In Venezuela borse di studio per formarsi sulle crypto

Venezuela borse di studio per criptovalute

In Venezuela i rappresentanti politici fanno grandi progetti sulla formazione a tema crypto, a contatto con partner di alto livello come Axie Infinity

Il Sud America è sempre in prima linea quando si parla di criptovalute! Questa volta ci spostiamo da El Salvador, alla volta del Venezuela e dei suoi programmi di educazione legati agli asset digitali. Cosa si studia a scuola di crypto?

Elezioni imminenti in Venezuela: più crypto per tutti! 

José Alejandro Terán, candidato a governatore del Venezuela, ha un programma elettorale che punta alle criptovalute. Uno dei punti di questo programma prevede l’istituzione di borse di studio per formare esperti di crypto su mining, NFT e trading. L’ obiettivo è accompagnare il paese sempre più dentro al digitale, tante sono le iniziative in questo senso: nel 2018 è nata Petro (PTR) la criptovaluta di stato. Il prossimo passo è l’educazione. Secondo Teràn, la formazione è la svolta necessaria a far crescere l’economia e il benessere (in termini di aumento di posti di lavoro). Le borse di studio saranno rivolte ai giovani, oltre a tutte le materie classiche, gli studenti potrebbero scegliere di studiare il mondo delle criptovalute.

Formazione crypto by Axie Infinity Academy

Uno dei partner di queste borse di studio è Axie Infinity Academy. I fortunati borsisti si formeranno direttamente con i professionisti del Metaverso. Axie Infinity infatti è un gioco sulla blockchain Ethereum la cui ambientazione e i cui personaggi (sotto forma di NFT) ricordano i Pokemon e i Tamagotchi. Ha tutte le caratteristiche di un gioco play to earn e di un mondo virtuale in cui personalizzare i propri Axie e vivere mille avventure insieme a loro. 

Come saranno le lezioni ad Axie Infinity? Cosa impareranno gli studenti a scuola di criptovalute? Queste nuove discipline piano piano trovano un posto nei programmi formativi di privati, scuole e università. In Italia non si trovano molte proposte simili, ma è probabile che la diffusione delle criptovalute aprirà la strada a nuove tipologie di discipline scolastiche. Per il Venezuela le crypto sono sempre state un argomento caldo soprattutto dopo il rischio del default di Stato del 2017, e l’introduzione della criptovaluta Petro è stata molto dibattuta. La domanda è: può la nuova finanza su blockchain risollevare il paese dai troppi debiti? In ogni caso l’educazione è un investimento e il Venezuela vuole studenti pronti a tutto! 

Ethereum: DAO, asta in crypto per la costituzione americana

Ethereum: Dao, asta in crypto per la costituzione americana

Una DAO ha partecipato all’asta per comprare una copia della costituzione americana. Ha raccolto più di 40 milioni di dollari in Ethereum

Constitution DAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata, ha indetto un crowdfunding per comprare una rarissima copia della costituzione americana. I fondi sono stati raccolti in Ethereum sulla piattaforma Juicebox ma la somma raggiunta non è stata sufficiente per vincere l’asta. Ecco il progetto e gli sviluppi futuri.

Il progetto della DAO

La casa d’aste Sotheby’s, di cui si è parlato di recente per la sua apertura agli NFT e al Metaverso, ha messo all’asta una rara copia della costituzione americana acquistabile in ETH. La copia in questione è una degli unici 500 esemplari esistenti che non veniva messa in vendita da trecento anni. L’obiettivo della DAO era quello di comprare la copia del documento simbolo del sentimento nazionale americano e preservarla. Tutti i donatori avrebbero avuto la possibilità di decidere della sorte dell’oggetto prezioso: dove esporla, come proteggerla, cosa fare per renderla a disposizione della comunità.

Queste decisioni sarebbero state prese in pieno stile DAO. Ogni donatore infatti ha ricevuto dei token di governance sulla base dell’entità della cifra donata. Ogni ETH corrisponde a 1 milione del token PEOPLE. Questi PEOPLE dovrebbero servire per decidere le mosse future. Parliamo al condizionale perché le cose non sono andate proprio come ci si aspettava.

Il fallimento dell’asta e l’incertezza della DAO

Al momento dell’inizio dell’asta, che si è svolta il 18 Novembre 2021, Constitution DAO aveva raccolto più di 40 milioni di dollari. Gruzzoletto di Ethereum che non è bastato ad aggiudicarsi la copia della costituzione, venduta ad un prezzo più alto. Mancato l’obiettivo principale, la DAO ora ha un futuro incerto. Come saranno utilizzati questi milioni di dollari? I donatori potranno ricevere un rimborso? Ora come ora, l’organizzazione non sembra essere gestita in maniera “democratica” perché le decisioni sono prese dal piccolo gruppo di sviluppatori del progetto. Questi hanno comunicato che presto verranno interpellati i donatori per stabilire il da farsi ma la Constitution DAO brancola nel buio. Cominciano a farsi sentire i malumori dei 17 mila donatori che non potranno nemmeno riscattare la loro quota perché la perderebbero tutta in commissioni. 

Su discord la discussione è accesa! Tra lamentele e criticità, il caso della Constitution DAO fa pensare a quanto le organizzazioni decentralizzate siano l’occasione per portare avanti dei progetti come una comunità ma anche a quanto sia complesso gestirli. 

Che cos’è la BitcoinCity di El Salvador?

Bitcoin bandiera El Salvador città

Il presidente Nayib Bukele, grande sostenitore di Bitcoin, annuncia un nuovo progetto: creare una Bitcoin City vicino a un vulcano

Ormai Nayib Bukele non si ferma più: dopo la sua recente legge per rendere Bitcoin valuta legale, ha annunciato la costruzione di una città totalmente basata sui pagamenti via blockchain. Ma cos’è e come funziona la prima Bitcoin City?

La prima Bitcoin City, tecnologica e alimentata da un vulcano

Alla fine di un evento su Bitcoin tenutosi a Mizata, in El Salvador, il presidente Nayib Bukele ha annunciato il suo nuovo progetto davanti a una folla festante: costruire una città basata su Bitcoin.Investite qui e fate tutti i soldi che volete” ha detto. “Sarà una città totalmente ecologica, che si sostiene con l’energia del vulcano”. Niente tasse e pagamenti totalmente decentralizzati: una ricetta vincente?

La Bitcoin City di Bukele vuole diventare il centro dell’economia crypto. Nei suoi piani, la città sarà finanziata da obbligazioni per un miliardo di dollari, garantite dal valore di Bitcoin. La sua posizione vicino al vulcano è strategica: l’energia geotermica alimenterà sia le normali attività cittadine sia il mining di criptovalute.

Sempre secondo il piano del presidente di El Salvador, non ci sarà bisogno di tasse oltre l’IVA nella Bitcoin City. Basterà quella a finanziare i servizi pubblici della città. Saranno così erogati  anche gli interessi sulle “obbligazioni vulcano”. Nonostante l’incertezza del valore di Bitcoin, Bukele è fiducioso: grazie ai bond e agli investimenti di aziende del settore crypto, la Bitcoin City sarà un successo. Tra i finanziatori del progetto ci sono anche Bitfinex e Blockstream.

Città del futuro o bolla pronta a scoppiare?

La Bitcoin City è un’idea innovativa e sarà un esperimento interessante, simile a quello previsto dal sindaco di Miami parlando di CityCoin. Ma gli scettici delle crypto non si fidano molto della strategia del presidente di El Salvador, nonostante Bitcoin abbia raggiunto poco tempo fa il suo ATH. Alcuni dubitano che El Salvador riuscirà a ripagare gli interessi delle obbligazioni, mentre altri mettono in discussione la leadership del presidente Nayib Bukele. Recentemente, la piccola nazione sudamericana ha fatto sorgere dubbi sulla democraticità del suo governo, e questo potrebbe allontanare alcuni investitori.

Samson Mow, Chief Security Officer di Blockstream, ritiene invece che l’idea di El Salvador sia vincente. “Bitfinex ha molti grossi investitori, e non ci saranno problemi nel raccogliere un miliardo di dollari per le obbligazioni” ha dichiarato fiducioso sul palco di Mizata. “La metà dei Bitcoin acquistati sarà bloccata per cinque anni” ha rivelato subito dopo. Secondo Mow, se altri Stati decidessero di seguire El Salvador, si potrebbe arrivare a rimuovere temporaneamente dal mercato fino al 50% di tutti i Bitcoin. Incredibile!Non resta che aspettare e vedere quali altre sorprese ci riserverà lo Stato sudamericano. Sarà il primo di tanti?

NFT e videogiochi: Game Stop e Xbox dicono la loro

NFT gaming, le mosse di Game Stop e Xbox

Non fungible token e videogiochi sembrano essere fatti l’uno per l’altra. Eppure non tutte le aziende ne sono convinte, cosa si dice nel settore gaming? 

Mentre le ricerche di non fungible token su Google vanno alle stelle, ci si chiede come usare gli NFT nei videogiochi. Alcune aziende di gaming sono più entusiaste di altre per questa tecnologia basata su blockchain. Quale posizione hanno Game Stop e Xbox?

Come usare gli NFT nei videogiochi?

Gli NFT sembrano perfetti per migliorare l’esperienza e la crescita nei videogiochi. I non fungible token permettono ai giocatori di personalizzare al massimo le loro identità in game. Come? Ad esempio attraverso avatar unici che possono essere posseduti solo da un giocatore. È possibile così avere i diritti esclusivi su strumenti, armi, personaggi, giochi e scenografie. Inoltre gli NFT aprono la strada alla monetizzazione dei contenuti per i creatori e gli sviluppatori.  

Game Stop e gli NFT: sì, lo voglio! 

Game Stop sta costruendo il suo NFT marketplace su Ethereum. Dopo aver comprato un dominio dal nome evocativo (nft.gamestop.com), l’azienda americana ha lanciato un messaggio: cercasi personale esperto di web3 gaming per allargare il team. Non si conoscono i prossimi passi del progetto di Game Stop per gli NFT ma di sicuro gli obiettivi sono chiari: “change the game”. È questo il motto che si legge nella teaser page. Come verrà realizzato? Esaltando il potere creativo dei creatori e dei giocatori. 

Game Stop crede negli NFT e nell’opportunità di usarli per accelerare lo sviluppo del mercato del gaming. Tuttavia il processo per passare da rivenditore fisico a shop nel Metaverso, non ha l’aria di essere un percorso immediato. 

Xbox: NFT? Non c’è ancora feeling 

Phil Spencer, il direttore del settore gaming di Microsoft, non condivide tutto questo entusiasmo. Durante una recente intervista si è dichiarato scettico nei confronti di questa nuova opportunità legata al mondo delle criptovalute. Spencer, nello specifico, teme che si perda di vista l’obiettivo principale dei videogiochi: l’intrattenimento. Il direttore non si oppone completamente agli NFT ma ne critica l’uso che ne stanno facendo le aziende: applicano gli NFT ai videogiochi solo per sperimentare la tecnologia, tralasciando gli scopi principali dei videogiochi. Ovvero lo svago e il divertimento. 

Xbox è un gigante nell’industria dei videogiochi, per questo il parere di Spencer sarà molto influente nel settore. L’azienda probabilmente penserà ad un modo per integrare gli NFT senza venir meno alla sua visione dei videogiochi. Non si tratta dunque di un rifiuto vero e proprio ma solo di una critica costruttiva

Gli NFT sono pronti a conquistare l’universo del gaming? Le opinioni sono tante e diverse, come con tutte le novità il pubblico si divide. E tu in quale metà stai? NFT sì o NFT no?

5 artisti NFT della Generazione Z

NFT 5 artisti della generazione Z

Quali sono gli artisti NFT più conosciuti e pagati della Generazione Z? Giovanissimi, creano opere non-fungibili che valgono migliaia di dollari e stravolgono il mercato della crypto art

Chi non ha avuto un lavoretto quando era adolescente? Il cameriere nel weekend o la babysitter? I ragazzi di questa lista, tutti under 20, hanno scelto di arrotondare diventando artisti NFT. Il “lavoretto” in questo caso è diventato un modo per guadagnare migliaia di dollari. Vediamo chi sono e quanto sono pagati!

1. Miss Teen Crypto – 18 anni: l’influencer delle criptovalute

Il vero nome della diciottenne Miss Teen Crypto è Randi Hipper. Grazie a suo papà ha iniziato a comprare crypto all’età di sedici anni, usando la paghetta e le mance dei compleanni. Miss Teen Crypto si definisce crypto influencer perché la sua mission è far conoscere le criptovalute ai suoi coetanei. Per fare questo, Randi crea NFT che l’hanno resa famosa. 

2. Solace – 18 anni: gli NFT cambiano la vita

Carlos Gomez aka Solace è uno tra gli artisti NFT più famosi della Generazione Z. Californiano, diciottenne, Solace vende NFT che hanno un valore dai 1.000 ai 7.000 dollari. Da quando ha iniziato a creare crypto art con il suo iPad (per lui un pc era troppo costoso) la sua vita è cambiata radicalmente, con i guadagni delle vendite di NFT ha aiutato la sua famiglia che viveva in difficoltà economiche

3. Benyamin Ahmed – 12 anni: pixel che passione

Il terzo artista NFT della Generazione Z è appena dodicenne! Si chiama Benyamin Ahmed e vive nella periferia londinese. Quando non va a scuola o in piscina, impara a programmare! Con il suo progetto Weird Whales, ha guadagnato circa 400.000 dollari. Si tratta di 3.350 balene pixelate, tutte uniche e diverse tra loro, la collezione che ricorda lo stile ricorda quello dei CryptoPunks è andata subito sold out. 

4. FEWOCiUS – 18 anni: crypto arte come rifugio

Victor Langlois, conosciuto come FEWOCiUS, da quando ha iniziato a creare NFT ha guadagnato 18 milioni di dollari. Per FEWOCiUS l’arte è un rifugio fin da quando era piccolo e negli NFT ha trovato il suo mezzo espressivo preferito. Lo scorso Giugno le sue opere sono state esposte e vendute da Christie’s. 

5. Jstngraphics – 17 anni: paesaggi mozzafiato su blockchain

Il quinto teen artist specializzato in NFT è Justin Bodnar, che utilizza il nome di Jstngraphics. Il suo hobby è sempre stato sperimentare con il graphic design e a diciasette anni si è dedicato al creare non fungible token. Il prezzo di un suo NFT va dai 1.000 agli 8.000 dollari. 

Piccoli talenti NFT crescono!

Fonti: TIME, The New York Times.

Satispay arriva su Young Platform

Déposer avec Satispay sur Young Platform

In quanto startup Fintech italiana, Young Platform è entusiasta di annunciare l’integrazione con Satispay, la più interessante e popolare app per pagamenti in Italia.

Nelle grandi città italiane ormai qualunque negoziante ha il suo simbolo rosso esposto nel locale, simbolo che dà un certo senso di sollievo.

Molti di noi infatti sono abituati a pagare qualsiasi cosa solo con il telefono, e con Satispay non devi più rovistare nella borsa o nello zaino per racimolare moneta dispersa.

Young Platform è con Satispay nella missione di digitalizzare completamente i pagamenti.

Per questo il logo sgargiante di Satispay ti darà sollievo anche sull’app Young Platform. 

Infatti potrai finalmente depositare su Young Platform utilizzando il tuo budget Satispay settimanale.

Il deposito con Satispay significa:

  • Accredito istantaneo
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Cosa significa Cashback del 20%?

Per tutti gli utenti che si iscriveranno all’app Satispay tra il 22 novembre 2021 e il 31 marzo 2022 con il codice promo (vedi sotto) è previsto un Cashback del 20% sui depositi su Young Platform da Satispay fino ad un massimo complessivo di 20€.

Codice: YOUNGPLATFORM20

Il Cashback sarà utilizzabile per sessanta giorni a partire dalla data di conclusione dell’iscrizione.

Maggiori informazioni sulla promozione a questo link, oppure Leggi la nostra Guida 

Come si fa?

  1. Scarica Young Platform
  2. Scarica Satispay e registrati col promo code YOUNGPLATFORM20
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NFT: chi è Osinachi, l’artista nigeriano del momento

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Tra gli artisti NFT emergenti c’è Osinachi, nigeriano classe 1991. Scopriamo chi è questo crypto-artista e perché i suoi NFT sono così famosi

L’arte africana sta rinascendo con gli NFT, grazie alla tecnologia della blockchain gli artisti possono far conoscere le loro opere in tutto il mondo sorpassando i confini del continente. Osinachi è il primo artista africano a vendere le sue opere da Christie’s, l’iconica casa d’aste londinese. 

La Nigeria pazza per gli NFT

In Nigeria tutti amano gli NFT, il paese sta vivendo una vera e propria rivoluzione artistica legata alla Crypto Art. La capitale Lagos viene soprannominata NFT City proprio perché covo di artisti e collezionisti digitali. Nonostante la Nigeria non abbia delle politiche apertamente favorevoli alle criptovalute, molti artisti nigeriani si avvicinano ai token non-fungibili. I vantaggi sono la possibilità di esibirsi ovunque, senza passare per la mediazione delle gallerie, l’essere pagati adeguatamente. Anche nel corso del tempo, percependo royalty per ogni vendita.  

Chi è Osinachi? 

Osinachi è un artista NFT, il suo nome completo è Prince Jacon Osinachi Igwe ed è nato nel 1991. Comincia a creare arte digitale nel 2017, utilizzando uno strumento insolito: Microsoft Word. Questa è una delle sue particolarità: da autodidatta infatti ha cercato di superare i limiti di Word, non esattamente uno strumento per fare arte in maniera professionale. Per realizzare le sue opere NFT utilizza delle fotografie come riferimento, per poi illustrarle aggiungendo colori e pattern. Questi disegni vengono esportati in PDF e poi convertiti in JPEG o PNG. 

Gli NFT di Osinachi

Gli NFT dell’artista nigeriano si distinguono per l’unione di colori sgargianti e texture dallo stile africano. Assomigliano a dei collage, cosa inusuale per gli artisti NFT che in genere prediligono le opere in 3D. Le opere di Osinachi sono audaci, si rivolgono alla sua generazione invitando a demolire stereotipi sociali e valorizzare la diversità. I suoi soggetti sono spesso raffigurati senza occhi per incoraggiare le persone a considerare il valore di ciascuno al di là delle apparenze fisiche. 

Osinachi offre un token, OSINA, distribuito alle sue mostre tramite un QR code. Un modo per ricompensare il sostegno dei visitatori e creare una community intorno alla sua Crypto Art. 

Dove vende le sue opere e quanto valgono?

Gli NFT di Osinachi sono sui principali NFT marketplace come SuperRare e ospiti di mostre come quella di Christie’s intitolata Different Shades of Water. Ad oggi il prezzo dei suoi NFT va da alcune centinaia di dollari fino ai 50.000. Nel giro di qualche giorno su SuperRare è stata venduta l’opera Mirror Mirror per 16.227 dollari e subito dopo Am I Pretty per 23.633.

Anche gli scettici della Crypto Art non possono che rimanere colpiti da questi coloratissimi NFT!

Metaverso: Seoul vuole creare la sua Decentraland?

Vista di Seoul, nuova Decentraland nel Metaverso

Le città guardano al Metaverso: Seoul potrebbe essere la prima a entrare nel mondo virtuale. Vediamo come sarà la Decentraland sudcoreana

Decisione storica per l’amministrazione di Seoul. La capitale sudcoreana sarà la prima ad abbracciare il Metaverso, con tutte le sue opportunità. Gli NFT potrebbero avere un ruolo fondamentale nel futuro prossimo, come in Decentraland e The Sandbox. Siete pronti?

Seoul, pioniera del Metaverso

La Corea del Sud ha un rapporto stretto con la tecnologia e con il mondo virtuale. Il mercato dei videogiochi nello Stato asiatico è tra i più importanti, ed è anche importantissimo a livello culturale. Passare dal mondo virtuale 2D al Metaverso era solo una questione di tempo, spinti dalla febbre per gli NFT e per videogiochi basati su blockchain come Decentraland o The Sandbox.

L’idea di Seoul è rendere la capitale una “Decentraland” pubblica: centro innovativo per nuove tecnologie, per risolvere problemi comuni a tutte le grandi città. Mezzi di trasporto affollati, file interminabili agli uffici, strade piene di smog: con il Metaverso, in Corea del Sud vogliono eliminare tutto ciò. Il progetto punta a rendere Seoul “una città di coesistenza, una leader globale, una città sicura, e una città che regali emozioni”.

L’amministrazione di Seoul quindi, ha deciso di puntare sul Metaverso per snellire la vita cittadina. Complice anche la pandemia di Covid-19, ha investito 3,8 miliardi di won (pari a quasi 3 milioni di euro) per creare un ecosistema di comunicazione cittadina. Gli uffici virtuali diventeranno la norma per la capitale sudcoreana, e gli utenti saranno liberi di interagire con i dipendenti pubblici in maniera sicura e comoda. Rinnovare la carta d’identità? Sarà facile e digitale! 

Turismo e shopping senza muoversi da casa

Non è solo il settore pubblico a beneficiare dal Metaverso. GS Shop, una catena di supermercati, ha implementato elementi di realtà virtuale per migliorare l’esperienza d’acquisto dei clienti. Ha anche ricreato un impianto di produzione di avena in 3D, permettendo a chi vuole di visitarla di assicurarsi che il processo di produzione sia sicuro e igienico. Bae Jae Song, CEO di GS Shop, ha detto di aver seguito questa strada per rassicurare i clienti sulla qualità dei loro prodotti.

Il Metaverso renderà più smart anche il turismo: Seoul vuole ricreare in 3D le maggiori attrazioni cittadine, così anche chi non può permettersi lunghi viaggi potrà ammirare il patrimonio artistico della capitale sudcoreana. Non solo: sarà anche possibile visitare le attrazioni distrutte durante la guerra, come la Donuimun Gate, andata perduta nel 1915.

Se noti delle similitudini con Decentraland, non sei l’unico: MANA ha contribuito a creare hype per il Metaverso e per gli NFT. L’amministrazione di Seoul ha sicuramente preso spunto dall’enorme popolarità di queste crypto… e qualcuno tra loro potrebbe persino essere un giocatore!

Un futuro luminoso per gli NFT?   

In un sistema così tecnologico, la blockchain potrebbe avere un ruolo di grande rilievo. Decentraland e The Sandbox sono esempi di come gli NFT si integrino perfettamente nel Metaverso. I token di proprietà digitale saranno sempre più importanti quando il Metaverso si espanderà e arriverà in altre città.

Con gli NFT potremo portare “a casa” dei souvenir digitali in uno dei nostri viaggi intorno al mondo. Immagina di avere una teca con un pezzo di Colosseo: impossibile nella realtà, ma possibile nel mondo virtuale!

Ti interessa il Metaverso? Dai un’occhiata a The Sandbox (SAND) e Decentraland (MANA) sulla nostra piattaforma!

CryptoPunks: le opere d’arte NFT dal prezzo record

CryptoPunks: le opere NFT dal prezzo record

I CryptoPunks sono degli NFT tra i più famosi e costosi. Di che cosa si tratta? Sono davvero delle opere d’arte? 

I CryptoPunks sono NFT che raffigurano personaggi unici e collezionabili. Vediamone insieme l’origine, le caratteristiche e le curiosità. 

La storia dei CryptoPunks

I CryptoPunks sono un progetto di Matt Hall e John Watkinson, due sviluppatori che con il loro laboratorio digitale, Larva Labs, uniscono tecnologia e creatività. Questi NFT –  tra i più costosi di sempre – sono online dal 2017 e all’inizio sono passati inosservati. Da quando hanno registrato dei prezzi record (più di 11 milioni di dollari) hanno dato vita a moltissimi dibattiti sulla Crypto Art e sullo statuto dell’arte digitale. 

Cosa sono i CryptoPunks? 

I CryptoPunks sono 10.000 personaggi sulla blockchain Ethereum. Sono immagini 24×24 pixel create con un algoritmo che combina diverse caratteristiche che li rendono unici tra loro. Non esistono infatti due CryptoPunks uguali e il loro valore dipende dalla loro rarità: quelli più frequenti, e dunque quelli che valgono meno, hanno la forma di ragazzi e ragazze punk. Esistono anche dei personaggi più rari come alieni, scimmie e zombie. 

I meno numerosi sono gli alieni, se ne contano solo 9 esemplari. Contano anche gli accessori: gli orecchini sono posseduti da 2459 personaggi, il berretto colorato è invece indossato da 44 CryptoPunks. Ognuno può avere da 0 a 7 attributi, ma ne esiste uno solo con 7 accessori: il CryptoPunk 8348.

I CryptoPunks sono arte? 

Non per tutti gli NFT hanno un valore artistico. I CryptoPunks sono opere d’arte? É difficile usare un criterio univoco per stabilire cosa sia arte e cosa no. Per rispondere a questa domanda si può usare il concetto di “somiglianze di famiglia” del filosofo Ludwig Wittgenstein. In una famiglia non tutti i componenti hanno le stesse identiche caratteristiche: chi si assomiglia per il naso, chi per la corporatura, chi per il colore dei capelli. In una famiglia tutti sono diversi ma in qualche modo si assomigliano. Anche l’arte è come una famiglia: cosa hanno i CryptoPunks in comune con le altre opere d’arte?

  1. Sono proprietà esclusiva di qualcuno, esistono delle riproduzioni (fotografie, stampe, cartoline) ma la copia originale è di una persona sola. 
  2. Una volta nella blockchain i CryptoPunks non sono più modificabili, così come Monet non è andato a cambiare i suoi lavori al Museo d’Orsay.
  3. Non hanno un’utilità pratica, non sono come alcuni elementi che si comprano per usarli nei videogiochi ma come un quadro che appendi al muro e lasci lì. 

Una curiosità sui CryptoPunks

I CryptoPunks hanno conquistato anche Hollywood! Larva Labs ha firmato un accordo con l’United Talent Agency per decidere sulla loro rappresentazione nei media tradizionali: film, TV, videogiochi e stampa. Non è solo un modo per dare visibilità al progetto ma anche per aumentare il loro valore nell’ottica del lungo termine. 

Nel Metaverso ci sono sempre più mostre digitali, gli NFT si fanno strada tra gli scettici, la Crypto Arte entrerà nei manuali di Storia dell’Arte? 

5 celebrità a The Sandbox

Metaverso: 5 celebrity a The Sandbox

Tra le LAND di The Sandbox si nascondono celebrità e brand famosi, tra tutti ne abbiamo selezionati 5. Pronto per un vip tour? Scopri chi c’è nel Metaverso!

The Sandbox è un mondo virtuale composto da tante LAND, ovvero delle proprietà digitali in cui costruire set per giochi o scenografie che altri giocatori potranno visitare. Hai intenzione di comprare una LAND su The Sandbox? Potresti avere dei “vicini di casa” fuori dal comune. Vere e proprie celebrità. Vediamo quali!

1. Snoop Dogg

Snoop Dogg è una delle celebrità che ci sono a The Sandbox. L’iconico rapper ha costruito nel Metaverso una dimora degna del suo stile. Eccentrica, scintillante e decisamente poco sobria. Uno tra i tanti dettagli esagerati? Una mega statua celebrativa di se stesso. La sua collaborazione prevede una collezione di NFT: automobili, cani e avatar che gli assomigliano. Saranno venduti anche mille pass esclusivi per partecipare a party e concerti privati organizzati direttamente da lui.

2. Gordon Ramsey

A The Sandbox c’è anche il programma Hell’s Kitchen di Gordon Ramsey. Per chi non conosce il format: Ramsey sbraita e si agita di fronte ad aspiranti chef che devono convincerlo con i loro piatti. La piattaforma promette una versione in metaverso dello show. A parte le urla, come vicino di casa pare perfetto. Un po’ Antonella Clerici, un po’ Carlo Cracco, magari ci scappa qualche pranzo gratis! 

3. Puffetta e il Grande Puffo 

Una delle cose da fare a The Sandbox è visitare il villaggio dei Puffi. Chi lo avrebbe mai detto che avremmo ritrovato la loro allegria direttamente nel Metaverso? Il villaggio ricalca i disegni della serie animata di Hanna e Barbera: giochi, edifici e personaggi a tema con cui interagire. È un po’ come ritrovare vecchi amici d’infanzia, tutto molto vintage. Evviva gli anni 80! Ci sono Puffetta, Quattrocchi e tutti gli altri. Non si capisce bene però che fine abbia fatto Gargamella. 

4. I camminatori di The Walking Dead

Cosa possono fare nel Metaverso i fan di The Walking Dead? Immergersi nelle atmosfere cult della serie e ritrovare i loro personaggi preferiti. Ma soprattutto tanti zombie. Nella LAND dedicata ai camminatori puoi usare tutti gli avatar come pedine e ricreare scene della serie o inventare finali alternativi, un’occasione per esercitarti con lo storytelling. 

5. Deadmau5

Deadmau5 è il classico vicino che nessuno vorrebbe: musica elettronica all day all night. Forse per questo il producer canadese è tra le celebrità che si sono trasferite su The Sandbox, lì infatti non ci dovrebbero essere problemi di inquinamento acustico. Oltre ad aver organizzato performance, Deadmau5 ha rilasciato collezioni NFT che esprimono la sua visione della musica.

Se questo vip tour non soddisfa abbastanza la tua voglia di stalking livello celebrità, The Sandbox ha un canale Youtube in cui annuncia di settimana in settimana le cose da fare e  le collaborazioni stellate nel Metaverso.