Storia di un povero miner, 8 mila Bitcoin buttati in discarica

Bitcoin : 8 000 tokens finissent dans à la décharge

Cosa faresti se le tue criptovalute finissero nella spazzatura? Da anni un miner sta cercando di recuperare i suoi Bitcoin da una discarica

C’era una volta un miner di Bitcoin. La sua è una storia tragica fatta di pulizie di primavera con finale amaro, discariche e frustrazione. Ma andiamo con ordine, conosciamo James Howells e come ha perso per sempre 8 mila Bitcoin.

Pulizie da incubo 

Nel 2013 Howells ha 28 anni e vive con sua moglie e i suoi figli a Newport, nel Galles. Una sera d’Agosto, prima di partire per una vacanza, Howells decide di pulire il suo studio da ingegnere. Da un cassetto emergono, come reperti archeologici, due piccoli hard disk. Howells si ricorda di loro: uno era vuoto. L’altro conteneva dei file recuperati da un vecchio laptop su cui aveva rovesciato della limonata. E-mail, musica, foto di famiglia. Niente di interessante, Howells decide allora di buttarlo. Poi però, da bravo ingegnere, non se la sente di cestinare per sempre un hard disk e si ripropone di levarlo dalla spazzatura. La mattina seguente, mentre Howells dorme ancora, la moglie porta il sacco nero in discarica. Così l’hard disk rimane sepolto. Dai rifiuti e nella memoria di Howells.

Nascita di un miner di Bitcoin 

Dopo qualche mese Howells sente al TG che un ragazzo di Oslo è diventato ricco grazie a Bitcoin. Si accende la lampadina. Ma non per un’idea geniale, anzi. Per constatare un terribile errore. Nel 2009 Howells, incuriosito dalla tecnologia blockchain, aveva comprato alcuni BTC, la criptovaluta appena nata. Non solo, aveva anche iniziato a fare il miner per un po’ di tempo. Così, come hobby serale. Howells ha speso circa 10 sterline di energia elettrica (incredibilmente poco pensando alle risorse energetiche che servono oggi per creare Bitcoin) e guadagnato in tutto 8.000 BTC. Nel 2013, l’anno in cui Howells si è reso conto di aver buttato l’hard disk con le sue chiavi, quei Bitcoin valevano 1.4 milioni di dollari. 

Perché nel 2009 Bitcoin piaceva tanto?

Howells nel 2009 era rimasto colpito dal protocollo di Satoshi Nakamoto. La sua generazione, scossa dalla crisi finanziaria del 2008, non aveva più fiducia nel sistema bancario e le criptovalute sembravano l’opportunità per ricostruire il modo di intendere il denaro. Howells credeva nel progetto e per questo aveva deciso di contribuire.

La sicurezza prima di tutto 

I Bitcoin, si sa, sono facili da perdere. Mentre le monete tradizionali hanno una controparte fisica, sono tracciate e registrate dalle banche, le criptovalute sono immateriali. Se perdi l’estratto conto, la tua banca te ne manderà un altro. Perdi una password? Online puoi reimpostarla. Nel caso delle criptovalute la chiave privata di 64 caratteri una volta persa, è persa per sempre. Alcuni, come Howells, la salvano su supporti come hard disk – sperando di non buttarlo mai per sbaglio. Altri preferiscono affidare la custodia delle chiavi a servizi come gli exchange o wallet online.

Il morale della favola

Howells ha rintracciato la zona della discarica in cui è sotterrato il suo hard disk e sta cercando di ottenere i permessi per recuperarlo. Se l’hard disk non è stato schiacciato o ha subito un trauma d’urto, le chiavi potrebbero essere ancora recuperabili, così come i suoi 8.000 BTC. Tuttavia le attività locali non glielo permettono: uno scavo del genere violerebbe le normative e causerebbe importanti danni ambientali. Dissotterrare la discarica, immagazzinare e trattare i rifiuti potrebbe costare milioni di sterline. Senza considerare che non c’è nessuna garanzia di trovare l’hard disk funzionante. Howells si è anche offerto di donare alla comunità di Newport un quarto dei suoi Bitcoin, ma la sua proposta non è stata accettata. Che uomo disperato! Ci sarà un lieto fine per questa storia?

Se vuoi evitare di fare la fine di James Howells, disperato ex miner di Bitcoin, leggi la guida di Young Platform per tenere il tuo wallet al sicuro.

Questa storia è stata raccontata dal New Yorker e dal The Guardian

Tutti vogliono entrare nel Metaverso, è il turno di Ubisoft!

Metaverse : Ubisoft lance sa collection NFT

Anche Ubisoft sta lavorando per creare il suo Metaverso. In cosa consistono questi progetti? Ma soprattutto, la realtà virtuale continua a crescere o è già passata di moda?

Il 9 Dicembre 2021 Ubisoft ha rilasciato Ubisoft Quartz, una piattaforma che unisce i videogiochi della casa madre agli NFT. Tutti vogliono entrare nel Metaverso! Perché? È la novità tecnologica che rivoluzionerà la nostra società nei prossimi anni. Il Metaverso continua a crescere in popolarità e come mercato.

Il Metaverso è un concetto nuovo?

No. Il Metaverso come realtà virtuale e parallela dove le persone possono giocare e socializzare da remoto, non è nato solo ora. Le prime idee risalgono ai romanzi Snow Cash di Neal Stephenson (1992) e Player One di Ernest Cline (2011). Fino a questo momento però i metaversi si sono sempre basati sugli strumenti del Web 2.0: giochi mischiati a esperienze social online. Cosa cambia adesso? L’arrivo della blockchain e i principi del Web 3! Questo comporta l’integrazione della proprietà e dell’unicità degli elementi del Metaverso

Ubisoft sviluppa il suo Metaverso

Ubisoft è la prima azienda di videogiochi che si è interessata alle potenzialità della blockchain. Come? Sperimentando giochi crypto e sostenendo startup del settore. Adesso però, per Ubisoft è arrivato il momento di lanciarsi su questo mercato con Ubisoft Quartz, una piattaforma sulla blockchain Tezos. Ubisoft Quartz permette ai giocatori di guadagnare e acquistare oggetti per i giochi sotto forma di NFT, chiamati Digit. Nicolas Pouard, vice presidente dell’Ubisoft’s Strategic Innovation Lab ha dichiarato: “Ubisoft Quartz è il primo passo nella nostra visione ambiziosa per sviluppare un vero Metaverso”. La forma beta è stata rilasciata il 9 Dicembre 2021 negli Stati Uniti, in Canada, Francia, Germania, Spagna, Italia, Belgio, Brasile e Australia. 

Il Metaverso continua a crescere

Il Metaverso è solo la moda del momento o ha reali potenzialità e applicazioni? Per il momento continua a crescere in modo esponenziale e sotto tutti i punti di vista. Questo grafico mostra come l’uso della parola “metaverso” sia aumentato dopo l’annuncio del rebranding di Facebook e come continui a salire. 

metaverso nei social

Quest’altro rappresenta il numero di vendite nei metaversi CryptoVoxels, Decentraland e The Sandbox, tra Giugno e Novembre 2021. Quindi non solo crescite in termini di popolarità ma anche per il giro d’affari!

trade activity metaverso

Delle vendite record registrate su The Sandbox avevamo già parlato, ma c’è posto per tutti! Ecco le cifre di Decentraland e CryptoVoxels.

nft metaverso

Fonte: Dapp Radar

10 SAND in regalo: come funziona

In questo articolo troverai tutte le risposte alle tue domande sulle modalità di partecipazione alla promozione attiva su Young Platform: “Acquista 2,5 SAND e te ne regaliamo 10!”

1. Quanto dura la promozione? 

Da mercoledì 8 dicembre alle 23:59 del 18 Dicembre. 

2. Tutti coloro che acquistano 2,5 SAND ricevono 10 SAND in regalo?

No. Solo le prime 10.000 persone. 

3. Chi può partecipare?

Solo i cittadini Europei possono partecipare.

Le persone maggiorenni che non sono ancora iscritte a Young Platform. 

Possono inoltre partecipare gli iscritti a Young Platform che non hanno ancora completato la verifica dell’identità?

4. Se cancello il mio account e provo a iscrivermi di nuovo posso partecipare?

No. Verranno controllati i codici fiscali durante i controlli finali. 

5. C’è un limite di età per partecipare?

Sì, possono partecipare solo le persone maggiorenni. 

6. Come si partecipa?

Segui questi semplici step:

  1. Registrati su Young Platform cliccando sul bottone verde di seguito. 
  2. Completa la verifica dell’identità: basta un documento d’identità, un selfie e un posto ben illuminato. 
  3. Acquista un minimo di 2,5 SAND entro e non oltre le 23:59 del 18 Dicembre. 

7. Ho fatto la verifica dell’identità giorni fa ma non è ancora stato approvato, posso ancora partecipare? 

No. Possono partecipare solo le persone che iniziano la verifica dell’identità dall’8 Dicembre al 18 Dicembre. 

8. Quanto tempo ci vuole per verificare la mia identità? 

Su Young Platform l’identità di primo livello (KYC1) viene verificata in 10min. Quando questo non succede o le foto caricate non permettono al sistema di agire in automatico ed è quindi necessario un controllo manuale, sono richiesti da 1 a 3 giorni lavorativi dato l’alto volume di controlli da effettuare.

9. Se deposito SAND vale come un acquisto?

No. 

Per partecipare alla promozione è necessario acquistare SAND su Young Platform. 

Depositi della criptovaluta The Sandbox (SAND) non saranno considerati validi. 

Per eseguire l’acquisto di SAND è possibile scegliere qualsiasi metodo di deposito supportato da Young Platform: 

  • Carta di debito, credito o prepagata 
  • Satispay 
  • Bonifico bancario anche istantaneo 
  • Gift Card 
  • Deposito USDT  

10. Come si acquista SAND? 

Per acquistare SAND basta depositare Euro o USDT sul tuo account Young Platform. 

Carta di credito, debito, prepagata, Satispay e Bonifico istantaneo ti garantiscono l’accredito istantaneo. 

Mentre il bonifico tradizionale richiede 3-5 giorni lavorativi. 

11. In quanto tempo vengono accreditati i SAND? 

Al termine della promozione, il 19 Dicembre, verranno eseguiti i controlli per verificare chi sono le prime 10.000 persone che hanno diritto ai 10 SAND. 

Verranno contattate via mail singolarmente per comunicargli la data di accredito dei token SAND a partire dal 21 Dicembre.  

12. C’è un limite nei SAND che regalate? 

Sì. Sono disponibili 100.000 SAND, quindi riceveranno 10 SAND in regalo le prime 10.000 persone che seguiranno questi 3 step:

  1. Registrazione su Young Platform 
  2. Verifica dell’identità 
  3. Acquisto di minimo 2,5 SAND 

13. Come faccio a sapere se sono rientrato nel gruppo delle 10.000 persone? 

Dal 9 Dicembre pubblicheremo il numero di persone che hanno completato tutti gli step per ricevere i 10 SAND. 

Potete seguirci su:

The Sandbox, un Metaverso da 70 milioni a settimana!

The Sandbox, un Metaverso da 70 milioni a settimana!

The Sandbox è il Metaverso che nell’ultima settimana ha registrato le vendite più alte. Tra queste, uno yacht NFT dal valore di 650.000$. Vediamo un po’ di dati!

Come procedono gli affari nel Metaverso? Più che bene si direbbe! Le vendite di NFT stanno raggiungendo prezzi mai visti. La scorsa settimana il record se lo è portato a casa The Sandbox con un volume di transazioni da 70.000.000$. 

Non te lo fai uno Yacht da 650 mila dollari su The Sandbox?

Alla fine di Novembre 2021 è stata registrata una vendita di una proprietà su Decentraland nel distretto Fashion per 2.4 milioni di dollari. La settimana scorsa invece il botto lo ha fatto The Sandbox. Una porzione di LAND è stata venduta per 4.3 milioni e uno yacht virtuale di lusso per 650 mila dollari. Il mondo virtuale sta esplodendo, la corsa ad accaparrarsi gli NFT più popolari del Metaverso è iniziata.

Lo yacht è stato venduto da Republic Realm, azienda che sviluppa contenuti per il Metaverso. Faceva parte della Fantasy Collection, che comprende anche 100 isole private (andate sold out in meno di 24 ore e vendute per circa 280 mila dollari), motoscafi, moto d’acqua. Tutto quello che serve per vivere una vacanza di lusso nel Metaverso. Lo yacht in questione, il Metaflower, ha 3 piani, due eliporti, una pista da ballo, vasche idromassaggio e una postazione DJ. Briatore, sei tu?

Un po’ di dati: quanto vale il Metaverso?

La piattaforma NonFungible.com, che raccoglie dati sui volumi delle transazioni di NFT, mostra che la scorsa settimana ci sono state vendite per più di 300 milioni. Di queste, quasi un quarto fanno riferimento al Metaverso di The Sandbox. Questo registra un totale di 70.5 milioni di dollari per 4.433 asset venduti. La scorsa settimana le LAND hanno raggiunto un prezzo tra i 61.500$ e  69.000$. 

Intanto a The Sandbox che tu abbia uno yacht o meno, puoi spassartela con gli eventi dell’Alpha! Noi ci abbiamo già fatto un giro, ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato all’Alpha di The SandBox.

100.000 SAND da vincere con Young Platform

sandbox

Siamo orgogliosi di annunciare una nuova collaborazione con il metaverso per eccellenza, The Sandbox.

Scopri come puoi partecipare e vincere 10 SAND anche tu! 

Vinci 10 SAND!

Da oggi 8 Dicembre se acquisti un minimo di 2,5 SAND hai l’occasione di ricevere in regalo 10 SAND. Hanno diritto al premio solo i primi 10.000 che completeranno l’acquisto.

La promozione è valida solo per i nuovi utenti Young Platform o coloro che non hanno ancora completato la verifica dell’identità. Solo i cittadini Europei possono partecipare.

L’iniziativa terminerà il 18 Dicembre 2021.

NB: L’importo minimo in € per acquistare SAND su Young Platform è di 12.5€.
Qui puoi scoprire di più su importi e commissioni

Come si partecipa?

  1. Registrati a Young Platform
  2. Completa la verifica dell’identità
  3. Acquista almeno 2,5 SAND su Young Platform o Young Platform Pro

L’acquisto dovrà essere completato entro il 18 Dicembre, ovvero la data in cui terminerà la promozione. Quindi fai presto! 

Sono già un utente Young Platform, come posso partecipare?

Se ti sei già registrata/o su Young Platform ma non hai ancora effettuato la verifica dell’identità, sei ancora in tempo per partecipare!
Se invece hai l’account verificato, purtroppo non puoi partecipare, questo concorso è dedicato esclusivamente ai nuovi utenti.

Modalità di accredito del premio

Il 20 Dicembre 2021 verranno eseguiti i dovuti controlli. Le prime 10.000 persone che, tra l’8 dicembre e le 23:59 del 18 dicembre avranno eseguito la verifica dell’identità e avranno acquistato almeno 2,5 SAND, riceveranno 10 SAND sul proprio Portafoglio Young Platform.

I vincitori verranno contattati via e-mail nella settimana successiva al 20 Dicembre.

Che cos’è TheSandbox (SAND)?

The Sandbox è un metaverso su blockchain che sta acquisendo sempre maggiore popolarità con il lancio delle sue funzionalità di gioco in questi mesi.

Il suo token SAND è tra i primi 50 del mercato crypto, e Young Platform l’ha listato per la prima volta a febbraio di quest’anno sulla versione Pro dell’exchange.

Ascolta l’intervista con Sebastien Borget, COO e Co-founder di TheSandbox

DAO per il turismo? Viaggia in Romania su blockchain!

DAO per turismo, il caso della Romania

Come mettere in contatto turisti e aziende del territorio? Con la blockchain! La DAO è la tecnologia che permetterà di decentralizzare i servizi del turismo. 

Il settore turistico sta piano piano adottando gli strumenti e le potenzialità della decentralizzazione. Cosa sono i viaggi decentralizzati? Viaggi organizzati senza intermediari, i quali spesso hanno commissioni costose e non alla portata di tutti. In un viaggio decentralizzato i turisti e le aziende turistiche (alberghi, villaggi, servizi di intrattenimento, musei) possono interagire direttamente tra loro. Un contatto più forte tra le persone e i luoghi! Questa svolta è possibile grazie alla costituzione di DAO e al rilascio di token specifici da usare quando si prenotano e fanno dei viaggi. Vediamo come la blockchain potrebbe cambiare il turismo! 

Destinazioni crypto-friendly

Un primo aspetto da considerare quando si parla di viaggi decentralizzati è quello delle destinazioni crypto-friendly. Ovvero delle mete attraenti per chi vuole acquistare servizi con le criptovalute. Tra queste ci sono paesi come Malta, Portogallo, El Salvador e Svizzera. La lista è in via di espansione. La Thailandia infatti ha intenzione di rilasciare TAT Coin, un token ad hoc per il turismo, e di rendere disponibili all’aeroporto delle Bitcoin credit card per i turisti da usare nel paese. 

In Romania il turismo si fa su blockchain

La Romania è una nazione che ha colto al volo le possibilità della blockchain! Dal 2019 è attiva @Romania: una ONG di Bucarest che ha lo scopo di accelerare la crescita del turismo nel paese. Ora il suo team di sviluppatori e esperti del settore terziario ha deciso di dedicarsi alla promozione turistica attraverso la decentralizzazione. Come? Fondando l’omonima DAO e lanciando una collezione di NFT, Stramosi. Entrambi sono attivi sulla blockchain Elrond, anch’essa progettata in patria. Stramosi e la DAO sono state accolte in maniera positiva e potrebbero cambiare la percezione del turismo in Romania. Ecco di cosa si tratta.  

Che cos’è Stramosi: La tradizione rumena in formato NFT

Stramosi è una collezione di @Romania composta da 10.000 personaggi NFT. Questi token sono generati casualmente dalla combinazione di vari elementi tipici della tradizione rumena (l’idea di base è quella dei CryptoPunks, hai presente?). Rappresentano visivamente la cultura e l’eredità artistica del paese. Stramosi è un progetto artistico ma non solo. Questi NFT hanno una duplice funzione: sono token di governance e finanziano le attività di @Romania. Chi li possiede può dire la sua sulle scelte della DAO e dare un contributo concreto al turismo del proprio paese. 

Stramosi è anche un modo di fare rete nel territorio. Alcuni di questi personaggi sono stati acquistati da un’azienda vinicola rumena che ha in mente di usarli come etichette per le loro bottiglie di vino. E dei ristoratori si sono offerti di rifornirsi di vino solo da loro in cambio di qualche piccolo sconto. Due piccioni con un NFT: promuovere i prodotti locali e creare una community esclusiva.

Come funziona una DAO per il turismo? 

L’obiettivo principale della DAO @Romania è quello di permettere ai visitatori del paese di entrare in contatto con i business locali senza intermediari. Cioè scambiarsi beni e servizi grazie alla blockchain Elrond. In pratica verrà creata una piattaforma decentralizzata che riunirà tutte le aziende turistiche del paese, da quelle che si occupano di ristorazione, agli albergatori, alle escursioni. La DAO andrà a proporre anche 10 nuove attrazioni turistiche per attrarre le persone verso esperienze mai viste. 

Un valore aggiunto della DAO @Romania? La trasparenza nella gestione economica. Il loro sito precisa che il 20% dei fondi viene destinato alla promozione del turismo in termini di contenuti e marketing, il 40% allo sviluppo dell’ecosistema decentralizzato, un altro 20% è destinato al progetto Stramosi. Il rimanente serve ai costi tecnici delle operazioni su blockchain. 

Il turismo è uno dei settori chiave nell’economia del nostro paese, chissà come e se la blockchain verrà utilizzata per aprire nuove prospettive anche in Italia. 

NFT vs Spotify. Come si ascolterà la musica nel futuro?

NFT vs Spotify

Anche il settore della musica sta considerando gli strumenti del Web3 e della blockchain. Gli NFT sono una valida alternativa ai servizi di streaming come li conosciamo oggi? Sì e no, vediamo perché!

Dicembre è quel periodo dell’anno in cui le tue storie di Instagram sono invase da Spotify Wrapped. Il riepilogo delle attività dell’anno sulla piattaforma streaming. Artista del cuore, brano ascoltato più volte, quanti minuti hai passato con le cuffiette. Hai già condiviso le tue? Se per gli utenti Spotify è il modo migliore per ascoltare la musica, per gli artisti non sempre è vantaggioso. Con l’avvento del Web3 alcuni musicisti cominciano a spostarsi verso tecnologie come gli NFT, più adatte a garantire diritti e percentuali sul loro lavoro. Scopriamo se gli NFT riusciranno un giorno a sostituire i servizi come Spotify.

L’era dello streaming tramonterà con il Web3?

Per la maggior parte dei musicisti è difficile guadagnare nell’era dello streaming. Infatti vengono pagati pochi centesimi per ogni ascolto o download. La rivista Rolling Stones raccogliendo i dati tra il 2019 e il 2020 ha mostrato che il 90% degli stream va all’1% degli artisti. Che in genere sono artisti già affermati. Con Spotify i musicisti non ci pagano le bollette! Gli NFT possono rappresentare un’alternativa in termini di entrate economiche. Esistono piattaforme come Catalog in cui gli artisti possono vendere direttamente la loro musica come NFT e ricevere i pagamenti in criptovalute. Con servizi come questi Spotify potrebbe scomparire: ci aspetta uno scontro tra titani, decentralizzazione e centralizzazione? 

NFT vs Spotify: quali pro e contro?

Per alcuni la musica sotto forma di NFT è solo la moda del momento, comprata da chi non vuole perdersi gli sviluppi più recenti del Web3 e prodotta da artisti affascinati dal mondo crypto. Per altri è destinata a diventare la chiave dell’industria musicale, si parla di creator economy e di raggiungimento dell’autonomia degli artisti. 

Tuttavia c’è da considerare che gli NFT hanno delle barriere d’accesso: sono molto costosi sia da creare che da comprare. Inoltre non garantiscono un’audience di massa o strategie di espansione come Spotify. Sembra difficile che nel breve termine gli NFT sostituiranno i servizi di streaming a causa della comodità e dell’accessibilità economica di questi ultimi. In che modo gli NFT riusciranno a superare i 381 milioni di utenti di Spotify? 

NFT, Spotify e artisti italiani 

Bebo (Alberto Guidetti) uno dei componenti del gruppo italiano Lo Stato Sociale, in questi giorni ha pubblicato un post su Instragram denunciando le “ingiustizie” di Spotify nei confronti dei musicisti. In tre parole? La tocca pianissimo. 

Esponendosi così duramente nei confronti del servizio streaming, Bebo ha messo in discussione il sistema del riconoscimento degli artisti. Ci dobbiamo aspettare una svolta Web3 de Lo Stato Sociale? 

Next step? Streaming su blockchain

Per rendere gli NFT il metodo più diffuso per ascoltare la musica, il primo passo per il futuro è abbassare i costi. In questo modo sarebbero a portata di un pubblico più vasto e un’opportunità creativa anche per musicisti con un pubblico più contenuto. Guardando sempre più in là si potrebbe immaginare un servizio streaming su blockchain. Ora come ora infatti i Marketplace di NFT sono un modo per comprare musica, mentre lo streaming richiede un modello di business diverso, che non contempla la compravendita e la proprietà esclusiva di ogni brano.

Tokenomics e Web3? Per la prima volta sul New York Times!

Tokenomics e Web3 Per la prima volta sul New York Times

Le nuove parole del mondo crypto raggiungono vocabolari e giornali di tutto il mondo. Tokenomics e Web3 citate dal New York Times. Perché l’adoption è anche una questione linguistica

Il 5 Dicembre 2021 la parola tokenomics è apparsa per la prima volta in un articolo del New York Times, una delle testate giornalistiche più importanti del mondo. Il pezzo in questione riguarda il Web3 e indaga su che cos’è la tokenomics e le sue applicazioni. Vediamo i punti toccati dall’articolo!

Il profilo Twitter “New New York Times” raccoglie tutte le parole che appaiono per la prima volta sul quotidiano

Ripassone: cos’è la tokenomics!

Cos’è la tokenomics? È l’economia dei token! La tokenomics si occupa di aspetti come la fornitura di una criptovaluta, la sua distribuzione, prospettive sull’inflazione e i suoi casi d’uso. Occuparsi di tokenomics significa chiedersi, come vengono emessi e usati i token? La maggior parte delle loro applicazioni ha a che fare con lo sviluppo del Web3. 

Ripassone pt. 2: cos’è Web3? 

Con Web3 si intende la terza fase che sta vivendo internet. La prima è rappresentata dalla sua nascita e lo sviluppo delle infrastrutture che lo compongono, la seconda invece è stata caratterizzata dall’avvento dei social media. Il Web3 si muove su tre nuovi livelli di innovazione tecnologica: le reti decentralizzate, l’intelligenza artificiale e l’edge computing.

Il Web3 secondo il New York Times

Il punto di partenza dell’analisi del New York Times è l’enorme crescita di BTC dal 2020 in poi, infatti il valore di Bitcoin è passato da 7.000 $ a 50.000 $ in poco più di un anno. Questa crescita, insieme a quella di tantissime altre criptovalute, fa immaginare un nuovo futuro per la finanza e un nuovo modello di internet basato sui token. Si parla quindi di Web3, ovvero di un internet decentralizzato, fatto di applicazioni su blockchain e intelligenza artificiale. Secondo i suoi entusiasti sostenitori, il Web3 democratizzerà ogni cosa, ridimensionando il potere di intermediari e colossi tech. 

Che forma prenderà il Web3?

Non solo NFT! Uno dei concetti che porta come esempio il New York Times è l’arrivo dei social network decentralizzati. Alcuni esempi? DeSo, un network su blockchain a cui partecipano varie app, in gran parte con funzionalità social. Molti di questi social su blockchain incentivano gli utenti per la loro popolarità, interazioni e contenuti. A esempio BitClout è un’app che permette di mandare crypto ai creator come apprezzamento per i contenuti. 

Tokenomics? Via libera alle nuove parole del Web3!

Abbiamo già visto con NFT e Metaverso come le nuove parole del settore crypto siano entrate nel vocabolario inglese Collins. Il fatto che il New York Times abbia citato tokenomics in uno dei suoi articoli non è solamente una curiosità. Ne registra la popolarità, l’importanza e la diffusione come parola chiave della nuova strada intrapresa da internet.

La criptovaluta francese che vuole cambiare il cinema

Crypto blockchain Francia Cinema Klapcoin

Klapcoin, criptovaluta lanciata giovedì da Sarah Lelouch, vuole cambiare il mondo del cinema. La blockchain entra nel mondo del cinema?

Sarah Lelouch, figlia del famoso regista francese Claude Lelouch, ha studiato un nuovo metodo per riformare il mondo del cinema. “Parliamo di coinvolgere il pubblico e di farlo guadagnare in maniere differenti. Il cinema ha bisogno di nuove idee”, ha detto Lelouch. Ma come fa la blockchain a cambiare il cinema?

Una crypto per supportare i nostri registi preferiti

Non è una novità che la blockchain abbia avuto un forte impatto sul mondo della creatività, come nel mondo della letteratura. Anche nel cinema la nascita degli NFT e della decentralizzazione promette di facilitare la vita ai creator. Sarah Lelouch è convinta che l’industria del cinema debba cambiare e diventare un ecosistema in cui tutti possano contribuire.

Secondo Lelouch, Klapcoin raccoglierà dai 2 agli 8 milioni di euro entro quattro mesi dal suo lancio. La criptomoneta servirà a finanziare i registi, e premierà chi produce film originali e di qualità. A scegliere la linea editoriale ci sarà una commissione di professionisti che si occuperanno di mantenere “una diversità di format, generi e personalità”.

La blockchain piace già a Hollywood

L’idea di usare le criptovalute nel cinema è già stata adottata, in parte, a Hollywood. Il film No Time to Die, venticinquesimo della serie di film di James Bond, è stato finanziato e supportato anche da finanziamenti in crypto. Secondo uno studio, “questa tecnologia ha un immenso potenziale di reinventare il business e facilitare le transazioni di tutta l’industria dei media”.

Altri progetti, come Mogul Productions, si concentrano sulla DeFi cinematografica conosciuta come DeFiFi (Decentralized Film Finance). Grazie alla blockchain, i fan possono acquistare film e oggetti collezionabili come NFT, e persino votare su quali film devono essere girati. Questo permette ai creator con buone idee ma pochi fondi di affidarsi alla community per realizzare le loro opere, e i fan hanno l’opportunità di supportare i registi più promettenti.


Klapcoin è nata per rispondere alla richiesta crescente di cambiamento all’interno dell’industria cinematografica. La blockchain riuscirà a trasformare il modo in cui andiamo al cinema? Sicuramente guardare un film che abbiamo supportato direttamente ci darà molte più soddisfazioni che guardare un film pensato e prodotto da altri!

Cardano, blockchain a prova di futuro? Parla il fondatore

Cardano Fondatore Futuro

Nonostante i dubbi del mercato, Cardano supera le 20 milioni di transazioni sulla sua blockchain. Quale sarà il futuro della altcoin? 

La rete Cardano ha tagliato un importante traguardo: a quattro anni dalla sua nascita, ha superato le venti milioni di transazioni sulla sua blockchain. La notizia arriva due mesi dopo l’attivazione degli smart contract sulla rete. Nonostante questo, il prezzo di ADA, token di Cardano, sta calando. Come mai?

Il futuro di Cardano? Charles Hoskinson rassicura la community 

Quale sarà il futuro di Cardano, è difficile da ipotizzate. Il progetto su blockchain ha ricevuto critiche a causa di alcuni problemi con le regolamentazioni negli Stati Uniti. Una rassicurazione arriva da Charles Hoskinson, con dichiarazioni indirizzate alla community. “[Il problema è] la sistematica mancanza di chiarezza. Non ci sono regolamentazioni standard globali, e perciò sono i singoli Stati a gestire le singole criptovalute” ha affermato Hoskinson. Il fondatore ha fatto presente che in Giappone, uno degli Stati meno permissivi per quanto riguarda le criptovalute, ADA viene scambiato senza alcun problema. Le 20 milioni di transazioni raggiunte ne sono la prova. Insomma: non è tanto Cardano il problema, quanto la confusione legislativa che colpisce quasi tutti i Paesi del mondo. 

La community, in risposta al thread di Charles Hoskinson su Twitter, ha fatto notare che Cardano ha una delle reti più stabili tra le altcoin con protocollo Proof of Stake. L’unico “down” della rete è durato poco più di un’ora, mentre altri progetti hanno avuto blackout di quasi 24 ore. Per questo, molti artisti si affidano a Cardano per creare i loro NFT, e numerosi sviluppatori stanno prendendo in considerazione gli smart contract di Cardano per sviluppare applicazioni decentralizzate (Dapp).

Una blockchain a prova di futuro?

[Cardano] è un progetto proiettato nel futuro, un futuro che stiamo costruendo pezzo per pezzo insieme a una community forte e attiva” ha scritto Hoskinson su Twitter. Secondo il fondatore, che ha anche partecipato allo sviluppo di Ethereum, Cardano ha tutte le carte in regola per diventare una piattaforma completa e in grado di competere con ETH sul campo di NFT, DeFi e smart contract.

Anche Southrye, ambasciatore della altcoin, è fiducioso nel futuro di ADA. “Ci avevano detto che non avremmo mai creato una rete Proof of Stake e che il nostro metodo non avrebbe funzionato. Gli abbiamo dimostrato che si sbagliavano” conclude nel thread Twitter. Cardano riuscirà a dimostrare di essere la blockchain a prova di futuro che si aspetta la sua community?