Riunione BCE maggio: rialzo dei tassi di interesse confermato

Riunione BCE maggio 2023: tutte le decisioni prese

Nuovo aumento dei tassi d’interesse confermato. Ecco cos’è successo durante la riunione BCE del 4 maggio 2023

La riunione BCE di maggio ha portato un nuovo rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base. Le previsioni più hawkish si sono avverate, Christine Lagarde ha annunciato che l’inflazione “è ancora troppo alta e per troppo tempo” e che “c’è ancora molta strada da fare”. La decisione arriva proprio il giorno dopo il verdetto della Federal Reserve, che seppur in un contesto diverso, rispecchia a pieno la politica monetaria europea. Ecco quello che è successo durante la riunione BCE del 4 maggio!

Riunione BCE Maggio 2023: nuovo aumento dei tassi d’interesse

Nuovo aumento dei tassi di interesse confermato. La Banca Centrale Europea ha agito da manuale, negli scorsi meeting infatti la presidente dell’istituto non ha mai nascosto futuri nuovi aumenti (per un totale di +100 punti base complessivi nel primo trimestre dell’anno) qualora i dati sull’inflazione dovessero richiederlo. E così è stato. 

L’inflazione dell’Eurozona, escludendo i prezzi dei generi alimentari e dell’energia, è del 5,6%. Ancora molto lontana dall’obiettivo del 2%. 

Tuttavia l’ipotesi più accreditata del rialzo dei 50 punti percentuale è stata smentita, e nella sua riunione di maggio la BCE ha optato per un rialzo inferiore di 25 punti base. A partire dal 10 maggio, i tassi si attesteranno tra il 3,25% e il 4%, non erano così alti dal 2008. 

Le richieste di fermare la politica restrittiva di alcuni governatori delle Banche Centrali nazionali europee non sono state accolte. Questi avevano espresso alla stampa le loro opinioni sulle imminenti mosse della BCE durante la riunione primaverile del Fondo Monetario Internazionale tenutosi tra il 10 e il 16 aprile a Washington (dove sono state redatte anche le previsioni sull’economia globale). 

I fattori da considerare secondo gli economisti durante riunione BCE di maggio erano due: l’andamento dell’inflazione e la crisi bancaria statunitense e il possibile effetto valanga sull’Eurozona. 

Robert Holzmann, governatore della banca nazionale austriaca nonché membro della BCE, sembrava voler rivedere la politica di innalzamento dei tassi di interesse a causa delle turbolenze bancarie. “Sicuramente quello che abbiamo vissuto con la crisi bancaria negli Stati Uniti e con la Svizzera ha portato a cambiamenti nelle prospettive e se le prospettive cambiano, dobbiamo cambiare il nostro punto di vista”, ha spiegato alla CNBC. 

Il governatore aveva spiegato che l’inflazione non doveva essere l’unico aspetto che conta nelle previsioni per la riunione BCE di maggio, visto che le condizioni finanziarie infatti si sono inasprite e che l’accesso al credito è diminuito per le famiglie e le imprese.

Anche Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, era orientato in questo senso. Chiedeva infatti una rivalutazione dei rialzi, alla luce anche delle nuove analisi dei dati sull’inflazione che sembrerebbe rientrare nell’obiettivo a piccoli passi. 

Visco ha dichiarato che le banche europee “vanno bene” ma il contagio è ancora un rischio: “ciò che conta è anche la situazione dei mercati finanziari. Se la situazione dei mercati finanziari si consolida e diventa più difficile per le famiglie e le imprese ottenere credito, bisogna tenerne conto. Di quanto [i tassi debbano aumentare] dipende molto da ciò che ci dice il contesto in questo momento”. 

La linea portata avanti nella riunione BCE di maggio ha rispecchiato le idee di altri membri del Consiglio direttivo per cui l’istituto non poteva permettersi di mettere un freno e diminuire il ritmo dei rialzi. 

Gediminas Šimkus, presidente della Banca di Lituania, aveva commentato che il caro vita è preoccupante anche considerando che gli effetti delle politiche monetarie saranno visibili sul lungo periodo. Il governatore suggeriva che l’inflazione potrebbe non aver ancora raggiunto il picco: “molti si chiedono quale sia… il tasso terminale? Ma le nostre decisioni vengono prese sulla base di vari dati, proiezioni macroeconomiche, dati finanziari ed economici in arrivo, non si tratta solo del numero dell’inflazione… Si tratta di tutta questa serie di dati, che formano la decisione”.

Anche Edward Scicluna, governatore della Banca Centrale di Malta, nelle sue previsioni per la riunione ha affermato che la BCE ha “ancora un po’ di strada da fare” nella sua lotta contro l’aumento dei prezzi.

Nella conferenza stampa che ha seguito la riunione BCE di maggio, Lagarde ha confermato che l’approccio dell’istituto rimane data driven. E che il mood del direttivo è stato quello della “determinazione a combattere l’inflazione” e che le decisioni sono discusse ma prese all’unanimità

Sono state confermate anche le politiche di quantitative tightening e l’interruzione degli investimenti obbligazionari. 

Crescita e inflazione

Non solo tassi di interesse, in occasione della riunione BCE del 4 maggio 2023 sono state discusse anche la crescita e l’inflazione dell’Eurozona calcolata sul CPI. In particolare sono state riviste in ottica positiva le previsioni sull’inflazione annua. L’economia dell’Eurozona è cresciuta meno del previsto nel primo trimestre dell’anno, ma i dati sulla disoccupazione hanno mostrato un miglioramento rispetto a marzo attestandosi al 6,5%. 

Sul tema della crisi delle banche, l’istituto ha spiegato che il sistema europeo è molto più forte di quello statunitense e che la situazione è monitorata costantemente. 
Un recente report dell’istituto ha mostrato che le banche hanno notevolmente ristretto l’accesso al credito, cosa che suggerisce  che l’aumento dei tassi d’interesse ha iniziato a pesare sull’economia reale. Ecco dunque quello che è successo durante la riunione BCE di maggio. Le previsioni sul nuovo aumento dei tassi si sono avverate con tutte le conseguenze per i cittadini.

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  • Dogecoin (DOGE)
  • Polkadot (DOT)
  • Uniswap (UNI)
  • Decentraland (MANA)
  • The Sandbox (SAND) 
  • Aave (AAVE)
  • Chainlink (LINK)
  • Litecoin (LTC)
  • Avalanche (AVAX)
  • Axie Infinity (AXS)
  • Basic Attention Token (BAT)
  • Solana (SOL)
  • Pax Gold (PAXG)
  • Fantom (FTM)
  • GMX (GMX)
  • ImmutableX (IMX)
  • Lido DAO (LDO)
  • Near (NEAR)
  • Optimism (OP)
  • Render (RNDR)
  • Sei (SEI)
  • Synthetix Network (SNX)
  • Starknet (STRK)
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  • Sui (SUI)
  • Celestia (TIA)
  • Tron (TRON)

Un solo Salvadanaio per tante crypto

Ci sono 3 modi di creare un Salvadanaio crypto:

  1. Salvadanaio singola valuta
  2. Salvadanaio tematico
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Il “Salvadanaio singola valuta” è la modalità standard: serve semplicemente a creare un Salvadanaio crypto in cui mettere da parte una sola valuta tramite acquisto ricorrente, come nella funzionalità originale.

Le cose si fanno ancora più interessanti con il “Salvadanaio tematico”: si tratta di mix di criptovalute già pronti da acquistare regolarmente. Questi set contengono monete simili per applicazione e settore, pensati per chi è interessato a specifiche applicazioni delle crypto:

  • Web3 (DOT, LINK, UNI, BAT, MANA)
  • Metaverse (SAND, MANA, AXS)
  • PoW (BTC, LTC, DOGE)
  • Smart Contract (AVAX, ADA, ETH, DOT, MATIC)
  • DeFi (AAVE, UNI, LINK)
  • Popular (BTC, ETH, YNG, XRP)
  • Artificial Intelligence (RNDR, GRT, NEAR)

Vuoi metterci del tuo? Hai anche la possibilità di creare un “Salvadanaio personalizzato”: seleziona tra le 2 e le 5 crypto da includere (tra quelle disponibili) e scegli la percentuale da distribuire su ognuna. 

Se per gli altri Salvadanai puoi crearne uno per tipologia, in questo caso non c’è limite: puoi creare tutti i Salvadanai personalizzati che vuoi.

Come si crea un Salvadanaio crypto?

Il Salvadanaio è una sezione dell’app e della versione web di Young Platform, che trovi nel menu principale.

La creazione è guidata passo per passo e ti permetterà di scegliere in ordine:

  1. Quale tipo di Salvadanaio crypto creare
  2. Quali criptovalute includere
  3. La percentuale in cui distribuire le criptovalute (minimo 10%) se sono più di una
  4. La frequenza dell’acquisto ricorrente
  5. Il metodo di pagamento da utilizzare (carte di pagamento o Portafoglio EUR)
  6. L’importo di ogni acquisto indica la quantità di Euro complessiva con cui si acquistano tutte le criptovalute insieme. 

Per ogni tipo di Salvadanaio vedrai indicato un diverso importo minimo richiesto che si basa sugli importi minimi dei mercati delle singole criptovalute. L’importo massimo invece è sempre di 250€.

Capiamo meglio con un esempio di Salvadanaio personalizzato:

  • Hai selezionato l’acquisto mensile di 10% di A, 40% di B e 50% di C.
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  • Questo significa che ogni mese otterrai nel singolo Salvadanaio 10€ di A, 40€ di B e 50€ di C.

Man mano che il tuo Salvadanaio crypto crescerà, avrai a disposizione statistiche sempre più ricche per monitorare l’andamento delle tue valute.


Nel caso tu voglia modificare la tua strategia, puoi sempre chiudere il Salvadanaio e ricrearlo, oppure disattivare e riattivare l’acquisto ricorrente con impostazioni differenti. Ricorda che quando chiudi un Salvadanaio qualsiasi, le tue criptovalute vengono solamente trasferite sul tuo Portafoglio principale, non vengono mai vendute.

Riunione Fed Maggio 2023: cos’è successo? Nuovi rialzi ma forse è l’ultima volta

Le news sul FOMC fanno ripartire il mercato crypto

Nuovo aumento dei tassi di interesse durante la riunione Fed di maggio. Cosa aspettarsi ora? Sarà l’ultima volta?

Le previsioni sul nuovo aumento dei tassi di interesse durante la riunione Fed, svolta da calendario per il 2 e 3 maggio 2023, si sono avverate. Nonostante il rialzo dei tassi di di 25 punti base deciso lo scorso marzo, la situazione economica degli Stati Uniti è ancora incerta. L’inflazione rimane alta (anche se in calo) e la crisi bancaria, con il fallimento di First Republic Bank degli ultimi giorni, non è ancora rientrata. Ecco cos’è successo durante la riunione Fed di maggio.

Riunione Fed maggio 2023: aumento dei tassi di interesse confermato

Durante la riunione del 2 e il 3 maggio 2023, la Fed ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti, si è espressa sui tassi di interesse decidendo un aumento di 25 punti base. Ora i tassi della Banca Centrale degli Stati Uniti si trovano nella fascia tra il 5% e il 5,25%. La politica monetaria hawkish di Powell non dà segni di cedimento, del resto nell’ultimo report pubblicato il 12 aprile 2023 l’istituto ha spiegato che “per quanto riguarda le prospettive di politica monetaria, le misure delle aspettative di mercato suggeriscono che il tasso sui federal funds raggiungerà un picco nel maggio 2023” per poi abbassarsi nei mesi successivi.  

In altre parole, era stata la stessa Fed a prevedere un nuovo possibile aumento dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2023. Favorevole a nuovi aumenti  anche Loretta Mester, funzionaria della Fed di Cleveland, secondo la quale tutti i responsabili politici dovrebbero spingere i tassi di interesse ben oltre al 5% per quest’anno. I dati positivi sull’inflazione tra febbraio e marzo, un aumento solo dello 0,1%, non sono serviti ad ammorbidire i funzionari del FOMC che si sono espressi all’unanimità

Questa è la decima volta consecutiva che la Banca Centrale USA alza i tassi di interesse ma forse Powell ha in mente una pausa. Dopo quello che è successo durante la riunione Fed di maggio, secondo alcune interpretazioni del comunicato ufficiale messo a confronto con quello dello scorso marzo, questo aumento potrebbe essere l’ultimo. Infatti non viene già anticipata la possibilità di nuovi rialzi

Le decisioni della Federal Reserve sulla politica monetaria hanno un impatto sia sui mercati tradizionali, sia su quelli della nuova finanza digitale. In occasione di questi meeting i prezzi delle criptovalute possono variare e creare delle opportunità.

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Riunione Fed, cosa è successo oltre ai tassi di interesse 

Durante la riunione Fed di maggio, gli economisti hanno condiviso anche i dati su crescita, inflazione e mercato del lavoro. Come anticipato, lo stato del caro vita di marzo per gli Stati Uniti è risultato migliore delle aspettative. Il CPI, ovvero l’indice dei prezzi al consumo utilizzato per calcolare l’inflazione, si è attestato allo 0,1%. E i mercati, compreso quello delle criptovalute, hanno reagito bene: subito dopo la notizia Ethereum ha registrato un +6,42% e Bitcoin un +0,25%. 

Il mercato del lavoro rimane forte, “l’aumento dei posti di lavoro è stato robusto” arrivando a +296.000 (a marzo erano 142.000). L’inflazione rimane al 5%, ben al di sopra dell’obiettivo della Banca Centrale, Powell ha dichiarato ai giornalisti che: “l’inflazione si è moderata un po’ dalla metà dello scorso anno, tuttavia le pressioni inflazionistiche continuano ad essere elevate e il processo per riportare l’inflazione al 2% è ancora lungo”. L’indice ISM sui servizi è di 51,9 ad aprile (dato precedente: 51,2). 

Considerando il suo ultimo report, la Banca Centrale si aspetta che l’inflazione scenderà al 2,8% nel 2023. E che alla fine dell’anno inizierà una lieve recessione che sarà recuperata nel giro di due anni. Inoltre il PIL rimarrà sotto le stime anche per il 2024, mentre la disoccupazione aumenterà all’inizio dell’anno prossimo. Non ci resta che scoprire se le aspettative verranno confermate. 


Quello che è successo durante l’ultima riunione Fed di maggio non è stato un fulmine a ciel sereno. Il rialzo dei tassi di interesse era stato previsto dalla maggior parte degli esperti e la Banca Centrale ha agito senza sorprese. Cosa succederà ora? L’emergenza bancaria rientrerà? I mercati inizialmente hanno reagito bene, incoraggiati dalla comunicazione più morbida ma la preoccupazione rimane e gli indici sono presto scesi.

Intanto oggi pomeriggio aspettiamo la conferenza stampa della BCE e vedremo se anche per l’Eurozona le previsioni restrittive saranno confermate come accaduto in sede di riunione Fed.

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Decreto Lavoro: cosa prevede davvero? Tutte le news

Decreto Lavoro: cosa prevede davvero? Tutte le news

Decreto lavoro: cosa prevede davvero per i lavoratori? Tutte le news spiegate in 3 punti 

Cosa prevede il decreto lavoro? Le ultime news sull’argomento hanno portato molti italiani a porsi questa domanda. Dopo che il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha approvato il testo il 1° maggio 2023, è arrivato il momento di chiedersi cosa cambierà per i lavoratori. Scopri le 3 principali novità del decreto lavoro, cosa prevede e tutte le news!

Decreto lavoro: cosa prevede per il reddito di cittadinanza?

Per riassumere cosa prevede il Decreto Lavoro del governo Meloni, abbiamo individuato 3 principali novità. La prima riguarda l’abolizione del Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024 e l’arrivo del sostituto Assegno di Inclusione. Quest’ultimo viene definito una misura di “contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale” e sarà rivolto alle famiglie con persone disabili, minori o over 60. L’assegno base potrà arrivare a 500 euro al mese, con cifre più alte previste per alcune variabili come la presenza di over 67 o disabili gravi o la necessità di pagare un affitto. Secondo quanto prevede il Decreto Lavoro, l’assegno verrà erogato per 18 mesi con la possibilità di rinnovo di altri 12 (con un mese di pausa). È destinato a chi è residente in Italia da almeno 5 anni e ha un ISEE non superiore ai 9.360 euro. 

Decreto lavoro: le news sul cuneo fiscale e gli aumenti di stipendio

Cosa prevede il Decreto Lavoro sul fronte redditi? Stando alle ultime news, il testo prevede un taglio al cuneo fiscale che porterà a un aumento degli stipendi. Nello specifico saranno stanziati 4 miliardi per alzare lo sgravio delle tasse di 4 punti entro fine dell’anno. Per chi ha un reddito fino a 35.000 euro l’alleggerimento delle tasse passerà dal 3% al 6%, e per i redditi fino ai 25.000 arriverà al 7%. 

In altre parole per i lavoratori dipendenti con redditi non superiori ai 35.000 euro ci sarà un aumento in busta paga di circa 100 euro per sei mesi, da luglio a dicembre 2023.

Decreto lavoro: cosa prevede per il welfare

Per rispondere alla domanda “cosa prevede il Decreto Lavoro”, bisogna riprendere il concetto di fringe benefit ovvero i bonus aziendali non tassati. La terza principale novità del testo approvato dal Consiglio dei Ministri riguarda l’ampliamento del welfare per i lavoratori dipendenti con figli minori, nello specifico la soglia dei fringe benefit aumenterà a 3.000 euro. Tra questi anche i rimborsi per i pagamenti delle utenze domestiche. Il testo prevede anche un fondo da 60 milioni per sostenere le famiglie potenziando centri estivi e servizi educativi nel territorio per i minori. 

Decreto lavoro, altri provvedimenti

Per concludere questa panoramica su cosa prevede il decreto lavoro e sulle news a tema, vediamo altri decisivi provvedimenti citati nel testo. Fa il suo ingresso lo Strumento di Attivazione al Lavoro che consente ai componenti dei nuclei familiari tra i 18 e i 59 anni con un valore ISEE inferiore ai 6.000 euro, di partecipare a corsi di formazione e qualificazione professionale. 

Inoltre per i datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’Assegno di Inclusione è previsto un esonero contributivo del 100% annuo (fino a 8.000 euro), per quelli che assumono i Neet ovvero i giovani con meno di 30 che non studiano né lavorano, invece lo “sconto” sulle tasse sarà del 60%. 

Il Decreto Lavoro alza la soglia dei voucher delle prestazioni di lavoro occasionale da 10.000 a 15.000 euro per chi opera nei settori di congressi, fiere, eventi, stabilimenti termali e parchi divertimento. 


Le ultime news sul Decreto Lavoro e cosa prevede hanno suscitato pareri contrastanti. Il governo presenta il testo come un traguardo importantissimo, Giorgia Meloni stessa ha dichiarato che si tratta del più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni: “nel giorno della festa del lavoro, il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati, il più importante tra tutti è il taglio delle tasse sul lavoro”.

L’opposizione d’altro canto non condivide cosa prevede il nuovo Decreto Lavoro, né l’idea che sia un taglio delle tasse davvero decisivo. Viene criticato l’addio al Reddito di Cittadinanza, così come le poche tutele per le famiglie con molti figli e con condizioni difficili.

Smartphone Solana: tutto sul mobile per crypto e blockchain

Smartphone Solana: com’è Saga, il cellulare Android crypto

La blockchain nel palmo della mano? L’8 maggio arriverà  lo smartphone Android di Solana integrato con le crypto

Lo smartphone di Solana è in arrivo e con esso si potrà avere la blockchain e le crypto sempre a portata di mano. In collaborazione con OSOM, Solana è infatti pronta a rilasciare, l’8 maggio, il suo telefono Android con caratteristiche tecniche all’ultimo grido e completamente integrato con il mondo crypto. Il cellulare, chiamato Solana Saga, è stato progettato per rendere l’accesso al Web3 semplice e immediato. Scopri allora cos’è come funziona lo smartphone di Solana, il cellulare Android ideato per gli appassionati di crypto, NFT e Web3!

Sapevi che Solana è una delle blockchain più veloci con 4 transazioni al secondo? Tieni d’occhio il suo valore sull’exchange Young Platform.

Scarica l’app

Smartphone Solana: cos’è e come funziona Saga

In collaborazione con Osom, Solana ha annunciato Saga, uno smartphone Android integrato con la blockchain e compatibile con tutte le applicazioni decentralizzate. L’azienda produttrice, Osom, è una startup creata da alcuni dipendenti della scomparsa Essential, che ha progettato cellulari  dedicati alla privacy e alla sicurezza. 

Le caratteristiche tecniche dello smartphone Solana Saga sono di tutto rispetto e non hanno nulla da invidiare agli altri top di gamma. Lo schermo OLED da 6,67 pollici ha un refresh rate di 120Hz, assicurando quindi l’assenza di sfocature anche nei video più concitati. Dispone inoltre di 512 GB di memoria e di 12 GB di RAM per far funzionare anche le dapp più pesanti. Fiore all’occhiello sono la fotocamera principale da 50 MP e l’eccellente processore Snapdragon 8 Plus Gen1, ultimo arrivato sul mercato e che garantisce la privacy dell’utente. Infatti, grazie alle funzionalità di questo processore, lo smartphone di Solana è in grado di tenere al sicuro chiavi private e seed phrases ma allo stesso tempo di farle interagire con le applicazioni decentralizzate qualora ce ne sia bisogno. 

Il primo dapp store della storia

Ogni esemplare di Solana Saga che verrà rilasciato l’8 maggio 2023, possederà al suo interno, il primo dapp store per smartphone della storia. A differenza dell’App Store di Apple e del Play Store di Google, quello di Solana non applicherà commissioni. Sarà completamente gratuito e costruito su Arweave, un protocollo di archiviazione decentralizzato. Solana ha pensato anche agli sviluppatori creando Solana Mobile Stuck, il toolkit per realizzare dapp compatibili con Android e messe in vendita direttamente nello store di Saga. “Il mondo ha bisogno di compagnie hardware che si concentrino sul supporto del Web3” ha riferito Jason Keats, CEO e fondatore di Osom. “Costruire l’ecosistema del futuro senza essere legati al passato è davvero entusiasmante”.  

Una delle dapp su cui Solana è già al lavoro propone una chat open source e decentralizzata in stile Whatsapp. Questo progetto nasce dalla collaborazione con Dialect, un protocollo per la messaggistica Web3.

Segui le novità su Solana e l’impatto sul prezzo.

Vai a Solana

Perché comprare uno smartphone crypto? Rispondono i fondatori di Solana

Lo smartphone di Solana è davvero necessario? Secondo i fondatori di Solana, decisamente sì! E sperano di essere pionieri mettendo le basi di una rivoluzione che è ormai imminente. “Quasi 7 miliardi di persone utilizzano smartphone nel mondo e più di 100 milioni di queste persone possiedono asset digitali, e questi numeri continueranno a crescere” ha detto con fiducia Anatoly Yakovenko, uno dei fondatori di Solana. “Saga vuole creare uno standard per tutti i dispositivi hardware che si interfacciano col Web3”. Le parole di Yakovenko sono chiare: la domanda da farsi non è se uno smartphone integrato con la blockchain sia utile, ma quando tutti arriveremo ad averne uno in tasca!

“Abbiamo scelto il nome Saga perché crediamo che la storia delle crypto sia ancora agli albori” ha affermato Raj Gokal, co-fondatore di Solana. “Questo smartphone è un passo avanti nella storia, e crediamo che sia fondamentale per migliorare la comprensione e l’adozione di questa nuova tecnologia” ha continuato. Grazie a Saga, capire e usare la blockchain sarà facile e intuitivo, come scaricare un’applicazione dal Play Store o fare un pagamento con l’NFC del proprio smartphone. 

Privacy e innovazione tecnologica: Solana Saga è uno smartphone Android proiettato nel futuro e integrato con Web3 e crypto, e che potrebbe essere il primo di una lunga serie di cellulari di ultima generazione. Immagina di trasferire criptovalute, pagare la pizza e fare acquisti online tutto dalla stessa interfaccia e in maniera completamente decentralizzata. Il futuro della blockchain passa attraverso gli smartphone? Lo scopriremo a Marzo 2023, quando lo smartphone di Solana verrà finalmente distribuito!

Il lancio di Solana Saga

Per più di un anno è stato possibile pre-ordinare lo smartphone di Solana e alla fine della prossima settimana sarà finalmente disponibile al pubblico.  Il device ha un prezzo di circa 1.000$, chi l’ha ordinato in anticipo otterrà benefici aggiuntivi tra cui degli NFT in edizione limitata, del merchandising e altri vantaggi ad oggi ancora segreti. 

Siamo curiosi di vedere dal vivo lo smartphone di Solana, il primo cellulare Android creato appositamente per il mondo crypto. Sarà innovativo come la tecnologia su cui si basa?

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Conferenza stampa BCE in diretta: come e dove vedere l’evento? 

Diretta BCE: dove vedere la conferenza stampa in streaming

Dove vedere la conferenza stampa della BCE in diretta? Tutte le info utili sullo streaming 

Dove vedere la diretta BCE? Ogni riunione della Banca Centrale è seguita dalla conferenza stampa tenuta dalla presidente Christine Lagarde. È possibile seguire l’evento in streaming per scoprire le decisioni di politica monetaria dell’istituto e le questioni sollevate dei giornalisti. Ogni diretta BCE è sempre seguitissima da tutti coloro che non vogliono perdersi neanche una parola della conferenza stampa. Ecco dunque come vedere l’evento, tra i più seguiti di politica monetaria. 

Al seguente link tutte le decisioni prese nella riunione di settembre.

Diretta BCE: dove vedere la conferenza stampa in streaming 

Il primo sito dove vedere la diretta BCE in streaming è Youtube, nello specifico sul canale ufficiale della Banca Centrale Europea: “European Central Bank”. 

La diretta BCE ha inizio alle 14:45, puoi impostare la campanella di notifica per ricevere l’avviso quando inizia. L’evento si svolge in inglese

Ma cosa succede durante questa conferenza stampa? La presidente della Banca Centrale Europea, accompagnata solitamente da un altro funzionario dell’istituto, presenta il resoconto della riunione svolta il giorno stesso e le decisioni prese dai membri. Tra queste ci sono le politiche sui tassi di interesse, sul quantitative easing e sul quantitative tightening, le previsioni sulla crescita, l’inflazione, la disoccupazione dell’Eurozona

Dopo la presentazione, Lagarde risponde ai giornalisti delle più importanti testate internazionali. 

A questo link il calendario completo delle prossime riunioni BCE. 

Diretta BCE, altri link e canali per lo streaming 

Oltre a Youtube, dove vedere la diretta BCE? Si può seguire la conferenza stampa anche sul sito internet ufficiale della Banca Centrale, nella sezione del menù “Media”. 

Qui puoi trovare il video streaming ma anche il comunicato ufficiale e il riassunto delle decisioni in forma scritta. Così come le proiezioni macroeconomiche e delle infografiche esemplificative. 

Sul sito ufficiale si può ascoltare la diretta BCE anche in versione podcast, disponibile anche sulla piattaforma “Soundcloud” o su “pod.link”.

Inoltre il profilo Twitter @ecb pubblica in tempo reale i punti salienti della conferenza. 

Ora che sai dove vedere la diretta BCE della conferenza stampa in streaming, segnati sul calendario questo importantissimo evento per il futuro dell’economia dell’Eurozona. 

Come calcolo l’inflazione con l’indice dei prezzi al consumo? Spiegazione teorica ed esempio pratico

Calcolo inflazione: ecco come fare

Come calcolare l’inflazione? Scopri le formule per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo (CPI), il suo principale indicatore 

Come avviene il calcolo dell’inflazione? Una domanda lecita alla luce del  recente aumento dei prezzi che sta erodendo il potere d’acquisto dei cittadini e delle imprese. Il tasso è una stima dell’inflazione di un paese che deriva da alcuni indicatori, il cui principale è il Consumer Price Index (CPI). Scopri dunque, tramite una spiegazione teorica e un esempio pratico, come avviene il calcolo dell’inflazione a partire dall’indice dei prezzi al consumo.

Calcolo inflazione: cos’è l’indice dei prezzi al consumo (CPI)?

Prima di comprendere tecnicamente come avviene il calcolo dell’inflazione occorre fare qualche precisazione teorica sul CPI. L’indice dei prezzi al consumo misura la variazione dei prezzi di un paniere (insieme) di beni e servizi (come generi alimentari o le spese per l’energia elettrica), che rappresentano le abitudini di consumo della popolazione in un dato territorio geografico. È l’indicatore più utilizzato per il calcolo dell’inflazione perché monitora l’andamento dei prezzi nel tempo.

Il CPI rappresenta una buona approssimazione della complessiva variazione dei costi nell’economia di uno Stato. Quando ascoltando il telegiornale senti che l’inflazione è al 5%, quello è il dato dell’indice dei prezzi al consumo.  

L’indice dei prezzi al consumo, definito Consumer Price Index (CPI) in ambito internazionale, ha diverse sfumature. Il CPI in Italia si chiama “Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC)”, ma esistono anche “l’Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI)” e “Indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP)”. Quest’ultimo viene utilizzato anche dalla Banca Centrale Europea dato che mette a confronto i dati sui prezzi di tutti i paesi dell’Eurozona. 

In questo articolo, per spiegare il calcolo dell’inflazione, useremo il termine CPI in maniera generica per riferirci a tutti gli indici dei prezzi al consumo. La differenza tra questi indicatori è determinata solo dal diverso paniere di beni e servizi a cui fanno riferimento.

Il CPI secondo l’ISTAT

Per effettuare correttamente il calcolo dell’inflazione è fondamentale scegliere un paniere di riferimento, il quale deve essere rappresentativo della spesa media delle famiglie. Questo insieme deve quindi includere beni e servizi che vengono acquistati regolarmente (generi alimentari, abbigliamento, biglietti per i mezzi di trasporto, energia elettrica …). La selezione di beni e servizi da inserire nel paniere spetta alle agenzie di statistica, in Italia se ne occupa l’ISTAT.

Il CPI viene calcolato attraverso un processo di ponderazione. In altri termini viene assegnato un “peso” relativo a ciascun bene o servizio all’interno del paniere, in base a quanto influenza in media la spesa totale delle famiglie. Se in media, le famiglie italiane spendono il 20%  in generi alimentari, allora questa voce varrà circa il 20% dell’indice dei prezzi al consumo. L’assegnazione dei “pesi” viene effettuata sulla base di indagini a campione, sui dati di spesa delle famiglie e tramite dei sondaggi.

Calcolo inflazione dal CPI: ecco come fare

Insomma l’indice dei prezzi al consumo è il dato che mostra l’andamento dell’inflazione facendo la media ponderata dei prezzi dei beni e servizi di un singolo paniere. Per effettuare il calcolo si seguono i seguenti passaggi:

  1. Si sceglie il paniere rappresentativo;
  2. Si stabilisce il peso dei vari beni e servizi presenti all’interno del paniere;
  3. Si rilevano i prezzi di ogni bene e servizio del paniere;
  4. Si moltiplicano i prezzi per i pesi relativi dei beni e dei servizi e si sommano i risultati ottenuti;
  5. Si divide il risultato per il valore dello stesso paniere dell’anno o del periodo di tempo precedente.

L’indice dei prezzi al consumo viene calcolato a intervalli regolari, ad esempio mensilmente o trimestralmente, per monitorare l’andamento dei prezzi nel tempo e rilevare l’eventuale presenza di inflazione o deflazione. Il CPI viene inoltre utilizzato come parametro di riferimento per adeguare le pensioni, gli stipendi e gli affitti.

Un esempio pratico di calcolo del CPI

Per comprendere a pieno la formula del CPI per il calcolo dell’inflazione possiamo utilizzare un esempio pratico. Vediamo come determinare l’indice dei prezzi al consumo di un paniere, inventato da noi, composto da soltanto tra beni: pane, latte e uova. 

Supponiamo che il prezzo medio del pane nel 2022 fosse di 2,00€ al kg, mentre nel 2023 è di 2,10€. Quello del latte è invece passato da 1,50€ a 1,60€ e quello delle uova da 3,00€ a 3,50€. Il peso rispettivo di questi beni all’interno del paniere è: 40%, 30% e 30%.

Innanzitutto dobbiamo calcolare il valore dell’intero paniere per i due anni moltiplicando il prezzo dei beni per il peso che hanno nel paniere e sommandoli:  

Valore del paniere 2022 = (2,00 € x 40%) + (1,50 € x 30%) + (3,00 € x 30%) = 2,10 €

Valore del paniere 2023 = (2,10 € x 40%) + (1,60 € x 30%) + (3,50 € x 30%) = 2,46 €

Poi dobbiamo calcolare il rapporto tra il valore del paniere nel 2023 e il 2022:

Rapporto dei valori del paniere = Valore del paniere 2023  / Valore del paniere 2022 = 2,46 € / 2,10 € = 1,17

E infine moltiplichiamo questo valore per 100 in modo da ottenere il CPI:

CPI = 1,17 x 100 = 117

Quindi, l’indice dei prezzi al consumo per il 2023 di questo paniere inventato è 117, per ricavare il tasso di inflazione espresso in percentuale basta dividere il risultato per dieci. In questo modo si avrà una stima dell’inflazione nel 2023 per il nostro paniere di beni e servizi. Ovviamente il paniere di uno stato è molto più ampio, per esempio quello dell’indice nazionale per l’intera collettività (NIC) contiene più di 100 beni e servizi diversi.


Insomma, per rispondere alla domanda “come calcolo l’inflazione” abbiamo compreso cosa sono gli indici dei prezzi al consumo, ma anche quali sono i principali e come si determinano. Inoltre abbiamo anche scoperto com’è composto un paniere di beni e servizi e come si calcola il “peso” di questi ultimi in un determinato territorio geografico.

Zero Knowledge: cos’è? Le principali tecnologie per migliorare Ethereum

Zero Knowledge: cos’è? Tutto sulla tecnologia che migliorerà Ethereum

Tutto sulla tecnologia Zero Knowledge: cos’è, come è usata nel mondo crypto e i principali progetti che la stanno utilizzando

Cos’è la Zero Knowledge (ZK)? Grazie alle sue potenzialità, negli ultimi mesi questa tecnologia è diventata l’ultima tendenza nel campo tech della blockchain. Viene impiegata per costruire l’infrastruttura delle criptovalute e di internet decentralizzato (Web3). Ma nel concreto cosa si intende per Zero Knowledge e cos’è davvero? Quali sono i principali progetti che hanno deciso di utilizzarla? 

Zero Knowledge: cos’è?  

Il termine “Zero Knowledge” indica innanzitutto un tipo di crittografia che si basa sulle “dimostrazioni a conoscenza zero” con cui due parti possono mettersi d’accordo sulla veridicità di un’affermazione senza rivelare informazioni sull’affermazione stessa. 

La Zero Knowledge è una tipologia di crittografia molto complessa, vediamo come funziona con un esempio:

Immagina di voler scoprire se una tua amica ha letto o meno un libro che vuoi regalarle per il compleanno. Per non rovinare la sorpresa non puoi porle delle domande troppo specifiche, ma puoi escogitare degli interrogativi o osservazioni collaterali che possono indicare se ha letto il libro senza rivelare dettagli fondamentali. 

Se vuoi regalare alla tua amica Orgoglio e Pregiudizio puoi annunciare “chiamerò il mio gatto Mr. Darcy”. Se risponde “ah sì, come il personaggio del libro…” significa che lo ha letto…

Ovviamente più domande vengono poste più si ha la certezza su una certa questione. 

Quindi per spiegare in maniera sintetica cos’è la Zero Knowledge nel mondo delle criptovalute, si può dire che è l’applicazione di questa crittografia ai meccanismi della blockchain. Con cui si raggiunge l’accordo sulla validità delle transazioni senza esplicitare tutti i dati ogni volta. La crittografia Zero Knowledge non solo viene utilizzata per garantire sicurezza e privacy ma anche perché velocizza e rende più leggera l’elaborazione delle transazioni, spesso appesantita dalla mole di dati che devono essere registrati. 

Zero Knowledge: perché questa tecnologia migliorerà le crypto

Come già anticipato spiegando cos’è la Zero Knowledge, questa crittografia e le tecnologie associate hanno tutte le carte in regola per potenziare la blockchain, nello specifico l’ecosistema di Ethereum. Al momento gli sviluppatori l’hanno usata per costruire Layer 2 ovvero dei protocolli che migliorano le performance dei network principali. 

Queste soluzioni si scalabilità, la cui tipologia più diffusa si chiama “rollup”, sono pensate per ridurre al minimo il numero di informazioni che vengono trasferite on chain. In sintesi, gli zk-rollup aggregano più transazioni in dei “pacchetti” off chain e poi registrano sulla blockchain (on chain) solo un’unica prova della loro validità.

La tecnologia Zero Knowledge promette quindi di rendere la blockchain più veloce, adatta a elaborare molte transazioni contemporaneamente e rispettosa della privacy. I network Layer 1 infatti possono rallentare e perdere le loro funzionalità man mano che si ingrandiscono

Tra gli entusiasti della ZK c’è anche Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, che si augura che questa tecnologia venga implementata direttamente nel Layer 1. 

Zero Knowledge: quali sono le principali tecnologie per scalare Ethereum?

Ora che sai cos’è la tecnologia Zero Knowledge e come può perfezionare la blockchain, ecco i principali progetti che la stanno usando per scalare Ethereum

  1. Polygon zkEVM

Le zkEVM sono dei zk-rollup completamente compatibili con l’Ethereum Virtual Machine, Polygon ha lanciato la sua a marzo 2023 facendo inaugurare la prima transazione proprio a Buterin. In quanto compatibili con l’EVM, questi rollup che possono essere utilizzati per scalare qualsiasi dapp su Ethereum. Secondo il suo team, Polygon zkEVM ridurrà le commissioni del 90%. 

  1. ZkSync Era

ZkSync Era è un Layer 2 progettato da Matter Labs e lanciato ad aprile 2023. Anche in questo caso è un zk-rollup compatibile con l’EVM e gli smart contract. Questa soluzione di scalabilità sarà adottata da Uniswap, MakerDAO e Curve. Si stima che il Layer 2 abbia processato finora 244 milioni di dollari. 

  1. Consensys zkEVM

Un’altra zkEVM progettata questa volta dall’azienda di Metamask

  1. Scroll

Forse il nome meno noto della lista, Scroll sta lavorando da due anni alla propria zkEVM. Lo scorso febbraio è stata lanciata la testnet su Goerli (Ethereum), la mainnet invece è in arrivo. 

  1. StarkNet

StarkNet, dell’azienda israeliana Starkware, è uno dei progetti che per primi hanno cominciato a programmare zero knowledge rollup per Ethereum, sfruttando le prove crittografiche zk-STARK. StarkNet è una blockchain Layer 2 che però non supporta l’EVM, la sua versione Alpha è operativa da novembre 2021. 

Per rispondere alla domanda “cos’è la tecnologia Zero Knowledge”, abbiamo ripercorso a grandi linee la crittografia da cui deriva, le applicazioni alla blockchain e i principali progetti che la sfruttano. Come per tutte le novità tecnologiche, anche per gli zk-rollup il futuro è fatto di perfezionamento e progressi. Quello che è certo è che nel mondo crypto la sfida per scalare Ethereum viene presa molto sul serio.

AMA sul trend dell’anno: la Zero Knowledge

Live zero knowledge

Un Italiano sta sviluppando il trend tecnologico del 2023 alla Ethereum Foundation. Lo incontriamo in live domani 27 Aprile

La tecnologia Zero Knowledge è sicuramente il trend tecnologico del 2023 per il settore crypto.

Il potenziale di questa soluzione è enorme: può garantire privacy completa agli utenti di applicazioni crypto senza sacrificare la sicurezza di questi servizi.

Abbiamo quindi deciso di chiedere a un diretto interessato maggiori informazioni sulla ZK e cosa significa lavorare a una tecnologia così importante.

Giovedì 27 Aprile alle 18:00 saremo live su Youtube, Facebook e Twitch per parlare di tutto questo con te. L’ospite dell’AMA (Ask Me Anything) sarà Enrico Bottazzi, ZK Circuit Engineer presso la Ethereum Foundation.

Enrico ha una solida esperienza in questo campo, grazie a un passato in Polygon e in altri progetti Web3. Attualmente, è a capo dello sviluppo tecnico di un progetto proprio sul caso di applicazione della ZK agli exchange centralizzati.

Persone così non si incontrano tutti i giorni, quindi prepara le tue domande o scrivicele ora sui social, e mettiti un bel promemoria per questa live:

Che cos’è la trappola della liquidità. Perché è un problema per l’economia e come si scongiura

Trappola della liquidità: che cos’è e come uscirne

Scopri che cos’è la trappola della liquidità e come può essere superata durante le crisi economiche 

Sai cosa si intende per trappola della liquidità o liquidity trap? Questa espressione è stata coniata dal celebre economista John Maynard Keynes per descrivere una situazione economica stagnante che si verifica quando consumatori, banche e imprese smettono di investire risparmiando tutta la liquidità che possiedono. Scopri nel dettaglio che cos’è la trappola della liquidità da cosa è causata e le misure che i governi attuano per combatterla.

Trappola della liquidità: cos’è?

La trappola della liquidità è un fenomeno economico che si verifica quando calano e si interrompono gli investimenti. È spesso una conseguenza di una crisi economica e avviene quando le persone e le imprese preferiscono trattenere la liquidità invece che investire in attività produttive. Il comportamento che porta alla trappola della liquidità viene descritto dagli economisti con i termini “risparmio ozioso” o “risparmio sterile”. 

Perché questo rappresenta un problema? Se si protrae per lunghi periodi può generare una stagnazione che se combinata a un alto tasso di inflazione genera la condizione economica peggiore in assoluto: la stagflazione. Ovvero uno scenario caratterizzato da un’inflazione recessiva che limita drasticamente la crescita, fa salire il prezzo di beni e dei servizi e la disoccupazione.

La trappola della liquidità è molto difficile da combattere, in particolare se si verifica quando i tassi di interesse sono già molto bassi, vicino allo zero, e quindi già favorevoli per gli investitori. In queste situazioni alcuni meccanismi tradizionali che le istituzioni monetarie utilizzano per stimolare le persone a comprare e investire non sono più efficaci. Ad esempio la BCE (Banca Centrale Europea) o la Federal Reserve non possono ulteriormente abbassare i tassi di interesse e sono quindi costrette a ricorrere ad altre contromisure come acquistare titoli di stato o stampare denaro.

Quando e perché si verificano le trappole della liquidità?

Per comprendere appieno cos’è la trappola della liquidità è necessario individuare le cause che la generano. Innanzitutto è necessario precisare che non è un evento comune ma anzi si verifica molto raramente. La prima causa individuata dagli economisti ha a che fare con la deflazione, un fenomeno che comporta il crollo dei prezzi dei beni e dei servizi. A causa della deflazione le persone potrebbero scegliere di non spendere il proprio denaro perché convinte che i prezzi saranno più bassi in futuro. Perché acquistare oggi un oggetto che tra due mesi costerà meno? 

Inoltre se questo fenomeno non viene tenuto sotto controllo si può innescare un circolo vizioso che porta ad un calo della produzione e dei salari. Le imprese, disincentivate dal crollo del prezzo dei beni e servizi, produrranno di meno e di conseguenza saranno costrette ad abbassare i salari. Questo potrebbe condizionare i consumatori che preferiranno risparmiare la loro liquidità alimentando così la trappola.  

La trappola della liquidità può essere anche causata dalla riluttanza a concedere prestiti delle banche. Se il settore degli istituti di credito attraversa un periodo di crisi, le banche potrebbero diventare restie nel concedere prestiti. Questo è accaduto dopo la crisi finanziaria del 2008.

Ci sono anche altri possibili motivi che le scatenano come l’eccessiva propensione al risparmio dei cittadini e la relativa avversione all’investimento. 

Come uscire dalla trappola della liquidità?

Ora che sai che cos’è la trappola della liquidità, è arrivato il momento di scoprire come contrastarla. Uscirne è una delle sfide più dure per le istituzioni finanziarie come la Banca Centrale Europea o la Federal Reserve. Tuttavia ci sono diverse strategie che vengono attuate dai governi e dalle Banche Centrali per contrastarla, stimolare la crescita e favorire gli investimenti:

  1. Politiche fiscali espansive: aumentare la spesa pubblica e ridurre le tasse per incentivare la domanda e stimolare la crescita economica.
  1. Politiche di quantitative easing: come già anticipato quando i tassi di interesse sono già a livelli molto bassi, le banche centrali possono adottare altri tipi di politiche monetarie espansive (di quantitative easing) che prevedono l’acquisto di titoli di stato. Questo può aumentare la liquidità disponibile sui mercati finanziari e stimolare gli investimenti.
  1. Investimenti pubblici: i governi possono anche investire in progetti pubblici a lungo termine (infrastrutture, ricerca e sviluppo…) per creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica. Questi investimenti possono essere finanziati attraverso l’emissione di obbligazioni che offrono rendimenti più alti rispetto a quelli garantiti dai tassi di interesse.
  1. Cooperazione internazionale: può aiutare ad uscire dalla trappola della liquidità, poiché una crescita economica globale può contribuire ad aumentare la domanda di beni e servizi e stimolare gli investimenti. Inoltre, le nazioni possono lavorare insieme per coordinare le politiche monetarie e fiscali per garantire una maggiore stabilità finanziaria a livello mondiale.

Sapere che cos’è la trappola della liquidità è importante per comprendere il funzionamento della nostra economia. Questo fenomeno è infatti tanto raro quanto pericoloso, soprattutto se si verifica in periodi in cui i tassi di interesse sono molto bassi.