Nuove soluzioni per l’interoperabilità di Avalanche

Online nuovo bridge e subnet del network di Avalanche

Un nuovo bridge connette Avalanche e Ethereum in maniera economica e veloce ed è scoppiato il boom dei subnet 

L’espansione del settore DeFi, così come gli NFT o i social token ha reso chiaro che nessuna blockchain da sola può gestire l’intera mole di informazioni e transazioni. Tutte le blockchain sono alla ricerca di nuove soluzioni per l’interoperabilità e la scalabilità: su Avalanche è attivo un nuovo bridge e tutti si preparano a un’ondata di nuovi subnet. 

Su Avalanche c’è un nuovo bridge cross-chain

Si chiama Narni, è già attivo su altre blockchain come quella di Polygon ed è un sistema sviluppato da Umbria Network. Narni dunque è un bridge creato da un ente esterno all’Ava Labs e va ad affiancare il già esistente Avalanche Bridge (AB) operativo da Luglio 2021. L’AB aveva sostituito e potenziato l’Avalanche-Ethereum Bridge (AEB) del Febbraio 2021. Per Avalanche il collegamento con Ethereum è fondamentale per trasferire token da una blockchain all’altra e per poter utilizzare tutte le dapp che sono costruite su Ethereum. In generale l’interoperabilità ovvero la capacità di una blockchain di scambiare informazioni con un’altra, è una caratteristica che tutte le blockchain stanno implementando. Lo scopo infatti è quello di avere a disposizione una rete di servizi e applicazioni aperte e siccome la maggior parte delle dapp sono su Ethereum, avere un collegamento è indispensabile. 

Tuttavia passare da una blockchain all’altra può essere molto costoso e molto lento, la sfida è cercare il bridge più conveniente. Rispetto al bridge ufficiale di Avalanche, l’AB, Narni è più economico e veloce. In questo video si mettono a confronto proprio queste due qualità di AB e di Narni. 

Di fronte alla stessa transazione di 0,01 ETH, AB impiega 10 minuti e 34 secondi, per un costo di 27,62 dollari mentre con Narni la transazione viene validata in 2,42 secondi per 2,43 dollari. La particolarità di Narni è l’utilizzo di un protocollo di fornitura di liquidità, il bridge in questo modo ha sempre a disposizione i token di entrambe le blockchain per facilitare la migrazione da una all’altra. Entro la fine del 2022 Narni sarà attivo anche su Solana e Cardano. 

Avalanche è un network multi-chain: il caso dei subnet

Se parliamo di interoperabilità su Avalanche, non si possono non citare i subnet.  I subnet, abbreviazione di subnetwork, rendono Avalanche un ecosistema multi-chain e nascono con un preciso scopo: migliorare la scalabilità della blockchain. L’obiettivo si può raggiungere in due modi, agendo verticalmente sulla scalabilità della blockchain oppure orizzontalmente. Nel primo caso si cerca di rendere la blockchain stessa più veloce, nel secondo di moltiplicare i livelli della catena e di conseguenza aumentare il numero di TPS. I subnet sono un modo orizzontale per scalare Avalanche, sono infatti blockchain che fanno riferimento al meccanismo di consenso del network principale, ma eseguono le transazioni con un proprio network di validatori e in modo indipendente. 

L’idea alla base è che ogni applicazione su blockchain abbia le proprie esigenze e quindi i subnet permettono di creare la propria blockchain con un estremo livello di personalizzazione. È persino possibile implementare il proprio protocollo per smart contract (Virtual Machine) con specifiche regole per la validazione di transazioni, decidere se rendere la blockchain permissionless (aperta a qualsiasi validatore) oppure se selezionare i validatori che possono lavorarci. Il vantaggio è la libertà di scelta, ma anche la possibilità di accedere immediatamente a un sistema di consenso scalabile, ad ampia liquidità e a un ecosistema in crescita, infatti il network principale di Avalanche si occupa anche di mettere in comunicazione tutti i suoi subnet e le altre blockchain.

Alcuni progetti su Avalanche hanno già espresso la loro volontà di sviluppare il proprio subnet, tra questi troviamo Pangolin (PNG), il primo DEX su AVAX. Il CEO di Pangolin, Justin Trollip, ha espresso i suoi piani per la creazione del subnet chiamato Camelot i cui validatori dovranno possedere PNG. I subnet di Avalanche saranno la nuova tendenza del 2022? 

Ethereum: il vigilante che ha salvato Optimism

Ethereum vigilanti blockchain hacker

Un famoso hacker, Saurik, ha scovato un bug di Optimism, un Layer 2 di Ethereum. Invece di sfruttarlo, l’ha segnalato ricevendo un premio. Mr. Robot nella vita reale?

Ethereum è una delle blockchain più conosciute dopo Bitcoin. Grazie alla sua community florida e alla sua versatilità, negli anni è diventata un punto di riferimento per la DeFi e per le piattaforme layer 2.

Optimism, una rete layer 2 costruita su Ethereum, nascondeva un bug che avrebbe permesso a chiunque l’avesse scoperto di acquistare ETH infiniti e manipolare temporaneamente il mercato. Fortunatamente la blockchain è anche circondata da una community solida: un famoso hacker, Saurik, ha scovato il bug e l’ha sistemato.

Saurik, l’hacker che ha salvato Ethereum

Forse il nome non ti dirà niente, ma Saurik, al secolo Jay Freeman, è un programmatore di successo ed è molto conosciuto nei giri che contano. Per essere più precisi, è un hacker di fama internazionale! Il programmatore è particolarmente famoso per aver sviluppato Cydia, un programma che permette di installare applicazioni di terze parti su prodotti Apple.

Saurik, che lavora come “bug hunter”, ha scritto di aver cominciato a studiare Optimism dopo che il team di sviluppo aveva offerto 2 milioni di dollari se qualcuno avesse trovato un bug critico della loro rete. Dopo un anno di ricerca, l’hacker è riuscito a scovare una falla nel codice della rete layer 2.

Optimism è una rete costruita su Ethereum per velocizzare le transazioni e migliorare la scalabilità della blockchain madre. Saurik aveva scoperto un modo per “attaccare” questa rete e creare un numero infinito di token, che avrebbe potuto scambiare con tutti gli Ether disponibili sul protocollo layer 2. Prima o poi qualcuno si sarebbe accorto della falla, e l’ecosistema di Ethereum si sarebbe ritrovato compromesso.

Invece di sfruttare il bug, Saurik ha trovato un fix e l’ha presentato al team di Optimism. Un gesto onesto che gli ha reso 2 milioni di dollari, visto che il team gli ha offerto una lauta ricompensa per la scoperta. Ti sembrano tanti? Pensa a quanti danni avrebbe creato un hacker con brutte intenzioni: sicuramente Optimism, e gli utenti della rete, avrebbero perso ben più di 2 milioni di dollari.

Una community di ferro: il miglior antivirus

Il lavoro del bug hunter è complesso ma fondamentale. Chi va a caccia di bug è un hacker etico che ricerca, in maniera legale, delle falle di sicurezza all’interno di software o siti. Le aziende mettono spesso a disposizione delle “bug bounties”, ovvero delle taglie che i cacciatori di bug possono riscuotere.

Anche quando si parla della blockchain, i bug hunter sono fondamentali, forse anche di più che rispetto ai software tradizionali! Una delle più grandi missioni delle crypto è proprio la decentralizzazione. La community gioca un ruolo di rilievo nel creare un ecosistema innovativo e funzionale, ed è proprio per questo che le DAO o i launchpad sono modelli molto apprezzati.

Anche per la sicurezza, la community è importante: senza i beta tester, senza i bug hunter, o semplicemente senza la volontà dei programmatori di migliorare la propria blockchain, il mondo delle crypto perderebbe la propria spinta verso innovazione e decentralizzazione.

Non solo Saurik: gli hacker etici sono ovunque

Hai visto Mr. Robot? Allora saprai che il fascino degli hacker etici è innegabile. Ti piacerà sapere che i cosiddetti “white-hat hacker”, ovvero quegli hacker che non intendono davvero derubare il prossimo ma solo aiutare le piattaforme a diventare più sicure, sono molto attivi sulla blockchain! E non si occupano solo di bug su Ethereum, ma si interessano a tutte le piattaforme crypto.

Per esempio, il 10 agosto 2021, Poly Network ha subito un attacco che ha fatto perdere alla piattaforma 610 milioni di dollari in token. “Mr. White Hat”, l’hacker che ha condotto l’attacco, ha fatto sapere il giorno dopo che l’aveva fatto “per divertimento”, offrendosi di restituire tutto il denaro e di far sapere a Poly Network come sistemare il bug.

L’11 febbraio, l’utente twitter Tree of Alpha ha contattato Coinbase per avvisarli di un bug che poteva essere sfruttato per prendere il controllo del prezzo delle criptovalute sul mercato. Grazie alla sua correttezza, l’hacker ha evitato che qualche malintenzionato si arricchisse alle spalle dei trader onesti.

Sei interessato a diventare un bug hunter? Cardano, in preparazione per il rilascio del nuovo update, ha raddoppiato le taglie per chi scova dei bug! Se sei un programmatore, non lasciarti sfuggire l’occasione e contribuisci alla sicurezza della community crypto. Chi holda ADA ti ringrazierà!

Novità su Polygon, l’altcoin trending su Young Platform

Le ultime notizie da Polygon, la crypto del Web3

Sapevi che MATIC è tra le altcoin più scambiate su Young Platform questo mese? Scopriamo le ultime novità e funzionalità che possono aver spinto questo trend!

Nelle prime settimane di Febbraio 2022 nella classifica delle crypto più scambiate sull’exchange di Young Platform trionfa MATIC, il token della blockchain Polygon. Qualcuno dirà “niente di nuovo! Polygon è il Layer 2 più scalabile di Ethereum”, qualcun altro potrà rimanere sorpreso dalle conquiste di MATIC. Gli utenti di Young Platform hanno premiato Polygon e proviamo ad ipotizzare perché. Quali notizie da MATIC? Cosa sta succedendo al network Polygon? 

Un finanziamento da 450 milioni di dollari per l’innovazione

Il 7 Febbraio 2022 Polygon ha annunciato di aver ricevuto un finanziamento di circa 450 milioni di dollari attraverso una vendita privata del suo token nativo MATIC. Il round di finanziamento è stato guidato da Sequoia Capital India e da importanti investitori come SoftBank Vision Fund 2, Galaxy Digital, Galaxy Interactive. Come sarà usato questo bottino dal team di Polygon? Il finanziamento sarà usato per due scopi: rendere Polygon la blockchain di punta del Web3 e continuare a studiare il zero-knowledge protocol (ZK). Questo protocollo, che viene chiamato anche zero-knowledge proof, è considerato da molti (e dal team di Polygon in primis) la chiave per risolvere tutti i problemi di scalabilità delle blockchain. Per lo sviluppo del ZK Polygon ha già investito 1 miliardo di dollari. 

Polygon al lavoro per il Web3

Sandeep Nailwal, co-fondatore di Polygon, ha commento il recente finanziamento di Sequoia Capital India con queste parole: “il Web3 si basa sugli ideali open-source del primo Internet, permettendo agli utenti di creare valore, controllare la rete e raccoglierne i frutti. Ethereum, scalato da Polygon, sarà il fondamento di questa prossima fase dell’evoluzione del Web”.

Al Web3 servono blockchain scalabili, veloci ed economiche e Polygon con le sue tariffe ha intenzione di essere il network di riferimento per il passaggio alla nuova fase di internet. Una causa dell’avvento del Web3 oggi si può ricercare nella diffusione e nella popolarità degli NFT o della DeFi, che hanno congestionato Ethereum e causato un aumento delle tariffe. A questo proposito Polygon conferma il suo obiettivo di scalare Ethereum. Un settore in cui Polygon si dimostra essere già al passo coi tempi è il gaming del Web3: notevoli esponenti di questa industria hanno scelto Polygon, tra loro ci sono Aavegotchi, Decentraland, e The Sandbox di Animoca Brands. A Luglio 2020 è nato anche Polygon Studios, il ramo del network per lo sviluppo del gaming e degli NFT (a Febbraio 2022 ne è diventato CEO Ryan Wyatt, ex l’Head of Gaming di Youtube).

Polygon ieri e oggi: qualche dato della crescita esponenziale del network

La blockchain di Polygon nel 2021 ha registrato 1 miliardo di transazioni, con oltre 130 milioni di indirizzi attivi nel network per un totale di 3 milioni di transazioni al giorno. Più del doppio del volume di Ethereum! Mentre il token MATIC ha una capitalizzazione di mercato di oltre 12 miliardi di dollari. Nel Febbraio 2021 circa un centinaio di Dapp si basavano sul network di Polygon, un anno dopo, il 27 Gennaio 2022 Polygon è arrivata a quota +7000 Dapp. Cosa attira tanti sviluppatori a Polygon? Costi bassi e velocità di esecuzione delle transazioni, sommati alla compatibilità con Ethereum. 

Polygon è sulla strada per diventare l’opzione più scalabile per le piattaforme del Web3, ci si può trovare qualsiasi applicazione! Dai prestiti decentralizzati come Aave, a case di alta moda come Dolce e Gabbana, a marketplace di NFT quale Opensea. Lo scorso Dicembre anche Uniswap, il DEX per eccellenza, è migrato su Polygon con il suo protocollo V3 unendosi all’allegra combriccola di Curve e 1inch

Un dato interessante su queste migliaia di Dapp? Il 55% dei progetti sono integrati esclusivamente su Polygon mentre il 45% usa anche la blockchain di Ethereum. Un bel risultato per un Layer 2!

Passi in avanti per la decentralizzazione della governance di Polygon

Le notizie da Polygon non finiscono qui! Sul blog ufficiale della blockchain il 19 Gennaio 2022 è apparso un post dal titolo “State of Governance: Decentralization” in cui si spiega alla community la fondazione di un nuovo team per ottimizzare la decentralizzazione della governance di Polygon. La missione del nuovo team viene riassunta così “aumentare gradualmente la decentralizzazione dei prodotti Polygon attraverso l’uso di strutture di governance off-chain e on-chain”.

Decentralizzare completamente un progetto ha le sue difficoltà e Polygon lo sa bene, la prima fra tutte è l’immediatezza delle decisioni. Un leader, o un gruppo ristretto di persone, compie delle scelte in maniera più rapida rispetto un’intera community perché non c’è bisogno di passare per un processo decisionale democratico. Scegliere di decentralizzare la governance del network, per Polygon, sarà una sfida di velocità. Una blockchain con transazioni rapide come Polygon non può di certo rallentare sulla governance! Il team perciò ha previsto una decentralizzazione graduale e la fondazione della Polygon Ecosystem DAO

La prima questione da affrontare in stile decentralizzazione riguarda la scelta dei validatori. Polygon infatti utilizza il meccanismo di consenso Proof-of-Stake e i validatori sono i responsabili della creazione dei blocchi. Fin dalla fase di testnet il nucleo originario degli sviluppatori di Polygon ha stabilito che i validatori venissero selezionati tra un gruppo limitato di 100 nodi, tuttavia ora sembra emergere la necessità di sostituire alcuni validatori di questo gruppo, considerati non performanti. La proposta, che passerà attraverso il vaglio della DAO, è quella di selezionare i validatori tramite “aste”. Alcune delle obiezioni che sono già state avanzate nei confronti di questo meccanismo riguardano la creazione di un’ulteriore esclusività: si potrebbero creare dei cartelli e partecipanti più abbienti potrebbero influenzare l’asta. Come sbroglieranno questa matassa in casa Polygon? Attendiamo i prossimi sviluppi che, a quanto precisato dal team, saranno sempre comunicati puntualmente e in maniera trasparente. 

Forse è proprio tra tutte queste novità di Polygon che si nasconde il motivo della sua crescita e dell’affetto degli utenti di Young Platform! Un esercito di cuoricini viola! 

Atlo: le ultime novità dal sistema Terra

Terra Atlo e le ultime novità dalla blockchain di LUNA

Terra è stata la blockchain preferita dagli utenti di Young Platform in questo mese, forse grazie al fortunato lancio del launchpad Atlo su Terra?

A maggio 2022 si è verificato un tracollo dell’ecosistema Terra che ha avuto effetti negativi sia su TerraUSD che su LUNA. Questo articolo è stato scritto prima dell’evento, quindi prima di leggerlo ti invitiamo ad approfondire la situazione e a restare aggiornat*.
In generale, gli articoli di Young Platform sono da considerarsi puramente informativi e non costituiscono un consiglio finanziario.

Da giovane volevi fare l’astronauta? Ti farà sicuramente piacere sapere che LUNA, la crypto nativa di Terra, questo mese si è classificata al 3° posto sul podio delle crypto più scambiate su Young Platform, dopo MANA e SAND. Ovviamente senza considerare gli evergreen: BTC ed ETH. Abbiamo già parlato molto di questi due metaversi, ma nella blockchain di Terra ci avete creduto tantissimo, quindi vogliamo tenervi aggiornati!

News flash: la blockchain made in Corea ha recentemente accolto sulla sua piattaforma un launchpad nuovo di zecca, Atlo. 

I launchpad sono elementi fondamentali per alimentare l’ecosistema delle blockchain. Queste dapp permettono a individui e aziende di pubblicare alcuni progetti e lasciare che la community decida se sono validi o no, attraverso un sistema di votazioni e staking. Atlo è il nuovissimo launchpad rilasciato sulla blockchain Terra, ed è già funzionante al 100%! Scopri di più su Atlo e sui tre progetti che sono nati nel suo ecosistema.

Come funziona il launchpad Atlo

Assembly, Test and Launch Operation: ATLO è un acronimo utilizzato nel campo dell’aeronautica per indicare il processo che porta i razzi nello spazio. Migliaia di ingegneri e astrofisici lavorano in questa fase, rimanendo spesso sconosciuti, al contrario degli astronauti di cui tutti ricordano il nome. Nonostante questo, il loro lavoro è fondamentale e importante tanto quanto quello dei loro più blasonati colleghi.

Proprio da questo procedimento prende forma l’idea di Atlo. Il launchpad ha lo scopo di decentralizzare i lanci di nuove idee crypto, e di gestire in maniera autonoma e indipendente il processo che va dalla presentazione dell’idea al rilascio dei token. “Stiamo creano $ATLO per mettere in pratica i pilastri delle criptovalute: decentralizzazione, autonomia, governance condivisa ed esecuzione”.

L’Atlo Protocol Launch si divide in sei step, portati avanti da tre ruoli fondamentali nel procedimento. I launcher sono gli ideatori di un progetto, in cerca di approvazione e fondi. Gli investors sono individui che vogliono prendere parte al progetto, impegnando parte dei loro $ATLO. I community participant sono coloro che hanno i loro $ATLO in staking, garantendo la qualità e la sicurezza del protocollo, anche senza investire in nessun progetto particolare.

Quali sono i sei step che ogni progetto affronta prima di essere ufficialmente lanciato?

1. Proposta

Un potenziale launcher propone il suo progetto, utilizzando la dapp di governance Atlo. Dopo aver depositato un numero minimo di token e aver rispettato alcuni criteri, la proposta può passare allo step successivo.

2. Valutazione e votazione della proposta

A questo punto, la community vota la proposta utilizzando i propri $ATLO. Il launchpad supporterà creatori e community, semplificando la comunicazione tra le due parti.

3. Decisione

Se la proposta viene bocciata, allora non andrà a buon fine. Se viene accettata, la proposta passa allo step successivo e ottiene un voto basato sulla sua popolarità.

4. Lancio del token

Il protocollo di governance definisce equamente il numero di token del progetto da affidare alla community del progetto, in base agli $ATLO depositati dalla community nello step 2.

5. Generazione dei token

I token vengono generati, e vengono poi distribuiti dal launchpad.

6. Post Launch Evaluation

Dopo il lancio, viene presentato un questionario per permettere alla community di valutare la qualità del lancio.

I tre progetti su Atlo

Il launchpad è già funzionante e ha riscosso un certo successo! Con tutte le persone che hanno idee innovative, c’era da aspettarselo. Sono stati presentati tre progetti, vediamo quali sono!

Fanfury

Fanfury è un metaverso improntato sul gaming. Il mondo di Fanfury si basa su un genere di nicchia, quello del fantasy sport. Se hai mai giocato a Blood Bowl, allora sai di che si tratta! In un mondo distopico, potrai giocare e interagire con un sistema di DeFi perfettamente integrato nelle meccaniche di gioco.

MintDAO

Pensavi che gli NFT non potessero diventare meglio di così? MintDAO dimostra il contrario! La piattaforma di minting di NFT sarà capace di lanciare intere collezioni di arte digitale senza sprecare tempo. Ogni collezione avrà delle variabili personalizzate, e chi sceglie di conservare i propri token non fungibili sarà premiato! Yield farming con gli NFT? Perché no!

Minerva

Una DAO da sommelier: Minerva è un’organizzazione autonoma di appassionati di vini. La DAO selezionerà i migliori produttori di vini da tutto il mondo, e permetterà agli utenti di comprare le loro bottiglie. Durante il tempo di maturazione, la somma pagata verrà impiegata per fare yield farming sulle piattaforme di DeFi. Il produttore di vino otterrà la maggior parte del ricavato, mentre l’acquirente avrà una parte minore… ma sarà ripagato con un calice di ottimo vino!


Non solo stablecoin: l’ecosistema di Terra diventa ancora più ricco di funzionalità e innovazioni. Ed è evidente che la passione per le nuove tecnologie è ciò che piace alla crypto community! Per saperne di più su come funziona Terra, vienici a trovare sull’Academy!

3 notizie Crypto dal mondo del Calcio

Criptovalute e calcio UEFA, Cristiano Ronaldo, Marco Verratti

Nuovi sponsor targati blockchain per UEFA e Manchester United e una LAND super chic di The Sandbox venduta a Marco Verratti centrocampista della nazionale italiana

Notizie crypto a tema sport? Presenti! Tantissimi progetti su blockchain iniziano a collaborare con i club calcistici più grandi del mondo. Sponsor, NFT e un nuovo modo di costruire il rapporto con i tifosi. In questi giorni 3 notizie hanno portato l’attenzione sul connubio crypto e calcio. Scoprile in questo articolo!

1. Per le prossime tre stagioni la UEFA è marchiata blockchain

Il 15 Febbraio 2022 UEFA ha annunciato che Socios.com sarà lo sponsor ufficiale per le prossime tre stagioni. Socios.com è una piattaforma sulla blockchain Chiliz per comprare i fan token di squadre o club sportivi, dal basket alla Formula1. I token più diffusi sono quelli delle case calcistiche, su Socios.com si possono trovare i token di F.C. Barcelona, Juventus, Paris Saint-Germain, Atlético de Madrid, A.S. Roma, F.C. Inter e A.C. Milan. Il motto di Socios.com è “Be more than a fan” perché con i token ognuno può partecipare attivamente alla vita della propria squadra del cuore. 

Socios.com quindi sarà il partner di tutti i tornei e le iniziative dell’Union European Football Associations come la Champions League, l’Europa League, l’Europa Conference League e la UEFA Super Cup. Nel comunicato ufficiale Guy-Laurent Epstein, il direttore del marketing di UEFA, ha ribadito che quella tra UEFA e Socios.com è una collaborazione perfetta, entrambe le realtà infatti portano sport di alto livello in tutto il mondo. Dall’altro lato Alexandre Dreyfus, CEO di Socios.com ha dichiarato: “Questa partnership innovativa è il risultato dell’impegno comune della UEFA e di Socios.com ad abbracciare l’innovazione e la tecnologia per migliorare l’esperienza dei tifosi nello sport”.

Nel concreto UEFA concederà vantaggi esclusivi agli holder dei fan token su Socios.com: viaggi VIP degli eventi UEFA, la possibilità di visitare la sede di UEFA, incontri virtuali con le leggende del calcio europeo, biglietti, merchandise e memorabilia. Socios.com su Twitter ha specificato che i token UEFA non saranno in vendita ma saranno disponibili solo per i possessori dei fan token delle squadre che parteciperanno alla Champions League, all’Europa League e all’Europa Conference League. 

2. Cristiano Ronaldo al Manchester United con Tezos

Continuiamo a parlare di sponsor! Tezos ha firmato un accordo pluriennale con il Manchester United per avere il suo logo nel kit di allenamento della leggendaria squadra di calcio. Dopo gli NFT della squadra di Formula1 della Redbull e la partnership con la McLaren, Tezos è pronta a conquistare anche il calcio inglese. Lo sponsor sarà visibile sulla divisa d’allenamento della prima squadra maschile e femminile. Per il Manchester UTD Tezos è una delle blockchain più avanzate e sostenibili del mondo e Victoria Timpson, dirigente della squadra, si è espressa così: “Questa è una partnership incredibilmente emozionante per il Manchester United perché ci schiera con una delle blockchain più avanzate, affidabili e sostenibili in un’area della tecnologia che promette di rivoluzionare veramente il modo in cui tutti, compreso il club e i nostri fan, possono interagire”. Guardando anche all’esperienza della UEFA, sembra che la linea del calcio mondiale sia quella di fornire un rapporto diretto tra squadra e tifosi. E la blockchain pare offrire tutti gli strumenti adatti, dagli NFT, ai fan token. 

Il nuovo completo è stato indossato per la prima volta in occasione della partita della Premier League che il Manchester UTD ha disputato contro il Southampton il 12 Febbraio 2022, finita 1-1. Ai più appassionati non sarà sfuggito che parlare di Manchester United significa tirare in ballo una star internazionale del calcio: Cristiano Ronaldo. Dopo la sua esperienza torinese infatti, Ronaldo si è trasferito all’Old Trafford. Nello spot ufficiale che annuncia la partnership tra Tezos e il Manchester UTD puoi vedere Ronaldo stesso concludere con la frase d’effetto: “Building the future one block at a time”. 

3. Marco Verratti a The Sandbox con una LAND di lusso

Il centrocampista della nazionale italiana e del Paris Saint-Germain Marco Verratti è il primo calciatore ad entrare nel Metaverso acquistando un immobile digitale! Verratti si è appoggiato alla consulenza di Acta Fintech per il suo acquisto a The Sandbox, un’isola come token non fungibile messa in vendita da Exclusible, un marketplace per componenti di lusso del Metaverso. Il calciatore ha spiegato: “Sono sempre stato appassionato di innovazione e tecnologie in generale, e da poco mi sono avvicinato all’incredibile mondo della tecnologia blockchain e del metaverso. Ho capito che ero pronto per fare un passo importante ed essere precursore creando la mia isola privata in The Sandbox. Un domani non sarà solo mia, ospiterà migliaia di amici e fan disposti a condividere esperienze, partite, concerti e – perché no – anche attimi di vita privata. Non vedo l’ora di vedere realizzato il futuro che ho immaginato.” Dallo Wembley al Metaverso, chissà che Verratti non organizzi un party a The Sandbox in onore dei mondiali Qatar 2022. 

3 Dapp e gli NFT più interessanti di Algorand

Algorand scopri 3 dapp sulla blockchain di Silvio Micali

Cosa offre l’ecosistema della blockchain di Micali? Che tipo di progetti si possono trovare? Non solo DeFi! Scopri 3 applicazioni di Algorand!

Algorand è la blockchain preferita dagli sviluppatori di servizi per la finanza decentralizzata. Che siano aziende private o istituzioni, Algorand è la scelta numero uno. In più l’ecosistema di questa blockchain è eterogeneo e tra le varie applicazioni possiamo trovare progetti per il Web3, collezioni di NFT e iniziative per la salvaguardia dell’ambiente. 

1. Domini su blockchain: un punto in più per l’UX di Algorand

Per chi sceglie di creare i suoi progetti su Algorand o di usufruire dei servizi delle sue Dapp, la facilità d’uso può essere un fattore da considerare. Su Algorand è possibile registrare un dominio su blockchain da usare come wallet, un servizio sempre più utile e apprezzato che sta spopolando su varie blockchain. Così come Ethereum, anche Algorand ha il suo Algorand Name Service. I due Name Service funzionano in maniera simile: tramite una piattaforma si può registrare un dominio e comprarlo. I domini su Algorand hanno la forma .algo e a differenza di quelli di ENS, non sono in abbonamento: una volta comprato un dominio è tuo fino a quando non deciderai di venderlo. Un dominio su blockchain funziona come un classico dominio ma in più può essere usato per associare profili social, siti web e anche wallet di criptovalute. 

I domini su blockchain rendono i trasferimenti più semplici perché sostituiscono alla lunga sequenza di lettere e numeri di cui è solitamente composto un indirizzo, un semplice nome. ANS è operativa dall’inizio di Febbraio 2022, la sua roadmap prevede che a Maggio di quest’anno ne sia lanciato il token. 

Lo stesso servizio su Algorand è offerto anche da NFDomains, nome che sta per Non Fungible Domain. Gli NFD sono ancorati e protetti da smart contract che assicurano la loro unicità e sono custoditi nei wallet in quanto Algorand Standard Asset (ASA). I domini stanno diventando la principale chiave d’accesso per gli ecosistemi delle varie blockchain.

2. Planet Watch: token per monitorare la qualità dell’aria

Planet Watch è un’azienda francese che si occupa di monitorare la qualità dell’aria grazie alle più recenti tecnologie. Con la blockchain di Algorand, Planet Watch sta realizzando una campagna di gamification e sensibilizzazione per coinvolgere le persone nella raccolta dei dati. Come funziona? Puoi diventare un Planet Watcher installando un sensore per il rilevamento della qualità dell’aria e ricevere come ricompensa dei token, chiamati Planet. Planet Watch sta costruendo una rete di monitoraggio i cui dati sono registrati nella blockchain, si tratta del primo registro globale, decentralizzato e permanente della qualità dell’aria. Puoi verificare in prima persona lo stato dell’aria che respiri nella tua zona. Planet Watch è una delle applicazioni di Algorand che vanta nel suo elenco di casi d’uso per la vita di tutti i giorni. 

3. Vylto per biglietti al passo coi tempi

Di questi tempi bisogna uscire di casa più attrezzati che mai: mascherina, gel disinfettante, green pass alla mano. Se devi andare al cinema, a teatro o a un concerto ti servirà anche il biglietto. Una dapp di Algorand al passo coi tempi è Vylto, una piattaforma su cui creare e vendere biglietti per qualsiasi tipo di evento. I biglietti su Vylto si distinguono perché sono pensati per garantire la personalità, la sicurezza e per integrare le certificazioni vaccinali. I biglietti di Vylto saranno integrati con le royalty per le vendite secondarie: “nel 2021, le vendite dei biglietti sui mercati secondari hanno superato i 15,2 miliardi di dollari e questo mercato si trova di fronte a un numero di sfide sulla flessibilità, l’identità, la sicurezza e, particolarmente importante in questo mondo post-COVID, lo stato vaccinale. Dopo il lancio quest’estate, Vylto permetterà la vendita di biglietti integrati con i ricavi da royalty sulle transazioni di rivendita nel mercato secondario”. Tutto questo sarà possibile grazie ai token non fungibili sulla blockchain di Algorand. Vylto diventerà una piattaforma in cui comprare biglietti di ogni tipo e sarà attiva da Luglio 2022, al momento ha raccolto finanziamenti per 5 milioni di dollari e parteciperà al programma di incubazione F10 Global’s 2022. 

Una collezione di NFT per celebrare l’anno cinese della Tigre

Nel campo dell’arte digitale, un’applicazione di Algorand è Tiger Chi. Secondo il calendario cinese, il 2022 è l’anno della tigre. Per celebrare la maestosa creatura e portare le tradizioni della Cina nel mondo, Yangyang, un artista cinese, ha realizzato una serie di NFT rilasciata il giorno del Capodanno Cinese, il 1 Febbraio. La collezione si chiama Tiger Chi e rappresenta 888 tigri tutte uniche e di cinque colori diversi, come vuole l’antica mitologia cinese. Le cinque tipologie di tigri mantengono in equilibrio tutte le forze cosmiche e assicurano armonia. Algorand sembra essere molto vicino alla comunità cinese, sono diverse le università di questa nazione che collaborano per lo sviluppo e la crescita della blockchain. Il team di Tiger Chi prevede di sviluppare presto il progetto con una DAO e di radunare una community con vantaggi esclusivi per coloro che possiedono uno degli NFT. Una parte delle vendite delle Tiger Chi sarà destinata al WWF e a Tiger4ever per contribuire alla protezione delle tigri. 

Criptovalute per San Valentino? Il Cupido che non ti aspettavi

Secondo un sondaggio, chi si interessa a Bitcoin e crypto è più interessante agli occhi di potenziali partner.

È San Valentino, love is in the air, e tu stai guardando grafici e candele di Bitcoin. Ma non abbatterti: secondo uno studio, chi è appassionato di crypto ha più probabilità di attrarre partner sulle app di dating. Un dato? Il 74% degli intervistati ha detto che andrebbe a un secondo appuntamento con chi paga il conto usando Bitcoin. Ma occhio a non diventare monotematici, o la vostra passione potrebbe ritorcervisi contro!

Bitcoin e amore: un’accoppiata vincente?

Se conosci le app di dating, sai benissimo quanto è difficile trovare la frase giusta per iniziare una conversazione. Vuoi sembrare simpatico, ma alle tue battute rispondono solo i grilli, oppure nessuno apprezza le tue citazioni colte ? La soluzione, sorprendentemente, potrebbe essere proprio parlare di crypto!

Secondo uno studio condotto su 2.000 statunitensi, più del 40% degli uomini e del 25% delle donne intervistate apprezza particolarmente chi ha un interesse per la blockchain e Bitcoin. Allo studio hanno risposto soprattutto Millennials e Gen Z, cioè persone che hanno vissuto le innovazioni tecnologiche e che hanno visto Bitcoin nascere. Con il boom delle criptovalute degli ultimi anni, è normale che i giovani adulti si siano interessati alla blockchain, e notoriamente la community crypto è molto unita e attiva!

Temi che sia solo una scusa per trovare qualcuno che abbia un bel po’ di soldi? Dipende! Le criptovalute non sono solo valute, sono veri e propri progetti. Per esempio, Cardano è una blockchain che punta sulla sostenibilità e sulla facilità d’uso. Avalanche vuole creare un ecosistema di dapp efficiente e altamente scalabile. The Sandbox invece è il metaverso perfetto per i videogiocatori. Scambiarsi pareri sulle crypto preferite non vuol dire solo parlare di soldi, ma di valori e preferenze! L’importante è non bisticciare su quale sia l’Ethereum killer migliore al primo appuntamento.

Basta cioccolatini, a San Valentino si regalano NFT

Hai già un partner? Considera di regalare un NFT! Secondo il sondaggio, l’8% degli intervistati vorrebbe ricevere un non-fungible token, e non qualche Bitcoin, per San Valentino. La bellezza degli NFT è che sono immutabili: potrebbero sostituire i lucchetti sui ponti? Secondo Ivan Sokolov, fondatore di Mintmade, sì. La sua piattaforma permette agli utenti di effettuare il minting di NFT personalizzati coi nomi dei due partner. Un lucchetto indistruttibile, e non devi neanche buttare la chiave!

Per chi cerca qualcosa di può particolare, sono state messe in vendita parti del Bacio di Klimt, la nuova idea del Museo di Vienna. Oppure, è possibile acquistare gli NFT di un gioiello di Myka, oreficeria che offre gioielli personalizzati. Quest’anno ha deciso di avventurarsi nel metaverso, e offrire copie digitali dei gioielli più gettonati sotto forma di token. Queste iniziative avranno successo? Con l’avvento del metaverso e la voglia di esprimere la propria personalità anche nella realtà virtuale, è possibile.

Bitcoin sì, ma con moderazione

Incontrare qualcuno che condivide i nostri stessi interessi è sempre bello, ma bisogna sempre ricordarsi di spaziare e non diventare monotoni, soprattutto quando si parla di soldi. Alcuni degli intervistati hanno detto che parlare solo di criptovalute può diventare noioso, e trasformare un bell’appuntamento in un colloquio di lavoro!

Ma non solo: purtroppo, anche i truffatori sono in cerca di “amore”. Nel 2021, complici anche i lockdown e l’assenza di contatto fisico, gli scammer hanno truffato l’80% di vittime in più. Sfruttando le app di dating e inventando scuse per non mostrarsi di persona, questi truffatori fingono di essere interessati al malcapitato, fin quando non gli chiedono di inviare dei soldi. Bitcoin e altre criptovalute sono il pagamento che preferiscono, quindi presta attenzione ai tuoi incontri! La blockchain deve essere un mezzo per condividere interessi in comune, perciò tieni sempre ben stretta la tua chiave privata e le tue password. E ricorda, DYOR è un mantra che può essere applicato anche fuori dal mondo crypto.

Buon San Valentino!

ETF Bitcoin: gli USA approvano fondo sul mining

ETF Bitcoin

La Commissione degli Affari Economici degli Stati Uniti ha approvato un ETF che punta sul mining, ma cos’è un ETF su Bitcoin?

Buone notizie per chi si interessa di mercato tradizionale: dopo essere stato approvato dalla SEC, arriva sulla borsa americana un ETF su Bitcoin. Per essere più precisi, il fondo non punta direttamente su Bitcoin o sul loro valore futuro. Nel fondo, gestito dalla società Valkyrie, troviamo dieci società che si occupano di mining di Bitcoin, e che ricoprono l’80% del fondo. Nonostante questo, la SEC continua a negare i permessi per un ETF spot. Ma qual è la differenza fra tutti questi ETF su Bitcoin?

ETF spot e futures: cosa sono?

Un ETF, acronimo di exchange-traded fund, è un fondo passivo che può essere scambiato come una normale azione in borsa. Gli ETF sono strumenti conosciuti per la loro semplicità e trasparenza: questi fondi, infatti, replicano l’andamento degli indici di materie prime, azioni e obbligazioni. Proprio per questo hanno delle commissioni basse, visto che sono gestiti passivamente. In più, permettono di avere un portafoglio bilanciato senza controllare costantemente gli indici di borsa: un vantaggio non da poco per chi non è molto esperto di grafici e candele.

Gli exchange-traded fund si distinguono in ETF spot e futures-backed.

  • Gli ETF spot su Bitcoin sono fondi che detengono effettivamente BTC. Questo vuol dire che aumentano o perdono di valore seguendo l’andamento del mercato di Bitcoin. Ad esempio, BTCetc è un fondo spot supportato fisicamente al 100% da Bitcoin e disponibile in Europa. Questo vuol dire che, ipoteticamente, invece di liquidare la propria posizione in cambio di euro, si possono ricevere BTC direttamente sul proprio wallet.
  • Gli ETF futures-backed su Bitcoin sono fondi che si espongono su dei particolari contratti chiamati, appunto, futures. Questi strumenti finanziari particolari si basano sul valore che Bitcoin avrà in una data futura, a seconda di ciò che c’è scritto sul contratto. Due parti si accordano sul comprare o vendere BTC in quella data, guadagnando o perdendo denaro a seconda del valore che la crypto avrà raggiunto. Gli ETF futures-backed, quindi, replicano l’indice di questi contratti. Un esempio è il ProShares Bitcoin Strategy, disponibile anche negli USA.

Il fondo WGMI di Valkyrie è ancora diverso, visto che punta sulle società che si occupano di mining di Bitcoin, un modo intelligente per “eludere” la reticenza della borsa americana nei confronti degli ETF spot.

Perché la SEC non approva i fondi sulle crypto?

L’approvazione del fondo di Valkyrie da parte della SEC arriva dopo l’ennesimo tira e molla della Commissione con Grayscale, società che da qualche mese cerca di proporre un ETF spot su Bitcoin negli USA. Ma perché la borsa americana non vede di buon occhio questi fondi?

Secondo i membri della Commissione, un ETF su Bitcoin potrebbe dare luogo a delle frodi manipolando il valore di stablecoin come USDT. Tuttavia, gli esperti fanno notare che in Canada e in Europa gli ETF spot sulle crypto sono già disponibili e funzionano senza particolari intoppi. In più, milioni di americani hanno già nei loro portafogli delle criptovalute.

Fortunatamente per i cittadini statunitensi, le preoccupazioni della SEC sembrano destinate a esaurirsi. “Con un aumento dell’interesse per le criptovalute, l’assenza di regolamentazioni di buon senso hanno lasciato gli investitori alla mercé di truffatori… la SEC deve sfruttare la sua piena autorità per risolvere questo problema” ha scritto il presidente della Commissione.

A chi conviene un ETF su Bitcoin?

Nell’Unione Europea, fortunatamente, non c’è tutto questo sospetto nei confronti dei fondi basati sulle criptovalute. I cittadini europei hanno vasta scelta di ETF, dagli spot ai futures-backed a quelli che, come il WGMI di Valkyrie, puntano su aziende attive nel mining. Ma la domanda è: questi ETF convengono?

Nell’ambito della finanza tradizionale, il vantaggio degli exchange-traded fund risiede nelle basse commissioni rispetto a strumenti finanziari gestiti attivamente e nella facilità di utilizzo. Con un ETF tradizionale è possibile acquistare un enorme paniere di azioni, e rivenderle con facilità. Un ETF su Bitcoin è difficile sia così diversificato. I progetti crypto adatti a questo tipo di impiego, inoltre, sono molti meno: un appassionato di criptovalute può riuscire ad avere un portafoglio bilanciato da solo, con un po’ di ricerca.

Secondo alcuni esperti, quindi, un ETF sulle crypto può essere attraente per chi vuole “testare le acque” di questo mercato, oppure a chi non si sente a proprio agio tra wallet, exchange e chiavi private. Sei più “tech-savvy” e ti piace supportare progetti promettenti? Con un exchange affidabile, un password manager robusto e un po’ di DYOR, riuscirai senza problemi a trovare la criptovaluta che fa per te!

In ogni caso, un ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti rappresenterebbe un grande passo avanti per tutte le crypto, visto che avvicinerebbe questo mondo alla borsa tradizionale. Si deciderà presto la SEC?

The Sandbox mette in vendita nuove LAND!

The Sandbox mette in vendita nuove land

Il 10 Febbraio 2022 poco più di mille LAND del Metaverso sono state messe in vendita. Si trovano nel Web3 Hub, l’area dedicata all’innovazione tecnologica

The Sandbox è nella top 4 dei Metaversi al mondo. Sono proprio quattro le realtà che si contendono e spartiscono il mercato legato al settore. Nel 2021 le vendite delle proprietà terriere nei Metaversi hanno superato i 500 milioni di dollari e quest’anno non hanno intenzione di fermarsi a questo traguardo di per sé impressionante. Solo a Gennaio 2022 infatti il volume di mercato è stato di 85 milioni, entro il 2022 si arriverà al miliardo? The Sandbox in tutto questo domina sulle concorrenti: i tre quarti di queste vendite sono sue e il 62% delle terre vendute si trova proprio nella sua mappa. The Sandbox ha appena venduto nuove LAND. Scopri i dettagli! 

The Sandbox apre il suo Web3 Hub!

Una nuova parte del Metaverso di The Sandbox è stata appena sbloccata, si chiama Web3 Hub ed è un’area della mappa che rappresenta il “cuore pulsante della decentralizzazione e si occupa dell’innovazione attraverso la tecnologia.” L’apertura di questa nuova area coincide con la vendita esclusiva delle LAND al suo interno. Il Web3 Hub ospita al suo interno diversi partner di The Sandbox, collezionisti, brand, DAO e singoli che con le loro tecnologie all’avanguardia stanno contribuendo ad espandere il Metaverso

Chi non vorrebbe un vicino di casa esperto di blockchain? Chi saranno i fortunati a condividere il quartiere con la crème dei pionieri del Web3? La vendita è stata Giovedì 10 Febbraio 2022 alle 14:00 (ora italiana), una corsa contro il tempo per aggiudicarsi una delle preziosissime e rare Land. Solo il dito più veloce del Metaverso sarà riuscito nell’impresa! Un’occasione ghiotta per chi ha intenzione di mettere su casa nel Metaverso. La maggior parte delle LAND, che hanno la forma di token non fungibili, sono rivendute dai mercati secondari a dei prezzi da capogiro. Nello specifico, The Sandbox ha messo in vendita 395 LAND al costo di 1.011 SAND (circa 4.500 dollari), 164 LAND Premium a 4.683 SAND (circa 21 mila dollari), e 8 ESTATE sono state battute all’asta. Inoltre chi ha comprato una delle LAND Premium ha ricevuto in omaggio 5 NFT di personaggi come Spartacus e Goliath, i leader della collezione Apes of Space. In media questi NFT costano 0.06 ETH. Le raccolte punti ai tempi del Metaverso!

Chi sono i partner di The Sandbox per il Web3?

Nel Web3 Hub The Sandbox ha dato spazio agli sviluppatori e ai creatori del Web3. Tra loro c’è Apes of Space, il progetto NFT che sta costruendo un gioco su The Sandbox basato sui propri personaggi. O Spores, un marketplace decentralizzato specializzato in intrattenimento, giochi, e-sport, anime. EverdreamSoft è una casa di produzione di giochi che ha creato Spell of Genesis, uno dei primi videogiochi su blockchain da mobile, mentre Hex Trust è una piattaforma che offre varie servizi per la DeFi come lo staking o la custodia dei beni digitali. 

Altre novità per The Sandbox? 

Tra le novità per The Sandbox c’è un cambio nello smart contract delle LAND. La vendita delle nuove LAND su The Sandbox arriva dopo un momento cruciale degli aspetti tecnici del Metaverso. Il 25 Dicembre 2021 è stata rilevata un’anomalia nel funzionamento dello smart contract e il 28 Gennaio ne è stato rilasciato uno nuovo su cui trasferire le LAND. La vulnerabilità riscontrata nel vecchio smart contract non ha recato danni agli utenti né è stata sfruttata da qualche criminale informatico. Come si legge nel comunicato ufficiale di The Sandbox, nessun token è stato compromesso. Ora lo smart contract è stato sistemato e i proprietari di LAND sono invitati a migrare su quello nuovo. Tutti i costi di gas necessari per l’operazione saranno coperti da The Sandbox.

5 curiosità su Algorand

Algorand 5 curiosità sulla crypto accademica

Da dove deriva il nome di Algorand? È davvero in contatto con gli atenei più importanti del mondo? Con quale famosa azienda italiana ha collaborato? Scopri questi e altri fun fact!

Sull’exchange di Young Platform c’è una nuova criptovaluta in circolazione: ALGO, il token di Algorand! Dopo aver approfondito i suoi aspetti tecnici e la sua governance nell’Academy, ecco una lista di curiosità e fun fact sulla blockchain accademica ed ecologica. 

1. Cosa significa il nome Algorand?

Iniziamo questa lista di curiosità su Algorand dal suo nome. Da dove deriva? Dall’unione delle parole algorithmic e randomness, il protocollo di Algorand infatti seleziona i validatori dei blocchi sulla base di una casualità algoritmica. Con questo metodo casuale la blockchain funziona grazie al lavoro di più nodi e non solo di alcuni, tutta la rete collabora! L’algoritmo seleziona di volta in volta un nodo diverso per verificare le transazioni di un blocco e la sua scelta è imprevedibile fino all’ultimo minuto. Per Algorand l’algorithmic randomness è il suo punto forte, ciò che rende possibile il suo ecologico Pure Proof-of-Stake e garantisce una rete democratica. 

2. Algorand è coach di una squadra di cervelloni internazionali

Lo spirito accademico di Algorand è espresso alla massima potenza dal Global University Program che coinvolge atenei da tutto il mondo. Tra i tanti ci sono il MIT (dove insegna Silvio Micali, il fondatore di Algorand), la Sapienza di Roma, la Berkley e la Peking University. Algorand con questo programma riunisce tutte le Hermione Granger e i Sheldon Cooper del mondo per far loro studiare la blockchain e la crittografia. Gli studenti più promettenti del mondo con il Global University Program hanno l’opportunità di vedere da vicino il lavoro del team di Algorand e portare il loro contributo nello sviluppo della blockchain. Algorand promuove soprattutto le ricerche degli studenti che cercano applicazioni della tecnologia crittografica per il bene comune e migliorare la vita delle persone. Algorand sta mettendo insieme un esercito di cervelloni, gli Avengers della blockchain!

3. Una delle migliori aziende tech made in Boston del 2022

Per ogni pizza sfornata a Napoli, a Boston nasce una startup. La città del Massachussets è uno dei centri mondiali dell’evoluzione tech grazie alla presenza del MIT e di un terreno fertile per idee e creatività. Built in Boston è il portale che aggrega, comunica e registra tutte le aziende tech e le startup nate a Boston. In questi giorni è uscita la lista delle “22 startup di Boston da tenere d’occhio nel 2022” e tra queste troviamo Algorand citata per la sua scalabilità e sostenibilità ambientale. La blockchain è uno dei fiori all’occhiello della città!

4. Algorand per la SIAE

La quarta curiosità su Algorand è tutta made in Italy. La blockchain in questione è stata usata dalla SIAE, la società italiana che tutela i diritti di autori e di editori, per organizzare il suo archivio. La SIAE ha lanciato più di 4 milioni di NFT su Algorand. Ogni token non fungibile rappresenta il diritto su un’opera di uno dei quasi 100 mila creator che la SIAE gestisce. Gaetano Blandini, Manager di SIAE in occasione della partnership con Algorand si è espresso così: “la tecnologia della blockchain è di sicuro un filone interessante da continuare ad esplorare per via della sua trasparenza ed efficienza, fondamentali per chi, come noi, gestisce lo stipendio del duro lavoro degli altri”. Gli NFT su Algorand saranno usati in un primo momento per i diritti connessi alle opere musicali, ma l’intenzione è quella di usare i token non fungibili per i diritti di tutti i tipi di opere. Quale vantaggio ha la blockchain per la SIAE? Digitalizzare e mettere on chain questi dati li rende trasparenti, pubblici, tracciabili. 

5. Due vincitori del premio Turing nel team di Algorand

Il premio Turing è conosciuto anche come il premio Nobel dell’informatica. Viene assegnato tutti gli anni dall’Association for Computing Machinery per valorizzare contributi durevoli e di rilevante importanza tecnica nel settore informatico. Il più alto riconoscimento nell’informatica porta il nome del matematico e crittografo Alan Turing, conosciuto per aver decifrato Enigma e per i suoi studi sull’intelligenza artificiale. Nel 2012 il premio Turing è stato vinto da Silvio Micali e Shafi Goldwasser per le loro ricerche sulla crittografia e i processi di validazione matematica. Entrambi sono membri del team di Algorand rispettivamente nel ruolo di fondatore e di consulente scientifica.