I 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento

I 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento

Oltre alle crypto ami anche il gaming e i videogame? Scopri i migliori 5 videogiochi play-to-earn del momento!

La blockchain non è solo DeFi. I videogiochi play-to-earn stanno riscuotendo tantissimo successo nella community crypto (guarda Axie Infinity!), soprattutto perché questi crypto games sono all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Gli NFT, ad esempio, sostituiscono i classici “drop” che si trovano normalmente nei videogiochi, e contribuiscono a creare un ecosistema dove divertimento e ricompense vanno di pari passo! Scopri i 5 migliori videogiochi play-to-earn nel panorama del crypto gaming. E se hai bisogno di rinfrescarti la memoria su come funziona il play-to-earn, leggi la nostra guida!

1. Star Atlas, un viaggio tra le stelle del crypto gaming

Star Atlas è un videogioco di strategia play-to-earn multiplayer, sviluppato sulla blockchain di Solana. In Star Atlas vesti i panni di un esploratore dello spazio nel 2620. Tutta la struttura del videogioco su blockchain si basa sugli NFT: la tua astronave da esploratore, ad esempio, è un asset non fungibile che puoi scambiare e vendere. E non solo… se ti immischi in battaglie e avventure troppo pericolose, rischi di perderla per sempre!

Ad alimentare l’economia di Star Atlas ci sono due token: POLIS (il token di governance) e ATLAS (il token dell’universo di Star Atlas). Grazie ai token non fungibili l’economia di Star Atlas funzionerà esattamente come nel mondo reale e sarà completamente player-driven. L’unico modo per sopravvivere e prosperare nello spazio profondo è collaborare con gli altri giocatori, formare gilde e alleanze e avventurarsi negli anfratti più oscuri dello spazio profondo per ottenere ricompense e oggetti unici.

Uno dei punti fondamentali di Star Atlas è che nulla dura per sempre, neanche i tuoi oggetti più preziosi, quindi avrai sempre bisogno di acquistare pezzi di ricambio e nuove navi dagli altri giocatori. Il rischio di perdere per sempre i propri NFT, rende l’esperienza di gioco molto più eccitante, ma contribuisce anche a creare un’economia in evoluzione dove nulla è dato per scontato. Persino il giocatore più ricco e potente può perdere la propria nave ammiraglia e ritrovarsi improvvisamente indebolito: sarai uno di quelli che lo supporteranno e lo aiuteranno a ricostruire la flotta, o uno degli avvoltoi pronto a depredare le spoglie del relitto? Leggi la recensione completa del gioco!

2. Ember Sword, il World of Warcraft del crypto gaming

Ember Sword è un videogioco MMORPG free-to-play in uscita nel 2023. Ispirato dai grandi classici come World of Warcraft e Dark Age of Camelot, Ember Sword è uno dei videogiochi su blockchain più attesi dalla community del crypto gaming. Attualmente è in fase di pre-alpha, mentre la fase di alpha è prevista per la fine dell’anno. 

Come funziona Ember Sword? Questo videogioco si basa sulla blockchain di Ethereum, proprio per questo Ember Sword rientra nella tipologia dei play-to-earn. Dunque sarà possibile commerciare NFT e appezzamenti di terreno. Sì: su Ember Sword puoi diventare un vero e proprio proprietario terriero e persino diventare il sindaco di una città! Per semplificare la gestione dei tuoi asset, puoi creare una gilda e gestire il tuo piccolo impero come un vero feudatario medievale.

Ember Sword si giocherà direttamente da browser, e avrà una parte di PvP e una di PvE. Ogni giorno saranno disponibili missioni casuali che ti daranno accesso a preziosi token non fungibili come armi, armature o materiali rari. Se invece sei una persona più competitiva, potrai anche affrontare gli altri giocatori e batterli per derubarli dei loro preziosi NFT! Questo vuol dire che anche gli oggetti più preziosi possono cambiare proprietario… volente o nolente. Se vuoi saperne di più, puoi leggere la recensione completa di Ember Sword!

3. Otherside, il metaverso di Yuga Labs

Come tutti i progetti di Yuga Labs, anche il loro metaverso ha fatto scalpore nel mondo del crypto gaming. I creatori di Bored Ape Yacht Club hanno un’innata capacità di creare hype, non c’è che dire! La loro ultima trovata, dopo il lancio del loro token ApeCoin, è uno dei 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento e si chiama Otherside.

Otherside è un metaverso che, secondo Yuga Labs, sarà totalmente incentrato sul gaming multiplayer. Sul sito è descritto come “un MMORPG dove ogni azione ha delle conseguenze”. Non ci sono ancora tutti i dettagli, ma lo spettacolare trailer ci fa pensare a un universo fantasy dove gli imprevisti sono dietro l’angolo.

Per partecipare all’Otherside devi assicurarti un Otherdeed. Un Otherdeed è un appezzamento di terreno con un ecosistema tutto suo: ogni terreno ospita diversi tipi di materiali e ambienti, e può anche essere casa di un piccolo Koda. Per adesso il futuro di Otherside è ancora incerto, ma di sicuro coinvolgerà tutti gli NFT più famosi dai Cryptopunks ai Cool Cat!

4. Illuvium, addestra creature aliene a combattere per te 

Tre parole: “Pokémon nello spazio”. Ecco Illuvium, un videogioco sci-fi dove diventi un Ranger, un esploratore di un pianeta alieno a caccia di animali selvaggi da addomesticare! In Illuvium, dovrai sia esplorare le steppe aliene, sia combattere contro gli Illuvials per sottometterli. Gli Illuvials sono degli NFT che rappresentano le creature native del pianeta e sono il fulcro del crypto game. Dopo averli catturati, potrai scegliere di continuare a combattere contro gli Illuvials selvaggi, oppure potrai scontrarti contro altri Ranger nell’Arena del Leviatano.

Come tutti i videogiochi su blockchain, anche Illuvium ha un’economia che cerca di imitare quella reale. Il token nativo, ILV, è utilizzato per comprare oggetti in-game come armi e armature per il tuo Ranger, per creare i “Frammenti”, cioè gli oggetti utilizzati per addomesticare gli Illuvials

Attualmente, Illuvium è in Closed Beta, ma secondo gli sviluppatori, la Open Beta dovrebbe arrivare entro il 2022. Per favorire tutti gli utenti, sarà disponibile un’area “demo” dove si potranno trovare Illuvials di base e combattere contro altri giocatori allo stesso livello. Per accedere alle zone più avanzate, però, sarà comunque necessario acquistare ILV e NFT di gioco. Tuttavia essendo un videogioco play-to-earn, potresti recuperare subito i soldi spesi: dipende da quanto sei bravo con i tuoi Illuvials! 

5. Mirandus, un RPG open-world su blockchain 

Mirandus è un altro innovativo videogioco play-to-earn. In questo RPG open-world, prendi il ruolo di un exemplar. Gli exemplar sono i tuoi avatar, NFT liberamente scambiabili e con delle caratteristiche diverse per ciascun token. Ci sono avatar di 5 razze nel mondo di Mirandus: Elfi, Halfling, Orchi, Nani e Umani. Il gioco è totalmente open-world, e Gala Games, lo studio di sviluppo, ha detto che non ci saranno quest o binari da seguire. Ognuno potrà agire come meglio crede, mettendo a frutto le proprie abilità.

Anche in Mirandus è possibile acquistare dei terreni, che possono essere trasformati in villaggi e poi in città. Ci sono poco più di 1600 terreni acquistabili, ma non ti preoccupare: una volta sold out, potrai ugualmente entrare in questo universo fantasy! Ti basterà pagare un “affitto” ai proprietari delle città per poter costruire la tua casa. 

Ma cosa si fa a Mirandus? Oltre a foreste e dungeon ricche di mostri e mistero, il continente misterioso di Gaia Games ospita un materiale prezioso chiamato Materium. Il Materium è un token (MTRM) che può essere raccolto oppure conquistato dando la caccia ai mostri di Mirandus. Può ovviamente essere utilizzato per comprare armi o armature più potenti dagli altri giocatori, o scambiato sui principali DEX e CEX. Insomma, in Mirandus c’è divertimento per tutti: sia i cacciatori, che gli artigiani e i proprietari terrieri troveranno pane per i loro denti!

I videogiochi su blockchain sono ancora agli inizi, ma il futuro del crypto gaming sembra avere grandi potenzialità. Star Atlas, Ember Sword, Otherside, Illuvium e Mirandus sono i 5 migliori videogiochi play-to-earn del momento perché pensano prima di tutto al gameplay. Il punto forte di questi videogiochi è che potrebbero competere con i capisaldi del gaming off-chain come Diablo, World of Warcraft e Pokémon. La compatibilità con la blockchain è un elemento che integra il gameplay, ma che non lo sostituisce! Tu sarai in prima linea nella rivoluzione dei videogiochi play to earn, o rimarrai fedele ai videogame “old style”?

Young Platform supporta l’airdrop di LUNA 2.0

Airdrop LUNA 2.0: Young Platform distribuisce i nuovi token

Gli holder di LUNA su Young Platform potranno partecipare all’airdrop dei token della nuova chain Terra 2. Scopri i dettagli!

Dopo il crollo di UST e LUNA, Do Kwon e la community di Terra hanno elaborato e approvato un piano per ricostruire una blockchain e risarcire gli holder di UST e LUNA. I vecchi LUNA e UST saranno chiamati LUNA Classic (LUNC) e UST Classic (USTC), il nuovo token manterrà il nome LUNA. Trovi i dettagli sull’airdrop in questo articolo.

Airdrop di LUNA 2.0 su Young Platform

Questo airdrop è di complessa gestione tecnica, per questo Young Platform prevede di supportare l’airdrop di LUNA solo nel prossimo futuro. Questo significa che la distribuzione dei nuovi token agli utenti di Young Platform non avverrà contemporaneamente a quella ufficiale. Non appena saranno disponibili ulteriori dettagli, verranno comunicate tutte le istruzioni per partecipare all’airdrop di LUNA 2.0

ATTENZIONE: per facilitare tutte le operazioni di gestione inerenti all’airdrop di LUNA 2.0, dalle ore 18.00 del 26 Maggio 2022 sono bloccati i prelievi e i depositi di LUNA fino a data da destinarsi e conseguente comunicazione.

Arriva Terra 2, scopri come funziona l’airdrop dei nuovi LUNA

Airdrop di LUNA 2.0 come funziona e come ottenerlo

È ufficiale: la nuova chain Terra 2 uscirà il 28 maggio! Scopri tutto sulla nuova chain voluta da Do Kwon e su come funziona l’airdrop di LUNA 2.0

La proposta di Do Kwon è passata: è in arrivo una nuova Terra. Con il 66% di voti a favore, la community si è espressa a favore della creazione di una nuova chain. I vecchi LUNA saranno chiamati LUNA Classic (LUNC) e la migrazione avverrà il 28 maggio, con un airdrop che cercherà di restituire ai LUNAtics ciò che gli spetta. Scopri tutto sull’uscita di Terra 2, su come funziona l’airdrop di LUNA 2.0, e su come fare per ottenerlo!

Cos’è LUNA 2.0, la nuova chain proposta di Do Kwon

Dopo il crollo di LUNA e UST, la community crypto si è ritrovata in grave difficoltà. Il fondatore di Terra, Do Kwon, ha elaborato una proposta per creare una nuova chain a partire da zero. La proposta in questione, pubblicata sull’Agorà di Terra, ha ricevuto il 66% di voti positivi nonostante alcuni membri della community di Terra si siano espressi contro questa idea.

Nonostante le critiche di alcuni utenti, Do Kwon ha trovato il supporto della maggior parte della community nella creazione di un fork di Terra. Terra 2 non sarà esattamente un “hard fork” come quello di Ethereum dopo l’attacco del 2017. Invece di “resettare” la blockchain a un momento precedente al crollo (il 7 maggio, in questo caso), Do Kwon creerà una nuova blockchain da 0, ma senza la stablecoin algoritmica UST. 

Con questo fork, il fondatore di Terra vuole ricreare la blockchain eliminando il punto debole che ha portato la vecchia chain al collasso, cioè UST. Terra 2 diventerà un ecosistema DeFi forte di tutte le dapp già pronte a essere implementate. 

Come funziona l’airdrop di LUNA 2.0

L’airdrop dei nuovi LUNA sarà graduale e andrà a premiare soprattutto chi deteneva LUNA e UST prima del crollo. Prima di lanciare la nuova chain, gli sviluppatori prenderanno uno snapshot (alle 21:59 ora italiana di giovedì 26 maggio) di tutti i token presenti nella vecchia chain e poi distribuiranno i nuovi LUNA sulla versione aggiornata. I nuovi LUNA ricevuti saranno automaticamente messi in staking.

Il piano di Do Kwon prevede che la nuova chain parta da uno stato “vergine”, quindi dal blocco 0, con una quantità circolante di token pari a 1 miliardo. Come funziona l’airdrop di LUNA 2.0? I nuovi token verranno distribuiti in questo modo:

  • Il 35% dei token iniziali verrà diviso tra tutti i detentori di LUNA prima del crollo. Questo vuol dire che ben 350 milioni dei nuovi LUNA saranno riservati ai LUNAtics che hanno acquistato i token prima del 7 maggio, conservandoli anche durante il crash. I wallet con meno di 10mila LUNA avranno il 30% della loro parte subito, e il 70% sarà restituito gradualmente nel corso di due anni. Le “whale”, invece, avranno condizioni peggiori, e otterranno tutti i LUNA che spettano loro fra quattro anni.
  • Il 15% dei LUNA sarà riservato a chi deteneva aUST (cioè UST bloccati su Anchor Protocol) prima del crollo. In questo caso, però, le whale avranno massimo 500mila LUNA, per dare la precedenza ai piccoli detentori di UST.
  • Il 15% dei token iniziali della nuova chain sarà riservato a chi ha acquistato UST dopo il crollo del 7 maggio.
  • Il 10% dei nuovi LUNA andrà a chi ha acquistato LUNA dopo il crollo, e saranno restituiti gradualmente in un periodo di due anni.
  • Infine, il 30% che rimane finirà nella community pool, per sostenere lo sforzo degli sviluppatori di dapp e assicurare che la nuova chain mantenga il suo valore di ecosistema DeFi.

Il sistema è piuttosto complesso ma Do Kwon pensa che questo sia il modo migliore per risarcire i LUNAtics in maniera equa e per ricreare una rete funzionale ed efficace nel panorama DeFi

Nella proposta, il fondatore di Terra scrive che l’airdrop di LUNA prenderà in considerazione tutti gli asset on-chain (compresi ad esempio i LUNA in staking o quelli presenti su alcuni exchange centralizzati), tranne alcuni specifici a causa di motivi tecnici. Ad esempio, gli UST e LUNA “trasferiti” con un bridge su altre blockchain non potranno essere parte dell’airdrop, a meno che non vengano riportati sulla chain originale (ad esempio sul wallet ufficiale di Terra, Terra Station). Saranno restituiti anche i LUNA bloccati nei protocolli DeFi più conosciuti. Per maggiori informazioni, fai comunque riferimento alla proposta ufficiale di Do Kwon, sempre in costante aggiornamento.

Non solo la community critica il fork di LUNA

Il crollo di LUNA e UST ha ovviamente diviso la community crypto. Nonostante in molti appoggino il fork di Terra, non tutti credono che l’airdrop di LUNA 2.0 sia la soluzione migliore per riparare i danni causati dal collasso. Le critiche, soprattutto su Twitter, abbondano: ma non sono solo gli utenti ad opporsi alla decisione di Do Kwon e del resto della community.

Lido Finance, uno dei protocolli di liquid staking più importanti di Ethereum, ha rifiutato di supportare Terra 2.0. La DAO di Lido ha votato “no” in maniera decisa, con il 95% di voti. Meno del 5% dei partecipanti era favorevole a portare Lido Finance sulla nuova chain di Terra. 

Nonostante Lido Finance avesse un valore bloccato di quasi 10 miliardi di dollari su Terra prima del crollo di LUNA e UST, la DAO ha praticamente bocciato la proposta di Do Kwon. “Ci penseremo dopo il lancio, prima è meglio vedere se Terra 2.0 è un progetto legittimo e supportato dalla community. Al momento ci sono troppi dubbi sulla nuova chain” scrive uno degli utenti contrari a Terra 2.0.

Il 28 maggio sarà una data che entrerà nella storia non solo di Terra, ma di tutto il mondo crypto. L’airdrop basterà a riconquistare il favore del mercato?

5 sfide decisive per il futuro della DeFi

5 sfide decisive per il futuro della DeFi

La finanza decentralizzata diventerà mainstream? Sì, ma solo con qualche miglioramento. Ecco 5 sfide decisive per il futuro della DeFi!

Nel 2022 NFT e Metaverso hanno rubato la scena alla DeFi, il TVL della finanza decentralizzata si aggira intorno ai 215 miliardi di dollari, la media dei volumi di trading mensili è circa di 50-60 miliardi. Questi dati sono leggermente in calo rispetto agli ultimi mesi del 2021, ma per molti la DeFi si sta preparando al suo “rinascimento”. Secondo i suoi sostenitori, la finanza decentralizzata sta attuando una rivoluzione invisibile che piano piano renderà obsoleti tutti i tentativi della finanza tradizionale di digitalizzarsi. Alcuni significativi effetti dell’adozione mainstream della DeFi sarebbero la possibilità di stabilire relazioni finanziarie dirette senza intermediari, il quasi azzeramento di costi e commissioni, l’esponenziale crescita delle merci digitali on-chain e la distribuzione del valore della finanza tra gli utenti. 

La promessa della DeFi di inaugurare un’economia globale disponibile a tutti sembra essere stata disattesa dopo la vicenda di Terra (LUNA) che ha visto svanire nel nulla 28 miliardi di dollari in pochi giorni. Tuttavia la DeFi ha bisogno di sviluppo e adozione costante, vediamo 5 sfide decisive per il futuro della DeFi!

1. Una DeFi accessibile ed economica

La prima sfida decisiva per la DeFi è quella di diventare globale e accessibile a tutti. Per raggiungere questo scopo bisogna migliorare l’usabilità delle piattaforme e la scalabilità dei servizi. Tanti progetti stanno già lavorando a abbassare i costi e ad aumentare la velocità, dapp come Arbitrum e Optimism stanno aggiornando i loro codici per diventare sempre più economiche. La rete di Polygon sta implementando i ZK rollup e Polkadot, per migliorare la scalabilità, sta optando per una soluzione multichain. In quest’ottica di miglioramento rientra anche The Merge, l’aggiornamento di Ethereum previsto per Agosto 2022. Le soluzioni per la scalabilità sono ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo e al momento non sembrano poter sostenere un’eventuale adozione di massa, la capacità massima di Ethereum ad esempio è 1,5 milioni di transazioni al giorno. Non per questo si deve sentenziare che le promesse della DeFi non si realizzeranno mai. 

In ogni caso velocità e bassi costi non bastano a fare della DeFi l’alternativa alla finanza analogica attuale. Affinché tutti possano usufruire dei vantaggi della finanza decentralizzata, è necessario avvicinare le persone attraverso piattaforme semplici e intuitive. La sfida per la DeFi sarà proporre progetti che aiutino a familiarizzare con la blockchain passando per terreni conosciuti, Aave ad esempio ha sviluppato Lens, un protocollo DeFi dedicato ai social network

2. Prevenzione di attacchi e bug 

I rischi della DeFi sono di due tipologie, tecnici ed economici. Nel primo gruppo rientrano hack, rugg pull, bug e in generale attività illecite e programmatiche per prelevare fondi dai protocolli. Nel 2021 questa tipologia di attacchi ha portato a perdite per 2 miliardi di dollari. I rischi economici della finanza decentralizzata invece riguardano squilibri o cambiamenti drastici nella domanda e nell’offerta che creano vulnerabilità e possono portare i protocolli a perdere liquidità. Le due tipologie di rischi sono strettamente collegate, se prendiamo come esempio la vicenda di Terra, il depegging è un rischio economico che ha aumentato i rischi tecnici nell’ecosistema. IntoTheBlock analizzando gli incidenti più gravi in tutta la storia della DeFi, ha constatato che circa due terzi sono stati causati da un rischio tecnico e poco più di un quarto, da un rischio economico. Tra i rischi tecnici più diffusi ci sono i bug negli smart contract e la gestione delle chiavi private, che in questi casi riescono ad essere intercettate dagli hacker. Nonostante i rischi tecnici si verifichino più frequentemente, sono quelli economici a causare più perdite. Per ridurre entrambe le tipologie di rischio, i protocolli stanno mettendo in atto diverse pratiche come audit, custodia multi-sig, oracoli

3. Regolamentare in maniera chiara 

In questo momento, non c’è chiarezza sulle norme da applicare alla finanza decentralizzata. Questo comporta incertezze negli utenti e negli sviluppatori. Una delle 5 sfide decisive per il futuro della DeFi è la sua regolamentazione, il suo riconoscimento come pratica legittima in alternativa alla finanza tradizionale. I regolamentatori di tutto il mondo hanno trascurato il settore blockchain per molti anni, ora lo stanno studiando per capire che genere di regole imporre per la salvaguardia degli interessi degli utenti. Pare che l’obiettivo finale sia garantire sicurezza e trasparenza a chi decide di usufruire dei servizi DeFi. 

Il recente interesse per il panorama crypto è già un passo in avanti nel processo, indica che è stato messo da parte l’assunto che qualsiasi attività su blockchain fosse fraudolenta. Le questioni aperte sono molte, ad esempio come garantire la libertà e la privacy delle persone? Questa sfida richiede un lavoro congiunto e la disponibilità degli organismi regolamentatori a mettersi in discussione di fronte a settori altamente innovativi. 

4. Oltre Ethereum, verso un sistema cross chain

La DeFi è nata con Ethereum, infatti grazie a questa blockchain è stato possibile sviluppare nuove applicazioni attraverso smart contract. Proprio per questo i principali protocolli o dapp si basano sulla sua infrastruttura, Ethereum tuttavia ha i suoi limiti e la sua rete da sola non potrebbe soddisfare tutti i bisogni della finanza decentralizzata. Inoltre se la maggior parte dei servizi continua ad appoggiarsi a una sola rete, un qualsiasi cambiamento di questa potrebbe avere effetti sull’intero universo DeFi. La quarta sfida decisiva per la DeFi è svilupparsi anche su altre blockchain. Andare oltre Ethereum significa costruire un sistema cross chain. Le blockchain alternative a Ethereum sono avvantaggiate perché più economiche e più veloci, per questo migliorano l’esperienza di utenti e sviluppatori. Avalanche ad esempio, si distingue per le sue prestazioni a basso costo ed ecologiche, Solana è una delle blockchain più efficienti e decentralizzate. In molti scelgono Polygon perché offre un’esperienza simile a quella su Ethereum, senza tuttavia i suoi svantaggi più comuni. 

5. Il culto del codice, non dell’individuo

Hester Peirce, commissaria della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti -conosciuta anche come “crypto mom”- in un intervento recente ha messo in guardia i sostenitori della DeFi dal pericolo della centralizzazione. Peirce ha spiegato: “se si vuole dimostrare di essere qualcosa di diverso dal sistema CeFi o TradFi, allora bisogna dimostrare che si sta facendo qualcosa di radicalmente diverso, il che, dal mio punto di vista, richiede la decentralizzazione”. Secondo la commissaria, per mantenere la decentralizzazione la fiducia deve ricadere nel codice, non in una società o in una singola persona. Nel mondo crypto sono molte le personalità influenti, spesso un loro commento o un’eccessiva adorazione nei loro confronti ha effetti concreti nei progetti. Basti pensare a Andre Cronje e ai suoi andirivieni nella DeFi che influenzano i mercati e la percezione di affidabilità dei progetti. 

Satoshi Nakamoto aveva capito benissimo che l’anonimato e l’agire nell’ombra avrebbero permesso alla sua blockchain di diventare veramente di tutti, infatti oggi Bitcoin è uno dei progetti più decentralizzati. Il destino di Bitcoin non doveva dipendere in nessun modo dalla sua personalità. Il culto di un individuo infatti può crescere tanto velocemente quanto crollare portando con sé un intero progetto, la quinta sfida decisiva per il futuro della DeFi consiste proprio in questo distacco dalle personalità in favore di codici e community. 

Tutti i passaggi del disastro Terra (LUNA)

Il riassunto del disastro Terra (LUNA)

Ripercorri il vertiginoso tracollo dell’ecosistema di Terra passo dopo passo, con questo nuovo episodio di Young Pills!

Dopo aver visto i 6 errori da non fare con i tuoi Bitcoin, in questo episodio di Young Pills vediamo il riassunto del disastro Terra (LUNA) precipitato negli scorsi giorni. Non si parla d’altro nel mondo crypto! Perché il prezzo di LUNA è crollato così velocemente? Quale è stato l’effetto sul mercato già bearish? L’ecosistema DeFi di LUNA e UST riuscirà a risorgere? Dopo il crollo di LUNA sono state avanzate alcune teorie per spiegare l’accaduto, una delle ipotesi è quella di un attacco programmato. 

C’è speranza dopo il disastro Terra (LUNA)?

L’ecosistema di Terra sembrava uno dei più solidi e duraturi in circolazione, in competizione con quello di Avalanche e Solana. Per indicare questo terzetto di temibili Ethereum Killer si è cominciato ad usare il nome SOLUNAVAX. Ma la fama di Terra come blockchain alternativa ormai è sfumata. I LUNAtics e i fondatori di Terra stanno avanzando delle proposte per cercare di risollevare la blockchain e le sue criptovalute, rimani sempre aggiornato sul blog di Young Platform.

Italiani e criptovalute: il 41% possiede crypto o lo farà in futuro

Criptovalute in Italia: il 41% possiede valute digitali

Chi decide di comprare criptovalute in Italia? Scopri il report che svela le abitudini e le opinioni degli italiani sulle criptovalute

Il 13 Gennaio 2022 è stato un giorno chiave per la regolamentazione delle criptovalute in Italia. Sono state infatti emanate nuove norme per le attività di chi propone servizi legati alle criptovalute. Nello specifico è stato esteso l’obbligo a queste aziende e società di iscriversi al Registro dell’Organismo Agenti e Mediatori. Questo ente il 16 Maggio pubblicato un report sullo status delle crypto nel nostro paese e le opinioni dei nostri concittadini. Quanto sono conosciute e apprezzate le criptovalute in Italia? 

Il campione del sondaggio

Il report, che è stato realizzato dall’OAM insieme all’Università di Tor Vergata, mette in luce quanto gli italiani conoscano le criptovalute e come vedono il futuro del settore. In un certo senso questo studio delinea la tipologia di italiano che compra e ha fiducia nelle crypto. È stato distribuito un questionario a 774 intervistati tutti con più di 18 anni in numero equo tra maschi e femmine, in particolare il 45% del campione ha un’età compresa tra 45 e 60 anni. Il 28% appartiene alla fascia 30-44, mentre solo il 9% del campione ha un’età superiore ai 60 anni. L’indagine si è conclusa a Novembre 2021. Un aspetto che è stato sottolineato, oltre all’età dei partecipanti, è la loro istruzione soprattutto in campo finanziario. Oltre la metà possiede un ottimo livello di educazione finanziaria (28%) o un buon livello di educazione finanziaria (34%). Questi aspetti sono stati valutati tramite un quiz a risposta multipla.

Hai mai sentito parlare di criptovalute?

Come vengono percepite le criptovalute in Italia? Alla domanda “hai mai sentito parlare di criptovalute?”, l’89% del campione ha risposto affermativamente, l’11% negativamente. Questa domanda consente di effettuare una prima scrematura tra chi ha un’idea, più o meno vaga, di cosa siano le criptovalute e chi invece non ha nessun riferimento. Tra chi non ha mai sentito parlare di criptovalute il 67% è rappresentato da donne e il 33% da uomini, un dato che conferma il gender gap che resiste ancora nel settore

Il ruolo chiave dell’informazione nella diffusione delle crypto

Analizzando il sotto-campione che ha affermato di conoscere le criptovalute, si può notare che con l’aumento del livello di conoscenza e approfondimento del settore, aumenta anche la propensione all’acquisto. Esiste dunque una correlazione tra l’educazione crypto e la loro adozione, chi è informato non solo compra di più ma è anche più convinto che le criptovalute in Italia possano sostituire in futuro gli attuali strumenti di pagamento elettronici. Il 41% di questo sotto-campione ha molta fiducia nell’adozione delle crypto come strumento di pagamento. 

Il report interpreta questi risultati alla luce della complessità del settore crypto, che necessita di studi approfonditi. La nuova tecnologia è complessa e nella maggior parte delle piattaforme che propongono servizi crypto non sono intuitive. 

Sotto la soglia dei 10.000 Euro

Chi decide di comprare criptovalute in Italia, lo fa entro la soglia dei 10.000€. Chi nel campione di intervistati ha dichiarato di aver acquistato o di voler acquistare crypto, il 58% è disposto a comprare fino a 10.000€, il 6% oltre i 40.000€. Il 39% degli intervistati è interessato alle criptovalute per il potenziale di crescita economica, il 33% perché rappresentano un modo per diversificare la ripartizione del proprio denaro. In ogni caso la quantità di spesa è direttamente proporzionale al livello di educazione finanziaria. 

Conclusioni

Il campione del sondaggio si è rivelato variegato, i soggetti sono caratterizzati da differenze di età, istruzione, educazione finanziaria e acquisti di asset digitali. L’89% dei soggetti ha sentito parlare di criptovalute e tra questi il 39% ha una buona o approfondita conoscenza delle crypto e il 41% ne possiede o vorrà comprarne in futuro. Questi tre dati mostrano l’emergere del mercato su blockchain e la sua diffusione delle criptovalute in Italia.

Dopo una Community Sale di fuoco: Listing e Club 

In questa Community Sale tutti hanno dimostrato il loro affetto e sostegno per il token YNG, scopri la nuova data del listing! 

Quando hai finalmente imparato che cosa fosse Bitcoin, non vedevi l’ora di spiegarlo anche al tuo vicino di casa. Quando hai vinto la tua prima previsione su Ethereum, hai pensato di aggiungere alla tua bio su Instagram “trader”. Al decimo quiz corretto, hai organizzato una serata giochi a tema crypto per i tuoi amici. Ammettilo, in questi anni Step ti ha gasato! Mentre giocando e camminando hai scoperto che le crypto non sono un argomento così inaffrontabile, il tuo wallet YNG si gonfiava proprio come il tuo bagaglio di conoscenze. Il token YNG è sempre stato lì a premiarti!

YNG ci ha visti camminare nelle vie del mondo crypto e conoscere, un passo alla volta, tutti i suoi valori e il potenziale di una tecnologia che sta cambiando il mondo. Abbiamo riscoperto la nostra curiosità, la voglia di imparare e prendere appunti leggendo gli articoli di Academy (con lo stesso impegno che forse non abbiamo usato nemmeno per quelli di scuola). Perché abbiamo deciso di lanciare sul mercato il token YNG? Perché è il segno di una passione che unisce una community, che da quattro anni accoglie tutte le Sfide che incontra. 

Qualcosa ci dice che non ci siamo sbagliati. Con questa Community Sale siamo stati travolti da una consapevolezza: la community di Young Platform vuole YNG e YNG è qui per restare. All’inizio di questo viaggio avevamo puntato al traguardo di 6 milioni di token acquistati in Community Sale, raggiunta questa cifra avremmo decretato il nostro grande successo. Ma siamo andati ben oltre i nostri obiettivi: ad oggi sono stati acquistati 6,4 milioni di token e abbiamo distribuito un cashback totale di 436.000 YNG tra chi ha acquistato più di 200€ di YNG. Ora ci aspetta il listing e l’entusiasmo è alle stelle: non ci resta che far partire il conto alla rovescia. 

Aggiornamento: nuova data per il listing 

Il 1 Giugno 2022 alle 12.00 finalmente YNG sarà rilasciato sul mercato e disponibile per la compravendita. Dopo il listing troverai un token YNG diverso, ma quello che resterà immutato è lo spirito vivace e appassionato dei suoi holder.

Come per tutti i token, il valore di YNG non è deciso a tavolino e nemmeno costante nel tempo. Il prezzo di YNG infatti sarà suscettibile degli andamenti di mercato e delle logiche della domanda e dell’offerta. In poche parole, il prezzo di YNG dipenderà da quante persone lo comprano e da quante lo vendono. Più persone lo vogliono comprare, più il suo prezzo aumenterà. Viceversa, più persone lo venderanno, più il prezzo di YNG scenderà. Lo sappiamo, il mercato crypto è volatile, ma i token sostenuti da una forte community sono destinati a grandi cose!

In concomitanza con il listing, verranno riattivate la vendita e l’acquisto del token YNG, temporaneamente sospese dal 25 Maggio, mentre è sempre attivo il trasferimento del token da Step a Young Platform. 

Il 31 Maggio arrivano i Club!

Ora che sei pront* per iniziare la tua avventura nel mercato di YNG potresti desiderare qualcosa di più: i Club. Il 31 Maggio aprono le iscrizioni, ma come funziona? Per entrare nel Club Bronze bisogna bloccare 1.500 YNG, per quello Silver 5.000 YNG, per il Gold 10.000 YNG e per il Platinum 25.000 YNG. Bloccare YNG per i Club è diverso dal bloccare YNG per lo staking, nel primo caso infatti non si ottengono dei reward ma dei vantaggi. Una volta iscritto ai Club non potrai annullare l’iscrizione per 90 giorni. Dopo questi tre mesi potrai scegliere se disiscriverti, altrimenti continuerai a godere dei vantaggi. Questi sono suddivisi in più categorie: sconti sulle commissioni, aumento dei reward da staking  e airdrop. Ma per il futuro saranno molti di più!

The Merge sempre più vicino: ecco la roadmap di Ethereum 2.0

Ethereum 2.0 svelata la data d’uscita di The Merge

I core developer di Ethereum si sbilanciano e svelano la data d’uscita di The Merge. Buterin conferma: l’aggiornamento al PoS è pronto

Dopo 7 anni di duro lavoro, finalmente Ethereum sta per passare dal proof-of-work al proof-of-stake. Addio al mining, arriva lo staking! Negli scorsi mesi si sono susseguite più previsioni più o meno ottimistiche sulla data di rilascio di Ethereum 2.0. Durante Permissionless, una conferenza dedicata al Web3, alcuni sviluppatori avevano azzardato il rilascio ad agosto. Ma nemmeno questa sarà la volta buona! Nonostante il continuo posticipare la data di The Merge sembrerebbe arrivato un giorno preciso, dopo un meeting tra Tim Beiko (core developer della Ethereum Foundation) e altri sviluppatori. Scopri tutto sulla data d’uscita di The Merge e sulla roadmap di Ethereum 2.0!

Aggiornamento 18 luglio: nuova roadmap svela la data esatta di The Merge

Ultime novità sulla data d’uscita di The Merge: Tim Beiko, in un meeting interno, ha proposto una serie di date cardine agli altri sviluppatori. Secondo questa roadmap, la data d’uscita ufficiale di Ethereum 2.0 dovrebbe essere il 19 settembre! 

A decidere le sorti di The Merge sarà il risultato della prova sulla testchain Goerli. Se il test di Ethereum 2.0 funzionerà senza intoppi, allora è molto probabile che il 19 settembre la chain principale di Ethereum passerà definitivamente alla tecnologia proof-of-stake. “Questa tempistica per The Merge non è ancora definita, ma è bello vedere che tutto il nostro lavoro sta per terminare!” scrive superphiz.eth, uno sviluppatore per la Ethereum Foundation. Sarà la volta buona?

Ethereum 2.0: quando arriva The Merge? 

Tutte le più importanti personalità di Ethereum sono concordi: la data d’uscita di The Merge è sempre più vicina! Secondo Justin Drake e Preston Van Loon, l’aggiornamento è praticamente pronto per essere implementato. In questi mesi, il team di Ethereum si è occupato di testare il codice intensivamente, per risolvere tutti i problemi prima dell’arrivo di The Merge sulla rete principale. Il target iniziale era un rilascio ad agosto, ma i piani sono slittati di un mese.

Il 20 maggio, durante una conferenza a Shangai Buterin ha citato i suoi due colleghi sostenendo che The Merge sarebbe arrivato in estate. “Abbiamo lavorato per trasformare Ethereum in una chain proof-of-stake dal rilascio di Ethereum stesso” afferma Buterin, “e finalmente tutta la fatica fatta sta per essere ripagata”. Ora, in piena estate, la data presunta è stata posticipata a settembre. 

L’8 giugno, la versione proof-of-stake di Ethereum è stata testata sul Ropsten Network. Il Ropsten Network è il più grande test network di Ethereum e attualmente funziona ancora con il PoW. Immaginala come una versione “beta”: sul test network ci sono tantissime dapp e reti layer-2 ancora basate sulla vecchia versione di Ethereum. “C’è sempre la possibilità che The Merge arrivi a ottobre se ci sono problemi” all’epoca aveva avvisato Vitalik, cautamente, ma la sua previsione era comunque ottimista. Se sei uno degli impazienti che vogliono provare subito la nuova rete proof-of-stake, sappi che c’è una possibilità anche per te!

Tim Beiko agli impazienti: testate e aiutateci

Tim Beiko è uno dei core developer di Ethereum più attivi su Twitter. Oltre a sviluppare linee di codice, con la sua presenza sui social contribuisce a informare tutti gli appassionati di Ethereum. Una delle domande che gli utenti gli pongono più spesso è: “Non sono un programmatore, come posso aiutarvi?”. Nessuno vuole farsi sfuggire l’occasione per dare una mano ad Ethereum durante questo momento così delicato, in pieno spirito della community crypto!

Beiko quindi ha invitato gli utenti a provare il test network e le dapp già attive, e a segnalare gli errori proprio come in un programma di beta-testing. Più utenti contribuiscono al testing, più facilmente e velocemente gli sviluppatori risolvono bug ed errori! La community sarà dunque fondamentale durante la fase di testing sul Ropsten Network per consentire a The Merge di avvenire senza intoppi e in tempo.

In ogni caso Beiko assicura che The Merge avverrà se e soltanto se tutto funzionerà alla perfezione. “In ogni caso, se troviamo problemi di qualunque tipo, ci prenderemo tutto il tempo necessario per risolverli, anche a costo di ritardare ulteriormente l’aggiornamento” ha scritto su Twitter. Anche se i critici lo ritengono un segnale di ritardi imminenti, molti altri giudicano il tweet solo come un atto responsabile da parte di Beiko.

Cosa viene dopo The Merge? La roadmap di Ethereum 2.0

Nonostante la data d’uscita di The Merge sia prevista per settembre, Vitalik Buterin si è già portato avanti e ha stabilito una roadmap per Ethereum 2.0 molto ambiziosa. Il passaggio al proof-of-stake non sarà la formula magica che risolverà tutti i problemi di Ethereum, ma solo il primo passo! 

Dopo The Merge, lo step successivo sarà l’aggiornamento chiamato The Surge. Con The  Surge, Ethereum implementerà lo sharding. Grazie a questa tecnologia, già utilizzata da blockchain come Cardano, tutte le transazioni eseguite on-chain diventeranno più rapide e scalabili. Secondo Buterin, questi due sono gli aggiornamenti più importanti di cui Ethereum ha bisogno per diventare una blockchain a prova di futuro.

Buterin ha comunque programmato altri tre aggiornamenti nella roadmap di Ethereum 2.0, ma non è sicuro che saranno implementati in tempi brevi. The Verge è un aggiornamento interamente focalizzato sui nodi validatori, indispensabili nello staking. Per migliorare la decentralizzazione è indispensabile che ci siano più validatori possibili, così da rendere la rete più sicura e meno suscettibile ad attacchi hacker. The Verge servirà a rendere più semplice l’apertura di un nodo di validazione, diminuendo i prerequisiti hardware di cui hanno bisogno i computer per gestire un nodo. The Purge è un aggiornamento che dovrebbe migliorare l’efficienza della rete, diminuendo la memoria richiesta dai nodi validatori. Infine, The Splurge è un aggiornamento che nell’idea di Buterin dovrebbe contenere tutte quelle piccole novità non indispensabili ma in grado di migliorare sensibilmente l’usabilità del network, come i protocolli zero-knowledge. La ciliegina sulla torta!


In ogni caso l’arrivo di Ethereum 2.0 avrà un enorme impatto in tutto il settore della blockchain. Grazie a questo aggiornamento l’altcoin più famosa del mondo crypto riuscirà a competere in termini di popolarità e diffusione con Bitcoin? Oppure la criptovaluta di Satoshi Nakamoto continuerà a troneggiare su tutte le altre? Lo scopriremo quando uscirà  The Merge!

Tutte le novità su Terra 2 e LUNA, il fork di LUNA voluto da Do Kwon

Terra V2: quando arriva l'hard fork di LUNA?

La soluzione di Do Kwon per resuscitare Terra? Terra V2, un fork di LUNA. Scopri tutti gli aggiornamenti sull’airdrop e quando arriva la nuova Terra!

Il crollo di Terra ormai è la notizia del mese. Il mondo crypto è uscito scosso dal cosiddetto “UST de-pegging incident”, e le teorie su cosa sia successo davvero abbondano. Un semplice difetto dell’algoritmo o una manipolazione del mercato? A prescindere dalle cause, Do Kwon e la community di Terra stanno discutendo animatamente su come salvare la blockchain e far risorgere LUNA dalle ceneri, arrivando persino a sacrificare UST. Scopri tutto su Terra V2 e quando arriva il fork di LUNA voluto da Do Kwon!

Terra 2: una nuova speranza con il fork di LUNA

Un nome che sa di futuro: Terra V2 è quello proposto da Do Kwon per il piano di rinascita di LUNA. La sua proposta adesso è presente su Terra Station e può essere votata dalla community di LUNAtics. È cambiata molto rispetto a quello che il fondatore di LUNA aveva proposto all’inizio: la prima idea di Do Kwon non era piaciuta alla community di Terra, poiché l’airdrop di LUNA da lui suggerito avrebbe favorito eccessivamente le whale di LUNA.

Vediamo le novità di Terra V2. Il “piano di rinascita” di Do Kwon è stato scritto con il supporto della Terra Builders Alliance, una comunità di sviluppatori DeFi che hanno contribuito a pianificare la nuova versione di LUNA, chiamata LUNA 2.0. Un fork è un aggiornamento radicale del network, che rende la nuova versione incompatibile con quella vecchia. È bene mettere in chiaro che un fork non cancella la vecchia blockchain, ma ne crea una nuova (vedi, per esempio, Ethereum e Bitcoin Cash). La vecchia rete rimane funzionante e utilizzabile da chi preferisce il vecchio sistema. Rispetto alla vecchia versione di Terra, cambiano i nomi: Terra Classic sarà il nome della chain originale, e il suo token sarà rinominato LUNC (Luna Classic). La nuova chain, invece, prenderà il nome di Terra 2 e la sua crypto sarà chiamata LUNA

Come funzionerà la nuova versione di Terra? L’obiettivo del fork è ricreare la blockchain layer-1 senza la componente problematica, ovvero la sua stablecoin algoritmica UST. “#TerraIsMoreThanUST” è l’hashtag lanciato da Do Kwon su Twitter per promuovere la sua idea. Quando arriverà il fork di LUNA Terra diventerà simile alle altre layer-1 proof-of-stake. Ironicamente, Do Kwon dal suo pulpito di “Master of Stablecoin” dovrà sacrificare proprio UST per salvare il suo ecosistema DeFi.

Airdrop o burn di LUNA? I dubbi della community

Come funzionerà l’airdrop dei nuovi LUNA della nuova versione di Terra? Do Kwon ha stilato un piano dettagliato per garantire che tutti ricevano i nuovi token LUNA, nella maniera più equa possibile. Il fondatore, seguendo i consigli della community, ha deciso di favorire i “piccoli” wallet, cioè quelli degli utenti che hanno cercato di sostenere l’ecosistema Terra nonostante stessero subendo perdite sostanziose. Tutti i wallet con meno di 10mila dei vecchi LUNA prima del 5 maggio 2022 riceveranno il 30% di nuovi LUNA immediatamente, e il restante 70% verrà distribuito nell’arco di due anni per evitare un sell-off potenzialmente letale. I wallet con più di 10mila LUNA, invece, avranno condizioni meno favorevoli e token bloccati per più tempo. Chi ha acquistato LUNA dopo l’incidente, poi, avrà una fetta minore dei nuovi token. Questo è stato fatto per non favorire eccessivamente chi ha acquistato LUNA a prezzo stracciato, sperando in un profitto speculativo immediato.

Le ragioni di Do Kwon, supportate anche da Vitalik Buterin e altri esponenti importanti del mondo crypto, sono radicate nello spirito cypherpunk della blockchain. Dare la precedenza a chi ha rischiato di più e ha sempre sostenuto il progetto di Terra è un primo passo per ristabilire la fiducia nell’ecosistema. I grandi wallet delle whale riceveranno comunque un risarcimento, ma sarà più contenuto e con maggiori limitazioni per provare ad assicurare una nuova rete stabile. Alla fine la community più attiva e vibrante è sempre quella dei piccoli detentori di crypto, ed è il tesoro più prezioso di una rete decentralizzata come la blockchain!

Nonostante le buone intenzioni di Do Kwon, una fetta consistente di community si è espressa contro questo airdrop e contro questa nuova versione di Terra. Molti LUNAtics, infatti, hanno suggerito una soluzione alternativa: Do Kwon e la Luna Foundation Guard dovrebbero acquistare i LUNA in eccesso dagli utenti e “bruciarli”, ovvero eliminarli dalla blockchain per far risollevare il valore di LUNA. Questo, secondo loro, farebbe anche tornare l’ancoraggio di UST, restaurando l’ecosistema “completo” di Terra. Un’altra critica a Do Kwon? FatManTerra, membro del Terra Research Forum, molto attivo durante questi tempi bui di LUNA, ha affermato che modificare la proposta mentre il sondaggio è in corso è un metodo sbagliato di condurre una questione così delicata. La votazione diventa confusionaria e poco trasparente, secondo la sua opinione. 

Quando arriva il fork di LUNA?

Nonostante le critiche della community, la maggior parte dei votanti è d’accordo con la proposta di Do Kwon. Con il 66% di Sì e il 13% di No, è improbabile che la proposta del fondatore di Terra non passi. Mancano 2 giorni alla fine della votazione, e la speranza per chi supporta il burn dei token è che il No raggiunga almeno il 33%, per bloccare la proposta con il potere di veto.


Se la proposta dovesse passare lo stesso, allora la data di uscita del fork di LUNA dovrebbe rispettare la roadmap. Il documento di Do Kwon indica il 27 maggio come data di rilascio del nuovo network, facendo pensare che il progetto sia già a uno stadio avanzato di sviluppo e che l’airdrop dei nuovi LUNA arrivi a breve. Ora la domanda è una: la community di LUNAtics migrerà verso Terra V2, oppure una parte ignorerà il fork e continuerà a provare a ricostruire Terra Classic? Nei prossimi giorni si deciderà il futuro dell’intero ecosistema Terra. Sarà un futuro unito, o ci sarà un’altra supernova nel mondo crypto? Lo scopriremo solo quando arriverà il fork di LUNA!

Come sopravvivere a un crollo del mercato crypto e vivere sereni

Crollo crypto: 5 cose da fare durante un bear market

Il recente crash del mercato crypto ti ha sconvolto? Segui questa guida per scoprire 5 cose da fare durante un bear market!

Non è una novità, il mercato delle crypto è volatile: i prezzi cambiano in modo repentino, un po’ come accade nel mercato azionario. Dopo una bull run, prima o poi arriva un periodo bearish, e così via come le fasi lunari. 

Il crollo di LUNA e UST, però, ha lasciato tantissimi appassionati di crypto segnati e sconvolti, spaccando la community in due: c’è chi continua a fidarsi di Do Kwon e chi lo critica, mentre tantissime persone si sono ritrovate in balia del mercato ribassista generato dal crollo. 

Con questa guida vogliamo svelarti i trucchi per affrontare situazioni come questa e per essere sempre preparat* a ogni evenienza. Scopri 5 cose cose da fare durante un bear market

1. Keep calm…

Lo so, starai pensando “facile a dirsi, difficile a farsi!” Eppure, farsi prendere dal panico e agire impulsivamente è la cosa peggiore che si possa fare durante un crollo crypto. I numeri in rosso e le percentuali negative non piacciono a nessuno, ma vendere o acquistare senza ragionare è una pessima idea! Mantieni la calma, rifletti su quello che sta accadendo e considera le tue opzioni. Uno stop order, ad esempio, è un tipo di ordine che viene automaticamente inviato quando il prezzo di una crypto raggiunge una soglia da te impostata e può essere utile per evitare perdite eccessive e impreviste. Ricorda: nessuna bull run è infinita, ma questo vale anche per le fasi ribassiste!

2. …and DYOR!

A volte alcuni progetti sono destinati a scomparire, oppure si rivelano meno solidi e affidabili del previsto. Anche se è difficile ammetterlo, tutti facciamo degli errori, il segreto è non affezionarsi ai progetti. Invece di sperare che i soldi e il tempo che abbiamo messo in un progetto che sta fallendo prima o poi tornino, fermati e rifletti a mente fredda. Dopo che ti sei opportunamente informat*, fai le tue considerazioni: se pensi che la crypto non abbia la forza di affrontare la fase di crisi, non buttare altro denaro! Qualunque cosa succederà, avrai comunque guadagnato una preziosa lezione per il futuro e forse non avrai perso tutto, ma solo una parte del tuo capitale.

3. Valuta attentamente i tuoi acquisti

In un mercato bullish, le nuove aziende – e le nuove crypto – spuntano come funghi. Così come nascono, allo stesso modo crollano in una fase ribassista! Invece di acquistare “shitcoin” di dubbia utilità e con un white paper confusionario e impreciso, conserva i tuoi soldi per il prossimo progetto. Ad esempio, sai cosa vuol dire “blue chip”? Le crypto chiamate così sono quelle criptovalute ritenute dagli esperti come le più stabili sul mercato. BTC ed ETH, ad esempio, soffrono molto nelle fasi ribassiste. Eppure, sono sempre riuscite a risalire senza scomparire nell’oblio delle ultime posizioni di CoinGecko. In qualunque caso, non spendere più di quanto sei dispost* a perdere.

4. Time in the market > timing the market

Questo vecchio adagio utilizzato in Borsa si applica benissimo al mercato crypto. In breve, il detto si riferisce a una teoria secondo la quale sarebbe impossibile predire gli alti e bassi del mercato, e che i risultati migliori si ottengono con la costanza. Se non sei un trader professionista e non riesci a leggere con facilità e frequenza sufficiente grafici e indicatori, allora tentare di individuare in autonomia il momento propizio per acquistare potrebbe non essere facile. Molti, per evitare di cadere nelle trappole del mercato, ricorrono a strategie che tentano di moderare il rischio sul lungo termine come il Dollar-Cost Averaging (DCA). Ovvero: acquistare le proprie crypto preferite con piccolissime somme e a cadenza regolare, indipendentemente dal loro prezzo. Potrebbe fare al caso tuo?

5. Cambia prospettiva

Durante un crollo crypto è facile perdersi in pensieri negativi e nella confusione. Nei momenti di difficoltà, un esercizio che aiuta è provare a guardare le cose “dall’alto”, astraendosi dal proprio limitato punto di vista. Questo può essere utile anche per i mercati: invece di concentrarti solo sull’ultima settimana, prova a guardare il prezzo di Bitcoin dal 2009 ad oggi. Scoprirai che tra alti e bassi, crolli e scalate sorprendenti, BTC continua a essere la criptovaluta più diffusa e resiliente. Perciò dai tempo al tempo: che sia con un mercato bullish o con soluzioni a cui non avresti mai pensato, tutto in qualche modo troverà la sua strada.


Tra l’altro, sai qual è uno dei modi di dire preferiti dai bitcoiner? “Number go up”. Chi segue BTC dall’inizio sa benissimo che la moneta ha dovuto attraversare delle fasi di difficoltà. A volte sembrava quasi stesse per scomparire: Bitcoin è stato dichiarato morto più di 400 volte. Eppure qualche mese fa ha raggiunto un ATH che nessuno si sarebbe mai aspettato, e tutt’ora continua a essere scambiato per più di 25mila dollari. Anche Ethereum ha subito un tracollo in passato, ma rimane comunque una blockchain con tantissimi casi d’uso e sempre in fase di aggiornamento. Ricorda sempre: se fai le tue ricerche approfondite e acquisti crypto con moderazione senza spendere più di quanto puoi permetterti, saprai sempre cosa fare durante un bear market!