Tutte le emoji e lo slang del mondo crypto

Criptovalute: emoji e slang social degli appassionati

La community crypto si muove sui social. E lo fa con un linguaggio tutto suo. Scopri le espressioni e le emoji più comuni! 

Sei appena approdat* nel mondo delle criptovalute e vedi emoji di unicorni ovunque? Sei spaesat* da questo linguaggio in codice della community? Ecco una panoramica dello slang e delle emoji crypto più usate. 

Se sei un* che naviga già questi mari non preoccuparti, ce n’è anche per te. I crypto enthusiast sono fantasiosi e ogni giorno se ne inventano una!

Crypto slang per i nuovi arrivati

GM: è il sacro saluto della community crypto. Sono le iniziali di good morning. Lo puoi trovare ovunque ma soprattutto nei tweet. Viene percepito come un grande segno di appartenenza. 

Anon: l’abbreviazione di anonymous, utilizzata come sostantivo quando ci si riferisce agli utenti di un social media che non si conoscono.  

Ape: è un verbo per spiegare quella situazione in cui compri coin o token di cui non sai un fico secco ma sei in preda alla FOMO e quindi lo fai lo stesso: rompi il salvadanaio e tiri fuori tutti i tuoi risparmi. 

Bags: è l’insieme delle monete e dei token nel tuo wallet. Diventi un bagholder quando ti ostini a tenere nel portafoglio un certo token anche se probabilmente è destinato a deluderti. 

Buy the dip: significa acquistare una crypto dopo che il suo valore è fortemente diminuito. Con questa pratica, gli utenti più ottimisti sperano di trarre profitto dal futuro aumento del prezzo, per poi vendere nel punto più alto possibile e affermare compiaciuti: I sold the top, “ho venduto nel punto più alto”. Spoiler: comprare il dip e vendere il top è praticamente impossibile.

Crypto Winter: un modo creativo per chiamare il bear market, ovvero un periodo caratterizzato da bassa attività sulle blockchain e calo dei prezzi delle criptovalute. Per impaurire i novellini del settore si dice prendendo spunto da “Game of Thrones”: “crypto winter is coming!”.

Degen: è l’abbreviazione di degenerate, che in inglese significa “degenerato”. Viene utilizzata per descrivere chi compra una criptovaluta o un token non fungibile solo perché è convinto che altri si uniranno a lui, contribuendo a far crescere il loro valore.

Fren: i tuoi besties del Web3, i frens sono di solito fan della stessa criptovaluta o della medesima collezione NFT. La crypto emoji che più li rappresenta è questa: 🐸!

Irl: l’acronimo IRL sta per “in real life” ed è un abbreviazione usata per indicare quando una persona sta parlando di qualcosa di reale, al di fuori del mondo digitale. Quando finalmente comprerai casa, il tuo crypto fren ti potrebbe chiedere: “ma irl o nel metaverso?”. 

FOMO: la FOMO (Fear Of Missing Out) è un acronimo che descrive la paura di rimanere esclusi e perdere un’opportunità di profitto. Viene utilizzato più o meno così: “hai visto che le Bored Apes hanno annunciato un nuovo drop di NFT? Sì, e mi sta già salendo la FOMO!”

Hodl: nel mondo crypto il verbo to hodl indica l’azione di custodire Bitcoin o un’altra criptovaluta per un lungo periodo di tempo senza venderla. Il termine deriva dalla storpiatura della parola “hold” comparsa per la prima volta all’interno del forum Bitcointalk. Questa è la crypto emoji collegata 💎.

Hopium: è una parola composta da hope (speranza) e opium (oppio) e descrive, in modo ironico, il sentimento che provano i trader mentre aspettano il rialzo delle proprie coin. 

Nocoiner o Normie: sono due termini per riferirsi a chi è ancora fuori dal mondo delle criptovalute. Chi è scettico, chi non ne sa niente ma anche chi è complottista e sospetta che le crypto siano una qualche gigantesca trappola. 

Rekt: deriva dalla pronuncia errata della parola wrecked “distrutto o distruzione” e viene utilizzata dai crypto enthusiast che sono stati rovinati da un rugpull o da quelli che si sentono distrutti perché hanno appena fatto una mossa sbagliata.

Rug Pull: con questa espressione si indica una truffa in cui degli sviluppatori raccolgono un sacco di soldi per un nuovo progetto e poi spariscono con il bottino.

Safu: per alcuni è l’acronimo di “Secure Asset Fund for Users”, per altri invece è una storpiatura del termine safe (che in inglese significa “sicuro”). Nessuno sa con certezza da dove provenga. Viene utilizzato dai fan di un progetto per evidenziare la sua sicurezza quando lo descrivono ad altri crypto enthusiast: “funds are safu!” I fondi sono sicuri. È una frase che potresti sentire spesso, ma non sempre è vera (lo diceva anche Sam Bankman-Fried prima del crollo di FTX).

Ser: è la storpiatura di sir (“signore” in inglese), ed è utilizzato per rivolgersi in modo ironico a tutti gli utenti del crypto Twitter. È uno dei titoli più rispettosi che gli appassionati del Web3 utilizzano. “Wen moon ser?”

Shilling: gli shiller sono coloro che esprimono, sui social media, opinioni favorevoli su una criptovaluta con l’obiettivo di convincere altri ad acquistarla. Kim Kardashian ha probabilmente imparato questa parola dato che deve pagare una multa di 1,26 milioni di dollari per aver shillato una crypto truffa. 

Vaporware: progetti o trend che godono di un hype spropositato rispetto al loro valore fondamentale. Tanto fumo e niente arrosto, ottimi piani marketing ma che non introducono niente di innovativo.

WAGMI: we’re all gonna make it, urlo di battaglia super motivazionale: significa “ce la faremo”! Si usa dopo un evento particolarmente positivo tipo: “ho scaricato Young Platform Step e ho guadagnato criptovalute camminando, WAGMI”. 

L’espressione contraria è NGMI (“not gonna make it”). 

Wen: lo utilizzi quando hai talmente fretta di scrivere when moon (quando questa crypto arriverà sulla luna?), che ti scordi la “h”. Si usa anche quando si vuole sollecitare un progetto a rilasciare una funzionalità. 

Piccolo manuale di crypto emoji 

🦇🔊: No, non è il bat-segnale. La combinazione di queste due emoji significano “ultra sound” e si usano per riferirsi ad Ethereum. In che senso? Se Bitcoin viene chiamata moneta “sound ” (nel senso di solida), i fan di Ethereum si riferiscono a ETH come “ultra solida”. 

⚡ : Anche qui non si tratta di un supereroe. È il fulmine per il Lighting Network di Bitcoin.

🐳 : Questa adorabile balena è la “crypto whale”. Nel mondo delle criptovalute, una balena indica una personalità o un’entità che possiede una grandissima quantità di una certa moneta. Una whale sarebbe in grado di manipolare il mercato tramite le sue operazioni. 

🐶 🚀🌝 : Dogecoin to the moon! Quando una criptovaluta cresce velocemente, si dice che raggiunge la luna. Il cane? In questo caso rappresenta DOGE, il meme-coin del cuore di Elon Musk. 

💩 : Questa è la crypto emoji per dire che una criptovaluta è una “shitcoin” cioè una moneta senza valore, legata ad un meme o a un fenomeno passeggero.

☀️ : Questa è facile. Il sole sta per Solana, la blockchain indie che vuole sorpassare Ethereum. 

💎🙌 : Ecco le “diamond hands”. Sono le mani di chi non vende, di chi, in ricchezza o povertà, “holda” le sue crypto.  

🍣 : La crypto emoji di SushiSwap, l’exchange decentralizzato con il suo token di governance SUSHI. 

🦄 : Ecco spiegati tutti gli unicorni che vedi su Twitter. Si riferiscono a Uniswap Labs, la società DeFi che ha sviluppato il primo exchange decentralizzato di successo. 

🍕 : Cosa c’entra una fetta di pizza con le criptovalute? È l’emoji del Bitcoin Pizza Day. No, non ha niente a che fare con la pizzata delle medie. Viene festeggiato il 22 Maggio, perché in questa data nel 2010, è avvenuto il primo acquisto di beni con le criptovalute. Un ragazzo della Florida si è portato a casa due pizze per 10.000 BTC. Speriamo siano state le più buone della sua vita. 

🔥🔥🔥 : I tre fuocherelli indicano il burn di Ethereum. È il processo per cui vengono rimossi dei token dalla fornitura circolante per controllarne l’inflazione

🔺 : Ogni crypto ha un fan club. Quello di Avalanche si riconosce per questo triangolo rosso.

 👀 : “Probably Nothing”, la crypto emoji per comunicare che qualcosa bolle in pentola. Un aggiornamento o un importante annuncio che arriverà a breve, ma non si sa ancora quando.

🐼 : Il panda è diventata la crypto emoji per indicare The Merge, l’aggiornamento di Ethereum attivato a Settembre 2022. 

🧹 : Questa invece simboleggia un’abitudine nota come “sweep the floor”, in italiano: passare la scopa sul pavimento. È molto utilizzata nel settore degli NFT per invitare gli utenti ad acquistare quelli più economici del mercato per far alzare il prezzo minimo (floor price) della collezione.


Hai preso nota di queste espressioni e crypto emoji? Allora sei pronto per esplorare i profili social dei crypto enthusiast (e capirci qualcosa).

Perché ora in Nigeria Bitcoin vale il 60% in più?

Bitcoin previsioni 2050: quale valore potrà raggiungere?

In Nigeria il prezzo di BTC sale del 60%, per i limiti sui prelievi di contanti. Il paese africano è ora primo al mondo per le ricerche su Google “comprare Bitcoin”

Si, lo sappiamo cosa stai pensando: il prezzo di Bitcoin non dovrebbe essere influenzato dall’area geografica. Cos’è successo allora? A causa dei limiti imposti dalla Banca Centrale Nigeriana per il ritiro dei contanti, il valore di BTC, in Nigeria, è più alto del 60% rispetto agli altri paesi del mondo. Vediamo come mai Bitcoin è “esploso”.

Le politiche della Banca Centrale Nigeriana

Tutto è partito con un’iniziativa della Banca Centrale Nigeriana, che dal 9 Gennaio, ha imposto un limite giornaliero sui prelievi di denaro, di 20.000 naira, circa 44$, e uno settimanale di 100.000 naira (217$). Questa limitazione serve a contrastare l’attuale scarsità di denaro contante, che è stata causata dalla recente sostituzione delle vecchie banconote naira con quelle nuove. I cittadini nigeriani hanno tempo fino al 10 Febbraio (termine ultimo che è stato prolungato, in precedenza era fissato per il 24 Gennaio) per consegnare le banconote vecchie in cambio delle nuove versioni, che però, al momento, scarseggiano. 

La sostituzione delle banconote ha lo scopo di contrastare l’inflazione e limitare il riciclaggio di denaro ma anche ridisegnare il sistema bancario nigeriano in favore dell’adozione delle valute digitali, in particolare della CBDC eNaira. Queste misure però, invece che aiutare, stanno recando disagi a tutti i cittadini del paese africano, i quali non possono far altro che affidarsi alle crypto, e in particolare a Bitcoin, il cui prezzo è esploso nelle ultime ore.

Perché il prezzo di Bitcoin in Nigeria è più alto?

In questo momento, sull’exchange nigeriano NairaEX, non è possibile acquistare un BTC per meno di 17,8 milioni di naira, ovvero 38.792$. Questo valore corrisponde al 60% in più rispetto al prezzo di Bitcoin in tutto il resto del mondo e deriva dal fortissimo incremento della domanda che ha investito la criptovaluta per via delle limitazioni sul prelievo dei contanti. Intanto, nelle ultime ore, la Nigeria è diventato il primo paese al mondo per la ricerca di “comprare Bitcoin” su Google. È possibile che questo avvenimento consenta al paese africano di raggiungere il primo posto nella classifica dei paesi più crypto friendly?

7 modi in cui l’intelligenza artificiale può migliorare le crypto

Criptovalute e intelligenza artificiale: 7 applicazioni e progetti interessanti

Criptovalute e intelligenza artificiale sono le tecnologie del futuro. Riusciranno a collaborare? In che modo?

L’intelligenza artificiale (AI) è sicuramente il trend del momento, soprattutto per merito di Chat GPT, una chatbox di OpenAI, che ha conquistato il settore tech dal suo rilascio, il 30 Novembre 2022. L’AI non è una moda passeggera, ma un settore tecnologico in rapida crescita, che ha l’appoggio di figure di spicco come Bill Gates o Elon Musk. Secondo uno studio di PricewaterhouseCoopers (PWC), il mercato dell’intelligenza artificiale raggiungerà un valore di 15 trilioni di dollari entro il 2030 e contribuirà ad un aumento del 14% del PIL globale. 

In questo articolo vedremo 7 applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo crypto, i progetti che stanno già lavorando per integrare queste tecnologie e le opinioni degli esperti sui prossimi sviluppi di questa collaborazione.  

7 applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo crypto

Le criptovalute sfruttano l’intelligenza artificiale principalmente per il machine learning (ML), una sua sotto-tecnologia che consente ai sistemi informatici di apprendere e migliorare automaticamente dall’analisi dei dati. L’AI trova numerosi utilizzi nel mondo delle criptovalute, in particolare nel settore della finanza decentralizzata (DeFi), delle applicazioni decentralizzate (dapp) e del trading:

  1. Sviluppo di smart contract: le AI sono in grado di scrivere codice e quindi anche di programmare smart contract, i software utilizzati per costruire le applicazioni decentralizzate che popolano la DeFi.
  1. Gestione di community: le intelligenze artificiali riescono a comprendere le richieste degli utenti formulate in linguaggio naturale e rispondere. Perciò possono essere utilizzate per interagire con le community e con i clienti di progetti crypto.
  1. Analisi di mercato e trading: come viene utilizzata l’intelligenza artificiale nel mercato delle cryptovalute? Questa tecnologia è utile per analizzare le tendenze di mercato, sia per singoli progetti sia a livello macro. Utilizzando gli algoritmi di machine learning, un’AI può essere addestrata con dati storici di mercato e produrre previsioni probabilistiche. Inoltre, è in grado di analizzare grandi quantità di articoli o post sui social media per identificare il sentiment e le opinioni su specifiche aziende o progetti. Bisogna sempre ricordare che i mercati sono imprevedibili e non è sufficiente analizzare il passato per essere sicuri degli sviluppi futuri al 100%. 
  1. Rilevazione bug, prevenzione exploit o attacchi hacker: le AI possono essere utilizzate per scovare e correggere i bug nel codice degli smart contract. È probabile che in futuro, potranno prevedere anche i comportamenti fraudolenti e quindi evitare attacchi ad applicazioni decentralizzate o network.
  1. Applicazioni decentralizzate: le intelligenze artificiali e i meccanismi di machine learning possono migliorare le applicazioni decentralizzate (dapp). Per esempio rendendo più accurati gli algoritmi di cui si servono gli exchange decentralizzati (DEX) con AMM oppure programmando componenti informatici che migliorino l’esperienza degli utenti.
  1. Scrittura whitepaper: comunicando i dati necessari ad una AI, è anche possibile sfruttarla per scrivere il whitepaper di una crypto. Ovvero il documento che descrive nel dettaglio il progetto, i suoi obiettivi e la tecnologia che utilizza.
  1. Test alle blockchain: gli sviluppatori possono utilizzare l’intelligenza artificiale per simulare diversi scenari, in modo da testare vari aspetti della rete a cui stanno lavorando. Possono ad esempio mettere alla prova la scalabilità e la velocità di un network, ordinando ad una AI di processare un grande numero di transazioni contemporaneamente. O rodare la sicurezza, immaginando un attacco.

I 3 progetti crypto AI più famosi

I progetti crypto che utilizzano l’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più numerosi. Alcuni di essi sono stati lanciati recentemente per sfruttare il grande interesse attorno al tema, mentre altri stanno sviluppando soluzioni di questo tipo da anni. I più famosi e capitalizzati oggi sono Fetch.AI (FET), Ocean Protocol (OCEAN) e SingularityNET (AGIX), vediamoli nel dettaglio!

  1. Fetch.AI

Fetch.AI è una piattaforma open source decentralizzata che propone  strumenti per il trading e per la connessione alle reti energetiche e dei trasporti, che si basano sull’intelligenza artificiale. Il suo token FET è attualmente posizionato al 136° posto nella classifica delle crypto per market cap.

  1. Ocean Protocol

Ocean Protocol (OCEAN) lavora nel settore del commercio dei cosiddetti big data. La sua piattaforma fornisce strumenti per la condivisione sicura di dati, sia servizi di AI orientati alla data analysis e alla creazione di modelli predittivi. Il suo token OCEAN si trova al 142° posto della classifica delle criptovalute per capitalizzazione, con un market cap di 225 milioni di dollari.

  1. SingularityNET

SingularityNET (AGIX) è un marketplace per la compravendita di strumenti di intelligenza artificiale. Sulla piattaforma gli sviluppatori possono condividere i propri modelli di AI, mentre gli utenti e aziende possono accedervi attraverso il pagamento di una quota di AGIX, il token nativo del protocollo. 

L’analisi dell’andamento dei prezzi di questi tre progetti ci mostra come l’interesse crescente nell’ultimo periodo per l’intelligenza artificiale si sia tradotto in una performance positiva per queste criptovalute. Nell’ultimo mese, i prezzi dei token FET, OCEAN e AGIX hanno registrato un rispettivo aumento del 170%, del 100% e del 231%.

Lo scenario futuro: Bill Gates vs Peter Thiel

Nonostante queste tecnologie abbiano dimostrato di poter collaborare, c’è chi sostiene che siano concorrenti a causa della differenza tra le loro strutture di fondo. Da un lato le intelligenze artificiali sono fortemente centralizzate e controllate da grandi aziende, dall’altro lato la blockchain e le criptovalute puntano alla decentralizzazione.

A questo dibattito hanno partecipato vari personaggi di spicco del settore tech, come il fondatore di Microsoft Bill Gates e il co-founder di Paypal, Peter Thiel. Quest’ultimo, in un’intervista a The Rubin Report, si è dichiarato contrario alle AI odierne, definendole come “grandi database in mano a governi e multinazionali”. Ha inoltre aggiunto di tifare per le criptovalute nel caso in cui “sarà la dicotomia tra crypto e AI a decretare la tecnologia che controllerà il mondo nei prossimi anni”. Bill Gates invece la pensa diversamente. Al mondo delle criptovalute e degli NFT preferisce il settore dell’intelligenza artificiale, come dimostra l’investimento di 10 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAi, secondo lui: “il più entusiasmante per l’innovazione tecnologica”. 


Nonostante questi pareri, in parte estremi, intelligenze artificiali e criptovalute rappresentano una coppia dinamica che può offrire opportunità uniche per l’innovazione e la crescita. Il Web3 e le AI stanno già collaborando a soluzioni intelligenti ed efficienti che non rinunciano alla decentralizzazione.

I 10 domini internet più costosi della storia 

Domini internet: i 10 più costosi della storia

Chi è pronto a sborsare milioni per un nome su internet? Ecco i domini più costosi di sempre e i loro proprietari

Come è possibile che dei domini internet, proprietà virtuali che si possono acquistare anche con poche decine di dollari, arrivino a costare milioni e milioni? Alcuni sono più preziosi di altri e nonostante siano passati oltre vent’anni dall’inizio del loro commercio, questo mercato è molto attivo anche oggi. I domini più rari, e quindi più appetibili, sono quelli definiti da parole uniche e di senso compiuto. Quelle parole che possono descrivere un preciso ambito o settore come “cars”, “internet” o “sex” (come nel caso di Sex.com, il dominio che ha portato tutti in tribunale). La classifica dei domini più costosi della storia è tutta composta da TDL .com, quelli con ampiezza più internazionale.

1. Cars.com – 872 milioni$

Il dominio internet più costoso della storia? Si tratta di Cars.com che nel 2017 ha avuto una valutazione di 872.000.000$. Al momento è di proprietà dell’omonima società automobilistica di Chicago. Il suo valore è stato stimato sulla base di documenti di bilancio della società madre Gannet Co., Inc. 

2. LasVegas.com – 90 milioni$

Questo dominio è stato acquistato da Vegas.com, un sito di viaggi, turismo e intrattenimento legato alla città del Nevada. L’accordo, arrivato nel 2005, prevedeva un pagamento di 12.000.000 dollari al momento della firma e pagamenti mensili previsti fino al 2040, data in cui il dominio verrà ufficialmente trasferito a Vegas.com (sempre che non voglia rescindere il contratto). 

3. CarInsurance.com – 49,7 milioni$

CarInsurance.com ospita un sito di assicurazioni per automobili e dal 2010 è di proprietà di QuinStreet, una società di marketing e pubblicità molto attiva nella compravendita di domini, siti internet e media. 

4. Insurance.com – 35,6 milioni$

Prima di CarInsurance.com, QuinStreet nel 2009 aveva già acquistato Insure.com (per 16 milioni di dollari) e Insurance.com per rafforzare la sua presenza e identità online nel campo delle assicurazioni. Il primo apparteneva a un broker, mentre Insurance.com è stato acquistato per 35,6 milioni di dollari da un’agenzia assicurativa.

5. VacationRentals.com – 35 milioni$

Al quinto posto nella classifica dei domini internet più costosi di sempre, troviamo VacationRentals.com. Nel 2013 è stato comprato per 35 milioni di dollari da Brian Sharples, CEO di HomeAway (ora Vrbo, Vacation Rentals by Owner), una società che propone alloggi in affitto per le vacanze. L’acquisto aveva all’epoca uno scopo “difensivo”, Sharples aveva spiegato: “l’unica ragione per cui l’abbiamo comprato è che Expedia non poteva avere quell’url”. Fun fact: marcare il territorio non è servito, Expedia ha acquisito Vrbo nel 2015. 

6. PrivateJet.com – 30,2 milioni$

PrivateJet.com dal 2012 è proprietà di Nations, una piattaforma che offre servizi di aviazione privata come il noleggio e le compravendita di jet in tutto il mondo. Nations ha acquistato il dominio da Don’t Look Media per 30,2 milioni di dollari. 

7. Voice.com – 30 milioni$

Forse non sai che MicroStrategy di Micheal Saylor, si occupa anche di trading di domini internet preziosi. Il 30 Maggio 2019 ha venduto per 30 milioni di dollari il dominio Voice.com a Block.one per lanciare la sua piattaforma di social media basata su blockchain chiamata appunto Voice. La parola “voce” in inglese è chiara e riconoscibile, si lega subito a un progetto e il dominio associato per questo vale così tanto. 

8. Internet.com – 18 milioni$

Internet.com è stato comprato nel 2009 per 18 milioni di dollari da QuinStreet. Potrebbe tuttavia aver scalato in segreto la classifica dei domini internet più costosi di sempre… Nel 2021 infatti era stata organizzata un’asta con una base d’asta minima di 35 milioni. Purtroppo non esistono informazioni sull’esito e sul nuovo eventuale proprietario. 

9. 360.com – 17 milioni$

La propietaria di 360.com è Qihoo 360, una società cinese specializzata in software di sicurezza. Il dominio, che prima era di Vodafone, è stato acquisito per migliorare la percezione del brand. Rispetto a “qihoo”, “360” è un nome più immediato e facile da ricordare grazie all’espressione “360 gradi”. 

10. NFTs.com – 15 milioni$

Questo dominio a tema crypto chiude la top 10, NFTs.com è stato comprato per 15 milioni di dollari il 3 Agosto 2022. Nonostante l’acquirente sia rimasto anonimo, si sa che ha dei legami con dei progetti Web3 come la piattaforma Digital Artist. È uno dei domini con parole crypto più cari (Eth.com è stato venduto “solo” a 2 milioni). 

Nella categoria dei domini internet più costosi della storia sembrano rientrare anche Crypto.com, Stake.com e Bitcoin.com. In questi casi però le trattative sono rimaste riservate. 

Cos’è il Bored Ape Yacht Club? Tutto quello che devi sapere sugli NFT del momento!

Cos’è il Bored Ape Yacht Club, guida agli NFT

Quante ne sai sul Bored Ape Yacht Club, la collezione che ha reso mainstream gli NFT? Ecco tutta la sua storia! 

Il Bored Ape Yacht Club (BAYC) ha segnato il successo degli NFT e li ha resi mainstream. A quasi due anni di vita, BAYC è il secondo progetto di token non fungibili per volumi di scambio. Ma cos’è il Bored Ape Yacht Club? Chi c’è dietro? Perché queste “scimmie annoiate” valgono così tanto? In questo articolo troverai tutto quello che c’è da sapere!

Che cos’è il Bored Ape Yacht Club?

Il Bored Ape Yacht Club è una collezione di 10.000 token non fungibili rilasciata sul mercato da Yuga Labs nel 2021. Ogni NFT della collezione rappresenta un “Ape”, ovvero una scimmia, generata dalla combinazione di 170 caratteristiche scelte randomicamente, tra queste ci sono le espressioni, i copricapi, l’abbigliamento. I concetti di combinazione e rarità ricordano i CryptoPunks, anche le Bored Ape infatti si distinguono dal loro numero di riferimento. Dal punto di vista tecnico questi token non fungibili sono token ERC-721 su Ethereum e i loro metadati sono ospitati nell’archivio decentralizzato dell’IPFS.

Dal Bored Ape Yacht Club deriva una collezione spin off, il Mutant Ape Yacht Club che rappresenta le scimmie in versione “mutante”.Dal Bored Ape Yacht Club derivano due collezioni spin off, il Mutant Ape Yacht Club che rappresenta le scimmie in versione “mutante” e il Bored Ape Kennel Club, composto dagli amici a quattro zampe (cagnolini) dei primati. 

Le celebrità che possiedono Bored Ape

Possedere una Bored Ape significa appartenere a un club esclusivo fatto di vantaggi per la community ma soprattutto di prestigio sociale. Sono tante le persone dello spettacolo che sono salite a bordo del club che garantisce un vero e proprio status. Vediamo alcuni personaggi famosi e le loro Ape:

  • Shaquille O’Neal

Il campione NBA possiede una Mutant Ape, comprata per 14 mila dollari;

  • Jimmy Fallon 

La Bored Ape numero #599 al momento è di proprietà del conduttore del celebre talk show americano, l’ha comprata per 224 mila dollari;

  • Eminem 

A Dicembre 2021 Eminem ha acquistato una Ape per più di 450 mila dollari. Una Ape che gli somiglia incredibilmente; 

  • Neymar JR

Il calciatore nel Gennaio 2022 per 1 milione si è portato a casa due Ape, la numero #6633 e la #5269;

  • Gwyneth Paltrow 

L’ultimo acquisto non fungibile di Paltrow è apparso su Twitter lo scorso Gennaio; 

  • Justin Bieber

La pop star nel suo wallet custodisce la Bored Ape #3001. 

  • Snoop Dogg 

Il rapper in questione è un grande collezionista di NFT. Di certo non poteva lasciarsi scappare qualche Ape.

  • Stephen Curry

Anche il quattro volte campione NBA possiede una Bored Ape, la numero #7990, che ha esibito per qualche mese come foto del profilo di Twitter.

  • Madonna

“La regina del pop” possiede la BAYC numero #4988, pagata circa 466 mila dollari.

Come è nato il Bored Ape Yacht Club

Come tutte le grandi storie, anche questa è iniziata con 4 amici al bar. Gargamel, Gordon, Tomato e Sass, quattro tipi eccentrici e fuori dagli schemi decidono di sperimentare con la blockchain e di creare delle scimmie dall’aspetto non proprio furbo. Il primo passo lo ha fatto Gordon che ha proposto subito un business plan dettagliato e invidiabile, ossia un messaggio in chat: “facciamo un NFT”. Gargamel e Gordon si erano imbattuti nelle criptovalute nel 2017 e nel famoso bar hanno cercato di tirare dentro anche gli altri due. Hai presente quell’amico per cui qualsiasi occasione è buona per parlare di crypto? Spoiler: se non ti viene in mente nessuno, sei tu.

Il ruolo di Tomato e Sass nel progetto era tecnico, nel frattempo era arrivato un altro messaggio: “conosci JavaScript?”. A quanto pare sembrava loro una cosa essenziale per creare NFT (spoiler n°2: non lo è così tanto). Tutti e quattro insieme fondano Yuga Labs per realizzare arte digitale, autentica, su blockchain. A Febbraio 2022, il tabloid americano BuzzFeed ha pubblicato un report in cui rivelava l’identità di due fondatori del Bored Ape Yacht Club, nello specifico Gordon e Gargamel i cui nome reali sarebbero: Wylie Aronow e Greg Solano, due trentenni residenti in Florida. L’articolo ha scatenato una reazione feroce della community, che ha accusato BuzzFeed di aver violato illegalmente la privacy dei due founder.

Ma perché proprio le scimmie? Nel mondo crypto le scimmie (in inglese, “ape”) sono degli animali comuni, quasi quanto le balene. Secondo una lunga tradizione, i trader di criptovalute si riferiscono affettuosamente l’uno all’altro come “scimmie”. Anche nei Cryptopunks ci sono delle scimmie e sono tra i più rari

I momenti chiave della storia del Bored Ape Yacht Club

Le Bored Ape sono state rilasciate nell’aprile 2021 e in pochi anni hanno scritto la storia degli NFT, raggiungendo traguardi sensazionali. Ecco un breve riepilogo dei momenti salienti del BAYC:

  • 23 Aprile 2021: lancio della collezione con una settimana di prevendita. In questo arco di tempo sono state vendute solo 500 Ape a 0.08 Ethereum (all’epoca circa 220 dollari);
  • 1 Maggio 2021: notte folle in cui sono state vendute tutte le 9.500 Ape rimaste! In quella notte lo smart contract di BAYC è stato il più usato su Ethereum: “il nostro Discord è passato da un posto totalmente morto al posto più in hype del mondo crypto”. La collezione è andata così sold out;
  • 8 Agosto 2021: inaugurazione del BAYC Riverboat Casino di Decentraland sviluppato con Decentral Games;
  • 28 Agosto 2021: arrivo del Mutant Ape Yacht Club, ogni proprietario di ape ha ricevuto un “siero” simbolico per mutare la propria Ape con tratti corrispondenti ma “geneticamente modificati”. Inoltre sono nate altre 10.000 Ape mutanti,
  • 9 Settembre 2021: durante un’asta di Sotheby’s (la famosa casa d’aste), è stato venduto un lotto di 101 Ape per quasi 25 milioni di dollari;
  • 17 Dicembre 2021: collaborazione con Adidas per portare il brand sportivo nel Metaverso.
  • 18 Marzo 2022: airdrop di Apecoin (APE), il token di governance del BAYC, sviluppato da ApeCoin DAO e non direttamente da Yuga Labs;
  • 19 Marzo 2022: lancio delle Otherdeed, le LAND del Metaverso delle Bored Ape, Otherside (non ancora rilasciato ufficialmente);
  • 16 Luglio 2022: online la versione demo di Otherside alla quale hanno partecipato 4.500 utenti, il primo esclusivo viaggio nel Metaverso delle Bored Ape;
  • 19 Gennaio 2023: rilascio di Doo-Key Dash, un minigioco dedicato agli holder degli NFT del Bored Ape Yacht Club per vincere dei preziosi premi;

Chi ha illustrato le Bored Ape?

Le Bored Ape nascono principalmente come progetto artistico, la loro veste grafica “annoiata, trasandata, punk” deriva dal lavoro congiunto di vari artisti freelance. All Seeing Seneca ha lavorato per 4 giorni sotto la direzione creativa dei fondatori per delineare il personaggio di base, in un secondo momento Mig e Thomas Dagley e altri due artisti che vogliono rimanere anonimi, in un mese hanno creato le espressioni, l’abbigliamento, gli accessori e il design del club stesso. Il Mutant Ape Yacht Club sono opera di Dagley e di Lovans Hartes.

Le Bored Ape sono le protagoniste indiscusse dello spazio crypto

Il BAYC ormai è un’istituzione dello spazio crypto. Le Ape vengono usate come avatar per esperienze che hanno a che fare con il Metaverso o il Web3, come Jenkins The Valet, il progetto di scrittura creativa che sfrutta gli NFT oppure la band digitale messa in piedi dall’Universal Music, in cui i componenti sono proprio quattro Ape. Una Bored Ape è addirittura comparse nello spot di Adidas per i Mondiali di Calcio 2022, sulla confezione di una scatola di cereali. Questi sono solo alcuni esempi, per restare aggiornati su tutte le iniziative del BAYC, c’è The Bored Ape Gazette

Un’altro progetto sviluppato da Yuga Labs è “The Bathroom”. Un bagno virtuale in cui ogni membro del club, ovvero coloro che hanno almeno un Ape nel loro wallet, ha potuto dipingere per 15 minuti un pixel sul muro. “Come in ogni buon bagno da bettola, questo è il posto per disegnare, scarabocchiare o scrivere imprecazioni”. Un esperimento artistico e collaborativo per la criptosfera, folle e creativa come i quattro fondatori di BAYC.  I writer (improvvisati) del Bored Ape Yacht Club hanno fatto un lavoro alquanto originale, sulla tela sono apparsi addirittura due Crypto Punks!

L’universo delle Bored Ape

Yuga Labs sta rilasciando in modo regolare applicazioni e funzionalità che contribuiscono ad espandere il suo ecosistema. Il progetto più importante è di sicuro il metaverso Otherside, annunciato a Marzo 2022 e già “testato” dalla community. Non si sa ancora quando questo mondo virtuale sarà disponibile, ma per consolare gli utenti che non riescono più ad aspettare è stato rilasciato, a Gennaio 2023, il minigioco Doo-Key, che ha aperto un nuovo capitolo della lore (trama) del Bored Ape Yacht Club. 


Per accedere al gioco i possessori degli NFT Yuga Labs hanno precedentemente mintato il Sewer Pass. Nel gioco Doo-Key l’obiettivo è recuperare una chiave preziosa persa dallo sbadato personaggio Jimmy The Monkey, mentre sfrecciava tra le fognature. Questa chiave, se raccolta, permetterà di aprire la porta dello scenario successivo, conoscere i nuovi sviluppi della trama e qualificarsi per ottenere premi esclusivi tutti targati Bored Ape Yacht Club.

Cosa sono gli Azuki? Tutto quello che devi sapere sugli anime NFT più famosi!

Azuki: scopri i migliori anime-NFT!

Quali sono i migliori Anime PFP su OpenSea? Gli Azuki! Scopri la storia degli NFT ispirati ai cartoni animati giapponesi

Le collezioni più iconiche del mondo NFT vengono definite blue chip, perle rare che troGli Azuki NFT sono anime PFP che aspirano ad entrare nell’esclusivo club delle blue chip, al quale appartengono le collezioni più rare del mondo NFT, per esempio, le Bored Apes Yacht Club o i Crypto Punks.

La collezione Azuki si basa  su Ethereum e conta 10.000 pezzi ispirati all’estetica degli anime. L’acronimo PFP sta per profile picture e viene utilizzato per descrivere le opere d’arte digitali che nascono con lo scopo di essere utilizzate come immagini del profilo sui social network oppure nel Metaverso.

Azuki si distingue dalle altre collezioni principalmente per la sua storia e per la roadmap. Il progetto è comparso la prima volta su Twitter, a Gennaio 2022 e ha rapidamente conquistato i cuori degli appassionati online e offline. A Maggio 2022 però, il fondatore, noto su Twitter con l’handle Zagabond.eth, ha fatto una dichiarazione che ha generato polemiche e dibattiti. Scopri tutto su l’avvincente storia degli Azuki NFT!

CoAzuki NFT, cosa sono? Gli anime digitali che hanno conquistato il mercato

Come la maggior parte dei PFP NFT, gli Azuki sono il risultato di una selezione casuale di tratti disegnati secondo un particolare mix di stili. Da un lato vi è la chiara ispirazione al gioco di ruolo in stile anime The World Ends with You, mentre dall’altro lato, soprattutto per quanto riguarda gli outfit, richiamano lo stile del famoso giornale di skateboarding Thrasher Magazine. La Web3 company che ha guidato lo sviluppo degli Azuki NFT è Chiru Labs, un collettivo con sede a Los Angeles composto da sviluppatori e artisti. La collezione di 10.000 avatar è stata lanciata il 12 Gennaio 2022, secondo un’asta dutch auction – una tipologia di vendita di non fungible token in cui viene fissato un prezzo di partenza e un intervallo di tempo dopo il quale il prezzo decresce. Il prezzo di partenza degli Azuki era stato fissato a 1 ETH ciascuno, e sarebbe sceso di 0,05 ETH ogni 20 minuti. Grazie all’hype generato nei giorni prima del lancio, questo non è successo e la collezione è andata sold out in circa tre minuti. Chiru Labs punta ad espandersi anche al di fuori del mondo Web3 e il brand Azuki potrebbe abbracciare vari settori, sia online che nel mondo reale.

La Mindmap e l’utilità nel mondo reale degli Azuki NFT

La collezione Azuki ha pubblicato la roadmap già prima del lancio, cosa che ha portato al progetto immediata fiducia. La roadmap, chiamata dal team Mindmap, mostra gli obiettivi che il progetto di anime PFP punta a raggiungere lavorando a stretto contatto con la community. Non vi sono tempistiche definite che delineano il processo di evoluzione del brand, ma macroaree sulle quali gli sviluppatori e gli artisti stanno lavorando per rendere l’esperienza per chi fa parte di The Garden speciale. The Garden è il club esclusivo dedicato a coloro che possiedono almeno un Azuki NFT. I punti principali della roadmap degli Azuki sono: esperienze immersive in 3D, collezioni streetwear esclusive, mostre di arte fisica e virtuale e un token di nome Physical Backed Token (PBT). 

L’intento principale di Chiru Labs però è la creazione di un ponte tra il mondo virtuale di Azuki e la realtà di tutti i giorni. L’evento di Azuki alla NFT week di New York 2022 ne è sicuramente un esempio. Il team tramite varie installazioni artistiche ha dato vita ad uno scenario in stile giapponese in cui è stato possibile ascoltare musica dal vivo, gustare diversi cibi e addirittura farsi un tatuaggio! Anche per quanto riguarda la creazione di prodotti fisico-digitali il team di Azuki ha già proposto qualche assaggio con le “Twin Tigers Jackets” ed i “Golden Skateboard Shrine”. Le prime sono state lanciate a Maggio 2022 tramite NFT raffiguranti giacche di seta in stile giapponese.

Questi token non fungibili sono stati distribuiti ai possessori degli Azuki, con i quali hanno potuto, dal 19 luglio 2022, riscattare le giacche fisiche. I membri del The Garden hanno scelto se tenere o “bruciare” l’NFT e ricevere le giacche in seta giapponese. Per coloro che non hanno richiesto la giacca fisica e quindi detengono ancora il token, il team promette un’utilità futura ancora sconosciuta. La seconda iniziativa è stata lanciata ad Ottobre 2022 con dei token che rappresentavano delle tavole da skateboard. La collezione è stata soprannominata dal team “Proof-of-Skate”. Gli skateboard NFT disponibili erano soltanto nove e anch’essi saranno riscattabili in futuro per tavole da skateboard fisiche. I Golden Skateboard Shrine sono stati venduti all’asta, il loro prezzo di vendita ha oscillato da un minimo di 200 ETH, circa 260.000 dollari, ad un prezzo massimo di 309 ETH, circa 400.000$.

La città virtuale degli Azuki: Hilumia

Il team di The Garden è sempre al lavoro e a Gennaio 2023 ha rilasciato la città virtuale degli Azuki, Hilumia. Questo villaggio, ambientato in uno scenario che ricorda la campagna giapponese, viene definito dal team “The Crossroads of The Garden”, ovvero il bivio decisivo del progetto di Chiru Labs. L’idea è quella di trasformare la città virtuale nel quartier generale della collezione, dove tutti coloro che possiedono gli Anime NFT possono svolgere diverse attività come curiosare tra gli store digitali di Ember Square o cercare l’anima gemella nella Love Island. Gli utenti possono inoltre proporre le future espansioni di Hilumia nella sezione Garden Express.


Ciò contribuirà ad espandere il villaggio che ad oggi è composto da dieci edifici digitali tra cui un centro per il gaming arcade, uno skatepark dove ammirare i rarissimi “Golden Skateboard Shrine”, e un palazzo chiamato MODA dove gli artisti possono esporre le loro opere d’arte dopo averle sottoposte alla valutazione del team e della community. Il mantra deve essere: solo arte di qualità, “dope art only“.

La controversa questione di Zagabond

La storia degli NFT Azuki però ha anche visto alcuni momenti bui, in cui si è pensato che il progetto potesse non proseguire. A Maggio 2022, poco dopo aver raggiunto nuovi massimi storici ed essersi affermati come una vera e propria “blue chip”, è emerso che Zagabond, membro del team principale e del laboratorio di innovazione Chiru Labs, era il proprietario di tre precedenti progetti NFT che sono stati abbandonati. Le collezioni NFT in questione sono: Tendies, CryptoZunks e CryptoPhunks. In seguito all’uscita della news, il floor price – prezzo minimo a cui è possibile acquistare un un’anime PFP, che si aggirava intorno ai 30 ETH, si è più che dimezzato in pochissimo tempo alimentando ulteriormente la sfiducia nella collezione. Il dibattito su Twitter è stato molto acceso, Zagabond si è scusato cercando di spiegare che l’abbandono era volto a lasciare totalmente il potere decisionale alla community e che non esisteva nessun regolamento fisso per i creatori di NFT che lo obbligasse a portare avanti i progetti ch aveva in precedenza creato. 

Nonostante lo scetticismo generale della community sul passato di Zagabond, il brand Azuki continua a lavorare e a costruire, e resta nella top 20 di OpenSea sia per quanto riguarda i volumi, sia per quanto riguarda il floor price. Inoltre è il sesto progetto per volumi complessivi della storia dell’NFT marketplace, con più di 250.000 ETH scambiati.

La storia d’amore che ha mandato in tilt il mondo crypto

SBF e Caroline Ellison, chi è la coppia crypto da bancarotta miliardaria

Sam Bankman Fried e Caroline Ellison sono la coppia crypto da bancarotta miliardaria. Qual era la loro relazione? Fino a che punto sono stati complici?

Con il nuovo episodio di Young Pills scopriamo la storia di una relazione romantica, presto trasformata in un amore criminale che ha portato al fallimento di due grandi società crypto FTX e Alameda Research, e a un buco di miliardi di dollari. Quando da partner a partner in crime il passo è breve… parliamo di Caroline Ellison e Sam Bankman Fried, noto anche con la sigla SBF. Di intrighi, tradimenti e colpi di scena in uno degli eventi più (tristemente) noti del mondo crypto. 

L’amore non è bello se non è… fraudolento! Alcune delle accuse per cui sono indagati sono frode telematica, riciclaggio di denaro, associazione a delinquere. La coppia rischia fino a cento anni di carcere a testa. Ma come si sono conosciuti Caroline Ellison e SBF? Hanno davvero progettato insieme una mega truffa? O solo uno dei due è un criminale?

Il processo per il fallimento di FTX e Alameda Research

Il processo si è aperto ufficialmente nello stato di New York il 3 Gennaio 2023, la prima convocazione per SBF in tribunale è prevista per il 2 Ottobre. In quell’occasione però non sarà accompagnato anche da Caroline Ellison che infatti ha patteggiato ammettendo la sua colpevolezza e di aver consapevolmente ingannato gli investitori. Ellison ha anche dichiarato che lei e SBF hanno creato dei falsi rendiconti finanziari. 

Con questa mossa Ellison ha preso le distanze da SBF, e ora per lui non sarà così semplice uscire pulito dal processo. Difendersi e scampare ai centoquindici anni di prigione, la massima pena detentiva negli Stati Uniti. 

Anche se la relazione tra i due non è mai stata confermata ufficialmente, e per quanto SBF cercasse di tenere nascosta la cosa, Ellison e SBF hanno lavorato a stretto contatto per anni. Chi è e come nasce la coppia crypto da bancarotta miliardaria? 

Cresciuti a pane e università

Anche prima di conoscersi i due avevano molto in comune, sia SBF che Ellison sono nati in famiglie accademiche. I genitori di SBF sono entrambi professori della scuola di legge della Stanford, quelli di Ellison insegnano al dipartimento di economia del MIT. Entrambi sono stati dei ragazzi prodigio, con un talento spiccato per la matematica. Lui frequentava campi estivi per studenti dotati e lei presentava ai suoi genitori dei prospetti economici sui prezzi dei suoi giocattoli preferiti di Toys R Us. 

Chi è Caroline Ellison, chi è Sam Bankaman Fried 

Sam Bankman Fried era amministratore delegato e co-fondatore di FTX un exchange di criptovalute che si era guadagnato la fama di essere uno dei più grandi al mondo. Al suo apice nel 2021 veniva usato da oltre un milione di utenti. 

SBF però nel 2017 aveva già dato vita ad un’ altra società crypto, Alameda Research specializzata nel trading che nel 2019 passa sotto la guida di Caroline Ellison. La coppia si incontra per la prima volta dopo il college, in quel periodo Caroline Ellison viene assunta dalla società di trading Jane Street nello stesso gruppo di lavoro di SBF. In quell’occasione lui le spiega tutto sulle crypto e lei lo introduce all’altruismo efficace

Chi fa parte di questo movimento vuole usare il proprio benessere economico e il proprio tempo per aiutare gli altri nel modo più efficace possibile. Entrambi diventano paladini dell’altruismo efficace, anche se evidentemente con scarsi risultati. Nel fallimento di FTX e Alameda Research, moltissime persone hanno perso i loro risparmi che probabilmente non saranno più restituiti loro.

Quella di Ellison e SBF è una storia d’amore tragica che ci insegna molto di più: quando dobbiamo scegliere a chi dare la nostra fiducia è sempre bene guardare i progetti che sono più trasparenti e non offuscati da grandi personalità. Chi viene venerato come eroe, innovatore, luminare è sempre una persona come tutte le altre. 

I 10 principali fondi Venture Capital che finanziano progetti crypto 

10 crypto Venture Capital da conoscere 

Lo sviluppo del mondo crypto negli ultimi anni è stato sostenuto economicamente dai fondi Venture Capital. Ma come funzionano? Quali sono i principali?

Nel 2021 il settore crypto ha raccolto enormi finanziamenti dalle società e dai fondi Venture Capital. La tendenza per gli azionisti, complici la politica monetaria accomodante e la crisi economica causata dalla pandemia, è stata quella di orientarsi verso settori ad alto rischio ma con altissime potenzialità di sviluppo, come le crypto, il Metaverso e il Web3.  Tuttavia nel 2022 gli investimenti sono calati del 35% rispetto al 2021, aggirandosi intorno ai 415 miliardi di dollari Nell’ultimo anno la recessione ha allontanato gli investitori più abituati al rischio e questa probabilmente sarà la tendenza anche del 2023. Ma cosa sono e come funzionano i fondi Venture Capital nel mondo crypto e quali sono quelli che bisogna assolutamente conoscere nel settore? 

Crypto Venture Capital: cos’è e come funziona 

I Venture Capital sono fondi o società che si dedicano al finanziamento ad alto rischio di attività in settori innovativi e con alto potenziale di sviluppo. Le idee imprenditoriali sostenute economicamente da loro generalmente sono nelle prime fasi di sviluppo come nel caso delle startup, operano in ambiti tecnologici e offrono servizi all’avanguardia, e sono caratterizzate da un alto rischio finanziario e operativo. Alcune società o fondi Venture Capital sono specializzati nel finanziare progetti crypto.

Come funziona un fondo Crypto Venture Capital? Sia che si tratti di standard VC, che di Crypto VC, si parte da un gruppo di investitori che decide di finanziare con il proprio denaro la crescita di una società appena nata, e che possa dunque presto moltiplicare i loro guadagni. Nel caso dei Venture Capital la grandezza del rischio è direttamente proporzionale al guadagno in caso di successo. 

I 10 fondi Crypto Venture Capital più importanti

Ma quali sono, dunque, i 10 principali fondi Crypto Venture Capital che vale la pena conoscere? 

1. a16z – Andreessen Horowitz

Fondata nel 2009 da Marc Andreessen e Ben Horowitz, Andreessen Horowitz , conosciuta come “a16z”, è un’azienda californiana di Venture Capital che ha un particolare interesse per le startup crypto e Web3. Al momento, a16z ha partecipazioni in molte delle principali società di criptovalute come Compound, Phantom, Lido, MakerDAO, Yield Guild Games e molte altre. 

2. Fenbushi Capital 

Il nome “Fenbushi” deriva dalla combinazione delle parole cinesi: “fen” che significa “pulviscolo” o “polvere” e “bushi” che significa “guerriero” e vuole descrivere il Venture Capital come un esercito di guerrieri della blockchain. Fenbushi Capital è stato fondato nel 2015 da Bo Shen e Vitalik Buterin, il co-fondatore di Ethereum. Che dal 2018 non lavora più a tempo pieno al progetto ma svolge il ruolo di consulente. Tra gli investimenti del fondo cinese ci sono crypto companies di tutto il mondo, tra cui le blockchain Flow e Kusama, la società  di analisi e ricerca Messari e l’azienda che gestisce la stablecoin USDC, Circle.  

3. Jump Crypto 

Jump Crypto è una sezione dedicata allo sviluppo di servizi e infrastrutture per il Web3 del Jump Trading Group di Chicago. Alcuni esempi delle realtà crypto in cui ha investito Jump Crypto sono Acala, una parachain di Polkadot, Amp, Chiliz e Solana

4. Framework Ventures

Framework Ventures si definisce “il sistema di riferimento per la transizione globale verso le tecnologie decentralizzate”; è stato fondato nel 2018 da Alex Kolicich e Jake Medwell e il suo obiettivo è favorire e accelerare lo sviluppo di progetti Web3. Questo fondo crypto Venture Capital investe anche in compagnie che sviluppano sistemi per l’intelligenza artificiale, e per l’Internet of Things. Tra i vari progetti crypto che ha finanziato ci sono Aave, Optimism e The Graph.    

5. Paradigm 

Tra i 10 principali fondi Crypto Venture Capital c’è anche Paradigm, una società di investimenti specializzata in crypto e Web3 che sostiene progetti “dirompenti” con finanziamenti da un minimo di 1 milione a un massimo di 100 milioni di dollari. “Ogni tanto arriva una nuova tecnologia che cambia tutto. Internet ha definito gli ultimi decenni di innovazione. Crediamo che le criptovalute definiranno i prossimi decenni”, proprio per questo Paradigm ha scelto di aiutare i progetti su blockchain a raggiungere il loro pieno potenziale. Tra i progetti finanziati ci sono Cosmos, dYdX, Optimism

6. Multicoin Capital

Multicoin Capital è attiva dal 2017 e si ritiene una pioniera dei modelli economici basati sui token. Il fondo è nato con lo scopo di dedicarsi completamente al mondo crypto e oltre a possedere un wallet composto da diverse criptovalute, si occupa di finanziare progetti basati su blockchain a partire dalla fase seed. Con un occhio di riguardo per gli aspetti più tecnici del settore. Multicoin ha finanziato Audius, Solana e The Graph

7. Pantera

Pantera è un fondo Venture Capital americano che dal 2013 si è occupato di finanziare aziende blockchain. Si tratta di uno dei fondi più longevi del settore, quando è stato lanciato Bitcoin valeva solo 65$! Pantera ha investito in 1inch, Ankr, Ripple.

8. Draper Associates

Draper Associates è una firma storica dei Venture Capital che opera dal 1985. Il fondo si dedica principalmente a aziende nelle fasi iniziali del loro sviluppo e dopo aver contribuito al successo di realtà come SpaceX, la Draper Associates si è aperta anche al finanziamento delle aziende crypto. 

9. Polychain

Con sede a San Francisco, Polychain è uno dei principali fondi Crypto Venture Capital. Il team di Polychain apprezza “la visione a lungo termine, l’intelligenza combattiva, la mentalità che fa fede ai dati, la mentalità aperta e le persone umili”. Polychain ha finanziato Ava Labs, Celo, NuCypher. 

10. Animoca Brands

Animoca Brands è il fondo VC di riferimento nel campo del Metaverso e dell’intrattenimento digitale. I progetti Web3 che ha finanziato sono Axie Infinity, Splinterlands e The Sandbox. 

Tutto sommato i fondi Venture Capital Crypto funzionano come quelli tradizionali. Il settore crypto tuttavia porta con sé le sue peculiarità, come mercato giovane spesso i processi e i finanziamenti sono flessibili. La maggior parte dei progetti crypto si finanzia nelle fasi di pre-seed e seed coinvolgendo la community, i Crypto Venture Capital entrano generalmente nelle fasi A e B. Questo è il caso di Dune Analytics o Palm NFT Studio.

Oggi hard fork di Polygon, cosa succede? 

Polygon: hard fork previsto oggi, cosa cambia? Le ultime news

Cosa cambia con l’aggiornamento di Polygon previsto per oggi? Occhio al costo del gas e al funzionamento dei nodi

Oggi 17 Gennaio Polygon ha in programma un hard fork, ovvero un aggiornamento sostanziale della blockchain che prevede nuove regole su due aspetti: le tariffe del gas e le “riorganizzazioni” della chain.

La proposta, avanzata dalla community della blockchain, è stata discussa a partire dal 22 Dicembre ed è stata approvata il 12 Gennaio 2023. L’hard fork fa capo a un’iniziativa più ampia volta a migliorare le capacità tecniche della blockchain sul breve. Mentre integrazioni come la Polygon zkEVM rientrano in una prospettiva a lungo termine. 

Le modifiche verranno applicate al blocco 38.189.056 atteso per oggi. I validatori della rete, che partecipano al meccanismo di consenso, hanno già modificato i loro nodi per continuare a funzionare anche dopo il completamento dell’hard fork. Cosa cambia con l’aggiornamento di Polygon previsto oggi? 

Hard fork Polygon: diminuisce il costo del gas?

Con l’hard fork, Polygon mira a ridurre le impennate dei prezzi del gas che si verificano nei periodi di elevata attività ovvero quando alla blockchain viene richiesto di gestire una grande quantità di transazioni. 

A questo scopo verrà modificato il “Base Fee Change Denominator”, un parametro che determina in maniera inversamente proporzionale questi costi. Più il valore del parametro è alto, più basse saranno le commissioni da pagare. Con l’hard fork questo valore verrà moltiplicato da 8 a 16. In questo modo durante i periodi di intensa attività della blockchain i prezzi cresceranno in maniera proporzionale e contenuta, in linea con gli standard del gas di Ethereum

Cosa sono le riorganizzazioni della catena?

La seconda proposta dell’hard fork di Polygon previsto per oggi è la “diminuzione della lunghezza dello sprint dei nodi per diminuire le reorg”. Con questo termine si intendono le “riorganizzazioni” della chain ovvero degli eventi che possono verificarsi quando un gruppo di nodi accetta una versione alternativa della chain rispetto a quella che viene considerata valida dalla maggioranza dei nodi. Questo accade perché nodi diversi possono arrivare a finalizzare un blocco in momenti diversi. Per approfondire il funzionamento di una blockchain, leggi qui

Le reorg potrebbero creare problemi di sicurezza, infatti in queste situazioni può essere difficile verificare se le transazioni siano state eseguite con successo. 

Per affrontare questo problema relativamente frequente, Polygon vuole ridurre l’intervallo di tempo in cui un nodo può produrre blocchi senza fermarsi (da 128 secondi a 32 secondi). Questo intervallo di tempo si chiama sprint

In questo modo il team prevede un calo delle possibilità che altri validatori intervengano nella produzione di un blocco già in carico ad un altro nodo. 

Il cambiamento non influirà sul sistema delle ricompense per i validatori. 

Cosa cambia per gli utenti di Polygon?

Chi possiede MATIC, la crypto di Polygon, o utilizza dapp costruite su questa chain non dovrà preoccuparsi di attuare nessun accorgimento in occasione dell’hard fork di oggi. Si tratta infatti di un aggiornamento tecnico riservato ai nodi validatori. Nonostante questo avrà un impatto indiretto sugli utenti che troveranno una blockchain più scalabile ed efficiente

Quali sono i paesi più crypto-friendly del mondo?

Bitcoin: quali sono i paesi più crypto-friendly?

L’adozione si misura in termini di regolamentazione o in termini di possesso e utilizzo? Scopri quali sono i paesi più crypto-friendly

Sin dalla loro nascita le criptovalute sono state una tecnologia globale. Progetti come Bitcoin ed Ethereum hanno fornito a tutti i cittadini del mondo un accesso paritario alle crypto e ai servizi DeFi (finanza decentralizzata). Basta solamente una connessione internet funzionante ed è possibile processare transazioni in criptovalute o utilizzare applicazioni decentralizzate (dapp). Alcune nazioni hanno dimostrato, in questi anni, un maggior interesse sull’argomento rispetto ad altre. Scopri quali sono i paesi più crypto-friendly (ovvero quelli che utilizzano maggiormente le criptovalute) e in che modo sta procedendo la mass adoption.

Paesi crypto-friendly: quando le crypto diventano necessarie

Il nostro sistema bancario e il governo solitamente non impongono restrizioni sui movimenti di denaro, permettendoci di gestire le nostre finanze in modo efficiente. In tanti paesi del globo, però, le persone non possiedono il completo controllo dei loro soldi. È il caso per esempio del Libano in cui, dal 2019, sono state attuate alcune leggi che limitano le attività bancarie dei cittadini. Il motivo? Una durissima crisi finanziaria iniziata nel 2019 che ha portato la valuta libanese a perdere oltre il 90% del suo valore. Questa situazione ha causato un grande incremento di rapine nelle banche, le persone che irrompono armate negli istituti di credito tuttavia non sono realmente intenzionate a rubare, vogliono solamente aver accesso ai loro risparmi. 

Bitcoin e le criptovalute possono risolvere una parte di questo problema. Grazie alle crypto gli individui che vivono in questi paesi possono gestire in prima persona il denaro che possiedono. Questa tendenza è stata evidenziata dalla classifica degli stati del mondo in termini di mass adoption del Global Crypto Adoption Index (GCAI) che vede le sue prime posizioni occupate da paesi in via di sviluppo o nazioni in difficoltà. Il GCAI è un report redatto da Chainalysis, una società che si occupa di svolgere analisi su blockchain per istituzioni finanziarie, agenzie governative e aziende, che ha l’obiettivo di valutare il livello di adozione delle criptovalute nei paesi del mondo. Vediamo in che modo è stata stilata la classifica di Chainalysis e quali sono i paesi più crypto friendly. 

Le metriche per misurare la mass adoption

Misurare l’adozione delle crypto in ogni stato non è per niente semplice, dal momento che bisogna tenere conto di un gran numero di fattori. Il Global Crypto Adoption Index utilizza cinque metriche per monitorare la mass adoption in più di 140 paesi del mondo. Ciascuna è relativa agli individui residenti del paese esaminato:

  • Volume di denaro scambiato sui CEX;
  • Valore delle criptovalute utilizzate sulle applicazioni decentralizzate (dapp) come gli NFT marketplace o le piattaforme per lo Yield Farming;

È necessario precisare che Chainalysis valuta tutti i suoi risultati utilizzando il dato della Parità del Potere d’Acquisto (PPA), che tiene conto del potere d’acquisto medio dei cittadini di ciascun paese. Più basso è il punteggio PPA di una nazione, meno reddito hanno a disposizione i residenti. 

Perciò la classifica contenuta nel Global Crypto Adoption Index non è composta dai paesi che possiedono più criptovalute in termini assoluti, bensì gli stati che possiedono più crypto in relazione al reddito medio dei propri cittadini.

La classifica dei paesi più crypto friendly

  1. Vietnam

Non è la prima volta che il Vietnam emerge come il paese più crypto-friendly. Infatti ha conquistato il primo posto anche nel Global Crypto Adoption Index dell’anno 2021. Gli autori dello studio hanno suggerito che le ragioni principali dell’interesse del Vietnam per le criptovalute possono essere legate al primato nel settore dei giochi play-to-earn e NFT.

Il Vietnam è la patria della società Sky Mavis, che si occupa dello sviluppo del gioco play-to-earn Axie Infinity. Inoltre alcuni dati recenti indicano che circa 2,1 milioni di cittadini vietnamiti possiedono almeno un NFT, il che fa sì che la nazione asiatica si assicuri un posto tra i primi cinque paesi per holder di token non fungibili.

  1. Filippine

Le Filippine sono un altro paese del Sud-Est asiatico che ha visto un’impennata della domanda di criptovalute, sempre grazie ai giochi play-to-earn e agli NFT. Secondo molte stime, il 35-40% del traffico su Axie Infinity proviene proprio dal paese asiatico. Il gioco è così diffuso nelle in questo paese che nel 2021 il Bureau of Internal Revenue nazionale ha introdotto nuove leggi fiscali sulle criptovalute per i giocatori di Axie.

  1. Ucraina 

Nel caso dell’Ucraina, l’invasione russa del 2022 ha costretto molti residenti a utilizzare le criptovalute per i pagamenti quotidiani. Inoltre poco dopo lo scoppio della guerra, lo stato ha creato portafogli ufficiali per accettare donazioni in crypto che hanno raggiunto l’incredibile cifra dei 100 milioni, contribuendo a trasformare il paese in uno dei più crypto-friendly al mondo. La nazione dell’Europa orientale ha anche sperimentato l’uso di NFT per raccogliere donazioni.

I primi tre posti della classifica di Chainalysis ci dimostrano quanto ciò che abbiamo anticipato nel primo paragrafo sia reale. Due posizioni su tre sono infatti occupate da paesi che versano in condizioni economiche difficili. L’Ucraina è impegnata da più di un anno in un duro conflitto con la Russia e le Filippine sono uno dei paesi dell’Asia con il più alto tasso di povertà e una grande diseguaglianza tra le sue classi sociali.

I paesi con il maggior numero di crypto hodler 

La classifica in termini di mass adoption non è l’unica redatta da Chainalysis nel suo report. All’interno del Global Crypto Adoption Index c’è anche la lista dei paesi che ospitano il maggior numero di crypto holder, ovvero soggetti che possiedono criptovalute. Al primo posto di questa graduatoria in termini assoluti, ovvero tenendo conto della quantità totale di crypto possedute, ci sono gli Stati Uniti, in cui gli hodler sono circa il 13% della popolazione (46 milioni di persone). 

Tuttavia, analizzando i dati senza tener conto del valore totale posseduto, la classifica cambia nuovamente. Al primo posto c’è la Thailandia, paese in cui il 20% dei residenti possiede crypto. Nigeria, Filippine e Sudafrica sono a pari merito al secondo posto, con il 19,4% di crypto holder.

I paesi in cui Bitcoin è una moneta a corso legale 

Un altro modo per valutare quanto i Paesi sono crypto-friendly, oltre al possesso e all’utilizzo, è il riconoscimento di Bitcoin, o di un’altra criptovaluta, come valuta a corso legale . Per diventare una moneta legalmente riconosciuta è necessario che uno stato o una banca centrale riconosca quest’ultima come metodo di pagamento ufficiale, non solo per beni o servizi ma anche per tasse e debiti. Ad oggi soltanto due paesi hanno legalizzato Bitcoin in questo modo: El Salvador e la Repubblica dell’Africa Centrale. La mass adoption sembra essere, per ora, più legata all’utilizzo effettivo delle criptovalute rispetto alla regolamentazione, che è ancora molto indietro in quasi tutti i paesi del mondo. Vedremo se nel 2023 altri paesi si aggiungeranno a quelli che riconoscono Bitcoin come moneta a corso legale o se preferiranno sviluppare valute digitali di loro proprietà (CBDC).