Il turismo nel Metaverso: tappa in Italia con Monuverse

Il metaverso di Monuverse: turismo e patrimonio culturale con gli NFT

Il metaverso di Monuverse promette di valorizzare il patrimonio culturale tramite gli NFT. In che modo la blockchain può favorire il turismo?

È passato un anno da quando Facebook si è trasformato in Meta e ha portato alla ribalta la parola “metaverso”. Da allora hanno guadagnato popolarità tutti i progetti centralizzati, come Roblox, o decentralizzati (i più popolari sono Decentraland e The Sandbox) che connettono virtualmente persone da tutte le parti del mondo, aspetto particolarmente apprezzato alla luce di quanto sperimentato durante il periodo della pandemia di COVID-19. Ma cosa si può fare ad oggi nel Metaverso? Le diverse piattaforme offrono servizi ed esperienze di tutti i tipi, dai videogiochi play-to-earn ai concerti, passando per sfilate di moda e mostre d’arte. Molti progetti, come l’iniziativa italiana di Monuverse, hanno dimostrato che il Metaverso si presta a valorizzare il settore dell’arte e del turismo. 

Blockchain per il turismo e i beni culturali: casi d’uso

Il Metaverso crypto, con la sua tecnologia basata su blockchain, promette di migliorare tanti aspetti della nostra vita quotidiana. Se consideriamo turismo e il mondo dell’arte, NFT e Metaverso sono strumenti già utilizzati su vari livelli. I token non fungibili ad esempio vengono sfruttati come formato per vendere biglietti di eventi e mostre, e il Metaverso permette di visitare musei e siti archeologici direttamente da casa. I metaversi crypto nello stile di Decentraland ospitano ricostruzioni di monumenti ed esposizioni d’arte digitale come nel caso della Decentraland Art Week. In generale la blockchain viene impiegata dagli operatori del turismo per costruire piattaforme per prenotare vacanze con le crypto, tracciare dati e organizzare programmi di fedeltà. Le opere d’arte in formato NFT vengono utilizzate anche come strumento per finanziare la ricostruzione o la conservazione di monumenti storici, come nel caso dell’ucraino Meta History Museum of War o del metaverso di Monuverse

Nel Metaverso arte e monumenti sono senza confini

Dal punto di vista del pubblico, turisti, appassionati d’arte e collezionisti, il Metaverso è arrivato per migliorare la loro esperienza rendendola senza confini. I musei digitali sono davvero per tutti, ricostruire un monumento nel Metaverso significa rendere le opere d’arte più accessibili sia dal punto di vista economico che geografico, come dovrebbe sempre essere secondo il concetto di bene pubblico. L’esperienza nel Metaverso, senza sostituirla a quella di un viaggio nel mondo reale, può essere un’occasione per vivere un’opera d’arte da un punto di vista inconsueto. Oltre che essere gratuita, accessibile da casa e sostenibile a livello ambientale. Con la blockchain, il turismo diventa senza condizioni e limiti perché i siti d’interesse sono sempre disponibili in qualsiasi momento. I turisti digitali possono scoprire il mondo con i loro occhi, da qualsiasi luogo siano. L’esperienza digitale non può che completare quella del turismo offline.

Il metaverso di Monuverse: vicini alla cultura con gli NFT

In questo panorama si inserisce Monuverse, il progetto di crypto art sostenuto da Reasoned Art. Monuverse sta costruendo una realtà virtuale (accessibile con Oculus) per ospitare tutti i più importanti monumenti del mondo in formato NFT, rendendoli così visitabili da chiunque. Il metaverso di Monuverse diventerà un ambiente di riferimento per turisti digitali, artisti, creator e brand ospitando eventi di promozione culturale. I monumenti in questo metaverso verranno poi trasformati in NFT da collezione. Il primo monumento scelto da Monuverse è l’Arco della Pace di Milano, costruito nel 1807 sotto il dominio di Napoleone come ingresso alla via principale che connetteva il capoluogo lombardo con Parigi. In questo caso, Monuverse ha stretto un accordo per devolvere una percentuale delle vendite degli NFT alla Soprintendenza dei Beni Culturali di Milano per la conservazione e il restauro del monumento stesso. 

Gli NFT dell’Arco della Pace sono esempi dello stile dell’arte generativa e saranno mintati (in gergo crypto, creati e registrati su blockchain) l’11 Novembre in 7.777 copie con diverse rarità. I proprietari di questi NFT con il loro acquisto, contribuiranno direttamente alla conservazione dell’Arco della Pace e potranno decidere quale sarà la prossima opera nel Metaverso. 

I token del Signore degli Anelli e le novità NFT di Ottobre 

NFT: la collezione del Signore degli Anelli e le novità di Ottobre

Tutto Ottobre NFT in 5 notizie: Signore degli Anelli, Art Gobblers, Reddit, l’andamento delle collezioni blue chip e il dibattito sulle royalty! 

Cosa è successo nel mercato NFT nel mese di Ottobre? Tra le collezioni novità ci sono quella del Signore degli Anelli, attesissima dai fan, e quella di Art Gobblers, un progetto di crypto art sui generis. Le vendite NFT record sono delle collezioni blue chip ma non è tutto oro ciò che luccica… Gli NFT di Reddit continuano la conquista del settore, che nel frattempo è occupato a decidere: le royalty degli NFT vanno pagate agli artisti? 

Novità: gli NFT del Signore degli Anelli 

Tra le collezioni più interessanti dello scorso mese c’è sicuramente quella degli NFT del Signore degli Anelli. La Warner Bros il 21 Ottobre ha rilasciato 10.999 NFT basati sul primo capitolo della saga ispirata all’universo di J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell’Anello. La collezione NFT fa parte del progetto più ampio “Warner Bros Movieverse” inaugurato dallo studio cinematografico per creare esperienze Web3 e oggetti da collezione digitali per i fan (alcuni esempi sono esclusivi contenuti dietro alle quinte o esplorazione dei set con la realtà aumentata). La collezione è stata realizzata sulla blockchain Eluvio, che si definisce una “chain per il content crypto”. Gli NFT del Signore degli Anelli sono usciti in due diverse opzioni di acquisto:

  1. “Mistery Edition”: al costo di 30$ (pagabili in monete fiat o crypto) viene mintato e assegnato casualmente un NFT che rappresenta il paesaggio della Contea (comune), con Gran Burrone (non comune) o le Miniere di Moria (raro). Con l’acquisto di uno di questi token si riceve l’accesso alla versione estesa 4K del film, a otto ore di contenuti speciali e commenti, immagini e collectibles a tema. Questi NFT sono stati coniati in 10.000 copie (al momento della scrittura ne sono disponibili ancora 5.230);
  2. “Epic edition”: al costo di 100$ è stato possibile acquistare un NFT raffigurante uno dei paesaggi della “Mistery Edition” o altri a sorpresa, con ulteriori contenuti speciali. I 999 NFT del Signore degli Anelli “Epic Edition” sono sold out. 

Oltre ai diritti sul Signore degli Anelli, Warner Bros possiede quelli della saga di Harry Potter, degli eroi DC, di Scooby Doo e dei classici di Hanna-Barbera. Ma sembrerebbe che il prossimo universo letterario che entrerà nel Warner Bros Movieverse sarà quello del Trono di Spade, da poche ore infatti sono stati annunciati gli NFT di Game of Thrones in collaborazione con il marketplace Nifty’s. La collezione ribattezzata “Game of Thrones: costruisci il tuo regno” uscirà a Dicembre 2022

La collezione top del mese è del creatore di Rick e Morty

Anche se gli NFT del Signore degli Anelli ha riscosso un vero successo tra i fan, la collezione di token che è davvero esplosa ad Ottobre è Art Gobblers, realizzata dal Justin Roiland, il creatore di Rick e Morty, e da Paradigm, un noto fondo venture capital a tema crypto. Gli NFT di Art Gobblers sono stati lanciati il 31 Ottobre su Ethereum e in appena quattro giorni ha raccolto oltre 45 milioni di dollari (13 milioni solo nelle prime due ore dal lancio). Qual è la particolarità di questa collezione? 

Il progetto Art Gobblers è una “fabbrica d’arte decentralizzata” di proprietà degli alieni, ma questa è un’altra storia. Tramite un tool di disegno disponibile direttamente sul sito, chiunque può realizzare delle illustrazioni o dei pattern che poi in maniera casuale, verranno combinate per generare NFT unici. Gli Art Gobblers, ovvero “ghiottoni d’arte”, si chiamano così perché inglobano e mettono in mostra le opere degli artisti direttamente nel loro stomaco. Gli NFT vengono creati senza l’intervento umano, Art Gobblers è un progetto di generative art. Art Gobblers sarà composta da 10.000 pezzi, il 31 Ottobre sono stati mintati i primi 2.000 token non fungibili della collezione. I rimanenti 8.000 potranno essere creati direttamente dagli artisti pagano una commissione nel token GOO, proprietario del progetto. Uno degli Art Gobblers più rari, il numero #9949 è stato acquistato per 21,5 ETH (circa 33 mila dollari).

Gli NFT di Reddit portano nel mondo crypto 3 milioni di persone

I primi NFT di Reddit sono stati lanciati a Luglio come avatar da utilizzare nella piattaforma, il 21 Ottobre è uscita la “seconda generazione” di avatar in circa 40.000 copie tutte vendute in un solo giorno per una cifra compresa tra i 10 e i 100 dollari (anche se il più costoso è stato acquistato per 40.000 dollari). Il tweet di Mihailo Bjelic, co-fondatore di Polygon che è la blockchain su cui sono stati sviluppati gli NFT di Reddit, mostra l’impatto economico della collezione.

Ma non è solo per i dati sulle vendite che questi token hanno attirato l’attenzione, a quanto pare gli NFT di Reddit hanno portato nel mondo crypto 3 milioni di utenti senza aver mai usato le parole “NFT” o “criptovalute” (e “blockchain” solo una volta). Milioni di utenti estranei alle criptovalute ma incuriositi da un’iniziativa utile e curiosa per i frequentatori di Reddit. La campagna di comunicazione e di promozione di questi NFT si è svolta con i termini “digital collectibles”, infatti secondo il CEO di Reddit, Steve Huffman, i termini crypto avrebbero confuso le persone. 

Le collezioni blue chip sempre in classifica ma il loro valore non è più lo stesso 

Le collezioni con le vendite più alte nel mese di Ottobre sono ovviamente le blue chip che conosciamo molto bene, come i CryptoPunks e il Bored Ape Yacht Club. Le vendite più sostanziose sono state: 

  • CryptoPunks #924 per 737,16 mila dollari;
  • CryptoPunks #9476 per 487,83 mila dollari;
  • Fidenza #783 per 471,15 mila dollari. 

Tuttavia i maggiori vincitori nello spazio NFT sono anche i maggiori “perdenti”. Su DappRadar è possibile verificare che nonostante queste collezioni siano le più preziose, il loro valore è calato drasticamente nel giro di un anno. Ad esempio il CryptoPunks #5822 acquistato in passato per 23,58 milioni di dollari, ora ne vale “solo” 2,64. Oppure la Bored Ape #8817 venduta per 3,4 milioni di dollari dalla casa d’aste Sotheby’s e che ora ha un valore di mercato di 805.043 dollari. 

I marketplace e gli artisti NFT in lotta per le royalty

Il mondo NFT ad Ottobre è stato toccato anche dal dibattito sulle royalty dei token non fungibili. Con “royalty” si intende la percentuale di una vendita destinata all’artista o all’autore di un’opera. All’inizio del mese Magic Eden, il marketplace NFT su Solana ha deciso di non rendere obbligatorio il pagamento delle royalty da parte degli acquirenti, con lo scopo di attirare più collezionisti. Di recente questa strategia è stata adottata anche dal marketplace LooksRare. Per alcuni le royalty sono indispensabili per sostenere il lavoro degli artisti e sono la base della creator economy, secondo altri invece le royalty sono diventate solo un modo per arricchire i proprietari delle grandi collezioni

A confermare quest’ultima tesi c’è il report di Galaxi Digital che mostra che i creatori delle collezioni su Ethereum finora hanno guadagnato 1,8 miliardi di dollari dalle royalty delle vendite secondarie sui marketplace come Opensea. Di questa cifra il 20% è in mano solamente a dieci collezioni, il restante 80% è suddiviso in 482 progetti. In cima alla classifica per guadagni in royalty c’è Yuga Labs con un incasso di 147 milioni di dollari, tieni presente che si stanno considerando solo le royalty, questo esclude dunque il costo degli NFT in sé.

Magic Eden nonostante la polemica sulla sua decisione e la scontentezza degli artisti crypto, ad Ottobre ha registrato 300 mila trader.

Young Platform sigla una partnership con il più importante fornitore di domini NFT al mondo

Young Platform sigla una partnership con Unstoppable Domains

Partnership tra il più importante fornitore di domini Web3 al mondo, Unstoppable Domains, e Young Platform.

Torino, 2 novembre 2022 – Young Platform, il più importante exchange italiano per la compravendita di criptovalute, e Unstoppable Domains, il più importante fornitore al mondo di domini Web su blockchain, hanno siglato una partnership per diffondere la conoscenza del mondo Web 3, e di tutte le sue potenzialità, in Italia.

La partnership è stata siglata da Andrea Ferrero, Co-Fondatore e Amministratore Delegato di Young Platform e Sandy Carter, SVP e Channel Chief di Unstoppable Domains. L’accordo permetterà ad oltre 1,5 milioni di persone in Italia, presenti all’interno dell’ecosistema Young Platform, scale up fondata nel 2018 a Torino e che oggi vede nomi come Azimut, United Ventures e Banca Sella tra gli investitori, di educarsi sul mondo Web3 e di ricevere un credito omaggio per l’acquisto di un dominio NFT. 

Una collaborazione sul filo della blockchain, tra NFT e criptovalute. Da un lato Unstoppable Domains, fondata a Los Angeles, California, permette di creare domini NFT che possano diventare parte fondamentale della propria identità online durante questa evoluzione verso il Web 3.0. Un dominio NFT, nella sua forma più semplice, è un nome (esempio: mariorossi.nft) che esiste come NFT sulla blockchain. Questo permette prima di tutto a chi possiede il dominio di avere sotto il proprio diretto controllo tutti i dati associati e di poterlo utilizzare come identità digitale su centinaia di applicazioni Web3. Questi casi d’uso possono essere riassunti in un concetto fondamentale: la sovranità dei dati.

Avere la sovranità dei dati significa che solo il proprietario ha il diritto di decidere chi o cosa può accedere ai suoi dati, quali dati vuole condividere con certe app e come vengono utilizzati. 

Quando puoi utilizzare la tua identità digitale su tutti i servizi Web3, significa che hai il completo controllo dei tuoi dati. Immagina di poter utilizzare lo stesso NFT su qualunque marketplace, gioco, applicazione, anche su blockchain diverse. 

Nel Web2 è difficile, se non impossibile, spostare i dati da un’app all’altra perché le grandi aziende tecnologiche hanno creato degli ecosistemi chiusi. Ad esempio possiamo pubblicare lo stesso contenuto su tutti i servizi di Meta o usare lo stesso account per tutti i servizi Amazon, ma utilizzare lo stesso contenuto o credenziali su entrambi è impossibile. 

La definizione di Web3 invece si basa sulla sovranità dei contenuti: non ci sono aziende che chiedono dati in cambio di servizi, ma sviluppatori che creano servizi e utenti che li utilizzano e li pagano senza cedere il controllo dei propri dati. Tutto questo è possibile grazie alla blockchain, che con la crittografia rende immutabile e sicura la proprietà di ogni tipo di token; e grazie agli smart contract, che permettono di costruire applicazioni decentralizzate (DApp).

Dall’altro lato, Young Platform si posiziona come l’entry point italiano per il mercato delle criptovalute e conta ormai oltre 1,5 milioni di utenti iscritti. Il token proprietario Young (YNG) basato su Ethereum, è stato dapprima distribuito gratuitamente solo tramite le funzionalità educational (come l’app Step), poi introdotto sul mercato lo scorso giugno. Nello stesso mese, Young Platform ha chiuso un round di investimento da 16 milioni di euro guidato da Azimut e punta a creare un team di 110 dipendenti entro fine anno. La “cryptocompany” ha mosso i primi passi nell’incubatore i3P del Politecnico di Torino e oggi si pone l’obiettivo di diventare una smart digital bank, nativamente focalizzata sui servizi digitali, con solide basi fondate sulla compliance normativa, il dialogo con i regolatori, un mix di talento ed esperienza, grazie a un advisory board di professionisti provenienti dall’alta finanza e dal mondo tech, sulla capacità di aggregare una community consapevole e resiliente.

“Stiamo restituendo il potere di Internet alle persone. Siamo entusiasti di collaborare con Young Platform per espandere l’accesso al Web3 attraverso una forte attività di educazione alla crittografia e ai nostri domini Web3″, dichiara Sandy Carter, SVP e Channel Chief di Unstoppable Domains.

Questa potente integrazione è solo un passo di un entusiasmante viaggio per facilitare l’adozione del Web3. Siamo entusiasti di collaborare con Unstoppable Domains e siamo sicuri che questa integrazione sia solo una delle tante altre entusiasmanti collaborazioni a venire.” dichiara Andrea Ferrero. “Unstoppable Domains sta facendo un lavoro straordinario per aprire la strada all’identità decentralizzata. Basti pensare che il tuo dominio Unstoppable Web3 è contemporaneamente il tuo indirizzo di portafoglio, il tuo accesso al Web decentralizzato e il tuo nome utente universale. Declinato nei nostri percorsi educativi e integrato nei nostri prodotti, anche il Web3 ha trovato la sua strada per approdare in Italia in modo accessibile a tutti.

Ottieni un voucher Unstoppable Domains con i Club

Ottieni un voucher Unstoppable Domains con i Club

Oggi se sei in un Club riceverai un voucher per riscattare un credito su Unstoppable Domains. Via libera al Web3!

Oggi 31 Ottobre a partire dalle 18:30 comincerà la distribuzione via email dei voucher Unstoppable Domains a chi è già iscritto ai Club.

Attenzione: l’invio dei voucher richiederà tra le 48 e le 72 ore sia per chi è già iscritto sia per i nuovi iscritti.

Se non sei ancora in nessun Club, hai tempo fino alle 12.30 ora italiana del 28 Novembre per iscriverti e ricevere automaticamente il voucher entro 48 ore. Scopri di più sui Club

Ricordiamo di seguito gli importi dei voucher in base al livello del Club:

  • Bronze: 60$
  • Silver: 70$
  • Gold: 90$
  • Platinum: 110$

Se sei in un Club ma non trovi l’email con il voucher, controlla nelle cartelle spam e guarda che gli indirizzi di Young Platform non siano bloccati dalla tua casella di posta: [email protected] e [email protected]

Non sai di cosa stiamo parlando? Abbiamo annunciato questo nuovo vantaggio per i Club in questo articolo.

Cosa fare ora che ho un voucher?

La prima cosa da fare è creare un account Unstoppable e riscattare il voucher in modo da ottenere il credito.

È importante farlo subito perché tutti i voucher scadono il 29 Novembre.

Dopo aver riscattato il voucher, anche il credito deve essere usato il prima possibile.

Il credito infatti scade 90 giorni dopo il suo riscatto.

Per acquistare un Dominio NFT utilizzando il credito applicato all’account, segui questa guida.

Come usare un voucher su Unstoppable Domains

Come usare un voucher su Unstoppable Domains

Se hai ottenuto un voucher Unstoppable Domains, questa è la guida per te. Ecco la spiegazione passo per passo su come acquistare un Dominio NFT e renderlo tuo.

1. Crea un account su Unstoppable Domains

Consigliamo di operare da desktop per tutta la procedura, per un’esperienza ottimale.

Creare un account Unstoppable è veramente semplice. Dall’homepage, clicca in alto a destra su Sign up/Log in.

Come vedi hai diverse opzioni: usare il tuo profilo Google, Twitter, connettere un wallet oppure creare delle nuove credenziali.

Una volta scelte le credenziali, ti arriverà  un’email per confermare l’iscrizione. Clicca sul link nell’email per verificare il tuo account.

2. Riscatta il voucher

Il tuo account è pronto. Dal menu in cima alla pagina, clicca sul bottone “Account” e poi su “Redeem a Gift Code”.

Incolla in questa sezione il tuo voucher ricevuto via email da Young Platform e riscattalo cliccando su “Apply”.

Ora al tuo account è associato del credito da utilizzare per qualsiasi acquisto.

NB: Hai tempo fino al 29 Novembre per riscattare il voucher.

3. Acquista un Dominio

Puoi acquistare un dominio Unstoppable sia da Young Platform Web che direttamente dal sito di Unstoppable Domains.

Una volta applicato il credito al tuo account Unstoppable, cerca nella barra di ricerca il dominio che vuoi acquistare.

Ricorda che tutti i prezzi sono in dollari, così come anche il valore del tuo voucher.

In questo paragrafo trovi gli aspetti da valutare per scegliere il nome di un dominio NFT.

Una volta scelto il dominio, aggiungilo al carrello e seleziona un metodo di pagamento.

Consigliamo di seguire la guida ufficiale soprattutto se vuoi pagare in criptovalute.

Quando hai effettuato l’acquisto, troverai il tuo nuovo dominio sotto “Account”, in “My Domains”.

NB: hai tempo solo 90 giorni dal momento del riscatto per utilizzare il credito.

4. Minta il tuo Dominio

Il dominio è tuo, ma non è ancora registrato sulla blockchain. 

Per questo passaggio, devi avere un wallet compatibile a cui associare il tuo nuovo Dominio.

Puoi farlo quando vuoi, quindi prenditi il tuo tempo. Sappi solo che finché non è registrato su blockchain, non è verificabile universalmente che sia tuo.

4a. Prepara il tuo Wallet (esempio: MetaMask)

Se non hai ancora un Wallet Metamask o equivalente, ecco come crearlo:

  1. Vai su https://metamask.io/download/
  2. Clicca su “Installa MetaMask per (browser)”.
  3. Clicca su “Aggiungi a (browser)”.
  4. Dopo l’installazione, dovrebbe aprirsi automaticamente una nuova scheda. Se così non fosse, vai all’elenco delle estensioni e clicca su MetaMask.
  5. Clicca su “Crea un portafoglio”.
  6. Clicca su “Accetto”.
  7. Imposta una password, seleziona la casella per accettare le Condizioni d’uso e clicca su “Crea”.
  8. Clicca su “Avanti” e poi su “Clicca qui per rivelare le parole segrete”.
  9. Scrivi subito su carta la frase segreta (seed phrase) e custodiscila in un posto sicuro. Clicca su “Avanti”.
  10. Seleziona le parole della frase segreta nell’ordine corretto e clicca su “Conferma”.

4b. Connetti il wallet a Polygon

Sempre seguendo la procedura da desktop, connetti il tuo web wallet al network di Polygon, dove verrà registrato il tuo dominio Unstoppable.

Questi sono i passaggi per Metamask:

  • Vai su PolygonScan.com
  • Scorri verso il basso fino al piè di pagina del sito e clicca su Add Polygon Network
  • MetaMask ti chiederà di approvare le modifiche. Dopo averlo fatto, clicca su Switch Network

4c. Minta il dominio su Unstoppable

Ora è tutto pronto per il minting, ossia per registrare il dominio su blockchain:

  1. Torna sul tuo account Unstoppable Domains
  2. Vai su “My Domains”:
  3. Seleziona “Free Mint” accanto al tuo dominio e clicca su continua.
  4. Seleziona il wallet in cui vuoi mintare il tuo dominio.
  5. Spunta la casella “I understand” e conferma.
  6. Conferma la tua e-mail, inserisci il codice di verifica e conferma.
  7. Il tuo dominio sarà coniato su Polygon. L’operazione potrebbe richiedere alcuni minuti a seconda del traffico sulla rete. Cliccando su Track Progress puoi avere più dettagli sullo stato dell’operazione.

È fatta! Il dominio NFT è tuo, ed è verificabile sulla blockchain. 

È il momento di scoprire 10 modi per utilizzare il tuo dominio NFT Unstoppable!

A cosa serve il KYC? La verifica dell’identità spiegata semplice

Cos’è, come funziona, a cosa serve il KYC?

Cos’è, come funziona, a cosa serve il KYC? La verifica dell’identità su Young Platform 

Mai sentito parlare di Know Your Customer? Letteralmente significa “conosci il tuo cliente” ed è un insieme di procedure che consente a Young Platform di conoscere in maniera approfondita i propri utenti e rispettare così gli obblighi di legge. Il Know Your Customer, a cui ci si riferisce spesso con la sigla KYC, non è altro che un processo di identificazione e adeguata verifica usato da banche, intermediari finanziari o exchange di criptovalute per certificare che gli utenti che si registrano siano persone fisiche e non. In seguito a questo processo è anche possibile individuare comportamenti anomali ed evitare quindi potenziali attività illecite come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo. Il KYC si svolge compilando un questionario direttamente in app e inserendo alcune informazioni quali indirizzo di residenza, codice fiscale e documento di identità. I tuoi dati sono protetti secondo l’Informativa sul trattamento e protezione dei dati personali.  

Le procedure del KYC devono essere effettuate per obbligo di legge (secondo quanto previsto dal decreto legislativo 231/2007 e s.m.i.) e sono obbligatorie nei servizi legati alla finanza digitale, centralizzata o meno. Siamo qui a spiegarti come funziona il KYC su Young Platform, come si fa e perché è così importante!

A cosa serve il KYC su Young Platform? 

La Verifica dell’identità è indispensabile per attivare il tuo profilo Young Platform e cominciare a usare tutti i servizi dell’exchange, dalla compravendita di crypto all’Earning Wallet. Con la procedura della Verifica dell’identità Young Platform garantisce a te e a tutti i suoi utenti un’esperienza sicura e conforme a tutte le normative nazionali. Con la Verifica dell’identità proteggi te stess* e l’azienda da tentativi di frodi online e di riciclaggio di denaro. Il KYC è lo strumento più efficace che hanno gli exchange di criptovalute e gli istituti finanziari per difendere i loro utenti dai crimini finanziari.

La verifica l’identità su Young Platform: 5 passi in 5 minuti

Concretamente il KYC su Young Platform consiste in un semplice inserimento di dati. Nel corso della procedura ti verrà chiesto di comunicare e confermare:

  • il tuo indirizzo di residenza;
  • l’indirizzo di domicilio;
  • la data di nascita e la nazionalità;
  • l’origine dei fondi che intendi utilizzare su Young Platform;
  • di verificare il tuo documento

Puoi leggere nel dettaglio la nostra informativa cliccando qui. 

La Verifica dell’identità è rapida e svolta grazie al software di Onfido, un’azienda leader mondiale nella gestione della verifica dell’identità basata sull’intelligenza artificiale. 

La Verifica dell’identità si svolge sull’app di Young Platform (o sulla piattaforma web) nella sezione Utente > Account > Livelli Account > Livello 1

Tieni a portata di mano un documento (carta di identità, passaporto o patente) e la fotocamera del tuo cellulare. Ora segui questi 5 passaggi per completare la Verifica in 5 minuti

1. Inserisci il tuo nome e cognome

Inserisci il tuo nome e cognome così come riportati sul tuo documento di identità. Se hai un doppio nome o un doppio cognome, inseriscili entrambi. I tuoi dati personali devono essere completi! In fase di verifica è importante che il tuo nome e cognome coincidano con la foto del documento che ti sarà richiesto di inviare.

2. Inserisci i dati del tuo documento 

Puoi utilizzare come documento la carta d’identità, il passaporto o la patente. Assicurati che il documento sia in corso di validità e che non sia danneggiato o scolorito. 

3. Seleziona lo scopo per cui intendi usare Young Platform

4. Fotografa il tuo documento

Carica uno scatto per il fronte e uno per il retro del tuo documento. La fotografia deve catturare l’intero documento, occhio a non tagliare i bordi! Gli scatti devono essere a colori, nitidi e a fuoco. Per una foto impeccabile, scegli un ambiente ben illuminato. 

5. Scatta un selfie

È il tuo turno di posare dietro la fotocamera. Scatta un selfie del tuo volto mantenendo la mano ferma, e non indossare accessori. Via occhiali, cappelli e tutto ciò che può nascondere il tuo viso. 

Non riesci a completare la Verifica dell’identità? Gli errori più comuni 

Dopo aver seguito questi 5 passaggi, la tua procedura verrà finalizzata automaticamente in circa 5 minuti. Se ci dovesse mettere più del previsto, è perché il sistema Onfido non riesce ad associare il tuo selfie alla foto del tuo documento o perché alcuni dati sono illeggibili. Non preoccuparti, sono in corso controlli manuali che richiedono da due a cinque giorni lavorativi. Presto potrai utilizzare il tuo account. 

Se la procedura non va a buon fine nemmeno con la verifica manuale, riceverai una mail di avviso con indicata una di queste motivazioni. Vediamo nel dettaglio quali sono gli errori in cui potresti esserti imbattuto:

  1. Utente già registrato con un altro account: in questo caso il nome che hai indicato nella procedura risulta già registrato. Su Young Platform ogni persona può registrarsi solamente una volta. 
  2. Si prega di utilizzare un altro documento: il documento che hai scelto è scaduto o non valido. 
  3. La foto del documento non è valida: la fotografia dei tuoi documenti è di scarsa qualità. Riprova seguendo i piccoli accorgimenti spiegati sopra!
  4. La foto del volto non è valida: il tuo viso non si vede chiaramente dal selfie che hai scattato o non è possibile associarlo alla fotografia di riconoscimento del documento che hai caricato. 

Info aggiuntive: chi sono le persone politicamente esposte?

Durante il processo di raccolta dati ti verrà chiesto di indicare se sei o hai stretti legami con una persona politicamente esposta (PEP). Fanno parte di questa categoria tutte quelle persone che occupano cariche pubbliche o che hanno cessato di occuparle da meno di un anno. Si parla quindi non solo di deputati, senatori o membri di partiti politici, ma anche di altre categorie per i quali potrai trovare l’elenco completo. Sei tenut* a segnalare anche se sei un familiare di una persona politicamente esposta, ovvero un genitore, un coniuge o se intrattieni legami stretti. 

Perché questa informazione è importante? Anche in questo caso è la legge a parlare! Specificare se si è una persona politicamente esposta è una forma di tutela aggiuntiva sempre nell’ottica di esposizione a crimini finanziari o rischi legati al riciclaggio di denaro. Se dichiari di essere una PEP o un familiare di una PEP, il nostro team ti contatterà per i dettagli. 

Ora che sai che cos’è, come funziona e a cosa serve il KYC su Young Platform, potresti chiederti: è sicuro condividere i miei documenti online? 

La risposta è: sì, se lo fai in maniera consapevole. Prima di diffondere i tuoi dati su qualsiasi piattaforma o servizio online, indaga sulla sua affidabilità. Un primo indizio di serietà e di sicurezza è la presenza di documenti legali che mostrano le procedure adottate per il KYC e quelle per il trattamento dei dati personali. Qui puoi trovare la documentazione legale relativa a Young Platform. 

I dati che condividi con Young Platform sono gestiti secondo l’Informativa sul trattamento e protezione dei dati personali, tieni presente che lo scopo della procedura della Verifica dell’identità, secondo i regolamenti (UE) 2016/979 e (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio e della relativa normativa nazionale, è considerato di interesse pubblico.

Crypto.com: la storia del dominio internet che vale milioni di dollari

La storia della vendita milionaria del dominio crypto.com

La storia della vendita milionaria del dominio internet Crypto.com racconta l’importanza di avere un nome riconoscibile sul web!

A noi che usiamo internet quotidianamente, può sfuggire il ruolo determinante dei domini internet. Tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo millennio, i domini furono oggetto di una vera e propria speculazione ma anche in tempi più recenti la vendita di certi indirizzi ha raggiunto cifre astronomiche. È il caso del domino Crypto.com, registrato negli anni ‘90 e rivenduto per milioni di dollari nel 2018. Dalla storia della vendita milionaria del dominio internet Crypto.com emergono numerosi spunti di riflessione sull’importanza dell’identità sul Web!

“Crypto.com” non è il vero nome dell’exchange 

Forse non sai che “Crypto.com” non è il nome originario del noto exchange centralizzato di criptovalute. L’azienda fondata ad Hong Kong nel 2016 da Bobby Bao, Gary Or, Kris Marszalek e Rafael Melo nasce con il nome “Monaco”. Solo qualche anno dopo, nel 2018, l’exchange viene ribattezzato “Crypto.com”, grazie all’acquisto dei diritti sull’omonimo dominio internet. L’azienda ha speso una cifra enorme per ottenere questo dominio, battendosi con il precedente proprietario che per moltissimi anni ha rifiutato qualsiasi offerta. Per quanto è stato comprato il dominio Crypto.com? La trattativa è rimasta sempre segreta ma la cifra stimata è compresa tra i 5 e i 10 milioni di dollari

Chi era il proprietario del dominio internet Crypto.com

Il primo proprietario del dominio Crypto.com è stato Matt Blaze, professore e ricercatore di crittografia dell’Università della Pennsylvania, che lo aveva registrato nel 1993 all’inizio della sua carriera accademica. Blaze all’epoca aveva depositato il dominio gratuitamente, perché solo a partire dal 1995 l’organizzazione che gestiva il Domain Name System (DNS) ha deciso di monetizzare la registrazione dei domini. Blaze utilizzava il dominio Crypto.com come indirizzo del suo blog personale a tema crittografia in cui condivideva risorse e cercava di sfatare il mito per cui la crittografia è un’attività da criminali. Già nel 2000 un’azienda chiamata “Crypto.Com, Inc” che si occupava di servizi di comunicazione criptati, ha fatto la prima proposta per acquistare il dominio di proprietà di Blaze. Ma è solo con il boom delle criptovalute, intorno al 2016, che Blaze è stato sommerso dalle offerte per Crypto.com. Il professore tuttavia non ha mai avuto intenzione di cedere il suo prezioso dominio, dichiarando più volte e pubblicamente che Crypto.com non era in vendita. 

Crypto.com un dominio internet prezioso (per molte ragioni)

Nella sua storia Crypto.com si è rivelato un dominio prezioso perché unico e capace di comunicare un’identità precisa, quella del mondo delle criptovalute. Chiunque lo utilizzi, verrà immediatamente associato al settore che rappresenta. 

Il dominio Crypto.com era così ambito che un potenziale acquirente è arrivato a presentarsi nell’ufficio di Blaze all’Università, supplicando il professore di accettare la sua offerta. 

Ma perché Blaze si è opposto in maniera così decisa alla vendita del dominio Crypto.com? Anche in questo caso ritorna la questione dell’identità, in poche parole Blaze sosteneva che il dominio dovesse far riferimento a un progetto di crittografia e non a uno di criptovalute, dal momento che il significato originario di “crypto” è relativo alla prima area semantica. Blaze criticava l’uso del termine “crypto” per riferirsi alle criptovalute, “crypto” è nata come l’abbreviazione di “cryptography” e non di “cryptocurrency”. Il professore non voleva alimentare l’associazione della crittografia alle criptovalute che personalmente ha sempre guardato con sospetto e poco legate alla crittografia. 

A sostegno di questa tesi nel 2017 si è esposto anche Lorenzo Franceschi-Bicchierai, un giornalista esperto di hacking e cybersecurity. Franceschi-Bicchierai mostrava come su Google News o secondo i vocabolari, “crypto” facesse riferimento alla crittografia: “si pensi, ad esempio, al termine ‘guerre crittografiche’ (‘Crypto Wars’), che si riferisce agli sforzi del governo (originariamente quello statunitense) per minare e rallentare l’adozione di sistemi di comunicazione infrangibili“. Nel contributo del giornalista appare anche una dichiarazione di Emin Gün Sirer (che ancora non aveva fondato Avalanche) in cui spiegava che la crittografia nelle criptovalute è un elemento “ancillare” e che la vera innovazione è l’uso delle blockchain come meccanismi di consenso e sistemi distribuiti. 

Questo succedeva nel 2017, ora la situazione è decisamente ribaltata. La lingua si è evoluta e cercare “crypto” su Google significa imbattersi in contenuti e informazioni che riguardano esclusivamente il mondo Bitcoin&Co. Oggi nei dizionari il primo significato è “abbreviazione per criptovaluta”, solo il secondo è “relativo a crittografia”. 

La vendita milionaria del dominio Crypto.com

All’improvviso però nel 2018 Blaze scrive sul suo blog: “negli ultimi anni ho ricevuto una serie crescente di offerte, molte delle quali ovviamente non serie, ma alcune delle quali, francamente, attiravano l’attenzione, per il dominio Crypto.com. Ho ignorato la maggior parte di esse, ma è diventato sempre più chiaro che tenere il dominio aveva sempre meno senso per me. All’inizio di quest’anno ho avviato una discussione confidenziale con alcuni potenziali acquirenti seri. Il mese scorso ho raggiunto un accordo per la vendita del dominio”. 

Il crittografo Blaze aveva in effetti venduto il dominio Crypto.com all’exchange di criptovalute Monaco per qualche milione di dollari. Dopo l’acquisto l’ex azienda “Monaco” ha attuato l’operazione di rebranding per diventare “Crypto.com” come la conosciamo ora. Il caso di Crypto.com è solo uno dei tanti esempi di quanto un dominio possa essere importante nell’identità di un brand. Essere riconoscibili su internet, con il nome più appropriato, diventa una questione d’affari (da milioni di dollari). L’operazione dell’exchange di Hong Kong ha fatto in modo che il suo brand si identificasse in maniera diretta con il suo prodotto, per l’appunto le crypto.

Molti altri domini a tema crypto hanno avuto una storia simile a quella di Crypto.com e sono passati in mano ad aziende del settore. Tra questi domini internet ci sono Tokens.com venduto per 500.000$, Cryptoworld.com per 195.000$, Eth.com per 2 milioni di dollari e Bitcoinwallet.com per 250.000$. 

Tutto su Aptos, la nuova blockchain Layer 1 del momento

Aptos crypto: cos’è la nuova criptovaluta e blockchain Layer 1

Mercoledì 19 Ottobre 2022 è stata lanciata Aptos. Che cos’è e come funziona questa nuova blockchain Layer 1 che viene definita Solana Killer? 

Mercoledì 19 Ottobre è stata lanciata Aptos, una nuova blockchain Layer 1 sviluppata da ex dipendenti di Meta. Aptos a pochi giorni dal debutto nel mondo crypto, sta già facendo parlare di sé, sia in positivo che in negativo. Da un lato c’è chi presenta Aptos e la sua crypto APT come i possibili Solana Killer, per via della grande quantità di transazioni al secondo che promette di riuscire a processare. D’altro canto il lancio della crypto Aptos è stato criticato a causa di diversi fattori, come il listing “prematuro” su noti exchange crypto, anteriore al rilascio della tokenomics di APT. Scopri che cos’è la crypto Aptos e le principali polemiche relative al lancio!

La nascita della nuova criptovaluta Aptos

Aptos è una blockchain Layer 1 fondata da alcuni ex dipendenti di Meta (prima Facebook). Il gruppo di sviluppatori, ha fondato ad Agosto 2022 la Aptos Foundation, che si occupa di definire le linee guida del progetto. La nuova blockchain utilizza un algoritmo di consenso di tipo Proof-of-Stake per validare le transazioni sul suo network. La nuova criptovaluta Aptos è programmata in Move,  un linguaggio per la scrittura di smart contract, sviluppato da Facebook nel 2019. Move è stato creato per costruire la blockchain nativa di Facebook, Diem. Il progetto è stato tuttavia abbandonato a Gennaio 2022

Già prima del lancio, la blockchain Layer 1 di Aptos e la sua crypto APT hanno fatto parlare molto di sé. Il motivo? Il grande interesse da parte di importanti fondi di venture capital, che hanno deciso di investire nel progetto. Aptos ha raccolto 350 milioni in tre diversi round di finanziamenti tra Marzo e Settembre 2022. I fondi provengono da alcuni dei più importanti venture capital del mercato crypto come Andreessen Horowitz (a16z), Jump Crypto, FTX Ventures e Binance Labs.

Come funziona Aptos, la nuova blockchain Layer 1?

La nuova blockchain Layer 1 Aptos è stata sottoposta ad un intensivo programma di testing durante i mesi precedenti al lancio. Aptos che utilizza un algoritmo di consenso di tipo Proof-of-Stake, funziona grazie al lavoro di 102 validatori che si occupano della sicurezza del network. Aptos vuole distinguersi per la capacità di processare più di 160.000 transazioni al secondo, un numero ben superiore a quello della altre blockchain Layer 1. Ad oggi il competitor da battere è Solana, la blockchain Layer 1 che sulla carta può processare il numero maggiore di transazioni al secondo, arrivando ad un massimo di 65.000. Per questo motivo è stata definita, in occasione del suo lancio, un possibile Solana Killer. 

Aptos Foundation intende garantire ai suoi utenti un’elevata usabilità del network. Uno dei principali punti deboli che il Web3 sta affrontando è infatti la complessità di utilizzo. Aptos, grazie soprattutto al linguaggio di programmazione Move, vuole migliorare le cose! Move infatti è stato progettato per costruire smart contract e DApp più user friendly, che possano essere utilizzate anche da chi non conosce a fondo le tecnologie che le compongono.

In questa prima settimana di vita il network di Aptos è già molto attivo, soprattutto per quanto riguarda gli NFT, che hanno fatto registrare volumi notevoli. Per esempio la collezione Aptos Monkeys, lanciata sull’NFT marketplace Topaz, ha raccolto, nelle prime 24 ore dal suo lancio, quasi 300.000 APT, circa 2,7 milioni di dollari. Il portafoglio principale per conservare e utilizzare i propri token APT ed i propri NFT su Aptos è un’estensione Web che si chiama Petra ed ha già superato i 300.000 download sul chrome web store.

Aptos: un inizio poco trasparente? 

Il lancio della nuova criptovaluta Aptos, ha senza dubbio spezzato la monotonia di questo bear market, generando molte polemiche ma anche qualche apprezzamento. Ma andiamo con ordine. Le prime critiche sono sorte nelle ore precedenti al lancio, quando, gli utenti che avevano utilizzato la testnet (una copia quasi identica della blockchain principale che viene utilizzata per la sperimentazione) di Aptos, hanno ricevuto un airdrop davvero sostanzioso. Le ricompense distribuite tramite l’airdrop sono state o di 150 o 300 unità della nuova criptovaluta Aptos a seconda delle task che gli utenti hanno compiuto sulla testnet. Aptos Foundation ha infatti distribuito 20,1 milioni di crypto APT che rappresentano circa il 2% della fornitura totale. Questa quantità di APT aveva, al momento della distribuzione, un valore compreso tra i 200 e i 260 milioni di dollari ed è stato diviso tra 110.235 crypto wallet.

Le critiche, in questo caso, vertevano sul fatto che l’airdrop fosse eccessivo e andasse a vantaggio dei cosiddetti “airdrop hunters”. Gli airdrop hunters sono coloro che completano le task richieste dai protocolli blockchain utilizzando diversi portafogli e una volta ricevuto l’airdrop vendono istantaneamente le crypto ricevute.

La seconda ondata di critiche riguarda la scelta della crypto Aptos e di alcuni Exchange tra cui Binance e FTX di rendere disponibile il trading prima che fosse rilasciata ufficialmente la tokenomics. Questa scelta della Aptos Foundation ha messo i potenziali investitori in una posizione scomoda. Da un lato non avrebbero voluto perdersi il lancio di Aptos ma dall’altro non si sentivano sicuri data la poca trasparenza dimostrata dal progetto.

La tokenomics di APT, la crypto di Aptos

La tokenomics, che è arrivata solo dopo i listing in alcuni degli exchange più noti, prevede una fornitura totale di APT di un miliardo di token, 510 milioni detenuti da società di venture capital e 410 milioni, detenuti dalla Aptos Foundation. Questi 410 milioni di token sono, ad oggi, bloccati e verranno sbloccati progressivamente nel corso dei prossimi 10 anni. La restante parte della supply della crypto Aptos, in totale 80 milioni di APT, sono in parte stati distribuiti attraverso l’airdrop e in parte saranno messi a disposizione dei progetti che nasceranno sulla blockchain. 

Se il ritardo nella pubblicazione della tokenomics ha generato polemiche, la struttura della tokenomics in sé non ha fatto che aumentarle. E il prezzo di APT ne ha risentito. Ciò che ha creato malcontento è la quantità di APT posseduta dalle società di venture capital e dalla Aptos Foundation. Secondo gli utenti infatti, i token posseduti dagli investitori istituzionali e dalla Aptos Foundation sarebbero troppi. Aspetto che potrebbe generare una forte pressione di vendita in futuro sul token APT. 

L’influenza sul prezzo si è potuta notare immediatamente dopo il lancio. Il prezzo di partenza della crypto Aptos era attorno attorno ai 14 dollari, ma nelle prime ore dopo il lancio ha segnato un movimento ribassista superiore al 40%. Nei giorni successivi al lancio il prezzo della crypto APT si è “stabilizzato” attorno ai 9 dollari.

PancakeSwap è la prima DeFi DApp a sbarcare su Aptos

Lunedì 24 Ottobre 2022 PancakeSwap, l’ exchange decentralizzato (DEX) costruito sulla Binance Smart Chain, ha annunciato che la sua piattaforma sarà disponibile anche su Aptos. La decisione è stata presa in seguito a una votazione all’interno della DAO di PancakeSwap. L’ecosistema di PancakeSwap su Aptos sarà simile a quello già presente sulla Binance Smart Chain. 

Sarà quindi presente lo Swap, meccanismo attraverso il quale scambiare i token costruiti sulla blockchain di Aptos, le Farm e le Pool, dove è possibile mettere in staking i propri token in cambio di ricompense e la sezione IFO. La sigla IFO sta per Initial Farm Offering ed è una sorta di ICOInitial Coin Offering”. Le IFO hanno il duplice obiettivo di consentire di raccogliere fondi per lo sviluppo ai progetti emergenti e di incentivare gli utenti a detenere le crypto dell’ecosistema. Per partecipare ad un IFO però è necessario bloccare in una pool di liquidità un token LP (liquidity pool) composto per metà dalla crypto CAKE e per l’altra metà dalla crypto Aptos. 


L’integrazione di PancakeSwap, che è l’ottavo ecosistema DeFi per TVL è sicuramente un buon risultato. In particolare durante la prima settimana di vita. Vedremo se la nuova blockchain Layer 1 Aptos continuerà ad integrare nuove funzionalità a questo ritmo, e sarà un giorno in grado di competere con Solana nella sfida per il network più scalabile.

Nuovo vantaggio per i Club: Unstoppable Domains

Unstoppable Domains in Young Clubs

Sono in arrivo tanti vantaggi per i Club di Young Platform, e oggi ti raccontiamo il primo: Unstoppable Domains

Unstoppable Domains è una soluzione per domini NFT, detti anche domini Web3. Se non sai di cosa si tratta, è un trend molto particolare e ne abbiamo parlato negli ultimi articoli di Academy:

Se ora anche tu sei in fissa con i domini NFT, la buona notizia è che da oggi avrai l’accesso a questa tecnologia anche con Young Platform, grazie a due novità.

Nuova funzionalità su Young Platform Web per Unstoppable

Grazie ad un’integrazione dedicata, da oggi è possibile cercare e acquistare i domini NFT di Unstoppable Domains direttamente dalla versione desktop di Young Platform.

Come funziona? Da oggi 26 Ottobre sulla versione Web dell’exchange puoi esplorare l’offerta di Unstoppable direttamente dalla sezione Home. Inoltre è stato attivato il prelievo crypto verso domini Unstoppable, in quanto funzionano esattamente come indirizzi di wallet.

La funzionalità di ricerca e acquisto del tuo dominio NFT è disponibile solo da web perché è sicuramente più comodo fare un acquisto di questo tipo seduti al computer piuttosto che su un piccolo dispositivo mobile. Leggi la guida.

Però non aver fretta di acquistare il tuo primo dominio su blockchain, perché tra pochi giorni scatteranno delle promozioni imperdibili! 

Nuovo vantaggio per i Club

Questo sarà un vantaggio temporaneo, utilizzabile una volta sola. Entrando (o restando) in un Club dal 31 Ottobre al 28 Novembre riceverai gratuitamente un voucher Unstoppable Domains via email. Potrai applicare questo voucher al tuo account Unstoppable per acquistare un dominio NFT a prezzo stracciato.

Naturalmente, più alto è il livello del tuo Club, maggiore sarà il credito dato dal voucher. 

Se sei già in un Club e ti interessa un dominio ambito, potresti aumentare il tuo livello di iscrizione ai Club per ottenere un credito più alto. Farà fede il Club a cui sarai iscritto il 31 Ottobre.

Invece chi si unisce ai Club per la prima volta, riceverà il credito in base al primo Club in cui si iscriverà tra il 31 Ottobre e il 28 Novembre.

  • Bronze: 60$
  • Silver: 70$
  • Gold: 90$
  • Platinum: 110$

Scopri maggiori dettagli nell’articolo del 31 Ottobre!

Una volta ottenuto il voucher, resta nel Club per avere accesso a tutti gli altri vantaggi. Abbiamo in serbo grandi novità!

Come prepararsi per ottenere un voucher

1) Prima di tutto assicurati di avere un indirizzo email funzionante e di ricevere correttamente le email da Young Platform, siccome sarà questa la modalità di ricezione del voucher. Per farlo, controlla che gli indirizzi [email protected] e [email protected]  siano accettati nella tua casella di posta, e che non finiscano in spam o non vengano bloccati. Contatta il supporto in caso di problemi.

2) Se non fai ancora parte di un Club, puoi cominciare ad acquistare gli YNG necessari per l’iscrizione. 

Se sei già in un Club, hai meno di una settimana per fare un deposito e acquistare gli YNG necessari ad aumentare il tuo livello di vantaggi entro il 31 Ottobre. Ti ricordiamo sempre che questi YNG non sono spesi, ma bloccati fino a quando non decidi di disiscriverti. Scopri di più sui Club

3) Informati con gli articoli dedicati ai domini NFT e al Web3 su Academy e Blog, per scoprire tutte le opportunità a cui avrai accesso partecipando a questo vantaggioso evento.

La regola d’oro: ognuno ha diritto a un solo voucher.

L’occasione è letteralmente unica e noi non vediamo l’ora di iniziare!

Come capire se un NFT è raro? Guida ai rarity tool

NFT rarity tool: come usarli e capire se un NFT è raro

Cosa si intende per rarità e come posso trovare gli NFT più rari di una collezione? Scopri come utilizzare gli NFT rarity tool!

Quando si sta per acquistare un NFT uno dei fattori da valutare è la rarità del token che ci è capitato sotto mano. Questo perché la rarità influenza il valore delle opere digitali, solitamente più un NFT è raro e più è costoso. Di conseguenza se hai intenzione di comprare un NFT, conoscerne la rarità, potrebbe rivelarsi un grande vantaggio. La rarità di un NFT può essere misurata in vari modi, sulla base della tipologia di token non fungibili. Per le collezioni PFP e gli NFT creati da sistemi di generative art, è possibile farlo attraverso degli strumenti. Sono i cosiddetti NFT rarity tool, scopri come usarli per capire se un NFT è raro! 

Da dove iniziare per valutare la rarità di un NFT

Per capire se un NFT è raro, bisogna iniziare considerando la tipologia del token non fungibile. Per semplificare la questione possiamo dividerli in due principali categorie: le opere d’arte digitali prodotte dagli artisti NFT più innovativi e prestigiosi e gli NFT PFP generati automaticamente. Gli NFT “artistici” prodotti da artisti famosi, come quelli di Beeple o quelli dell’artista NFT italiano Giuseppe Lo Schiavo, sono solitamente copie uniche. In quanto esemplari unici e la rarità di NFT del genere viene determinata innanzitutto dalla scarsità dell’opera digitale. Valutare la rarità di queste opere è complesso perché non esistono dei parametri oggettivi, sarebbe come chiedersi quanto sono rare “La Gioconda” di Leonardo da Vinci o “La nascita di Venere” di Botticelli. In questo caso la rarità è data anche dal prestigio dell’artista, dalla bellezza e dal significato dell’opera. 

Come scoprire quanto è raro un NFT PFP

Per gli NFT che appartengono a collezioni PFP o che sono generati tramite algoritmi casuali, la rarità viene calcolata in maniera diversa ovvero statisticamente. All’interno di una collezione PFP ci sono NFT più rari di altri e questa rarità non è determinata esclusivamente dall’unicità, come nelle opere menzionate sopra. In altre parole, tutti gli NFT PFP sono unici, ma non tutti sono rari. In questo caso la rarità di un NFT coincide con quella degli attributi di cui è composto. 

Questi NFT sono composti da una serie di tratti, o caratteristiche, combinate in modo casuale. Ogni NFT possiede una specie di “codice genetico” che descrive questi attributi, inscritto nei metadati del token. I metadati infatti contengono tutte le informazioni di un NFT, dallo storico delle transazioni ai suoi attributi. Ognuno di questi tratti possiede una propria percentuale di rarità. 

La percentuale di rarità esprime la quantità di token non fungibili che possiedono tale caratteristica rispetto al numero totale degli NFT della collezione. Prendiamo come esempio la collezione dell Bored Apes Yacht Club, che ad oggi contiene gli NFT più costosi di tutto il mercato. Tra i vari tratti della collezione, che sono in totale 168, rientrano tutte le caratteristiche estetiche che le scimmie possiedono. Per esempio gli occhi chiusi o spalancati, la camicia hawaiana o la giacca da marinaio, la dentiera di diamante o dorata. Le scimmie che possiedono il tratto blue beams eyes (dei raggi laser di colore blu che escono dagli occhi delle scimmie) sono solamente 49. Dato che il numero totale di NFT del Bored Ape Yacht Club è 10.000, la rarità di questo tratto sarà del 0.49%.

Ogni tratto o caratteristica contribuisce a determinare la rarità totale dell’NFT, sommando infatti la percentuale di rarità di ogni attributo si può a grandi linee determinare la rarità totale del token non fungibile. Ecco che a questo punto può essere utile imparare a scovare l’NFT più raro di una collezione. Tutti i principali NFT marketplace, come OpenSea o Magic Eden, concedono agli utenti la possibilità di effettuare una ricerca filtrata per caratteristica, ma non consentono, ad oggi, di visualizzare una collezione in ordine di rarità. Per rispondere a questa esigenza sono stati sviluppati gli NFT rarity tool. Vediamo come usare gli NFT rarity tool per capire qual è l’NFT più raro della tua collezione preferita.

Come funziona un rarity tool?

I Rarity Tools sono programmi software che calcolano e classificano gli NFT in base alla loro rarità. A livello informatico si tratta di semplici database in cui gli utenti possono cercare NFT specifici e vedere quanto sono rari all’interno della loro collezione, e le caratteristiche che contribuiscono al loro punteggio di rarità. Grazie a queste informazioni, i collezionisti possono facilmente confrontare la rarità e il valore dei singoli NFT per continuare gli acquisti in maniera consapevole. Allo stesso modo chi è in cerca di una “occasione” può trovaregli NFT più rari che sono messi in vendita ad un prezzo inferiore rispetto a quelli che possiedono un punteggio simile.

È importante notare che ogni piattaforma ha un proprio sistema di punteggio, pertanto anche se le classifiche di rarità effettive sono le stesse tra le varie piattaforme, il punteggio di rarità stesso probabilmente differirà. Vediamo i 4 rarity tool più utilizzati e come usarli per capire se e quanto un NFT è raro.

I principali NFT rarity tools

Alcuni di questi rarity tool sono gratuiti e servono principalmente a classificare gli NFT in ordine di rarità, altri invece sono a pagamento e sono costruiti per i “professionisti” della compravendita di NFT. Ognuno ha le sue particolarità ed è pensato per diverse esigenze.

1. Rarity Tools

Rarity Tools è il rarity tool gratuito più utilizzato per trovare gli NFT più rari e costosi sul mercato. 

I punteggi variano a seconda del numero di caratteristiche differenti che ogni collezione possiede, per esempio alla Bored Apes più rara è stato assegnato un punteggio di 333,86 mentre, all’NFT più raro della collezione degli anime-NFT Azuki, il punteggio di 11.096.

Su Rarity Tools è inoltre possibile filtrare gli NFT anche per altre caratteristiche oltre alla rarità, come il prezzo medio, il volume totale delle vendite e il numero di possessori. Rarity Tools è insomma uno strumento completo per approfondire quale NFT potresti acquistare. 

Su Rarity Tools inoltre è possibile ricercare un NFT specifico di una collezione digitando all’interno della barra di ricerca il suo ID, ovvero il numero identificativo dell’NFT che solitamente è preceduto da un cancelletto. Per trovare l’ID del tuo NFT ti basta accedere ad uno dei marketplace su cui è possibile acquistarlo oppure consultare il blockchain explorer della rete su cui è stato creato l’NFT. Per esempio etherscan.io per Ethereum e solscan.io per Solana.

Rarity Tools, nella sezione upcoming project presenta alcuni dei progetti che stanno per essere lanciati. Ad oggi, Rarity Tools analizza solamente gli NFT di Ethereum e Solana, il prezzo degli NFT e i volumi sono calcolati in ETH per tutte le collezioni. Le collezioni NFT che intendono essere inserite nella sezione upcoming project della piattaforma devono pagare una tassa di 2 ETH. Rarity Tools inoltre, tiene conto del valore che le community NFT danno a specifici tratti. Questi tratti speciali vengono definiti da Rarity Tools, derived traits, è garantiscono agli NFT che li possiedono un punteggio più alto.

2. Rarity Sniper

Il funzionamento di Rarity Sniper è molto simile a quello di Rarity Tools. Il tool è nato inizialmente come un semplice server Discord, gratuito, in cui gli utenti potevano entrare. Una volta entrati bisognava digitare l’ID del proprio NFT, preceduto da un comando creato ad hoc, all’interno della chat. Una volta inviato il messaggio, il bot, messo in funzione dal comando, restituiva all’utente il punteggio di rarità dell’NFT. A Gennaio 2022 il team che gestiva il server di Rarity Sniper ha deciso di sviluppare il proprio sito Web che è diventato subito un istituzione del mondo NFT raggiungendo in meno di un mese un milione di visitatori.   

3. Rarity Sniffer

Un altro famoso NFT rarity tool gratuito è Rarity Sniffer. Rispetto a Rarity Tools, questo strumento consente di visualizzare la rarità di ogni NFT di una collezione in pochissimo tempo dopo la creazione. Se a Rarity Tools serve qualche giorno per inserire i progetti all’interno della sua piattaforma, Rarity Sniper infatti riesce a calcolare la rarità di un NFT in pochi minuti dal momento in cui i metadati vengono rivelati, ovvero nel momento in cui viene creato (o “mintato” in gergo Web3). A differenza di Rarity Tools non è possibile filtrare le collezioni per volumi o per prezzo. Su Rarity Sniffer non è necessario pagare una quota per inserire le collezioni NFT da analizzare. 

4. Freshdrop

Il terzo rarity tool è Freshdrop. Questo rarity tool a pagamento permette di capire se un NFT è raro in maniera istantanea, battendo sul tempo tutti gli altri rarity tool. Su Freshdrop infatti puoi ispezionare la rarità di un NFT nell’esatto momento in cui vengono rivelati i metadati. Il rarity tool si occupa di inviare, a chi lo utilizza, una notifica nel momento in cui vengono rivelati i metadati e quindi viene stilata la classifica degli NFT più rari di una collezione. Per poter utilizzare il servizio è necessario acquistare lAll Access Pass. L’All Access Pass è anch’esso un NFT ed è disponibile su OpenSea ad un prezzo circa 0,07 ETH.

NFT rari: non solo questione di numeri

Dopo aver visto cosa si intende per rarità di un NFT e come fare a capire se un NFT è raro attraverso i rarity tool, è necessario specificare che non è solamente la rarità statistica dei tratti a determinare quanto gli NFT sono costosi. Alcuni tratti che possiedono particolari caratteristiche estetiche e simboliche diventano i preferiti delle community Web3 e di conseguenza mettono in campo un valore che va oltre alle semplici statistiche. Per esempio le Bored Apes con la pelliccia dorata, le numero #8817 e #3749, che non sono statisticamente le più rare, sono state le due vendite più costose della storia della collezione: rispettivamente 3,4 e 2,9 milioni di dollari


Per altre collezioni non è sufficiente utilizzare gli NFT rarity tool. Per esempio, la collezione CryptoKitties dei Dapper Labs, non è presente in nessuno dei rarity tool che abbiamo visto in precedenza. Sarà forse perché i rarity tools non sopportano i gattini? Non proprio, il motivo è connesso al complesso sistema di attributi, chiamati “Cattributes”, e di combinazioni genetiche attraverso le quali la collezione si evolve continuamente. I CryptoKitties non sono composti da un numero fisso di token non fungibili, i gattini NFT si riproducono e di conseguenza la collezione di Dapper Labs cresce sempre di più. Combinando i cattributes, a volte si verificano delle mutazioni genetiche che si manifestano con tratti mai visti prima. Gli NFT con queste mutazioni sono considerati tra i più rari dei CryptoKitties.