Uniswap to the moon? Il volume del DEX supera mille miliardi di dollari

Uniswap to the moon dex volume cresce

Uniswap, il primo exchange decentralizzato, infrange un record importante: superati i mille miliardi di dollari di volume totale!

Uniswap, uno dei più famosi exchange decentralizzati della blockchain, ha raggiunto un traguardo importantissimo. Il 24 maggio il volume di transazioni sull’exchange decentralizzato ha superato i mille miliardi di dollari, con all’attivo quasi 4 milioni di wallet differenti. L’AMM più famoso della DeFi spicca il volo e fa mangiare la polvere sia a  PancakeSwap che a Curve, rispettivamente il secondo e il terzo DEX con più volume della finanza decentralizzata. Scopri tutto sull’ultimo record di Uniswap!

Uniswap, dal 2018 al record da mille miliardi di dollari

Quanta strada ha fatto Uniswap! Rilasciato nel 2018, dopo aver affrontato ben due aggiornamenti importanti (diventando Uniswap V2 e poi V3), l’exchange decentralizzato più famoso del mondo crypto ha superato tutte le migliori previsioni raggiungendo i mille miliardi di dollari in volume sulla propria piattaforma. Uniswap è attivo su Ethereum e su varie layer-2 come Polygon, Optimism e Arbitrum, ed è il DEX più utilizzato quotidianamente dai crypto trader. 

Vediamo un po’ di dati e occhio ai numeri: sono da capogiro! Nonostante il prezzo del token UNI sia molto lontano dal suo ATH, l’ecosistema del DEX non è mai stato così florido. Solo ieri, 30 Maggio 2022, il volume record degli scambi dell’exchange più famoso della DeFi è arrivato a 1 miliardo e 300 milioni di dollari. PancakeSwap, il secondo DEX più utilizzato del mercato, ha totalizzato 291 milioni di dollari: meno della metà! E questo nonostante UNI supporti 420 coin, contro le 4442 supportate da PancakeSwap. Non c’è che dire, un classico esempio di qualità che batte quantità.

Qual è lo scambio più attivo sul DEX? La coppia USDC/wETH (wrapped Ethereum, cioè un token Ether scambiabile con gli altri token ERC-20) è la più scambiata, tanto che ieri ha totalizzato più di metà di tutti gli scambi dell’exchange: un volume di 621 milioni di dollari! D’altronde, Ethereum ha gli occhi di tutto il mondo crypto addosso visto l’imminente aggiornamento che lo trasformerà in una chain proof-of-stake. Che sia questo il motivo dietro a tutte queste transazioni?

Uniswap rompe il record, una previsione anche per UNI?

Il record di volume di Uniswap è davvero notevole, ma c’è un dato interessante che lascia aperte prospettive per una ulteriore crescita. Il numero di wallet attivi sul DEX, infatti, ammonta a 3,9 milioni. Il numero non è altissimo per il volume raggiunto: questo vuol dire che c’è ancora una buona fetta di utenti che potrebbe unirsi a Uniswap, seguendo questo grande successo.

Uniswap Labs non ha intenzione di adagiarsi sugli allori dopo questo record, anzi! Il team di sviluppo di UNI ha annunciato che il protocollo si sarebbe espanso verso due nuove chain su Gnosis, e anche su Moonbeam, una parachain di Polkadot. Questa espansione ha il potenziale per imbarcare tantissimi nuovi trader sull’exchange.

Nonostante questo, il token di governance UNI non riesce a decollare come il resto del protocollo. L’ATH di maggio 2021, quando sfiorò i 45 dollari, è ben lontano dal prezzo attuale di UNI che si aggira intorno ai 5 dollari. Secondo alcuni utenti, per far tornare il prezzo alle vette del 2021 Uniswap Labs dovrebbe concentrarsi sul rendere il token più utile per la governance, oppure aumentare le ricompense dello staking. Forse il team di Uniswap punta a far aumentare il valore del token migliorando sempre di più la piattaforma principale. Questo è potenzialmente un’ottima strategia per garantire che il token guadagni un valore duraturo nel tempo. Il record di Uniswap è un buon segnale per il mondo crypto e per la DeFi, sarà anche l’inizio della ripresa di UNI?

NFT al Festival di Cannes, il cinema arriva su blockchain

NFT cinema arriva su blockchain a Cannes 2022

Finanziare un film con gli NFT? Decentralizzare la produzione cinematografica? I temi crypto al Festival di Cannes

Dal 17 al 28 Maggio 2022 si è svolta la 75° edizione del Festival del Cinema di Cannes, che ha segnato la svolta dell’industria cinematografica verso la blockchain. Conferenze, tavoli di lavoro e eventi a tema crypto hanno invaso la Croisette! Le startup del mondo tech hanno portato nuove tecnologie e parole chiave che hanno aperto interessanti discussioni: “NFT”, “Blockchain” e “Metaverso”. La promessa? Rivoluzionare e democratizzare l’industria del cinema. A Cannes, il cinema arriva su blockchain! Scopri i progetti più interessanti presentati al Festival!

Blockchain per il cinema indie, una casa di produzione decentralizzata

Uno degli scopi per cui l’industria cinematografica sfrutta la blockchain è la possibilità di decentralizzare i processi di produzione. Decentralized Pictures (DCP) è un’organizzazione no-profit basata su blockchain. La DCP supporta la produzione di film indipendenti e li finanzia tramite delle votazioni pubbliche. Registi e artisti possono proporre idee, la cui realizzazione verrà votata dalla community. Su Decentralized Pictures, la presentazione dei progetti, il voto e il processo di selezione dei film sono tutti registrati su blockchain e chi partecipa attivamente a questi processi riceve come ricompensa dei token. La DCP è sostenuta da diverse realtà tradizionali del settore cinematografico come la casa di produzione Extension 765 e Gotham Film & Media Institute. Durante il Festival di Cannes, i fondatori hanno avuto modo di presentare la loro piattaforma e spiegare la loro mission: “il nostro mandato è quello di sostenere i registi provenienti da contesti svantaggiati e sottorappresentati, per dare loro accesso a un’industria che dall’esterno può essere molto scoraggiante e difficile da capire”. Lo scopo della Decentralized Pictures è quello di utilizzare la blockchain per scovare artisti tramite un protocollo equo, democratico e trasparente.

Film in crowdfunding con gli NFT 

La seconda pratica che è stata discussa al Festival di Cannes, è il finanziamento di pellicole in crowdfunding con gli NFT. In poche parole, per raccogliere i fondi necessari alla lavorazione di un film vengono venduti dei token non fungibili. Questi non essendo semplici gadget, ma opere d’arte con un valore reale sono più efficaci di qualsiasi mezzo per il crowdfunding e attirano l’interesse delle persone. La blockchain inoltre garantisce chiarezza e trasparenza nel tracciamento dei fondi che entrano ed escono da un progetto

Al festival di Cannes è intervenuto Miguel Faus, il regista di “Calladita”, un lungometraggio prodotto grazie alla raccolta fondi di 6,9 ETH gestita da Nouns DAO. Faus ha spiegato che prima di rivolgersi agli NFT, ha passato diversi anni cercando di trovare un adeguato finanziamento per il suo film e che il punto di forza degli NFT sta proprio nella loro utilità, i vantaggi offerti dal possedere un token non fungibile attraggono le persone. In Calladita Faus ha omaggiato la cultura del Web3 con diversi easter egg, come una t-shirt con una Bored Ape. Un altro esempio di film finanziato con NFT è “The Infinite Machine”, basato sul libro di Camila Russo che racconta la storia di Ethereum. Anche “Plush”, il primo film d’animazione realizzato con una collezione di NFT è stato sostenuto in questo modo, vediamolo nel prossimo paragrafo.

Il primo film d’animazione NFT presentato a Cannes

Gli NFT possono essere delle vere e proprie star del cinema! Una collezione di token non fungibili che rappresenta dei teneri orsacchiotti sarà la protagonista di Plush, un innovativo film di animazione voluto dalla Rooftop Production e dal Karlab Studios, produttori di successi come Minions, Sing e Cattivissimo Me. L’idea è quella di utilizzare la veste grafica degli orsi di peluche digitali per realizzare il film, e allo stesso tempo vendere i protagonisti come token non fungibili. I proprietari degli orsetti di Plush, che sono in vendita per circa 1250 euro, diventeranno a tutti gli effetti dei co-produttori e riceveranno in proporzione gli incassi del botteghino. La vendita di questi NFT è stata inaugurata il 20 Maggio proprio a Cannes. 

Il primo NFT Cannes Summit 

Durante il Festival di Cannes si è svolta anche la prima edizione dell’NFT Cannes Summit. La conferenza è stata organizzata da varie realtà tra cui OP3N, una dapp dedicata agli NFT su Avalanche e lo studio di produzione Electromagnetic Production. I temi affrontati durante il summit sono stati la relazione tra l’industria cinematografica e la nuova frontiera dell’intrattenimento su blockchain, il ruolo degli NFT a livello di finanziamenti, collezionismo e distribuzione e le opportunità di coinvolgimento delle community. L’evento si è svolto a porte chiuse, per partecipare era necessario un invito. Concluso il Festival di Cannes, non ci resta che aspettare gli sviluppi dell’apertura dell’industria del cinema alla blockchain.

I Club sono aperti: vivi Young Platform da protagonista

Token YNG: Aperti i club crypto dell’exchange

I Club sono aperti, hai già scelto a quale iscriverti? Prepara i tuoi YNG e scopri tutti i vantaggi

Oggi è un giorno memorabile per Young Platform: l’imminente listing del token YNG viene inaugurato con l’apertura dei Club per la community. Ogni Club è come un pass per vivere al massimo tutte le novità e le funzionalità di Young Platform, presenti e future. Bronze, Silver, Gold o Platinum… ogni metallo rappresenta un Club. In quale squadra vuoi entrare?

Oggi Young Platform si abbellisce con bronzo, oro, argento e platino, ma ciò che è davvero prezioso è la sua community! Fin dalle prime civiltà umane questi metalli venivano utilizzati come simbolo di prestigio e riconoscimento. Da questo momento appartenere a un Club potrà offrirti una posizione privilegiata tra gli holder di YNG. Ora che hai rinforzato le tue scorte di YNG con la Community Sale (o hai intenzione di rinfrescare il tuo wallet con un po’ di ventata “young”), puoi farli fruttare al massimo iscrivendoti ai Club. Il modo migliore per vivere da protagonista la community di Young Platform!

A Young Platform spesso usiamo delle metafore giocose e sportive, ci piace pensare che anche argomenti articolati possano essere imparati con un po’ di leggerezza. Leggerezza sì,  ma non superficialità! Con i Club vogliamo dare la possibilità a quel senso di appartenenza che unisce la community di emergere. Pensiamo infatti che sia fondamentale, durante la crescita della società, mantenere quel senso di squadra e di famiglia che ci ha portat* fin qui.

Come funzionano i Club? 

Ogni Club richiede una quota minima di token YNG da bloccare per l’iscrizione. Si va da un minimo di 1.500 YNG per il Club Bronze al massimo di 25.000 YNG per il Club Platinum. Il blocco necessario per diventare membri dei Club è diverso dallo staking: non fa percepire reward, dura minimo 90 giorni e può essere effettuato solo con gli YNG utilizzabili all’interno del proprio Portafoglio Principale. Quindi i token YNG ricevuti tramite il Cashback della Community Sale non potranno essere utilizzati subito per entrare nei Club. 

L’iscrizione ai Club dura 90 giorni, al termine di questo periodo puoi decidere se disiscriverti sbloccando i tuoi token. In caso contrario l’iscrizione verrà rinnovata automaticamente. 

Quale Club fa per te?

Sei un tipo da Bronze o da Silver? È il Gold il tuo Club? O forse il Platinum? Ogni Club ha le sue caratteristiche e più il metallo diventa prezioso, più i vantaggi aumentano di valore. Qui trovi la lista sempre aggiornata dei vantaggi. Invece questo è l’articolo dedicato alle FAQ.

Se in questo momento non hai abbastanza YNG per iscriverti a uno dei Club non preoccuparti! Da domani le operazioni di compravendita di YNG sono aperte in modo permanente e puoi acquistare i token che ti servono per raggiungere il Club che fa per te. Le iscrizioni sono aperte in qualsiasi momento a partire da ora, scopri la sezione “Club” nell’app Young Platform

I 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento

I 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento

Oltre alle crypto ami anche il gaming e i videogame? Scopri i migliori 5 videogiochi play-to-earn del momento!

La blockchain non è solo DeFi. I videogiochi play-to-earn stanno riscuotendo tantissimo successo nella community crypto (guarda Axie Infinity!), soprattutto perché questi crypto games sono all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Gli NFT, ad esempio, sostituiscono i classici “drop” che si trovano normalmente nei videogiochi, e contribuiscono a creare un ecosistema dove divertimento e ricompense vanno di pari passo! Scopri i 5 migliori videogiochi play-to-earn nel panorama del crypto gaming. E se hai bisogno di rinfrescarti la memoria su come funziona il play-to-earn, leggi la nostra guida!

1. Star Atlas, un viaggio tra le stelle del crypto gaming

Star Atlas è un videogioco di strategia play-to-earn multiplayer, sviluppato sulla blockchain di Solana. In Star Atlas vesti i panni di un esploratore dello spazio nel 2620. Tutta la struttura del videogioco su blockchain si basa sugli NFT: la tua astronave da esploratore, ad esempio, è un asset non fungibile che puoi scambiare e vendere. E non solo… se ti immischi in battaglie e avventure troppo pericolose, rischi di perderla per sempre!

Ad alimentare l’economia di Star Atlas ci sono due token: POLIS (il token di governance) e ATLAS (il token dell’universo di Star Atlas). Grazie ai token non fungibili l’economia di Star Atlas funzionerà esattamente come nel mondo reale e sarà completamente player-driven. L’unico modo per sopravvivere e prosperare nello spazio profondo è collaborare con gli altri giocatori, formare gilde e alleanze e avventurarsi negli anfratti più oscuri dello spazio profondo per ottenere ricompense e oggetti unici.

Uno dei punti fondamentali di Star Atlas è che nulla dura per sempre, neanche i tuoi oggetti più preziosi, quindi avrai sempre bisogno di acquistare pezzi di ricambio e nuove navi dagli altri giocatori. Il rischio di perdere per sempre i propri NFT, rende l’esperienza di gioco molto più eccitante, ma contribuisce anche a creare un’economia in evoluzione dove nulla è dato per scontato. Persino il giocatore più ricco e potente può perdere la propria nave ammiraglia e ritrovarsi improvvisamente indebolito: sarai uno di quelli che lo supporteranno e lo aiuteranno a ricostruire la flotta, o uno degli avvoltoi pronto a depredare le spoglie del relitto? Leggi la recensione completa del gioco!

2. Ember Sword, il World of Warcraft del crypto gaming

Ember Sword è un videogioco MMORPG free-to-play in uscita nel 2023. Ispirato dai grandi classici come World of Warcraft e Dark Age of Camelot, Ember Sword è uno dei videogiochi su blockchain più attesi dalla community del crypto gaming. Attualmente è in fase di pre-alpha, mentre la fase di alpha è prevista per la fine dell’anno. 

Come funziona Ember Sword? Questo videogioco si basa sulla blockchain di Ethereum, proprio per questo Ember Sword rientra nella tipologia dei play-to-earn. Dunque sarà possibile commerciare NFT e appezzamenti di terreno. Sì: su Ember Sword puoi diventare un vero e proprio proprietario terriero e persino diventare il sindaco di una città! Per semplificare la gestione dei tuoi asset, puoi creare una gilda e gestire il tuo piccolo impero come un vero feudatario medievale.

Ember Sword si giocherà direttamente da browser, e avrà una parte di PvP e una di PvE. Ogni giorno saranno disponibili missioni casuali che ti daranno accesso a preziosi token non fungibili come armi, armature o materiali rari. Se invece sei una persona più competitiva, potrai anche affrontare gli altri giocatori e batterli per derubarli dei loro preziosi NFT! Questo vuol dire che anche gli oggetti più preziosi possono cambiare proprietario… volente o nolente. Se vuoi saperne di più, puoi leggere la recensione completa di Ember Sword!

3. Otherside, il metaverso di Yuga Labs

Come tutti i progetti di Yuga Labs, anche il loro metaverso ha fatto scalpore nel mondo del crypto gaming. I creatori di Bored Ape Yacht Club hanno un’innata capacità di creare hype, non c’è che dire! La loro ultima trovata, dopo il lancio del loro token ApeCoin, è uno dei 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento e si chiama Otherside.

Otherside è un metaverso che, secondo Yuga Labs, sarà totalmente incentrato sul gaming multiplayer. Sul sito è descritto come “un MMORPG dove ogni azione ha delle conseguenze”. Non ci sono ancora tutti i dettagli, ma lo spettacolare trailer ci fa pensare a un universo fantasy dove gli imprevisti sono dietro l’angolo.

Per partecipare all’Otherside devi assicurarti un Otherdeed. Un Otherdeed è un appezzamento di terreno con un ecosistema tutto suo: ogni terreno ospita diversi tipi di materiali e ambienti, e può anche essere casa di un piccolo Koda. Per adesso il futuro di Otherside è ancora incerto, ma di sicuro coinvolgerà tutti gli NFT più famosi dai Cryptopunks ai Cool Cat!

4. Illuvium, addestra creature aliene a combattere per te 

Tre parole: “Pokémon nello spazio”. Ecco Illuvium, un videogioco sci-fi dove diventi un Ranger, un esploratore di un pianeta alieno a caccia di animali selvaggi da addomesticare! In Illuvium, dovrai sia esplorare le steppe aliene, sia combattere contro gli Illuvials per sottometterli. Gli Illuvials sono degli NFT che rappresentano le creature native del pianeta e sono il fulcro del crypto game. Dopo averli catturati, potrai scegliere di continuare a combattere contro gli Illuvials selvaggi, oppure potrai scontrarti contro altri Ranger nell’Arena del Leviatano.

Come tutti i videogiochi su blockchain, anche Illuvium ha un’economia che cerca di imitare quella reale. Il token nativo, ILV, è utilizzato per comprare oggetti in-game come armi e armature per il tuo Ranger, per creare i “Frammenti”, cioè gli oggetti utilizzati per addomesticare gli Illuvials

Attualmente, Illuvium è in Closed Beta, ma secondo gli sviluppatori, la Open Beta dovrebbe arrivare entro il 2022. Per favorire tutti gli utenti, sarà disponibile un’area “demo” dove si potranno trovare Illuvials di base e combattere contro altri giocatori allo stesso livello. Per accedere alle zone più avanzate, però, sarà comunque necessario acquistare ILV e NFT di gioco. Tuttavia essendo un videogioco play-to-earn, potresti recuperare subito i soldi spesi: dipende da quanto sei bravo con i tuoi Illuvials! 

5. Mirandus, un RPG open-world su blockchain 

Mirandus è un altro innovativo videogioco play-to-earn. In questo RPG open-world, prendi il ruolo di un exemplar. Gli exemplar sono i tuoi avatar, NFT liberamente scambiabili e con delle caratteristiche diverse per ciascun token. Ci sono avatar di 5 razze nel mondo di Mirandus: Elfi, Halfling, Orchi, Nani e Umani. Il gioco è totalmente open-world, e Gala Games, lo studio di sviluppo, ha detto che non ci saranno quest o binari da seguire. Ognuno potrà agire come meglio crede, mettendo a frutto le proprie abilità.

Anche in Mirandus è possibile acquistare dei terreni, che possono essere trasformati in villaggi e poi in città. Ci sono poco più di 1600 terreni acquistabili, ma non ti preoccupare: una volta sold out, potrai ugualmente entrare in questo universo fantasy! Ti basterà pagare un “affitto” ai proprietari delle città per poter costruire la tua casa. 

Ma cosa si fa a Mirandus? Oltre a foreste e dungeon ricche di mostri e mistero, il continente misterioso di Gaia Games ospita un materiale prezioso chiamato Materium. Il Materium è un token (MTRM) che può essere raccolto oppure conquistato dando la caccia ai mostri di Mirandus. Può ovviamente essere utilizzato per comprare armi o armature più potenti dagli altri giocatori, o scambiato sui principali DEX e CEX. Insomma, in Mirandus c’è divertimento per tutti: sia i cacciatori, che gli artigiani e i proprietari terrieri troveranno pane per i loro denti!

I videogiochi su blockchain sono ancora agli inizi, ma il futuro del crypto gaming sembra avere grandi potenzialità. Star Atlas, Ember Sword, Otherside, Illuvium e Mirandus sono i 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento perché pensano prima di tutto al gameplay. Il punto forte di questi videogiochi è che potrebbero competere con i capisaldi del gaming off-chain come Diablo, World of Warcraft e Pokémon. La compatibilità con la blockchain è un elemento che integra il gameplay, ma che non lo sostituisce! Tu sarai in prima linea nella rivoluzione dei videogiochi play to earn, o rimarrai fedele ai videogame “old style”?

Young Platform supporta l’airdrop di LUNA 2.0

Airdrop LUNA 2.0: Young Platform distribuisce i nuovi token

Gli holder di LUNA su Young Platform potranno partecipare all’airdrop dei token della nuova chain Terra 2. Scopri i dettagli!

Dopo il crollo di UST e LUNA, Do Kwon e la community di Terra hanno elaborato e approvato un piano per ricostruire una blockchain e risarcire gli holder di UST e LUNA. I vecchi LUNA e UST saranno chiamati LUNA Classic (LUNC) e UST Classic (USTC), il nuovo token manterrà il nome LUNA. Trovi i dettagli sull’airdrop in questo articolo.

Airdrop di LUNA 2.0 su Young Platform

Questo airdrop è di complessa gestione tecnica, per questo Young Platform prevede di supportare l’airdrop di LUNA solo nel prossimo futuro. Questo significa che la distribuzione dei nuovi token agli utenti di Young Platform non avverrà contemporaneamente a quella ufficiale. Non appena saranno disponibili ulteriori dettagli, verranno comunicate tutte le istruzioni per partecipare all’airdrop di LUNA 2.0

ATTENZIONE: per facilitare tutte le operazioni di gestione inerenti all’airdrop di LUNA 2.0, dalle ore 18.00 del 26 Maggio 2022 sono bloccati i prelievi e i depositi di LUNA fino a data da destinarsi e conseguente comunicazione.

Arriva Terra 2, scopri come funziona l’airdrop dei nuovi LUNA

Airdrop di LUNA 2.0 come funziona e come ottenerlo

È ufficiale: la nuova chain Terra 2 uscirà il 28 maggio! Scopri tutto sulla nuova chain voluta da Do Kwon e su come funziona l’airdrop di LUNA 2.0

La proposta di Do Kwon è passata: è in arrivo una nuova Terra. Con il 66% di voti a favore, la community si è espressa a favore della creazione di una nuova chain. I vecchi LUNA saranno chiamati LUNA Classic (LUNC) e la migrazione avverrà il 28 maggio, con un airdrop che cercherà di restituire ai LUNAtics ciò che gli spetta. Scopri tutto sull’uscita di Terra 2, su come funziona l’airdrop di LUNA 2.0, e su come fare per ottenerlo!

Cos’è LUNA 2.0, la nuova chain proposta di Do Kwon

Dopo il crollo di LUNA e UST, la community crypto si è ritrovata in grave difficoltà. Il fondatore di Terra, Do Kwon, ha elaborato una proposta per creare una nuova chain a partire da zero. La proposta in questione, pubblicata sull’Agorà di Terra, ha ricevuto il 66% di voti positivi nonostante alcuni membri della community di Terra si siano espressi contro questa idea.

Nonostante le critiche di alcuni utenti, Do Kwon ha trovato il supporto della maggior parte della community nella creazione di un fork di Terra. Terra 2 non sarà esattamente un “hard fork” come quello di Ethereum dopo l’attacco del 2017. Invece di “resettare” la blockchain a un momento precedente al crollo (il 7 maggio, in questo caso), Do Kwon creerà una nuova blockchain da 0, ma senza la stablecoin algoritmica UST. 

Con questo fork, il fondatore di Terra vuole ricreare la blockchain eliminando il punto debole che ha portato la vecchia chain al collasso, cioè UST. Terra 2 diventerà un ecosistema DeFi forte di tutte le dapp già pronte a essere implementate. 

Come funziona l’airdrop di LUNA 2.0

L’airdrop dei nuovi LUNA sarà graduale e andrà a premiare soprattutto chi deteneva LUNA e UST prima del crollo. Prima di lanciare la nuova chain, gli sviluppatori prenderanno uno snapshot (alle 21:59 ora italiana di giovedì 26 maggio) di tutti i token presenti nella vecchia chain e poi distribuiranno i nuovi LUNA sulla versione aggiornata. I nuovi LUNA ricevuti saranno automaticamente messi in staking.

Il piano di Do Kwon prevede che la nuova chain parta da uno stato “vergine”, quindi dal blocco 0, con una quantità circolante di token pari a 1 miliardo. Come funziona l’airdrop di LUNA 2.0? I nuovi token verranno distribuiti in questo modo:

  • Il 35% dei token iniziali verrà diviso tra tutti i detentori di LUNA prima del crollo. Questo vuol dire che ben 350 milioni dei nuovi LUNA saranno riservati ai LUNAtics che hanno acquistato i token prima del 7 maggio, conservandoli anche durante il crash. I wallet con meno di 10mila LUNA avranno il 30% della loro parte subito, e il 70% sarà restituito gradualmente nel corso di due anni. Le “whale”, invece, avranno condizioni peggiori, e otterranno tutti i LUNA che spettano loro fra quattro anni.
  • Il 15% dei LUNA sarà riservato a chi deteneva aUST (cioè UST bloccati su Anchor Protocol) prima del crollo. In questo caso, però, le whale avranno massimo 500mila LUNA, per dare la precedenza ai piccoli detentori di UST.
  • Il 15% dei token iniziali della nuova chain sarà riservato a chi ha acquistato UST dopo il crollo del 7 maggio.
  • Il 10% dei nuovi LUNA andrà a chi ha acquistato LUNA dopo il crollo, e saranno restituiti gradualmente in un periodo di due anni.
  • Infine, il 30% che rimane finirà nella community pool, per sostenere lo sforzo degli sviluppatori di dapp e assicurare che la nuova chain mantenga il suo valore di ecosistema DeFi.

Il sistema è piuttosto complesso ma Do Kwon pensa che questo sia il modo migliore per risarcire i LUNAtics in maniera equa e per ricreare una rete funzionale ed efficace nel panorama DeFi

Nella proposta, il fondatore di Terra scrive che l’airdrop di LUNA prenderà in considerazione tutti gli asset on-chain (compresi ad esempio i LUNA in staking o quelli presenti su alcuni exchange centralizzati), tranne alcuni specifici a causa di motivi tecnici. Ad esempio, gli UST e LUNA “trasferiti” con un bridge su altre blockchain non potranno essere parte dell’airdrop, a meno che non vengano riportati sulla chain originale (ad esempio sul wallet ufficiale di Terra, Terra Station). Saranno restituiti anche i LUNA bloccati nei protocolli DeFi più conosciuti. Per maggiori informazioni, fai comunque riferimento alla proposta ufficiale di Do Kwon, sempre in costante aggiornamento.

Non solo la community critica il fork di LUNA

Il crollo di LUNA e UST ha ovviamente diviso la community crypto. Nonostante in molti appoggino il fork di Terra, non tutti credono che l’airdrop di LUNA 2.0 sia la soluzione migliore per riparare i danni causati dal collasso. Le critiche, soprattutto su Twitter, abbondano: ma non sono solo gli utenti ad opporsi alla decisione di Do Kwon e del resto della community.

Lido Finance, uno dei protocolli di liquid staking più importanti di Ethereum, ha rifiutato di supportare Terra 2.0. La DAO di Lido ha votato “no” in maniera decisa, con il 95% di voti. Meno del 5% dei partecipanti era favorevole a portare Lido Finance sulla nuova chain di Terra. 

Nonostante Lido Finance avesse un valore bloccato di quasi 10 miliardi di dollari su Terra prima del crollo di LUNA e UST, la DAO ha praticamente bocciato la proposta di Do Kwon. “Ci penseremo dopo il lancio, prima è meglio vedere se Terra 2.0 è un progetto legittimo e supportato dalla community. Al momento ci sono troppi dubbi sulla nuova chain” scrive uno degli utenti contrari a Terra 2.0.

Il 28 maggio sarà una data che entrerà nella storia non solo di Terra, ma di tutto il mondo crypto. L’airdrop basterà a riconquistare il favore del mercato?

5 sfide decisive per il futuro della DeFi

5 sfide decisive per il futuro della DeFi

La finanza decentralizzata diventerà mainstream? Sì, ma solo con qualche miglioramento. Ecco 5 sfide decisive per il futuro della DeFi!

Nel 2022 NFT e Metaverso hanno rubato la scena alla DeFi, il TVL della finanza decentralizzata si aggira intorno ai 215 miliardi di dollari, la media dei volumi di trading mensili è circa di 50-60 miliardi. Questi dati sono leggermente in calo rispetto agli ultimi mesi del 2021, ma per molti la DeFi si sta preparando al suo “rinascimento”. Secondo i suoi sostenitori, la finanza decentralizzata sta attuando una rivoluzione invisibile che piano piano renderà obsoleti tutti i tentativi della finanza tradizionale di digitalizzarsi. Alcuni significativi effetti dell’adozione mainstream della DeFi sarebbero la possibilità di stabilire relazioni finanziarie dirette senza intermediari, il quasi azzeramento di costi e commissioni, l’esponenziale crescita delle merci digitali on-chain e la distribuzione del valore della finanza tra gli utenti. 

La promessa della DeFi di inaugurare un’economia globale disponibile a tutti sembra essere stata disattesa dopo la vicenda di Terra (LUNA) che ha visto svanire nel nulla 28 miliardi di dollari in pochi giorni. Tuttavia la DeFi ha bisogno di sviluppo e adozione costante, vediamo 5 sfide decisive per il futuro della DeFi!

1. Una DeFi accessibile ed economica

La prima sfida decisiva per la DeFi è quella di diventare globale e accessibile a tutti. Per raggiungere questo scopo bisogna migliorare l’usabilità delle piattaforme e la scalabilità dei servizi. Tanti progetti stanno già lavorando a abbassare i costi e ad aumentare la velocità, dapp come Arbitrum e Optimism stanno aggiornando i loro codici per diventare sempre più economiche. La rete di Polygon sta implementando i ZK rollup e Polkadot, per migliorare la scalabilità, sta optando per una soluzione multichain. In quest’ottica di miglioramento rientra anche The Merge, l’aggiornamento di Ethereum previsto per Agosto 2022. Le soluzioni per la scalabilità sono ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo e al momento non sembrano poter sostenere un’eventuale adozione di massa, la capacità massima di Ethereum ad esempio è 1,5 milioni di transazioni al giorno. Non per questo si deve sentenziare che le promesse della DeFi non si realizzeranno mai. 

In ogni caso velocità e bassi costi non bastano a fare della DeFi l’alternativa alla finanza analogica attuale. Affinché tutti possano usufruire dei vantaggi della finanza decentralizzata, è necessario avvicinare le persone attraverso piattaforme semplici e intuitive. La sfida per la DeFi sarà proporre progetti che aiutino a familiarizzare con la blockchain passando per terreni conosciuti, Aave ad esempio ha sviluppato Lens, un protocollo DeFi dedicato ai social network

2. Prevenzione di attacchi e bug 

I rischi della DeFi sono di due tipologie, tecnici ed economici. Nel primo gruppo rientrano hack, rugg pull, bug e in generale attività illecite e programmatiche per prelevare fondi dai protocolli. Nel 2021 questa tipologia di attacchi ha portato a perdite per 2 miliardi di dollari. I rischi economici della finanza decentralizzata invece riguardano squilibri o cambiamenti drastici nella domanda e nell’offerta che creano vulnerabilità e possono portare i protocolli a perdere liquidità. Le due tipologie di rischi sono strettamente collegate, se prendiamo come esempio la vicenda di Terra, il depegging è un rischio economico che ha aumentato i rischi tecnici nell’ecosistema. IntoTheBlock analizzando gli incidenti più gravi in tutta la storia della DeFi, ha constatato che circa due terzi sono stati causati da un rischio tecnico e poco più di un quarto, da un rischio economico. Tra i rischi tecnici più diffusi ci sono i bug negli smart contract e la gestione delle chiavi private, che in questi casi riescono ad essere intercettate dagli hacker. Nonostante i rischi tecnici si verifichino più frequentemente, sono quelli economici a causare più perdite. Per ridurre entrambe le tipologie di rischio, i protocolli stanno mettendo in atto diverse pratiche come audit, custodia multi-sig, oracoli

3. Regolamentare in maniera chiara 

In questo momento, non c’è chiarezza sulle norme da applicare alla finanza decentralizzata. Questo comporta incertezze negli utenti e negli sviluppatori. Una delle 5 sfide decisive per il futuro della DeFi è la sua regolamentazione, il suo riconoscimento come pratica legittima in alternativa alla finanza tradizionale. I regolamentatori di tutto il mondo hanno trascurato il settore blockchain per molti anni, ora lo stanno studiando per capire che genere di regole imporre per la salvaguardia degli interessi degli utenti. Pare che l’obiettivo finale sia garantire sicurezza e trasparenza a chi decide di usufruire dei servizi DeFi. 

Il recente interesse per il panorama crypto è già un passo in avanti nel processo, indica che è stato messo da parte l’assunto che qualsiasi attività su blockchain fosse fraudolenta. Le questioni aperte sono molte, ad esempio come garantire la libertà e la privacy delle persone? Questa sfida richiede un lavoro congiunto e la disponibilità degli organismi regolamentatori a mettersi in discussione di fronte a settori altamente innovativi. 

4. Oltre Ethereum, verso un sistema cross chain

La DeFi è nata con Ethereum, infatti grazie a questa blockchain è stato possibile sviluppare nuove applicazioni attraverso smart contract. Proprio per questo i principali protocolli o dapp si basano sulla sua infrastruttura, Ethereum tuttavia ha i suoi limiti e la sua rete da sola non potrebbe soddisfare tutti i bisogni della finanza decentralizzata. Inoltre se la maggior parte dei servizi continua ad appoggiarsi a una sola rete, un qualsiasi cambiamento di questa potrebbe avere effetti sull’intero universo DeFi. La quarta sfida decisiva per la DeFi è svilupparsi anche su altre blockchain. Andare oltre Ethereum significa costruire un sistema cross chain. Le blockchain alternative a Ethereum sono avvantaggiate perché più economiche e più veloci, per questo migliorano l’esperienza di utenti e sviluppatori. Avalanche ad esempio, si distingue per le sue prestazioni a basso costo ed ecologiche, Solana è una delle blockchain più efficienti e decentralizzate. In molti scelgono Polygon perché offre un’esperienza simile a quella su Ethereum, senza tuttavia i suoi svantaggi più comuni. 

5. Il culto del codice, non dell’individuo

Hester Peirce, commissaria della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti -conosciuta anche come “crypto mom”- in un intervento recente ha messo in guardia i sostenitori della DeFi dal pericolo della centralizzazione. Peirce ha spiegato: “se si vuole dimostrare di essere qualcosa di diverso dal sistema CeFi o TradFi, allora bisogna dimostrare che si sta facendo qualcosa di radicalmente diverso, il che, dal mio punto di vista, richiede la decentralizzazione”. Secondo la commissaria, per mantenere la decentralizzazione la fiducia deve ricadere nel codice, non in una società o in una singola persona. Nel mondo crypto sono molte le personalità influenti, spesso un loro commento o un’eccessiva adorazione nei loro confronti ha effetti concreti nei progetti. Basti pensare a Andre Cronje e ai suoi andirivieni nella DeFi che influenzano i mercati e la percezione di affidabilità dei progetti. 

Satoshi Nakamoto aveva capito benissimo che l’anonimato e l’agire nell’ombra avrebbero permesso alla sua blockchain di diventare veramente di tutti, infatti oggi Bitcoin è uno dei progetti più decentralizzati. Il destino di Bitcoin non doveva dipendere in nessun modo dalla sua personalità. Il culto di un individuo infatti può crescere tanto velocemente quanto crollare portando con sé un intero progetto, la quinta sfida decisiva per il futuro della DeFi consiste proprio in questo distacco dalle personalità in favore di codici e community. 

Tutti i passaggi del disastro Terra (LUNA)

Il riassunto del disastro Terra (LUNA)

Ripercorri il vertiginoso tracollo dell’ecosistema di Terra passo dopo passo, con questo nuovo episodio di Young Pills!

Dopo aver visto i 6 errori da non fare con i tuoi Bitcoin, in questo episodio di Young Pills vediamo il riassunto del disastro Terra (LUNA) precipitato negli scorsi giorni. Non si parla d’altro nel mondo crypto! Perché il prezzo di LUNA è crollato così velocemente? Quale è stato l’effetto sul mercato già bearish? L’ecosistema DeFi di LUNA e UST riuscirà a risorgere? Dopo il crollo di LUNA sono state avanzate alcune teorie per spiegare l’accaduto, una delle ipotesi è quella di un attacco programmato. 

C’è speranza dopo il disastro Terra (LUNA)?

L’ecosistema di Terra sembrava uno dei più solidi e duraturi in circolazione, in competizione con quello di Avalanche e Solana. Per indicare questo terzetto di temibili Ethereum Killer si è cominciato ad usare il nome SOLUNAVAX. Ma la fama di Terra come blockchain alternativa ormai è sfumata. I LUNAtics e i fondatori di Terra stanno avanzando delle proposte per cercare di risollevare la blockchain e le sue criptovalute, rimani sempre aggiornato sul blog di Young Platform.

Italiani e criptovalute: il 41% possiede crypto o lo farà in futuro

Criptovalute in Italia: il 41% possiede valute digitali

Chi decide di comprare criptovalute in Italia? Scopri il report che svela le abitudini e le opinioni degli italiani sulle criptovalute

Il 13 Gennaio 2022 è stato un giorno chiave per la regolamentazione delle criptovalute in Italia. Sono state infatti emanate nuove norme per le attività di chi propone servizi legati alle criptovalute. Nello specifico è stato esteso l’obbligo a queste aziende e società di iscriversi al Registro dell’Organismo Agenti e Mediatori. Questo ente il 16 Maggio pubblicato un report sullo status delle crypto nel nostro paese e le opinioni dei nostri concittadini. Quanto sono conosciute e apprezzate le criptovalute in Italia? 

Il campione del sondaggio

Il report, che è stato realizzato dall’OAM insieme all’Università di Tor Vergata, mette in luce quanto gli italiani conoscano le criptovalute e come vedono il futuro del settore. In un certo senso questo studio delinea la tipologia di italiano che compra e ha fiducia nelle crypto. È stato distribuito un questionario a 774 intervistati tutti con più di 18 anni in numero equo tra maschi e femmine, in particolare il 45% del campione ha un’età compresa tra 45 e 60 anni. Il 28% appartiene alla fascia 30-44, mentre solo il 9% del campione ha un’età superiore ai 60 anni. L’indagine si è conclusa a Novembre 2021. Un aspetto che è stato sottolineato, oltre all’età dei partecipanti, è la loro istruzione soprattutto in campo finanziario. Oltre la metà possiede un ottimo livello di educazione finanziaria (28%) o un buon livello di educazione finanziaria (34%). Questi aspetti sono stati valutati tramite un quiz a risposta multipla.

Hai mai sentito parlare di criptovalute?

Come vengono percepite le criptovalute in Italia? Alla domanda “hai mai sentito parlare di criptovalute?”, l’89% del campione ha risposto affermativamente, l’11% negativamente. Questa domanda consente di effettuare una prima scrematura tra chi ha un’idea, più o meno vaga, di cosa siano le criptovalute e chi invece non ha nessun riferimento. Tra chi non ha mai sentito parlare di criptovalute il 67% è rappresentato da donne e il 33% da uomini, un dato che conferma il gender gap che resiste ancora nel settore

Il ruolo chiave dell’informazione nella diffusione delle crypto

Analizzando il sotto-campione che ha affermato di conoscere le criptovalute, si può notare che con l’aumento del livello di conoscenza e approfondimento del settore, aumenta anche la propensione all’acquisto. Esiste dunque una correlazione tra l’educazione crypto e la loro adozione, chi è informato non solo compra di più ma è anche più convinto che le criptovalute in Italia possano sostituire in futuro gli attuali strumenti di pagamento elettronici. Il 41% di questo sotto-campione ha molta fiducia nell’adozione delle crypto come strumento di pagamento. 

Il report interpreta questi risultati alla luce della complessità del settore crypto, che necessita di studi approfonditi. La nuova tecnologia è complessa e nella maggior parte delle piattaforme che propongono servizi crypto non sono intuitive. 

Sotto la soglia dei 10.000 Euro

Chi decide di comprare criptovalute in Italia, lo fa entro la soglia dei 10.000€. Chi nel campione di intervistati ha dichiarato di aver acquistato o di voler acquistare crypto, il 58% è disposto a comprare fino a 10.000€, il 6% oltre i 40.000€. Il 39% degli intervistati è interessato alle criptovalute per il potenziale di crescita economica, il 33% perché rappresentano un modo per diversificare la ripartizione del proprio denaro. In ogni caso la quantità di spesa è direttamente proporzionale al livello di educazione finanziaria. 

Conclusioni

Il campione del sondaggio si è rivelato variegato, i soggetti sono caratterizzati da differenze di età, istruzione, educazione finanziaria e acquisti di asset digitali. L’89% dei soggetti ha sentito parlare di criptovalute e tra questi il 39% ha una buona o approfondita conoscenza delle crypto e il 41% ne possiede o vorrà comprarne in futuro. Questi tre dati mostrano l’emergere del mercato su blockchain e la sua diffusione delle criptovalute in Italia.

Dopo una Community Sale di fuoco: Listing e Club 

In questa Community Sale tutti hanno dimostrato il loro affetto e sostegno per il token YNG, scopri la nuova data del listing! 

Quando hai finalmente imparato che cosa fosse Bitcoin, non vedevi l’ora di spiegarlo anche al tuo vicino di casa. Quando hai vinto la tua prima previsione su Ethereum, hai pensato di aggiungere alla tua bio su Instagram “trader”. Al decimo quiz corretto, hai organizzato una serata giochi a tema crypto per i tuoi amici. Ammettilo, in questi anni Step ti ha gasato! Mentre giocando e camminando hai scoperto che le crypto non sono un argomento così inaffrontabile, il tuo wallet YNG si gonfiava proprio come il tuo bagaglio di conoscenze. Il token YNG è sempre stato lì a premiarti!

YNG ci ha visti camminare nelle vie del mondo crypto e conoscere, un passo alla volta, tutti i suoi valori e il potenziale di una tecnologia che sta cambiando il mondo. Abbiamo riscoperto la nostra curiosità, la voglia di imparare e prendere appunti leggendo gli articoli di Academy (con lo stesso impegno che forse non abbiamo usato nemmeno per quelli di scuola). Perché abbiamo deciso di lanciare sul mercato il token YNG? Perché è il segno di una passione che unisce una community, che da quattro anni accoglie tutte le Sfide che incontra. 

Qualcosa ci dice che non ci siamo sbagliati. Con questa Community Sale siamo stati travolti da una consapevolezza: la community di Young Platform vuole YNG e YNG è qui per restare. All’inizio di questo viaggio avevamo puntato al traguardo di 6 milioni di token acquistati in Community Sale, raggiunta questa cifra avremmo decretato il nostro grande successo. Ma siamo andati ben oltre i nostri obiettivi: ad oggi sono stati acquistati 6,4 milioni di token e abbiamo distribuito un cashback totale di 436.000 YNG tra chi ha acquistato più di 200€ di YNG. Ora ci aspetta il listing e l’entusiasmo è alle stelle: non ci resta che far partire il conto alla rovescia. 

Aggiornamento: nuova data per il listing 

Il 1 Giugno 2022 alle 12.00 finalmente YNG sarà rilasciato sul mercato e disponibile per la compravendita. Dopo il listing troverai un token YNG diverso, ma quello che resterà immutato è lo spirito vivace e appassionato dei suoi holder.

Come per tutti i token, il valore di YNG non è deciso a tavolino e nemmeno costante nel tempo. Il prezzo di YNG infatti sarà suscettibile degli andamenti di mercato e delle logiche della domanda e dell’offerta. In poche parole, il prezzo di YNG dipenderà da quante persone lo comprano e da quante lo vendono. Più persone lo vogliono comprare, più il suo prezzo aumenterà. Viceversa, più persone lo venderanno, più il prezzo di YNG scenderà. Lo sappiamo, il mercato crypto è volatile, ma i token sostenuti da una forte community sono destinati a grandi cose!

In concomitanza con il listing, verranno riattivate la vendita e l’acquisto del token YNG, temporaneamente sospese dal 25 Maggio, mentre è sempre attivo il trasferimento del token da Step a Young Platform. 

Il 31 Maggio arrivano i Club!

Ora che sei pront* per iniziare la tua avventura nel mercato di YNG potresti desiderare qualcosa di più: i Club. Il 31 Maggio aprono le iscrizioni, ma come funziona? Per entrare nel Club Bronze bisogna bloccare 1.500 YNG, per quello Silver 5.000 YNG, per il Gold 10.000 YNG e per il Platinum 25.000 YNG. Bloccare YNG per i Club è diverso dal bloccare YNG per lo staking, nel primo caso infatti non si ottengono dei reward ma dei vantaggi. Una volta iscritto ai Club non potrai annullare l’iscrizione per 90 giorni. Dopo questi tre mesi potrai scegliere se disiscriverti, altrimenti continuerai a godere dei vantaggi. Questi sono suddivisi in più categorie: sconti sulle commissioni, aumento dei reward da staking  e airdrop. Ma per il futuro saranno molti di più!