Il prezzo di Arbitrum (ARB) dal lancio alle ultime settimane. L’analisi completa

Il prezzo di Arbitrum (ARB) dal lancio ad oggi: l’analisi completa

Cosa devi sapere sul prezzo di ARB nelle ultime settimane? L’analisi e le informazioni utili

La storia del prezzo di ARB è relativamente recente, il token infatti è stato lanciato tramite un airdrop il 23 marzo 2023. In pochi mesi il progetto si è conquistato l’attenzione del mercato crypto per i suoi movimenti ma soprattutto per il suo ruolo all’interno dell’ecosistema di Ethereum. Arbitrum infatti si è rivelato presto il Layer 2 più utilizzato per scalare la blockchain n° 1 per la finanza decentralizzata e il Web3. Ora che è finalmente disponibile su Young Platform per la compravendita, vediamo l’analisi del prezzo di ARB dal suo lancio alle ultime settimane!

Prezzo Arbitrum (ARB), analisi: cos’è successo nelle ultime settimane?

Il primo step fondamentale da considerare nell’analisi del prezzo di ARB, è il suo ingresso nel mercato. In questa occasione il token è stato supportato da un ottimo valore intorno ai 1,23$ ed è entrato subito nelle prime 30 criptovalute per ordine di capitalizzazione

Dopo un paio di settimane di fase di stallo, gli holder iniziali del token sono stati premiati vedendo una salita in fascia 1,6$. Con un picco a 1,81$, livello che finora è rimasto l’all time high di questa criptovaluta.

Da quel momento, un po’ come è successo per tutto il resto del mercato, il prezzo di ARB ha iniziato una lenta discesa che si può suddividere in due fasi:

  • La prima ha visto il valore del token stabilizzarsi in una fase laterale durata dalla prima settimana di maggio alla prima settimana di giugno, in questa occasione ARB si è attestato tra i 1,6$ e i 1,15$.
  • La seconda fase è iniziata negli ultimi giorni e ha a che fare con le azioni intraprese dalla SEC negli Stati Uniti nei confronti di Binance e Coinbase. Molti token e coin sono stati messi in discussione, tra questi non figura direttamente Arbitrum, tuttavia la FUD generale ha generato selling pressure

Rispetto alle altre altcoin il prezzo di ARB ha tenuto una buona fase, e al momento di questa scrittura si trova a poco meno di 1 dollaro. Potrebbe essere l’occasione giusta per vedere una ripartenza bullish!

Controlla il prezzo di ARB ora!

Oggi con una capitalizzazione di mercato di 1.266.051.838$, Arbitrum è in posizione 36 della classifica per market cap. La sua total supply è di 10,000,000,000, mentre la fornitura circolante è di 1,275,000,000 ARB. Il volume nelle ultime 24 ore è stato di 253.399.348 dollari

Arbitrum: utenti transazioni e volumi

Dopo l’analisi del prezzo di ARB diamo un’occhiata anche ad altre metriche fondamentali per valutare il peso di un progetto. Il network di Arbitrum ad oggi conta 6.967 milioni di account attivi, su un totale di 8.279 milioni di iscritti. Da quando è in attività, il Layer 2 ha processato 269.788 milioni di transazioni con una media di 357.328 al giorno. Tenendo fede alla sua promessa di rendere più veloce le transazioni, Arbitrum ha una media di 40.000 transazioni al secondo. 

Infine il valore totale degli asset dell’ecosistema Ethereum (quindi che corrispondono allo standard ERC-20) su Arbitrum è di quasi 4 miliardi

Non solo l’analisi del prezzo di ARB, ma anche i dati sulla sua popolarità portano a chiedersi cosa ci sia di tanto speciale in questo Layer 2. La risposta è semplice: con la tecnologia degli optimistic rollup, Arbitrum propone una soluzione concreta alla sfida di scalabilità di Ethereum. Proprio ieri nel suo ultimo post Vitalik Buterin ha spiegato che l’integrazione dei rollup è indispensabile per il successo di ETH

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I fan token spiegati: cosa sono e a cosa servono?

Fan token: cosa sono e come funzionano?

Cosa sono i fan token? Criptovalute nate per avvicinare squadre sportive o artisti ai loro sostenitori e per offrire vantaggi esclusivi 

Cosa sono i fan token? Una tecnologia che negli ultimi anni ha catapultato nel mondo crypto tantissimi nuovi utenti, nello specifico tifosi di squadre sportive o fan di gruppi musicali. Al momento infatti questi vengono utilizzati principalmente nel campo dello sport e della musica, ma potenzialmente possono essere sfruttati da qualsiasi realtà che prevede l’interazione tra un brand e una fan base. Spesso ci si riferisce ai token non sportivi anche con il termine “social token”. In questo articolo per spiegare cosa sono i fan token, come funzionano e a che cosa servono, utilizzeremo l’esempio di quelli più popolari, ovvero quelli calcistici su Socios. 

Fan token: cosa sono e come funzionano?

Per capire come funzionano bisogna prima rispondere alla domanda: cosa sono i fan token? Sono una tipologia di criptovalute, quindi in sostanza sono monete digitali crittografate costruite su una blockchain. Questi garantiscono a chi li possiede, l’accesso a una serie di vantaggi o esperienze legate alla squadra sportiva che li emette. Il meccanismo di funzionamento è semplice: un tifoso li acquista e la squadra garantisce premi come merchandise, biglietti per partite, esperienze con i giocatori, la possibilità di votare certe decisioni sulla squadra. Essi sono nati proprio con l’intento di migliorare e vivacizzare il rapporto tra i fan e le loro squadre del cuore

Ma allora cosa sono i fan token, criptovalute come Bitcoin? Dal punto di vista tecnico, questi vengono creati su blockchain già esistenti e utilizzano standard elaborati da terzi. Ad esempio se si basano su Ethereum, lo standard di riferimento è l’ERC20. Bitcoin al contrario funziona su una sua blockchain nativa. Proprio per questo sono “token” e non “coin” come nel caso di Bitcoin. Tuttavia essi condividono con Bitcoin la caratteristica della fungibilità. In altre parole, non sono unici tra loro ma sono interscambiabili (è proprio il caso di dirlo “uno vale l’altro”). La fungibilità a sua volta li differenzia dagli NFT, che sono per acronimo “token non fungibili”. I fan token per questo non vengono utilizzati per il collezionismo

I fan token sono utility token?

Ora che sai che cosa sono i fan token vediamo come si classificano nel mondo crypto. In particolare sono utility o security token? I primi hanno un’utilità ben precisa all’interno dell’ecosistema che li ha emessi. Ad esempio UNI è l’utility token dell’exchange decentralizzato Uniswap, che viene utilizzato per partecipare alla governance del progetto. I security token invece promettono un profitto futuro a chi li detiene. In che categoria si inseriscono i fan token?

Secondo il team di Chiliz, che ha effettivamente lanciato i primi del genere sulla piattaforma Socios, e perciò sa bene cosa sono i fan token, essi non sono né utility token né security token, ma costituiscono una “terza” e nuova categoria con specifiche caratteristiche, emersa dalla necessità di unire i fan e le squadre con gli strumenti del Web3

Come acquistare i fan token?

I fan token si possono acquistare dalle piattaforme che li emettono, come ad esempio Socios sulla blockchain di Chiliz. Per comprarli su Socios è necessario iscriversi e acquistare $CHZ, in cambio di questa crypto poi potrai ottenere i fan token della tua squadra. Essi si comprano come qualsiasi altra criptovaluta. Una volta completato l’acquisto, li troverai direttamente nel tuo wallet. In alcuni casi i fan token sono listati in exchange crypto. 

Cosa puoi fare con i fan token?

I fan token sono nati per aumentare la partecipazione dei fan alle vicende della loro squadra. Con essi i club calcistici possono offrire un coinvolgimento diretto, rendendo il rapporto con i tifosi reciproco. 

Perché questa esigenza di avvicinare i tifosi? Come afferma Alexandre Dreyfus, CEO di Chiliz e Socios, il 99,9% dei tifosi non va nemmeno allo stadio. Le squadre quindi hanno bisogno di canali per interagire con tutta la tifoseria, non solo quella che si può recare fisicamente a vedere le partite.

Nel concreto, sapere cosa sono i fan token non basta, vediamo dunque a cosa servono con qualche esempio. Gli holder possono scegliere come addobbare lo spogliatoio della squadra con frasi motivazionali, o il motto sulla fascia da capitano (come nel caso dell’F.C. Barcellona). Oppure decidere la canzone con cui celebrare ricorrenze o la grafica delle divise (nel caso dell’Inter). I tifosi del Napoli in questi giorni stanno votando il nuovo nome del campo d’allenamento della squadra.

Mentre i proprietari del fan token dell’Udinese, si preparano a riscattare la loro cena di Natale. 

I fan token sono acquistati principalmente dai tifosi, d’altro canto come tutte le altre criptovalute, possono essere utilizzati dai trader per operazioni di compravendita. Il loro mercato si è dimostrato molto legato all’andamento delle partite come è emerso nel caso dei Mondiali di calcio 2022 e dei fan token delle nazionali.


Ora che sappiamo cosa sono i fan token, come funzionano e a cosa servono, ci si potrebbe chiedere quale sia il loro vero valore all’interno del panorama crypto, ma anche in quello sportivo. La loro rilevanza dipende dall’importanza che si dà alla tifoseria. Se una squadra vede i propri tifosi solamente come persone che vanno a vedere le partite, essi non sembrano così interessanti. Quando invece i fan sono la linfa vitale di tutto il club calcistico, i fan token sono uno strumento per costruire relazioni e condividere l’entusiasmo sportivo.

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Azioni MFE A e B: perché sono decollate con la morte di Berlusconi?

Azioni MFE A e B: perché sono decollate con la morte di Berlusconi?

In mattinata dopo la morte di Silvio Berlusconi le azioni MFE toccano un picco del 10%. Cos’è successo?

Le azioni MFE (MediaforEurope) A e B sono decollate subito dopo la morte di Silvio Berlusconi. I titoli del gruppo hanno toccato picchi del 10% nel corso della mattinata per poi frenare. Nello specifico le azioni MFE B (con 10 diritti di voto) hanno raggiunto il 10% per poi stabilirsi a 3,1% a 0,71 euro. Mentre le azioni MFE A (quelle che garantiscono un voto) hanno sfiorato il +10%, raggiungendo il 6,4% a 0,50 euro. 

Anche Mondadori ha portato a casa un +1,3% a 1,97 euro, in calo invece Banca Mediolanum di cui Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, possiede una quota del 30%. Ma come mai le azioni MFE A e B sono decollate? Cosa giustifica questi rialzi? 

Azioni MFE A e B dopo la morte di Berlusconi: motivi del rialzo

Uno dei principali motivi del rialzo delle azioni MFE A e B subito dopo la morte di Berlusconi è la stabilità dell’impero commerciale ed economico dell’imprenditore. Gli analisti hanno visto in questa solidità la ragione dell’andamento positivo dei titoli in borsa. 

Ma il decollo delle azioni potrebbe essere dovuto anche a speculazioni sul testamento di Berlusconi. In altre parole, i mercati stanno reagendo come se fosse in vista un cambiamento di direzione come una vendita, una fusione o cessione. Negli ultimi anni infatti i rumor sulla direzione e i cambi vertici di Mediaset sono stati al centro dell’attenzione.

Parte del mercato, insomma ha già immaginato operazioni straordinarie per il gruppo MediaForEurope. 

Chi sarà il vero erede di Berlusconi?

Le azioni MFE sono in rialzo in attesa che venga svelato il futuro dell’impresa di Berlusconi? L’imprenditore non ha mai indicato pubblicamente chi avrebbe dovuto prendere il suo posto e guidare l’impero commerciale dopo la sua morte. Dal suo testamento dipenderà il futuro dei suoi interessi commerciali, la rivelazione più attesa è sulla distribuzione tra i figli del 61% delle sue quote nella holding di famiglia Fininvest. 

Ci si aspetta che sia la figlia maggiore, Marina Berlusconi, ad avere un ruolo in primo piano. Sia lei che il fratello Pier Silvio sono stati coinvolti nella gestione delle aziende di famiglia già dagli anni ‘90. 

Il rialzo delle azioni MFE A e B dopo la morte di Berlusconi è un classico buy the rumor sell the news? I movimenti così violenti a ridosso della notizia potrebbero essere interpretati come mera speculazione. Molto probabilmente, anche nei prossimi giorni tutti gli occhi continueranno ad essere puntati sulle azioni MFE MediaForEurope, che nel frattempo hanno ridotto i rialzi rispetto ai picchi del mattino. 

Rating Italia, calendario revisioni: le date da monitorare

Rating Italia, calendario revisioni: le date da monitorare

Qual è il calendario delle revisioni del rating dell’Italia del 2023? Ecco le date da monitorare 

Il calendario delle revisioni del rating dell’Italia viene monitorato con attenzione dagli investitori e non solo, per rimanere aggiornati sul punteggio e quindi l’affidabilità del nostro paese dal punto di vista finanziario

Il rating infatti è un voto redatto da agenzie specializzate, che stabilisce la capacità di uno Stato, di una società o di un qualsiasi prodotto finanziario, di ripagare i propri debiti. Questo punteggio determina di conseguenza la solidità finanziaria di un paese, il rischio e il rendimento degli investimenti che propone al pubblico e lo spread ovvero la differenza tra le quotazioni dei suoi titoli con quelli delle altre nazioni. 

Ad esempio se l’Italia è considerata affidabile e quindi il rischio che non ripaghi i suoi debiti è limitato, le obbligazioni che emette sono sicure e con un rendimento limitato. Viceversa, un rating basso porta a rendimenti maggiori perché i rischi sono più alti

Ecco il calendario 2023 delle revisioni del rating d’Italia delle principali agenzie, che generalmente si riuniscono due volte all’anno, in primavera e in autunno. 

Rating Italia: il calendario 2023 di Moody’s

Il calendario delle revisioni del rating italiano di Moody’s prevede due date da monitorare per il 2023: 

  • 19 maggio: l’agenzia non ha aggiornato il rating dell’Italia che è rimasto a Baa3 con outlook negativo. Nell’ambiente viene considerato il livello appena al di sopra di quello “spazzatura”. 
  • 17 novembre

Storicamente Moody’s è sempre stata l’agenzia più dura con il nostro paese. La sua scala di valutazione in ordine decrescente è Aaa, Aa, A, Baa, Ba, B, Caa, Ca, C. Con diversi livelli intermedi. Chi ha il punteggio di Aaa secondo Moody’s? In Europa i paesi più solidi dalla prospettiva finanziaria sono Germania (con cui viene calcolato lo spread dei BTP italiani), Svizzera, Svezia, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi e Norvegia.

Il rating è un meccanismo decisivo per l’economia tradizionale. Lo è anche per quella digitale? Scopri tutti i segreti della finanza decentralizzata.

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Il calendario di Standard & Poor’s

Il rating d’Italia è sottoposto anche alle revisioni di Standard & Poor’s:

  • 21 aprile: S&P’s durante la prima data del calendario 2023 per l’aggiornamento del rating dell’Italia ha confermato il punteggio di BBB assegnato già nel 2017. L’outlook in questo caso è “stabile”
  • 20 ottobre 

Il rating di S&P’s si misura da un massimo di AAA a un minimo di D. La posizione italiana è dunque intermedia. Secondo l’agenzia i migliori del continente sono Germania, Svizzera, Svezia, Danimarca, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia.

Rating Italia: il calendario di Fitch 

Le date sul calendario per il rating di Fitch sono il: 

  • 12 maggio: l’agenzia ha confermato il punteggio di BBB “stabile” per il rischio di default sul lungo termine, che è rimasto stabile da dicembre 2021. 
  • 10 novembre 

I parametri dell’agenzia sono AAA, AA+, AA, AA-, A+, A-, BB+, BBB, BBB-, BB+, BB, BB-, B+, B, B-, CCC, CC, C, D. Il massimo punteggio in Europa è stato raggiunto da Germania, Svizzera, Svezia, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi e Norvegia. 

Rating Italia 2023: il calendario completo delle revisioni

Per riunire le date da monitorare di tutte le agenzie, ecco la lista completa: 

  • 21 aprile – S&P’s
  • 12 maggio – Fitch Ratings
  • 19 maggio – Moody’s
  • 20 ottobre – S&P’s
  • 10 novembre – Fitch Ratings
  • 17 novembre – Moody’s

Se il governo aspetta con preoccupazione il giudizio delle agenzie, per i cosiddetti investitori retail il rating è indispensabile per valutare le mosse finanziarie future. Infatti in occasione degli appuntamenti del calendario delle revisioni del rating dell’Italia per il 2023 vengono aggiornati anche i rendimenti dei titoli di stato. 

Cos’è la recessione tecnica? Il significato spiegato semplice

Recessione tecnica: il significato spiegato semplice

Cosa vuol dire entrare in una recessione tecnica? Ecco il significato di questa fase di mercato 

Qual è il significato di recessione tecnica? Le ultime notizie per cui l’Eurozona è appena entrata in questa fase, potrebbero aver fatto nascere domande simili a questa. Tra tutte le tipologie di recessione, quella tecnica ha delle caratteristiche specifiche. Una volta capito cos’è quella tecnica, ci si potrebbe anche chiedere se sia davvero grave quanto sembra. Ecco tutto quello che devi sapere!

Il significato di recessione tecnica

Per spiegare il concetto e il suo significato, riprendiamo brevemente la definizione generale di questo stadio del ciclo di mercato. 

La recessione è il contrario della crescita economica, per questo è strettamente connessa con il PIL (Prodotto Interno Lordo) di un paese, o come nel caso attuale, dell’intera Eurozona. Questa situazione si verifica quando questo valore è inferiore alle sue potenzialità calcolate sulle capacità di tutti i fattori produttivi. 

Il significato di recessione tecnica è riassumibile con: il PIL diminuisce per almeno due trimestri consecutivi. Questo dato è calcolato sulla base di una variazione “congiunturale” negativa del Prodotto Interno Lordo, ovvero un cambiamento confrontato su due trimestri consecutivi. 

Al contrario la variazione tendenziale, che caratterizza una recessione di tipo economica, paragona lo stesso intervallo di tempo rispetto agli anni precedenti. 

Per concretizzare il significato di recessione tecnica al giorno d’oggi, basta dire che nelle ultime ore l’Eurozona è entrata in questa fase nel primo trimestre del 2023 per una contrazione del prodotto interno lordo dello 0,1% per due trimestri consecutivi (secondo i dati Eurostat). Anche nell’ultimo trimestre del 2022 questo dato era diminuito dello 0,1%. Nel complesso l’Italia ha registrato una crescita dello 0,6% mentre la Germania dello 0,3%. A trascinare l’economia dell’Eurozona è la Polonia con il 3,8%. 

Negli ultimi mesi in tutta l’Eurozona abbiamo sofferto per l’inflazione che ha raggiunto livelli altissimi. Imparare a gestire i propri risparmi è diventata una priorità, così come scoprire le alternative dell’economia digitale e decentralizzata!

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Cosa vuol dire entrare in recessione tecnica nel concreto? 

Quindi qual è concretamente il significato di recessione tecnica? L’economia dell’Eurozona è spacciata? Per alcuni economisti si tratta di un evento fisiologico che non preoccupa particolarmente in quanto non causato da eventi esterni. Entrare in questa situazione infatti fa parte del ciclo economico di stampo capitalista diviso in quattro fasi: crescita, recessione, depressione e ripresa. 

Quando un paese entra in recessione tecnica significa che la sua economia ha smesso di crescere ed è stagnante. È il periodo tipico delle riduzioni delle spese da parte dei consumatori, della riduzione della domanda e della produzione. 

Questo stallo dei mercati è dovuto anche alle politiche monetarie della Banca Centrale Europea che negli ultimi mesi ha scoraggiato gli investimenti alzando i tassi di interesse. Le iniziative hawkish come questa, e come il quantitative tightening, hanno lo scopo di contrastare l’inflazione ma allo stesso tempo fermano l’economia

I dati sulla recessione tecnica non sono dei dati “assoluti” che descrivono in maniera netta l’andamento di un paese. Non si sa infatti quanto sia grave la situazione finché non si confrontano altri valori come l’occupazione (che nell’Eurozona è aumentata dello 0,6% nel trimestre), l’inflazione, l’andamento demografico e il debito pubblico. Non si può nemmeno stabilire con precisione quanto durerà.

Il significato di recessione tecnica per un paese è quello di “economia ferma”. Questa prospettiva che è diventata realtà per l’Eurozona, sta facendo preoccupare la BCE? Proprio la settimana prossima da calendario l’istituzione è chiamata a discutere eventuali rialzi dei tassi di interesse, le previsioni sulla riunione di giugno 2023 fanno intendere che potremmo imbatterci in politiche monetarie più “morbide” per i prossimi mesi.

Vision Pro Apple: cos’è e come funziona il nuovo visore per il metaverso

Vision Pro Apple: cos’è e come funziona il nuovo visore per il metaverso

Apple ha annunciato Vision Pro, il suo nuovo visore per il metaverso. Ecco cos’è, come funziona e quanto costa 

Cos’è Vision Pro di Apple e come funziona il nuovo visore per il metaverso? La novità è stata svelata il 5 giugno alla Worldwide Developers Conference, l’evento annuale degli sviluppatori dell’azienda di Cupertino, tra la presentazione del nuovo sistema operativo per iPhone iOS17 e l’aggiornamento del MacBook Air. 

Si tratta di un innovativo visore per la realtà aumentata pensato per essere usato nella quotidianità, le sue funzionalità e caratteristiche tecniche che lo rendono unico nel suo genere. Secondo i primi che lo hanno provato, nessuno finora è riuscito a produrre delle cuffie immersive di questo livello. Ecco dunque cos’è Vision Pro di Apple, come funziona e tutte le sue potenzialità per il metaverso

Cos’è Vision Pro di Apple?

Alla domanda “cos’è Vision Pro”, la sua azienda produttrice, ha risposto “uno strumento di spatial computing”. Con questa espressione tecnica ci si riferisce a quell’area dell’informatica che permette tramite azioni fisiche come movimenti o il linguaggio, di interagire con sistemi multimediali circostanti. In poche parole, quello di Apple è un dispositivo che elimina i display fisici e fa “vivere” app e schermate direttamente nello spazio circostante. 

Vision Pro, la cui forma ricorda quella di una maschera da sci, consentirà agli utenti di vedere le app in un modo nuovo, come se fossero “oggetti” nell’ambiente. Per usarle si usano i movimenti delle mani (catturati dalle telecamere esterne), degli occhi e il suono della voce. Il visore può essere usato per guardare film, scattare foto in 3D, lavorare in team, giocare. Per spiegare cos’è Vision Pro, Apple, a differenza dei suoi competitor di visori e cuffie, non ha insistito tanto sulle applicazioni nel gaming quanto sulle opportunità della realtà aumentata per la vita quotidiana e l’intrattenimento

Proprio per questo il visore si può considerare utile per entrare anche nel metaverso, ovvero l’ambiente virtuale e immersivo in cui vivere diverse esperienze. Dai concerti, ai matrimoni, passando per le partite di calcio. 

Dal punto di vista tecnico Vision Pro di Apple ha 24 milioni di pixel su due schermi, che corrispondono a più di una televisione 4K per occhio. Ha due chip M2 e R1, quest’ultimo dedicato a potenziare le performance di velocità in modo che qualsiasi schermata si muova davanti ai tuoi occhi come se fosse in tempo reale. Le cuffie si adattano a diverse forme e dimensioni del viso grazie a parti regolabili e intercambiabili. I primi tester sostengono di aver sofferto un po’ la pesantezza del visore in periodi di tempo prolungati. 

Cos’è quindi Vision Pro di Apple? A pochi giorni dall’annuncio del nuovo prodotto, questo viene definito “il dispositivo elettronico personale più avanzato di sempre”. Il prezzo, che ha già fatto discutere, è di 3.500 dollari e sarà in commercio non prima del 2024

Vision Pro Apple: come funziona 

Dopo una prima panoramica su cos’è, vediamo nel dettaglio come funziona Vision Pro di Apple. 

Quando si indossa il visore, non si viene isolati completamente dallo spazio circostante. Si può selezionare il “grado” di oscuramento ed eventualmente scegliere una visione del tutto immersiva su paesaggi come cieli stellati o montagne innevate. Si possono quindi vedere le altre persone, e ovviamente gli oggetti, nella stanza. La sensazione è quella di guardare attraverso un vetro piuttosto che uno schermo.  

All’esterno il dispositivo può diventare trasparente o opaco per segnalare alle altre persone se si è immersi in un’esperienza o se si è disponibili a interagire.

Il secondo aspetto da tenere presente per comprendere come funziona Vision Pro, è che per selezionare le app si deve guardare quella desiderata e fare un gesto come un pizzico con il pollice e l’indice. Mentre le telecamere all’interno del visore rilevano gli occhi e riconoscono ciò che si sta guardando, quelle esterne rilevano i movimenti della mano. 

Ma come funziona quando viene usato per fare delle videochiamate? Tramite tramite un’avanzata tecnologia di machine learning, il dispositivo ricostruisce una scansione del viso e dei movimenti della persona che lo indossa. Apple chiama questo avatar super realistico “Persona”, e appare al tuo posto quando appari in video con qualcuno. 

L’audio di Vision Pro dà una sensazione avvolgente grazie a due altoparlanti posizionati vicino alle tempie per un effetto surround. Molto simile alla funzione audio spaziale degli AirPods. 

Le prime reazioni del pubblico

Tutti quelli che hanno scoperto durante l’evento cos’è Vision Pro e come funziona, sono rimasti estasiati dall’esperienza. Le uniche perplessità sul nuovo visore di Apple riguardano il prezzo e il mercato di riferimento. Finora infatti dai visori per la realtà aumentata sono stati attratti soprattutto gli amanti dei videogiochi e gli appassionati delle ultime tecnologie, come quella del metaverso. I più critici sostengono che le “masse” non sono ancora pronte per un prodotto del genere, considerato anche il costo non indifferente. 

D’altro canto Apple con il suo forte brand è sempre stata capace di diffondere e far sentire il bisogno di prodotti all’avanguardia al grande pubblico. L’abilità consolidata dell’azienda porta i sostenitori delle criptovalute del metaverso ad aspettarsi un rinnovato interesse nel mercato anche da parte dei newbies. 

La divisione Apple Technology Development Group ha lavorato agli hardware e ai software di Vision Pro fin dal 2016, l’annuncio di Vision Pro è il culmine di anni di sviluppo. Tim Cook, CEO dell’azienda, ha sempre sostenuto che il potenziale della realtà aumentata che unisce la grafica computerizzata al mondo reale, possa avere lo stesso impatto che ha avuto internet sulla vita delle persone

Alla fine di questo approfondimento su cos’è Vision Pro e come funziona, citiamo le prossime sfide per il progetto ovvero portare gli sviluppatori a programmare app per il nuovo visore per il metaverso. Disney+ ha già annunciato che i suoi contenuti saranno disponibili già dal primo giorno in commercio. 

WWDC 2023: novità per le crypto del Metaverso da Apple?

WWDC 2023: novità per le crypto del metaverso da Apple?

Alla WWDC 2023 del 5 giugno Apple dovrebbe presentare una novità tech a tema “metaverso”, il mercato crypto si prepara

La WWDC 2023 di Apple porterà novità anche per le crypto? È partito il conto alla rovescia per la conferenza annuale degli sviluppatori dell’azienda di Cupertino! Dalle 19:00 (ora italiana) sarà possibile seguire in streaming l’evento di apertura e scoprire l’attesissimo nuovo prodotto di punta, l’ultimo dopo l’Apple Watch lanciato nel 2014. 

Secondo rumor, ricerche degli analisti e riferimenti dell’azienda, si tratterebbe di un visore per la realtà virtuale/aumentata. Se dovesse essere così, il settore dei mondi virtuali potrebbe trovare una nuova spinta. Gli addetti ai lavori e gli appassionati aspettano quindi la WWDC 2023 e le possibili novità per le crypto del metaverso

WWDC 2023: in arrivo novità per le crypto del metaverso?

Se le ipotesi sulla natura del nuovo prodotto saranno confermate, la Worldwide Developers Conference (WWDC) 2023 sarà un punto di svolta per le crypto del metaverso

Durante la conferenza ci si aspetta la presentazione della nuova linea di prodotti del brand, e il fatto che possa essere collegata ai mondi virtuali, ha fatto esplodere le crypto del metaverso. In una settimana SAND, il token di The Sandbox, ha registrato un +10,5% in un momento di mercato non particolarmente movimentato per le altre criptovalute. Per MANA di Decentraland invece l’aumento è stato del 4,80%! Per il token di ImmutableX si è visto un +3,64% e per MultiverseX (ex Elrond) un +0,78%.

WWDC 2023, novità: cosa sappiamo sul visore per il metaverso di Apple 

Del visore, la novità Apple che potrebbe scuotere le crypto del settore, al momento non si sa molto. Gli esperti ritengono che dovrebbe essere dotato di display ad alta definizione 4K per ciascun occhio, della possibilità di interagire con l’ambiente circostante attraverso telecamere ad alta potenza e di una funzione “copresenza” per condividere la visuale con altre persone. Si ipotizza che il prezzo sia di 3.000 dollari circa 6 volte più alto del visore di Meta e 3 volte quello di Sony (compresa la PS5 per utilizzarlo).

Le prime reazioni sul lancio del visore del metaverso alla WWDC 2023 sono state soprattutto critiche, c’è infatti chi sostiene che non sia il momento migliore per i mondi virtuali e che Apple sia arrivata troppo tardi rispetto all’hype, che ora sembra rivolto ad un’altro trend, quello dell’intelligenza artificiale

Tuttavia in molti hanno notato che Apple è conosciuta soprattutto per sconvolgere i mercati e crearne di nuovi, grazie al suo potente brand e alla fiducia dei consumatori. In altre parole, nessuna azienda potrebbe portare alla diffusione del metaverso in un pubblico così ampio come la creatura di Steve Jobs. 

Il business del metaverso è tornato sotto i riflettori già da qualche settimana, quando Meta ha previsto che entro il 2035 il metaverso porterà fino a 489 miliardi di euro nell’Eurozona, ovvero circa l’1,3%-2,4% del PIL.

Su Young Platform puoi trovare un Salvadanaio dedicato proprio alle crypto del Metaverso, in cui comprare SAND, MANA e AXS in maniera regolare e automatica. 

Teniamo gli occhi puntati sulle crypto del metaverso: il lancio del visore di Apple alla WWDC 2023 potrebbe portare importanti novità. 

Prezzo petrolio oggi: cosa sta succedendo dopo la riunione OPEC+

Prezzo petrolio oggi: cosa sta succedendo dopo la riunione OPEC+

Prezzo petrolio oggi: l’Arabia Saudita si “stacca” dall’OPEC+ e annuncia nuovi tagli alla produzione

Il prezzo del petrolio oggi è in salita dopo la decisione dell’Arabia Saudita di tagliare nuovamente la produzione. Domenica 4 giugno, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, conosciuta come OPEC+, si è riunita a Vienna. Durante l’incontro è stata confermata la decisione intrapresa lo scorso aprile di tagliare 1 milione di barili al giorno da maggio fino alla fine del 2023. Tuttavia l’Arabia Saudita è stata una voce fuori dal coro e ha optato per una diversa strategia. Ecco cosa ha portato agli aumenti del prezzo del petrolio oggi. 

Prezzo petrolio oggi: la decisione dell’Arabia Saudita spiegata

Come era ovvio che fosse, il prezzo del petrolio oggi è stato nuovamente influenzato dalle ultime novità sulla produzione annunciate dall’Arabia Saudita, il principale esportatore al mondo

Durante l’incontro del 4 giugno, il rappresentante del paese ha dichiarato che attuerà un ulteriore taglio di 1 milione di barili al giorno per un mese a partire da luglio 2023, con possibilità di estenderlo nei mesi successivi. Questo porterà il totale dei tagli dello Stato a 1,5 milioni di barili al giorno, riducendo la produzione a 9 milioni di barili. Lo scopo di questa riduzione è sempre quello di mantenere stabile il mercato di petrolio. 

L’OPEC+ produce circa il 40% del greggio mondiale e le sue decisioni sulla produzione possono avere un impatto significativo sui costi. Il prezzo del petrolio oggi è aumentato sia sul fronte Brent che su quello WTI. Quello del Mare del Nord è salito di quasi 2 punti percentuali sopra i 77,3 dollari al barile, mentre il texano è balzato sopra i 73$. Nelle prime ore di oggi, lunedì 5 giugno, ci sono stati aumenti fino al 2%. 

Con gli aumenti del prezzo del petrolio oggi bisogna rivedere le previsioni?

L’inaspettata svolta dell’Arabia Saudita ha portato gli esperti a riformulare le previsioni sul prezzo del petrolio per il 2023? Bob McNally di Rapidan Energy ha dichiarato alla CNBC che “il mercato non si aspettava proprio la decisione saudita di tagliare unilateralmente la produzione di 1 milione di barili al giorno” e che questo porterà dei “grandi deficit globali” di petrolio nella seconda metà del 2023 e che quindi i prezzi del greggio supereranno i 100$ a barile l’anno prossimo. 

Anche Kang Wu di Asia Analytics di S&P Global Commodity Insights prevede che ci saranno ulteriori aumenti come conseguenza della riduzione delle scorte. 

In generale le stime sul prezzo dell’oro nero rimangono al rialzo nei prossimi mesi. Quello che preoccupa gli analisti è il peso dell’Arabia Saudita nell’OPEC+ e la sua propensione a agire in autonomia rispetto alle decisioni collettive. Del resto gli effetti del suo enorme potere si possono notare nell’aumento del prezzo del petrolio di oggi.

Calcolo IMU seconda casa: come si fa?

Calcolo IMU seconda casa: come si fa?

Informazioni e simulazione del Calcolo IMU sulla seconda casa per il 2023

Come si fa il calcolo dell’IMU sulla seconda casa? Dal 2013 l’”Imposta Municipale Propria” è diventata obbligatoria solo sulle seconde case, quindi non sull’abitazione principale. I proprietari degli immobili (con le dovute eccezioni) devono pagare la tassa in due rate la cui scadenza è prevista ogni anno per il 16 giugno e il 16 dicembre. Per il calcolo IMU sulla seconda casa bastano solamente tre dati, ecco come si fa. 

Calcolo IMU seconda casa: chi deve pagare la tassa

Il calcolo IMU parte dalla definizione di “seconda casa”, in questa categoria rientrano abitazioni per le vacanze o immobili acquistati per investimento, ma anche fabbricati, negozi, uffici o aree fabbricabili. Il calcolo IMU sulla seconda casa riguarda quindi i proprietari di questa tipologia di immobili. Questa tassa tuttavia viene versata anche per le prime case, ovvero le abitazioni principali, qualora rientrino nelle categorie A1, A8 e A9, in altre parole quando vengono considerate di lusso

Se stai per fare il calcolo IMU sulla seconda casa per il 2023, considera che con le ulteriori eccezioni introdotte dalla Legge di Bilancio, la tassa non deve essere pagata da: 

  1. I proprietari di immobili occupati illegalmente e che hanno presentato denuncia regolare;
  2. I proprietari di immobili occupati da un ex coniuge (in caso di separazione o divorzio), in questo caso è l’inquilino a dover versare l’IMU;
  3. I proprietari che concedono usufrutto a un soggetto terzo. Attenzione che l’usufrutto non equivale all’affitto, infatti chi possiede immobili affittati deve occuparsi di versare l’imposta;
  4. I proprietari di seconde case in zone colpite dagli eventi sismici del 2016 (in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto). 

Ci sono anche dei casi particolari e delle riduzioni, ad esempio la base imponibile dell’IMU è ridotta della metà per le abitazioni concesse in comodato d’uso a parenti in linea retta. Se un immobile è intestato a più persone, il calcolo IMU sulla seconda casa verrà distribuito in maniera proporzionale. Per i nuovi acquisti, il proprietario pagherà l’IMU sull’abitazione solo per i mesi di effettiva proprietà

Calcolo IMU seconda casa: come si fa nel 2023? 

Gli elementi che devono essere presi in considerazione per il calcolo dell’IMU sulla seconda casa 2023 sono tre: 

  1. Rendita catastale dell’immobile, ovvero il valore fiscale (che si può recuperare al catasto);
  2. Coefficiente fisso di riferimento:
  • 160 per le seconde case, magazzini, stalle e scuderie 
  • 80 per uffici e studi privati
  • 55 per negozi
  • 140 per laboratori artigianali, stabilimenti balneari
  • 65 per alberghi, teatri e cinema
  1. Aliquota del comune: che può essere aumentata fino a un massimo del 10,6%. E varia per le categorie di immobili. 

Il primo passo è quello di aumentare del 5% il valore della rendita catastale e moltiplicare quello che si ottiene per il coefficiente fisso. In questo modo si trova la “base imponibile”, a cui va aggiunta l’aliquota del comune in cui è presente l’immobile. 

Il risultato di questo calcolo IMU sulla seconda casa rappresenta l’importo della tassa annuale che va versata in due rate. 

Vediamo allora una simulazione di calcolo 2023 nel comune di Milano. Consideriamo una seconda casa con rendita catastale di 1.000 euro e un’aliquota comunale al 7,6%, che è stata di proprietà per 5 mesi. 

Questo è il procedimento: 

1.000 + 5% = 1.050

1.050 * 160 = 168.000 (base imponibile)

168.000 / 1000 * 7,6 = 12.775 tassa per un anno (1.065 mensile)

1.065 * 5 mesi di proprietà = 5.328 euro di IMU

Dopo aver visto come si fa il calcolo IMU sulla seconda casa, potresti chiederti dove pagarla. Per regolarizzare le tue tasse puoi utilizzare il modello F24 o rivolgerti a un commercialista. 

BTP Valore 2027: cedola, premio, novità e cose da sapere

BTP Valore 2027: cedola, premio e novità

Novità sui BTP Valore 2027: dopo l’annuncio della nuova emissione ecco tutte le cose da sapere dalla cedola al premio

Le ultime novità sul BTP Valore 2027, dalla cedola al premio, arrivano dal Dipartimento del Tesoro che sta svelando gradualmente tutte le caratteristiche del titolo. Secondo il Sole 24 Ore la quota di titoli di Stato nelle tasche degli italiani è aumentata di 50 miliardi tra settembre e gennaio. I risparmiatori sembrerebbero interessati a questi strumenti finanziari grazie all’innalzamento dei tassi di interesse che porta un aumento dei rendimenti. Dopo l’annuncio di questo nuovo bond dedicato ai piccoli risparmiatori, finalmente possiamo vederci più chiaro su cedola, premio e tassi del BTP Valore 2027. 

BTP Valore 2027: le novità su cedola e premio

Per ripassare, il BTP Valore è un titolo di stato riservato agli investitori retail (quindi non sono ammessi quelli istituzionali), che sarà emesso tra il 5 e il 9 giugno 2023 con delle modalità semplificate e una durata di 4 anni. Pensate per attrarre i piccoli risparmiatori. 

Come già anticipato, il BTP Valore 2027 avrà un premio di fedeltà per chi acquista il titolo nei primi giorni di collocazione e lo deterrà fino alla scadenza. La novità è che è stato comunicato il valore di questo premio, pari al 5 per mille dell’importo investito (0,5%)

Per quanto riguarda le cedole del BTP Valore 2027, il Tesoro ha optato per dividere i quattro anni di durata in due livelli di rendimento che saranno pagate ogni sei mesi con tassi crescenti. Secondo il meccanismo step-up.

BTP Valore 2027: novità su rendimento e tassi da giugno

I tassi minimi garantiti del BTP Valore 2027 saranno:

  • 3,25% per il 1° e 2° anno;
  • 4,00% per il 3° e 4° anno.

Il codice ISIN del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005547390.

Altre caratteristiche da sapere sul BTP Valore 2027 sono l’importo minimo fissato a 1.000 euro, la tassazione agevolata al 12,5% e l’esenzione delle imposte di successione tipiche anche dei BTP Italia

Il titolo sul mercato MOT avrà un prezzo di 100 e potrà essere acquistato senza commissioni direttamente in banca. La chiusura potrà essere anticipata al massimo il 7 giugno alle 17:30. 

Dalle ore 9 del 5 giugno alle 13:30 del 9 giugno il titolo sarà venduto agli investitori retail.