stessa: equivale a 70€ lordi annui per i primi 500 pazienti assistiti e scende a 35€ lordi per gli assistiti successivi, fino a un massimo di 1.500 pazienti totali. Quindi se un medico di base ha 957 iscritti nelle sue liste, la sua retribuzione annua lorda corrisponde a 50.995€ (500 pazienti x 70€ + 457 pazienti x 35€). Un medico “massimalista”, con 1.500 pazienti assistiti, arriverebbe a un massimo di 52.500€ lordi annui.

Al compenso base si aggiungono bonus di anzianità, indennità specifiche e compensi per attività aggiuntive, come potrebbe essere la partecipazione a campagne vaccinali, che contribuiscono in modo importante al reddito finale: un medico di base con più di 20 anni di carriera può arrivare a percepire anche più di 160.000€ lordi all’anno. 

È necessario specificare che il medico di base deve sostenere molti costi, dalla gestione dello studio – che potrebbe prevedere del personale infermieristico e di segreteria – alle spese per i medici che lo sostituirebbero nei periodi di ferie o malattia. 

Ti aspettavi questi stipendi? 

Ora che sai quanto guadagnano queste professioni particolari, potresti decidere di candidarti come sindaco nel tuo paese o iscriverti all’università – non è mai troppo tardi – per diventare medico di base. O potresti anche mollare tutto e volare a Tenerife per aprire un chiringuito sulla spiaggia. Nel dubbio, la scelta giusta è sempre quella di restare aggiornato sulle cose che succedono: comincia iscrivendoti qui sotto!

Come risparmiare soldi: la sfida delle 52 settimane

Come risparmiare soldi: la sfida delle 52 settimane

Non sai come risparmiare soldi per un telefono nuovo o per un viaggio in Spagna? Qui ti proponiamo un super metodo per realizzare i tuoi desideri

Se non sai proprio come risparmiare soldi in modo da avere del budget extra e toglierti qualche sfizio, non sei l’unico e ti capiamo perfettamente. Risparmiare è faticoso, necessita di una buona disciplina e implica molti sacrifici. Tuttavia esistono dei metodi che potrebbero alleviare questo sforzo: uno di questi è la sfida delle 52 settimane, che ti consente di mettere da parte una bella cifra senza quasi accorgertene. Qui ti spieghiamo in cosa consiste.

Come risparmiare soldi in 52 settimane: perché mettersi in gioco  

Partendo dal presupposto che risparmiare è fondamentale e andrebbe fatto a prescindere, iniziare a mettere da parte i soldi con questa challenge conviene perché lo sforzo percepito è minimo rispetto al risultato finale. Questo perché la 52-week money challenge ha la sua forza nel porre l’obiettivo a un anno di distanza, così da permetterti di risparmiare con calma senza stravolgere il tuo stile di vita.

Adesso immagina di passare di fronte alla vetrina di un negozio di musica, vedere una bellissima chitarra Fender Stratocaster e innamorartene: la vuoi a tutti i costi. Entri e chiedi informazioni. Il prezzo? 1.149€. Tanti soldi, ma quella chitarra deve essere tua in tre mesi al massimo. Ciò significa rinunciare a circa 400€ al mese di spese varie. Tre mesi senza cene al ristorante, con venerdì e sabati sera in spending review. Se invece i mesi fossero dodici? Dovresti risparmiare solo 100€ al mese, una cifra molto meno impattante sulla tua vita e, di conseguenza, sullo sforzo percepito. 

La sfida delle 52 settimane ti spiega come accumulare denaro senza rendertene conto

Abbiamo visto che, logicamente, risparmiare 1.149€ in dodici mesi è molto meno faticoso che farlo in tre. Naturalmente, il metodo delle 52 settimane non è concepito per gli acquisti di impulso, proprio perché presuppone una finestra temporale molto ampia. Meglio così, dato che gli acquisti di impulso, come abbiamo evidenziato in questo articolo, sono nemici delle strategie di risparmio. La challenge delle 52 settimane si basa quindi su un intervallo di tempo di dodici mesi, ma si spinge oltre dal momento che frammenta ulteriormente il periodo di risparmio: pensala come un pagamento anticipato in 52 comode rate. 

Il principio che regola questo metodo è tanto semplice quanto efficace: si tratta di mettere via la quantità di denaro equivalente al numero della settimana in cui ci si trova. Nella pratica vuol dire che la prima settimana – la settimana numero uno – metterai da parte 1€, la seconda 2€, la terza 3€ fino all’ultima, la numero 52, dove inserirai 52€ in questo speciale salvadanaio. Alla fine, ti ritroverai con 1.378€ da spendere. L’ultimo mese potrebbe essere quello più faticoso, perché prevede un risparmio di circa 200€, ma se fai coincidere il primo giorno della sfida col primo gennaio, potresti contare sul bonus della tredicesima (o sulle buste di Natale di zia e nonna). Poi nulla ti vieta di adattare la sfida alle tue esigenze: potresti voler cominciare dalla settimana 52 per levarti subito la parte più impegnativa, o raddoppiare l’importo settimanale per arrivare con 2.756€ o anche ridurre le settimane in base al tuo obiettivo di risparmio. Insomma, questo sistema dà libero sfogo alla fantasia e ti offre la possibilità di allenarti a risparmiare in modo delicato e poco impattante. 

Una volta capito come risparmiare i soldi, è il momento di farli fruttare

Molto bene, sono passate 52 settimane, adesso possiedi una Fender Stratocaster nuova di zecca. Senza accorgertene, hai anche sbloccato una nuova skill: il vantaggio secondario di questa challenge sta nell’aver perfezionato l’arte del risparmio. Ora che sei abituato a mettere i soldi da parte, potresti comprare un nuovo salvadanaio – magari più capiente – e trattenere ogni mese una parte del tuo stipendio, senza un obiettivo specifico ma per la necessità di avere a disposizione un fondo di emergenza. Il risparmio, però, deve fare i conti con un nemico invisibile che inesorabilmente riduce il valore dei tuoi soldi nel tempo: l’inflazione

Proteggersi dall’inflazione significa far fruttare i propri soldi affinché il potere d’acquisto rimanga invariato nel tempo. Facciamo un esempio classico: se dieci anni fa il caffè al bar costava 1€, oggi il prezzo medio si aggira intorno a 1,20€. Il potere d’acquisto è diminuito, perché nel 2025 il caffè costa il 20% in più o, detta in un altro modo, l’inflazione ha svalutato del 20% quella moneta da 1€. Come fare per sconfiggere questo boss finale? Se ti interessa il tema, noi di Young Platform pubblichiamo moltissimi contenuti a riguardo, come questo articolo in cui abbiamo spiegato come proteggersi dall’inflazione grazie a Bitcoin. “Se non ti occupi dell’economia, l’economia si occuperà di te”, quindi non pensarci due volte e iscriviti qui sotto per restare aggiornato/a!

Come fare soldi: oltre le promesse dei guru

Come fare soldi: oltre le promesse dei guru

Come fare i soldi? Se lo chiedono in tantissimi, da sempre: i guru di TikTok lo sanno e vendono fuffa. Qui invece troverai argomenti seri. Partiamo!

I venditori di amuleti miracolosi o metodi infallibili per diventare super ricchi esistono da sempre: l’essere umano ha il bisogno esistenziale di credere che esistano modi per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Con internet, questi mercanti di aria fritta si sono moltiplicati inventandosi strategie via via più fantozziane. L’obiettivo di oggi è far crollare questi ridicoli castelli di carta e, soprattutto, fornirti alternative serie (ma più faticose) per accrescere il tuo patrimonio. Buon divertimento!

Il Fuffa Guru che ti spiega come fare soldi 

Nel 2024, l’autorevole enciclopedia Treccani ha inserito nel suo vocabolario il neologismo fuffa guru, descrivendolo come “chi, sfruttando tecniche da imbonitore, organizza e gestisce a scopo di lucro e in modo truffaldino corsi, video, seminari in rete nei quali si pubblicizzano modi facili di fare soldi”. Definizione perfetta, elegante ed estremamente realistica. Il fuffa guru è proprio questo, è un mercante di illusioni che si autocelebra come un eroe moderno. Viene dai bassifondi della società, spesso ha trascorso l’infanzia nella povertà assoluta, odiato da tutti prima e pieno di debiti poi, è un reietto destinato a restare fra i reietti. Condizione questa che il fuffa guru non è disposto ad accettare. Mosso dall’insopprimibile desiderio di ricchezza amplificato da una sete di rivalsa ancora più intensa, finalmente vede la luce: “non è questo il mio destino”, dice, “serve un cambio di mindset perché la povertà è prima di tutto uno stato mentale, non una questione di soldi”. 

Quindi il fuffa guru racconta le sue notti insonni passate a divorare libri, la sua rinuncia totale a feste, compleanni e matrimoni perché “mentre gli altri collezionavano serate, io collezionavo competenze“. Scopre segreti che la massa – il 99% – ignora, prende la pillola rossa ed esce dalla Matrix: il fuffa guru è pronto per la scalata verso il successo. Armato di questo nuovo mindset e delle conoscenze acquisite – che costituiranno il “metodo” – si vanta di essersi arricchito velocemente e in modo esponenziale. Adesso, guardando al passato, ringrazia sé stesso “per non essere stato debole e non aver mollato”. 

La fase finale è quella attuale, in cui vive nel lusso sfrenato fra Dubai e Manhattan, viaggia in jet privati e guida solo Lamborghini. Questo stile di vita è la prova tangibile che il suo metodo funziona e che chiunque, adottando il giusto mindset e seguendo i suoi consigli, è in grado di ottenere lo stesso. Pagando, ovviamente. Ma in cosa consiste questo infallibile metodo?

Fare soldi facili, velocemente e senza sforzo: the fuffa guru’s formula

Nonostante non ci sia traccia delle sue esperienze lavorative, cioè del modo con cui si è guadagnato questo ipotetico immenso capitale, il fuffa guru ha la pretesa di spiegarti come fare soldi, tanti soldi, velocemente e senza faticare. E lo fa per condividere la conoscenza, per permetterti di raggiungere la libertà. Come? Pagando centinaia – se non migliaia – di euro per poter partecipare ai suoi seminari o webinar e avere così il privilegio di poterlo ascoltare

La formula per la ricchezza si compone sempre, inevitabilmente, delle stesse side hustle. Il fuffa guru ti parla di dropshipping e ti spiega come aprire un negozio online di successo vendendo prodotti senza averli fisicamente in magazzino, con la promessa di profitti altissimi col minimo sforzo. Oppure può insegnarti nozioni “fondamentali” sull’affiliate marketing “passivo”, sistema per generare rendite passive stratosferiche in modo automatico sponsorizzando prodotti tramite link affiliati e guadagnando sulle commissioni. Un altro grande classico è il network marketing o marketing multilivello, spesso accompagnato dall’intrigante “diventa imprenditore di te stesso!”: in questo caso, il modo per fare i soldi deriverebbe dalla vendita di prodotti (cosmetici, integratori, servizi) ma soprattutto dal reclutamento di altre persone che, entrando nella tua rete, lavorerebbero per te. E come guadagnerebbero queste persone? Reclutando altre persone e così via. Suona familiare? 

Impossibile poi non citare il flipping immobiliare, che consiste nel comprare un immobile per sistemarlo e rivenderlo a un prezzo più alto, spesso in coppia con l’arbitraggio immobiliare, che invece mira ad affittare una proprietà a lungo termine e subaffittarla per rientrare dell’investimento. Ultimo ma non ultimo – rullo di tamburi – il trading online, Sacro Graal di questi mestieranti del nulla. Secondo questi giullari di corte, dedicandoci solo pochi minuti al giorno saresti in grado di guadagnare cifre astronomiche grazie a segnali infallibili e tecniche segretissime insegnate in corsi tanto esclusivi quanto costosi. Ma questi metodi sono veramente così infallibili?

Quello che i fuffa guru non ti dicono 

Quando “spiegano” come fare soldi a palate, in poco tempo e senza faticare, i fuffa guru si dimenticano sempre – che casualità! – di menzionare i lati negativi di tutte queste attività che, ricordiamo, sono legali e legittime. Il dropshipping per esempio presenta una serie di spese e costi relativi all’advertising, alla spedizione ma anche alla gestione dei fornitori e alla necessità di un servizio clienti. A questo, si aggiunge il fatto che il mercato è estremamente competitivo e il rischio di rimanere con grandi quantità di merce invenduta è molto alto. Passando all’affiliate marketing, è possibile generare rendimento passivo solo con alto traffico, quindi solo nel caso in cui un numero consistente di utenti comprino quel prodotto passando per quel preciso link: se sei un influencer con decine di migliaia di follower lo puoi fare, altrimenti è necessario costruire un’audience importante, creare contenuti di valore e investire in SEO e in pubblicità. Non proprio un’attività passiva. Il marketing multilivello poi è nient’altro che un sinonimo elegante e professionale di schema piramidale o schema Ponzi, dal momento che i guadagni si ottengono principalmente dalle new entry che reclutano altre new entry. E come ogni schema Ponzi, per definizione, è destinato a crollare.

Per quanto riguarda le side hustle relative all’immobiliare, quello che questi luminari del successo preconfezionato non ti dicono è che servono garanzie e ingenti risorse finanziarie iniziali per poter avviare qualsiasi tipo di attività in questo campo. Infine, l’attività di trading online, specialmente intraday e che contempla un utilizzo massiccio (e incosciente) della leva finanziaria, è estremamente rischiosa. Non è un mistero che la stragrande maggioranza dei trader retail (più del 90%) che si buttano a piè pari in queste operazioni perda denaro. Fare soldi col trading è possibile, ma richiede studio approfondito e grande competenza, oltre al capitale da rischiare: i segnali infallibili e le tecniche segretissime spesso sono inefficaci o vere e proprie truffe. 

Bene. Ci siamo divertiti, il fuffa guru è nudo. Ora passiamo alle cose serie.

Come fare soldi seriamente: la pazienza è la virtù dei forti

Generare delle entrate passive è possibile ma richiede tempo, pazienza e… denaro. L’affiliate marketing, ad esempio, è un sistema molto utilizzato, ma è il frutto di un lavoro precedente: come abbiamo detto, c’è bisogno di traffico per guadagnare commissioni importanti e questo si ottiene solamente dopo aver creato un prodotto valido. Fare il content creator è un mestiere proprio di questi tempi, ma richiede dedizione, sforzo, passione e competenze. Anche investire nell’immobiliare è un’attività evergreen che entusiasma gli italiani – quanto ci piace il mattone! – ma richiede disponibilità economica iniziale e supporto da parte di specialisti per analisi di mercato, consulenze legali e commerciali. In questo senso, una soluzione più “democratica” e accessibile potrebbe essere il crowdfunding immobiliare, ovvero un metodo di finanziamento collettivo in cui più persone investono insieme in progetti immobiliari per ottenere una parte dei profitti. Si divide principalmente in lending crowdfunding, che consente ai finanziatori di prestare denaro per operazioni immobiliari guadagnando un interesse; ed equity crowdfunding, in cui gli investitori acquistano quote della società, diventando soci e partecipano a utili e perdite.

Per concludere, se ci venisse chiesto come fare soldi e accrescere il proprio capitale non potremmo non menzionare gli investimenti in borsa. Attenzione: qui non si sta parlando di trading fuffaguresco, ma dell’arte dell’investimento a lungo termine. Il fondatore di Vanguard John Bogle, ad esempio, è stato un grande sostenitore dell’investimento passivo attraverso fondi indicizzati a basso costo. La sua filosofia si basava su alcuni principi chiave come ampia diversificazione, costi minimi, orizzonte temporale lungo e asset allocation calibrata in base al rischio. Ciò si traduce nel possedere per molti anni dei fondi che riflettono l’andamento del mercato (come il Total Stock Market o il Total Bond Market), tipicamente sotto forma di ETF.

Investire a lungo termine premia, lo dicono i dati

Quando ti spiegano come fare i soldi, i guru del denaro facile non parlano neanche per sbaglio degli investimenti. Partendo col mega disclaimer doverosoi rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri” (perché nessuno è in grado di prevedere il futuro), possiamo affermare che, storicamente, investire a lungo termine nel mercato azionario è stato sempre profittevole. L’S&P500, uno degli indici più famosi del mondo che rappresenta le 500 maggiori aziende quotate negli Stati Uniti, ha generato un rendimento reale medio annuo – al netto dell’inflazione – del 6.5%. Anche l’MSCI World, indice che invece include le principali società quotate a livello mondiale, ha messo a segno rendimenti reali medi annui per il 5,6%. A queste performance occorre aggiungere l’interesse composto che Albert Einstein ha definito “l’ottava meraviglia del mondo”. Concretamente, sfruttare l’interesse composto significa reinvestire i rendimenti guadagnati al fine di generare ulteriori rendimenti: si tratta dell’effetto “palla di neve” che, rotolando dal pendio, raccoglie altra neve, aumentando di volume e accelerando la sua velocità. 

Facciamo un esempio. Immaginiamo che un guru di TikTok, per spiegarti come fare i soldi col dropshipping, ti chieda 50€ per la lezione introduttiva, 500€ per il corso base completo e 2500€ per il corso avanzato. Totale: 3050€. Funzionerà? Non funzionerà? Chi lo sa. Ora immaginiamo di investire la stessa cifra nell’S&P500 per 20 anni: in base allo storico e reinvestendo i profitti, alla fine del periodo potresti ritrovarti con circa 10.500€. È chiaro che in nessuno dei due casi è possibile prevedere con esattezza il risultato finale. Tuttavia se nel caso dell’S&P500 abbiamo quasi 70 anni di dati storici e di letteratura accademica su cui basarci per prendere delle decisioni, nel caso del guru di Tik Tok il massimo a cui possiamo aspirare è un profilo gonfiato da follower finti e da auto noleggiate in giornata

La strada per fare i soldi è lunga e tortuosa e i guru lo sanno

Capire come fare un mucchio di soldi senza aspettare né faticare, come abbiamo detto, è un desiderio umano e comprensibile. Anche chi vende queste finte chiavi per la felicità non fa altro che cercare modi creativi – per non dire fraudolenti – per raggiungere questo obiettivo. Pensateci: per quale assurdo motivo una persona che viaggia in jet privati, guida solo Lamborghini e mangia solo tartare di manzo Kobe dovrebbe perdere tempo dietro a lunghi seminari e call 1to1? Per “diversificare”? O ancora, per “aiutare l’umanità”? O magari perché il vero metodo per diventare ricchi senza sforzo siete voi che comprate il corso? A voi le risposte.

Da parte nostra, anziché scommettere su figure poco attendibili incontrate sul web, è preferibile rimboccarsi le maniche, studiare e valutare alternative più realistiche e legittime, come possono essere gli investimenti in borsa a lungo termine. Se ti interessa l’argomento, noi di Young Platform pubblichiamo spesso contenuti di questo tipo, come il perché investire in Bitcoin a lungo termine. Iscriviti qui sotto e resta aggiornata/o!

Come si calcola la tredicesima? La guida

Come si calcola la tredicesima? La guida

Se ti chiedi come si calcola la tredicesima, in questo breve articolo troverai una guida con tutte le informazioni necessarie. Scopri i dettagli! 

Come calcolare la tredicesima è una domanda che si pongono in tantissimi, dal momento che si tratta di una mensilità aggiuntiva erogata ogni anno ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Dato che è un po’ come uno stipendio ”extra” che viene versato nel mese dicembre, molti la considerano un regalo di Natale. Se vuoi sapere come capire quanto ti spetta, continua a leggere!

Cosa da sapere per capire come calcolare la tredicesima

Come anticipato, la tredicesima è una retribuzione che si aggiunge alle 12 mensilità e viene corrisposta a tutti i lavoratori dipendenti con CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) e ai pensionati. Si matura in modo proporzionale sulla base dei mesi lavorati nel corso dell’anno, anche in caso di assenze retribuite come ferie, malattia, infortunio, cassa integrazione o maternità. 

Se sei un lavoratore part-time, per calcolare la tredicesima devi sapere che questa mensilità extra matura in base alle ore lavorate durante l’anno, sempre in modo proporzionale: se il tuo contratto prevede 20 ore di lavoro settimanali, la tredicesima corrisponde al 50% di quanto previsto dal relativo CCNL, se invece prevede 30 ore settimanali si matura il 75% e via dicendo. Questo significa che se, per esempio, svolgi un part-time a 20 ore come infermiere in un ospedale, la tua tredicesima corrisponde al 50% della tredicesima che spetta a un infermiere che invece lavora a tempo pieno. 

È importante ricordare che nel calcolo proporzionale – sia in caso di full che di part-time – non sono considerate le ore di lavoro straordinario, le ferie non godute e i casi di aspettativa, cioè di sospensione dal lavoro per motivi familiari, di salute, di studio o formazione e simili. 

Come si calcola la tredicesima? La formula

La formula per capire come calcolare la tredicesima è molto semplice, sia per i lavoratori dipendenti sia per i pensionati. Per capire a quanto equivale questa mensilità extra lorda, è necessario moltiplicare lo stipendio lordo mensile per il numero di mesi lavorati e dividere questo numero per 12. Quindi, tornando all’infermiere, se lo stipendio lordo mensile è di 1.900€, sarà necessario moltiplicare questa cifra per il numero di mesi lavorati e dividerla per 12: qualora i mesi lavorati siano 12, il calcolo è semplicissimo e si può anche non fare. Se invece i mesi lavorati sono di meno di 12, per esempio 10, la tredicesima lorda corrisponderà a 1.583€. Nel caso in cui il contratto fosse un part-time a 20 ore settimanali, questa cifra andrebbe ulteriormente divisa per due, poiché equivalente al 50%, e sarebbe di circa 790€. 

Stipendio extra… o forse no?

Sebbene, come abbiamo detto, sia una mensilità aggiuntiva che si riceve a fine anno, nel capire come si calcola la tredicesima devi sapere che l’importo netto che ti spetta è inferiore rispetto allo stipendio che di solito prendi. Questo perchè la tredicesima è più tassata: l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) applicato in questo caso è più alto di quello calcolato sulla busta paga, dato che non sono previste le detrazioni fiscali che solitamente “alleggeriscono” questa tassa sul reddito. 
Capire come si calcola la tredicesima è importante perché è importante essere consapevoli delle tasse che si pagano e di quello che invece deve rientrare in tasca. Restare aggiornati su cosa succede nel mondo è importante, iscriviti a Young Platform e non perderti le notizie fondamentali!

Riunione BCE Aprile 2025: i risultati

Riunione BCE Aprile 2025: i risultati

La BCE si è riunita il 17 aprile per decidere le politiche monetarie dell’Eurozona: cosa è successo ai tassi di interesse? Qui i risultati

La riunione della Banca Centrale Europea di Mercoledì 17 aprile 2025 ha visto i ventisei membri del Consiglio Direttivo riunirsi per discutere, tra le altre cose, in merito alle politiche monetarie dell’Eurozona. Sul tavolo, le decisioni relative al taglio dei tassi di interesse, complicate dai recenti annunci di Donald Trump sui dazi. Quali sono i risultati?

Riunione della BCE: qual è il contesto economico?

La terza riunione della BCE nel 2025 è avvenuta in uno scenario economico profondamente delicato e complicato dai recenti dazi annunciati da Donald Trump (e dall’ancora più recente pausa): i mercati sono in una fase di forte turbolenza e l’incertezza economica domina le istituzioni del Vecchio Continente. I temi principali hanno riguardato soprattutto la crescita economica, fortemente condizionata dalle tariffe doganali, e la spinta deflazionistica che queste ultime potrebbero generare. Vediamo nel dettaglio cosa si è deciso.

La BCE taglia i tassi di interesse

Mercoledì 17 aprile, Francoforte. Il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha comunicato la sua decisione in materia di politica monetaria per l’area euro. Come atteso dalla maggioranza degli analisti, la BCE ha deciso di tagliare i suoi tre tassi di interesse chiave. Di conseguenza, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali scende al 2.40%, il tasso sulla marginal lending facility al 2.65% e il tasso sui depositi presso la banca centrale al 2.25% con effetto dal 23 aprile 2025.

Le motivazioni dietro la scelta

La BCE ha spiegato che la decisione è stata guidata dal fatto che il processo di disinflazione è in linea con le aspettative: l’inflazione nell’area euro è prevista attestarsi intorno all’obiettivo del 2% a medio termine fissato dal Consiglio direttivo su base duratura. L’economia dell’Eurozona ha mostrato resilienza nei confronti dei recenti shock che hanno colpito il mercato globale, anche se l’outlook futuro è ovviamente peggiorato proprio a causa della guerra commerciale e dei dazi

Prospettive Future:

Il taglio dei tassi di interesse è una misura di politica economica espansiva che ha l’obiettivo di sostenere la crescita abbassando il costo del denaro: le imprese possono chiedere prestiti più facilmente, producono più ricchezza e l’economia ne beneficia. Quando il denaro costa meno anche i mercati azionari ne traggono vantaggio, dal momento che i tassi bassi stimolano la circolazione del capitale: da un lato le imprese chiedono più facilmente i soldi in prestito, hanno più margine per operazioni finanziarie, acquisizioni ed espansioni. Così incrementano i potenziali guadagni e con essi la probabilità che il prezzo delle azioni salga.

Dall’altro gli investitori si spostano da titoli più stabili ma meno profittevoli, come le obbligazioni, ad asset finanziari più rischiosi con ritorni potenziali più alti. In questa seconda seconda categoria rientrano le azioni e i relativi indici, ma anche le criptovalute.

Con questa riunione, la BCE conferma la traiettoria

La riunione della BCE di aprile 2025 ha decretato il taglio dei tassi di interesse di 25 punti base. La lotta all’inflazione mostra progressi e la Banca Centrale segnala un cauto ottimismo e con questa decisione conferma la sua traiettoria futura. Le prossime settimane saranno fondamentali per capire se i dati confermeranno lo scenario attuale e quale sarà la prossima mossa dell’Eurotower: la prossima riunione di politica monetaria è prevista per il 4 Giugno 2025. Iscriviti a Young Platform e resta aggiornata/o sulle cose importanti!

Investimenti con intelligenza artificiale: il futuro della finanza?

Investimenti con IA: il futuro della finanza?

L’intelligenza artificiale per investire in borsa è un trend da monitorare con attenzione: che applicazioni ha? È il futuro della finanza? 

Sempre più attori finanziari utilizzano l’intelligenza artificiale per investire in borsa: l’integrazione di sistemi e algoritmi basati su IA nella gestione del portafoglio e nel trading è una tendenza che merita di essere approfondita. In questo articolo troverai tutti i dettagli relativi all’implementazione dell’intelligenza artificiale negli investimenti. Buona lettura!

Perché investire con l’intelligenza artificiale? 

Come ha dimostrato lo psicologo ed economista Herbert Simon, l’individuo non prende mai decisioni totalmente razionali perché possiede una razionalità limitata da numerosi fattori: la quantità di informazioni che ha a disposizione, i limiti cognitivi della sua mente e il tempo a disposizione non consentono un processo decisionale pienamente razionale e imparziale. Nel mondo della finanza poi, dove le decisioni dei singoli hanno un peso notevole, la fretta e l’emotività spesso influenzano le operazioni di acquisto e di vendita. Ti sarà capitato di comprare in preda alla FOMO o di vendere perché il mercato crollava? L’intelligenza artificiale in questo senso aiuta a mitigare il fattore umano poiché per definizione non presenta quei limiti strutturali che Simon attribuiva alla nostra mente.  

Come vedremo, l’intelligenza artificiale può essere un aiuto fondamentale per gli operatori finanziari in vari modi, dall’elaborazione di enormi moli di dati alla gestione del rischio, dalla composizione del portafoglio alla automazione del trading. Naturalmente, non è tutto oro quel che luccica: come vedremo più avanti nell’articolo, una strategia di investimento non può essere totalmente fondata sull’IA. Ma andiamo per gradi.

Come utilizzare l’IA per investire in borsa?

Integrare l’intelligenza artificiale negli investimenti significa avvalersi di una tecnologia che mette insieme l’analisi finanziaria e la data science col machine learning. Ciò vuol dire utilizzare un sistema capace di esaminare un numero sterminato di dati finanziari e quindi di individuare pattern e correlazioni ricorrenti. L’intelligenza artificiale, infatti, è in grado di analizzare ed elaborare tanto i dati quantitativi come bilanci, movimenti dei prezzi e volumi di scambio, quanto i dati qualitativi, come immagini, testi e sentiment sui social media. 

In questo modo, riesce a delineare un quadro complessivo più ampio e fornire una panoramica più completa. L’intelligenza artificiale permette anche di esaminare centinaia di aziende quotate in tempo reale, tramite software finanziari specifici come AlphaSense, Kensho o Watson di IBM. Chiaramente, i primi a sfruttare questa innovazione sono stati i colossi della finanza come hedge fund o società di asset management, ma al giorno d’oggi investire in borsa con l’intelligenza artificiale non è più un’esclusiva dei grandi player, più avanti vedremo come. Ma quindi, come si applica l’IA nella finanza?

Intelligenza artificiale e investimenti: i casi d’uso

Come abbiamo anticipato, l’intelligenza artificiale ha un impatto concreto sulle strategie finanziarie, dal momento che facilita e ottimizza processi che altrimenti richiederebbero un tempo considerevole, oltre a ridurre l’impatto della fretta e delle emozioni nel processo di decision making. Prendiamo ora in esame funzionalità specifiche che rendono la sinergia tra l’intelligenza artificiale e investimenti interessante:

Analisi predittiva e previsione dei prezzi

Quando si parla di investimenti con intelligenza artificiale, questa è una delle funzioni più ricercate. I sistemi di IA, come abbiamo anticipato, sono in grado di analizzare grandi volumi di dati quantitativi e qualitativi – dall’analisi fondamentale delle aziende ai post sui social –  e riescono ad individuare pattern complessi che potrebbero sfuggire all’occhio umano o agli algoritmi statistici tradizionali. L’obiettivo è naturalmente quello di identificare correlazioni che possano indicare possibili movimenti futuri di prezzo. Nonostante la ricerca accademica abbia dimostrato l’accuratezza di questi sistemi nel predire gli scenari economici, l’intrinseca imprevedibilità dei mercati resta una variabile da considerare nelle analisi e nella presa di decisioni.  

Trading Algoritmico e High-Frequency Trading (HFT)

L’intelligenza artificiale, grazie alla sua capacità di elaborare e processare miliardi di informazioni in frazioni di secondo, viene utilizzata per lo sviluppo e l’esecuzione di strategie di trading algoritmico. Il trading algoritmico, noto anche come algo trading, è un tipo di trading che utilizza gli algoritmi per operare automaticamente in base a regole predefinite: gli algoritmi di IA possono essere addestrati per questo scopo ed eseguire operazioni finanziarie in modo ottimizzato, privilegiando l’efficienza e massimizzando la velocità. 

L’High Frequency Trading (HFT), o trading ad alta frequenza, si basa allo stesso modo su algoritmi, ma sfrutta la potenza di calcolo dell’IA per effettuare operazioni a una velocità impressionante – sotto il millesimo di secondo – per capitalizzare al massimo le micro-inefficienze di mercato come l’arbitraggio. Dal momento che per operare in questo modo servono elevate quantità di liquidità e sistemi altamente efficienti (e molto costosi), questa tecnica di trading è utilizzata quasi esclusivamente dai grandi player finanziari, come hedge fund e banche di investimento. 

Analisi del sentiment

L’emotività dei mercati è cosa nota e l’intelligenza artificiale per investire può essere veramente utile perché è in grado di fornire una sintesi del sentiment degli investitori tramite l’analisi testuale. La differenza fondamentale con gli algoritmi tradizionali di classificazione delle news riguarda proprio l’analisi profonda del contenuto: se i primi si limitano ad analisi binaria “Si/No” o “Positivo/Negativo”, l’intelligenza artificiale va in profondità e indaga su elementi di contesto come il “perché” o il “quando”, offrendo indicazioni più accurate.

Ottimizzazione del portafoglio e gestione del rischio

Investire con l’intelligenza artificiale significa anche applicare i sistemi di IA nella costruzione e nella gestione dei portafogli di investimento. Gli algoritmi di IA sono in grado di processare dati storici allo scopo di individuare asset che potrebbero rendere bene in specifiche condizioni di mercato. Una volta composto il portafoglio, i sistemi di IA possono anche monitorarlo e tracciarne le performance, suggerendo o effettuando bilanciamenti in modo dinamico a seconda degli obiettivi o delle condizioni di mercato.

Anche la gestione del rischio, definita come un processo attraverso cui si misura il rischio per sviluppare strategie per contenerlo o ridurlo, potrebbe avvalersi delle funzionalità dell’intelligenza artificiale: coi sistemi IA è possibile progettare modelli di rischio sofisticati che includono variabili macroeconomiche avverse, come potenziali conflitti tra paesi, e vulnerabilità del portafoglio, come l’eccessiva esposizione a determinati settori. Una volta individuate le criticità, la stessa IA può suggerire strategie di contenimento e riduzione di questi fattori di rischio. 

Estrazione di dati sintetici:

Grazie alla velocità di calcolo e al machine learning, l’intelligenza artificiale può creare scenari di mercato verosimili aggregando dati storici – come la bolla dot-com o la crisi del 2008 – a dati sintetici, generando modelli o portafogli ottimizzati per determinate situazioni. Un esempio: se nel 2021 avessimo chiesto a un’IA una panoramica sulle reazioni del mercato successive a un’ipotetica invasione russa dell’Ucraina (avvenuta poi nel 2022), molto probabilmente avrebbe previsto l’impennata dei prezzi delle materie prime e dell’energia, creando una strategia ad hoc.

Anche i retail possono investire in borsa con l’intelligenza artificiale

Negli ultimi anni sono nati diversi strumenti e piattaforme basati sull’intelligenza artificiale che hanno reso questa tecnologia accessibile anche al mercato retail, degli investitori individuali. Tra questi, troviamo: 

  • Robo-Advisor basati sull’IA: piattaforme di investimento automatizzate che utilizzano algoritmi per creare e gestire portafogli strutturati su questionari che riflettono le preferenze dell’investitore retail (rischio, orizzonte temporale, obiettivi). I vantaggi di questi strumenti riguardano soprattutto i costi di gestione e il capitale d’accesso, solitamente di molto inferiori rispetto alla media. Tuttavia, l’eccessiva responsabilità affidata agli algoritmi potrebbe risultare controproducente in situazioni di alta volatilità. Nello specifico, oscillazioni ampie dei prezzi potrebbero “far saltare” i criteri che gestiscono l’operatività dei Robo-advisor e indurli in errore.
  • Piattaforme di trading con IA integrata: molte piattaforme di trading hanno iniziato ad implementare funzionalità connesse all’intelligenza artificiale per investire in modo più efficiente. TrendSpider è una delle più popolari e integra analisi tecnica automatizzata e strumenti per progettare e testare strategie algoritmiche senza codice. Altri tool riguardano la generazione di segnali di trading in tempo reale o l’utilizzo del trading algoritmico
  • ETF gestiti da IA: si tratta di ETF costruiti e gestiti da algoritmi di IA. Integrano le funzioni precedentemente esposte di ottimizzazione del portafoglio e gestione del rischio, consentendo agli investitori individuali di approfittare delle potenzialità dell’intelligenza artificiale per investire in borsa. Un esempio è l’Amplify AI Powered Equity ETF (AIEQ) che analizza milioni di dati attraverso Watson di IBM
  • Analisi di sentiment e mercato con IA generativa: i chatbot che utilizziamo quotidianamente come ChatGPT possono fungere da aggregatori di notizie finanziarie ma anche da strumenti per approfondire la conoscenza della materia. Naturalmente, è necessario un fact-checking che verifichi la correttezza delle informazioni, che possono essere decontestualizzate o non aggiornate.

Non solo finanza tradizionale: IA e criptovalute

Intelligenza artificiale e criptovalute sono due mondi che hanno moltissime cose in comune e corrispondono a due delle innovazioni tecnologiche più importanti e impattanti di questi tempi. Esiste proprio un settore specifico nell’universo crypto che si dedica all’integrazione della IA con la blockchain e che prende il nome di Crypto AI. Queste criptovalute, come Render (RNDR), The Graph (GRT) e Near (NEAR), mirano a decentralizzare i servizi di intelligenza artificiale, a garantire l’autenticità delle informazioni grazie alla trasparenza della blockchain e ad aumentare la potenza di calcolo e di archiviazione dei dati. Se ti interessa l’argomento, in questo articolo trovi tutti i dettagli.

Usare l’intelligenza umana se si investe con IA

Gli strumenti che abbiamo appena visto hanno un alto potenziale nel mondo della finanza, tradizionale e decentralizzata. Tuttavia, è importante informarsi e ragionare sui vantaggi e, a maggior ragione, sugli svantaggi che derivano dall’investire con l’intelligenza artificiale: molto spesso, quando una tecnologia disruptive come l’IA entra così prepotentemente nelle nostre vite, si corre il rischio di lasciarsi affascinare e cadere nelle trappole di chi sfrutta l’hype che ha origine da novità così impattanti. Infatti, al boom dell’IA è seguito il boom delle frodi sull’IA: l’americana SEC ci comunica che proliferano piattaforme di trading non registrate – quindi illegali – o piattaforme scam che utilizzano la stessa intelligenza artificiale per rendersi più credibili. Queste ultime, ad esempio, sfruttano l’IA per creare video deepfake o finte telefonate di persone autorevoli con l’obiettivo di spingere la potenziale vittima a cadere nella frode, o anche per progettare siti realistici e produrre contenuti pubblicitari allo scopo di aumentare il prestigio della piattaforma. È necessario ricordarsi di essere umani e utilizzare la nostra intelligenza per evitare situazioni spiacevoli. Dedica tempo a studiare i progetti, prenditi un momento per decidere e non lasciarti influenzare dalla FOMO!

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I grattacieli più alti del mondo: la classifica

I grattacieli più alti del mondo: la classifica

I grattacieli più alti del mondo si trovano quasi tutti in Asia e sono stati costruiti negli ultimi 15 anni. Quali sono? Qui la classifica  

Costruire il grattacielo più alto del mondo è una sfida che va avanti da quasi 150 anni, da quando nel 1885 a Chicago fu realizzato il primo della storia, l’Home Insurance Building. Da quel momento, i grattacieli si diffusero in moltissime città sia per necessità urbanistiche sia per motivi simbolici e di potere. Oggi, grazie al progresso tecnologico, i grattacieli raggiungono altezze straordinarie. Scopri la classifica!

La classifica dei 10 grattacieli più alti del mondo

Con le innovazioni tecnologiche ed edilizie degli ultimi anni, gli ingegneri di tutto il mondo sono riusciti a progettare grattacieli che sfidano le leggi della fisica per altezza e imponenza. Questa top 10 include gli edifici completati, escludendo invece quelli in fase di costruzione o di progettazione. Vediamo insieme quali sono i 10 grattacieli più alti del mondo:

1. Burj Khalifa, Dubai: 828 m

Situato nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, il Burj Khalifa è il grattacielo più alto del mondo dal 2010, anno in cui è stata completata la sua costruzione. Con circa 185.000 m² di superficie interna abitabile e 163 piani, questo miracolo ingegneristico ospita uffici, hotel e appartamenti residenziali. 

2. Merdeka 118, Kuala Lumpur: 679 m

Questo grattacielo è stato completato nel 2023 ed è uno dei più recenti ad essere entrato in classifica. Conosciuto anche come PNB118 o KL118, al suo interno possiamo trovare uffici, un albergo e un centro commerciale di 5 piani. Per la sua costruzione, iniziata nel 2014, ci sono voluti circa 7 anni e 2,5 miliardi di dollari

3. Shanghai Tower, Shanghai: 632 m

Al terzo posto nella classifica dei grattacieli più alti del mondo troviamo questo splendido edificio, famoso nel mondo anche per l’estetica: la sua facciata curva e spiraliforme simboleggia lo sviluppo e la crescita della Cina moderna, che emerge da uno stato di povertà per arrivare al benessere economico. Grazie ai materiali utilizzati, ai sistemi di ventilazione e all’integrazione di fonti rinnovabili al suo interno, la Shanghai Tower è uno dei grattacieli più sostenibili al mondo. 

4. Mecca Royal Clock Tower, La Mecca: 601 m

Parte di un complesso edilizio chiamato Abraj Al Bait, il Mecca Royal Clock Tower sovrasta la Sacra Moschea della Mecca e la Kaaba, il luogo più sacro dell’Islam. Con 43 metri di diametro, l’orologio di questo edificio è sia il più grande del mondo a livello di superficie sia il più alto, mentre l’hotel che ospita al suo interno può accogliere circa 100.000 pellegrini. Il costo complessivo per la costruzione di questo grattacielo, completata nel 2012, è stimato sui 15 miliardi di dollari, caratteristica che lo rende, molto probabilmente, il più costoso del mondo. 

5. Ping An Finance Center, Shenzhen: 599 m

Completato nel 2017, è il secondo grattacielo più alto della Cina e anche questo, come la Shanghai Tower, ha un forte valore simbolico: la sua imponenza testimonia la grande crescita della città di Shenzhen, che dal 1980 ha visto la popolazione aumentare da 60.000 a 13,5 milioni di persone. Inoltre, è il secondo grattacielo al mondo per area totale, con una superficie calpestabile di circa 500.000 m²

6. Lotte World Tower,  Seul: 555 m

Il Lotte World Tower, unico edificio coreano in classifica, è stato progettato prendendo ispirazione dalla cultura del Paese: la sua forma affusolata ricorda i pennelli usati nella calligrafia coreana, mentre la facciata esterna, composta da vetri chiari, richiama le tradizionali ceramiche e porcellane dello Stato asiatico. Con 123 piani, al suo interno è presente un hotel di super lusso a 7 stelle, oltre a uffici e appartamenti.

7. One World Trade Center, New York: 541 m

Noto anche come Freedom Tower, il One World Trade Center è il grattacielo più alto dell’emisfero occidentale. Anche questo edificio ha un forte valore simbolico per vari motivi: la sua altezza di 1776 piedi richiama l’anno della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti mentre la sua costruzione, completata nel 2014, rappresenta la rinascita dopo la tragedia dell’11 Settembre 2001. Infatti Il Freedom Tower, slanciato verso l’alto, simboleggia il futuro e fa da contrasto col 9/11 Memorial, che invece è scavato nella terra e ricorda il passato.

8. Guangzhou CTF Finance Centre, Guangzhou: 530 m

Anche detto East Tower, questo edificio è il terzo grattacielo cinese in classifica. È stato progettato e ingegnerizzato dagli stessi studi che hanno realizzato il quinto grattacielo più alto del mondo, il Ping An Finance Center di Shenzhen. La struttura possiede 111 piani e ospita uffici, appartamenti di lusso con cortile interno, un hotel a cinque stelle, una piscina interna, oltre che bar e ristoranti. 

9. Tianjin CTF Finance Centre, Tianjin: 530 m

Nonostante sia alto esattamente come il grattacielo di Guangzhou, il Tianjin CTF Finance Centre occupa la nona posizione nella classifica dei grattacieli più alti del mondo per motivi legati alle tecniche di misurazione: si calcolano l’altezza architettonica, che esclude antenne e simili, e altri parametri, come l’altezza del piano più alto occupato o il numero totale di piani. Il Guangzhou CTF Finance Centre si posiziona leggermente più in alto perché “vince” queste due particolari sfide.

10. CITIC Tower, Pechino: 528 m

L’ultimo tra i grattacieli più alti del mondo è situato nella capitale cinese ed è noto anche come China Zun. Anche questo edificio, come molti di quelli costruiti in Asia, ha un valore fortemente simbolico: il zun è un antico vaso cerimoniale cinese e l’architettura di questa meravigliosa struttura prende ispirazione dalla sua forma. Un fatto interessante riguarda i tre piani più alti del grattacielo: da quell’altezza, si può osservare l’intero complesso del Zhongnanhai, sede del Partito Comunista Cinese e nel 2018 il giornale di Hong Kong Ming Pao ne propose l’espropriazione per motivi di sicurezza nazionale. 

Ora che conosci la top 10 dei grattacieli più alti del mondo, siamo sicuri che la prossima cosa che farai è prenotare un viaggio per vederli di persona: iscrivendoti a uno dei nostri Club avrai degli sconti, approfittane!

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BTP Italia 2025: si avvicina la scadenza

BTP Italia 2025: si avvicina la scadenza

Il BTP Italia 2025 è quasi arrivato a scadenza: il 26 Maggio sarà possibile riscattarlo alla pari, cioè al valore iniziale di acquisto. Qui i dettagli

Il BTP Italia 2025 scadrà il prossimo 26 Maggio, a cinque anni dal lancio: nel Maggio 2020, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha emesso questo speciale BTP con l’obiettivo di raccogliere finanziamenti per far fronte all’emergenza Covid-19. Qui trovi tutti i dettagli 

BTP: cos’è 

Il BTP (Buono del Tesoro Poliennale) è “un Titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale e pensato come strumento di protezione del risparmio dall’innalzamento dei prezzi“. Si tratta pertanto di un’obbligazione emessa dallo Stato italiano per finanziare il debito pubblico che tiene conto dell’inflazione italiana, misurata dall’Istat attraverso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati (FOI), con esclusione dei tabacchi. 

Ma come funziona un Buono del Tesoro Poliennale? In parole semplici, quando compri un BTP stai prestando dei soldi allo Stato. Lo Stato usa quei fondi per coprire le sue spese – il debito pubblico – e in cambio si impegna a restituirti l’intera somma dopo un certo periodo. Nel frattempo, ogni sei mesi ti paga degli interessi, chiamati “cedole“, come premio per avergli affidato il tuo denaro e per proteggerti dall’inflazione. Queste cedole, infatti, vengono aggiornate semestralmente per preservare il tuo potere d’acquisto: se l’inflazione cresce, anche la cedola aumenta. Alla scadenza, riavrai l’importo che hai investito, oppure puoi decidere di vendere il BTP prima, al prezzo di mercato. Una volta capito il funzionamento del BTP, concentriamoci sul BTP Italia 2025.

BTP Italia 2025: come funziona

Il BTP Italia 2025, presentato nell’introduzione di questo articolo, presenta caratteristiche differenti rispetto al BTP “classico”. Questa speciale emissione è stata concepita per favorire i piccoli risparmiatori individuali, i cosiddetti retailer. Tale tentativo è visibile principalmente nell’importo minimo acquistabile, che per questi strumenti finanziari è pari a 1000€

Il BTP Italia 2025 all’epoca dell’emissione riconosceva un un tasso lordo reale annuo dell’1,40% su base semestrale. In altre parole, chi lo ha sottoscritto, ha ricevuto ogni sei mesi una cedola dello 0,70%, rivalutata in base all’inflazione (aumento dei prezzi) registrato nel periodo di riferimento.

Questo particolare Titolo di Stato prevede poi un premio fedeltà raddoppiato all’8 x mille per coloro che riscatteranno il titolo alla scadenza, tra poco più di un mese. 

Negli ultimi anni sono state emesse diciannove diverse versioni con una durata che va dai 4 agli 8 anni ma, invece che attraverso il meccanismo tradizionale dell’asta, sono stati offerti al pubblico sulla piattaforma MOT di Borsa Italiana – Euronext.

BTP Italia: come e dove acquistarli?

Un’altra caratteristica che rende questi strumenti finanziari più adatti ai retailer è connessa al modo in cui si possono acquistare. A differenza ad esempio dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) o dei BTP “classici”, sono distribuiti sul Mercato Obbligazionario Telematico (MOT), un portale accessibile attraverso qualsiasi sistema di home banking abilitato alle funzioni di trading. Oppure possono essere acquistati, come tutte le obbligazioni governative italiane, presso la propria banca o un Ufficio Postale Abilitato.
Ora che sai quand’è la scadenza dei BTP Italia 2025 puoi valutare se acquistare nuovamente questi strumenti finanziari durante la prossima emissione. Tuttavia, se intendi costruire un portafoglio di investimento più diversificato, potresti anche avvicinarti ad asset con un diverso bilanciamento tra rischio e rendimento. Per esempio Bitcoin, che negli ultimi anni si è dimostrato altrettanto (o più) efficace per proteggersi dall’inflazione.

Come votare in Italia: la guida

Come votare in Italia: la guida

Come votare in Italia? Quali sono le prossime elezioni? L’Italia è una democrazia e capire bene come e quando votare è fondamentale. Vediamolo insieme

Sapere come votare in Italia è importante per il funzionamento della democrazia: è un diritto sancito dalla Costituzione e il voto è un modo con cui cittadini possono contribuire attivamente al futuro del Paese. Se hai qualche dubbio, in questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie per capire come e quando votare in Italia

Come votare in Italia: elezioni amministrative e referendum

Le elezioni amministrative e i referendum sono i primi due appuntamenti elettorali del 2025. Per quanto riguarda le amministrative, i cittadini dovranno recarsi alle urne il 25 e 26 Maggio per il primo turno, con un eventuale ballottaggio previsto per l’8 e il 9 Giugno. L’election day del referendum avrà invece luogo in un unico turno, l’8 e 9 Giugno, in concomitanza coi ballottaggi delle amministrative. In entrambi i casi, i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì

Le elezioni amministrative, anche dette elezioni comunali, si tengono ogni cinque anni per eleggere i rappresentanti degli enti locali, come Sindaci e consiglieri comunali. In questa specifica tornata, andranno al voto 124 comuni. Naturalmente queste elezioni non riguardano tutti i cittadini italiani, ma solo quelli maggiorenni residenti nel comune oggetto di votazione. Non sono previsti voto all’estero né voto fuorisede.

I referendum invece sono cinque e, come anticipato, si terranno l’8 e il 9 Giugno. Quattro di questi si riferiscono a tematiche lavorative, mentre uno tratta il tema della cittadinanza. Se non ne conosci i contenuti, qui troverai i punti fondamentali. I primi quattro quesiti referendari sono stati promossi dalla CGIL e riguardano il mondo del lavoro: con questi si chiederà lo stop ai licenziamenti illegittimi o privi di una giusta causa, la riduzione del lavoro precario in favore di contratti a tempo determinato, maggiore tutela per chi lavora nel mondo delle piccole imprese e più sicurezza sul posto di lavoro. Il referendum sulla cittadinanza, promosso da +Europa, propone il dimezzamento dei tempi di residenza legale in Italia da 5 a 10 anni per la richiesta sulla concessione della cittadinanza italiana. Sono tutti referendum abrogativi – cioè si richiede la rimozione di una legge in vigore – e, in questo caso, il voto è aperto a tutti i cittadini italiani aventi diritto, residenti all’estero e fuorisede. 

Come votare  alle elezioni regionali

Le elezioni regionali sono delle elezioni locali in cui i cittadini residenti in una regione votano per eleggere i propri rappresentanti all’interno del governo regionale: alle urne, dichiarano la preferenza per i componenti del Consiglio regionale e, in alcuni casi, per il Presidente della Regione. Le elezioni regionali del 2025 riguardano sei regioni in totale: Valle d’Aosta, Veneto, Tocana, Marche, Campania e Puglia. La data non è ancora nota dal momento che nel 2020, a causa della pandemia, le elezioni hanno avuto luogo in autunno anziché in primavera. 

Come votare? Per esprimere la preferenza, l’elettore può tracciare il segno sul nome del candidato Presidente o sul candidato Presidente e su una lista a lui collegata o solo su una lista a lui collegata – il voto andrà automaticamente al candidato Presidente. È possibile anche avvalersi del voto disgiunto, votando un candidato Presidente e una lista non collegata. Inoltre è possibile esprimere fino a due preferenze nella stessa lista: se si dichiarano entrambe, queste devono indicare due candidati di sesso diverso. 

Votare alle elezioni politiche in Italia

Le elezioni politiche sono quelle che determinano la composizione del Parlamento italiano, vale a dire della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Le ultime elezioni politiche risalgono al 2022 e hanno visto la vittoria del centro-destra, alleanza di governo che ha portato Giorgia Meloni a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. Le prossime sono previste nel 2027, a meno che non si verifichi lo scioglimento delle Camere prima della fine della legislatura – e dunque cada il Governo. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni, tanto per eleggere i deputati (Camera) quanto i senatori (Senato). Si può votare per il candidato o per la lista collegata e non è previsto il voto disgiunto: pena l’annullamento della scheda elettorale. 

Come votare alle elezioni europee in Italia e all’estero

Con le elezioni europee, i cittadini europei votano per determinare la composizione del Parlamento europeo che ha sede a Strasburgo. L’Italia è rappresentata all’interno del Parlamento da 76 membri, che gli italiani eleggono in occasione delle europee. Le ultime hanno avuto luogo l’8 e il 9 Giugno 2024 mentre le prossime si svolgeranno fra cinque anni, nel 2029. 

Quindi come si vota alle elezioni europee? Possono esprimere il voto tutti i cittadini italiani maggiorenni residenti in Italia o all’estero e, anche in questo caso come nei precedenti, in Italia non è possibile votare online, per corrispondenza e per procura. Se sei un cittadino italiano residente all’estero, è necessario essere iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e recarsi presso i seggi allestiti nelle sedi diplomatiche. Si può votare per il partito preferito e – come solo in Danimarca, Belgio e Paesi Bassi – esprimere fino a 3 preferenze, indicando nome e cognome dei candidati, purchè di sesso diverso. Anche qui, non è previsto il voto disgiunto. 

Votare è un diritto, ma anche un dovere

Ora che conosci i prossimi appuntamenti elettorali e sai come votare in Italia, non resta che recarti al seggio elettorale per esprimere il tuo voto. Nota Bene: per votare è necessario presentarsi al seggio con documento di identità e tessera elettorale validi, altrimenti non potrai esercitare il tuo diritto di voto!

Il consiglio finale è di informarti costantemente sulla politica – se non ti occupi della politica, la politica si occuperà di te! – per essere un cittadino attento a quello che succede. Qui vedrai molti contenuti a sfondo politico ed economico, inizia iscrivendoti a Young Platform!

Azioni Nintendo: Switch 2 traina il titolo

Azioni Nintendo: Switch 2 traina il titolo

Le azioni Nintendo, quotate al Tokyo Stock Exchange (TSE), hanno raddoppiato il loro valore in due anni, mettendo a segno un +93%. Il trend continuerà?

A quasi 8 anni dal lancio della Switch, Nintendo annuncia ufficialmente l’uscita della Switch 2, prevista per il 5 Giugno. Trainato dai rumor sull’arrivo della nuova console, il titolo ha messo a segno un +93% negli ultimi due anni, passando da circa 5.600 yen (38,6$) al prezzo attuale di 10.040 (70,5$). Quali sono le previsioni future?

Azioni Nintendo: il rally comincia con la Switch

Col lancio della prima Nintendo Switch nel 2017, il colosso giapponese ha scacciato gli spettri del fallimento che hanno colpito molte società iconiche del periodo 1990/2010, penalizzate dall’incapacità di adattamento ai cambiamenti – vedi Blockbuster. La Nintendo era sull’orlo del precipizio a causa dell’insuccesso di Wii-U e sembrava arrivata ad un vicolo cieco: il mondo del gaming stava attraversando un periodo di rivoluzione e il mercato non aveva più tanto spazio per le console “vecchio stile” simbolo dell’infanzia di intere generazioni. Ai vertici dell’azienda giapponese era chiaro che serviva un cambio netto, uno “switch”. Iniziano i lavori sul nuovo prodotto, circolano i primi rumor e a Luglio 2016 il titolo fa +74%. Meno di un anno dopo, a Marzo, arriva il momento del lancio e le azioni Nintendo passano dal valore di 2.300 yen ai circa 7.800 yen (+190%) di Giugno 2021, quando comincia il declino: in un mondo in cui l’innovazione viaggia alla velocità della luce, la Switch stava diventando obsoleta e la richiesta di un upgrade si faceva sempre più forte. 

Azioni Nintendo e Switch 2: la ripartenza del titolo

Le azioni Nintendo smettono di crescere e tra il 2021 e il 2023 arrivano a perdere fino al 25%, toccando il prezzo minimo di 5.000 yen (33,8$). La Switch stava andando molto bene, con più di 120 milioni di unità vendute alla fine del 2022 e l’ingresso nella top 3 delle console più vendute di tutti i tempi, dopo il Nintendo DS e la PlayStation 2. Tuttavia erano già passati sei anni dal lancio e la platea di gamer chiedeva qualcosa di nuovo. Iniziano a circolare voci sul prossimo prodotto e da Aprile a Luglio 2023 il titolo registra un +30%, assestandosi fra i 6.000 e i 6.500 yen (tra i 40$ e i 45$). Il rally prosegue alimentato dall’hype di alcune dichiarazioni, dai leaks e da notizie rilevanti, come la riduzione della partecipazione del fondo sovrano saudita (PIF), che migliora la percezione di stabilità finanziaria della Nintendo, considerata meno esposta a speculazioni. Il 21 Gennaio 2025 la Switch 2 viene finalmente rivelata su Youtube e le azioni Nintendo toccano l’ATH (All Time High) il 19 Febbraio, raggiungendo il valore massimo assoluto di 11.800 yen (78,7$). 

Azioni Nintendo e il futuro: i dazi potrebbero complicare la situazione

Dall’ATH del 19 Febbraio le azioni Nintendo hanno perso poco più del 12% del loro valore e, al momento in cui scriviamo, viaggiano intorno ai 10.000 yen. Ciò è dovuto a più fattori: da un lato, le notizie negative come il rinvio della data di vendita al 5 Giugno (era prevista a inizio primavera) e il prezzo di 469€/530$ considerato troppo alto; dall’altro, la politica economica trumpiana e i dazi, che potrebbero far lievitare ulteriormente il prezzo soprattutto in Cina, uno dei mercati del gaming più importanti e remunerativi al mondo. 

Per quanto riguarda il futuro prossimo, Tradingview ha chiesto a 23 analisti di dare una proiezioni a un anno sulla performance delle azioni Nintendo: il prezzo massimo stimato è 16.000 yen (+59%), mentre quello minimo 6.000 yen (-39%), con un prezzo medio di 11.530 yen (+14%). Nintendo riuscirà a battere le previsioni anche stavolta? Iscriviti per non perderti gli aggiornamenti!