L’Ucraina apre il Museo degli NFT per documentare la guerra

NFT apre il Museo della guerra in Ucraina

Il governo ucraino ha creato un museo digitale per documentare con gli NFT l’invasione russa e finanziare la resistenza

Da quando è stata invasa, l’Ucraina ha sfruttato le potenzialità della blockchain per ricevere donazioni e gestire la situazione di emergenza. Dopo aver cancellato l’airdrop promesso a coloro che avevano fatto una donazione in criptovalute, il governo ucraino aveva annunciato un progetto legato agli NFT che finalmente è stato lanciato. Si tratta di un museo digitale che raccoglierà e metterà in vendita dei token non fungibili per documentare la guerra. 

L’annuncio: apre il Museo NFT della guerra in Ucraina

Mykhailo Fedorov, il ministro ucraino della Trasformazione Digitale, il 25 Marzo 2022 ha scritto su Twitter: “Mentre la Russia usa i carri armati per distruggere l’Ucraina, noi ci affidiamo alla rivoluzionaria tecnologia blockchain. Il Museo NFT è stato lanciato. Il luogo per conservare la memoria della guerra. E il luogo per celebrare l’identità e la libertà ucraina”.

Meta History Museum of War, questo è il nome del progetto, è stato creato in collaborazione con fair.xyz, una piattaforma per il “minting” degli NFT su Ethereum e Polygon. Gli NFT dell’Ucraina sono tra i primi commissionati da un ente governativo. 

Gli NFT della guerra in Ucraina

Le opere esposte nel Meta History Museum of War rappresenteranno dei momenti chiave del conflitto e saranno messe in vendita a partire dal 30 Marzo. Gli incassi saranno utilizzati per finanziare le attività dell’esercito e per aiutare i civili. Le opere non saranno solamente manufatti artistici, ma anche foto documentarie, siti web, tweet significativi. Insomma un’ampia varietà di fonti. Infatti uno scopo secondario del museo è quello di contrastare la disinformazione e la propaganda dei media russi fornendo informazioni corrette e verificate


Il museo digitale è fornito di una linea del tempo della guerra e gli NFT saranno rilasciati in ordine cronologico, seguendo gli eventi di cui vogliono testimoniare e tenere traccia. Sul sito web si legge: “Non lasceremo che nessun giorno di questo periodo sparisca dalla memoria della storia mondiale”. Le prime opere rilasciate saranno dunque quelle che documentano i primi giorni dell’invasione, dal 24 al 26 Febbraio 2022. Gli artisti coinvolti nella realizzazione degli NFT saranno sia ucraini che internazionali. Il prezzo degli NFT della guerra in Ucraina è di 0,15 ETH ovvero circa 500 dollari.

Come riconoscere un Bitcoiner in 6 meme

Microsoft acquisterà Bitcoin facendo esplodere il suo prezzo?

I modi di dire tra i seguaci di Bitcoin sono tanti e riflettono la community dei fan di Satoshi Nakamoto. Scopri i più importanti!

C’è chi possiede Bitcoin per diversificare il portafoglio, e c’è chi possiede Bitcoin perché crede nel progetto, e poi ci sono i famosi massimalisti che vedono nel Digital Gold l’unica vera moneta. I bitcoiner più accaniti seguono una filosofia ben precisa, sulle tracce del whitepaper pubblicato nel 2008 che diede inizio a tutto. Per semplificare i concetti più importanti, negli anni la community ha utilizzato dei modi di dire che possono sembrare strani a chi si è avventurato da poco nella blockchain. Scopri come riconoscere un fan in 6 meme!

Number go up

Il primo modo di dire molto utilizzato è “number go up” e si riferisce alla natura deflazionaria di Bitcoin. Di solito, le valute fiat sono inflazionarie, e quindi perdono di valore man mano che il tempo va avanti. Bitcoin, d’altra parte, ha un massimo di monete pari a 21 milioni. Quando quel numero sarà raggiunto, non potranno più essere “emesse” nuove monete! Number go up si riferisce quindi al valore di Bitcoin che, secondo una teoria nata sui social, tenderebbe al rialzo sul lungo termine. Soprattutto quando il mercato è in ribasso i bitcoiner si consolano così, ripetendosi “number go up” e incoraggiandosi! Che il futuro di Bitcoin dipenda veramente da questo?

Bitcoin fixes this

Non ti piace il sistema economico attuale? Non sopporti il fatto che il tuo conto in banca perda valore anche se non spendi nulla? Bitcoin può aggiustarlo! Questo modo di dire è utilizzatissimo dai bitcoiner che stanno cercando di convincere i loro amici a capire le potenzialità della blockchain. I devoti di Bitcoin, infatti, credono che le criptovalute siano l’unico modo per “aggiustare” il sistema economico attuale. Valuta fiat? Vade retro!

Run the numbers, do the math

Il grande vantaggio della blockchain è che tutti possono contribuire allo sviluppo delle piattaforme decentralizzate, e soprattutto tutti possono controllare che le transazioni siano corrette! “Fai i tuoi calcoli” è molto simile all’altro caposaldo delle crypto, cioè DYOR. Non bisognerà più fidarsi di enti centralizzati: qualcosa non ti torna? Sei tu, l’utente, ad avere gli strumenti per assicurarti che stia funzionando tutto bene! E, se la community collabora, allora un sistema decentralizzato diventa più sicuro di un caveau!

I’m in Bitcoin for the tech

Chi l’ha detto che Bitcoin è solo una valuta? La blockchain ha portato innumerevoli innovazioni in tantissimi ambiti, e promette di continuare a farlo anche in futuro. Perciò, se il prezzo di Bitcoin scende, è facile riconoscere un fan: ti dirà sicuramente che possiede crypto non per il suo prezzo sul mercato, ma per il suo vero valore: la tecnologia. 

Few understand this

Per un bitcoiner, Bitcoin non è solo una valuta ma una vera e propria rivoluzione. E, come dicono spesso sui social, pochi lo capiscono! Effettivamente, è difficile pensare che le criptovalute possano cambiare radicalmente il sistema finanziario come lo conosciamo, fatto di valuta fiat, colossi e istituti finanziari centralizzati.

Eppure, la mente di un bitcoiner è sempre proiettata verso il futuro. Mentre è impossibile prevedere le politiche economiche degli Stati e delle banche, la politica economica di Bitcoin è scritta nel suo white paper fin dal 2008, ed è immutabile. Perciò, se un vostro amico vi spiega per filo e per segno tutti i vantaggi della blockchain, preparatevi a entrare nel club di quei “pochi” che capiscono le potenzialità di Bitcoin!

Stack sats

Se hai paura che ormai sia troppo tardi per comprare Bitcoin, non temere: i veri fan sono sempre aperti ai nuovi arrivati! Anche se un Bitcoin adesso vale più di 30.000 dollari, non demordere, puoi anche comprarne solo un “pezzo”! Un satoshi equivale a 0.00000001 BTC, ed è l’unità di misura più piccola in cui si può dividere un bitcoin. Anche se non riesci a permetterti un Bitcoin intero, sei sempre in tempo per accumulare satoshi! Il nome deriva ovviamente dal famoso Satoshi Nakamoto, che la community ha voluto omaggiare chiamando come lui gli “spiccioli” di bitcoin.

Adesso sai come riconoscere un fan di Bitcoin! Tu sei d’accordo con questi meme? O forse ti senti più vicino al modo di pensare del team di Ethereum? La sfida tra Bitcoiner ed Etherean è sempre aperta!

Arriva Otherside, il Metaverso delle Bored Ape

Arriva il Metaverso del Bored Ape Yacht Club

La corsa di Yuga Labs al Web3 continua, è uscito il trailer di Otherside: arriva il Metaverso del Bored Ape Yacht Club!

Yuga Labs, l’azienda che ha creato il Bored Ape Yacht Club, il 19 Marzo 2022 ha pubblicato su Twitter un trailer da far invidia alla Disney Pixar. Da qualche settimana circolava la voce di un possibile Metaverso del Bored Ape Yacht Club. Su cosa si basavano queste supposizioni? All’inizio del mese è apparsa una landing page di un fantomatico progetto futuro in collaborazione con Animoca Brands, l’azienda di videogiochi che ha sviluppato The Sandbox. Inoltre qualche giorno dopo, è stato lanciato il token ApeCoin. Il che ha fatto pensare all’esigenza di un token per gestire l’economia interna di un Metaverso! Ecco che ad Aprile 2022 arriva il Metaverso del Bored Ape Yacht Club!

Il trailer di Otherside, il Metaverso delle Bored Ape

Il video del trailer di Otherside inizia con un’Ape decisamente “bored”, seduta davanti al Bored Ape Yacht Club (presentato con la stessa immagine della misteriosa landing page). Con la sua canna da pesca, distrattamente, cattura una bottiglietta. Sulla sua etichetta c’è la scritta “drink me”, un po’ perché è “bored” e un po’ perché ce lo insegna Alice nel Paese delle Meraviglie, la scimmia beve il contenuto senza pensarci troppo. Qui inizia la storia, qui la Bored Ape si ritrova catapultata a Otherside. Vede vulcani che esplodono, iceberg che irrompono sul suo club e incontra personaggi ben noti nel Web3. Un CryptoPunks, una Mutant Ape, un Meebits ma anche una World of Women (WoW) e un Cool Cat! Queste comparse hanno fatto impazzire gli holders degli NFT coinvolti nel trailer. Se l’apparizione di CryptoPunks e Meebits non ha suscitato un grande scalpore – queste due collezioni infatti sono state di recente acquisite da Yuga Labs – vedere una WoW a Otherside ha fatto sognare l’inizio di una gigantesca collaborazione NFT.

Easter Egg: nella bottiglietta pescata, un ciuffo di alghe copriva le parole “don’t”. 

Colonna sonora: Break On Through the Other Side, The Doors. 

Come funziona il Metaverso del Bored Ape Yacht Club?

Gordon Goner, uno dei creatori della collezione BAYC, descrive il Metaverso Otherside come un MMORPG (massively multiplayer online role-playing game) integrato con i token non fungibili. L’intento è quello di realizzare un “mondo interoperabile”, “gamificato” e “completamente decentralizzato” interamente gestito dai giocatori. Non esiste al momento una vera e propria roadmap del Metaverso del Bored Ape Yacht Club, si sa solo che dopo il lancio ad Aprile, entro fine 2022 sarà rilasciato anche un gioco play-to-earn. C’è chi si sta già chiedendo quando e se verranno messe in vendita delle land, dei terreni, come nei metaversi più conosciuti. La corsa ai terreni del Metaverso di Otherside potrebbe essere la più pazza di sempre.

La Bored Ape di Madonna

Mentre Yuga Labs si espande nei terreni del Web3, sempre più celebrità acquistano il loro posto nel Bored Ape Yacht Club. L’ultima arrivata è proprio Madonna, la material girl ha comprato la Bored Ape #4988 dal pelo fucsia e lo stile punk. La Bored Ape di Madonna nella classifica degli NFT più rari del BAYC è al 3.436 posto (su 10.000). L’acquisto è avvenuto tramite Moonpay che ha comprato per lei il token non fungibile a 180 ETH, circa 600 mila dollari. Con un post sui principali social network, la pop star ha detto di essere finalmente entrata nel Metaverso!

ApeCoin e la DAO del Bored Ape Yacht Club

A 10 giorni dal rilascio, ApeCoin ($APE) sta riscuotendo un successo clamoroso. Dopo 6 giorni, APE è diventato il token più scambiato dalle whale di Ethereum raggiungendo 36.500 wallet. Nel frattempo la ApeCoin DAO comincia ad operare, una delle prime proposte e votazioni si è svolta sullo staking di APE. Generalmente affidarsi a una DAO per la governance di un progetto è il modo migliore per garantire la decentralizzazione. Il lancio dell’ApeCoin DAO e il coinvolgimento degli utenti sembrano essere una risposta a chi ha accusato il Bored Ape Yacht Club e Yuga Labs di essere una delle tante aziende del Web 2.0.  

Aprile è dietro l’angolo e arriva il Metaverso del Bored Ape Yacht Club. I fan del Web3 aspettano Otherside con gli occhi sognanti su 90 secondi di trailer mozzafiato. 

5 artiste NFT e i loro progetti dedicati alle donne

5 artiste NFT e i loro progetti dedicati alle donne

L’arte digitale racconta le storie di affermazione delle donne nel settore crypto. Scopri 5 artiste NFT e i loro progetti dedicati alle donne!

Marzo è stato il mese per riflettere sullo stato del gender gap nel settore crypto, prima con una panoramica e poi chiedendo l’opinione di 7 donne italiane. Uno degli strumenti che sembrano avvicinare le donne al mondo digitale sembrano essere gli NFT, un esempio è la collezione World of Women di Yam Karkai. Ma le artiste digitali sono moltissime e talentuose, i loro lavori avvicinano il pubblico femminile alla blockchain e portano aiuti concreti ad associazioni o persone in difficoltà. In questo articolo vediamo 5 artiste NFT e i loro progetti dedicati alle donne!

1. Anna Carreras

Anna Carreras è un’artista spagnola con una laurea in Ingegneria e una in Tecnologie Audiovisive. La sua conoscenza tecnologica le ha permesso di sfruttare a pieno gli NFT come mezzo espressivo, così il codice diventa un mezzo per fare arte! La collezione di token non fungibili che l’ha resa famosa si chiama Trossets, si tratta di 1.000 pezzi creati su Art Blocks, una piattaforma per il minting su Ethereum. Ogni NFT nasce dalla combinazione di forme e colori tramite un algoritmo, sono dunque pezzi di arte generativa in cui l’opera d’arte è il prodotto di un sistema autonomo e non delle decisioni prese direttamente dall’artista. Ogni pezzo della collezione Trossets rappresenta figure astratte i cui colori sono ispirati alle variazioni cromatiche del Mediterraneo

È proprio a questa zona ricca di biodiversità che Carreras ha deciso di dedicare Trossets. Il 10% dei profitti della vendita delle opere d’arte sarà devoluto alla Fondazione Marilles che si occupa della conservazione marina e il 15% a OpenArms, l’ONG che soccorre i rifugiati che cercano di attraversare il Mediterraneo

2. Nadieh Bremer

Nadieh Bremer di formazione è una scienziata, ma il suo lavoro principale ora sono le arti e il design. Da una laurea in astronomia alla carriera artistica! Il desiderio di Bremer infatti era quello di cercare “un lavoro più concreto e dinamico”, caratteristiche che non ritrovava nel mondo accademico. Bremer oggi si qualifica come “data visualization designer“, titolo che si può tradurre in artista digitale. Bramer ha scoperto la visualizzazione dei dati mentre lavorava come consulente di analisi per Deloitte. 

Le opere di Bremer sono dunque delle raffigurazioni visive di dati di svariati tipi, dalle transazioni di Ethereum ai movimenti degli astri. 

3. Maliha Abidi

Tra queste 5 artiste NFT e i loro progetti dedicati alle donne, c’è Maliha Adibi, artista e scrittrice di 26 anni. Abidi è nata in Pakistan e si è trasferita in California quando aveva 14 anni. Il suo background di immigrata si riflette nell suo lavoro e nell’impegno sociale. Adibi infatti cerca di sensibilizzare su temi come i diritti e l’educazione delle donne, la violenza domestica, i matrimoni precoci, il razzismo. Il suo libro d’esordio del 2019 si intitola “Pakistan for Women: stories of women who have achieved something extraordinary” e riporta le storie di 50 donne pakistane con i loro sgargianti ritratti, realizzati sempre da Adibi. 

L’artista di recente ha lanciato anche una collezione di 10.000 NFT intitolata Women Rise, anche qui le opere sono nate dalla combinazione casuale di oltre 453 tratti disegnati a mano. Alcuni degli elementi da combinare sono il colore della pelle, il make-up, gli occhi, gli accessori. Women Rise vuole rendere omaggio alle donne attiviste, artiste, scienziate e informatiche che stanno contribuendo a rendere il mondo un posto migliore. Con questa collezione Adibi ha spiegato di voler rendere lo spazio NFT più vario ed inclusivo. Una percentuale del ricavato del progetto andrà a varie associazioni che sostengono l’istruzione delle bambine, la salute mentale, l’attivismo antirazzista e la parità di genere.

In un’intervista a Reuters, Adibi ha spiegato che “quando ho sentito parlare per la prima volta di blockchain, non pensavo facesse per me. Ma allo stesso tempo ero attratta dall’arte, e mi sono resa conto che gli artisti potevano rientrare in tutto questo, e che poteva essere uno spazio inclusivo per le donne e le persone di colore. Gli NFT danno alle persone che non hanno avuto l’opportunità di investire in arte o vendere le loro opere nei modi tradizionali, un’occasione per farlo. Le crypto e gli NFT sono una strada per l’indipendenza finanziaria, per questo è importante che donne e ragazze le conoscano“.

4. Yasmin Shima

Yasmin Shima è un’artista e insegnante d’arte che vive a Sidney, Australia. La sua storia con l’arte digitale inizia dopo un intervento chirurgico che le ha impedito per un periodo di dipingere al cavalletto. Dopo essere entrata in contatto con gli NFT, Shima ha deciso di integrare questa tecnologia nella sua produzione artistica. La sua seconda collezione, rilasciata l’8 Marzo 2022, si chiama Year of the Woman ed è composta ancora una volta da 10.000 token creati da un algoritmo. Shima dice di disegnare le donne per la loro bellezza, sensualità, forza e grazia. L’artista crede che le donne rappresentino un’energia romantica e potente. L’obiettivo benefico che ha spinto Year of the Woman è stato il desiderio di aiutare le donne australiane in difficoltà. Il 5% dei profitti degli NFT saranno donati a Women’s Refuge, un centro per vittime di violenza domestica in Australia. 

Shima ha sempre sfruttato la sua posizione e notorietà per aiutare le artiste emergenti che spesso rimangono sconosciute. Nel Q2 del 2022 è prevista l’apertura della galleria d’arte a Decentraland

5. Lana Simone

Concludiamo con la più giovane di queste 5 artiste NFT, Lana Simone una designer e illustratrice di 22 anni originaria del Delaware, USA. Su Twitter si fa chiamare “The Black Girl NFT”, un nickname che dà il nome anche alla sua collezione NFT disponibile su OpenSea. La collezione è composta da 2.500 pezzi disegnati a mano e poi trasposti in digitale. I soggetti sono donne nere uniche, la loro originalità richiama storie e background tra i più diversi. Il prezzo di base di ogni opera, che risponde al nome di una donna come Daisy, Rose Olivia, è di 0,7 ETH, Simone rilascia nuovi NFT ogni venerdì! 

Ethereum 2.0: The Merge in arrivo, addio mining

Vitalik Buterin Ethereum 2.0 The Merge

L’attesissimo aggiornamento di Ethereum 2.0, The Merge, sta per arrivare: la nuova versione proof-of-stake affronta gli ultimi test su Kiln

Ethereum, sei pronto al proof-of-stake? La nuova versione del protocollo, attesa da anni, ha avuto diverse forme e diversi nomi. Conosciuta come Ethereum 2.0, ora si chiama Consesus Layer, e il nome The Merge rappresenta l’unione tra i due layer che formeranno il nuovo Ethereum. Dopo la fase di test su Kintsugi, adesso sbarca su Kiln. Questa dovrebbe essere l’ultima fase di test prima del lancio ufficiale: gli esperti prevedono che in tre mesi potremmo accogliere il PoS su Ethereum. A che punto è l’attesissimo update?

Da PoW a PoS: Ethereum abbandona il mining per lo staking

Vitalik Buterin lo dice da anni: Ethereum deve abbandonare il proof-of-work e passare al proof-of-stake. Il nuovo protocollo dovrebbe risolvere molti dei problemi che affliggono il network. Eppure, a causa di problemi tecnici continui e complessi, la data per questo passaggio è stata continuamente posticipata, tanto che alcuni esperti temevano che in realtà Buterin non volesse davvero questo update.

Invece, finalmente le cose hanno ripreso il ritmo giusto. Da quanto si legge sul blog della Ethereum Foundation, la fondazione no-profit che gestisce lo sviluppo di Ethereum, l’aggiornamento sta affrontando un ultimo test prima del lancio ufficiale. Kiln, il nome del testnet utilizzato per questo aggiornamento, indica una tipologia di forno, in particolare quello usato per indurire l’argilla e trasformarla in mattoni. Il nome descrive perfettamente il suo scopo: consolidare la nuova infrastruttura per costruire un migliore Ethereum.

Con The Merge, Ethereum abbandonerà il vecchio sistema di consenso PoW, e diventerà estremamente più efficiente. Per esempio, il PoS diminuirà il consumo di energia del 99,5%, ed Ethereum consumerà lo 0,4% dell’energia che consuma un sistema di pagamento centralizzato come Visa. Inoltre, ETH diventerà una valuta deflazionaria: secondo una stima, verranno emessi solo 1.300 ETH al giorno contro i 12.000 attuali. Questo, combinato al sistema di burning istituito lo scorso agosto, vuol dire che gli ETH persi quotidianamente saranno di più di quelli emessi!

Perché The Merge: la filosofia di Buterin dietro il più importante fork di sempre

Attualmente, Ethereum è la seconda blockchain più conosciuta, subito dopo Bitcoin. Rispetto a Bitcoin, però, Ethereum è una piattaforma utilizzatissima da sviluppatori di tutto il mondo per creare dApp, NFT, AMM e piattaforme layer-2. ETH ha un market cap di più di 350 miliardi di dollari, e sostiene più di un milione di transazioni al giorno. In poche parole, è un network famoso, utilizzatissimo e con un valore enorme; ma allora perché deve cambiare e passare al proof-of-stake?

“Quello che stiamo costruendo non è più un giocattolo. Stiamo costruendo le fondamenta per il futuro di Internet” ha detto Vitalik Buterin, mentre ancora teorizzava Ethereum 2.0. Il fondatore di Ethereum non è diventato uno sviluppatore per arricchirsi, è sempre stato spinto dalla passione e dalla voglia di creare un sistema decentralizzato e democratico. Per Buterin, quello che conta è che il PoW è meno democratico del PoS, e tanto basta per preferire il nuovo protocollo. Infatti, creare un nodo di validazione è molto più semplice e immediato che costruirsi il proprio “mining rig”. “Per una blockchain decentralizzata, è fondamentale che gli utenti normali possano avere il loro nodo, e che ci sia una cultura dove gestire un nodo è un’attività comune”.

La più grande paura di Buterin è quella di vedere la propria creazione diventare una speculazione per guadagnare. “Se non ci facciamo sentire”, ha detto in un’intervista al Time, “le uniche cose che verranno costruite saranno quelle che danno un profitto”. Ecco perché, nonostante non abbia potere decisionale diretto su Ethereum, ha scritto innumerevoli articoli sul suo blog a favore del proof-of-stake. E se la gente dovesse cominciare a migrare da Ethereum verso piattaforme che promettono più guadagni? “Preferisco che Ethereum offenda alcune persone, piuttosto che vederlo diventare qualcosa che non rappresenta nulla.

Quando potrebbe essere rilasciato The Merge?

Gli sviluppatori della Ethereum Foundation, tra cui Tim Beiko, non sono ancora certi della data d’uscita ufficiale di The Merge. Il test su Kintsugi è durato 3 mesi, e in molti credono quindi che la nuova versione sarà rilasciata a giugno. In realtà, l’ultima fase di test deve essere la più minuziosa e cauta di tutte, in modo da garantire l’assenza di bug o rallentamenti.

In poche parole, la data di giugno è molto ottimistica, anche se non impossibile. Se il test va bene, allora è possibile che già tra tre mesi avremo la nostra nuova blockchain proof-of-stake. Fortunatamente, gli sviluppatori sono molto attivi sui social e chiari quando si parla di deadline. Teniamoci aggiornati e incrociamo le dita!

Secondo gli ultimi annunci dei developer, comunque, la data di uscita di Ethereum 2.0 e di The Merge è questa estate! Manca poco: sei pronto?

Quale generazione preferisce Bitcoin? 

Quale generazione preferisce Bitcoin?

Millennial e Generazione Z o Baby Boomer? Chi compra più Bitcoin? Nel nuovo episodio di Young Pills generazioni a confronto!

Bitcoin non lascia nessuno indifferente. Tutti hanno sentito parlare della creazione di Satoshi Nakamoto almeno una volta nella loro vita e, nel bene o nel male, ognuno ha un’opinione su Bitcoin. La reputazione del denaro digitale sembra essere condizionata anche dalla generazione di appartenenza. Quale generazione preferisce Bitcoin? Millennial e Generazione Z oppure i Baby Boomer? E come cambia la percezione di Bitcoin nelle diverse generazioni? Vediamolo insieme in questo nuovo episodio di Young Pills! 

Come si dividono le generazioni?

I media e la cultura popolare occidentale dividono le generazioni in questo modo:

  • Baby Boomer, i nati dal 1946 al 1964;
  • Generazione X, i nati dal 1965 al 1980;
  • Generazione Y o Millennial, i nati dal 1981 al 1996;
  • Generazione Z, i nati dal 1997 al 2012.

Secondo i Baby Boomer Bitcoin è pericoloso!

I Baby Boomer sono cresciuti in un mondo modellato dall’accordo di Bretton Woods nel 1944. Il sistema monetario e finanziario in cui sono vissuti i Baby Boomer ha permesso al dollaro di crescere e all’oro di mantenere un ruolo chiave. Ecco perché per un Baby Boomer l’oro rappresenta un bene essenziale. Al contrario secondo loro Bitcoin è pericoloso, non sono infatti la generazione che preferisce Bitcoin. 

Vuoi sapere perché? Guarda il nuovo episodio di Young Pills!

La generazione X ha sentimenti contrastanti su Bitcoin

La Generazione X è nata e cresciuta in un momento di grande transizione sociale, a cavallo tra il declino dell’imperialismo coloniale e la fine della Guerra Fredda. I membri di questa generazione hanno avuto grande difficoltà a trovare lavori stabili e ben pagati. Tendenzialmente per loro la stabilità è un valore fondamentale, per questo le novità possono generare un po’ di scompiglio!

Tuttavia all’interno di questa generazione ci sono anche persone che hanno una buona opinione di Bitcoin. Un esempio? Peter Thiel, creatore di PayPal. Per lui Bitcoin è prezioso tanto quanto l’oro. 

Per i Millennial Bitcoin è “liberatore”

I Millennial, nati tra gli anni ‘80 e ‘90, sono i cosiddetti “nativi digitali” perché cresciuti in un mondo in cui il personal computer e internet sono diventati piano piano la normalità. Spesso i Millennial si sentono prigionieri di un sistema monetario e finanziario che mostra i suoi limiti, e per loro autorità non è sinonimo di competenza. I Millennial sono alla ricerca di un modo smart di usare il denaro. Ecco perché per loro Bitcoin è un “liberatore”, porta una ventata d’aria fresca sui sistemi finanziari obsoleti che non soddisfano più i bisogni contemporanei. 

La maggior parte delle startup coinvolte nel mondo Bitcoin e crypto sono state create da membri di questa generazione! 

Per la Generazione Z Bitcoin sarà la normalità

La Generazione Z è la generazione dei social network. Sempre connessa e sempre aggiornata! Tutti i membri di questa generazione hanno una perfetta padronanza nell’uso degli strumenti informatici. Per questo sono destinati a utilizzare Bitcoin in maniera naturale, senza nemmeno chiedersi se il denaro digitale sia “reale”. Bitcoin e le criptovalute non sembreranno poi così tanto rivoluzionarie. 

Per la Generazione Z un sistema di pagamento decentralizzato completamente democratico sarà un dato di fatto. 

Quale generazione preferisce Bitcoin? Millennial o Generazione Z se la contendono a chi compra più Bitcoin!

Blockchain: una filiera etica tra Coca-Cola, cacao e cobalto

Blockchain e supply chain etica Coca Cola

La blockchain è etica: grazie alla decentralizzazione, è possibile già ora tracciare le supply chain e garantire che i lavoratori abbiano un salario dignitoso.

La blockchain potrebbe risolvere uno dei problemi maggiori della filiera alimentare? È quello che pensano in molti, da Carrefour in Francia alla Coca-Cola. Il problema della sostenibilità e dell’etica all’interno della filiera alimentare è da sempre molto sentito. Non sempre i marchi di certificazione come Fairtrade o Rainforest Alliance riescono a tracciare con efficacia la supply chain di prodotti a rischio come cacao e caffè. Grazie alla blockchain, sarà possibile garantire che tutti i lavoratori della filiera ricevano un salario dignitoso ed equo.

Coca-Cola e Diginex contro lo sfruttamento minorile

Diginex, una startup attiva nel mondo della blockchain, ha stretto una partnership con Coca-Cola per tracciare la sua supply chain globale. Secondo uno studio condotto dal Dipartimento del Lavoro statunitense e dalla stessa Diginex, sono più di 160 milioni i bambini lavoratori nel mondo. In più, ci sono 25 milioni tra adulti e bambini in condizioni di lavoro forzato.

Questo ha spinto molte aziende, tra cui Cola-Cola, a cercare dei metodi efficaci per controllare la propria filiera ed evitare queste situazioni. Diginex è nata proprio come start-up per risolvere i problemi di sostenibilità ambientale e sociale, e ha studiato uno strumento, DiginexLUMEN, che permette alle aziende di raccogliere dati in maniera costante. Grazie alla blockchain, sarà possibile individuare in poco tempo le criticità della supply chain e di risolverle tempestivamente.

“Le informazioni fornite da diginexLUMEN permettono alle aziende di trasformare le vite di milioni di persone, attualmente private del loro diritto a un lavoro equo e sicuro” ha affermato il CEO di Diginex, Mark Blick. Questo sistema, che rimane centralizzato perché si affida alla buona volontà delle aziende, sfrutta comunque la blockchain e promette di migliorare la qualità di vita dei lavoratori in tutto il mondo. Un’altra azienda, Koa, ha studiato un modo per tracciare la filiera del cacao in Ghana in maniera del tutto decentralizzata.

Koa e la blockchain etica per i contadini del Ghana

Il Ghana è la seconda nazione esportatrice di cacao al mondo, dopo la Costa d’Avorio. La produzione di cacao passa sopratutto dai piccoli contadini, e rappresenta il 18% del PIL del paese africano. Nonostante questo, molte grandi aziende come Nestlé non tracciano accuratamente la supply chain, e il lavoro minorile o sottopagato è all’ordine del giorno.

Koa, insieme all’azienda tedesca Seedtrace, ha sviluppato un programma utilizzando la blockchain che permette una trasparenza completa dell’intera filiera. Il programma sfrutta Topl per registrare i dati su provenienza, pagamento e distribuzione del cacao. Questi dati, disponibili sulla piattaforma di Seedtrace, possono essere esaminati dai consumatori per assicurarsi che i loro prodotti siano davvero sostenibili, e anche dai produttori per osservare dove va a finire il loro cacao.

“Vogliamo eliminare le catene d’approvvigionamento lunghe e poco limpide” scrive Anian Schreiber, co-fondatore di Koa. “Invece di dire che siamo attenti all’etica, mettiamo sul tavolo tutto ciò di cui hanno bisogno i consumatori per essere testimoni diretti di ogni transazione con i contadini”.

Il futuro della supply chain è a blocchi?

La blockchain può davvero trasformare la supply chain alimentare in una catena etica e trasparente? Difficile a dirsi, eppure moltissime aziende del settore hanno deciso di puntare su di essa per il tracciamento delle proprie supply chain. Il cibo, essendo un bene di prima necessità, può essere l’esempio migliore per mostrare al mondo l’efficienza della blockchain nel gestire le lunghe e contorte catene d’approvvigionamento.

Ma si va anche oltre il cibo: Polestar, azienda di auto elettriche della Volvo, ha messo in atto un sistema simile per tracciare il cobalto necessario alle batterie delle sue auto. Anche la filiera dei materiali preziosi è poco trasparente e i lavoratori sono spesso soggetti a condizioni di lavoro precarie e sottopagate. Milioni di persone sperano nella blockchain per ottenere una vita dignitosa: il futuro delle supply chain sarà decentralizzato?

Comprare terreni nel Metaverso conviene? Una riflessione sulla scarsità

Comprare terreni nel Metaverso conviene

La scarsità delle virtual land ostacola o aiuta il mercato e la diffusione del Metaverso? Vediamo i pro e contro!

Nel settore crypto, ma non solo, la scarsità di un bene ne determina il prezzo. La quantità di un bene e il suo prezzo sono inversamente proporzionali: quando la disponibilità di un bene diminuisce, il suo prezzo aumenta. Anche i terreni nel Metaverso sono scarsi, a The Sandbox ci sono 166.464 LAND, a Decentraland sono circa 90 mila. Decentraland alla domanda “perché le LAND sono scarse” risponde: “come i CryptoKitties e i CryptoPunks, le LAND sono un digital asset non fungibili. Per garantire che il loro valore rimanga stabile, la quantità di LAND a Decentraland corrisponde alla quantità totale fissa di MANA. Senza la scarsità delle LAND, molti appezzamenti verrebbero probabilmente abbandonati, con un impatto negativo sulla quantità dei contenuti di Decentraland e sull’esperienza degli utenti”. Nel Metaverso dunque la scarsità delle “terre” ha due funzioni: assicurare il loro valore nel tempo e mantenere i terreni attivi e prolifici dal punto di vista delle esperienze digitali. 

Per alcuni tuttavia, la scarsità delle LAND è un fattore che ostacola la loro popolarità. Se pochi possono comprare terreni nel Metaverso, pochi hanno accesso diretto al Web3 e a tutto quello che si propone essere l’internet del futuro. Vediamo queste due tesi a confronto!

A favore della scarsità: tutti a vivere nel Metaverso

Nelle virtual land sembra concentrarsi tutto il potenziale del Metaverso, il suo futuro potrebbe essere deciso proprio dalla scarsità. Chi sostiene che i terreni digitali debbano essere scarsi lo fa nell’ottica di ottenere più profitti possibili dall’acquisto di un terreno nel Metaverso. Le LAND sono paragonabili a dei cartelloni pubblicitari per i brand o le aziende e in questo senso servono ad attirare l’attenzione degli utenti tramite giochi, esperienze sociali e attività varie coinvolgendo centinaia, migliaia e più utenti al giorno. Pensa alla LAND di Adidas su The Sandbox

La capacità di crescita dei terreni digitali oggi sta nel catturare l’attenzione e misurarla con il traffico, quindi le LAND diventano preziose in base a quanto riescono a coinvolgere gli utenti. Gli spazi pubblicitari nel mondo fisico non sono infiniti e alcuni hanno posizioni migliori di altri, spetta ai brand scegliere ed accaparrarsi i migliori. Lo stesso meccanismo vale per il Metaverso. Secondo questa tesi, comprare terreni nel Metaverso conviene anche perché in futuro, quando ogni individuo avrà almeno un NFT, lo metterà in mostra proprio nel Metaverso. Bisogna sempre considerare che le generazioni presenti e future stanno crescendo con i concetti di beni e denaro digitale ben consolidati, perciò è probabile che il Metaverso si diffonda a ritmi sempre più serrati.

Contro la scarsità: ostacola la diffusione mainstream

Nel dibattito sul futuro delle virtual land, c’è chi vede nella scarsità dei beni digitali il limite della diffusione del Metaverso e della sua tecnologia. Per questa seconda scuola di pensiero, comprare terreni nel Metaverso dovrebbe dare gli stessi vantaggi economici di possedere un terreno reale. Quando si compra una casa o una proprietà si considerano vari fattori come la posizione, la possibilità di costruirci edifici o di affittare, il valore che può fruttare nel tempo. I criteri per acquistare una LAND di certo non sono gli stessi che valgono per il mercato immobiliare classico. Il valore della posizione, ad esempio, va a cadere. Nel Metaverso la posizione di una LAND vale l’altra perché non esistono barriere fisiche per gli spostamenti e tutti i servizi o i luoghi sono raggiungibili con un click, le persone inoltre si possono connettere da qualsiasi parte del mondo. Al contrario, nel mondo reale una persona è disposta a pagare di più un terreno se è inserito in un contesto con tanti servizi, una comunità forte, diverse infrastrutture. Quindi i fattori che nel mondo reale danno valore a una proprietà non valgono nel Metaverso

A queste condizioni, l’acquisto di virtual land non sembrerebbe vantaggioso. Da cosa deriva il valore di una LAND se non dalla posizione? Dall’accessibilità. Quindi se le LAND rimangono scarse e nelle mani di poche persone, chi non può comprare terreni nel Metaverso perché sono limitati e costosi, può gradualmente perdere interesse. 

Un altro limite delle virtual land è dettato dal fatto che attualmente i network non sono sufficientemente scalabili. Un Metaverso non ha solo bisogno di transazioni istantanee, ma di una grafica realistica e di un’elaborazione istantanea di un numero elevato di dati. Molto più alto dei dati che deve gestire qualsiasi altra dApp. Sono infatti ancora “scarse” dal punto di vista tecnico, e rendono accessibili le esperienze solo per un numero limitato di persone connesse nello stesso momento, come nei concerti virtuali. 

Per rendere il Metaverso mainstream e diffonderlo il più possibile sarebbe auspicabile rendere tutte le sue esperienze aperte a tutti. O alla maggior parte degli utenti. Sia per quanto riguarda la partecipazione passiva che attiva, come la possibilità di comprare terreni nel Metaverso ad un prezzo accessibile. 

Che siano beni scarsi o meno, i terreni virtuali sono il campo di gioco del Metaverso. Senza dubbio per i brand le LAND sono preziose e hanno la possibilità di diventarlo sempre di più sfruttando tutto il loro potere “pubblicitario”. Ma anche per i singoli e i piccoli business possono essere un’opportunità di crescita, sia economica che dal punto di vista della visibilità. Le virtual land possono diventare vetrine di arte digitale per gli artisti NFT, luoghi in cui gli sviluppatori possono far testare nuovi giochi, modi per farsi conoscere e intessere relazioni sociali al di là dei confini spaziali.

Il futuro del Metaverso è tutto da scrivere, nel presente è scelto dai curiosi e dagli innovatori. Le LAND sono solo il punto di partenza.

5 motivi per diventare fan di Tezos (XTZ)

5 motivi per diventare fan di Tezos (XTZ)

Hai ancora dei dubbi sul valore e la potenzialità di XTZ? Ti diamo 5 motivi per diventare un fan di Tezos!

Il progetto di Tezos dopo l’entusiasmante ICO, è rimasto un po’ in sordina. La causa di questo probabilmente è un mix di eventi spiacevoli come le azioni legali intraprese contro Johann Gevers (un membro del comitato direttivo che ha impiegato fondi di Tezos per interessi personali). Ma anche perché Michelson, il linguaggio di programmazione scelto dalla blockchain non è tra quelli più conosciuti e usati. Così inizialmente gli sviluppatori hanno avuto qualche difficoltà ad approcciarsi agli strumenti di Tezos. Ora Tezos sta preparando il suo grande ritorno sotto la guida di Kathleen Breitman e la sua passione per gli NFT, secondo lei il “cuore della decentralizzazione”. 

Ripassone: cos’è Tezos?

Tezos è una delle prime blockchain nate per diventare un’alternativa a Ethereum. Il suo meccanismo di consenso è il Liquid Proof-of-Stake, una variante del classico PoS che seleziona i validatori dei blocchi tramite meccanismo del baking. Nel network di Tezos, baking è il termine utilizzato per indicare un tipo di staking in cui gli utenti forniscono al network i loro XTZ che restano liquidi, non bloccati come nello staking classico. Tezos viene utilizzata per lo sviluppo di smart contract, servizi DeFi e il “minting” di token non fungibili. Questa blockchain è stata sviluppata in maniera modulare, per scongiurare hard fork e, come vedremo, questo è proprio uno dei 5 motivi per diventare fan di Tezos. 

1. Tezos è una blockchain self-amending

Tezos si definisce come blockchain self-amending, ovvero “auto-modificante”. Infatti gli aggiornamenti e la governance sono gestiti tramite un meccanismo on chain, quindi gestito interamente sulla blockchain. L’obiettivo dei creatori era quello di dare la priorità assoluta all’espansione del protocollo e alla partecipazione della rete. Le decisioni sugli aggiornamenti o il futuro del progettovengono prese in modo decentralizzato tramite un processo di governance diviso in 5 fasi: proposal, exploration, testing, promotion e adoption. Il flusso decisionale si svolge interamente su blockchain (tramite votazioni con XTZ), è quindi automatizzato e rapido, il che permette di approvare e realizzare più aggiornamenti e modifiche nell’ottica di adottare e adattare quotidianamente nuove funzionalità con una partecipazione degli utenti molto alta.

Il processo decisionale e lo stato degli aggiornamenti è visualizzabile sui forum di governance come Tezos Agora. Solo pochi progetti crypto sopravvivono al tempo e purtroppo si eclissano senza svilupparsi, Tezos al contrario è stata costruita proprio per mantenere una costanza nella sua evoluzione. 

2. Tezos è in costante aggiornamento 

Come visto, Tezos è in continuo aggiornamento, la sua vision è quella di una tecnologia sempre orientata al miglioramento. Ora sul sito si può leggere “è stata presentata una nuova proposta, ora valutata e presa in considerazione dalla community”. Si tratta di un ulteriore aggiornamento che arriva solo dopo 3 mesi dall’ultimo. A Dicembre 2021 è stato approvato Hangzhou che ha contribuito ad aumentare la velocità nello sviluppo di smart contract più complessi e allo stesso tempo ridotto i costi di gas. Il nuovo upgrade, al vaglio della community, si chiama Ithaca II e promette di rendere le transazioni confermabili in maniera semi-istantanea. In soli 2 anni, Tezos ha potuto perfezionare il proprio protocollo con ben 8 aggiornamenti di rilievo.

3. Tutti possono partecipare alla governance di Tezos

Il terzo motivo per diventare fan di Tezos è la partecipazione universale. Basta avere 1 XTZ per votare gli emendamenti proposti. La scelta di aprire la governance a tutti rende Tezos un network altamente decentralizzato perché le decisioni sono in mano alla community. Ogni utente, avendo messo i suoi token come garanzia, sarà coinvolto attivamente e incentivato a contribuire per portare Tezos ad essere sempre più efficiente.

Inoltre la community di Tezos, chiamata a partecipare attivamente all’evoluzione del network, è molto forte e unita. A Novembre 2021 il più importante marketplace NFT su Tezos, Hic et Nunc, è stato abbandonato dal suo fondatore e le opere non fungibili rischiavano di andare perse. Il progetto è stato preso in mano dalla community che ha fondato una DAO per riportarlo in vita e decentralizzarlo. 

4. Per Tezos un futuro fatto di gaming e NFT

Fin da subito Tezos si è distinta per la propensione per il mondo dei collectible, ha realizzato gli NFT per la RedBull, la squadra di Formula 1 e per Ubisoft. L’azienda di videogiochi è anche una dei validatori (baker) dei blocchi di Tezos. Nel 2022 ha collaborato con Pantone per lanciare gli NFT del colore dell’anno il Very Pery. Su Tezos puoi trovare tutti i principali servizi della DeFi, ma sembra che in questo periodo il network stia cavalcando l’onda del gaming su blockchain e degli NFT

Su Tezos sono presenti due dei marketplace green, dove comprare NFT a basso impatto ambientale, Objtk e Kalamint.

5. Tezos: il goleador della blockchain!

Tezos ha attuato un piano per farsi conoscere in tutto il mondo, soprattutto quello calcistico molto vicino al settore crypto. A Febbraio 2022 la blockchain ha firmato con il Manchester United un contratto pluriennale per essere sponsor ufficiale della squadra. Il logo di Tezos è stato stampato su tutti i completi d’allenamento, sia della squadra maschile che femminile. Sul profilo Twitter del Manchester United la firma crypto è sparsa qua e là, soprattutto sulla maglia di Cristiano Ronaldo. La collaborazione con il Manchester United non si ferma solo a questo, a quanto pare la blockchain verrà sfruttata dal club anche per introdurre tecnologie capaci di avvicinare i fan alla squadra. I casi d’uso di Tezos sono tra i più disparati e questo arricchisce il valore e la popolarità del network.

Questi sono 5 motivi per diventare fan di Tezos, ne aggiungeresti altri alla lista? Ti aspettiamo su Academy per scoprire i dettagli tecnici della blockchain self-amending!

Cardano: il prezzo di ADA scende ma i progetti e le dApp abbondano

Cardano prezzo scende dApp aumentano

Il token di Cardano, ADA, sta scendendo di prezzo da qualche mese. Eppure dApp e progetti continuano a crescere

Nonostante il prezzo di ADA sia in fase di discesa da qualche mese, con segnali di ripresa nell’ultima settimana, numerosi sviluppatori credono in Cardano. Il suo ecosistema conta più di 600 dApp, e nell’ultima settimana sono state registrate ben 546163 transazioni, un numero davvero alto, dopo che a fine febbraio aveva addirittura superato le transazioni giornaliere di Ethereum. Non male per aver implementato gli smart contract meno di un anno fa. Infatti, dopo l’aggiornamento Alonzo avvenuto a settembre 2021, le dApp e i DEX hanno cominciato a fiorire. Adesso Project Catalyst, il progetto che elargisce fondi agli sviluppatori più promettenti, potrebbe dare nuova linfa vitale all’ecosistema Cardano con 16 milioni di dollari in palio. 

Arriva il Fund 8 di Project Catalyst

Project Catalyst nasce come incubatrice di idee e progetti promettenti, che possono essere votati dalla community di Cardano. Il progetto dà spazio sia a team di sviluppo che propongono dApp e migliorie alla blockchain, sia agli utenti che richiedono nuove funzionalità. In quest’ultimo caso, le idee più votate e discusse possono attirare l’attenzione di sviluppatori che, se interessati, si propongono di metterle in pratica.

Attualmente il Fund8, che mette in palio 16 milioni di dollari in ADA, è arrivato nella fase di Finalizzazione. In questa fase, i creatori dei progetti più votati si confrontano con la community per consolidare le loro idee prima della fase più importante, quella di Valutazione. Durante la Valutazione, degli esperti di IOHK (l’azienda che gestisce Cardano) valuteranno i progetti in base all’impatto che avrebbero sulla blockchain, alla loro semplicità di auditing e alla loro attuabilità. 

Il procedimento non è immediato, ma è in linea con i valori di Cardano: per costruire un progetto solido, c’è bisogno di una discussione continua, come insegna il metodo scientifico su cui si basa la blockchain di Hoskinson. Ma a differenza dei laboratori scientifici, Project Catalyst accoglie sia pareri tecnici che non tecnici, per garantire che tutti gli interessati possano dire la loro e contribuire a Cardano.

Oltre Catalyst: nuove dapp su Cardano

Cardano ispira anche un gran numero di team di sviluppo indipendenti, che decidono di affidarsi alla blockchain di Hoskinson per sviluppare dApp. Attualmente, ci sono più di 600 applicazioni decentralizzate rilasciate o in sviluppo su Cardano, e alcune sono molto interessanti. Riusciranno a far risalire il prezzo di ADA? Vediamone tre!

FlickTo

FlickTo è un launchpad ideato per il finanziamento di film e serie TV. Attualmente, si sa, emergere nel settore dell’intrattenimento e dell’arte, è molto complesso. Il blocco maggiore per i registi indipendenti, tuttavia, è il finanziamento. Sfruttando il suo token FLICK e lo staking di ADA su Cardano, FlickTo vuole rimuovere questa barriera e fare in modo che i creator abbiano la possibilità di lanciare i loro progetti senza aver bisogno di grandi aziende mediatiche.

Il funzionamento del launchpad è semplice: i creator che vogliono ricevere dei fondi propongono su FlickTo la loro idea, e la community sceglie se supportarla con dei token. Se il progetto ha successo, gli utenti che hanno contribuito a realizzarlo riceveranno delle ricompense. Vi ricorda qualcosa? In questo modo, la community non solo sceglie cosa vedere in TV, ma può anche ottenere un ritorno monetario invece di darlo a Hollywood o simili. In più, FlickTo prevede anche una piattaforma per permettere agli utenti di condividere le loro idee con i creator, e viceversa. FlickTo vuole creare un vero e proprio cinema decentralizzato!

Meloot

Meloot è una piattaforma di “social commerce”. Può sembrare una strana associazione di parole ma è proprio così: la dapp vuole unire i social agli e-commerce, facendo lavorare queste due realtà in un unico ecosistema che si sostiene autonomamente. “Potete pensarci come una combinazione tra Tik Tok e Amazon, con l’interfaccia grafica di Tik Tok e le capacità da e-commerce di Amazon – connettiamo gli utenti con i prodotti che amano attraverso video e streaming”.

Il token di Meloot, LADA, è il cardine della piattaforma. Il token può essere utilizzato in vari modi, ad esempio per acquistare prodotti sull’e-commerce, senza le commissioni tipiche delle carte di credito. Meloot distingue tra due categorie di utenti business: i merchant, e i creator. La piattaforma dei creator permette a chiunque di diventare un influencer, e di sponsorizzare i propri prodotti preferiti attraverso video o streaming live. L’interfaccia dedicata ai merchant, invece, consente di mettere in vendita i propri prodotti e pubblicizzarli.

I creator ricevono una percentuale in LADA per ogni prodotto che vendono, e in tutto questo il venditore non sborsa un centesimo! Tutta la piattaforma si sostiene autonomamente, supportata unicamente dai token LADA. Considerando il successo degli e-commerce e dei social, Meloot ha il potenziale di diventare una piattaforma innovativa sviluppata al 100% su Cardano.

Clarity

Clarity è un protocollo che permette di creare DAO anche a chi non è uno sviluppatore. “Crediamo che la prosperità del genere umano sarà decisa da una combinazione di tecnologia innovativa, trasparenza, e collaborazione”. Enfasi sul termine Collaborazione

Non è raro sentire qualcuno che vorrebbe prendere parte attiva alla blockchain e alle crypto. Le barriere per entrare in questo mondo, però, sono molto alte, soprattutto se si vuole contribuire a progetti già avviati. Clarity vuole abbassare questa barriera e rendere ancora più democratica la blockchain.

In particolare, il protocollo di Clarity è una library di smart contract pre-compilati, liberamente utilizzabili per creare sistemi di governance decentralizzati impostando dei parametri. Clarity è user friendly e non richiede grandi conoscenze tecniche, così da permettere anche a chi non è esperto di blockchain di contribuire ai sistemi di governance decentralizzati. Questo protocollo va di pari passo con la vision di Cardano, cioè di dare a tutti l’opportunità di portare le proprie idee e competenze alla blockchain.

L’ecosistema di Cardano, quindi, continua a espandersi nonostante il prezzo di ADA sia in una fase di stallo. I nuovi progetti di Catalyst e le dApp innovative che sono in sviluppo potrebbero aumentare la domanda e riportare ADA vicino al suo ATH di 3 dollari? Hoskinson, comunque, non ha mai posto attenzione al prezzo. Per l’ex-fondatore di Ethereum, ciò che conta non sono le fluttuazioni di mercato, ma le capacità di una blockchain di risolvere i problemi delle persone. La community crypto condividerà il suo sentimento?