Cosa sono i BTP Valore? Rendimento, caratteristiche e informazioni utili sui nuovi Titoli di Stato

BTP Valore: cosa sono? Caratteristiche, rendimento e come funzionano

Cosa sono i nuovi BTP Valore annunciati dal Dipartimento del Tesoro e quali le loro caratteristiche, dal rendimento al premio fedeltà? Si tratta di obbligazioni di Stato con scadenza nel 2027. Sono bond davvero particolari, pensati per i piccoli risparmiatori che potranno investire con agevolazioni e in maniera semplificata. Ecco tutte le informazioni utili sulle caratteristiche dei BTP Valore, dal rendimento alle modalità di sottoscrizione. 

BTP Valore, cosa sono

Prima di spacchettare tutte le caratteristiche dei BTP Valore, dal rendimento alla scadenza, vale la pena di definire questi nuovi strumenti pensati dal MEF. I BTP Valore sono una nuova tipologia di Buoni del Tesoro Poliennali, ovvero dei titoli di Stato italiani a medio-lungo termine emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si distinguono dagli altri bond perché dedicati esclusivamente ai risparmiatori al dettaglio (quello che viene chiamato “mercato retail”), quindi non potranno partecipare all’emissione banche, fondi di investimento e investitori istituzionali. La prima emissione dei BTP Valore è prevista tra il 5 e il 9 giugno 2023 (fino alle ore 13, salvo chiusura anticipata). 

I BTP Valore sono l’ultima novità dei bond italiani. Sull’app di Young Platform nella sezione “News” puoi trovare le ultime notizie sulla finanza tradizionale e sull’economia emergente delle criptovalute.

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BTP Valore: caratteristiche e rendimento

Per comprendere al meglio cosa sono occorre studiare a fondo le caratteristiche dei BTP Valore, che rispecchiano il target per cui sono pensati, ovvero quello dei piccoli risparmiatori. Le modalità di partecipazione all’emissione di questi bond infatti è stata semplificata al massimo rispetto alle consuete aste, e adattata per favorire gli investitori individuali. 

I nuovi BTP Valore avranno durata di 4 anni e un premio di fedeltà del 5 per mille e quindi un rendimento extra, per chi li deterrà fino alla scadenza. Potranno essere sottoscritti senza commissioni direttamente in banca, all’ufficio postale o anche tramite home banking (se supporta funzioni di trading). 

Tra le più interessanti caratteristiche dei BTP Valore sicuramente la cedola iniziale, questi sono i tassi minimi garantiti e quindi il rendimento:  

  • 3,25% per il 1° e 2° anno;
  • 4,00% per il 3° e 4° anno.

Il codice ISIN del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005547390.

In linea con gli altri bond italiani, l’importo minimo di acquisto del BTP Valore è di 1.000 euro. Non esiste però un tetto massimo. Questo significa che tutti potranno aggiudicarsi i titoli richiesti. Il bond potrà essere ceduto interamente anche prima della scadenza. 

Per quanto riguarda il rendimento dei BTP Valore, si applica la tassazione agevolata al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione su cedole e premio fedeltà. 
Visto cosa sono i nuovi BTP Valore e le loro caratteristiche, aspettiamo  aspettiamo l’inizio dell’emissione che si protrarrà dal 5 al 9 giugno.  

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Crypto news: migliori e peggiori di maggio 2023

Crypto news, maggio 2023: migliori e peggiori del mese

Quali sono state le crypto migliori e peggiori del mese? Ecco le news di maggio 2023

Tra tutte le crypto news di maggio 2023 ti sei pers* le monete migliori e peggiori? Anche se nell’ultimo mese il mercato non ha visto grandi sconvolgimenti, alcuni progetti si sono contraddistinti per movimenti di prezzo e aggiornamenti interessanti (tipo: la DeFi su Bitcoin?!). 

Crypto news: le migliori di maggio 2023 

Chiunque si interessi alle crypto news e segua con attenzione il mercato avrà già intuito. Le migliori di maggio 2023 per quanto riguarda il movimento di prezzo sono state Ripple (XRP) e Litecoin (LTC) che si sono portate a casa rispettivamente un +8.54% e un +5.27% su base mensile. 

Ripple ha dato il meglio la settimana scorsa, quando, a differenza della maggior parte delle monete che nelle ultime settimane hanno percorso movimenti laterali, si è mossa al rialzo. Oggi il prezzo si aggira intorno ai 48 centesimi di dollaro. Il movimento positivo potrebbe essere stato sostenuto dalla fiducia degli holder e dalle buone notizie sulla causa SEC. 

Litecoin invece è stata la crypto migliore nella terza settimana di maggio in cui in pochi giorni è passata da un valore di 78$ a 94$ registrando un +20%! Una piccola bull run in un momento non particolarmente attivo per il resto del mercato. La performance positiva di LTC sembra essere legata alla narrativa sull’halving previsto per i primi giorni di agosto

Tra le migliori di maggio anche Bitcoin 

Gli entusiasti di crypto news sapranno forse anche questo: nel mese appena passato, anche Bitcoin si è guadagnata un posto tra le migliori. Anche se non abbiamo assistito a particolari movimenti di prezzo, il network è stato sotto i riflettori per l’enorme successo degli Ordinals, ovvero degli NFT su Bitcoin. Nel mese di maggio la quota delle “inscription” ha toccato quota 10 milioni, e questa nuova tecnologia ha aperto la strada a nuove applicazioni di Bitcoin. Grazie allo standard BRC-20 ora è possibile creare token direttamente sulla blockchain di BTC, tanto che si comincia a parlare di “BitFi” ovvero la finanza decentralizzata su Bitcoin. Di questo trend hanno beneficiato soprattutto i miner che hanno incassato circa 35 milioni di dollari per le commissioni legate agli Ordinals. 

Tether

Tra le crypto migliori di maggio 2023, una menzione va a Tether (USDT), la famosa stablecoin ancorata al dollaro statunitense. Stando alle ultime news comunicate dall’azienda che dietro al progetto,nel primo trimestre del 2023 i profitti sono stati di 1,48 miliardi di dollari edè stato toccato il picco del valore delle loro riserve (2,44 miliardi di dollari). Di questi profitti, il 15% verrà destinato all’acquisto di Bitcoin

Inoltre da gennaio, la supply dominance di USDT, ovvero la percentuale che occupa nel mercato delle stablecoin, è aumentata del 13% (Glassnode). 

Crypto news: le peggiori di maggio 2023

Le crypto news sul mercato hanno portato anche qualche flop (che può essere comunque un’opportunità per comprare a “prezzi scontati”). A livello di prezzo, le peggiori di maggio 2023 sono state Avalanche (AVAX), Decentraland (MANA) e Polkadot (DOT). Finito l’hype per la sua conferenza annuale Avalanche ha registrato -15.88% su base mensile, MANA invece, il token di Decentraland, è sceso del -13.90%. Il metaverso su Ethereum però si prepara ad ospitare il Metaverse Pride dal 27 al 29 giugno, gli eventi in programma attireranno nuova volatilità? 

Anche Polkadot è in aria di eventi, questa volta IRL (in real life). Dal 28 al 29 giugno a Copenhagen si svolgerà “Polkadot Decoded” la conferenza dedicata alla community e agli sviluppatori del network multi-chan (qui puoi leggere il riassunto dell’edizione 2022). Il prezzo di DOT a maggio è sceso del -10.54%. 

È tutto per questo recap delle crypto news di maggio 2023! L’ultimo mese ha visto il trionfo di Ripple, Litecoin e Bitcoin, ma in questo mercato anche i più esperti possono avere difficoltà nel prevedere gli andamenti. Se ti interessa comprare criptovalute ma i grafici e le previsioni non fanno per te, puoi valutare di impostare un Salvadanaio con cui acquistare regolarmente le crypto migliori di maggio 2023 e tante altre!

Quanto pesa un lingotto d’oro e quanto vale? Standard e caratteristiche 

Lingotto d'oro: quanto pesa e quanto costa

Quanto pesa e quanto vale un lingotto d’oro? Tutte le tipologie e le forme dello standard più usato per i metalli preziosi

Quanto pesa un lingotto d’oro e quanto vale? Sebbene nel commercio e nelle attività umane l’oro abbia un ruolo millenario, il lingotto d’oro moderno, forse la forma più riconoscibile in cui viene comprato e venduto il metallo prezioso, è una creazione relativamente recente, introdotta come standard alla fine del XIX secolo. Pare che la prima ad usarlo sia stata la Banca d’Inghilterra. Oggi i lingotti d’oro vengono utilizzati nella compravendita dei metalli come beni rifugio e conservati dalle Banche Centrali nelle loro riserve auree. Per chi decide di investire in oro, può essere utile conoscere quanto pesa e quanto costa un lingotto. 

Lingotto d’oro: quanto pesa 

Prima di scoprire quanto pesa un lingotto d’oro e quanto vale, è necessario fare delle distinzioni tra le varie tipologie in circolazione. 

Innanzitutto i lingotti d’oro si distinguono tra colati o versati e coniati, sulla base del processo di produzione. I primi vengono creati versando l’oro fuso in stampi e aspettando che si fonda, questi sono tutti unici tra loro a causa delle imperfezioni del materiale. I lingotti coniati invece vengono realizzati a partire da quelli colati, tagliandoli e rendendoli uniformi e meno grezzi. 

La forma classica del lingotto è quella prismatica, esistono poi i lingotti “all’americana” a forma di parallelepipedo con gli angoli smussati (sono quelli che si vedono in tutti i film). I lingotti all’inglese invece sono a forma di “panetto”. Tutte forme “impilabili” che facilitano il commercio e trasporto del materiale.

La domanda “quanto pesa un lingotto d’oro” non ha una risposta univoca, esistono diversi formati. I più diffusi sono quelli da 1 oncia, 10 once, 1 chilo e 400 once, il peso dell’oro spesso infatti si misura con oncia troy (oz) piuttosto che in chilogrammi (dove un’oncia troy equivale a 31,1034768 grammi). 

Lo standard dei lingotti delle riserve auree delle Banche Centrali è quello da 400 oz (circa 12,4 kg). Il lingotto d’oro da 1 kg è quello più utilizzato nel commercio e negli investimenti. 

Il lingotto d’oro più grande del mondo pesa 250 chilogrammi ed è stato prodotto dalla Mitsubishi Materials Corporation ed esposto al Toi Gold Museum in Giappone dal 2005. 

Lingotto d’oro: quanto vale e quanto costa

Quanto vale e quanto costa un lingotto d’oro è strettamente legato a quanto pesa. Il valore di un lingotto si può calcolare facilmente moltiplicando il peso al prezzo dell’oro in tempo reale. Oggi 31 maggio 2023, anno in cui il prezzo dell’oro è ai suoi massimi storici, è 1.837,39 € all’oncia. Un lingotto da 400 oz costa quindi 734.956 euro. 

Un’altro aspetto da considerare per sapere quanto vale e quanto costa un lingotto d’oro è la purezza del metallo. Generalmente tutti i lingotti sono composti da oro 24 carati, ovvero puro al 99%, ma si possono trovare anche delle combinazioni con altri materiali. Nel calcolo del valore del lingotto bisogna considerare il prezzo dell’oro rispetto ai suoi carati. 

Le informazioni su quanto pesa e quanto costa un lingotto d’oro sono utili agli investitori che in un periodo di incertezza economica come questo, sono alla ricerca di riserve di valore. L’oro infatti è uno dei più comuni beni rifugio, e nonostante il suo prezzo oggi sia elevato il mercato è florido. Esistono anche altre alternative per esporsi al metallo prezioso senza dover fisicamente acquistare dei lingotti, come ad esempio i futures o gli ETF. Esiste anche una criptovaluta che riproduce il prezzo dell’oro: Pax Gold (PAX).  

Cos’è il rating? Significato e spiegazione semplice

Cos’è il rating? Significato e spiegazione semplice

Il significato di rating in economia: cos’è, a cosa serve e le principali agenzie 

Qual è il significato di rating? Cos’è davvero questo temutissimo punteggio che separa le aziende e i paesi “buoni” da quelli “cattivi”? Perché gli Stati Uniti hanno un punteggio di AAA mentre l’Italia di BBB? Come fossero i voti in pagella, i punteggi di rating indicano quanto un’organizzazione o uno stato sono credibili dal punto finanziario. Nel tempo è diventato un indice decisivo per gli investitori che vogliono assicurarsi di riporre i loro risparmi in buone mani. Ecco spiegato il significato di rating e cos’è davvero!

Cos’è il rating: il significato spiegato semplice

Alla lettera, il significato di “rating” in economia è “classificazione”. Questo termine che per esteso sarebbe rating di credito, indica un giudizio dato a un’azienda, a una banca o a uno Stato sulla capacità di ripagare i propri debiti. Tale valutazione viene elaborata da enti esterni, le Agenzie di Rating, ed è espressa attraverso delle lettere o numeri che fungono da voti. 

Il rating è particolarmente utile per valutare strumenti finanziari di debito come le obbligazioni, in cui gli investitori prestano dei soldi con la promessa che verranno rimborsati. In altre parole esso aiuta a considerare il rischio di un investimento: se un’azienda ha un rating alto, significa che è considerata solida e affidabile, quindi è meno probabile che rischi un default sui suoi debiti. Al contrario, se un’azienda ha un rating basso, significa che è considerata più rischiosa e che si verifichi un evento di insolvenza. Allo stesso modo, esso può indicare l’affidabilità di un bond governativo come i Buoni del Tesoro Poliennali italiani (BTP Italia, BTP Green, BTP Valore). 

Per spiegare in poche parole il significato di rating e cos’è davvero  si può dire che è un punteggio che mostra l’affidabilità creditizia di una realtà, di fronte a potenziali finanziatori. Il rating indica anche il rapporto tra rischio e rendimento di un investimento, più la probabilità che il credito venga restituito è alta, meno l’investimento sarà rischioso e di conseguenza il rendimento sarà limitato. 

Le principali agenzie di rating

Ora che sai cos’è il rating e conosci il suo significato, potresti chiederti: chi stabilisce questi punteggi? Il compito di stilare la classifica delle società e dei paesi più affidabili spetta alle agenzie di rating, enti indipendenti che promettono giudizi oggettivi e imparziali. Le più famose sono Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch Ratings e ciascuna utilizza un sistema di punteggio diverso.  

La prima agenzia che ha gettato le basi del significato di rating è Moody’s che nel 1909 ha emesso la prima classifica pubblica per le obbligazioni in commercio. Tuttavia il metodo di giudizio dell’agenzia venne effettivamente preso in considerazione dagli investitori solo dopo il 1936, anno in cui venne impedito per legge alle banche statunitensi di investire in obbligazioni speculative ovvero quelle con un basso rating. 

Moody’s utilizza le lettere per esprimere il rating, nello specifico (in ordine decrescente): Aaa, Aa, A, Baa, Ba, B, Caa, Ca, C.

La Fitch Ratings venne fondata nel 1913 a opera di John Knowles Fitch. L’agenzia forniva statistiche finanziarie per l’industria degli investimenti attraverso “The Fitch Stock and Bond Manual” e “The Fitch Bond Book”. Nel 1924 Fitch sviluppò e introdusse il sistema di rating da AAA a D, che è diventato il riferimento per i rating di tutto il settore. 

Il punteggio Fitch oggi espresso con (in ordine decrescente): AAA, AA+, AA, AA-, A+, A-, BB+, BBB, BBB-, BB+, BB, BB-, B+, B, B-, CCC, CC, C, D. 

Per completare il discorso su cos’è il rating e il suo significato, non possiamo non citare un’altra fondamentale agenzia di rating, ovvero Standard&Poor’s. Nel 1860 pubblicò un documento fondamentale per la storia delle valutazioni del credito ovvero l’ “History of Railroads and Canals in the United States”, un resoconto di tutte le informazioni finanziarie delle compagnie ferroviarie statunitensi. 

Il punteggio Standard&Poor’s si articola in AAA, AA+, AA, AA-, A+, A-, BB+, BBB, BBB-, BB+, BB, BB-, B+, B, B-, CCC+, CCC, CCC-, D. 

Dopo BB+, Ba, BB+ rispettivamente per Moody’s, Fitch e Standard&Poor’s, troviamo gli investimenti più rischiosi e allo stesso tempo più redditizi. 

Cosa valuta il rating

Per comprendere a fondo cos’è il rating e il suo significato, bisogna considerare anche i criteri che vengono utilizzati per stabilire i punteggi. Le agenzie di rating infatti di un ente o una nazione considerano: 

  • La solidità finanziaria;
  • La capacità di generare liquidità;
  • La posizione e le prospettive di mercato;
  • La stabilità politica; 
  • La storia dei pagamenti, comprese eventuali inadempienze;
  • L’ammontare del debito attuale e le tipologie;

La lista si allunga sulla base dell’organizzazione in valutazione. È importante considerare che i rating non sono mai statici ma cambiano sulla base dei dati aggiornati e degli eventi, gli enti devono impegnarsi a mantenere un punteggio elevato. 

Il rating: tanto temuto e tanto criticato 

Nonostante il rating sia ampiamente utilizzato nel mercato finanziario, non mancano le critiche al sistema di punteggi. La più comune riguarda l’imparzialità delle agenzie, che potrebbero essere influenzate da conflitti di interesse o pressioni esterne. Soprattutto dopo quello che è successo nella crisi finanziaria del 2008 in cui alcune realtà valutate con un punteggio elevato si sono rivelate insolventi e instabili.

In senso lato il significato di rating è quello di stabilire il rischio degli investimenti. Il lavoro delle agenzie di rating si dimostra utile per gli investitori che devono decidere come impiegare i propri fondi, e “temuto” per le società e gli Stati che devono soddisfare criteri stringenti per essere considerati credibili e attrarre finanziatori. 

Le possibili conseguenze del default USA: il rischio è globale?

Default USA: tutte le conseguenze possibili

Che succede al debito pubblico degli Stati Uniti? Quali le possibili conseguenze del default USA?

Quali sarebbero le conseguenze del default USA? La domanda è più che lecita ora che gli Stati Uniti si stanno pericolosamente avvicinando alla “data X” in cui il governo non potrà più pagare i propri debiti, e Repubblicani e Democratici non riescono a trovare un compromesso per risolvere la situazione del debito pubblico. Capire che succede in situazioni come queste è fondamentale per anticipare (per quanto possibile) le conseguenze di un default come quello che stanno rischiando ora gli USA e che sta tenendo tutti con il fiato sospeso. 

Default USA: che succede?

Prima di approfondire le possibili conseguenze del default USA, ripercorriamo cosa sta succedendo al debito pubblico statunitense e gli eventi che hanno portato alla tensione degli ultimi giorni. 

Il primo nome da tenere presente in questa vicenda è quello di Janet Yellen, la segretaria del Tesoro. Quest’ultima lo scorso gennaio aveva annunciato che il tetto del debito pubblico a 31.400 miliardi era stato raggiunto e che per soddisfare gli obblighi sarebbero servite misure straordinarie. La segretaria nelle ultime settimane ha rinnovato la preoccupazione sostenendo che gli Stati Uniti non saranno più in grado di pagare i propri debiti già a partire dal 1° giugno. Cosa che ha messo in allarme molti sulle conseguenze del default USA. In poche parole, da gennaio lo Stato non può più spendere un dollaro per finanziare spese pubbliche. 

Il “tetto del debito” infatti è uno strumento di controllo delle finanze statunitensi creato nel 1917 e fissato per legge, indica fino a che punto lo Stato può indebitarsi. 

Le opzioni per scongiurare il default USA e le sue conseguenze

Ciò che succede attualmente al debito pubblico statunitense si può spiegare semplicemente con “le uscite sono più alte delle entrate”. Per rientrare nei limiti stabiliti e scongiurare il rischio default USA e le sue conseguenze, le opzioni sono aumentare le tasse, diminuire le spese o alzare il tetto del debito. E su questo punto si scontrano le due principali forze politiche del paese. Se i Democratici non intendono tagliare le spese che erano già state stanziate, i Repubblicani non accettano l’aumento delle tasse

I rappresentanti del dibattito sono il presidente Joe Biden e Kevin McCarthy, il presidente della Camera dei Rappresentanti che fa il portavoce dei Repubblicani. Che non sono ancora arrivati ad un accordo su come pagare i debiti della nazione. Biden durante la conferenza conclusiva del G7 di Hiroshima ha pubblicamente rifiutato una delle proposte repubblicane per recuperare un po’ di fondi ovvero la sospensione del tax-loss harvesting per i trader crypto.

Il presidente Biden potrebbe però giocarsi la carta del 14° emendamento che è stato ratificato nel 1869 secondo cui “la validità del debito pubblico degli Stati Uniti, autorizzato dalla legge, compresi i debiti contratti per il pagamento di pensioni e di indennità per i servizi resi nel reprimere l’insurrezione o la ribellione, non può essere messa in discussione”. E alzare il tetto del debito da solo. 

L’entità del debito pubblico è impressionante, questo “debito” è di gran parte di proprietà degli investitori singoli, dei fondi pensione, delle compagnie di assicurazione e dei governi stranieri ed è sempre stata considerata una forma di investimento sicura e fondamentale per l’economia. Se gli Stati Uniti non dovessero pagare chi detiene questo debito, la fiducia potrebbe essere persa per sempre. E questa è solo una delle tante possibili conseguenze del default USA.  

Restare aggiornati sulle ultime notizie macroeconomiche come questa, è fondamentale per cogliere gli improvvisi ribassi di prezzo. Su Young Platform trovi sia i grafici in tempo reale che le news da tenere d’occhio!

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Default USA, conseguenze: che succede se il paese non paga i debiti

Le conseguenze del default USA non sono facilmente prevedibili perché il paese non è mai stato insolvente prima, solo nel 2011 si era prospettata questa possibilità e l’unico effetto era stato un declassamento del rating del credito da AAA a AA+ da parte di Standard & Poor’s.

Oggi le conseguenze del default USA potrebbero essere più gravi e “a cascata”. In primo luogo il mercato azionario perderebbe gran parte del suo valore se gli investitori fossero spaventati dall’instabilità. Sarebbero colpiti direttamente gli investimenti degli americani, i titoli scenderebbero fino a un terzo del loro valore. Secondo Moody’s Analytics, ciò cancellerebbe circa 12.000 miliardi di dollari di ricchezza delle famiglie.

Sempre secondo Moody’s il tasso di disoccupazione salirebbe al 5% con la perdita di 7.4 milioni di posti di lavoro, e l’economia si contrarrebbe di quasi mezzo punto percentuale. Questo perché inizierebbe una recessione su scala globale, al G7 Yellen ha commentato: “un’insolvenza minaccerebbe i guadagni che abbiamo ottenuto con tanta fatica negli ultimi anni nella nostra ripresa dalla pandemia. E scatenerebbe una recessione globale che ci farebbe arretrare ancora di più”.

Zillow ha stimato che i costi degli alloggi aumenterebbero del 22%, con un tasso di interesse per i mutui trentennali a tasso fisso superiore all’8%, e le vendite di case esistenti scenderebbero del 23% al loro punto più basso in caso di default del debito.

Un’altra delle più probabili conseguenze del default USA è il rallentamento o addirittura la sospensione del sistema previdenziale. Il Tesoro insomma dovrà compiere scelte difficili sui quali fatture pagare, e quali no. Attualmente circa 66 milioni di pensionati e lavoratori con disabilità ricevono delle pensioni, per un totale di 25 miliardi di dollari a settimana con una media di 1.827 dollari al mese di contributo a persona. Verrebbero intaccati anche i sostegni ai veterani e alle famiglie dei superstiti. 

Infine le conseguenze del default USA non rimarrebbero solo in casa, ma potrebbero altresì espandersi oltreoceano soprattutto perché il sistema finanziario globale dipende dalla stabilità del dollaro. Sono particolarmente a rischio i paesi che detengono i Buoni del Tesoro americani, come Giappone, Cina e Regno Unito. 

Alcuni analisti sostengono che gli Stati Uniti riusciranno a cavarsela fino alla metà di giugno, le tasse dei contribuenti potrebbero far slittare la “data X” alla fine dell’estate. Nel frattempo rimangono aperte tutte le previsioni sulle conseguenze del default USA, che rimangono comunque molto negative. 

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Il significato di anno sabbatico: è possibile vivere 365 giorni senza entrate?

Anno sabbatico: significato e idee di finanziamento

Il significato di “anno sabbatico” e come finanziare un periodo di pausa senza entrate economiche

Il significato di anno sabbatico rimanda alla parola ebraica “shabbat” che significa “riposo”. Nella tradizione infatti lo shabbat è il giorno di riposo settimanale che cade ogni sabato, durante il quale gli ebrei si astengono dal lavoro e dedicano il tempo alla preghiera, alla famiglia e alla riflessione. 

Oggi questa espressione indica un periodo di pausa dal lavoro o dallo studio sempre più popolare tra coloro che desiderano fare esperienze fuori dall’ordinario e scoprire nuove passioni. Dietro al significato di anno sabbatico però è sottintesa l’idea che per un anno intero non ci siano entrate economiche, per questo in molti sono preoccupati dai costi associati. In questo articolo, esploreremo non soltanto il significato di anno sabbatico, ma anche e soprattutto  alcune idee su come finanziarlo.

Anno sabbatico: significato e definizione

Come già anticipato, il significato di anno sabbatico risiede nel concetto di pausa dalle attività quotidiane. Esso può durare effettivamente un anno, ma in molti scelgono di fermarsi solo per qualche mese. Il motivo principale per cui le persone decidono di fare un anno sabbatico è quello di fare nuove esperienze di vita come ad esempio viaggiare, partecipare a corsi di formazione all’estero per imparare una nuova lingua o fare volontariato. In molti lo scelgono per ridurre lo stress, approfondire la conoscenza di se stessi e del mondo che ci circonda. In generale il profondo significato di anno sabbatico è prendersi tempo per i propri interessi, mettendo da parte per un momento la carriera. 

Pianificare l’anno sabbatico

Se sei un lavoratore o una lavoratrice, prima di pianificare un anno sabbatico è essenziale assicurarsi di poterlo fare. Non tutti i posti di lavoro infatti garantiscono questo benefit chiamato anche “aspettativa”. Se hai la possibilità di prenderti un anno sabbatico devi poi concordare la durata e verificare se si tratta di un’aspettativa retribuita o meno. Se puoi vai incontro alle esigenze della tua azienda, decidendo insieme quale potrebbe essere il momento migliore. 

Se il significato di anno sabbatico ti ha conquistato e hai preso la tua decisione di partire per quest’avventura, segui questi passaggi: 

  1. Definisci gli obiettivi: cosa vorresti ottenere o realizzare nel tuo anno sabbatico? Viaggiare, acquisite competenze o semplicemente prenderti una pausa dal lavoro? 
  2. Scegli la destinazione: dopo aver definito gli obiettivi, è importante scegliere la destinazione, quella che sarà casa tua per un anno. Preferisci viaggiare in un luogo specifico o esplorare diverse destinazioni?
  3. Valuta i costi: una volta scelta la destinazione, è importante valutare i costi associati come quelli di alloggio, di trasporto, di cibo e di svago.
  4. Crea un budget: sulla base dei costi valutati, è importante creare un budget per tenere traccia delle spese e gestire il denaro in modo efficace.

Come finanziare l’anno sabbatico?

Come abbiamo visto, nel significato di anno sabbatico è intrinseca una particolare gestione delle spese. Finanziare un periodo di pausa può essere costoso, ma puoi considerare diverse opzioni: 

  1. Risparmio anticipato: una delle opzioni più comuni per finanziare un anno sabbatico è quella di risparmiare denaro in anticipo magari adottando qualche trucco per arrotondare lo stipendio. Ciò richiede una pianificazione a lungo termine e la capacità di mettere da parte una somma significativa di denaro che possa coprire le spese quando non hai una retribuzione.
  2. Prestito personale: un’altra opzione è quella di ottenere un prestito personale. Prima di prendere questa decisione, è importante valutare attentamente la propria capacità di rimborso e le condizioni di tasso di interesse. Tuttavia, se si dispone di un buon punteggio di credito, si potrebbe ottenere un tasso relativamente basso.
  3. Programmi di scambio culturale: i programmi di scambio culturale possono offrire un’opportunità per finanziare un anno sabbatico. In alcuni casi, questi programmi possono coprire i costi di alloggio e pasti in cambio del lavoro volontario o dell’insegnamento di una lingua straniera.
  4. Lavoro freelance e remoto: se si dispone di competenze o esperienze che possono essere utilizzate in modalità freelance o lavoro remoto, si potrebbe considerare di lavorare un po’ durante l’anno sabbatico. Questa potrebbe essere un’opzione per mantenere una fonte di reddito durante il periodo di pausa.
  5. Lavoro part-time: con lavori stagionali o contratti a breve termine si potrebbe lavorare in maniera ridotta e guadagnare l’indispensabile.
  6. Crowdfunding: se vuoi prenderti un anno sabbatico per un progetto artistico, culturale o umanitario puoi considerare anche un crowdfunding, ovvero una raccolta fondi, da promuovere tra amici, familiari o sconosciuti.

In sintesi, il significato di anno sabbatico è quello di un’esperienza gratificante e arricchente. Prendersi una pausa dal lavoro o dagli studi richiede una pianificazione accurata e una conoscenza delle proprie opzioni di finanziamento. Dove la strategia di risparmiare dei fondi è quella più efficace e immediata. Se stai considerando l’idea di prenderti un anno sabbatico hai mai pensato di finanziarlo in criptovalute? Con il nuovo Salvadanaio puoi mettere da parte Bitcoin e altre monete digitali. 

Le news sulle criptovalute dal G7 di Hiroshima

Criptovalute news: tutte le novità crypto al G7

Le ultime news sulle criptovalute e la loro regolamentazione vengono dal G7 appena concluso ad Hiroshima 

Non sono mancate le news sul fronte criptovalute al G7 di Hiroshima. Durante la 49° edizione del summit, i leader politici di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti hanno discusso ed elaborato propositi su vari temi come il conflitto in Ucraina, la resilienza economica, la sicurezza alimentare, il disarmo nucleare ma anche delle sfide della nuova finanza digitale. Ma cosa è successo davvero e in che modo l’evento ha puntato i riflettori sul mondo crypto? Le ultime news sulle criptovalute provenienti dal G7 hanno suscitato immediatamente l’attenzione di tutti gli interessati. 

Criptovalute news: il G7 sostiene le CBDC

La prima tra le news sulle criptovalute e la loro regolamentazione riguarda l’appoggio che i membri del G7 hanno dato alle Central Bank Digital Currency, ovvero le monete digitali emesse dalle banche centrali come l’euro digitale a cui sta già lavorando la BCE. Altra questione al centro dei dibattiti è stata il tracciamento e la regolazione delle transazioni in criptovalute, chiamando in causa la “trave rule” che già nel 2019 la Financial Action Task Force (FATF) proponeva di applicare ai crypto asset. Secondo questa regola gli istituti finanziari che elaborano transazioni crypto superiori ai 3.000 dollari dovrebbero tenere traccia di nome, indirizzo e informazioni sul conto. 

News sulla regolamentazione che arriva poco dopo che il Consiglio europeo ha approvato il MiCA che impone ai fornitori dei servizi crypto, i “crypto-asset service provider” (CASP), di raccogliere informazioni sui trasferimenti di criptovalute di qualsiasi importo per garantire la tracciabilità e identificare le transazioni sospette. Il tutto nell’ottica di rafforzare le norme dell’Unione Europea contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Il Regno Unito, un po’ controcorrente, ha raccomandato invece di regolamentare il trading di criptovalute come se fosse gioco d’azzardo a causa dei rischi intrinseci connessi per i consumatori.  

Per riassumere le news sulle criptovalute provenienti dal G7, si può dire che i paesi del summit si stanno impegnando a fornire standard internazionali per l’innovazione sia delle crypto e dei digital asset, che per l’intelligenza artificiale. 

Il discorso di Biden sulle crypto

Per il settore delle criptovalute, le news sono continuate con il discorso di chiusura del G7 pronunciato da Joe Biden. In questa occasione il presidente degli Stati Uniti ha espresso la sua opposizione alla proposta dei Repubblicani di sospendere il tax-loss harvesting per i trader crypto come uno dei tentativi di riduzione del deficit dello Stato. In poche parole si tratterebbe di attuare una “scappatoia fiscale”, meccanismo già applicato agli azionisti: l’idea è quella di vendere gli investimenti che hanno subito perdite per ridurre l’imponibile fiscale e compensare le plusvalenze di altri investimenti. 

Biden è stato molto fermo nella sua posizione: “non accetterò un accordo che protegge i ricchi imbroglioni fiscali e i trader di criptovalute mettendo a rischio l’assistenza alimentare per quasi cento — scusate — quasi un milione di americani”.

Le ultime news sulle criptovalute giunte dal G7 hanno prospettato un futuro all’insegna di grandi e movimentate discussioni, tutte volte a determinare delle regole comuni. 

Cos’è ERC-721-C? Il nuovo standard di Ethereum per gli NFT spiegato

ERC-721-C: cos’è il nuovo standard Ethereum per NFT

Cos’è l’ERC-721-C? A cosa serve e come funziona? Tutto quello che devi sapere sul nuovo standard per NFT su Ethereum

Cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve? Il nuovissimo standard per Ethereum arriva per rispondere a un’esigenza precisa: trasferire i pagamenti delle royalty per i creatori di NFT sulla blockchain e non lasciarli in mano alle piattaforme. Questi nuovi token promettono agli artisti digitali un maggior controllo e una migliore personalizzazione delle loro collezioni. Anche se il mercato non è dei migliori, per il settore dei token non fungibili è tempo di innovazione. Forse è arrivata una soluzione alla tanto discussa questione sui “diritti d’autore” digitali. Ecco cos’è l’ERC-721-C!   

ERC-721-C: cos’è?

Per spiegare cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve, si può dire che sia un’estensione del classico ERC-721, lo standard di Ethereum per creare token non fungibili. È stato sviluppato da Limit Break per migliorare il modo in cui i creatori di NFT e gli artisti digitali controllano le royalty sulle loro opere. Al momento il nuovo standard è supportato su Polygon e ovviamente Ethereum. 

Il team di sviluppo ha indicato diverse piattaforme NFT in cui i token ERC-721-C potrebbero essere compatibili e tra queste ci sono OpenSea, Rarible, X2Y2. Tuttavia l’integrazione non sarà automatica ma dovrà essere esplicitamente avanzata dai marketplace. Limit Break ha dichiarato che se nessuna delle principali piattaforme NFT dovesse aggiungere il nuovo token, lancerà un proprio marketplace. 

A cosa serve l’ERC-721-C?

Completando il discorso su cos’è l’ERC-721-C, ricordiamo cosa si intende per royalty. Queste non sono altro che delle commissioni che vengono pagate agli artisti delle opere NFT per ogni vendita successiva alla creazione. Le royalty servono ai creator a generare entrate anche dopo la prima vendita. 

L’importo di queste commissioni non viene deciso dall’artista, sono le piattaforme di vendita di NFT che impongono le tariffe. Ad esempio Blur è un marketplace nato con l’intenzione di non imporre royalty per incrementare gli acquisti, ora ne richiede una minima dello 0,5%. 

Per riassumere cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve possiamo dire che permette di creare NFT che avvantaggiano i creator in virtù degli ideali della creator economy del Web3.  

ERC-721-C: come funziona il token

Ma come funzionano allora i token realizzati secondo questo standard? Innanzitutto specifichiamo che l’ERC-721-C è “opt-in” questo significa che anche NFT già esistenti possono usarlo, in questo caso spetta ai proprietari delle opere decidere se adottarlo o meno. 

In sostanza i token ERC-721-C hanno le royalty incorporate nello smart contract, questo rende le commissioni flessibili e programmabili. Ad esempio i creator potrebbero decidere di condividerle con i primi acquirenti per premiarli della fiducia; oppure di farle guadagnare solo a chi si occupa del minting gli NFT o stipulare dei veri e propri criteri per stabilire se e quando le commissioni andranno pagate. 

Infine dopo aver presentato cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve, bisogna specificare che non si tratta ancora di uno standard ufficiale riconosciuto da Ethereum. La community NFT è entusiasta di questa innovazione per il settore e aspetta le prime applicazioni. 

Arrotondare lo stipendio? Ecco come fare con idee e trucchi per una seconda entrata

Come arrotondare lo stipendio: idee, trucchi e consigli

Qualche idea su come arrotondare lo stipendio? Non farti sfuggire l’ispirazione!

Ti sei mai chiesto come arrotondare lo stipendio? Se fai parte della Generazione Z o se sei un Millennial probabilmente la risposta è “sì”. Un’indagine di Deloitte infatti ha dimostrato che i ragazzi e le ragazze di queste generazioni accettano sempre più spesso un secondo lavoro a causa delle preoccupazioni economiche. Nello specifico nel 2023 il 46% dei GenZ hanno un altro lavoro rispetto a quello principale, per i Millennial il dato scende al 37%. Per l’indagine Deloitte ha raccolto risposte da 44 paesi del mondo e le principali attività emerse per arrotondare lo stipendio riguardano la vendita di prodotti o servizi online, la consegna di cibo o le attività di creazione di contenuti. 

Trovare un’entrata economica alternativa è innanzitutto una necessità ma può essere anche un modo per approfondire una passione, rispolverare un hobby e renderlo remunerativo o per imparare nuove competenze ed espandere la rete professionale. Ma esistono davvero queste opportunità? Come arrotondare lo stipendio e guadagnare magari rimanendo a casa?

Come arrotondare lo stipendio online

A volte tutto quello che serve per avere una seconda entrata e cominciare ad arrotondare lo stipendio è una connessione internet! Il principio alla base di queste idee è “se sei brav* a fare qualcosa, fatti pagare per farla!”. Questo non vale solo per il tuo lavoro principale, quanti hobby che consideri solo dei passatempi hanno un potenziale economico? 

  1. Vendi le tue foto agli stock

Se ti piace fare fotografie e hai interi hard disk pieni di scatti di qualità, prova a venderli ai siti di stock. I più famosi sono Adobe Stock, Shutterstock e iStockPhoto. 

  1. Vendi le tue grafiche

Un’altra idea per arrotondare lo stipendio adatta ai grafici è quella di creare dei template da vendere online. Con Canva Creators puoi caricare sul marketplace le tue grafiche ed ottenere una rendita passiva, puoi realizzare dei libri da colorare per bambini o libri mandala e metterli in vendita su Amazon. 

  1. Vendi quello che non usi più

Fare spazio nell’armadio e in cantina è un ottimo modo per arrotondare lo stipendio. Oltre alle classiche piattaforme come Ebay o Subito.it, negli ultimi anni si sta facendo strada Vinted, un’app in cui è davvero semplice sbarazzarsi degli oggetti inutilizzati e dare loro una nuova vita. Non solo vestiti ma anche libri e accessori. 

A proposito l’analisi di Deloitte sostiene che le nuove generazioni siano le più propense ad acquistare articoli di seconda mano

Arrotondare lo stipendio: idee per tutti

Le idee per arrotondare lo stipendio non sono solo digitali, ci sono ad esempio i classici “lavoretti” che si fanno da quando si è giovanissimi. Se sei familiare ad un determinato argomento o sei fresco di scuola o università, puoi proporti come insegnante privato, le ripetizioni ai bambini e ai ragazzi ormai si fanno ad ogni età. Per le elementari sono gettonatissimi gli “aiuto compiti”. Anche le consulenze tecniche e professionali possono rientrare in questa idea su come arrotondare lo stipendio. Sei un social media manager? Offriti per aiutare qualche pagina Instagram. Sei uno sviluppatore? Proponi la tua competenza a chi vuole tirare su un sito web da zero. 

Se sei una persona pratica puoi pensare di arrotondare lo stipendio come “factotum”: lavori di giardinaggio, traslochi, dipingere o imbiancare. Ricordati sempre di informarti su come dichiarare queste prestazioni occasionali ed essere in regola con le norme vigenti. 

Queste sono solo alcune delle tantissime attività extra che si possono intraprendere per arrotondare lo stipendio. Quando l’inflazione e il costo della vita si fanno sentire, una sola busta paga può non bastare. Ricevere una seconda entrata invece può essere il punto di partenza per risparmiare qualcosa

BTP Italia: cosa sono, come funzionano e come comprare

BTP Italia: cosa sono, come funzionano e come comprare

Cosa sono e come funzionano i BTP Italia? Tutte le info utili sui bond indicizzati all’inflazione: caratteristiche e modalità di acquisto

Ti sei mai chiest* cosa sono i BTP Italia e come funzionano? Cosa succede quando vengono emessi? Al governo servono a finanziare spese pubbliche, dalle infrastrutture all’istruzione. Per gli investitori invece sono uno strumento sempre più apprezzato per ottenere dei rendimenti calcolati sull’andamento del caro vita. Continua a leggere per scoprire cosa sono e come funzionano i BTP, i primi bond indicizzati all’inflazione. 

BTP Italia: cosa sono 

Dunque cosa sono i BTP Italia? “BTP” è la sigla di “Buoni del Tesoro Poliennali” cioè titoli di Stato emessi dal Tesoro italiano. Nel nostro paese esistono tre tipi di obbligazioni governative: i BOT (Buoni ordinari del Tesoro), i CTZ (Certificati del Tesoro zero-coupon) e i BTP. Questi sono strumenti finanziari che un governo emette per raccogliere denaro dai mercati finanziari e dagli investitori, promettendo di restituire il capitale investito più gli interessi entro la scadenza del titolo. Questa tipologia di titoli viene chiamata anche bond ed è considerata una categoria di asset sicuri e poco rischiosi in quanto lo Stato ha basse probabilità di fallimento e poiché hanno una bassa volatilità

I titoli di Stato, come i BTP Italia, sono uno strumento importante per la gestione del debito pubblico, poiché consentono di finanziare le attività senza dover aumentare le tasse ad esempio.

I BTP sono titoli di debito (obbligazioni) a medio-lungo termine, con una durata compresa tra i 3 e i 30 anni, e sono destinati sia agli investitori privati che istituzionali. 

I BTP Italia si differenziano rispetto ai tradizionali titoli di Stato perché:

  • L’investimento minimo richiesto è di soli 1.000 euro;
  • La durata dei titoli può variare tra i 3 e i 30 anni;
  • Il tasso di interesse è stabilito in base all’inflazione, con l’aggiunta di un premio per chi mantiene il titolo fino alla scadenza; 
  • I BTP Italia sono indicizzati all’inflazione italiana, ovvero tengono conto della svalutazione del denaro a causa del caro vita. 

Come funzionano i BTP Italia?

Sapere cosa sono i BTP Italia ci aiuta già a capire come funzionano. Infatti il loro meccanismo è simile agli altri bond, se non per le differenze citate in precedenza. In poche parole, il Tesoro italiano sotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze, emette i titoli e gli investitori che li acquistano diventano loro creditori. 

La particolarità di come funzionano i BTP Italia risiede nel fatto che l’interesse maturato è indicizzato all’inflazione italiana che viene calcolata ogni 6 mesi. Ciò significa che se l’inflazione aumenta, anche l’interesse dei BTP Italia aumenterà. Questo meccanismo garantisce agli investitori una protezione contro l’inflazione, che può erodere il valore degli investimenti nel tempo.

Inoltre l’investitore riceve un premio aggiuntivo se non riscatta il titolo prima della scadenza. Questo premio è determinato dal Tesoro italiano in base alle condizioni del mercato e può variare di anno in anno. Ad esempio il nuovo BTP Italia con scadenza nel 2028 ha un premio fedeltà dell’8%. 

Come comprare i BTP Italia

Dopo aver chiarito concettualmente cosa sono i BTP Italia e come funzionano, concentriamoci sul lato pratico. Ovvero come si acquistano?

Per comprare i BTP Italia come investitore privato, è necessario rivolgersi ad un intermediario finanziario autorizzato, come ad esempio una banca o un broker online o in alcuni casi anche agli uffici postali, a cui presentare i propri ordini per un minimo di 1.000 euro e con i multipli di questa cifra. La prima fase delle emissioni dei titoli avviene tramita un’asta in cui vengono incrociate le domande e le offerte e quindi stabilito il rendimento del BTP. 

I BTP Italia possono essere acquistati anche alla fine delle emissioni sul mercato secondario (Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato e il Mercato telematico dei Titoli di Stato). 

Ora che sai cosa sono i BTP Italia, come funzionano e come comprarli, tieni d’occhio le pubblicazioni del Dipartimento del Tesoro per scoprire le prossime emissioni. Se vuoi approfondire l’offerta dei bond italiani, considera anche i BTP Green e i nuovissimi BTP Valore.