Parliamo di uno dei temi fondamentali nel mondo della blockchain. Scopri quali sono le 5 criptovalute più decentralizzate sul mercato!
I progetti crypto sono sempre di più, ma quali sono quelli più fedeli agli ideali dei vecchi cypherpunk? Quando Satoshi Nakamoto diede vita a Bitcoin, il suo proposito era quello di creare una moneta digitale totalmente decentralizzata e a prova di censura. Attualmente, i progetti crypto rispettano questo ideale? Scopri quali sono le 5 criptovalute più decentralizzate!
Un passo indietro: che cosa si intende per decentralizzazione?
Generalmente parlando, la decentralizzazione è una sorta di processo che sposta il potere decisionale da un’autorità centrale (come un governo o una banca) a più realtà locali (come le amministrazioni regionali o comunali, oppure ai singoli).
Nel mondo delle criptovalute la decentralizzazione è quindi la capacità, di una blockchain, di funzionare senza un’autorità centrale che la controlli, ma grazie ad una comunità distribuita di partecipanti (i nodi validatori o i miner) che lavorano per garantire la sua sicurezza. Prendiamo come esempio una delle organizzazioni centralizzate che tutti noi utilizziamo quotidianamente: una banca. Se vuoi inviare del denaro a qualcuno attraverso un bonifico, c’è sempre il rischio che la tua banca blocchi il pagamento o che i suoi server smettano di funzionare. Se invece vuoi mandare dei Bitcoin a qualcuno invece, ti basta processare una transazione e aspettare che venga finalizzata dai miner.
Uno dei fattori principali che si utilizza per valutare se e quanto una criptovaluta è decentralizzata è il numero di nodi che possiede il suo network.
Che cos’è un nodo?
I nodi sono dispositivi informatici che si connettono all’interfaccia di una blockchain e si occupano di validare le transazioni ovvero garantire che siano legittime e vengano registrate in modo sicuro. Per fare questo esistono diverse modalità che dipendono dal meccanismo di consenso che una crypto utilizza; per esempio, in una blockchain che utilizza il Proof-of-Work, i nodi validano le transazioni attraverso il mining. Se invece il meccanismo utilizzato è il Proof-of-Stake, la sicurezza della blockchain viene garantita dallo staking.
In questa lista delle 5 criptovalute più decentralizzate utilizzeremo come parametro il numero di nodi che ogni blockchain possiede. Attenzione! La quantità di nodi è uno degli aspetti principali che indicano il livello di decentralizzazione di un network, ma esistono anche altri parametri da considerare.
Bitcoin
Bitcoin ha un market cap di più di 300 miliardi di dollari e utilizza, per la validazione delle transazioni, un meccanismo di consenso di tipo Proof-of-Work. Questa blockchain possiede, ad oggi, più di 14.000 nodi pubblici dislocati in tantissimi stati differenti. Non tutti producono attivamente nuovi blocchi, alcuni nodi contribuiscono alle attività della blockchain semplicemente trasmettendo le informazioni sulle transazioni che riceve, in un grande “passaparola”. In generale, dato il grande numero di nodi, Bitcoin è praticamente inviolabile dai 51% attack degli hacker e immune all’eventuale censura dei governi.
Ethereum
L’altcoin per eccellenza, Ethereum, è la seconda crypto per market cap nonché una delle 5 blockchain più decentralizzate. Dopo l’aggiornamento The Merge, il suo meccanismo di consenso è diventato Proof-of-Stake. I nodi di Ethereum sono al momento quasi 500.000, è necessario precisare, però, che la maggior parte è riunita in organizzazioni più grandi, chiamate staking pool. In altre parole, per quanto numerosi, alcuni nodi sono gestiti da un numero limitato di enti.
Dogecoin
Dogecoin è una delle crypto che possiede più nodi, al momento più di 3.500. Non è solamente la memecoin più famosa ma è anche una delle 5 criptovalute più decentralizzate. Ancora una volta, parlando di Doge si finisce per citare anche Elon Musk. Alcuni nodi di questa blockchain infatti, nello specifico 112, utilizzano i satelliti di Starlink per connettersi a internet. Starlink, una delle più celebri invenzioni di Musk, è una costellazione costituita da migliaia di satelliti che orbitano attorno alla Terra e garantiscono una connessione internet stabile a qualsiasi latitudine e longitudine del gobo.
Monero
L’obiettivo principale di Monero (XMR) da quando è nata nel 2014 è quello di essere più privata e decentralizzata possibile. XMR è definita una privacy coin e possiede 1.988 nodi attivi largamente distribuiti in tutto il mondo. È stata creata per risolvere alcuni punti deboli che affliggevano Bitcoin all’epoca, in particolare quelli relativi alla centralizzazione dei miner che erano meno geograficamente distribuiti di quanto lo siano oggi. Per mantenere la sua posizione tra le criptovalute più decentralizzate del mercato, Monero ha una strategia: l’aggiornamento del suo algoritmo. Come influisce questo sulla decentralizzazione? Quando avvengono modifiche strutturali, i miner sono costretti ad aggiornare gli hardware ASICs che utilizzano per lavorare sulla blockchain. Gli aggiornamenti sono costosi e impegnativi e se avvengono così spesso, come nel caso di Monero, i miner non sono incentivati a costruire degli enormi nodi. Per questo Monero si basa sul lavoro di tanti piccoli miner distribuiti geograficamente.
Solana
L’ultima della lista delle 5 criptovalute più decentralizzate è Solana, una blockchain pubblica creata alla fine del 2017 dal programmatore di origine Ucraina Anatoly Yakovenko. Definita, in occasione del lancio, “The Ethereum Killer” ha costruito il suo successo intorno al concetto di scalabilità. Essere scalabili, nel mondo delle blockchain, significa poter processare un grande numero di transazioni al secondo attraverso il pagamento di bassissime commissioni. I nodi validatori Solana, come quelli di Ethereum, utilizzano un algoritmo di consenso Proof-of-Stake, mentre per generare il timestamp (ovvero l’elemento che contiene l’ordine cronologico delle transazioni processate su una blockchain) si servono di un sistema innovativo chiamato Proof-of-History. Nonostante il network possieda un altro grado di scalabilità non rinuncia sicuramente alla decentralizzazione, i validatori che approvano le transazioni sulla sua rete sono, ad oggi, più di 2.000.